Specialized, lo pneumatico ha un nuovo DNA

28.09.2022
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Si amplia e si rinnova al tempo stesso la famiglia Specialized S-Works Turbo, ovvero quella degli pneumatici del brand di Morgan Hill. C’è la combinazione della doppia mescola T2/T5 Gripton, rispettivamente al centro e ai lati. Rimane l’iconico design della battistrada, con la fascia centrale slick, con i tasselli differenziati ai lati.

Ci sono i tubeless Rapidair, i più leggeri e sviluppati per l’agonismo. Sempre tubeless, ma con l’obiettivo principale della longevità, ovvero gli Specialized Turbo 2BR e poi il Turbo, ovvero il clincher scorrevole e duraturo. Il quarto pneumatico è il Pro, che eredita molte caratteristiche dei top di gamma ed ha un prezzo contenuto. Entriamo nel dettaglio.

Il design del battistrada tipico delle gomme Specialized
Il design del battistrada tipico delle gomme Specialized

Specialized, il pallino dei tubeless e dei clincher

Lo sviluppo dei nuovi pneumatici Specialized fa parte di un processo che è in atto già da diverso tempo e che ha coinvolto in maniera importante anche i team pro’. Tempo a dietro avevamo affrontato l’argomento con Giampaolo Mondini, persona di collegamento tra l’azienda ed il mondo dei professionisti.

La conferma di quello che scriviamo arriva anche dai prodotti che vengono lanciati sul mercato, che sono gli stessi usati nel World Tour, naturalmente nelle versioni definitive. Tubeless e clincher, il tubolare è quasi scomparso.

Uno spaccato del tubeless Rapidair
Uno spaccato del tubeless Rapidair

S-Works tubeless

Le due gomme tubeless di ultima generazione sono il 2BR (acronimo di 2bliss ready) e il Rapidair. Entrambi adottano la base della mescola Gripton a doppia densità, ma hanno un concept molto differente tra loro.

Il primo è sviluppato per durare, prima di tutto, capace di garantire un miglioramento della fase di rotolamento (quantificabile in 6 watt) rispetto alla versione più anziana. Ha una carcassa da 120 Tpi (120 fili per pollice quadrato), la protezione BlackBelt più efficiente dell’8% ed è disponibile in tre larghezze: 26, 28 e 30 millimetri. I pesi dichiarati sono compresi tra i 260 e 300 grammi, con un prezzo di listino di 85 euro.

Specialized S-Works Rapidair è il top in senso assoluto, perché fa collimare la leggerezza e performances di altissimo livello. Come la versione 2BR, anche il Turbo Rapidair è pieghevole, ha una carcassa da 120 Tpi con due strati sovrapposti e ha la doppia mescola Gripton T2/T5, oltre alla bandella protettiva BlackBelt. E’ disponibile nell’unica sezione da 26 millimetri, da 230 grammi; pochissimo! Il prezzo di listino è di 90 euro.

I due copertoncini, S-Works e Pro

Il primo è uno pneumatico da gara che utilizza il rinnovato inserto protettivo sotto il battistrada. La bandella BlackBelt presenta anche dei fili in Kevlar, soluzione che aiuta a mantenere allo pneumatico la forma ottimale, anche dopo parecchi chilometri. La struttura della carcassa è mutuata dai tubeless, così come la mescola. Quattro le misure disponibili: 24 e 26, 28 e 30 millimetri, con pesi rispettivamente di 200 e 220, 240 e 260 grammi. 60 euro è il prezzo di listino.

La versione Pro è una sorta di entry level, ma con il design mutuato dall’S-Works Turbo. Ha una carcassa da 60 Tpi, la mescola singola Gripton T5 ed ha dei pesi dichiarati piuttosto contenuti, se consideriamo la categoria di appartenenza. 230 e 250, 270 e 290 grammi, rispettivamente per le misure 24 e 26, 28 e 30. Il prezzo di listino è di 45 euro.

Specialized

Schwalbe, un passo decisivo nel riciclo degli pneumatici

08.08.2022
3 min
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Schwalbe è attualmente una delle realtà di riferimento nella produzione di pneumatici per biciclette. Tale ruolo non deriva solamente dal numero di pezzi prodotti ogni anno quanto dall’essere ormai da diversi anni una realtà all’avanguardia nel portare avanti con convinzione il tema della sostenibilità ambientale. Basti pensare alla nuova sede aziendale, inaugurata di recente, che fa proprio della sostenibilità uno dei suoi punti di forza (foto di apertura).

Ralf Bohle, CEO e fondatore di Schwalbe, ha sempre ritenuto prioritario che la realizzazione di nuovi pneumatici fosse affiancata dalla ricerca costante di un processo per riciclare quelli usati. Oggi questo lungo processo di ricerca iniziato nel 1993 è finalmente giunto a conclusione.

