Belletta: la voglia di ripartire per amore del ciclismo

03.07.2025
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DARFO BOARIO TERME – Sotto il gazebo, mentre aspetta la premiazione del campionato italiano, Dario Igor Belletta ha ritrovato il sorriso. La rabbia e la delusione del secondo posto vanno via presto. Vero, rimane la beffa di non aver vinto e di esserci andato davvero vicino, ma la soddisfazione di correre e di provare a vincere gli mancava da un po’ di tempo. Il resto lo ha fatto la voglia di non mollare, la Solme Olmo gli ha offerto un’occasione per ripartire e lui l’ha colta al volo. La vittoria che tanto cerca è sì per se stesso ma anche per coloro che lo hanno accolto quando tutto sembrava difficile. 

«Al Giro Next Gen – dice Belletta – stavo molto molto bene. Purtroppo non c’erano molte occasioni per corridori come me, ma ho cercato di fare del mio meglio. Sapevo di avere una condizione ottima, già alla cronometro di giovedì ho fatto i miei valori migliori. Sono arrivato a questo campionato italiano con la massima fiducia nei miei mezzi. Purtroppo a pochi metri dal traguardo il sogno tricolore è sfumato perché ci siamo guardati un secondo di troppo e Borgo è scappato via. Ci tenevo tanto a vincere, in particolare all’italiano, con la Solme Olmo dopo quello che è stato un periodo davvero difficile».

Il secondo posto dietro Borgo al campionato italiano per Belletta è un mix di emozioni dolci e amare
Il secondo posto dietro Borgo al campionato italiano per Belletta è un mix di emozioni dolci e amare
Che periodo è stato dopo l’addio alla Visma Lease a Bike?

Alla fine la vita è fatta di alti e bassi. Dopo questo inverno ho avuto un momento davvero basso. Però ora mi sento bene, so qual è il mio talento e quando lavori bene le cose si sistemano. 

Abbiamo parlato tanto della nazionale ma nella tua ripartenza c’è stata anche la mano della Solme Olmo…

Avendo cambiato squadra a stagione iniziata (Belletta è passato dalla Visma Lease a Bike Development, una continental, alla Solme Olmo, ndr) non potevo firmare con altre formazioni continental a causa del regolamento UCI. Quella di cercare una squadra di club è stata una scelta obbligata e la Solme Olmo mi ha accolto. Sono arrivato in quella che è la miglior squadra di club in Italia e mi hanno accolto benissimo. Li ringrazio davvero di cuore, come ringrazio Marino Amadori per avermi portato con la nazionale nelle due prove di Nations Cup. 

Belletta ha vinto la volata ma subito sul suo volto si è dipinta la delusione per l’occasione mancata (foto Sprint Cycling/Tommaso Pelegalli)
Belletta ha vinto la volata ma subito sul suo volto si è dipinta la delusione per l’occasione mancata (foto Sprint Cycling/Tommaso Pelegalli)
Com’è stato ripartire dopo quel momento di difficoltà?

Andare in bici mi piace, quindi sono ripartito da questo. Non sapevo nemmeno se sarei riuscito a correre prima dell’uno di agosto (data in cui i corridori sono liberi di cercare altre squadre, ndr) perché quando cambi squadra è tutto difficile. Sono ripartito dalla mia voglia di andare in bici, ci ho messo un po’ a ingranare però ora sono in ottima forma. 

E’ mancata forse la vittoria?

Sì, non sono riuscito a raccogliere quanto seminato, peccato ma ci sarà modo di riprovarci. Dopo il Trofeo Città di Brescia (corso ieri e terminato al quinto posto, ndr) e il Medio Brenta mi fermerò un attimo per recuperare.

Belletta è arrivato alla Solme Olmo e fine marzo con l’obiettivo di correre e la voglia di tornare a fare fatica
Belletta è arrivato alla Solme Olmo e fine marzo con l’obiettivo di correre e la voglia di tornare a fare fatica
Cosa hai provato nel rimettere il numero sulla schiena a inizio stagione?

Una bella emozione, mi piace correre in bici e dare il massimo in ogni gara, stare cinque ore in sella con il caldo e andare forte su tutti gli strappi. Siamo un po’ matti forse ma i ciclisti sono anche questo. 

Continuerai la stagione con la Solme Olmo?

Vediamo, loro mi hanno accolto e sono davvero grato per ciò che hanno fatto. Ho tante idee in testa, al momento voglio finire la prima parte di stagione e cercare di ottenere una vittoria per ripagarli della fiducia. Poi staccherò un attimo e capirò. 

