Nella seconda giornata del campionato italiano di ciclocross abbiamo voluto seguire le operazioni nella zona cambio. E’ in questa parte del campo gara che i meccanici operano per ripristinare in tempi record la funzionalità delle biciclette ricoperte di fango.
Assetto da fango
Nella notte fra sabato e domenica ha piovuto incessantemente, rendendo il terreno fangoso. Questo fattore ha portato molti atleti a montare i penumatici più adatti al fango, come abbiamo avuto modo di vedere in un nostro articolo su questo tema. Nei momenti che hanno preceduto la partenza della gara juniores abbiamo guardato le biciclette dei ragazzi e abbiamo notato alcune scelte tecniche particolari.
Dischi da 140 millimetri
Alcuni atleti montano freni a disco da 140 millimetri come ci ha detto Simone Masciarelli, padre di Lorenzo che ha gareggiato fra gli juniores: «Usiamo i freni da 140 millimetri perché i ragazzi si trovano meglio, anche in Belgio nel ciclocross usano tutti i freni di questa misura». Certamente questo diametro dei dischi evita di bloccare le ruote su terreni accidentati come quelli del ciclocross.
Un’altra scelta che abbiamo notato, è la maggiore presenza di ragazzi che usano la doppia corona all’anteriore, con il 36 o 38 come corona piccola e 44 o 46 come dentatura grande. La maggioranza utilizza la corona singola, ma per gli atleti che hanno più watt da esprimere l’opzione della doppia corona rimane valida. Non a caso anche Van der Poel e Van Aert utilizzano questa soluzione.
Tensione che aumenta
Nel momento che scatta la gara la concentrazione in zona cambio aumenta e tutti i meccanici e direttori sportivi sono pronti a dare la bicicletta di scorta ai propri atleti. Capita spesso che alla partenza i corridori si tocchino e qualcuno danneggi subito la bicicletta. Appena passano tutti i ragazzi la moltitudine di meccanici si sposta in maniera quasi sincronizzata da un lato all’altro della zona cambio, in modo da essere subito pronti al passaggio dei corridori sull’altro lato del percorso.
Questo valzer tra un lato e l’altro della zona cambio continua per tutta la gara, interotto solamente dalle corse fatte dai meccanici che prendono le bici infangate e le portano dove ci sono tutti i compressori pronti per liberarle dal fango. Un’operazione tanto veloce quanto precisa.
Percorso veloce
Parlando con alcuni meccanici alla fine della gara ci hanno detto che il percorso è fangoso, ma siccome è piovuto molto, si tratta di un fango bagnato che scivola via facilmente dalle bici. A conferma di questa impressione c’è il fatto che i primi non hanno mai cambiato la bicicletta. Evidentemente non hanno avuto troppi problemi di espulsione del fango. Una altro aspetto che ci hanno fatto notare è che il percorso è veloce e cambiare la bicicletta non è molto conveniente. Si rischia di perdere 10 secondi e non recuperarli più.
Su Lecce ha smesso di piovere e a detta degli esperti le condizioni per le gare degli Elite potrebbero cambiare ancora.