Questo lo stand di Schwalbe alla fiera di Eurobike di quest’anno
Questo lo stand di Schwalbe alla fiera di Eurobike di quest’anno

Un processo unico

Dopo decenni di ricerca e dopo aver elaborato un progetto pilota, Schwalbe ha sviluppato un processo di riciclo innovativo e unico per riciclare pneumatici usati di tutte le marche, completamente senza scarti. Ad affiancare l’azienda troviamo la Technical University di Colonia e gli specialisti del riciclo della Pyrum Innovations. Quest’ultima gestisce l’unico impianto di pirolisi di pneumatico al mondo attivo 365 l’anno.

Il nuovo processo di riciclo messo in atto da Schwalbe rappresenta un salto di qualità nella consapevolezza ambientale e nella responsabilità ecologica. Finora, gli pneumatici usati venivano inceneriti, le materie prime andavano perse e veniva rilasciata CO2 dannosa per il clima. Ora, si producono nuovi pneumatici a partire da quelli usati. Metaforicamente possiamo dire che il grande cerchio si sia finalmente chiuso. 

Per l’edizione 2023 di Eurobike, Schwalbe presenterà lo pneumatico realizzato al 100% in rCB da pneumatici riciclati
A Eurobike 2023, Schwalbe presenterà lo pneumatico realizzato 100% in rCB da pneumatici riciclati

Come funziona?

Il processo di riciclo messo in atto da Schwalbe prevede una serie di passaggi ben delineati. Si parte dalla raccolta degli pneumatici usati che vengono trasportati alla sede della Pyrum Innovations. Qui avviene la loro triturazione in granulato di gomma, acciaio e tessuto. Successivamente si passa alla pirolisi dei granuli di gomma, ossia la loro decomposizione tramite trattamento termico, in olio, gas e coke da pirolisi (rCB: recycled carbon black, ndr). Ultimo passaggio è l’utilizzo di rCB per la realizzazione di nuovi prodotti.

Oggi i materiali riciclati non sono sempre della stessa qualità di quelli originali. Tuttavia, questo è un requisito indispensabile per il successo del progetto di produzione di nuovi pneumatici da bicicletta a partire da quelli usati. Si tratta di un aspetto su cui Schwalbe sta lavorando e ricercando molto. 

Attualmente il processo di riciclo dei pneumatici messo in atto da Schwalbe è disponibile esclusivamente in Germania ed ha visto la partecipazione di circa 400 rivenditori. A tutti loro è stata inviata una scatola appositamente sviluppata.

Nei giorni della fiera di Eurobike che si è svolta a Francoforte dal 13 al 17 luglio l’azienda ha anticipato che per l’edizione 2023 della stessa manifestazione fieristica sarà presentato il primo pneumatico Schwalbe realizzato al 100% in rCB da pneumatici per bicicletta riciclati.

Schwalbe

Crono, i nuovi scarpini CG1 dedicati al gravel

27.04.2021
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I nuovi scarpini CG1 dell’azienda italiana Crono sono dedicati esclusivamente al gravel: una specialità che sembra guadagnare sempre più terreno, al punto da spingere le aziende a realizzare materiali specifici. Un esempio possono essere proprio i nuovi scarpini Crono CG1: una via di mezzo tra mountain bike e strada.

Peso di 305 grammi

La suola è in nylon, rinforzata con carbonio. Questo connubio di materiali agevola la massima trasmissione della potenza e permette di camminare, nei tratti fuoristrada, senza rovinare lo scarpino. I nuovi CG1 pesano 305 grammi. Anche grazie alla tomaia realizzata in microfibra CV1, rinforzata in PU (pelle artificiale) sulla punta. Resistenza e leggerezza sono le caratteristiche principali di questi scarpini, nati per le lunghe escursioni e anche per competere.

Lo scarpino Crono CG1 con suola in nylon e carbonio
Lo scarpino Crono CG1 con suola in nylon e carbonio

Confortevoli e competitive

Sono adatti a qualsiasi tipo di terreno, dal fango più insidioso fino alla neve, merito soprattutto dei tacchetti in gomma che consentono di camminare senza scivolare. Un’interessante particolarità è quella del sottopiede premium di Crono. Grazie al sistema Shock Absorbing, si riducono le vibrazioni trasmesse dalla strada aumentando il comfort durante l’attività. Si chiudono con i lacci. I nuovi Crono CG1 sono pensati per essere innovativi, senza tralasciare la tradizione, così da garantire al ciclista ogni sorta di beneficio possibile, come una calzata aderente e una spinta efficace. Il livello di traspirabilità è alto, grazie alla tomaia traforata, che consente il ricambio d’aria all’interno dello scarpino, mantenendo il piede fresco e ossigenato.

