Daniele Cerafogli (Swiss Side): al Tour arriva una grande novità

17.06.2025
4 min
Salva

A 34 anni, Daniele Cerafogli è oggi uno dei profili più interessanti della bike industry. Originario di Rieti, ricopre il ruolo di Sales & Marketing Manager di Swiss Side, il marchio svizzero specializzato nel design e nella produzione di ruote ad alte prestazioni e partner tecnico del team WorldTour Decathlon AG2R La Mondiale. Cerafogli rappresenta una nuova generazione di manager: competenti, internazionali, concreti. La sua voce è quella di chi ama il ciclismo, ma sa che oggi non è più il tempo dell’improvvisazione.

Con una solida formazione alle spalle – Bocconi a Milano, un master in Management a Lugano al quale ha fatto seguito uno presso l’Università Ca’ Foscari e un’altro presso l’Eurolega di basket – il manager italiano racconta a bici.PRO la sua visione sullo stato attuale del settore ciclistico e sulle sfide da affrontare, soprattutto in Italia.

Daniele Cerafogli, Head of Sales and Marketing Swiss Side
Daniele Cerafogli, Head of Sales and Marketing Swiss Side
Daniele, partiamo dall’inizio. Com’è nata la tua passione per il ciclismo?

E’ una passione che nasce da bambino, trasmessa da mio padre. A casa si respirava ciclismo e da piccolo avevo un idolo: Claudio Chiappucci. Mi affascinava il suo modo di correre, sempre all’attacco. Poi crescendo ho capito che il ciclismo non era solo uno sport, ma un ecosistema complesso, affascinante anche dal punto di vista del business.

Dalla Bocconi a Swiss Side: come si è sviluppato il tuo percorso professionale?

Dopo la laurea in Economia alla Bocconi ho scelto di approfondire il lato sportivo con un master in Management a Lugano. La mia prima esperienza è stata in Assos, brand svizzero storico nel settore dell’abbigliamento tecnico per il ciclismo. Un contesto dove ho imparato molto. Poi è arrivata l’opportunità di entrare in Swiss Side: un marchio giovane, ma con una visione fortemente ingegneristica e globale. Oggi sono responsabile vendite e marketing.

Swiss Side è partner del team WorldTour Decathlon AG2R La Mondiale
Swiss Side è partner del team WorldTour Decathlon AG2R La Mondiale
Cosa distingue Swiss Side dagli altri produttori di ruote?

Swiss Side nasce da competenze sviluppate in Formula 1: l’aerodinamica è nel nostro DNA. Questo approccio tecnico ci permette di progettare ruote estremamente performanti, come quelle usate dal team Decathlon AG2R La Mondiale. Inoltre, stiamo crescendo molto anche a livello commerciale. Da poche settimane abbiamo lanciato il sito ufficiale anche in italiano, segno del nostro interesse per questo mercato.

L’Italia è sempre stata una Nazione guida nel ciclismo. Lo è ancora oggi?

Purtroppo no. L’Italia ha perso centralità, sia a livello sportivo che industriale. Mancano team di vertice, ma soprattutto manca un management preparato che sappia gestire progetti con budget importanti. Servirebbe un cambio di paradigma, come è accaduto in Francia. Quando Decathlon è entrata nel WorldTour, ha imposto un cambio radicale di visione, pretendendo una struttura manageriale nuova, solida ed efficiente. In completa discontinuità con il passato.

Cosa manca oggi al ciclismo italiano per tornare competitivo a livello globale?

Manca una visione d’insieme, un approccio professionale. La passione da sola non basta più. Servono preparazione, capacità di pianificazione: in una parola business development. Bisogna imparare a estrarre valore dalle corse, dai team, dai contenuti. Pensiamo a Flanders Classics: lì hanno creato un ecosistema sostenibile. Oppure al progetto Unibet Tietema Rockets, che ha costruito un’identità forte partendo dai contenuti digitali e da una community.

Nell’ultimo Giro d’Italia per il team Decathlon AG2R è arrivata una vittoria di tappa con Nicolas Prodhomme
Nell’ultimo Giro d’Italia per il team Decathlon AG2R è arrivata una vittoria di tappa con Nicolas Prodhomme
Serve una riforma strutturale del modello WorldTour?

Non è semplice, ma sì, qualcosa va rivisto. Il ciclismo è troppo dipendente dagli sponsor, i team hanno poca stabilità. Dovremmo guardare a modelli come l’NBA, dove ogni franchigia è un brand forte, con basi solide e un legame con il territorio. Non tutto è replicabile, ma alcune logiche sì: serve continuità, serve sostenibilità economica, e serve una narrazione che valorizzi il ciclismo come prodotto.

Swiss Side sarà protagonista al prossimo Tour de France. Cosa possiamo aspettarci?

Siamo pronti per il grande appuntamento. La partenza da Lille sarà anche il momento in cui presenteremo una grande novità tecnica, frutto del nostro lavoro in galleria del vento e dei test con i corridori del team. Non posso ancora svelare tutto, ma sarà un passo importante per il posizionamento di Swiss Side tra i top brand a livello mondiale.

E per quanto riguarda il mercato italiano?

E’ un mercato storico, culturalmente profondo, ma anche molto competitivo e frammentato. Vogliamo crescere in Italia, ma lo faremo con un approccio serio: supporto tecnico, contenuti in lingua, presenza commerciale strutturata. Il nostro obiettivo è entrare nella testa e nel cuore dei ciclisti italiani. Non con slogan, ma con prodotto, servizio e visione…

Swiss Side