Da oggi si può pedalare su una Colnago iridata

26.02.2025
3 min
Salva

Lo scorso 20 febbraio Colnago ha annunciato una bella novità che farà sicuramente piacere a tutti gli amanti del brand di Cambiago… e soprattutto a tutti i tifosi di Tadej Pogacar. Il comunicato stampa che la stessa Colnago ha inviato ai media di settore si apriva con queste parole: “Colnago è lieta di annunciare la firma di un accordo con l’UCI, grazie al quale i modelli V4Rs (nella foto di apertura, ndr) e Y1Rs con livrea iridata, la stessa che Tadej Pogacar, campione del mondo su strada 2024, utilizzerà durante la stagione 2025, saranno messi in vendita.”

Come ben spiega il comunicato stampa, grazie ad un accordo raggiunto da Colnago con l’Unione Ciclistica Internazionale, presto sarà possibile acquistare presso i rivenditori autorizzati Colnago una V4Rs oppure una Y1Rs con la stessa livrea iridata presente sui modelli utilizzati in gara da Pogacar

Già vincenti

Andiamo a scoprire ciascun modello partendo dalla V4Rs WC24. Si tratta della bicicletta con la quale lo scorso anno l’asso sloveno ha fatto suo Il Lombardia per la terza volta consecutiva.

La livrea della V4Rs WC24 si presenta bianca, con le strisce iridate dell’UCI sulla forcella, sul tubo orizzontale e sul tubo sella. Ciò che rende speciale questa colorazione è l’utilizzo del logo vintage di Colnago, con le strisce del campione del mondo sullo sfondo. Questo nuovo design andrà a completare le combinazioni colori già presenti in gamma, cioè quella UAE Team Emirates-XRG (SDM4), quella UAE Team ADQ (WT24), RVBO, RVWO, RVLM, RVBU.

La livrea Y1Rs WC24 è simile a quella della V4Rs WC24. E‘ bianca con le strisce iridate UCI sul tubo orizzontale e sulla forcella, e il caratteristico logo vintage Colnago nella parte anteriore. Le opzioni di colore disponibili per questo modello, oltre alla livrea iridata, sono la versione UAE Team Emirates-XRG (SDM5) e la versione completamente bianca (YSWW).

Ricordiamo che, appena presentata, la nuova Y1Rs WC24 ha già vinto all’UAE Tour dove Pogacar ha trionfato nei due arrivi in salita di Jebel Jais e Jebel Hafeet.

Questa la Colnago Y1Rs in versione arcobaleno che sarà messa in vendita
Questa la Colnago Y1Rs in versione arcobaleno che sarà messa in vendita

Parla il CEO

Lasciamo la chiosa finale a Nicola Rosin, CEO di Colnago, che non ha mancato di evidenziare la soddisfazione e l’orgoglio della sua azienda nell’offrire a tutti gli appassionati la possibilità di poter pedalare su una Colnago “iridata”.

«Siamo incredibilmente orgogliosi della storia di successi di Colnago – dice – e questo è un altro modo per celebrare questa incredibile legacy. Il successo di Tadej Pogacar, che ci ha portato al nostro 28° titolo mondiale UCI, è l’ennesima testimonianza dell’eccellenza delle biciclette Colnago. Ora, anche gli appassionati possono provare la stessa bicicletta con i colori del Campione del Mondo».

Colnago

Pogacar e la Colnago Y1Rs, prove (ben riuscite) di intesa

24.02.2025
4 min
Salva

Dategli una bicicletta e indicategli l’arrivo, al resto Tadej Pogacar pensa da sé. Il campione del mondo ha divorato il UAE Tour in sella alla nuova Colnago Y1Rs, utilizzandola anche per vincere le tue tappe con l’arrivo in salita a Jabel Jais e a Jebel Hafeet. Non si tratta di scalate a doppia cifra su cui anche 100 grammi farebbero la differenza (figurarsi i 600 grammi che la dividono dalla V4Rs), ma parlando di salite su strade larghe e tendenzialmente veloci, l’impiego della nuova bicicletta aerodinamica ha prodotto i frutti sperati.

«Mi è servito un po’ di tempo per adattarmi alla Y1Rs – ha spiegato Pogacar a corsa conclusa – e devo dire che è una bicicletta fantastica. Ha un bell’aspetto ed è sia veloce che rigida. Posso dire con piacere di averla già usata per vincere la mia prima gara della stagione e penso che i nostri ragazzi più veloci se ne serviranno per vincere qualche sprint».

Pogacar ha sfruttato ottimamente la Colnago Y1Rs sulle salite pedalabili del UAE Tour
Pogacar ha sfruttato ottimamente la Colnago Y1Rs sulle salite pedalabili del UAE Tour

I mozzi argentati

Sulla Colnago di Pogacar facevano bella mostra di sé anche le nuove ruote ENVE SES 6.7, con un montaggio diverso da quelle utilizzate dai compagni nella corsa emiratina. La differenza salta facilmente agli occhi nella foto della tappa di Jabel Jais, in cui la Y1Rs l’ha utilizzata anche Jay Vine. I mozzi in uso all’australiano erano neri e non argentati come quelli del capitano, che li ha utilizzati anche per la ruota anteriore nella cronometro del secondo giorno.

Ci sarà da capire se si tratti di nuovi modelli o di una configurazione personalizzata, come avviene anche per guarnitura e freni. Il UAE Team Emirates ha per questo un contratto con Shimano, ma non è un mistero che in passato la squadra abbia utilizzato ugualmente componenti Carbon-Ti.

Pesante ma più veloce

La bicicletta attualmente in uso alla squadra pesa intorno ai 7,4 chili: 600 grammi più del minimo consentito, ma il vantaggio in termini di aerodinamica sarebbe tale da compensare il valore sulla bilancia. Gran parte delle migliorie riguarda la parte anteriore della bici, mentre la modifica di quello che un tempo avremmo chiamato piantone elimina una serie di turbolenze.

