Regina, brand del Gruppo Sofidel, tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico, entra ufficialmente nel mondo dello sport, e del ciclismo in modo particolare, siglando una prestigiosa partnership con il Giro d’Italia. Il marchio, presente da oltre 35 anni nelle case degli italiani, e in continua espansione in Europa, è diventato Official Sponsor della Corsa Rosa per le edizioni 2025 e 2026.
Questa collaborazione unisce due icone che da sempre rappresentano qualità e tradizione. Il Giro d’Italia, oltre a essere una delle competizioni ciclistiche più seguite al mondo, celebra la bellezza del nostro Paese e ispira milioni di appassionati. Regina, dal canto suo, è sinonimo di durata e affidabilità, come dimostrato dal celebre slogan “I Rotoloni Regina non finiscono mai”, entrato nella storia della pubblicità italiana. Un concetto che si riflette anche nel “Trofeo senza fine”, assegnato al vincitore del Giro, una spirale dorata che ogni anno si arricchisce di un nuovo nome, perpetuando la storia e la passione per il ciclismo.
I fazzoletti tascabili Regina saranno distribuiti durante tutto l’arco del Giro d’ItaliaI fazzoletti tascabili Regina saranno distribuiti durante tutto l’arco del Giro d’Italia
Benessere e ambiente
La partnership tra Regina e il Giro d’Italia trova un ulteriore punto di incontro nei valori della passione, dell’impegno e nella promozione di una mobilità sostenibile. La bicicletta, infatti, è sempre più scelta non solo come mezzo di competizione, ma anche per il benessere quotidiano e il rispetto dell’ambiente.
Protagonisti della sponsorizzazione saranno tre prodotti iconici: Rotoloni Regina, Regina Asciugoni e Regina Fazzoletti Tascabili, che per l’occasione vestiranno una “maglia speciale” con un pack in edizione limitata dedicato al Giro d’Italia, disponibile da metà aprile a metà giugno. Il marchio Regina sarà ben visibile lungo il percorso della Corsa Rosa attraverso archi, striscioni e gonfiabili brandizzati, oltre alla distribuzione di fazzoletti Regina lungo il tragitto della Carovana pubblicitaria. Inoltre, in tutte le città di arrivo tappa, il brand avrà un’area dedicata all’interno del Giroland, offrendo ai visitatori esperienze coinvolgenti.
La visibilità della partnership sarà amplificata anche grazie a una campagna pubblicitaria su TV e radio, che andrà in onda da inizio maggio a metà giugno. Regina sarà inoltre protagonista nel Fantagiro d’Italia 2025, coinvolgendo gli appassionati anche in ambito digitale.
Un packaging studiato appositamente per celebrare la sponsorizzazione Ogni prodotto brandizzato Regina sarà distribuito in questa speciale vesteUn packaging studiato appositamente per celebrare la sponsorizzazione Ogni prodotto brandizzato Regina sarà distribuito in questa speciale veste
La community del ciclismo
«Siamo entusiasti – ha dichiarato Francesco Pastore, Chief Marketing & Sales Officer di Sofidel – di annunciare questa collaborazione con il Giro d’Italia (nella foto di apertura è a destra con al suo fianco Roberto Salamini e Moreno Moser, ndr). Due icone che hanno saputo entrare nella storia e nella cultura del nostro Paese. Grazie a questa partnership, vogliamo rafforzare il legame tra il brand Regina e l’ampia community di amanti del ciclismo, che siano atleti professionisti o appassionati della bicicletta nel tempo libero».
Regina sarà presente anche in altre competizioni ciclistiche organizzate da RCS Sport & Events, tra cui la Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico, la Milano-Torino, la Milano-Sanremo, il Giro d’Abruzzo, il Giro Next Gen e il Giro d’Italia Women, consolidando ulteriormente la propria presenza nel mondo del ciclismo.
Il Gruppo Sofidel, con sede a Porcari (Lucca), è tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico. Fondato nel 1966, è attivo in 13 Paesi, con oltre 9.000 dipendenti e una capacità produttiva di oltre 1,8 milioni di tonnellate all’anno. Nel 2023 ha registrato un fatturato consolidato netto di 3.129 milioni di Euro. Oltre a Regina, i suoi brand includono Sopalin, Le Trèfle, Hakle, Softis, Nalys, Cosynel, KittenSoft, Nicky e Papernet.
Il gruppo è impegnato nel raggiungere l’azzeramento delle emissioni di carbonio nette (Net-Zero) entro il 2050, confermando il suo impegno verso la sostenibilità ambientale.
Per Sciandri l'occasione mancata dell'anno è la tappa del Mottolino con Nairo Quintana. Se avesse spinto di più durante la fuga avrebbe preso il margine sufficiente per contrastare Pogacar?
