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Ciclocross: tricolore veloce. Scopriamo il percorso

10.01.2023
5 min
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Ci siamo. Domenica prossima si disputa il campionato italiano di ciclocross, il momento più atteso in Italia per la disciplina “del fango”. Il tricolore si terrà nel Lazio e più precisamente nel Camping Roma Capitol nella pineta di Castel Fusano, tra Ostia e la Capitale.

Quella zona è decisamente pianeggiante e pertanto il tracciato si annuncia molto veloce. Per certi aspetti ricorda molto quello di Lecce del 2021. Anche per tipologia del fondo. Questo, complice l’estrema vicinanza con il mare, forse è leggermente più sabbioso e il terreno sembra drenare meglio.

Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross
Claudio Terenzi, del Team Bike Terenzi, organizzatore del prossimo tricolore di ciclocross

Tricolore a Roma

Siamo andati a sbirciare i lavori di allestimento del tracciato e l’organizzatore, Claudio Terenzi, ci ha spiegato anche come si sia arrivati a riportare dopo parecchi anni l’italiano nel Lazio. A Roma soprattutto il cross è amatissimo.

«E’ stato un gioco di squadra – racconta Terenzi – abbiamo parlato con il responsabile della Federazione ciclistica italiana, abbiamo fatto richiesta insieme ad altre società dell’assegnazione del tricolore e dallo scorso maggio ci è stato affidata l’organizzazione di questa importante gara.

«Il ciclocross è una passione, ma ormai è anche un vera mole di lavoro! Anche se noi siamo molto impegnati anche sulla strada (organizzano il GP Liberazione, ndr). La cosa più importante è che con il ciclocross si ovvia a tanti problemi, a partire dalla messa su strada, e quindi alla sicurezza, dei bambini fino ad arrivare alle questioni tecniche e fisiche che contribuiscono al loro sviluppo».

Mentre si pulisce il fondo, si piantano i paletti e soprattutto si monta un ponte, guardandoci intorno ci si accorge meglio della location individuata. Siamo all’interno di uno dei campeggi più grandi della provincia romana. Un’area privata ben circoscritta.

«Ci era stata proposta questa area, l’ho valutata e l’ho scelta non tanto pensando al percorso, che comunque sarebbe stato veloce, quanto per i servizi. All’interno del camping ci sono i bagni, le docce, la segreteria, i parcheggi, la sorveglianza, un bar, un ristorante… Sono 30 ettari e siamo riusciti a concentrare tutto qui. Se avessimo scelto un altro campo gara avremmo dovuto portarci tutto».

Percorso veloce

Il percorso è veloce. Si tratta di un anello da 2.950 metri nella rinomata pineta di Castel Fusano. Proprio in queste ore si stanno ultimando alcune scelte tecniche, dettate da esigenze logistiche, come il verso del tracciato, ma di base i connotati non cambiano. Pianura, erba, quantità di fango relativa, merito soprattutto della sabbia, una collinetta e un ponte artificiale.

«Le peculiarità tecniche di questo percorso? Su carta è abbastanza veloce – va avanti Terenzi – però bisognerà vedere le condizioni del fondo dopo i vari passaggi dei giorni precedenti e delle gare del sabato (amatori e team relay, ndr), perché il terreno è anche abbastanza sabbioso. Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo del weekend.

«Come potete vedere, stiamo costruendo un ponte di circa 20 gradini che dovrebbe essere lo “strappo” finale prima del traguardo. Seguito da una rampa in discesa di circa 20 metri». 

Dalla parte opposta, dopo un tratto in piena pineta, si accede ad un grande prato. In questa porzione c’è anche una piccola collinetta naturale, dove è stata ricavata una rampa di una dozzina di metri. Dopo questo segmento ancora pineta.

Le svolte non mancano e complice l’alta velocità potrebbero diventare anche “tecniche” e creare delle differenze. Si annuncia pertanto un percorso per “cavalli pesanti e motori potenti”, ma che sappiano sgattaiolare via dalle curve con agilità.

L’occhio del cittì

Ma il tricolore, si sa, dà anche un’indicazione importante in vista del mondiale. E come avviene su strada (ma forse anche di più) si cerca di riprodurre un tracciato che sia il più “simile” possibile a quello iridato.

