Bici dei pro’, dove nascono le De Rosa della VF Group

14.12.2024
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Il montaggio delle biciclette per un team professionistico è sempre un momento emozionante e ricco di aspettative. Per la VF Group-Bardiani questi giorni segnano l’arrivo delle nuove De Rosa, perla del Made in Italy. E’ quasi un rito, un processo che coinvolge non solo i meccanici, ma anche il cuore pulsante del ciclismo agonistico: i telai, le ruote, i cartoni, i fili, i gruppi, gli attrezzi sul banco…

Di questo particolare momento abbiamo parlato con Nicolas Coppolino, giovane meccanico del team emiliano. Proprio in questi giorni infatti si stanno ultimando i primi montaggi delle bici che la VF Group-Bardiani userà per tutta la stagione. Alcune bici gli atleti le stanno usando in Spagna, altre sono e resteranno in magazzino.

Nicolas Coppolino durante il primo montaggio delle De Rosa 70 del team. Cavi manubrio e serie sterzo integrata i passaggi più delicati
Nicolas Coppolino durante il primo montaggio delle De Rosa 70 del team. Cavi manubrio e serie sterzo integrata i passaggi più delicati
Quante bici vi sono arrivate?

La prima parte è stata per le bici da allenamento: ne abbiamo ricevute 23, una per ogni corridore. Sono poi arrivate le 23 bici da gara e la prossima settimana monteremo altre 23 bici di scorta. Le bici da gara sono già in Spagna, pronte per il ritiro.

Che differenza c’è tra una bici da allenamento e una da corsa?

Sul fronte delle caratteristiche tecniche nessuna: le bici da allenamento sono identiche a quelle da gara. L’unica differenza è che le prime rimangono a casa del corridore, mentre quelle da gara viaggiano con noi meccanici del team insieme alle bici di scorta.

Quanto materiale vi arriva per il montaggio?

Per il primo montaggio ci arrivano tutti i componenti necessari: 23 gruppi e 23 telai, più altro materiale di scorta. In generale, abbiamo sempre 2-3 telai di scorta per ogni misura e almeno 3-5 gruppi di scorta, più quelli che vengono caricati sul camion in base alla durata e complessità delle trasferte. Se sono gare di un giorno per esempio il materiale supplementare è poco, ma se il camion sta fuori un mese, per esempio, ce n’è parecchio.

Le prime 23 bici montate qualche giorno fa sono in ritiro in Spagna
Le prime 23 bici montate qualche giorno fa sono in ritiro in Spagna
Dove montate le bici?

Le bici vengono montate direttamente da De Rosa a Cusano Milanino. Questa officina semplifica il nostro lavoro perché lì arrivano telai, gruppi e ruote. De Rosa ha una nuova officina ben attrezzata che permette di lavorare con maggiore comodità rispetto al nostro magazzino a Reggio Emilia. Usciamo da qui con la bici montata e stop!

Insomma è comoda l’officina De Rosa

Molto! La nuova officina di De Rosa è grande e modulare, con banchi che permettono a 6-7 meccanici di lavorare contemporaneamente. Rispetto al nostro magazzino, che è più piccolo, questo è un valore aggiunto.

Quanti meccanici lavorano al montaggio?

Per il primo montaggio eravamo in sei. Quando completeremo le bici di scorta, saremo in tre, perché gli altri meccanici sono in Spagna in ritiro con il team.

Che sensazione si prova a vedere tutte queste bici nuove? Tu, tra l’altro Nicolas, sei anche un passionato praticante…

Per un appassionato è davvero impressionante: hai sotto mano bici che costano 13-14.000 euro, tutte nuove, bellissime, pronte per essere montate, bici che correranno gare importanti. All’inizio è un grande impatto, poi, lavorandoci ogni giorno, diventa quasi routine, ma resta un bel momento.

Ed eccola la bici finita: De Rosa 70 che da quest’anno passa dal bianco al total black
Ed eccola la bici finita: De Rosa 70 che da quest’anno passa dal bianco al total black
Quante bici riesci a montare ogni giorno?

Mediamente cinque bici al giorno. Per ogni bici, partendo da zero, ci vuole circa un’ora e mezza. Con i modelli di ultima generazione, in cui i gruppi sono wireless, il montaggio è più veloce rispetto alle bici di qualche anno fa.

Quali sono le parti più complesse da montare?

Le fasi più delicate sono l’inserimento dei cavi freno all’interno del manubrio integrato e il montaggio della forcella tenendo in considerazione la serie sterzo. Per il resto, è tutto piuttosto lineare.

Il modello di quest’anno è uguale a quello dell’anno scorso, giusto?

Sì, utilizziamo sempre le De Rosa 70, con gruppi Campagnolo Super Record Wireless e ruote Bora WTO da 45 e 60 millimetri e, per le tappe di salita, abbiamo le ruote Hyperon Ultra, quelle a basso profilo.

