Merida e Dolomiti Paganella Bike: una collaborazione naturale

02.04.2022
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Dolomiti Paganella Bike Area e Merida fondono la propria esperienza con la voglia di crescere e di comunicare nel settore della bici definendo un prezioso accordo di collaborazione. Il comprensorio trentino è riconosciuto come una tra le destinazioni più qualificate e attrezzate per la pratica della Mtb, in tutte le sue forme: dal gravity, per gli amanti della discesa, all’escursionismo per chi vuole scoprire in modo più “rilassato” il territorio. 

I Bike Patrol di Dolomiti Paganella Bike sono dotati di biciclette elettriche Merida
Dolomiti Paganella Bike Area ha dotato i propri Bike Patrol di biciclette elettriche Merida

Dolomiti Paganella Bike

In vista della stagione estiva (la cui inaugurazione ufficiale è prevista per il 27/29 maggio), Dolomiti Paganella Bike Area ha dotato i propri Bike Patrol di biciclette elettriche Merida della famiglia eONE-Sixty. Dei “veicoli” davvero perfetti a disposizione degli stessi addetti per poter pattugliare e monitorare al meglio la fitta e diversificata rete dei sentieri.

«Conosciamo da molto tempo Dolomiti Paganella Bike – ha dichiarato Dario Acquaroli, Marketing Manager di Merida Italy – e soprattutto sappiamo bene quanto nello specifico l’offerta Mtb sia cresciuta in questi anni. La Dolomiti Paganella Bike Area rappresenta senza alcun dubbio un punto di riferimento nel settore del ciclismo fuoristrada. Noi ne condividiamo gli obiettivi e valori, e ci è sembrato assolutamente naturale avviare questo percorso congiunto per il prossimo futuro».

Sonny Colbrelli, qualche mese fa, in visita presso la sede di Merida Italy a Reggio Emilia
Sonny Colbrelli, qualche mese fa, in visita presso la sede di Merida Italy a Reggio Emilia

Il ruolo dei Bike Patrol

«All’interno della nostra struttura – ha ribattuto Luca D’Angelo, il Direttore di Dolomiti Paganella Bike – abbiamo ben quattro Bike Patrol a tempo pieno durante la stagione estiva ai quali è assegnato il compito specifico di presidiare tutta la nostra superficie. Per questa ragione, gli stessi Bike Patrol hanno la necessità di spostarsi con la loro e-bike in modo rapido e sicuro. L’accordo con Merida va proprio in questa direzione: fornire biciclette elettriche affidabili e performanti a chi deve sorvegliare i nostri tracciati e dare massima assistenza ai biker che ci scelgono per le proprie escursioni».

Come anticipato, Merida metterà a disposizione dei Bike Patrol di Dolomiti Paganella Bike sei e-mtb della famiglia eONE-Sixty. In modo particolare, il modello eONE-SIXTY 775 è caratterizzato da un telaio in alluminio a triplo spessore Prolite 66 HFS-hydroformed. E’ dotato di una doppia ammortizzazione e da una escursione della ruota posteriore di 150 mm per garantire al biker una posizione estremamente bilanciata. Il motore è uno Shimano EP8, con 85Nm di coppia, mentre il telaio è in grado di ospitare una batteria da 750 Wh.

Merida

Dolomiti Paganella Bike

GP Liberazione e Merida, per Acquaroli tre giorni d’oro

20.01.2022
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Una manifestazione sportiva è grande anche grazie a chi crede nelle sue possibilità e l’appoggia. E’ su queste basi che il Gran Premio Liberazione è ripartito. E ha trovato in alcuni sponsor non solo i fondi, ma anche e soprattutto la fiducia per rilanciarsi. La filiale italiana di Merida, grande brand ciclistico internazionale, ha subito capito quali potevano essere le prospettive e ha investito sull’evento fin dallo scorso anno, rimanendo naturalmente partner anche per la nuova edizione del 25 aprile prossimo. 

Dario Acquaroli e Claudio Vettorel al Liberazione 2021, tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri
Dario Acquaroli e Claudio Vettorel al Liberazione 2021, tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri

L’esperienza sul campo

A testimoniare proprio quella fiducia è il marketing manager dell’azienda, in carica dall’aprile dello scorso anno. Dario Acquaroli non è un nome comune nel mondo delle due ruote, perché parliamo di uno dei più grandi biker della storia italiana. E’ stato due volte campione del mondo giovanile di cross country e vincitore di tantissimi eventi di mountain bike.