«In effetti – dice Terenzi – il percorso è stato allestito anche per venire incontro alle esigenze del cittì Daniele Pontoni. Il tricolore precede il campionato del mondo e mi diceva lo stesso Pontoni che quello iridato è un tracciato abbastanza semplice. Lì ci sarà una gradinata di ben 37 gradini, noi arriviamo a 20, ma in qualche modo abbiamo cercato di allinearci alla prova iridata del 4 febbraio prossimo.

«Il cittì è venuto qui a visionare il percorso già a luglio e ci ha dato dei preziosi consigli su come sfruttare l’area al massimo, visto che lui è maestro».

La Persico in trionfo e il punto con Terenzi

26.04.2022
5 min
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La mattinata romana del 25 aprile si è aperta con il GP Liberazione delle donne, tornato dopo una pausa troppo lunga, per la grande volontà di Claudio Terenzi. Il suo amore per il ciclismo l’ha portato a rimettere in gara le ragazze, aggiungendo come corollario altri due giorni di eventi. Una prova importante, soprattutto nel momento in cui la guerra in Ucraina ha spinto un grosso sponsor istituzionale a ritirarsi, privandolo di un appoggio importante.

Dopo l’ultima gara, tempo di bilanci con Claudio Terenzi
Dopo l’ultima gara, tempo di bilanci con Claudio Terenzi

Doppietta Valcar

La corsa delle donne, com’era intuibile, l’ha conquistata la Valcar-Travel&Service, con Chiara Consonni reduce dalla Nations’ Cup in pista a Glasgow, Silvia Persico ed Eleonora Gasparrini fresche di fatica sulle strade del Nord. L’assenza dei team WorldTour, impegnati il giorno prima alla Liegi, faceva sì che il team di Davide Arzeni fosse il favorito d’obbligo. E questo paradossalmente ha reso tutto più difficile. Sapete cosa significa controllare una corsa piena zeppa di elementi incontrollabili? Per questo alla fine si è preferito evitare lo sprint e dare al GP Liberazione delle ragazze un’impronta diversa.

«Sapevo che non potevo giocarmela in volata – ha detto Silvia Persico, 9ª alla Gand e 11ª al Fiandre – quindi ho allungato a 500 metri dal traguardo. Vincere così, in Italia, davanti alla mia famiglia e con una compagna di squadra al proprio fianco sul podio non ha prezzo. Non era facile tenere controllata la corsa nella prima parte e poi alimentare ogni tentativo di fuga nel finale. Essere riuscite a entrare tutte insieme nel tentativo buono è stata la testimonianza di un gioco di squadra perfetto. Anche per questo, la dedica va alla squadra e anche a me stessa, come ricompensa per un avvio di stagione molto confortante».

L’occhio del capo

Terenzi osserva, si muove, dispone, intrattiene le relazioni come chiunque sappia che il grosso del lavoro si fa fino al secondo prima che l’evento cominci e poi le cose vanno come devono andare.

«Già dal primo giorno – dice – ho percepito che potevamo avere successo. Il secondo giorno la stessa sensazione. E ora posso dire che è stato tutto molto positivo. In tutte le categorie, abbiamo avuto un campo partenti qualificato e in più non ci sono stati posti vuoti. Mi pare che anche l’opinione pubblica abbia apprezzato molto questa tre giorni.

«Alle gare del baby cross di sabato scorso c’erano stati 210 partecipanti e qui mi hanno detto che abbiamo sfiorato i 300, con tutto il corollario dei genitori. E’ stato spettacolare. Per quanto riguarda la Bike for Fun (l’evento cicloturistico del primo giorno, nel Parco dell’Appia Antica, ndr), abbiamo consegnato quasi 460 sacchetti. Quindi, tolti quelli che magari abbiamo regalato, c’erano oltre 400 persone e secondo me è stato un numero soddisfacente. La cosa importante è che ho capito che ci possiamo lavorare bene per il prossimo anno».

Niente di semplice

Ma non c’è stato niente di semplice, con ostacoli che si potevano immaginare e altri imprevedibili, cui Terenzi ha fatto fronte girando l’Italia in lungo e largo e rimboccandosi le maniche.