La stagione 2024 di ciclismo su strada per professionisti si è conclusa, e ora gli appassionati possono immergersi nei grandi eventi di ciclismo indoor. A pochi giorni dalla vittoria di Tadej Pogacar al Lombardia, RCS Sport & Events e BKOOL hanno annunciato una nuova edizione del Giro d’Italia Virtual. Il tutto avvenuto con una “Group Ride” virtuale che ha visto la partecipazione di Paul Magnier della Soudal Quick-Step. Un’esperienza innovativa che permetterà a tutti di vivere tutte le emozioni della Corsa Rosa… comodamente da casa.
Partecipare al Giro d’Italia Virtual 2024 è semplice: basta possedere un rullo smart o una Smart Bike e avere un abbonamento alla piattaforma BKOOL. Gli utenti possono anche provare gratuitamente l’esperienza per 30 giorni, iscrivendosi su a questo link. Grazie alla tecnologia di simulazione immersiva di BKOOL, i partecipanti potranno pedalare sugli stessi percorsi delle tappe reali del Giro d’Italia di quest’anno, registrate appunto durante l’ultima edizione della corsa.
Il prossimo Giro d’Italia Virtual si terrà sulla piattaforma BKOOLIl prossimo Giro d’Italia Virtual si terrà sulla piattaforma BKOOL
Pedalare al fianco dei campioni
Una delle caratteristiche più emozionanti di questa esperienza è la partecipazione di grandi nomi del ciclismo come Alberto Contador, Chris Froome, Óscar Freire, Remco Evenepoel, Tim Merlier e Mikel Landa. Gli utenti avranno così la possibilità di allenarsi con questi campioni e interagire con loro tramite i profili Instagram. Questa novità aggiunge un livello di coinvolgimento senza precedenti, permettendo a tutti di sentirsi parte di una vera gara ciclistica, pur restando comodamente a casa propria.
«Immaginate di affrontare le rampe del Mortirolo – ha commentato Álvaro Galindo, Head of Business di BKOOL – indossando la Maglia Rosa e lottando per stare a ruota di ciclisti da tutto il mondo che cercano di staccarti. Oppure di sprintare per le strade di Napoli con migliaia di tifosi che ti incitano all’arrivo. Noi di BKOOL abbiamo lavorato un anno intero per creare l’esperienza di ciclismo virtuale più realistica e spettacolare e non potremmo essere più soddisfatti».
Anche Roberto Salamini, Responsabile Marketing & Comunicazione di RCS Sport, ha sottolineato l’importanza del progetto. «Il progetto di BKOOL dedicato al Giro d’Italia – ha affermato Salamini – si conferma come un’opportunità unica per espandere il fascino e la portata di uno degli eventi ciclistici più iconici a livello mondiale. La possibilità di partecipare virtualmente non solo fidelizza gli appassionati, ma offre anche un’esperienza innovativa per nuovi utenti, che possono vivere in prima persona l’esperienza della Corsa Rosa. Inoltre, l’uso delle più moderne tecnologie nel campo della realtà virtuale e delle piattaforme digitali rafforza la percezione del Giro d’Italia come evento all’avanguardia creando un valore duraturo per sponsor e stakeholder».
Grazie a questa piattaforma si potrà pedalare sulle strade della Corsa RosaUn modo per vivere le emozioni del Giro d’Italia direttamente a casaGrazie a questa piattaforma si potrà pedalare sulle strade della Corsa RosaUn modo per vivere le emozioni del Giro d’Italia direttamente a casa
La visione di BKOOL
Il Giro d’Italia Virtual 2024 offrirà una nuova tappa ogni 15 giorni fino al prossimo maggio, permettendo ai partecipanti di vivere tutta la stagione ciclistica indoor e accumulare esperienze memorabili. L’evento si concluderà con un grande sorteggio che premierà tutti i partecipanti con una serie di premi esclusivi. Tra questi ci sono esperienze VIP per la prossima edizione del Giro d’Italia 2025, edizioni speciali della Maglia Rosa e molte altre sorprese…
BKOOL è un’azienda tecnologica specializzata nello sviluppo di soluzioni interattive e innovative per il ciclismo e il fitness. Con il proprio simulatore avanzato, BKOOL è in grado di offrire un’esperienza realistica e totalmente immersiva che permette ai ciclisti di allenarsi e competere con altri utenti da ogni parte del mondo. Grazie a BKOOL Fitness, l’azienda si è anche affermata nel settore del fitness domestico, offrendo lezioni virtuali con istruttori attraverso un’app per smartphone. Attualmente, i prodotti di BKOOL sono distribuiti in oltre 50 (!) paesi.
Non di rado il Giro d’Italia diventa una sorta di antipasto di quello che vedremo al Tour e in maniera ufficiale nel prosieguo della stagione. Siamo andati alla ricerca di alcune scelte interessanti, dalla Wilier di Cavendish, passando ad esempio dalle scarpe customizzate di Healy.