Realini: cambio di programma, ora l’obiettivo è il Tour

02.07.2025
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DARFO BOARIO TERME – Il sorriso non manca mai sul volto di Gaia Realini, nemmeno in questo momento difficile che l’ha vista restare lontana dalle corse e dalle posizioni di testa per diversi mesi. Una frattura al gomito in allenamento le ha portato tanti problemi e qualche complicazione in più del previsto, tornare in bici non è stato affatto semplice. I passaggi per tornare ad essere l’atleta che l’anno scorso  tanto aveva stupito prima al Giro d’Italia Women e poi al Tour de France Femmes sono lunghi ma non impossibili. Serve pazienza e Gaia Realini ha imparato ad armarsi anche di questa e non solo della sua instancabile energia. L’abruzzese sabato non sarà al via del Giro d’Italia Women che partirà da Bergamo. Un’assenza difficile da digerire ma giusta, con l’obiettivo di tornare presto ad alti livelli.

«Piano piano mi sto riprendendo – ci racconta poche ore prima del campionato italiano donne – ma non mi metto fretta. Vediamo giorno per giorno come procede il tutto. L’infortunio al gomito si è rivelato più complicato del previsto e molto lungo da curare. Mi sono trovata a dover rallentare di parecchio gli allenamenti e i carichi di lavoro, è come se avessi perso tutta la preparazione invernale. Ora mi ritrovo con le altre atlete che sono a giugno, mentre per me è come se fosse febbraio

Gaia Realini ha subito una frattura al gomito in allenamento a gennaio
Gaia Realini ha subito una frattura al gomito in allenamento a gennaio
Sei tornata a competere ad alti livelli al Tour de Suisse Women, com’è andata?

E’ stato un primo banco di prova come a dire: «Ributtiamoci nella mischia». Mi sono messa a disposizione della squadra, credo si sia visto. Ero spesso davanti a tirare quando partiva la fuga, oppure andavo all’ammiraglia a prendere le borracce per tutte nei giorni più caldi. Per il momento è quello che posso fare e in vista di una ripresa totale mi diverto a fare anche questo

Cosa vuol dire fermarsi e ripartire praticamente da zero?

Che quando le altre si stavano allenando, io ero a casa e non potevo fare nulla. Ho dovuto lavorare molto sulla testa, diciamo che è stato un allenamento per la mente. Spesso mi dicevo: «Okay, ora è successo a te però con calma puoi riprenderti senza problemi». Ho imparato a gestire tutto con la giusta serenità.

Gaia Realini ha ripreso a correre gradualmente, qui alla Freccia del Brabante a metà aprile
Gaia Realini ha ripreso a correre gradualmente, qui alla Freccia del Brabante a metà aprile
La parte più difficile quando è arrivata?

Quando mi hanno dato il via libera per ripartire, ma a causa dei dolori e di alcune complicazioni mi sono dovuta fermare ancora. Però grazie allo staff medico e a tutta la squadra ho trovato il modo giusto di affrontare la situazione e continueremo per questa strada. 

Risalire in bici è stato così complicato?

All’inizio si pensava fosse più semplice come infortunio, una pensa: «Il braccio che vuoi che sia? Tanto pedali con le gambe». Però poi capisci che in tante cose serve forza e mobilità nel braccio e ripartire non è facile soprattutto quando ti devi alzare sui pedali o fai dei piccoli movimenti che pensi siano banali. Invece nel ciclismo la parte superiore (il cosiddetto core, ndr) è estremamente importante

Realini dopo aver corso il Tour de Suisse senza terminarlo si è presentata all’italiano (in foto) al servizio di Elisa Balsamo
Realini dopo aver corso il Tour de Suisse senza terminarlo si è presentata all’italiano (in foto) al servizio di Elisa Balsamo
In questa stagione saresti felice se?

Se riuscissi a ritrovarmi e a trovare una buona condizione, anche se sto rincorrendo. Spero di arrivare tra qualche mese e di essere ancora più vicina alle migliori, diciamo di essere all’80 per cento. 

Si può pensare di arrivare a quell’80 per cento già al Tour?

Secondo me sì perché comunque sono un’atleta che con il caldo riesce a dare il meglio. Quindi perché no?

Per le tappe o per la classifica?

Tappe, senza dubbio. 

Longo Borghini: il sesto titolo arriva col brivido

28.06.2025
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DARFO BOARIO TERME – Questa mattina vedere Elisa Longo Borghini senza il tricolore addosso ci ha fatto quasi strano. La campionessa della UAE ADQ ha rimesso le cose in chiaro a trenta chilometri dall’arrivo quando con un’azione che è sembrata semplice ha spazzato via Eleonora Ciabocco e Monica Trinca Colonel. Per Elisa Longo Borghini è arrivato così il terzo titolo italiano consecutivo, il sesto in carriera. Nemmeno la foratura nel finale l’ha fatta tremare. 