«L’anno scorso abbiamo iniziato a lavorarci a febbraio – dice – quest’anno, essendo partiti a ottobre, pensavo che fosse molto più semplice, invece è stato tremendamente più complicato e difficile. Ha inciso anche il fattore della guerra in Ucraina, perché alcuni partner istituzionali hanno declinato l’invito, per fornire aiuti umanitari in Ucraina, come è giusto che sia. Quindi ci siamo trovati un po’ a corto di ossigeno.

«Anche noi abbiamo ospitato questi atleti per due giorni qui a Roma. In più da un mese e mezzo a questa parte, abbiamo fatto venire cinque ragazzi ucraini, che sono ospiti della comunità di Allumiere, dove il sindaco Antonio Pasquini è molto partecipe. Ci siamo fatti carico di questa situazione molto volentieri. Non me la posso prendere con nessuno. Per la prima volta abbiamo fatto tre giorni, quando il Liberazione è sempre stato una giornata singola. Abbiamo fatto 5 eventi regionali, uno nazionale e due internazionali. Abbiamo raccolto tutte le fasce d’età con grandissimo successo, però è stato complicatissimo».

La tre giorni del Liberazione si è aperta il sabato con la Bike 4 Fun, pedalata ecologica nel Parco dell’Appia Antica, con oltre 400 partecipanti (foto Gp Liberazione)
La tre giorni del Liberazione si è aperta il sabato con la Bike 4 Fun, pedalata ecologica nel Parco dell’Appia Antica (foto Gp Liberazione)

Il 2022 è ancora lungo

E la sua stagione non finisce qui. Se infatti durante l’inverno è il ciclocross a tenere banco, l’estate ci sono la strada e tutte le categorie del Terenzi Bike Team.

«Ogni domenica – sorride – abbiamo le squadre giovanili che partecipano a varie competizioni. In più abbiamo in cantiere per il 9 ottobre la Roma Raid, che sarà la nuova gran fondo a Roma. E aspettiamo notizie per quanto riguarda l’organizzazione del campionato italiano ciclocross uomini e donne per il 13-14-15 gennaio a Castel Fusano. Abbiamo cercato di diversificare, anche perché al pubblico che viene facciamo vedere nuove zone di Roma per agganciarci anche al discorso turistico. Abbiamo scelto quel sito, quella pineta, perché ci sembra idoneo per far sì che ci sia un campionato italiano di grande livello».

Gp Liberazione, certi valori non devono tramontare mai

07.04.2022
6 min
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Ci sono stati anni in cui si aveva quasi paura di parlarne. Il Gran Premio della Liberazione doveva essere una festa di sport e su quel nome così particolare si preferiva glissare, soprattutto quando al governo del Paese c’era chi ne sminuiva la portata e forse se ne vergognava.

Invece oggi durante la presentazione dell’edizione 2022, svolta nella meravigliosa Sala Protomoteca del Campidoglio a Roma, la presenza in prima fila degli atleti ucraini ha ricordato a tutti che l’uomo non impara e che la storia può purtroppo ripetersi.

Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni ed ex lanciatrice del martello, ha parlato della Resistenza
Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni ed ex martellista, ha parlato della Resistenza

«Il ciclismo ha un forte legame con la Resistenza e la Liberazione – ha detto Silvia Salis, Vicepresidente Vicario del Coni – e anche le donne in bicicletta hanno recitato un ruolo di primaria importanza, rischiando la vita per portare ordini. Io vengo da Genova, città Medaglia d’Oro per la Resistenza e sono cresciuta con questi valori. La Resistenza e la Liberazione non sono concetti superati, ma qualcosa che da un momento all’altro potrebbe tornare nelle nostre vite. Come dimostrano i ragazzi seduti qui davanti. Essere attivi nella solidarietà è impegnativo e siamo orgogliosi di vedere l’impegno di tante società e delle persone che le compongono, come Claudio Terenzi, nell’accogliere gli atleti ucraini. L’Italia è un Paese accogliente e in questo momento lo sta dimostrando».

Tre giorni di bici

Tarda mattinata di una giornata di sole a Roma. Fra migliaia di turisti tornati nella Capitale d’Italia, il Team Bike Terenzi ha riunito forze sportive e politiche per raccontare l’imminente edizione della corsa che si è moltiplicata su più giorni e assegnerà titoli agli esordienti, agli allievi, agli juniores, alle donne elite e agli under 23. Unendo al pacchetto anche una pedalata cicloturistica, declinata a sua volta in più percorsi. Nel corso dei vari interventi, alcuni concetti hanno lasciato il segno e di questi vogliamo raccontarvi.