Il primo giorno di riposo è la ghiotta occasione per l’inventario, mettendo insieme le varie curiosità e particolarità delle bici (e non solo le biciclette) dei pro’ al Giro d’Italia.
La Propel con livrea di Campione Italiano, quella di Zana al Giro (foto GreenEdgeCycling)La Propel con livrea di Campione Italiano, quella di Zana al Giro (foto GreenEdgeCycling)
La Giant Propel di Zana
E’ l’ultima versione della bici che tutti i corridori stanno utilizzando in casa Jayco-AlUla. Rispetto alla Propel utilizzata dai colleghi, quella del Campione Italiano in carica colpisce per la livrea, fatta ad hoc per il corridore veneto in occasione del Giro d’Italia 2023.
Trasmissione Shimano Di2 2×12, ruote Cadex 50 con tubeless Vittoria Corsa da 28 e movimento centrale Cema. Sono Cadex anche la sella ed il comparto manubrio.
La posizione di Remco è votata alla massima efficienza e non è cambiata nell’ultimo annoLa posizione di Remco è votata alla massima efficienza e non è cambiata nell’ultimo anno
Le scelte di Remco
«Tutti gli atleti da noi supportati – spiega Giampaolo Mondini, uomo Specialized in gruppo – nelle crono hanno utilizzato i copertoncini specifici con carcassa in cotone, abbinati ad una camera in lattice. La stessa scelta viene fatta anche per le bici standard, non da crono, ma ovviamente con un copertoncino differente. Solo alcuni atleti del Team Bora utilizzano il tubeless».
Una nostra considerazione invece è legata al casco ed alla posizione di Evenepoel sulla bici da crono. Già in occasione del mondiale 2022 di Wollongong, avevamo notato una posizione molto avanzata (più del normale), con le ginocchia che sfioravano la tubazione dello sterzo e al tempo stesso un notevole allungamento (in proporzione agli standard e alle caratteristiche fisiche del corridore belga) della gamba.
Queste peculiarità sono state confermate e hanno prodotto buoni risultati, visti l’efficienza e gli ottimi riscontri di Evenepoel. «Nel corso dei test invernali – ci ha confermato Mondini – non sono state eseguite delle correzioni o aggiustamenti sulla posizione di Remco, nessuna variazione in vista del Giro».
Un SLF Motion customizzato per Cavendish (foto Chris Auld-Wilier)La Filante di Cavendish in apparenza è in versione standard, ma si parla anche di telaio reso più rigidoLa Turbine SLR, con la nuova corona Miche ed il bilanciere Aero di SLF (foto Chris Auld-Wilier)Una copertura in un blocco unico di carbonio (foto Chris Auld-Wilier)Un SLF Motion customizzato per Cavendish (foto Chris Auld-Wilier)La Filante di Cavendish in apparenza è in versione standard, ma si parla anche di telaio reso più rigidoLa Turbine SLR, con la nuova corona Miche ed il bilanciere Aero di SLF (foto Chris Auld-Wilier)Una copertura in un blocco unico di carbonio (foto Chris Auld-Wilier)
Le bici dell’Astana
«SLF Motion non utilizza cuscinetti commerciali – ci ha detto Andrea Rovaris, responsabile di Bike Passion GmbH (distributore esclusivo di SLF Motion) a proposito del bilanciere usato dall’Astana – ma dietro specifiche proprie fa produrre delle sfere ceramiche e piste ceramiche ad elevato grado di durezza. Il tutto viene assemblato in sede, in Illinois. Passando invece alle gabbie, queste sono in fibra di carbonio stratificato, sviluppate per raggiungere degli elevati gradi di rigidità, difficilmente riscontrabili in altri prodotti di pari categoria. Resistenza, velocità nella cambiata e precisione.
«Al team Astana-Qazaqstan – continua Rovaris – abbiamo reso disponibili non solo i bilancieri per le bici standard, ma anche quelli Aero, montati sulle bici da crono. SLF Motion fornisce anche i movimenti centrali che, grazie ad un disegno press-fit reinterpretato, è decisamente più scorrevole rispetto ad un classico, ma ha anche l’obiettivo di supportare torsionalmente tutta la scatola centrale della bici».
Il velocista dell’Isola di Man, famoso anche per la sua pignoleria in ambito tecnico e dei materiali, utilizza una Filante SLR, bicicletta che avevamo già presentato durante l’inverno. Rispetto ad allora vediamo delle ruote Hed con predisposizione tubeless, gommate proprio con l’ultima versione dei Vittoria Corsa TLR da 28. Il frame-kit, valutando il primo impatto estetico, sembra essere quello standard, ma nessuno ci vieta di immaginare ad una costruzione fatta ad hoc e su richiesta specifica dello stesso Cavendish.