Gli studi aerodinamici effettuati da Colnago con la Khalifa University di Abu Dhabi e il Politecnico di Milano in modo specifico sulla sezione frontale della nuova bici (si parla dell’impiego di 70 sensori di pressione) hanno rilevato un risparmio aerodinamico del 19 per cento. Come dire che andare a 50 all’ora su una V4Rs costa 415 watt a fronte dei 395 della Y1Rs. Viste le qualità atletiche degli uomini in questione, l’utilizzo su salite veloci risulta piuttosto redditizio.

Il punto della “Longo”

Discorso ancora opposto per le donne, che sulle stesse salite del loro UAE Tour hanno utilizzato la bici più leggera, come ci ha confermato Elisa Longo Borghini, vincitrice di Jebel Afeet e della classifica finale.

«La nuova bicicletta è decisamente veloce – ci ha detto – e ed è anche molto leggera, non mi stupisce che i ragazzi l’abbiano usata per la tappa di Jebel Hafeet. Io per essere sicura ho usato il V4Rs perché è stata la bici che ho utilizzato di più nell’ultimo periodo e con cui ho fatto anche tutto il blocco di gennaio sul Teide. Però sono sicura che con una pratica maggiore avrei potuto utilizzare anche la Y1Rs. E’ sicuramente una bicicletta rigida, molto veloce e allo stesso tempo leggera. E se fai un buon bike fitting, è anche molto maneggevole in curva e si guida in modo molto reattivo».

Ecco il primo Report di Sostenibilità firmato Colnago

19.02.2025
4 min
Salva

Lo scorso 10 febbraio Colnago ha reso pubblico il suo primo Report di Sostenibilità sviluppato in collaborazione con Up2You, società benefit e B Corp certificata che trasforma la sostenibilità in un vantaggio competitivo per le aziende. Il report evidenzia i risultati ottenuti in tema di sostenibilità da parte di Colnago per l’anno 2023. A introdurlo non poteva che essere Nicola Rosin, CEO di Colnago, che si è espresso con queste parole.

«Siamo entusiasti di presentare il nostro primo Report sulla Sostenibilità, che mostra i progressi significativi che abbiamo fatto su questo tema. Per noi la sostenibilità non è solo una scelta, ma una parte integrante dei nostri valori. La nostra strategia si concentra sulla riduzione dell’impatto ambientale, sulla promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e sul miglioramento delle pratiche di governance. Questo rapporto fornisce un quadro chiaro di come stiamo raggiungendo questi obiettivi e delinea quelli futuri».

Il UAE Team Emirates – XRG davanti alla sede di Colnago a Cambiago
Il UAE Team Emirates – XRG davanti alla sede di Colnago a Cambiago

Numeri importanti

Il primo Report sulla Sostenibilità da parte di Colnago è fatto di tanti numeri che evidenziano i molti risultati raggiunti in tema di impatto ambientale. L’azienda ha compiuto notevoli passi avanti nella riduzione dell’impronta ecologica, monitorando le emissioni di gas a effetto serra negli Scope 1, 2 e 3. Scopriamo a tal proposito qualche numero.

  • Scope 1: si tratta di emissioni dirette da fonti di proprietà o controllate. Per Colnago, questo include le emissioni derivanti dall’uso di gas naturale nelle attività produttive e dal carburante per i veicoli aziendali. Nel 2023, le emissioni dello Scope 1 sono state di 134,60 tonnellate metriche di CO2 equivalente.
  • Scope 2: si tratta di emissioni indirette derivanti dalla generazione di energia elettrica acquistata. Nel rapporto del 2023, le emissioni dello Scope 2 sono state riportate a 125,65 tonnellate metriche di CO2 equivalente, sulla base dell’elettricità acquistata per le attività produttive.
  • Scope 3: si tratta di altre emissioni indirette lungo la catena del valore, comprese quelle derivanti dalla produzione di materie prime, dal trasporto e dall’utilizzo dei prodotti finali. Per Colnago, lo Scope 3 rappresenta il 93% delle emissioni totali nel 2023, pari a 3.506,35 tonnellate metriche di CO2 equivalente.

La raccolta dei dati, il calcolo e il monitoraggio della Carbon Footprint, così come la redazione del Bilancio di Sostenibilità, sono stati semplificati e accelerati da CliMax, la piattaforma proprietaria di Up2You.

Una ricerca continua 

Il Report sulla Sostenibilità ha evidenziato come Colnago si stia muovendo in più direzioni in tema di sostenibilità, a partire da un aspetto pratico come quello della gestione dei rifiuti da imballaggio. L’azienda di Cambiago sta lavorando per sostituire i materiali non riciclabili con alternative ecologiche, e continua a esplorare nuove strade per eliminare gli imballaggi in plastica. La riduzione dell’impatto ambientale viene perseguita anche attraverso il ricorso a materiali alternativi e tecnologie di riciclaggio della fibra di carbonio grazie alla collaborazione con partner come la Khalifa University e il Politecnico di Milano.

Il Report evidenza anche lo spazio dedicato al benessere delle persone che lavorano in azienda. Questo avviene attraverso l’implementazione di programmi che danno priorità al benessere dei dipendenti, offrendo iniziative come orari di lavoro flessibili, benefit per la salute e il benessere e formazione continua. Colnago riserva inoltre una forte attenzione all’inclusività e alla diversità, garantendo un ambiente di lavoro armonioso.

L’azienda ha inoltre definito solide pratiche di governance, enfatizzando gli standard etici, la trasparenza e la conformità alle normative. Proprio per questo sta ultimando il suo Codice Etico per rafforzare il suo impegno verso pratiche commerciali responsabili.