Al tavolo erano seduti, da sinistra, Silvia Salis, Alessandro Onorato, Roberto Tavani, Claudio Terenzi e Maurizio Brilli
Al tavolo erano seduti, da sinistra, Silvia Salis, Alessandro Onorato, Roberto Tavani e Claudio Terenzi

Ricostruire la credibilità

«E’ bello accogliere una manifestazione rivolta ai giovani – ha detto Alessandro Onorato, Assessore allo Sport e i grandi eventi del Comune di Roma – questo ci sta davvero a cuore. Il percorso è un museo a cielo aperto, che ci permetterà di dimostrare al mondo quale potrebbe essere la nostra caratteristica principale. Sport e turismo vanno di pari passo. Vogliamo destagionalizzare i flussi e la bicicletta è un ottimo modo. Per questo abbiamo destinato delle risorse in più sul turismo e sulla mobilità alternativa, facendo però in modo che si possa andare in bicicletta in modo sicuro e non come accade adesso. Roma è la città che ha detto no alle Olimpiadi e ha perso il Giro d’Italia a causa delle sue buche. Credo che aver consolidato il Gran Premio della Liberazione sia un ottimo inizio per ricostruire la nostra credibilità, per riportare questi grandi eventi nella Capitale d’Italia».

Alessandro Onorato, assessore allo sport e i grandi eventi del Comune di Roma
Alessandro Onorato, assessore allo sport e i grandi eventi del Comune di Roma

Obiettivo grandi eventi

Dalla Città Eterna alla Regione Lazio, con Roberto Tavani, che prima ha ricordato Eugenio Bomboni e Mario Carbutti che in anni diversi hanno sostenuto il Liberazione, poi ha dimostrato di aver colto la portata dell’evento per una città come Roma.

«Dobbiamo puntare a far tornare a Roma e nel Lazio i grandi eventi – ha detto – non solo il Giro d’Italia, ma anche la Gran Fondo. Nello scorso fine settimana, alcuni miei amici erano in Belgio per il Giro delle Fiandre, credo che dal punto di vista sociale e storico una manifestazione del genere a Roma non avrebbe niente da invidiare alle Fiandre. Abbiamo tutto quello che serve per calamitare i grandi eventi e fare del Gran Premio della Liberazione e quello che ci gira attorno un elemento che possa consolidare la comunità».

Presente anche Tommaso Depalma, referente FCI per la Bikeconomy
Presente anche Tommaso Depalma, referente FCI per la Bikeconomy

Non solo rose e fiori

L’aspetto sportivo, insomma, come sfondo per una manifestazione con 75 anni di storia alle spalle, che però fa fatica a trovare le risorse per vivere. Soprattutto da quando un grosso sponsor nel ramo dell’energia ha rinunciato ad appoggiarla per sostenere la popolazione ucraina, privando però gli organizzatori di un supporto quasi vitale. Per questo a tratti nello sguardo di Claudio Terenzi è passata un’ombra, ricacciata però indietro con la consueta e grande fierezza. Organizzare la corsa che sognò di vincere è a sua volta un sogno, racconta e forse un po’ si commuove.

Il ciclismo è stato di casa a Roma fino agli anni Sessanta, poi si è spostato al Nord e ora, al netto di un cicloturismo straripante, le società che fanno attività sono poche e gli sponsor hanno occhi solo per il calcio. Non è davvero facile organizzare il Gran Premio della Liberazione.

Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi
Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi

Prova per nazionali

«Ero presente alla prima edizione della prova delle donne – racconta Dino Salvoldi, tecnico azzurro degli juniores – e il 24 aprile sarò testimone interessato di quella dei miei ragazzi. Nei miei giri per tutte le società d’Italia ho percepito il grande interesse per questa gara, che è un appuntamento da cerchiare di rosso. E credo che la gara junior alla lunga diventerà la più importante. Al punto che, Claudio – ha detto rivolgendosi a Terenzi, che ha alzato gli occhi al cielo – si potrebbe pensare di farla per squadre nazionali. Di sicuro il suo vincitore non sarà un nome qualunque».

