Affiancare Davide Arzeni ed Elisa Balsamo nella nuova avventura con la neonata squadra di esordienti e allieve è solo l’ultimo passo fatto da Guerciotti nei confronti del ciclismo giovanile e femminile. Il marchio milanese ha legato il proprio nome, nel corso degli anni, a diversi team di ciclismo femminile e giovanile (in apertura Zamperini vince il campionato italiano U23 a Trissino in sella a una bici Guerciotti, immagine photors.it). Si tratta di qualcosa che ha radici profonde, che affondano nella storia di Guerciotti e nel quale i fratelli Alessandro e Micaela credono molto. Partiamo con il raccontare quest’ultima novità.
«Essere accanto al team di Arzeni – spiega Alessandro Guerciotti, CEO dell’azienda – ci è venuto naturale visto il legame che ci accomuna con lui. Nel corso della sua carriera è stato diesse del team Cadrezzate, nostro vivaio per quanto riguarda diversi corridori nel ciclocross. Da lì, ha seguito diverse squadre su strada e ci siamo un po’ allontanati. Ma quando ci ha spiegato questo progetto e il fatto che il team ha anche una squadra nel ciclocross, non ci siamo potuti tirare indietro. Il cross è ancora in stato embrionale, ma dal 2025 l’obiettivo è crescere e noi non possiamo che supportarli. Chiaramente la presenza di un nome come Elisa Balsamo è un bella calamita per l’immagine, ma non è stata la chiave di tutto. Alla base c’è il fatto di credere nel progetto».
Tra i giovani
Quando si passa dalle parti di una corsa giovanile non si può fare a meno di notare che molte delle bici in gruppo sono marchiate Guerciotti. La presenza dell’azienda milanese, che da poco ha festeggiato i 60 anni di attività, è ben radicata tra i ragazzi.
«Sia per quanto riguarda gli uomini che le donne – continua Alessandro Guerciotti – anzi, siamo partiti proprio dal ciclismo femminile. Abbiamo affiancato la Luperini quando correva nella Menikini-Selle Italia e la Guazzini quando ha vinto il titolo europeo a cronometro da junior. Ora siamo accanto alla Isolmant di Gaia Tormena e da anni forniamo le bici anche ai team juniores più forti. Nel ciclismo maschile – prosegue – collaboriamo con la Vangi, il CC Canturino, la Giorgi e tante altre realtà giovanili».
Come mai un impegno così importante a livello giovanile?
Crediamo siano il futuro e che sia giusto quindi supportarli al meglio. Con le nostre bici sono cresciuti ragazzi come Fancellu, Montoli e tanti altri. E’ una possibilità di investire per il movimento del ciclismo italiano, in generale. Poi dare le nostre bici a squadre importanti come la Vangi ci fornisce anche un ritorno di immagine notevole.
Le vostre bici “spuntano” ovunque.
Se si guarda un ordine di arrivo, capita di vedere nove biciclette su dieci con il nostro nome tra i primi. Da un lato è un interesse commerciale, perché più bici ci sono in giro con il nome Guerciotti più siamo radicati. Le squadre giovanili sono molto presenti a livello regionale, quindi riusciamo ad essere più capillari.
I ragazzi imparano a conoscere i vostri mezzi…
Certamente. Inoltre certe partnership sono radicate nel tempo e durano da 7 anni o più. Tanti corridori sono cresciuti correndo su una bicicletta Guerciotti. La conoscono, ne apprezzano la qualità e in certi casi diventano anche clienti. Se siamo da tanti anni fornitori di una squadra, vuol dire che lavoriamo bene.
Come riuscite ad accontentare così tante categorie?
Partiamo dal presupposto che ormai si usano biciclette sloping. Quindi le geometrie sono standard, la differenza la fanno i componenti. Nella nostra gamma di prodotti arriviamo a fornire la taglia XXS, che va bene per ragazzi alti 152 centimetri. Poi il tutto si aggiusta con le misure dei vari componenti.
In questo caso usate misure standard o fate richieste particolari?
Su un attacco manubrio arriviamo a montare lunghezze ridotte, ad esempio 60 millimetri. Abbiamo due o tre modelli di bici che destiniamo ai vari team e con quelle abbiamo trovato un metodo di lavoro meticoloso che ci permette di essere efficienti, sta tutto alla base. Le uniche richieste particolari le abbiamo da squadre di rilievo, come può essere la Vangi, che ci chiede i telai del colore della divisa.
Quante squadre fornite e in che modo?
In totale tra donne e uomini arriviamo a 25 team. Offriamo due metodi: vendita a prezzo speciale oppure un noleggio davvero competitivo. Nel primo caso la bici diventa di proprietà del team, che a fine anno può rivenderle o sistemarle. Se si decide per il noleggio a fine stagione noi ritiriamo i mezzi, li sistemiamo e poi li rivendiamo sui nostri canali. C’è un mercato davvero importante che permette di avere una bici a prezzi vantaggiosi. Una bici che diamo alla Hopplà, giusto per fare un esempio, ha un valore di mercato di 6.500 euro. Dopo un anno di utilizzo la rivendiamo a meno della metà, quindi un cliente in questo caso fa anche un buon affare.