«Nel mondo del ciclismo – dice – sono praticamente da tutta la vita. Ho imparato che è qualcosa in continua evoluzione, un mondo nel quale s’impara ogni giorno, si fanno tante conoscenze, si apprezzano tanti eventi. Il Gran Premio Liberazione è sicuramente uno di questi».

Acquaroli è approdato alla Merida Italy dopo 10 anni di esperienza alla Vittoria, richiamato da un altro grande del passato della Mtb italiana, Gianluca Bonanomi: «Lì mi occupavo anche del settore commerciale, ma quella lunga palestra mi è servita molto. Io non ho fatto studi specifici di marketing, ma mi sono accorto che quello che impari sul campo è impagabile. Chi esce dall’università magari si ritrova in un mondo ben diverso da quello che ha studiato. Molti, l’ho visto io direttamente, hanno gettato la spugna dopo breve tempo».

Acquaroli Liberazione 2021
La Merida è già stata sponsor del Liberazione nel 2021, riscontrando la sua ritrovata popolarità
Acquaroli Liberazione 2021
La Merida è già stata sponsor del Liberazione nel 2021, riscontrando la sua ritrovata popolarità

Una grande opportunità

«Quando sono arrivato in Merida – racconta il 46enne lombardo – l’accordo con la manifestazione romana era già stato preso, ma io il Liberazione lo conoscevo bene. Tanti compagni di allenamento quando correvo lo preparavano e sentivano sulla loro pelle tutto il prestigio di un evento che, a livello dilettantistico, era davvero una classicissima. Per questo ho pensato che essere partner di un simile evento era una grande opportunità e un motivo di orgoglio».

In Merida dall’aprile 2021, Acquaroli sta curando l’impegno aziendale per il Liberazione
In Merida dall’aprile 2021, Acquaroli sta curando l’impegno aziendale per il Liberazione

Tante proposte pronte per Roma

L’evoluzione della manifestazione, quest’anno articolata su tre giornate, si sposa perfettamente con l’idea ciclistica della Merida.

«Un festival del genere mi ricorda molto quanto si è abituati a vedere oltre Atlantico. Ad esempio con la Sea Otter in California, quindi ci dà la possibilità di interagire con il più alto numero di persone possibile. Merida non è un marchio dedicato solo all’agonismo, proponiamo ogni tipo di bici, da quelle per bambini a quelle da passeggio, secondo una concezione che inquadra il ciclismo a 360° e il nuovo Liberazione va proprio in questa direzione».

La Merida sarà naturalmente presente alla kermesse romana con un suo stand: «Non potremmo mancare, avremo i nostri modelli esposti e contiamo di avere anche bici per bike test, se la regolamentazione sanitaria del momento lo consentirà. Lo scorso anno eravamo come in una bolla, eppure fu un’esperienza bellissima, che vogliamo ripetere non solo quest’anno».

Merida, nuova Reacto 8000-E e Scultura 5000 a confronto

18.06.2021
5 min
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Merida è uno dei più grandi produttori di biciclette al mondo e contrariamente a quanto pensano in molti non è un'azienda spagnola ma bensì taiwanese. Di recente Dario Acquaroli, due volte campione del mondo di mountain bike, è entrato in Merida Italy portando tutta la sua esperienza e passione al servizio di questa grande azienda. Abbiamo avuto il piacere di pedalare insieme ad Acquaroli e poter così apprezzare le qualità della nuova Reacto 8000-E e farci spiegare le caratteristiche della Scultura 5000.

Di recente siamo stati a Reggio Emilia nella sede di Merida Italy e abbiamo avuto il piacere di pedalare con Dario Acquaroli, il due volte campione del mondo di mountain bike. Per l’occasione abbiamo utilizzato i due modelli di punta di Merida per quel che riguarda il settore strada, vale a dire la nuova Reacto e la Scultura.

La forza di Merida nel mondo

Dario Acquaroli è entrato nella grande famiglia Merida da pochi mesi dopo una lunga esperienza in Vittoria. Le sue capacità e la sua grande passione per il ciclismo si avvertono subito e certamente il suo contributo sarà fondamentale per Merida Italy. Quando si parla di questo marchio a volte ci si rende conto che non tutte le persone conoscono esattamente la dimensione e la forza di questa azienda. Tanto per chiarire un po’ di chi stiamo parlando, diciamo che Merida è un marchio globale che progetta e fabbrica ben 2,2 milioni di biciclette, con cinque fabbriche sparse nel mondo. Merida produce a marchio proprio per 77 paesi diversi.
Per quanto riguarda il nostro mercato nazionale, Merida Italy è il distributore italiano ufficiale per l’Italia e l’ex Jugoslavia. Merida Italy è in una fase di forte crescita che gli permette di pianificare degli importanti investimenti. Uno di questi è stato certamente l’inaugurazione dei nuovi headquarters a Reggio Emilia, con tutti gli uffici e uno showroom di 600 mq.