Le maglie delle varie prove indossate dagli atleti ucraini presenti in sala e ospitati all’Aquila
Le maglie delle varie prove indossate dagli atleti ucraini presenti in sala e ospitati all’Aquila

Maglie all’Ucraina

Si comincia il 23 aprile con la Pedalata Ecologica. Il giorno dopo gara juniores, allievi ed esordienti. Il 25 aprile, il Liberazione delle donne elite e degli under 23. Il programma è chiaro e ben illustrato nel sito. Al via ci saranno i ragazzi ucraini accolti a L’Aquila, cui nel corso della presentazione è stata consegnata la nuova maglia della nazionale con il patrocinio del Comitato regionale laziale e di Cisalfa Sport (foto di apertura). La sensazione lasciando il Campidoglio è di aver assistito alla presentazione di un grande evento e che non tutti, grandi sponsor in primis, se ne rendano ancora conto.

GP Liberazione, nuove basi e tante novità per il 2022

22.11.2021
5 min
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Ci sono grandi novità all’orizzonte per il Gran Premio Liberazione. La classica romana degli under 23, tornata in calendario proprio nel 2021 dopo due anni di stop (in apertura la vittoria di Michele Gazzoli, lo scorso 25 aprile), vuole ritornare a essere un riferimento mondiale su nuove basi. Claudio Terenzi, il suo organizzatore, sta mettendo mano a un progetto che va molto al di là della gara per la singola categoria, proponendo una sorta di festival dedicato non solo alle due ruote e allestito su 3 giorni intensissimi.

L’idea è quella di sfruttare la tradizionale collocazione del 25 aprile, che nel 2022 sarà di lunedì, per allestire un weekend lungo dedicato allo sport.

«Il sabato sarà incentrato su una pedalata non competitiva alla scoperta del Parco dell’Appia Antica – dice – perché sentiamo il bisogno di dare qualcosa ai romani, agli abitanti di questa grande e sofferente città, con un momento di pace e serenità all’interno della propria storia. La domenica sarà il giorno delle categorie giovanili, dando il giusto spazio agli juniores dopo la bellissima esperienza di quest’anno, proponendo però anche una gara specifica per allievi e, se sarà possibile, anche per gli esordienti».

Terenzi Liberazione 2021
Claudio Terenzi ha rilevato l’organizzazione del GP Liberazione solo quest’anno
Terenzi Liberazione 2021
Claudio Terenzi ha rilevato l’organizzazione del GP Liberazione solo quest’anno
E al lunedì, spazio solo agli Under 23?

No, proporremo una prova riservata alle donne elite, riproponendo quell’idea già attuata due volte, con vincitrici prestigiose come Bastianelli e Paternoster. Vogliamo ripetere in pratica quanto succede nel sabato dei mondiali, siamo sicuri che l’abbinata sarà un successo strepitoso. Il tutto allestito con lo Stadio Nando Martellini a Caracalla che ospiterà un villaggio dedicato non solo alle due ruote. Vorremmo allargarlo anche ad altre discipline sportive, facendo in modo che si possa conoscere e provare un numero elevato di specialità, invogliando i più giovani a fare sport, qualsiasi esso sia. Ma c’è anche altro…

Ossia?

Proporremo una nuova edizione di “ABCletta”, il progetto a sfondo sociale collegato alla manifestazione già dallo scorso anno, che in collaborazione con l’associazione culturale Ti con Zero, coinvolge studenti dei licei sportivi romani e alunni dell’ ISS – Istituto Statale per Sordi in un processo di apprendimento creativo e di gioco sul tema della bicicletta.

Paternoster Liberazione 2018
La vittoria di Letizia Paternoster all’ultimo Liberazione femminile, nel 2018
Paternoster Liberazione 2018
La vittoria di Letizia Paternoster all’ultimo Liberazione femminile, nel 2018
Andiamo per ordine: perché una ciclopedalata e non per esempio un granfondo?

L’idea frulla da tempo nella mente, ma sicuramente non sarebbe possibile inserirla in questo periodo, dovremmo tornare a quello della corsa originaria, quindi a fine stagione, a ottobre. E’ un progetto, vedremo se e come realizzarlo. Intanto pensiamo alla ciclopasseggiata per la quale stiamo definendo un accordo con il Centro Servizi Volontariato del Lazio per permettere alle associazioni che ne fanno parte di raccogliere fondi attraverso la vendita delle iscrizioni. Dovrà essere una giornata per famiglie, con 2 percorsi fino a 20 chilometri e un megaristoro finale, abbinata anche a iniziative per bambini. Una giornata per famiglie, insomma.