I ragazzi della VF Group – Bardiani ad Altea hanno sfoggiato le nuove De Rosa, che non sono passate inosservate
I ragazzi della VF Group – Bardiani ad Altea hanno sfoggiato le nuove De Rosa, che non sono passate inosservate
Quante ruote avete a disposizione?

Un centinaio di coppie di ruote, tra 45, 60 e ruote basse. Tuttavia, le ruote basse, le Hyperon Ultra, non vengono usate quasi più ormai: i corridori preferiscono le 45 anche per tappe dure. E infatti di questo set ne abbiamo una decina di coppie.

Come vengono stabilite le misure delle bici?

Per i nuovi corridori, utilizziamo le schede biomeccaniche che ci forniscono e le adattiamo con De Rosa per trovare la configurazione ideale. Per chi è già in squadra, si utilizzano le misure dell’anno precedente, salvo richieste di modifiche. Quest’anno, per esempio, in molti hanno accorciato le pedivelle: chi aveva 172,5 millimetri è passato a 170 e chi aveva 170 è passato a 165.

Insomma “Pogacar docet”! Scherzi a parte, qualcuno ha cambiato sella o altre componenti?

No, le selle sono rimaste le stesse dell’anno scorso. Le uniche modifiche, come detto, riguardano le pedivelle, che sono state accorciate da molti corridori.

Giù i veli dalla 70, la De Rosa più evoluta di sempre

01.05.2023
4 min
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«L’abbiamo chiamata 70, come gli anni che celebriamo dalla forgiatura della prima creatura di Ugo», con queste toccanti parole in De Rosa lanciano la 70, l’ultimo gioiello della casa lombarda. Il primo nel “dopo Ugo”, patron della grande casa ciclistica.

«Questa – continuano dall’azienda milanese – è la bici De Rosa che racchiude ogni singola goccia di passione versata da Ugo e tutta la sua famiglia, per tutti coloro che vivono ogni giorno con una bici nel cuore».

De Rosa 70 è stata presentata questa mattina
De Rosa 70 è stata presentata questa mattina

Un lungo progetto

I veli sulla De Rosa 70 si sono alzati questa mattina. Si tratta di un progetto lungo 22 mesi in cui si è curato ogni singolo dettaglio, ogni singolo componente per realizzare una bici senza compromessi. Una bici in cui leggerezza, rigidezza e aerodinamica sono state portate al massimo dell’efficienza. Così come il design, grazie alla collaudata collaborazione con Pininfarina.

E allora scendiamo nei dettagli della De Rosa 70. Il suo telaio è un monoscocca il cui peso è di appena 730 grammi nella misura 54. Già al primo sguardo emerge una bici estremamente elegante, ma al tempo stesso aerodinamica. 

Le linee sono “tradizionali”, se così possiamo dire. Una geometria leggermente sloping, che abbassa il peso del telaio stesso ed esalta il fuorisella. 

E a proposito di fuorisella, il reggisella è di forma esagonale. In questo modo ancora una volta ne guadagnano sia l’aerodinamica che la rigidità (soprattutto).

I tubi sono profilati. Due “lame” per fendere l’aria. Ma anche due lame d’importanza strutturale. Sono queste tubazioni a rendere la 70 super rigida, merito ovviamente anche del carbonio utilizzato e della sua posa. Si va dal 5K del carro, passando all’1K che sfuma in unidirezionale sul corpo del telaio, nella sua interezza. 

Aerodinamica first

Molto curata la parte anteriore. Il tubo sterzo non presenta spigoli proprio per favorire l’aerodinamica. Sempre seguendo la direttrice dell’efficienza con l’aria, ma anche estetica, tutti i cavi sono integrati.

Forcella che, chiaramente, è full carbon e che pesa appena 280 grammi. Sempre guardando la bici “da davanti”, i flussi dell’aria sono stati studiati assieme a quelli del carro, per far sì che la stessa aria possa scappare via più rapidamente possibile e con minor impatto sul pacchetto bici+ciclista.

Tuttavia il profilo della forcella e dei foderi alti del carro non sono solo “aero”, ma danno anche un senso di robustezza. E in effetti la 70 promette di essere sì rigida, ma anche comoda per quel che concerne le sollecitazioni verticali. Anche se in tal senso un grosso ruolo lo giocano anche le gomme e le ruote che poi vi si monteranno.

Sempre in merito alla rigidità, anche la scatola del “movimento centrale” è alquanto robusta, pur non avendo dimensioni massicce.

Tutto al top

In quanto a montaggi, una bici di questo livello merita solo il top. La De Rosa 70 può montare tutti e tre i gruppi elettromeccanici top di gamma di Sram, Campagnolo e Shimano. Per le ruote è proposta con le Campagnolo Hyperon o Bora Ultra WTO, le Fulcrum Speed e le Vision SL.

Il manubrio è un Vision/FSA dedicated, mentre per quel che concerne le selle si è pescato ancora in Italia tra Selle Italia o Fizik. Le gomme scelte sono le Vittoria Corsa NEXT.

Così hanno commentato dalla casa: «Il risultato: la De Rosa più evoluta di sempre».

De Rosa