Crono CG1 con tomaia traforata, pensati per il gravel
Crono CG1 con tomaia traforata, pensati per il gravel

Tre lacci di colori diversi

Il colore disponibile è solo il nero, con la possibilità di personalizzare il design tramite i lacci che vengono rilasciati all’acquisto con un set di 3 colorazioni diverse a scelta personale. Il prezzo degli scarpini Crono CG1 è di 159,90 euro.

cronoteam.com

Miche, ecco le nuove Revox Dx Rc Wr

24.04.2021
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Ci sono novità in casa Miche. Le ruote Revox Dx Rc Wr sono state rinnovate in vista della prossima stagione, con aggiornamenti tecnici che aumentano il livello di qualità delle ruote in termini di prestazioni. L’azienda italiana nata nel 1919, con sede a San Vendemiano, vanta dal 2018 la collaborazione con il team Androni Giocattoli Sidermec. Abbiamo sentito Paolo Bisceglia, Sales Manager presso Miche, per ricevere qualche informazione in più sulle ruote.

Per ogni percorso

Realizzate per copertoncini e tubeless, le Revox Dx Rc Wr sono in grado di affrontare qualsiasi terreno: possono essere montate con copertoncini di sezione da 25 fino a 32 millimetri. Le variazioni principali sono state apportate al mozzo e ai raggi che sono stati rinforzati rispetto al modello precedente. I raggi sono realizzati in acciaio inox nero a doppio spessore. Il mozzo invece rinforzato con l’alluminio 7075-T6. Lo scopo di queste innovazioni è quello di rendere più resistenti le ruote. Il loro peso complessivo è di 1,674 chili.

Le ruote Revox Dx Rc Wr in carbonio UD
Le ruote Revox Dx Rc Wr in carbonio UD

Mozzi e raggi rinforzati

«Sono delle ottime ruote, abbiamo deciso di innovarle in vista della collezione 2022”- ci dice Paolo Bisceglia – abbiamo voluto rinforzarle intervenendo sui raggi e sul mozzo, per permettere alle ruote di essere forti e resistenti. Sono un modello di media gamma, tuttavia la loro qualità è veramente alta: sono realizzate con carbonio UD.

«Hanno profilo di 38 millimetri con sezione maggiorata 17C (esterna 24mm) per offrire la migliore rigidità laterale e grande reattività anche nelle competizioni. In fondo di questo si tratta nel ciclismo: offrire un prodotto che possa funzionare al top in ogni frangente. E queste ruote possono affrontare qualsiasi terreno in totale sicurezza».

Il mozzo rinforzato, in alluminio 7075-T6
Il mozzo rinforzato, in alluminio 7075-T6

Il sistema frenante

Un aspetto che merita attenzione riguarda i freni a disco: in che modo questi ultimi influenzano una ruota? Ci sono alcuni dettagli che meritano un approfondimento.

«Sono montate con i freni a disco – prosegue Bisceglia – ed è un errore, dal mio punto di vista, credere che l’unica differenza rispetto alle ruote tradizionali sia il cambio di peso. Il primo aspetto da considerare è che la distribuzione della frenata è totalmente diversa. Nelle ruote con i freni a disco, tutto si concentra principalmente sul mozzo, per cui bisogna valutare l’idea di rinforzarlo. In questo modo risponderà più efficacemente alle sollecitazioni».

Il team Androni

Un occhio di riguardo da Miche viene anche al team Androni Giocattoli Sidermec, con cui è nata un’ottima collaborazione.

«Siamo veramente orgogliosi di questo team, ci dà tantissime soddisfazioni. Abbiamo seguito i progressi di Jefferson Alexander Cepeda al Tour of the Alps, sebbene loro corrano con le Supertype e non con le Revox Dx Rc Wr. Per noi è una grande soddisfazione vederli competere con i grandi del ciclismo. E ci dà un’ulteriore conferma della qualità elevata dei nostri prodotti».

Il prezzo delle ruote consigliato al pubblico è di 1.108,10 euro.

www.miche.it

Van der Poel Strade Bianche

Copertoncini okay, ma il tubeless è più veloce. Parla Vittoria

17.03.2021
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E’ uno degli argomenti più dibattuti del momento oltre ad essere un componente importantissimo, stiamo parlando di pneumatici. Mentre Specialized ha pensionato i tubolari e spinge per i copertoncini e Pirelli punta soprattutto sui tubeless, senza tralasciare le altre coperture, vediamo in che direzione si muove Vittoria. Ne abbiamo parlato con Tommaso Cappella, Cycling Technical Service del marchio italiano: in pratica colui che segue le squadre professionistiche.