La domenica sarà un festival giovanile…

Vogliamo che sia un passaggio di riferimento per il nostro ciclismo del futuro. Avete visto che successo ha avuto la gara junior dell’ultima edizione? Bisogna considerare che per l’ultimo Liberazione ci siamo trovati a organizzare il tutto in pochissimi mesi. Ora abbiamo avuto il tempo per progettare, per questo vogliamo che tutte le principali categorie siano rappresentate. La vittoria di Belletta, trionfatore da noi e poi iridato su pista, dimostra che possiamo davvero essere un trampolino di lancio.

Belletta Liberazione 2021
Dario Igor Belletta, al Liberazione è iniziata la parabola ascendente culminata con l’iride su pista. Dita al cielo per Silvia Piccini
Belletta Liberazione 2021
Belletta, al Liberazione è iniziata la parabola che è culminata con l’iride su pista
Per la gara delle donne contate di avere al via qualche squadra del WorldTour?

Essendo nel calendario Uci come gara 1.2 possiamo averne tre al via e lo speriamo, ma bisogna tenere conto che il giorno prima ci sarà la Liegi-Bastogne-Liegi. E’ un prezzo che pagheremo ancora vista la nostra data, ma siamo sicuri che avremo comunque un bel parterre. Il calendario in quel periodo è straricco in ogni prova: volevamo ad esempio allestire un evento di E-bike al sabato, ma ci siamo accorti che saremmo andati incontro a mille concomitanze.

Veniamo alla gara regina: anche qui contate di avere corridori del WorldTour?

Speriamo, ci hanno già contattato quelli dell’Astana Development e i primi a iscriversi, pur non del WT, sono quelli della Bardiani. Ci ha fatto molto piacere. Inoltre stanno arrivando tantissime richieste di partecipazione da nazionali straniere, ad esempio per la prima volta arriverà l’Uruguay. L’interesse a partecipare è massimo e questo ci fa ben sperare.

Bomboni Liberazione
Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa dal 1946
Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa dal 1946
Una volta il Liberazione era chiamato il “mondiale di primavera” per i dilettanti, ora il suo prestigio è tornato tale?

Forse non ancora, ma ci arriveremo. Negli ultimi anni della vecchia gestione c’era stata una flessione, anche fisiologica considerando le tantissime edizioni organizzate. Noi siamo ripartiti con nuovo spirito e basi, ad esempio ho già raccolto sponsor importanti mentre prima si viveva soprattutto di sovvenzioni pubbliche. Io dico che le credenziali ci sono tutte, ma il nostro è un “work in progress”…

Gp Liberazione in archivio e già Terenzi pensa al 2022

28.04.2021
5 min
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Claudio Terenzi sperava di tirare un po’ il fiato, invece già da lunedì si è ritrovato mani e piedi in un giardino da finire in tempi stretti. L’organizzatore del Gran Premio della Liberazione ha un’azienda di gardening che gli dà da mangiare, mentre per il resto del tempo manda avanti la sua squadra e organizza Gran Fondo. La corsa si è svolta appena tre giorni fa (in apertura il minuto di silenzio al via della prova juniores per ricordare Silvia Piccini: Terenzi con la giacca blu è accanto al presidente Fci Dagnoni) ed è già tempo di pensare al futuro. La telefonata di buon mattino interrompe il lavoro, ma durerà il tempo di tracciare un bilancio del 25 aprile appena trascorso e di proiettarci sul prossimo.

Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita
Il Giro 2020 è stato nella loro base, ora le Frecce Tricolori ricambiano la visita

«Non mi aspettavo tanti riscontri positivi – dice – che fanno piacere. Significa che abbiamo lavorato bene e magari che in un momento di poche gare, organizzarne tre sia stato un bel segnale per il movimento. Ho avuto riscontri positivi dal presidente Dagnoni, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dal Coni. Si dice che nessuno è profeta in patria, ma le realtà romane sono state generose di consigli. Se penso a come siamo partiti, dico che siamo stati bravi».

Ecco, appunto… Come siete partiti?

