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Belletta alla Jumbo Development, Bortolami racconta

19.07.2022
5 min
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«L’ha pubblicato lui su Instagram – sorride Bortolami – e da quel momento è stato tutto un rincorrere. Volevo gestire la notizia, invece non sono riuscito a starci dietro. Per fortuna ho con me un amico da stamattina e gli ho chiesto di darmi una mano, sennò rischiavo l’incidente…».

Gianluca è in auto. E’ andato all’aeroporto per riprendere Dario Igor Belletta, caduto in pista durante l’omnium agli europei di Anadia. Il colpo subito a causa dei due che l’hanno travolto gli ha fatto uscire la spalla. In ospedale l’hanno rimessa a posto, parlando di sublussazione. Ma con quei tendini e quei legamenti non si scherza, per cui stasera il suo diesse di sempre lo porterà a fare gli esami del caso.

La notizia cui fa riferimento Bortolami è quella fresca fresca del passaggio del tricolore juniores Belletta alla Jumbo Visma Development dal 2023 (in apertura sul podio di Cherasco, foto Ossola). La nostra prima reazione è stata di sconforto per un altro talento italiano che per andare avanti sceglie l’estero. Poi ha prevalso la curiosità, ricordando che per Bortolami Belletta è sempre stato come un figlio. E se un figlio parte, non c’è padre che possa restare indifferente.

La caduta nell’omnium è costata a Belletta la lussaziobe della spalla
La caduta nell’omnium è costata a Belletta la lussaziobe della spalla
Insomma, come è nata questa opportunità?

Già dall’anno scorso, lo avevano cercato tante squadre. Igor non aveva il procuratore, ma davanti a tanto interesse ha voluto sentirne qualcuno e alla fine si è accordato con Manuel Quinziato, convinto dal fatto che segue pochi atleti. Manuel si è anche adoperato per aiutarci a gestire questa situazione della spalla.

Di quali squadre parliamo?

Tante WorldTour. A dire il vero la nostra prima idea era stata di fare una squadra assieme a Rabbaglio della Arvedi, ma alla fine abbiamo avuto qualche difficoltà con uno sponsor e abbiamo optato per il piano B. Intendiamoci, avremmo avuto il budget e lui sarebbe rimasto volentieri con noi. Ma l’ho convinto per il suo futuro che non fosse il caso. Non avrei dormito tutte le notti e se ci fosse stato il minimo problema, mi sarei dato tutta la responsabilità.

Robbert De Groot è il manager della Jumbo Visma Development Team
Robbert De Groot è il manager della Jumbo Visma Development Team
Perché la Jumbo?

Tanti di quelli che lo avevano cercato l’anno scorso si erano un po’ raffreddati dopo qualche problemino di quest’anno, come ad esempio il Covid. Quando si sono fatti avanti quelli della Jumbo Visma, Robbert De Groot ci ha detto che lo aveva seguito anche l’anno scorso e che sarebbero stati pronti per dargli fiducia. E credo che alla fine sia la soluzione migliore. Nella mia carriera ho fatto delle scelte di squadra e le situazioni in cui mi sono trovato meglio, sono state quelle in cui avere attorno compagni di alto livello mi ha permesso di rendere al meglio. Con lui sarà così. Quest’anno è uscito benissimo dalla maturità e non era facile, con i mille impegni della nazionale. Ma Belletta è fatto così. Quando si trova davanti a un appuntamento, vede rosso come i tori.

Avete incontrato la Jumbo Visma?

Quinziato li ha visti personalmente al Tour, noi li abbiamo visti in chat. Erano curiosi di sapere se Igor parlasse l’inglese e sono rimasti colpiti dal fatto che lo parla quasi meglio dell’italiano. Gli hanno dato la massima disponibilità perché rimanga a casa e li raggiunga in aereo quando necessario. E poi, una cosa che a me è piaciuta molto, la disponibilità che io continui a seguirlo. Avrà il suo preparatore della squadra, ma se vorrà che io lo segua o avrà bisogno di uscire con la squadra, sa che noi ci siamo.

Bortolami, classe 1968, è stato pro’ dal 1990 al 2005. Nel 2001 ha vinto il Fiandre
Bortolami, classe 1968, è stato pro’ dal 1990 al 2005. Nel 2001 ha vinto il Fiandre
Ecco, appunto… Come la stai vivendo?

Per me Dario Igor Belletta è come un figlio, l’ho detto tante volte. Un ragazzo speciale. Uno che quando gli cambi la ruota perché ha bucato nel momento decisivo della corsa, prima di ripartire ti dice grazie. Il fatto di poterlo ancora aiutare mi fa pesare meno la cosa. Anche se mi mancherà nelle corse. Perché è un ragazzo educato, intelligente, che sa fare gruppo. E poi è capace di ascoltare e di entrare nelle cose, se c’è da discutere.

Perché non una squadra italiana?

Non voglio sembrare sfuggente, ma dal momento in cui abbiamo rinunciato a fare noi la squadra, la precedenza è andata alle WorldTour. Lui vuole un percorso di crescita normale. E io gli ho detto che dovrà viversi questi anni nella continental in modo tranquillo, senza l’assillo del risultato. Facendo il corridore al 70-80 per cento, preparandosi per quando dovrà farlo al 100 per cento.

Il 3 luglio, Belletta ha vinto il tricolore degli juniores a Cherasco (foto Ossola)
Il 3 luglio, Belletta ha vinto il tricolore degli juniores a Cherasco (foto Ossola)
Pensi sia l’ambiente giusto?

Mi convince il fatto che gli abbiano dato la possibilità di studiare e di stare a casa. Si muoverà quando necessario, parteciperà ai ritiri quando lo convocheranno, ma non dovrà stare per forza in Olanda. Il nome Jumbo spaventa, perché è grande. Oggi ho portato mio figlio a correre e i ragazzini già raccontavano di Belletta che va alla Jumbo, la squadra che si sta giocando il Tour. E speriamo che come lui ne venga fuori qualcun altro. Certe cose per gli altri ragazzi sono sempre uno stimolo…