Tutti ricordiamo l’esito dell’ultima Milano-Sanremo, con la volata a due fra Julian Alaphilippe e Wout Van Aert terminata a favore di quest’ultimo. E’ innegabile che il belga del Team Jumbo-Visma abbia fatto una prima parte di stagione straordinaria. E’ però altrettanto vero che difficilmente il francese perde delle volate di quel tipo e soprattutto è ancora più difficile vederlo sbagliare le curve in discesa, uno dei suoi terreni preferiti. Cosa può essere successo ad Alaphilippe nella discesa dal Poggio?
Il cambio bici è cruciale
Per capire cosa sia successo bisogna tornare indietro di alcuni chilometri. Quel giorno il transalpino era partito con la sua Specialized Tarmac su cui monta un 54, ma all’inizio del Colle di Nava cambia la bicicletta a causa di qualche imprecisione del funzionamento della trasmissione. A questo punto il corridore continua la corsa con la seconda bici, fotocopia della prima. Finito il Colle di Nava i corridori si fiondano verso Imperia per immettersi sul tracciato tradizionale della Sanremo. Proprio ad Imperia, a 35,5 chilometri dall’arrivo, Alaphilippe rallenta per un secondo cambio bici dovuto ad un danneggiamento al telaio causato dalle forti irregolarità dell’asfalto. Pare ci sia una grossa buca su cui più diun corridore ha danneggiato la bici. Ma questa volta Alaphilippe non ritrova la prima bicicletta riparata, bensì la terza che ha in dotazione: una Venge che monta come moltiplica grande un 53.
Sbaglia le prime curve
Si arriva al Poggio e il francese attacca furiosamente staccando tutti, compreso Van Aert. I secondi di vantaggio sono pochi e la discesa è un punto cruciale, come sempre alla Sanremo. Ed è qui che l’ultimo cambio della bicicletta crea qualche problema ad Alaphilippe, infatti va leggermente lungo nei primi tornanti, perdendo secondi preziosi. Ricordiamo che Alaphilippe passa per essere uno dei migliori discesisti del gruppo e conosce bene la discesa del Poggio. Cosa può essere successo per sbagliare in quel modo?
Colpa dei freni a disco?
Ed ecco che arriviamo ad uno degli argomenti più dibattuti nel ciclismo moderno: i freni a disco. Se ci pensate bene il francese in discesa avrebbe dovuto avere un vantaggio tecnico rispetto a Van Aert, che era equipaggiato con i freni tradizionali, ed invece ha perso il suo vantaggio. Il guaio è stato che la terza bici, per una serie di motivi, non era più stata usata molto dal campione francese. E quando ha dovuto frenare violentemente, Julian si è accorto che i freni pompavano a vuoto. Questo ha causato una frenata più lunga, che non gli ha dato la possibilità di tirare alla perfezione le staccate e i tornanti. Accortosi di questo ha deciso di aspettare Wout Van Aert e andare all’arrivo insieme a lui.
La volata imperfetta
Un’altra differenza: la moltiplica anteriore da 53 anziché da 54. Questo fattore può averlo agevolato durante lo scatto fatto sul Poggio con un rapporto leggermente più facile da rilanciare, ma nella volata finale con Van Aert gli si ritorce contro. Infatti, anche rispetto allo scorso anno, al francese manca qualcosa negli ultimi metri che non gli permette di superare il belga. Forse, abituato con il 54, non è riuscito a esprimere tutta la sua potenza negli ultimi metri. Certo se non avesse avuto il problema ai freni sarebbe stato raggiunto solo dopo aver finito la discesa. Questo avrebbe comportato uno sforzo maggiore per Van Aert, che forse avrebbe pagato nella volata finale. Ma di questo non abbiamo certezza, quello che è certo è che il dibattito sui freni a disco continuerà ancora per un bel po’.