La Campana Imballaggi-Geo & Tex-Trentino è una delle tre squadre under 23 italiane al via del Giro Next Gen. Tra l’altro la sua presenza non è stata scevra di polemiche, visto che sin qui la squadra di Alessandro Coden non ha raccolto grossi risultati, va detto però, come vedremo, che è anche stata colpita da una buona dose di sfortuna.
Ma proprio per capire come i trentini approcceranno al Giro Next e cosa ci si potrà attendere da loro, ne abbiamo parlato con Coden. Le sue squadre negli anni magari non hanno fatto man bassa di vittorie, ma hanno sempre mostrato solidità e una certa costanza di rendimento.
Alessandro, come sta andando la vostra stagione?
Quest’anno a dire il vero un po’ così e così. Mi spiego. In inverno siamo andati in Sardegna, alla Maddalena, presso un residence che è nostro sponsor. Abbiamo trovato un clima buono, ma anche sin troppo caldo, così quando i ragazzi sono rientrati si sono presi bronchiti, infezioni polmonari, malanni vari. Non solo…
C’è altro?
Quando abbiamo iniziato a correre ecco cadute e infortuni, clavicole rotte e mononucleosi, quindi davvero una grande sfortuna. L’infermeria era piena. Adesso però da 2-3 settimane le cose iniziano ad andare meglio. Siamo stati invitati a tutte le corse nazionali ed internazionali e i ragazzi che erano caduti sono riusciti a portare a termine le gare.
E poi c’è il capitolo Giro Netx Gen…
Abbiamo fatto regolare domanda quest’inverno quando si poteva fare e ci hanno accettato. Per questo abbiamo ricevuto un sacco di critiche, ma di queste non me ne importa nulla. Noi quando siamo rimasti fuori, non abbiamo criticato nessuno. Io non ho chiamato nessuno per interviste sfogo. Ripeto, abbiamo fatto regolare domanda e siamo stati accettati. So bene delle polemiche… Ad una gara, quando eravamo parcheggiati con i mezzi sentivo delle critiche nei miei confronti a voce alta, sul fatto che avessimo pagato, sugli sponsor, che non era giusto andassimo noi… Ho risposto che non pagavamo nessuno, che siamo stati accettati e che l’organizzatore ricorda quel che alcune squadre avevano fatto lo scorso anno (il riferimento è allo scandalo dello Stelvio, ndr).
E’ chiaro che con tante esclusioni importanti qualche voce si sarebbe sollevata. Alla fine sono rimasti a casa team importanti come Groupama-Fdj o Q36.5…
Okay, ma siamo al Giro Next Gen… d’Italia. Trovatemi una squadra italiana under 23 che abbia davvero fatto tanto meglio di noi con under 23 italiani? Forse la Biesse, ma gli altri no. O almeno non di molto.
Con che obiettivi partite per il Giro Next?
Noi andiamo con l’obiettivo di finirlo con tutta la squadra, che poi è qualcosa nel nostro Dna. Già nel 2022 portammo alla traguardo finale 4 atleti su 5 e uno lo perdemmo per caduta e non perché non ce la faceva. Tra l’altro, la mia “piccola squadra” fu la terza tra tutte le italiane. Dicono che non lo meritiamo ma abbiamo sempre onorato al meglio il Giro Under 23.
Alessandro sei stato molto chiaro. Andiamo avanti e veniamo ad argomenti più tecnici. Visti i tanti infortuni, come state lavorando adesso?
Come accennato, stiamo ingranando. Abbiamo fatto 18 giorni di altura sul Pordoi. Siamo scesi il venerdì e il sabato eravamo al via della Due Giorni Marchigiana e Ferroni, uno dei miei ragazzi, si è fatto 140 chilometri di fuga. E anche in quell’occasione tutti i ragazzi hanno completato la corsa. A Fiorano, qualche giorno fa, ne abbiamo piazzati quattro nel primo gruppo.
Chi fa parte del gruppo Giro Next?
Lorenzo Ferroni, i due gemelli Gallio, Alessandro e Filippo, Leonardo Vardanega, Damiano Obetti e Tommaso Mantovan. Quest’ultimo è un primo anno. Davvero bravo. Viene dalla mtb, mi sembra uno scalatore di buona speranze. Certo, deve imparare tanto, ma in chiave futura, specie in salita potrà fare bene.
Invece una curiosità, con tutte queste critiche come ti comporti con i ragazzi? Fai da “scudo” in qualche modo?
I miei ragazzi ci ridono sopra. Loro restano tranquilli e li vedo molto motivati. Gli ho detto più volte che faremo bene. Prenderanno ore probabilmente, ma avremo la solidità per arrivare fino in fondo.