Dario Acquaroli con la Merida Scultura 5000
Dario Acquaroli con la Scultura 5000
A sinistra, Dario Acquaroli con la Scultura 5000 e a destra il sottoscritto con la Reacto 8000-E
A sinistra, Dario Acquaroli con la Scultura 5000 e a destra Umberto Toscanelli con la Reacto 8000-E

Le bici di Caruso e Colbrelli

La qualità delle biciclette Merida la possiamo apprezzare anche attraverso i risultati del Team Bahrain Victorious, che è proprio equipaggiato con le biciclette del marchio asiatico. Basta pensare al bellissimo secondo posto di Damiano Caruso all’ultimo Giro d’Italia o alle vittorie di Sonny Colbrelli al Critérium du Dauphiné.

Rigidità e reattività al top

In questa occasione abbiamo pedalato sulla nuova Merida Reacto 8000-E, nella foto di apertura, di cui avevamo parlato con il neoprofessionista del Team Bahrain Victorious, Jonathan Milan. Proprio il giovane corridore friulano ci aveva espresso la sua soddisfazione per l’ultima versione di questa bicicletta. Durante la nostra pedalata con Dario Acquaroli abbiamo apprezzato la grande rigidità torsionale e la reattività data dal carro posteriore molto compatto. La Reacto 8000-E vanta il telaio CF5 dal peso di 965 grammi in taglia M. Merida realizza anche una versione identica per forme e geometrie ma con un carbonio diverso CF3, che pesa qualche grammo in più. Come ci diceva Acquaroli CF sta per Carbon Fiber e nella scala del marchio taiwanese il livello 5 rappresenta il livello più alto di carbonio.

Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto

Geometria da professionista

La geometria è impostata per i ciclisti che ricercano prestazioni avanzate con un tubo sterzo corto e un tubo orizzontale leggermente più lungo della media in modo da assumere una posizione più aggressiva in sella. La geometria professionale unita ai tubi profilati, NACA Fastback‘ e tubo sterzo conico slimmed down sono la garanzia della massima efficienza aerodinamica. Il movimento centrale PF86 è bello solido e trasmette tutti i watt alla ruota posteriore.

Un occhio al comfort

I tecnici Merida hanno pensato anche al comfort con il reggisella S-Flex, con una specie di incavo in cui vi è un inserto in un materiale che smorza le vibrazioni del terreno. Inoltre, su questo inserto è stata posta anche una luce posteriore molto utile per aumentare la visibilità del ciclista sulla strada. Altro elemento nuovo è la possibilità di poter montare pneumatici con larghezza fino a 30 millimetri, il che può essere un ulteriore punto a favore del comfort.

Damiano Caruso con la sua Scultura all'ultimo Giro d'Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all’ultimo Giro d’Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all'ultimo Giro d'Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all’ultimo Giro d’Italia

Ottima guidabilità

Abbiamo apprezzato anche la guidabilità della Reacto, soprattutto in discesa. Infatti, le biciclette aerodinamiche spesso sono un po’ più complicate da guidare in discesa, soprattutto negli inserimenti in curva bisogna prenderci le misure. Invece con la nuova Reacto si riesce subito a trovare il feeling grazie a un’ottima manovrabilità e facilità di correzione anche in curva.

Montaggio di alto livello

Il montaggio è di ottimo livello con lo Shimano Ultegra, le ruote ad alto profilo Reynolds AR 58 e il manubrio integrato in carbonio Vision Metron 5D ACR, che fornisce un’ottima presa e massima efficienza aerodinamica grazie al profilo piatto di cui è dotato.

La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo

Per chi vuole iniziare a pedalare

La Scultura 5000 con cui ha pedalato Dario Acquaroli è una bicicletta con le geometrie pensate per dare il meglio in salita, non a caso è quella utilizzata da Caruso e Landa. Quella che vediamo in questo test ha un telaio con carbonio CF2, che come ci spiegava Acquaroli, è il primo livello nella scala di Merida. Questa caratteristica unita al montaggio composto da un gruppo Ultegra con la guarnitura Shimano RS510, il manubrio Merida Expert SL e ruote sempre Merida Expert SL, la rende la bicicletta adatta chi si avvicina al mondo del ciclismo e vuole iniziare con un mezzo evoluto senza spendere delle cifre esagerate.