Healy utilizza il TemporUran con il casco usa la versione tradizionale Cerebel, senza aperture frontaliCaicedo nella crono di aperturaHealy utilizza il TemporUran con il casco usa la versione tradizionale Cerebel, senza aperture frontaliCaicedo nella crono di apertura
I caschi della EF Education
Oltre alle differenti livree delle maglie e delle bici, i ragazzi del team EF Education-Easypost hanno utilizzato ben tre modelli differenti di caschi. Alcuni di loro hanno utilizzato il Poc Tempor, molto usato anche in pista e vincente grazie alla nazionale danese.
Diversi corridori hanno usato il Poc Cerebel Raceday, più compatto nelle dimensioni. Altri atleti, come ad esempio l’ecuadoregno Caicedo ha utilizzato un casco molto simile al precedente, ma diverso nella parte frontale.
Le “nuove” Reserve 34 che stanno usando in molti in casa Jumbo-VismaTutte le ruote Reserve hanno segnato il valore ERDLe “nuove” Reserve 34 che stanno usando in molti in casa Jumbo-VismaTutte le ruote Reserve hanno segnato il valore ERD
Sulle ruote il valore ERD
ERD è l’acronimo di “effective rim diameter”, ovvero il diametro effettivo del cerchio, che pur rispettando lo standard internazionale ETRTO, cambia in base all’altezza del cerchio e alla larghezza del canale interno. Le ruote Reserve in dotazione alle Cervélo degli Jumbo-Visma sono tra le primissime ruote a riportare il valore effettivo sul cerchio.
I corridori della corazzata olandese hanno utilizzato (e stanno utilizzando) ruote con profili diversi, ovviamente con valori ERD differenti tra loro, ma tutti con i nuovi tubeless Vittoria Corsa TLR. Le ruote Reserve hanno canali interni del cerchio diversificati: ad esempio le 34 hanno 23, le 37 hanno un canale largo 22 millimetri, le 53 hanno una canale da 25 e le 63 l’hanno di 24 millimetri.
Le corone Carbon-Ti usate, tra gli altri, da Formolo, la combinazione è 54-40Le corone Carbon-Ti usate, tra gli altri, da Formolo, la combinazione è 54-40
Corone ultraleggere alla UAE
Qualche atleta del UAE Team Emirates ha utilizzato le corone Shimano standard, nella combinazione 54-40, altri corridori usano il plateau 54-40 ma della Carbon-Ti. Mettono insieme alluminio, carbonio e titanio, sono particolarmente leggere, rigide e fanno parte della famiglia CarboRing Evo. Le avevamo già notate sulla bici di Pogacar prima delle sfortunata Liegi e sulle bici di alcuni atleti in versione pre Giro d’Italia.
Le Nimbl con livrea customizzata di Healy (LaPresse)Le Nimbl con livrea customizzata di Healy (LaPresse)
Le Nimbl di Healy
Il corridore irlandese indossa delle Nimbl Feat Ultimate, una delle ultime novità del marchio italiano. Sono quelle con il rotore singolo che stringe nella parte del piede. Lo stesso rotore agisce su una fascia che contribuisce al sostegno dell’arco plantare.
I corridori del Team DSM usano un sistema di comunicazione Sena durante le cronoI corridori del Team DSM usano un sistema di comunicazione Sena durante le crono
Interfono per il Team DSM
Il protocollo di comunicazione che utilizzano i corridori del Team DSM durante le prove contro il tempo è sviluppato con Sena, azienda molto nota in ambito motociclistico per i sistemi interfono. E’ il sistema Bluetooth Intercom di Sena.
Il Team DSM, collaborando con Sena ha iniziato a sperimentare anche l’utilizzo del protocollo per le comunicazioni nelle gare in linea e si lavora sulla portata del segnale. La tecnologia promette davvero bene, assicurano da Sena. In futuro non vedremo più le radioline?
La BMC Teammachine MPC, un pezzo molto pregiato (LaPresse)La BMC Teammachine MPC, un pezzo molto pregiato (LaPresse)
La BMC nera di Paret Peintre
Non si tratta di un nuovo modello, ma di un’edizione molto particolare della Teammachine SLR 01. Adotta il suffisso Masterpiece ed è una sorta di prodotto artigianale che fa collimare diverse eccellenze delle lavorazioni del carbonio, per tecnologie e applicazioni. Di fatto, la bicicletta è uguale alla versione tradizionale solo nell’estetica.
E’ la bicicletta con la quale Aurelienne Paret Peintre ha vinto la quarta frazione del Giro d’Italia 2023, quella con arrivo a Lago Laceno. Il montaggio: nuova sella Fizik Aliante R1 e cockpit in carbonio BMC ICS, trasmissione Campagnolo SuperRecord EPS e power meter P2Max, oltre all’ultima versione delle ruote Campagnolo Hyperon Ultra e tubeless Pirelli. «Il kit telaio MPC – spiega Stefano Cattai, responsabile BMC in gruppo – rispetto ad uno standard permette un risparmio di ben 200 grammi, rilevati alla bilancia. Un kit come il Masterpiece non è stato fornito a tutti i corridori e nel Team AG2R-Citroen viene utilizzato da Paret Peintre e da O’Connor, ma anche loro utilizzano questa bici solo per le tappe di montagna, o comunque in quelle situazioni dove la planimetria è molto esigente».