Nicola Rosin, amministratore delegato Colnago
Nicola Rosin, amministratore delegato Colnago

La chiusura al CEO

Oggi Colnago è impegnata in un cammino virtuoso finalizzato a promuovere la sostenibilità in tutta la sua catena del valore. Con iniziative come l’adozione di tecnologie pulite nel suo nuovo stabilimento e la collaborazione con istituti di ricerca, Colnago mira a raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di sostenibilità. A confermarlo è lo stesso Nicola Rosin al quale lasciamo simbolicamente la chiosa finale.

«Siamo consapevoli che il raggiungimento della sostenibilità è un percorso a lungo termine e ci impegniamo a compiere progressi significativi negli anni a venire. Attraverso la collaborazione, l’innovazione e la trasparenza, puntiamo a creare un impatto positivo per l’ambiente, i nostri dipendenti e le comunità in cui operiamo».

E’ possibile scaricare il Report di Sostenibilità di Colnago al seguente link.

Colnago

Colnago, Passoni e PAS: ecco le prime stelle di BECYCLE 2025

10.12.2024
4 min
Salva

Dal 15 al 17 marzo prossimi, la Stazione Leopolda di Firenze ospiterà la seconda edizione di BECYCLE, l’evento che celebra il mondo della bicicletta in tutte le sue sfaccettature. Organizzato da Pitti Immagine, questo appuntamento si propone per divenire un vero e proprio punto di riferimento per brand, destinazioni ciclo turistiche e “opinion leader” del settore, offrendo tre giornate ricche di contenuti, innovazioni e ispirazioni.  

A cento giorni esatti dalla giornata di inaugurazione, i primi dettagli dell’edizione 2025 iniziano ad emergere, rivelando un mix di stile, performance e innovazione. Tre brand d’eccezione sono stati confermati come protagonisti: Pas Normal Studios, Colnago e Passoni, marchi che incarnano valori elevatissimi in rapporto a design, tecnologia e tradizione ciclistica.  

BECYCLE 2025
BECYCLE 2025

Colnago: performance e tradizione

Dopo il successo del 2024, segnato dalla vittoria di Tadej Pogacar al Tour de France, Colnago sarà di nuovo protagonista a Firenze. Il brand di Cambiago porterà alla Leopolda le sue creazioni top di gamma, incluse le edizioni speciali dedicate al campione sloveno, oltre alla nuovissima Steelnovo, un modello in acciaio che celebra i 70 anni dell’azienda con un’edizione limitata di 70 pezzi. Quest’ultima bicicletta rappresenta un tributo all’artigianalità e alla tradizione del marchio, che dal 1954 incarna l’eccellenza del ciclismo, in Italia e nel mondo.  

Pas Normal Studios è all’opposto una realtà aziendale giovanissima (fondata appena nel 2014) che però ha saputo rivoluzionare l’abbigliamento tecnico per il ciclismo, coniugando funzionalità ad una estetica ispirata al mondo del fashion. Per celebrare il decimo anniversario, il marchio danese sarà presente a Firenze con due appuntamenti. Il primo a gennaio, durante Pitti Uomo, dove presenterà la collezione lifestyle autunno-inverno “Off-Race“. Mentre a marzo tornerà appunto a BECYCLE con il meglio della gamma tecnica.  

«BECYCLE – ha dichiarato Karl-Oskar Olsen, il co-fondatore e direttore creativo del brand – è l’occasione ideale per ispirare sempre più persone a esplorare il mondo su due ruote».  

Specialista del titanio, Passoni torna a BECYCLE con le sue creazioni di altissima gamma. Il marchio italiano si distingue per l’attenzione al dettaglio e l’artigianalità, proponendo modelli come la nuova Titanio Disco e la Vinci V2, entrambe rigorosamente Made in Italy. Passoni rappresenta l’essenza del ciclismo come stile di vita, in perfetta sintonia con la filosofia di BECYCLE.  

Nicola Rosin, amministratore delegato Colnago (foto BECYCLE)
Nicola Rosin, amministratore delegato Colnago (foto BECYCLE)

Un evento in evoluzione

L’edizione 2025 di BECYCLE non si limiterà ai brand. Nelle prossime settimane verranno svelate le destinazioni cicloturistiche che parteciperanno, oltre a un programma ricco di talk e ospiti di rilievo. Dopo il successo della prima edizione, coincisa con la storica partenza del Tour de France da Firenze, BECYCLE punta dunque a crescere e a consolidare il proprio ruolo come piattaforma di riferimento per il ciclismo e il lifestyle.  

Con Firenze e la suggestiva Stazione Leopolda a fare da cornice, BECYCLE 2025 si prepara a presentare e ad offrire un’esperienza unica, capace di affascinare professionisti, appassionati e curiosi, portando il mondo delle due ruote sotto i riflettori. L’obiettivo? Quello di creare tutti i presupposti per realizzare un’appuntamento davvero imperdibile per chiunque ami il ciclismo e tutto ciò che lo circonda.

BECYCLE

Nuova Colnago Y1Rs, design azzardato e unico? Vediamo perché

09.12.2024
8 min
Salva

CAMBIAGO – Colnago V4Rs rimane la bici tuttofare dell’azienda e del Team UAE-Emirates, ma per le gare più veloci era necessario sviluppare una bici specifica: la Y1Rs nasce da questo concetto. La prima bicicletta che prende forma anche grazie alla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Khalifa University di Abu Dhabi.

Che piaccia oppure no la nuova aero di Colnago pone un altro tassello all’evoluzione del concetto performance della bici. Un ciclismo sempre più veloce, estremo e dove il mezzo tecnico fa la differenza.

Politecnico di Milano, sempre più un riferimento per il ciclismo (foto Colnago)
Politecnico di Milano, sempre più un riferimento per il ciclismo (foto Colnago)

Y1Rs, al passo coi tempi

Il progetto Y1Rs si sviluppa considerando lo scenario attuale. Competizioni con punte di velocità e medie orarie che aumentano, anche in salita e le lunghe fughe sono all’ordine del giorno. La vittoria allo sprint è questione di millimetri.

