Roberto Bettini, Giro d'Italia 2020

I 60 anni di Bettini nel Giro del Covid

22.10.2020
5 min
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Roberto Bettini oggi compie 60 anni. E dall’alto delle tante candeline e degli anni a fotografare le corse di mezzo mondo, il suo punto di vista sulla stagione del Covid dall’altro lato dell’obiettivo è un modo interessante per fargli gli auguri di buon compleanno e raccontare le giornate di lavoro degli inviati.

«Eravamo appena tornati dall’Argentina – sorride Roberto al tavolo della sala stampa – quando abbiamo cominciato a sentire strani discorsi. Non si sapeva ad esempio se la Parigi-Nizza sarebbe arrivata in fondo e a quel punto, dovendo mandare mio figlio Luca e Dario Belingheri, abbiamo preferito restare a casa, cercando di capire se e dove si sarebbe corso».

Jan Tratnik, San Daniele, Giro d'Italia 2020
Jan Tratnik, a San Daniele, accolto dal plotone dei fotografi
Jan Tratnik, San Daniele, Giro d'Italia 2020
Tratnik accolto dai fotografi San Daniele

Il lockdown è arrivato di colpo il 9 marzo e il ciclismo si è fermato. C’è voluto un po’ per capire cosa fare. Si parlava con le squadre per capire quali programmi avessero finché, di fronte alla chiusura totale, anche gli uomini del team BettiniPhoto si sono rassegnati all’immobilità, dedicandosi come il resto degli italiani ai lavori domestici, pedalando (alcuni) sui rulli e cercando di far passare il tempo nel miglior modo possibile.

Finché un bel giorno è nato il nuovo calendario…

Ne sono nati diversi, ma quando finalmente è stato ufficializzato quello definitivo, era da mettersi le mani nei capelli. Le sovrapposizioni erano incredibili, ci sono state domeniche con cinque corse. Un po’ era impossibile seguirle tutte e un po’ viaggiare sembrava rischioso.

Quindi?

Abbiamo sfruttato al meglio le collaborazioni in Spagna e Belgio. Ci siamo detti che ognuno sarebbe rimasto nel suo Paese condividendo poi le foto con gli altri. A parte il Tour, tante corse sono saltate e mano a mano che si riprendeva, abbiamo cercato nuove collaborazioni per corse che, in assoluto, dicevano poco. C’era una tale richiesta di immagini, che anche il Giro di Slovacchia è diventata una corsa da seguire.

Al Tour però i Bettini c’erano…

Prima di tutto perché è la corsa importante che sappiamo. E poi perché Cor Vos, agenzia olandese con cui collaboriamo, ci ha detto che non sarebbe andato e c’era tanto da fare. Diciamo che ci siamo dati una mano per ridurre i costi. Anche perché le squadre ci hanno messo davanti al fatto che avrebbero pagato il 30 per cento in meno. Per fortuna, saltando le corse, sono diminuite anche le spese.

Che effetti ha avuto questo calendario così rimaneggiato sulle foto?

Di sicuro abbiamo fatto foto che non rifaremo mai più. Il Giro con le foglie morte. La Tirreno con tanta gente sul lungomare, perché si è corsa nel periodo delle vacanze. Chissà che in futuro qualche cambio di data non lo valutino nuovamente…

Vuelta Espana, 2020, sanificazione
Alla Vuelta si sanifica la zona di arrivo
Vuelta Espana, 2020, sanificazione
Alla Vuelta si sanifica la zona di arrivo
Alle corse noi giornalisti siamo limitati nei movimenti.

Noi fotografi lo stesso. Non possiamo muoverci liberamente e si rischia di fare tutte foto uguali. Ai bus non puoi avvicinarti e allora scatti da lontano. I corridori non indossano la mascherina alla firma, ma ce l’hanno sul podio. Ai mondiali siamo riusciti a far cambiare la regola…

Cioè?

Cioè ci rispondono che devono indossarla al podio per ordine dell’Uci. Ma a Imola abbiamo spiegato che non ci sarebbero state belle foto e allora, dopo il protocollo, i corridori potevano toglierla e facevano il podio a tre. Ma se sono nella bolla, che problema hanno a fare una foto vicini? In corsa hanno la mascherina?

Le squadre cui date le foto come reagiscono a queste limitazioni?

Hanno capito e sono meno pressanti, anche perché tante hanno il fotografo al seguito e coprono da sé la quotidianità. Il problema è che questi colleghi sono nella bolla e poi vengono a fotografare il podio in mezzo a noi…

Quindi la bolla è bucata?

La bolla ha delle falle. Perché non farne parte anche noi? Perché saremmo fuori da tutto e non potremmo muoverci liberamente.

Agli arrivi però siete già a contatto con gli atleti, no?

Ma siamo meno e non possiamo muoverci. Non possiamo seguirli e fare quelle belle foto di fatica dopo la corsa. C’è un fotografo di LaPresse che fa qualche scatto per tutti e poco più. Lui fa i tamponi e quindi può stare a contatto con i corridori. Ma secondo me alcune delle cose cui ora siete costretti potreste ritrovarvele anche dopo.

Ad esempio?

La conferenza stampa del vincitore e della maglia fatta in videoconferenza, piuttosto che portarli in sala stampa. Al Tour è così da un pezzo, il Giro ha appena iniziato ed è più gestibile.

Joao Almeida, Madonna di Campiglio, Giro d'Italia 2020
Almeida, a Campiglio, brindisi con la mascherina
Joao Almeida, Madonna di Campiglio, Giro d'Italia 2020
Almeida a Campiglio, brindisi con mascherina
Al Tour c’erano gli stessi controlli del Giro?

Più o meno gli stessi, qua controllano badge e temperatura a ogni accesso, in Francia no.

Come sono organizzati i Bettini per la Vuelta?

Abbiamo là gli amici di Photo Gomez Sport che ci coprono tutta la Spagna, quindi anche la Vuelta.

Cosa si annuncia per l’inverno, pronto il piano dei ritiri?

Anche quello andrà capito, così come i piani per il 2021. I primi ritiri li coprono i fotografi interni, anche perché i corridori devono usare materiale 2020 e non si fanno foto ufficiali. Quindi per ora non c’è nulla. Invece per le prime corse, sarebbe il momento di prenotare per Australia, Argentina e Colombia, ma non si sa se si faranno. Allora stiamo cercando una collaborazione con un fotografo australiano, ad esempio, per essere coperti.

E in Italia?

Se tutto funziona, si riparte con Giro di Sardegna e Laigueglia, ma andrà tutto aggiornato con l’evolversi del Covid. Secondo me fino al Giro, sarà tutto così. Più avanti, se ci sarà o meno un vaccino, lo capiremo.

E allora buon compleanno, Roberto. Giorno migliore non poteva esserci. Quanti possono festeggiare i 60 anni raccontando una giornata che promette di essere indimenticabile al Giro d’Italia?