Corona singola “fuori” standard e ruota anteriore “prototype” alla IneosCorona singola “fuori” standard e ruota anteriore “prototype” alla Ineos
Razze e corone enormi
E infine la crono di ieri, che ci ha offerto altri spunti interessanti sulle scelte tecniche dei corridori. Gli atleti della corazzata Ineos-Grandiers hanno montato dei monocorona, ricordando che il pacchetto Shimano non prevede questa soluzione a prescindere dal numero dei denti della corona. E poi la ruota anteriore Princeton, full carbon e a tre razze, specifica per i tubeless.
Le giornate di riposo dei grandi Giri corrono via veloci anche per i corridori. Una sgambata leggera in tarda mattinata, massaggi e relax al pomeriggio, ma con un occhio rivolto alle scelte tecniche ottimali. Siamo stati da Domenico Pozzovivo, ci siamo fatti raccontare la sua bicicletta in vista della tappa del Giro con arrivo ad Aprica e la convivenza con i problemi fisici.
Una Cube Litening TE taglia 50 per PozzovivoUna Cube Litening TE taglia 50 per Pozzovivo
La Cube Litening TE del “Pozzo”
Si tratta di una bicicletta full carbon monoscocca da 6,8 chilogrammi di peso, nella configurazione che andiamo a raccontare. Il telaio, la forcella e anche il cockpit integrato, sono quelli standard in dotazione alla squadra, mentre le ruote sono una chicca. Sono una sorta di customizzazione delle NewMen R50 Streem, con i raggi in carbonio e con un valore alla bilancia di 457 e 570 grammi, rispettivamente per anteriore e posteriore (l’unica coppia in dotazione alla Intermarché Wanty Gobert). Hanno il profilo da 50 millimetri con predisposizione per il tubolare (pneumatici Continental Competition da 25 millimetri).
La sella utilizzata dal corridore lucano è la Prologo Zero II CPC Nack. La trasmissione è Shimano Dura-Ace 12v, con guarnitura (53/39) e power meter della vecchia generazione. Il cambio posteriore ha il bilanciere CeramicSpeed. In vista della durissima tappa odierna, con arrivo ad Aprica, Pozzovivo ha fatto montare una cassetta 11-34.
Ci sono due dischi da 140 millimetri. I pedali sono i Look Blade Ceramic con lama in carbonio da 20Nm (quella blu). La Cube Litening TE di Pozzovivo è una taglia 50.
Cube Litening TE, “fatta” con il carbonio C68X
Tubazioni sfinate nella parte bassa e bb da 86,5
Zona sterzo svasata e forcella sottile
Cube Litening TE, “fatta” con il carbonio C68X
Zona sterzo svasata e forcella sottile
Tubazioni sfinate nella parte bassa e bb da 86,5
Facendo un confronto con il passato, dopo l’ultimo incidente usi una posizione differente sulla bicicletta?
Siamo intervenuti sull’inclinazione e sull’altezza sella, abbassandola leggermente, ma anche sulla posizione delle leve del cambio, più rialzate rispetto al passato. Quest’ultima soluzione in particolare, mi permette di contrastare al meglio la posizione del braccio sinistro che fa fatica ad allungarsi. In merito alla sella ho dimezzato la sua inclinazione, considerando che ho sempre pedalato con la punta rivolta verso l’alto. Sempre con la punta rivolta verso l’alto di 0,6°, in passato ero intorno ai 1,2°. Diciamo che è un giusto compromesso. Mi permette di non sovraccaricare la zona lombare e di tenere leggermente scaricate anche le braccia. Le leve sono dritte e non sono girate verso l’interno del manubrio.
Trasmissione a 12v
Cockpit integrato full carbon
Trasmissione a 12v
Cockpit integrato full carbon
Hai dei fastidi quando sei in sella, sulla zona lombare e sulla schiena?
Convivo con questo fastidio, che diventa costante e si fa sentire quando le tappe sono particolarmente impegnative. Il fastidio non si presenta solo in salita, ma anche quando si affrontano le discese con tanta pendenza, perché il carico del corpo si sposta in avanti. Comunque riesco a tenere tutto sotto controllo, ma è pur vero che ho lavorato molto con gli osteopati e passo dopo passo abbiamo migliorato una situazione inizialmente complicata.
Ti viene a mancare la forza nelle fasi di frenata più decise?
Sì, mi manca la forza e anche la sensibilità delle due dita esterne.
La bici del Pozzo al Giro d’Italia 2022La bici del Pozzo al Giro d’Italia 2022
Percepisci delle limitazioni anche nella zona delle gambe?