Gli specialisti delle prove contro il tempo sono atleti competitivi anche in salita (e viceversa). Le regole UCI sono cambiate, soprattutto in merito al design e alle geometrie. Ognuno di questi fattori gioca un ruolo fondamentale e di primaria importanza nello sviluppo delle biciclette.

Filippo Galli con una delle primissime stampe 3D del nuovo telaio
Filippo Galli con una delle primissime stampe 3D del nuovo telaio

Parola all’ingegnere

Per entrare ancor più nello specifico, abbiamo chiesto a Filippo Galli, Project Ingeneering Colnago che negli ultimi 2 anni ha vissuto da vicino l’evoluzione della bici, tra la Lombardia e Abu Dhabi.

«Le regole UCI attuali, definite nel 2022 e comunque in costante evoluzione – spiega – permettono di posizionare il reggisella in un punto qualsiasi dell’orizzontale, a patto che i due profilati siano uniti. Ovvio che si tratta di rendere la bici funzionale e nel nostro caso si è puntato sull’aerodinamica, con un concetto di comfort non banale.

«Aerodinamica: in fase prototipale – prosegue Galli – abbiamo inserito 70 sensori di pressione per valutare la pressione e l’impatto dell’aria sulle tubazioni e anche sul manubrio ad ali di gabbiano. Questo sarà disponibile in due larghezze diverse, ognuna con un flare di circa 6°.

«Comfort: la Y1Rs presenta uno sloping molto contenuto, soluzione che permette di sfruttare a pieno la deformazione controllata del punto di raccordo della zona con disegno ad Y. La deformazione è ottenuta grazie al layup del carbonio, non è inserito nessun accessorio meccanico. Significa – conclude Galli – che abbiamo una bici rigidissima nella sezione più bassa e con un grado di comfort del tutto paragonabile alla V4Rs nel comparto più alto».

Modelli CFD e pianeta terra

La stragrande maggioranza delle attuali biciclette, super performanti a prescindere, nascono anche grazie alle valutazioni e analisi derivanti dai modelli CFD. Questi sono una sorta di semplificazione dell’aerodinamica, con dati che però si discostano dall’impiego reale (talvolta lo scostamento supera anche il 30%).

Colnago, proprio grazie alle due Università (Politecnico e Khalifa) ha messo a punto un modello CFD più accurato e attendibile. Significa che il margine negativo che si può creare tra la galleria del vento e l’utilizzo reale su strada è stato ridotto in maniera drastica. In aggiunta: l’ambiente “virtuale” spesso non considera e/o ha difficoltà a considerare le condizioni di vento laterale una volta su strada (al di fuori del wind tunnel). Lo sviluppo della Y1Rs ha tenuto conto anche di questo fattore. La Y1Rs è diversa dalla V4Rs, diversissima dalla C68.

L’obliquo vicinissimo alla ruota
L’obliquo vicinissimo alla ruota

I cinque punti chiave

La zona del reggisella segue un design chiamato Defy. Il profilato obliquo curvo ed il comparto dello sterzo con l’integrazione “a baionetta” della forcella. L’integrazione ed il posizionamento dei portaborraccia. Il manubrio Colnago CC.Y1 specifico per la Y1Rs. Le geometrie.

La zona del regggisella e sottostante ad essa è di sicuro uno dei punti che crea maggiore interesse. E’ una sorta di doppia Y (normale ed inversa) che pur non sacrificando la rigidità verticale aumenta il potere dissipante. Le vibrazioni che arrivano dal basso sono “spalmate” su una superficie maggiore. La zona di unione delle due Y, l’incavo tra l’orizzontale ed il piantone offre una flessione controllata.

Manubrio integrato CC.Y1

Il manubrio si innesta direttamente alla base superiore del tubo sterzo. Si possono inserire degli spessori (fino a 2 centimetri) dedicati tra attacco manubrio e battuta superiore dello sterzo. Questo ha obbligato anche ad una rivisitazione del concetto di serie sterzo (che è CeramicSpeed SLT). Il manubrio è in carbonio e rispetto al tradizionale CC.01 (quello in dotazione standard alla V4Rs) ha ridotto del 19% la superficie di impatto frontale.

Obliquo. Le forme di questo obliquo sono la risposta al quesito che chiede se è più performante un tubo vicino alla ruota o meno. L’obliquo della Colnago Y1Rs è molto vicino nella parte bassa e mediana. Nelle forme e nelle svasature del profilato rientra anche il posizionamento dei portaborraccia (disegnato per le borracce rotonde tradizionali), studiato per minimizzare le turbolenze negative. In caso di utilizzo della trasmissione Shimano con la batteria, quest’ultima è posizionata nell’obliquo sotto il portaborraccia. E’ una richiesta che arriva dal team mirata a facilitare l’estrazione in caso di necessità.

Una interessante prospettiva del carro e nel “nodo” sella
Una interessante prospettiva del carro e nel “nodo” sella

Non in ultimo le geometrie

Geometrie. Il naturale confronto con la V4Rs. I due angoli di riferimento del telaio Y1Rs, quello dello sterzo e del piantone hanno una verticalità maggiore. La soluzione è voluta in modo da configurarsi al meglio con posizioni più raccolte degli atleti. Il rapporto tra reach e stack è stato aumentato, sempre rispetto ai valori della V4Rs. Significa posizioni in sella più aggressive e protese in avanti.

A parità di taglia la Y1Rs ha la sella più avanzata, rispetto alla V4Rs. Il rake della forcella è personalizzato per ogni singola taglia. Da considerare che il trail complessivo considera ottimale l’utilizzo di pneumatici da 28 millimetri di sezione (i test sono stati eseguiti con gomme da 28 e cerchi con canale interno da 25 millimetri). L’unico valore comune a tutte le taglie è la lunghezza del carro posteriore, 40,8 centimetri. Le taglie disponibili della Y1Rs sono 5: xs e small, medium, large e xl.