«Quella foratura – racconta con un sorriso dopo l’arrivo di nuovo vestita con il tricolore – ha fatto più paura al meccanico che a me. Devo ancora sincerarmi delle sue condizioni dopo il volo che ha fatto per scendere di corsa dall’ammiraglia. Speriamo stia bene!». 

«Indossare il questa maglia oggi – continua subito – è un’emozione nuova e diversa perché è la prima conquistata con la UAE ADQ. In generale sono molto affezionata a questo simbolo e al campionato italiano in sé. Penso sia una corsa da rispettare e da correre sempre, al netto di problemi fisici o di salute. Quando parto per questa gara cerco sempre di dare il meglio di me perché vestire il tricolore un anno intero è una cosa bellissima e un grande onore». 

Una vittoria di tutte

Il UAE team ADQ questa mattina nella piazza dove si è tenuta la presentazione delle squadre, e poi la premiazione finale, era l’unica squadra ad avere il pullman. La formazione emiratina è arrivata con la consapevolezza di avere l’atleta più forte in gruppo e una squadra di altrettanto valore pronta a darle sostegno. La corsa è sempre stata nelle loro mani, complice la superiorità numerica, e quando è arrivato il momento di fare selezione Longo Borghini ha fatto quello che le riesce meglio, terminare il lavoro con una vittoria. 

«Sinceramente credo che sia stata una vera vittoria di squadra – spiega sorridente – non è mai semplice partire da favoriti, però oggi non abbiamo avuto paura di ricoprire questo ruolo. Dal primo momento la squadra ha preso in mano la corsa grazie al lavoro svolto da Pellegrini e Venturelli, le quali hanno mantenuto il ritmo alto fin da subito. A loro due vanno i miei complimenti perché sono delle ragazze promettenti e molto giovani che in futuro vedremo spesso». 

Il forcing sulla salita di Colle Maddalena ha dato il colpo di grazia…

Si sono messe all’opera Magnaldi, Marturano, Persico e Gasparrini che aveva il compito di rimanere sempre insieme a Elisa Balsamo. Il ritmo imposto è stato talmente elevato che alla fine ci siamo ritrovate in tre (Ciabocco, Trinca Colonel e Elisa Longo Borghini, ndr) e ho cercato di “sfruttare” la presenza delle altre due fino al primo dei tre passaggi sullo strappo finale. 

Era previsto che rimanessi da sola già dai trenta chilometri dall’arrivo?

In realtà no, l’obiettivo era far soffrire la Balsamo e creare un gruppetto ristretto. Alla fine, nell’arco di pochi chilometri mi sono ritrovata da sola.

Il piano del UEA Team ADQ era di mettere in difficoltà Elisa Balsamo facendo un ritmo alto sulla salita più impegnativa di giornata
Il piano del UEA Team ADQ era di mettere in difficoltà Elisa Balsamo facendo un ritmo alto sulla salita più impegnativa di giornata
Cosa hai pensato in quei venticinque chilometri?

A quello che è stato il lavoro fatto in queste settimane e alle incertezze che accompagnano sempre un’atleta una volta che ritorna a gareggiare. Devo un enorme grazie, oltre a quello per le mie compagne, al mio preparatore Paolo Slongo perché ha creduto in me anche quando io ho avuto dei piccoli dubbi. 

Il cambio bici non ti ha preoccupata?

Era qualche chilometro che sentivo di avere una perdita di pressione, infatti vedevo il copertone sempre più quadrato (dice ancora con un sorriso, ndr). Non mi sono fermata subito perché volevo mettere la distanza sufficiente per far arrivare l’ammiraglia alle mie spalle e fare il cambio con la massima serenità.

Marco Velo, cittì della nazionale femminile si confronta con le ragazze del UAE Team ADQ sotto al podio
Marco Velo, cittì della nazionale femminile si confronta con le ragazze del UAE Team ADQ sotto al podio
I risultati di queste due prove tricolore, cronometro e gara in linea, sono i risultati che ti aspettavi in vista dei prossimi obiettivi?

sono delle buone risposte in vista del Giro d’Italia Women, chiaro che troverò un altro livello ancora ma credo che come atlete italiane avremo un ottima condizione.

Arriverai alla partenza della cronometro di Bergamo con addosso ancora il tricolore e per difendere la maglia rosa?

Certo, le motivazioni saranno altissime. E’ sempre difficile andare a un appuntamento del genere per riconfermarsi, preferisco resettare e ripartire come se fosse l’anno zero. Andrò per vedere cosa riuscirò a fare.