Fino al 6 gennaio, non c’era nessun Gran Premio della Liberazione. Invece proprio quel giorno si è sbloccata la trattativa con Andrea Novelli e la Primavera Ciclistica, ma era già tardi. Franco Costantino, che del Liberazione è stato per anni la mente e anche il braccio, mi disse di fare l’annuncio e pensare al 2022. Ma io ho il brutto difetto di voler fare le cose che annuncio e così siamo partiti.

Dario Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct azzurro del cross) , tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri
Acquaroli (Merida) e Vettorel (ex ct del cross) , tra ricordi e progetti futuri
Dalle Gran Fondo a una classica su strada: c’è tanta differenza?

Era uno dei grossi punti interrogativi, ma devo dire che l’esperienza delle Gran Fondo è stata un’ottima palestra, che mi ha aiutato tanto. Dopo anni a trattare con i 10-11 Comuni attraversati da una Gran Fondo, doversi interfacciare con il solo Comune di Roma per il circuito del Liberazione è stato per certi versi più semplice, ammesso si possa definire semplice parlare con il Comune di Roma. La fortuna è stata avere con me persone validissime, alcune che conoscevo da tempo e altre che sono arrivate e sono state decisive proprio per i rapporti con le Autorità.

Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Gazzoli e il suo tecnico Di Leo, sul podio della gara U23
Come è andata invece nel rapporto con le squadre? Con loro certo avevi meno punti di contatto…

Ti confronti con realtà diverse e devo dire che un po’ di timore inizialmente c’era, perché parliamo di società che fanno attività di altissimo livello. Invece ho visto molta disponibilità ad ascoltarci, hanno dato consigli e soprattutto erano tutti contenti di ritrovare una realtà come il Gran Premio della Liberazione.

La sponsorizzazione di Merida arriva dalle organizzazioni precedenti?

Esatto e sono stato molto contento di avere Dario Acquaroli a Roma. Andrò presto da loro per approfondire qualche discorso e anche per parlare della squadra di ciclocross. Non escludo di avere il loro nome sulla maglia per il prossimo anno.

Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
Fra gli juniores, vittoria di Belletta su Svrcek e Florian
Quest’anno siete partiti il 7 gennaio, quando nascerà il Liberazione del 2022?

Domani. Non un giorno a caso, proprio domani, giovedì. Ho lasciato ai miei collaboratori tre giorni per riordinare le idee, ma domani faremo una verifica a caldo di quello che è andato e quello che non ha funzionato. In più il prossimo anno vorrei inserire qualche novità.

Di cosa si tratta?

Visto che il 25 aprile sarà di lunedì, mi piacerebbe ragionare di una tre giorni, anche in modo di non ingolfare il giorno del Liberazione. Voglio assolutamente riportare a casa la prova delle donne e d’accordo con Mario Valentini, mi piacerebbe avere una gara di handbike. L’idea è di allestire un villaggio all’interno dello stadio Nando Martellini in cui far svolgere la vita in quei tre giorni. Riprendere l’attività nelle scuole con un progetto solidale e premiazioni il 25 aprile. E aggiungere qualcosa che possa allargare l’orizzonte a chi non viene dal ciclismo e si chiede perché entrarci.

Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
Fra gli allievi Simone Gualdi ha battuto Brunori e Bonino
Sembra che sia uscito dal weekend con un buon sapore in bocca…

Ottimo, ci sono piccole sbavature da correggere, ma già mi mancano quei giorni in ufficio a fare programmi e progetti. Lasciatemi il tempo di finire questo giardino e poi si ricomincia.

Liberazione, torna il “Mondiale di primavera”

19.02.2021
4 min
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Torna il Gran Premio Liberazione e questa è già una notizia. Assente dal calendario dal 2018 (vittoria di Fedeli, foto di apertura), la classica romana riservata agli under 23 ritrova il suo posto in calendario grazie al Team Bike Terenzi, che ha raccolto l’eredità della Primavera Ciclistica del mitico Eugenio Bomboni. Nell’immediato dopoguerra, lo storico giornalista de L’Unità costruì un evento ciclistico per dilettanti nel centro di Roma, divenuto presto l’appuntamento principe della stagione per la categoria, mondiali o Olimpiadi a parte. Attraverso le sue strade e soprattutto il suo circuito disegnato intorno alle Terme di Caracalla sono passati tantissimi campioni del pedale. Alcuni hanno vinto, altri hanno incassato le prime delusioni, altri ancora si sono approcciati con quello che sarebbe diventato il loro mondo.

