Squadra che vince non si cambia. Potremmo definire con questa frase la collaborazione fra Pinarello e il Team Ineos Grenadiers. Per farci raccontare come i corridori della squadra britannica stanno affrontando la stagione 2021 abbiamo parlato con Fausto Pinarello e con uno dei meccanici del team Matteo Cornacchione.
Nel solco della continuità
Ci siamo chiesti se per il 2021 i granatieri del Team Ineos potrebbero avere qualche novità tecnica, tipo l’adozione del freno a disco o qualche altra evoluzione del telaio.
«Per il 2021 rimarrà tutto uguale – esordisce Fausto Pinarello – i nostri corridori continueranno con freni tradizionali e stesso materiale. Siccome la produzione è partita in ritardo finiremo di integrare le bici che mancavano ad alcuni corridori e riforniremo i nuovi arrivati».
Tutto invariato anche a livello estetico: «Continueremo con la colorazione blu notte con la lambda rossa».
Oltre alla Dogma F12 standard i ragazzi della Ineos vengono dotati anche di una versione più leggera.
«A quasi tutti forniamo anche la XLight che useranno nei grandi Giri, così hanno la versione più leggera che può fare la differenza». Ricordiamo che la Dogma F12 XLight ha un peso di 60 grammi in meno rispetto alla Dogma F12. Un valore che può sembrare irrisorio, ma che nel ciclismo di oggi dove si vince un Giro d’Italia per pochi secondi può diventare fondamentale. Basta vedere il distacco minimo che Tao Geoghegan Hart ha inflitto a Jai Hindley: soli 39 secondi.
Pinarello K10 per le classiche
Ma non ci sono solo i grandi Giri nei programmi della Ineos e così a chi affronterà le classiche del nord verrà fornita un’ulteriore bicicletta.
«I corridori che si giocano la Roubaix e il Giro delle Fiandre usano la Dogma K10, più adatta per quel tipo di terreno – continua Fausto Pinarello – qualcuno usa la Dogma F12 anche in quelle gare, ma pochi. Mi sembra che all’ultima Roubaix avessero optato tutti per il K10».
Le geometrie e la forma dei tubi della Dogma K10 sono studiati per fornire un comfort leggermente maggiore su sfondi sconnessi. Un valore che ci dà un’indicazione in questo senso è il carro posteriore, che è leggermente più lungo per dare più stabilità alla bici.
E a cronometro? «Beh li visti i risultati di Ganna nel 2020, rimane la Bolide».
Materiali identici al 2020
Abbiamo parlato anche con Matteo Cornacchione, uno dei meccanici storici della squadra.
«Rispetto al 2020 non ci sono novità – ci conferma Cornacchione – i ragazzi corrono con le Pinarello montate con il manubrio e il reggisella Most, porta borraccia Elite, pneumatici Continental, selle Fizik, gruppo Shimano Dura Ace Di2, ruote Shimano C40 e C60 più le Lightweight da usare nelle tappe più dure dei Giri. Shimano ci fornisce anche i pedali, sono molto affidabili e con una bella base di spinta, e Shimano anche per i misuratori di potenza».
La scheda tecnica
Gruppo | Shimano Dura Ace Di2 |
Ruote | Shimano/Lightweight |
Pneumatici | Continental |
Manubrio | Most |
Sella | Fizik |
Reggisella | Most |
Pedali | Shimano |
Bici in gran quantità
Quello che ci ha impressionato è il numero di biciclette che i meccanici della Ineos si trovano a curare: «Quest’anno abbiamo 32 corridori, se pensi che in media ogni corridore ha 7 biciclette ci troviamo ad assemblarne più di 220. Ti faccio l’esempio di Ganna, che se non ricordo male ha 2 bici da cronometro e 3 da strada in magazzino che usa nelle gare, poi a casa ha un’altra bici da cronometro e una da strada per allenarsi. Poi chi corre le classiche arriva a 9 bici con le Dogma K10. I capitani che si giocano i grandi Giri hanno una o due bici in più e poi i sudamericani hanno una bici in più da tenere a casa loro. Sai farle viaggiare in aereo non è il massimo».