Gli altri dettagli della Y1Rs

La scatola del movimento centrale ha le sedi filettate per le calotte esterne BSA. La larghezza è di 68 millimetri. Non aumenta la rigidità già altissima del comparto inferiore. Il supporto del deragliatore è mobile e supporta corone fino a 56 denti. L’ancoraggio del bilanciere posteriore del cambio è di natura UDH. La Y1Rs supporta pneumatici con una larghezza massima da 32 millimetri. Il reggisella è disponibile con due arretramenti, zero e 1,5 centimetri. Un altro dettaglio da sottolineare sono le sedi dei perni passanti. Integrate e perfettamente in linea all’asimmetria del carro quelle posteriori, quasi arretrate e nascoste dalla forcella (asimmetrica) quelle anteriori.

Perché? L’asimmetria che riguarda la Colnago Y1Rs è strutturale e non solo design. Inoltre le sedi anteriori del perno passante, così concepite, permettono di mantenere un profilo lineare della forcella, eliminando la svasatura della pinza del freno. La Y1Rs non è un monoscocca, ma si basa su cinque blocchi principali uniti tra loro. Il telaio e la forcella (grezzi) hanno un valore alla bilancia dichiarato di 965 e 450 grammi (taglia media). A parità di montaggio e misura, ha un peso di 300 grammi superiore, se messa a confronto con la V4Rs.

Configurazioni e prezzi

Cinque allestimenti previsti, tutti al top e un kit telaio. Il più costoso porta in dote il pacchetto Campagnolo SuperRecord Wireless con le ruote Bora Ultra WTO, con un listino di 16500 euro.

Tre i montaggi con Shimano Dura Ace, dove la variabile è legata alle ruote. Enve SES 4.5, Dura-Ace C50 e e Vision 45, rispettivamente a 16.200, 15.000 e 13.200 euro. Il quinto prevede lo Sram Red, le ruote Vision 45 ed ha un listino di 12.300 euro. Il frame-kit è proposto a 6.710 euro.

Colnago

Una capsule collection per i 70 anni di Colnago

03.12.2024
3 min
Salva

Lo scorso 20 novembre Colnago ha festeggiato i suoi “primi” 70 anni con una festa che ha chiamato a raccolta a Milano tanti amici di un brand oggi conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Per l’occasione l’azienda di Cambiago ha presentato una Colnago speciale in acciaio chiamata Steelnovo, completamente realizzata in Italia e prodotta in soli 70 esemplari. La Steelnovo è stata una delle tante attrazioni della serata milanese, ma non è stata l’unica novità che Colnago ha voluto realizzare per celebrare al meglio i 70 anni dalla sua nascita.

La capsule collection per celebrare i 70 anni di Colnago, coniugando moda e stile
La capsule collection per celebrare i 70 anni di Colnago, coniugando moda e stile

Colnago incontra la moda

Chi ha avuto la fortuna di essere presente alla festa di Milano avrà sicuramente potuto notare la presenza di alcuni modelli che, come in una vera sfilata di moda, indossavano dei capi di abbigliamento firmati Colnago. Incuriositi e per saperne qualcosa di più abbiamo contattato direttamente l’azienda.

«Per celebrare i settant’anni del marchio – ci hanno raccontato da Colnago – abbiamo deciso di regalarci una capsule collection di abbigliamento high-end. Colnago è un marchio ricco di storia, che è diventato iconico nel mondo della bici. Per i settant’anni volevamo regalarci qualcosa di diverso, e abbiamo pensato ad una capsule di abbigliamento, anche per avere una nuova modalità tramite cui raccontare il mondo Colnago, un mondo basato su valori come il Made in Italy, l’artigianato e l’esclusività. Si tratta di valori universali, che abbiamo cercato di raccontare tramite pochi capi di altissima qualità, realizzati a mano in Italia e disponibili in numero limitato». 

Una serie di capi d’abbigliamento high-end
Una serie di capi d’abbigliamento high-end

Scopriamo la collezione

La capsule collection firmata Colnago ha un design elegante e minimal, ed composta da dieci capi dallo stile timeless. Si tratta in particolare di capi d’abbigliamento classici e versatili, adatti tanto a look più eleganti quanto alla vita quotidiana. Eccoli nel dettaglio: 

  • Tre capispalla realizzati con tessuti Loro Piana: un trench, una field jacket e una varsity jacket, realizzati in 70 esemplari. All’interno della fodera è presente un’etichetta con il Manifesto di Colnago e il numero del capo (es. 4/70).
  • Un gilet reversibile, con una facciata in lana e una in nylon, adatto come extra layer o come strato più esterno nelle mezze stagioni.
  • Due polo in cashmere (70% cashmere, 30% seta), morbidissime e dal fit estremamente comodo, una a manica lunga e una a manica corta, realizzate sempre in 70 esemplari.
  • Una felpa con cappuccio.
  • Una felpa girocollo.
  • Una t-shirt, disponibile in tre varianti colore.
  • Una polo in cotone piquet, disponibile in tre varianti colore.

«Come brand – raccontano ancora da Colnago – tutto il lavoro degli ultimi anni è stato volto a consolidare il marchio e i suoi valori, per diventare il brand più desiderato nel mondo delle bici, e per parlare a tutti quelle audience che sono “esclusive”. Questa capsule si inserisce indubbiamente in questo disegno a lungo termine, ma nasce anche come volontà di celebrare, in maniera originale, i nostri settant’anni. L’importanza della manualità nel nostro processo produttivo, la figura dell’artigiano, l’italianità, l’attenzione alle materie prime, il fatto che anche il carbonio, materiale alla base della nostra produzione, sia, prima di esser impregnato di resina, nient’altro che un tessuto, ha fatto sì che ci venisse naturale pensare all’abbigliamento».