Sono costantemente in torsione con il bacino e di conseguenza con la parte inferiore del corpo. Questo accade perché cerco di sopperire alla mancanza di forza del braccio sinistro. Inizialmente ho avuto qualche problema al soprasella, ma ora ho quasi risolto anche questo aspetto.
Pedali con il massimo della tensionePedali con il massimo della tensione
Non utilizzi una sella corta: una scelta voluta, oppure condizionata dai problemi fisici?
Mi trovo particolarmente bene con la Zero II di Prologo, perché è piatta ed è conformata in maniera perfetta per il mio ischio. Mi piace anche l’inserto CPC. L’avevo persa per qualche tempo, ma ora che l’ho ritrovata me la tengo stretta.
Sella con lunghezza tradizionale, una Prologo Zero II CPCSella con lunghezza tradizionale, una Prologo Zero II CPC
In una situazione come questa, la bicicletta con i dischi ti porta dei vantaggi?
Si, tutte le dinamiche legate alla frenata sono meno complicate e sono portato a fidarmi di più. Questo mi succede nelle situazioni di asciutto, ma anche di bagnato e di sconnesso, anche e soprattutto se dovessi fare un confronto con il passato quando si usava il cerchio in carbonio, quando la frenata diventava un fattore critico.
Ruote NewMen con profilo da 50 e per tubolare
I raggi sono in carbonio e il peso è da paura
457 grammi per quella davanti
570 grammi per la posteriore
Ruote NewMen con profilo da 50 e per tubolare
I raggi sono in carbonio e il peso è da paura
457 grammi per quella davanti
570 grammi per la posteriore
E invece cosi ci dici di queste ruote?
Mi sono trovato benissimo fin dalla prima volta che me le hanno date da provare, perché sono leggere e perché mi permettono di chiudere tantissimo le traiettorie, come piace a me. Di solito le ruote super leggere sono da controllare e da assecondare, in questo caso ho un prodotto reattivo e guidabile, si adatta al mio stile di guida. Mi piace sentire la ruota e in parte anche la sua secchezza nelle risposte.
Vecchia guarnitura 53-39 e power meter
Cassetta 11-34 in vista del tappone con il Mortirolo
Vecchia guarnitura 53-39 e power meter
Cassetta 11-34 in vista del tappone con il Mortirolo
Pozzovivo e i numeri in gara, usi tanto il power meter?
Sempre, ho confidenza con i numeri e mi divertono, perché mi aiutano anche a far passare il tempo. Spesso in gara faccio anche i lap e faccio dei confronti con quello che eseguo in allenamento. Nelle ultime stagioni cerco sempre più, quando mi alleno, di simulare delle situazioni di gara. Questo fattore mi è stato utile anche per modificare una parte del training, visto che non sono più un ragazzino e mi confronto con gente che ha 15 anni meno di me.
Il Giro d’Italia ha preso il via, un momento che i corridori, i tecnici e gli operatori del settore, ma anche gli appassionati aspettano da un anno con l’altro. Ma una corsa a tappe è anche un grande circo che si muove, non semplice da gestire e con tante forze in campo, soprattutto se si parte dall’Ungheria e dopo quattro giorni si rientra dalla Sicilia. Organizzazione, programmazione e le variabili che inevitabilmente entrano in gioco, qualcuna prevedibile, qualcun’altra che si presenta all’improvviso. Siamo andati daMassimo Rava, team leader del Servizio Shimano e gli abbiamo chiesto come viene gestito il lavoro al Giro 2022.
Massimo Rava all’opera con i suoi ragazzi (foto 6stili)Massimo Rava all’opera con i suoi ragazzi (foto 6stili)
La partenza dall’Ungheria ha complicato la gestione del servizio neutrale di Shimano per questa edizione del Giro 2022?
Effettuare il Servizio di Assistenza Tecnica Neutrale è complicato in situazioni normali e durante una corsa come il Giro d’Italia tutto viene amplificato. Il servizio che Shimano dà alle corse è solo l’ultimo tassello di un processo organizzativo lungo, complicato e che è attivo tutto l’anno. La partenza dislocata all’estero aumenta ulteriormente le variabili in gioco e tutto quello che concerne gli aspetti organizzativi.
Le ammiraglie Shimano, come l’ammiraglia di un team (foto 6stili)Le ammiraglie Shimano, come l’ammiraglia di un team (foto 6stili)
Viene coinvolta anche un’altra sede di Shimano, oppure rimane tutto in carico alla filiale italiana che collabora con RCS?
Tutto viene gestito dal Team Italiano. Siamo ben preparati e strutturati ad affrontare lunghe trasferte, anche all’estero e in paesi dove la logistica è molto più che una variabile. Inoltre un fattore non secondario è la sicurezza e siamo formati anche sotto quel punto di vista. Le corse RCS e di conseguenza il Neutral Support di Shimano, arrivano anche nella penisola araba. E poi è bene ricordare che il debutto di Shimano e del suo Servizio di Assistenza Tecnica Neutrale è avvenuto con la partenza del Giro d’Italia a Gerusalemme. Era il 2018 ed è stato un banco di prova tanto affascinante, quanto impegnativo.