I prezzi

Infine, uno sguardo ai prezzi, che nel caso della Reacto 8000-E CF5 si aggira sui 7.150 euro, mentre per la Scultura 5000 CF2 siamo sui 2.740 euro.

meridaitaly.it

Gp Liberazione in archivio e già Terenzi pensa al 2022

28.04.2021
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Claudio Terenzi sperava di tirare un po’ il fiato, invece già da lunedì si è ritrovato mani e piedi in un giardino da finire in tempi stretti. L’organizzatore del Gran Premio della Liberazione ha un’azienda di gardening che gli dà da mangiare, mentre per il resto del tempo manda avanti la sua squadra e organizza Gran Fondo. La corsa si è svolta appena tre giorni fa (in apertura il minuto di silenzio al via della prova juniores per ricordare Silvia Piccini: Terenzi con la giacca blu è accanto al presidente Fci Dagnoni) ed è già tempo di pensare al futuro. La telefonata di buon mattino interrompe il lavoro, ma durerà il tempo di tracciare un bilancio del 25 aprile appena trascorso e di proiettarci sul prossimo.

Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita
Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita

«Non mi aspettavo tanti riscontri positivi – dice – che fanno piacere. Significa che abbiamo lavorato bene e magari che in un momento di poche gare, organizzarne tre sia stato un bel segnale per il movimento. Ho avuto riscontri positivi dal presidente Dagnoni, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dal Coni. Si dice che nessuno è profeta in patria, ma le realtà romane sono state generose di consigli. Se penso a come siamo partiti, dico che siamo stati bravi».

Ecco, appunto… Come siete partiti?

Fino al 6 gennaio, non c’era nessun Gran Premio della Liberazione. Invece proprio quel giorno si è sbloccata la trattativa con Andrea Novelli e la Primavera Ciclistica, ma era già tardi. Franco Costantino, che del Liberazione è stato per anni la mente e anche il braccio, mi disse di fare l’annuncio e pensare al 2022. Ma io ho il brutto difetto di voler fare le cose che annuncio e così siamo partiti.

Dario Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct azzurro del cross) , tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri
Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct del cross) , tra ricordi e progetti futuri
Dalle Gran Fondo a una classica su strada: c’è tanta differenza?

Era uno dei grossi punti interrogativi, ma devo dire che l’esperienza delle Gran Fondo è stata un’ottima palestra, che mi ha aiutato tanto. Dopo anni a trattare con i 10-11 Comuni attraversati da una Gran Fondo, doversi interfacciare con il solo Comune di Roma per il circuito del Liberazione è stato per certi versi più semplice, ammesso si possa definire semplice parlare con il Comune di Roma. La fortuna è stata avere con me persone validissime, alcune che conoscevo da tempo e altre che sono arrivate e sono state decisive proprio per i rapporti con le Autorità.

Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Come è andata invece nel rapporto con le squadre? Con loro certo avevi meno punti di contatto…

Ti confronti con realtà diverse e devo dire che un po’ di timore inizialmente c’era, perché parliamo di società che fanno attività di altissimo livello. Invece ho visto molta disponibilità ad ascoltarci, hanno dato consigli e soprattutto erano tutti contenti di ritrovare una realtà come il Gran Premio della Liberazione.

La sponsorizzazione di Merida arriva dalle organizzazioni precedenti?

Esatto e sono stato molto contento di avere Dario Acquaroli a Roma. Andrò presto da loro per approfondire qualche discorso e anche per parlare della squadra di ciclocross. Non escludo di avere il loro nome sulla maglia per il prossimo anno.

Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
Quest’anno siete partiti il 7 gennaio, quando nascerà il Liberazione del 2022?

Domani. Non un giorno a caso, proprio domani, giovedì. Ho lasciato ai miei collaboratori tre giorni per riordinare le idee, ma domani faremo una verifica a caldo di quello che è andato e quello che non ha funzionato. In più il prossimo anno vorrei inserire qualche novità.

Di cosa si tratta?

Visto che il 25 aprile sarà di lunedì, mi piacerebbe ragionare di una tre giorni, anche in modo di non ingolfare il giorno del Liberazione. Voglio assolutamente riportare a casa la prova delle donne e d’accordo con Mario Valentini, mi piacerebbe avere una gara di handbike. L’idea è di allestire un villaggio all’interno dello stadio Nando Martellini in cui far svolgere la vita in quei tre giorni. Riprendere l’attività nelle scuole con un progetto solidale e premiazioni il 25 aprile. E aggiungere qualcosa che possa allargare l’orizzonte a chi non viene dal ciclismo e si chiede perché entrarci.

Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
Sembra che sia uscito dal weekend con un buon sapore in bocca…

Ottimo, ci sono piccole sbavature da correggere, ma già mi mancano quei giorni in ufficio a fare programmi e progetti. Lasciatemi il tempo di finire questo giardino e poi si ricomincia.

Acquaroli, un iridato al marketing Merida Italy

22.03.2021
4 min
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Dario Acquaroli è il nuovo responsabile marketing di Merida Italy. Sì, proprio così. A partire dal prossimo primo aprile, il lombardo di San Giovanni Bianco ricoprirà questo ruolo chiave, posto tra comunicazione e commerciale. Sarà in pianta stabile presso la sede italiana a Reggio Emilia del colosso taiwanese produttore di biciclette.

Una grande carriera

«Ho firmato il mio primo contratto da professionista all’età di 16 anni con il Team Bianchi – esordisce Dario Acquaroli – nella mia carriera ho corso 19 mondiali con la nazionale italiana, tra Xc e Marathon, vincendo due titoli europei (1992 e 1993) e due titoli mondiali (1993 e 1996). Ho vestito cinque volte la maglia di campione italiano correndo con diverse squadre: il Team Bianchi, la Full Dynamix e la Sintesi Larm. Fin da quando ho iniziato a fare della bici il mio mestiere. C’era la consapevolezza che avrei potuto vivere di professionismo per non più di vent’anni. Fortunatamente, la vita di una persona dura molto di più, e quindi sapevo che prima o poi avrei dovuto scegliere cosa fare del mio futuro».

Merida Italy logo
Merida Italy logo

Il debutto con Larm

«Ho deciso di ritirarmi quando fisicamente stavo ancora bene – racconta Dario Acquaroli – a 33 anni ero ancora in forma e avrei potuto continuare per altri cinque anni, ma correre in bici era ormai diventato un disagio. Non avevo più stimoli, non avevo più fame. Sentivo in me l’esigenza di fare altro. In quel periodo correvo per la Sintesi Larm e il team mi aveva proposto di diventarne il manager. Successivamente, Larm mi ha coinvolto in altri progetti, e devo ringraziare Massimo Biagini, il direttore della commerciale bolognese, per avermi aiutato in questo passaggio cruciale della mia vita, fino a diventare il rappresentante tecnico dell’azienda con i propri rivenditori».

La grande casa Vittoria

L’avventura di Dario Acquaroli continua con un altro grande marchio del ciclismo mondiale.

«Dal 2013 e fino a qualche giorno fa, ho lavorato in Vittoria come ambasciatore del marchio. Proprio in Vittoria ho cercato di trasferire tutto quanto ho imparato durante la mia carriera da corridore: resilienza, costanza e determinazione. Mi sono sempre confrontato con gente del settore, negozianti, agenti, distributori, imprenditori. Mi ha sempre incuriosito scoprire che nel loro quotidiano, con passione, sforzo e costanza, queste stesse figure pedalano forte, ma molto forte per raggiungere i loro traguardi e vincere le loro personalissime competizioni professionali».

La chiamata di Bonanomi

Arrivati ai giorni nostri inizia una nuova avventura.

«Adesso inizia per me una sfida grandissima, molto affascinante e al tempo stesso estremamente stimolante – ci dice Dario Acquaroli – Gianluca Bonanomi, mio ex compagno di squadra alla Bianchi, mi ha chiamato e mi ha voluto al suo fianco. In Merida Italy è in atto una trasformazione profonda. L’obiettivo è quello di crescere commercialmente sul nostro territorio per arrivare al livello che un bike brand del peso di Merida necessita. La trasformazione dell’azienda da srl in spa è già un concreto passo in quella direzione. C’è tantissimo da fare, ma non vedo l’ora di incominciare. In fondo noi corridori siamo ben abituati a raccogliere le sfide»

Merida logo su bici
Merida Italy ha anche la distribuzione del mercato sloveno
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Merida Italy oltre all’Italia segue anche la distribuzione del mercato sloveno

Un solo obiettivo: crescere!

Merida Italy ha la responsabilità della distribuzione esclusiva di biciclette e accessori Merida sia per l’Italia quanto per il mercato sloveno. Un territorio, quest’utlimo, segnalato in grande fermento alla luce delle vittorie in primis di Tadej Pogacar e Primoz Roglic. Anche in Italia si segue dunque il percorso già intrapreso dalla casa madre nella maggior parte delle nazioni europee come Spagna, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra e Austria.

Un sincero “in bocca al lupo” a Dario da tutto il team di bici.PRO

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