Solo online

Tutti i capi sono disponibili esclusivamente online sul sito Colnago alla seguente pagina.

Chiudiamo con le parole della stessa azienda: «Nonostante di recente il marchio abbia fatto diverse operazioni nel mondo dell’abbigliamento, Colnago resta un brand di biciclette, un “bike manufacturer“. La nostra ambizione è quella di essere il brand più desiderabile nel segmento delle biciclette dell’alto e altissimo di gamma drop bar. La scelta di regalarci anche dei capi di abbigliamento lifestyle l’abbiamo fatta, da una parte, per dare la possibilità di vivere Colnago in un modo nuovo e originale ai tanti appassionati del marchio, ma anche per raccontare Colnago, un marchio comunque ricco di storia, a un pubblico nuovo, più affine al mondo dell’esclusività».

Colnago

Colnago reinventa l’acciaio con Steelnovo

20.11.2024
4 min
Salva

Tradizione e modernità, ancora una volta Colnago è un passo avanti. Steelnovo rappresenta l’arte del fatto a mano che si intreccia con la nuova tecnologia 3D.

Una bicicletta unica nel suo genere, una bici con telaio in acciaio, fatta a mano e che adotta anche la tecnica 3D. I 70 anni di storia di Colnago (e della bicicletta) passano anche da qui.

La Steelnovo di Colnago, solo 70 esemplari
La Steelnovo di Colnago, solo 70 esemplari

L’acciaio sotto i riflettori

Quale migliore occasione se non quella di celebrare i 70 anni di storia? Colnago non è solo un nome legato al modo della bicicletta, Colnago è un’icona che ha contribuito in modo esponenziale a far conoscere la maestria ciclistica italiana nel mondo.

Si ritorna all’essenza, si ritorna dove la bicicletta ha preso forma, ma con quel pizzico di tecnologia e di modernità. Steelnovo è puro acciaio lavorato a mano, con saldature nascoste, invisibili e componenti stampati 3D.

Un altro capolavoro Colnago

Steelnovo è completamente realizzata in Italia ed è una serie limitata prodotta in soli 70 esemplari. L’acciaio è di matrice Colombus, mentre la componentistica è Campagnolo, due partner storici che nel corso delle stagioni (e delle vittorie) hanno contribuito al successo della maison lombarda. Per la realizzazione di un singolo esemplare è necessaria una giornata lavorativa.

La componentistica parte dalla trasmissione Campagnolo Super Record Wireless (combinazione 48-32 per le corone, 10-29 per i pignoni), con una livrea grafica disegnata in modo specifico per la Steelnovo. Sempre di casa Campagnolo le ruote, con il modello Bora Ultra WTO, personalizzate anche queste ultime in modo da sancire il forte legame tra le due aziende. Gli pneumatici sono Pirelli P Zero Race. Il manubrio integrato full carbon è Colnago CC.01, mentre la sella arriva dal gruppo Selle Royal. Il reggisella è in carbonio Colnago, così come la forcella (avantreno e retrotreno supportano pneumatici fino a 35 millimetri di larghezza). La serie sterzo è SLT di CeramicSpeed, una sorta di standard per Colnago, una garanzia per scorrevolezza e longevità. I cuscinetti superiori sono 1”1/8, quelle inferiori 1”1/4. La scatola del movimento centrale è T47, mentre il forcellino per il supporto del bilanciere del cambio è UDH.

La viteria, i tappi di chiusura del manubrio ed i perni passanti sono realizzati da Carbon-Ti su specifiche e con personalizzazione Colnago. Da sottolineare che la Steelnovo è perfettamente compatibile con i componenti di ultima generazione. Le taglie disponibili sono sette, dalla 42 alla 57.

Che eleganza

Le congiunzioni ed ogni singolo raccordo dei profilati è perfettamente integrato con il telaio, tenendo ben presente che proprio i raccordi sono frutto della tecnologia 3D. Cavi e guaine scorrono all’interno delle tubazioni. Elegante e funzionale, con delle forme del tutto accostabili al carbonio più moderno è il punto di giunzione del nodo sella, dove gli obliqui sembrano fondersi in un blocco unico con l’orizzontale.

Ogni congiunzione è cava e stampata in 3D ed è frutto della collaborazione con Additiva, azienda tutta italiana e punto di riferimento nella tecnologia anche nel mondo dei motori. Il prezzo di listino della Colnago Steelnovo è di 17.500 euro.

Colnago

Il giorno dopo con Bostjan, il meccanico di sempre

13.10.2024
6 min
Salva

CAVENAGO – Bostjan Kavcnik è il meccanico di Pogacar. E se l’idea di partenza era farsi raccontare le idee del campione del mondo in tema di meccanica, immaginate la sorpresa quando lo sloveno ci dice di esserne il meccanico sin da quando Tadej aveva 11 anni. Lo incontriamo sul camion officina del UAE Team Emirates, una bici sul cavalletto e le altre Colnago già a posto poggiate lungo la parete.

«Ho fatto la sua prima bici – racconta Bostjan – sin da quando era piccolo. Eravamo insieme nella Radenska Liubljana, il primo nome è un’acqua minerale molto famosa in Slovenia. Sono stato l’unico meccanico per gli allievi, juniores e under 23. Ho iniziato a lavorare a fine 2004, vent’anni fra poco. La prima bici di Tadej era una Billato in alluminio, marca italiana. Era montata con uno Shimano 600. Aveva i pedali a sgancio, ma ruote normali in alluminio. Era già forte, ma era uno dei più piccoli. Stava sempre zitto. In una delle prime corse da allievo, si faceva un giro di un chilometro e mezzo. Lui attaccò e in pratica riprese il gruppo, guadagnò il giro come in pista. Finché alla radio annunciarono che c’era un ragazzino dietro che si stava staccando. E a quel punto il suo tecnico rispose che in realtà lui stava per doppiarli tutti…».