Meno attriti

Vittoria è un colosso italiano tra i leader nel settore dei pneumatici per il ciclismo, tanto da rifornire numerose squadre professionistiche come: Lotto Soudal, Jumbo Visma, UAE Team Emirates, EF Education Nippo, Astana Premier Tech, Team DSM, Alpecin Fenix e tante altre.
«Abbiamo tante squadre da seguire e dobbiamo dare il massimo supporto a tutti – inizia Tommaso Cappella – e in questo momento di Covid-19 non è semplice».

Avere tante squadre è un grande impegno ma è anche un vantaggio per capire quali sono le tendenze in atto: «Possiamo dire che il tubeless a parità di condizioni è il pneumatico più veloce – continua Cappella – dobbiamo pensare che i professionisti usano i materiali migliori. Fino ad oggi il tubolare è stato la copertura più usate, in quanto ha una resistenza al rotolamento inferiore rispetto al copertoncino. Questo è dovuto al tipo di materiali usati e all’assenza della camera d’aria, che nel copertoncino genera attrito con il pneumatico stesso. Il tubeless ha la metà degli attriti del copertoncino in quanto anche in questo caso non c’è la camera d’aria».

Vittoria Corsa Tubeless
Il tubeless Vittoria Corsa montato dai corridori dell’UAE Team Emirates
Vittoria Corsa tubeless
Il Vittoria Corsa tubeless montato dai corridori dell’UAE Team Emirates (qui la bici di Philipsen)

Capacità di deformazione

A questo punto viene da chiedersi, ma che differenza c’è fra il tubolare e il tubeless visto che entrambi non hanno la camera d’aria? Perché il tubeless è più veloce?
«Vittoria non è stata la prima ad introdurre la tecnologia tubeless – ci dice Tommaso Cappella – però siamo stati i primi ad essere i più veloci».

Ma come hanno fatto? «La scorrevolezza è data dalla capacità della gomma di deformarsi: più si deforma e più si va veloci. E’ per questo che le gomme larghe sono più veloci, perché aumentando la sezione aumenta il volume d’aria e questo comporta una maggiore linearità di sospensione. Il risultato è che le pressioni più basse di gonfiaggio permettono al pneumatico di deformarsi più facilmente e quindi di essere più veloce». E’ questo il punto di forza dei tubeless rispetto ai tubolari, infatti quest’ultimi richiedono delle pressioni maggiori con una capacità di deformarsi inferiore.

Vittoria Corsa tubolare
Il Vittoria Corsa nella versione tubolare
Vittoria Corsa tubolare
Alcuni professionisti ancora usano la versione tubolare del Vittoria Corsa

Cotone, l’arma in più

Ma non è stato facile arrivare ad avere dei tubeless così veloci.
«Affinché il tubeless sia competitivo deve essere stagno, non deve perdere aria – ci spiega – e per avere questo risultato bisogna aggiungere uno strato di gomma in più. Solo che questo strato rendeva il pneumatico più duro da deformare e quindi più lento. Con il Corsa Speed e poi con il Corsa, Vittoria ha trovato la soluzione introducendo il primo tubeless con la carcassa in cotone, che è per antonomasia il materiale più veloce»

A questo punto abbiamo chiesto a Tommaso Cappella perché il cotone sia il materiale più veloce.
«Il cotone è più veloce del nylon perché a parità di spessore di filo è più facile da deformare – e poi ci svela – proprio per questo motivo il Corsa Speed è nato tubeless. In verità è stata una serie di casualità che ci ha fatto accorgere di queste qualità. Da allora alcuni corridori hanno iniziato a correre le cronometro con il tubeless, fino ad arrivare a usarlo regolarmente anche nelle gare in linea».

Vittoria Corsa Speed tubeless
Il Vittoria Corsa Speed è il tubeless per le cronometro
Vittoria Corsa Speed tubeless
Il Vittoria Corsa Speed è il pneumatico tubeless utilizzato per le cronometro

Peso e sicurezza

Ma c’è ancora un paio di punti sui quali il tubeless rimane svantaggiato rispetto al tubolare e sono il peso dell’intero sistema ruota e il fattore sicurezza.
«Per quanto riguarda il peso, iniziano ad esserci ruote con lo stesso peso dei modelli per tubolare e penso che si migliorerà sempre di più. Per quanto riguarda il fattore sicurezza è ovvio che al momento ci si affida alla tolleranza che c’è fra il pneumatico e il cerchio. Stiamo lavorando anche su questo aspetto, il tubeless è una tecnologia ancora giovane e ha margini di miglioramento. Noi siamo al servizio dei corridori ma è palese che il tubeless sia la nuova frontiera».