Nel giorno di riposo si controllano tutti i materiali (foto 6stili)Nel giorno di riposo si controllano tutti i materiali (foto 6stili)
Come è stata gestita la trasferta da e per l’Ungheria, di uomini, materiali e mezzi, considerando che si ripartirà dalla Sicilia?
Il servizio deve essere il medesimo, con standard di qualità e di efficienza molto elevati. Per noi l’Ungheria è come se fosse l’Italia. Per minimizzare le variabili e le difficoltà è stato previsto il doppio materiale e molto più personale, rispetto ai normali standard. Un furgone di appoggio con le biciclette, altro materiale di ricambio e due operatori è partito alla volta di Budapest il 2 maggio. Il suo rientro a Milano è stato previsto dopo il ritorno della corsa rosa in Italia. Per le tappe ungheresi sono state allestite 3 ammiraglie, auto che abbiamo trovato in Ungheria, complete e pronte all’uso. A queste si aggiunto le 5 ammiraglie italiane, le troveremo direttamente in Sicilia. Di queste, 3 sono da considerare immediatamente operative, 1 è la scorta e 1 è dedicata al Giro-E.
Alla fine di ogni tappa si controllano le bici (foto 6stili)Alla fine di ogni tappa si controllano le bici (foto 6stili)
In totale quanti mezzi e quante persone saranno impegnati durante Il Giro d’Italia 2022?
Otto auto e tre furgoni, ai quali si aggiunge una moto. Una ventina di persone circa, tra drivers, meccanici e fotografi, oltre al personale dedicato alle varie activation ed iniziative che abbiamo durante il Giro.
Durante le tre settimane di Giro, c’è un ricambio dello staff, oppure il personale rimane quello per tutta la durata della corsa?
Prima di tutto è necessario considerare che per noi il Giro d’Italia è lungo 26/28 giorni, quindi non solo le tre settimane di corsa versa e propria, un lasso di tempo davvero ampio. E’ inevitabile che ci sia un ricambio di personale.
Si preparano anche le ruote di scorta, dentro e sopra la macchina (foto 6stili)Si preparano anche le ruote di scorta, dentro e sopra la macchina (foto 6stili)
Quando avete iniziato a pianificare la logistica del Giro 2022?
Abbiamo cominciato a pianificare a febbraio, significa che abbiamo messo nero su bianco le linee guida. Questo vuol dire che molte delle idee di azione erano già state discusse in precedenza. Come dicevo poco fa è necessario valutare tutte le problematiche possibili, affrontarle di petto e creare dei piani d’azione. Dobbiamo essere pronti a tutte le evenienze e partire con largo anticipo è fondamentale. Citando un altro esempio, prendo quello delle ammiraglie in Sicilia. Le auto sono sull’isola dal Giro di Sicilia. Questo significa che la breve corsa a tappe è stata un trampolino di lancio anche per noi. Nulla è lasciato al caso e la pianificazione è fondamentale.
C’è anche una moto in appoggio (foto @shimano)C’è anche una moto in appoggio (foto @shimano)
Quale potrebbe essere la variabile più complicata da gestire?
Il problema maggiore, quando vengono coinvolte molte persone, è proprio la possibilità di doversi confrontare con eventuali defezione e possono capitare anche all’ultimo minuto. Per questo motivo teniamo sempre due persone che non definirei riserve ma risorse già con la valigia pronta. In seconda battuta i problemi legati ai mezzi meccanici, poco prevedibili, ma sappiamo che si verificano.
Al seguito della fuga alla Strade Bianche (foto 6stili)Al seguito della fuga alla Strade Bianche (foto 6stili)
Quando vengono effettuati degli interventi, viene compilato una sorta di brogliaccio e/o diario di bordo?
Ogni intervento viene segnato e c’è una sorta di memoria con tutti i dettagli, quale corridore e di quale team. Eventuali feedback, valutazioni e una disamina dell’intervento effettuato. Tutti i dati sono trasmessi alla sede italiana di Shimano e di conseguenza anche al quartier generale europeo.
La maglia rosa di De Marchi nel 2021 (foto 6stili)La maglia rosa di De Marchi nel 2021 (foto 6stili)
Al termine del Giro, viene fatto un inventario?
Assolutamente sì e non solo per tenere una traccia fisica del materiale. Tutte le parti devono essere sempre al top dell’efficienza, pulite e pronte per la prossima gara.