Bici nuova al Giro, al Tour e anche per vincere il mondiale: eccolo alla presentazione della Colnago V4RS Tadej Pogacar
Bici nuova al Giro, al Tour e anche per vincere il mondiale: eccolo alla presentazione della Colnago V4RS Tadej Pogacar
Che rapporto c’è fra Tadej e il suo meccanico?

Speciale. Qualcuno arriva e ti dice cosa devi fare. Lui invece ha delle proposte, ma chiede il mio parere e poi insieme troviamo la soluzione. Non è un corridore che ti stressa sempre, ma vuole che la bici funzioni bene. E’ molto attento alle misure, sente le differenze. Normalmente alle gare è una delle prime cose che controllo. Tadej ne ha sempre quattro e dopo aver verificato le misure, si fanno le altre cose.

Durante quest’anno ha cambiato spesso bici: ogni volta c’è da rifare il fitting?

No, perché ho una scheda con le sue misure. Il vero fitting lo facciamo a dicembre nel primo ritiro. Uso il metro, non solo la macchina che abbiamo per prendere le misure. Con il metro sei più veloce. E una volta che l’altezza di sella e l’arretramento sono a posto, siamo tutti tranquilli. Per adesso è sempre andata bene, anche se ogni volta cambiamo anche la sella. Quella nuova permette di riguadagnare quel milimetro in meno che con l’uso di solito si perde. Piuttosto c’è da fare attenziona all’abbigliamento. Al mondiale ha usato il body Alé, qui usa Pissei. E ci sono differenze di altezza nei fondelli di cui bisogna tenere conto.

Il piccolo adesivo di Hulk sul manubrio questa volta ha il costume iridato: per Bostjan, Pogacar è molto legato al personaggio
Il piccolo adesivo di Hulk sul manubrio questa volta ha il costume iridato: per Bostjan, Pogacar è molto legato al personaggio
Ogni volta che gli monti una bici nuova, Tadej scende per provarla?

Questa è una buona domanda. Quando al Giro ha corso con la Colnago rosa, l’ha presa per la prima volta per andare al foglio firma. Ero nervoso, perché in corsa ci sarebbe stata una discesa e lui l’avrebbe fatta senza aver provato la bici. In quei casi ho sempre paura. Sono io che provo la bici e provo ad andare a tutta, ma non è lo stesso che può fare lui. Però per mia fortuna (Bostjan ride, ndr), mi è andata sempre bene.

Vuole che la sua bici sia leggera?

Sì, chiede sempre quanto pesa la bici e cosa si possa fare per renderla più leggera. Guarda cosa c’è in giro e cosa si può comprare oppure usare. A volte mi manda una foto o un link e mi chiede che cosa ne pensi. E’ molto concentrato sulla bicicletta. Anche il fatto di ridurre la lunghezza delle pedivelle è partito da lui. Ha concluso che se fosse riuscito a fare la stessa velocità con più pedalate, allora avrebbe risparmiato più energie. Ha provato e si è trovato bene, per cui l’anno scorso dopo il Tour ha detto di voler cambiare qualcosa per fare la differenza rispetto all’anno prima. Ovviamente lo abbiamo assecondato e, riducendo le pedivelle, abbiamo alzato la sella degli stessi millimetri: due, in questo caso.

Dopo la prima Billato, Pogacar ha corso da U23 con bici Gusto. Bostjan Kavcnik era da tempo il suo meccanico
Dopo la prima Billato, Pogacar ha corso da U23 con bici Gusto. Bostjan Kavcnik era da tempo il suo meccanico
Qui alla Uae ti ha portato lui?

A 43 anni pensavo di essere vecchio per queste cose. A casa ho una moglie e due bambini, non è facile essere così tanto fuori. Però lui ha chiesto ad Hauptman che ci fossi anche io e Andrej mi ha invitato a provare e sono qui da tre anni. Normalmente faccio 180 giorni all’anno via da casa, il primo anno qualcuno di più.

Tadej sceglie da solo i rapporti per correre?

Ne abbiamo parlato a lungo. Shimano ha il 40-54 e lui invece ha chiesto di avere il 38-55. Shimano non lo avrebbe fatto, allora ci siamo guardati intorno e abbiamo trovato Carbon-Ti e loro sono stati bravissimi. Ha corso tutto l’anno in questo modo, ha cambiato solo per Montreal, mondiale ed Emilia, dove ha corso con il 40-54, mentre al Lombardia ha voluto nuovamente il 38-55. Dietro usa sempre 11-34. Carbon-Ti fa per noi anche i dischi dei freni e lui ha scelto le pastiglie AbsoluteBlack, con cui dice che si sente meglio.

Usa sempre le stesse ruote?

Sì, sempre queste, le Enve SES 4.5, anche in salita: esiste una versione normale e una leggera. Per lui è importante che la ruota sia veloce, non solo leggera. A inizio anno abbiamo parlato a lungo anche delle pressioni. In squadra c’è un addetto ai materiali, David Herrero, che stila l’elenco delle pressioni in base al peso dei corridori e alle condizioni della strada, asfalto o condizioni meteo. Arriva sempre quando ci sono le crono, dove indica anche il casco più adatto, le ruote e le gomme. E’ il responsabile dei materiali.

Tadej fa sempre quello che dice lui?

Di solito è abbastanza fedele alle sue indicazioni, anche se qualcosa a volte cambia. Ad esempio interviene sulla pressione delle gomme, per come si sente più sicuro. In generale, il gonfiaggio varia a seconda che usi la ruota normale o quella leggera. Quelle leggere sono un po’ più strette e si gonfiano di più.