Eugert Zhupa è stato l'unico albanese ad aver preso parte al Giro d'Italia. Ora che la corsa rosa parte da casa sua ci racconta delle strade che troveremo
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Giovanni Carboni corridore classe 1995, è passato professionista col team Bardiani Csf-Inox nel 2018, cogliendo subito risultati importanti, come ad esempio un ottavo posto nella classifica conclusiva del Tour of Austria, un settimo posto nella classifica finale dell’Adriatica-Ionica Race, oppure un prestigioso terzo posto nella settima tappa del Tour of Britain. Tra i dilettanti ha corso per 2 anni con il team Unieuro Wilier nelle stagioni 2015 e 2016 e con il team Colpack Ballan nel 2017, stagione in cui ha vinto una tappa nel Giro della Val d’Aosta Mont Blanc. Questo del 2021 è stato il suo terzo Giro d’Italia, corso all’attacco, rendendosi protagonista in più di una tappa e sfiorando quasi il successo nell’ottava frazione vinta dal corridore francese del team Cofidis Victor Lafay, con partenza a Foggia e arrivo a Guardia Sanframondi. Abbiamo deciso di sentirlo, per approfondire il suo Giro.
In cima al Passo Giau, Carboni è uno scalatore, ma ha vissuto un Giro di alti e bassiIn cima al Passo Giau, Carboni è uno scalatore, ma ha vissuto un Giro di alti e bassi
Nell’ottava tappa ci sei andato vicino…
C’è mancato poco, ho provato ad anticipare prima dell’ultima salita, però Lafay ne aveva di più. Purtroppo, Campenaerts che di solito va fortissimo, quel giorno era un po’ affaticato e non mi è stato di grande aiuto. Gran parte del lavoro lo facevo io, quando lui passava avanti mi rallentava. Io ero li che spingevo, e col senno di poi vi dico che forse sarebbe stato meglio lasciarlo andare e rimanere sulle ruote, per poi giocarmi il tutto per tutto sull’ulitma salita.
Come valuti il tuo Giro d’Italia?
Forse non ho ottenuto i risultati che erano nelle mie possibilità, forse potevo fare di più. Però ho capito i miei errori, so dove dover migliorare.
Dove pensi di dover migliorare?
Secondo me a livello fisico mi sono preprato bene, tuttavia vorrei provare ad arrivarci con una preparazione diversa. Intendo nell’avvicinamento alla corsa. Penso sia importante fare una preparazione mirata esclusivamente al Giro d’Italia. In un team professional fai un calendario diverso da quello che fanno i team WorldTour. E soprattutto qui alla Bardiani-Csf-Faizanè, giustamente, devi dimostrare di andare e forte e guadagnarti il Giro, e questo implica già un dispendio di energie importante prima della corsa rosa.
Carboni in salita incitato dai tifosiCarboni in salita, incitato dai tifosi
Quali sono stati i momenti in corsa in cui hai sofferto di più?
Sicuramente per cercare di andare in fuga. Devi partire davanti, concentrato e soprattutto devi cogliere l’occasione buona. Anche i rilanci in curva non sono il massimo della simpatia nella terza settimana, sono delle volate in cui ti sembra di fare una crono. Nel finale, nonostante in classifica fossi nei primi 35, ho sempre mollato. Ho tenuto duro in un paio di occasioni, poi mi sono lasciato sempre andare.
Qual’è stata la tappa più dura?
Quella dello Zoncolan, lì mi sono veramente lasciato andare.
Quella più divertente?
A Montalcino, è stata una tappa spettacolare, bel percorso. Belle strade, mi sono divertito molto.
Inoltre in quell’occasione eri davanti con i pochi rimasti…
Sì, eravamo circa 25 corridori, poi mi sono staccato, un po’ per le gambe che mancavano, un po’ perché non avevo ambizioni di classifica.
In fuga sul Passo Giau, la fatica sul volto di CarboniIn fuga sul Passo Giau, la fatica sul volto di Carboni
E’ difficile trovare un equilibrio tra testa e gambe, tu come gestisci questa situazione?
Può dipendere dai giorni, ti dico la verità. Però mi sento di separare due categorie di corridori: gli attaccanti e gli uomini di classifica. Nel primo caso le gambe forse devono prevalere, magari andando oltre i tuoi limiti, per cercare il successo. Mentre nel secondo caso la testa è tutto, se fai classifica, devi tenere sotto controllo la corsa in ogni suo aspetto. Ovviamente devi avere anche una grande gamba.
Tu che tipo di corridore sei?
Nelle brevi corse a tappe penso alla classifica, e arrivo davanti. Nelle corse di tre settimane penso alle tappe, è troppo presto per pensare alla classifica generale, sono giovane e posso migliorare ancora. Ho molta strada da fare.
Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
Correrò il Giro di Slovenia, il campionato italiano, L’Adriatica-Ionica Race, e il Sibiu Tour.
Quale tra queste corse hai messo nel mirino?
Adesso penso a riposare un po‘, poi a seconda della condizione fisica valuterò dove potrò cogliere un risultato importante.
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