Bostjan conferma che Pogacar usa abitualmente ruote Enve SES 4.5, anche in versione più leggera
Bostjan conferma che Pogacar usa abitualmente ruote Enve SES 4.5, anche in versione più leggera
Mettete voi le tacchette sotto le scarpe o ci pensa il biomeccanico?

No, no, lo facciamo noi. Questa settimana gli ho fatto un paio io e un altro un collega. Abbiamo una dima in cui si può fare la singola scarpa e poi si valuta se va bene. E’ lui che dice se la vuole un po’ più a destra o sinistra, un po’ fuori o dentro. Tadej usa le tacchette gialle, che danno più libertà. Con quelle fisse che usava inizialmente ha avuto qualche problemino alle ginocchia e per evitarlo, preferisce avere il piede più ibero di muoversi.

Quando è a casa Pogacar sa fare il meccanico oppure chiede supporto?

No, normalmente se ha qualche problema va in un negozio oppure arriva qualcuno dalla squadra. A volte mi chiama e mi chiede come si possa risolvere un problema, qualcosa prova a farla da solo. Di base non vuole disturbare, Tadej è un ragazzo molto educato.

Colnago certifica il suo usato con Retrofitting

08.10.2024
4 min
Salva

In occasione di una nostra visita alla sede Colnago avvenuta nel mese di ottobre dello scorso anno, Manolo Bertocchi, Head of Marketing Colnago, ci aveva parlato dell’adozione della tecnologia blockchain su alcuni dei principali modelli firmati Colnago, come il C68 e il V4Rs. Si tratta di un servizio esclusivo per certificare l’autenticità delle proprie creazioni voluto dall’azienda di Cambiago. Un’iniziativa degna di nota tanto da ricevere il “Premio Innovazione” in occasione dell’edizione 2023 dello Smau.

Oggi Colnago ha deciso di estendere la tecnologia blockchain alle bici usate attraverso il sistema Retrofitting. La scelta di questo nome non è affatto casuale. Significa infatti aggiungere nuove tecnologie o funzionalità ad un oggetto preesistente.

Una volta registrata, sarà possibile verificare il nome del modello e la certificazione di originalità rilasciata da Colnago
Una volta registrata, sarà possibile verificare il nome del modello e la certificazione di originalità rilasciata da Colnago

Come funziona?

Il Retrofitting Colnago si rivolge principalmente ai possessori di biciclette usate del marchio del trifoglio, desiderosi di accertare l’originalità del loro mezzo, o a chi desidera entrarne in possesso.

A fronte di un minimo esborso, il processo di certificazione ha inizio tramite la compilazione di un form dedicato, presente sul sito di Colnago. Sono richieste alcune immagini della bicicletta e altre prove che mirano a dare al team di Colnago tutte le informazioni possibili per confermare la sua origine, come ad esempio il numero di matricola presente sul telaio o una fattura d’acquisto. Questi elementi saranno attentamente valutati dagli esperti di Colnago, che forniranno un responso finale, positivo o negativo a seconda dei casi, sull’autenticità del kit telaio della bicicletta.

Una volta certificata l’autenticità del kit telaio, Colnago fornirà al proprietario un certificato di autenticità e un tag speciale da applicare sul telaio che permetterà di registrare la bicicletta in Blockchain. Si tratta di un registro digitale pubblico che garantisce la massima sicurezza e trasparenza nella gestione delle informazioni. 

FAC SIMILE di un certificato di autenticità, rilasciato con il servizio retrofitting
FAC SIMILE di un certificato di autenticità, rilasciato con il servizio retrofitting.

Tanti i benefici 

Il tag da applicare sul telaio della propria Colnago non solo sarà un ulteriore segno distintivo di autenticità, ma offrirà anche numerosi vantaggi pratici per i proprietari. Eccoli di seguito:

  1. Autenticazione della originalità del kit telaio: una bici con un certificato di autenticazione originale ed inalterabile acquisirà un valore aggiuntivo sul mercato delle biciclette usate. L’autenticità garantita diventerà un elemento fondamentale per i collezionisti e gli appassionati, rendendo più facile la vendita in futuro. Inoltre aumenterà la facilità di rivendita, in quanto la presenza del tag e della registrazione Blockchain semplificherà notevolmente il processo di vendita garantendo ai potenziali acquirenti che la bicicletta è autentica, aumentando così la fiducia e la trasparenza nella transazione.
  2. Certificazione di proprietà del mezzo: essendo la bici un bene mobile non registrato, l’onere della prova della proprietà è presunto a carico del possessore; in questo caso vi sarà una certezza della proprietà della bicicletta invertendo di fatto l’onere della prova in caso di contestazioni legali.
  3. Tutela in caso di furto: la registrazione sulla blockchain permetterà di segnalare facilmente un eventuale furto della bicicletta. Questo sistema innovativo, che unisce tecnologia e sicurezza, aiuterà i proprietari a proteggere il loro prezioso investimento.

Coloro che registreranno la propria Colnago in blockchain avranno inoltre diritto ad una serie di benefit aggiuntivi. Ad esempio la possibilità di prendere parte alla Gran Fondo Colnago in una griglia privilegiata. Altri benefit saranno determinati e comunicati di volta in volta da Colnago, tramite email, agli aventi diritto. 

Con il certificato vengono consegnati un tag con tecnologia NFC e una card
Con il certificato vengono consegnati un tag con tecnologia NFC e una card

Il senso di appartenenza

Per concludere, il Retrofitting proposto da Colnago non solo contribuirà a censire le biciclette Colnago circolanti, ma permetterà anche di accrescere il valore percepito del marchio, garantendone l’autenticità. Nello stesso tempo si rinforzerà il legame di appartenenza e il senso di orgoglio dei proprietari di una Colnago che da ora in avanti potranno sentirsi parte di una comunità esclusiva. 

Colnago