A riportare in vita il Gran Premio è Claudio Terenzi, 51enne titolare di una delle società ciclistiche più grandi e più attive della Capitale, con un’esperienza organizzativa mutuata soprattutto dalle Gran Fondo non solo in regione. La gara romana sarà il primo approccio con il ciclismo su strada di vertice ed è frutto soprattutto dei ricordi dello stesso Terenzi.

Claudio Terenzi, il nuovo organizzatore del Gp Liberazione, con Nibali
Claudio Terenzi, organizzatore del Gp Liberazione, con Nibali

«Due in particolare – racconta – il primo risale al 1977, l’edizione vinta dal britannico Alex Downs e io ero un bambino completamente affascinato dai diversi colori e le diverse lingue di corridori che arrivavano da ogni parte del mondo. Il secondo è datato 1985, quando il Liberazione lo corsi in aiuto a Luigi Orlandi, che venne battuto di pochissimo da un certo Gianni Bugno, con il quale nel tempo siamo diventati grandi amici, tanto che sarà il testimonial dell’edizione della rinascita. Quando gliel’ho proposto mi ha detto: “Che onore!”. Era davvero contento e per uno che ha vinto due mondiali “veri” è la dimostrazione di quanto quella gara conti davvero nella vita di un ciclista».

Ripartire in un anno così organizzativamente difficile segna un po’ una controtendenza…

Effettivamente l’impegno è grande e ci costringe a tenere sotto controllo ogni aspetto, ma siamo fiduciosi, tanto che abbiamo pensato di abbinare anche un appuntamento per allievi e junior, in modo da dare incentivo anche ai più giovani a partecipare prima della prova più importante, restando poi ad assistere alle gesta dei più grandi. Chiaramente dovremo commisurare il tutto alla situazione sanitaria esistente al momento.

Il percorso di Caracalla per quest’anno rimane, con il giro di boa alla Piramide Cestia
Il percorso di Caracalla con il giro di boa alla Piramide Cestia
Sarà un evento in linea con la tradizione del Liberazione, che portava sulle strade romane sia le società italiane che le nazionali estere?

L’obiettivo è quello, riportare il Gran Premio ai fasti che lo avevano contraddistinto, non per niente era chiamato il “Mondiale di primavera”. Il problema è legato agli spostamenti e ai collegamenti fra le varie Nazioni. Abbiamo finora ricevuto richieste di partecipazione da parte di società straniere e forse per quest’anno manterremo la formula di partecipazione legata ai club, ma appena la situazione sarà più tranquilla, torneremo alla tradizione.

Che ricordi ha di Bomboni?

L’ho conosciuto nei suoi ultimi anni di attività, aveva ancora uno spirito battagliero a dispetto degli anni. Bomboni ha avuto il merito di alimentare nel tempo un appuntamento che non smetteva mai di crescere, divenendo un appuntamento irrinunciabile per Roma. Sicuramente era un personaggio molto originale che viveva di ciclismo.

Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa
Eugenio Bomboni è stato l’ideatore e l’anima della corsa
E’ difficile organizzare un evento come il Liberazione?

Tutti mi dicono di sì, ci stiamo già accorgendo che una simile macchina organizzativa richiede un impegno quasi quotidiano a due mesi dalla sua organizzazione, che va crescendo in maniera esponenziale. Devo dire però che la nostra esperienza mutuata dalle Gran Fondo ci aiuta. Faccio un esempio per spiegarmi: nel 2018 abbiamo allestito a Peschiera del Garda la Gran Fondo Zenato. Passavamo per 18 Comuni e 2 Province, dovevamo coordinarci quindi con una marea di Enti Locali e di responsabili per la gestione del percorso. Qui dobbiamo gestire un circuito di 6 chilometri, sempre lo stesso, e abbiamo a che fare con pochi referenti che sanno già di che cosa si tratta.

Il percorso quindi resta uguale al passato?

Sì, in quest’occasione e considerando che solo da gennaio abbiamo iniziato a metter mano all’organizzazione. Ma per il futuro abbiamo molte idee e pensiamo a un allargamento, considerando dove ci troviamo, per valorizzare ancora di più il contesto scenografico, il più bello al mondo.

Quanto tempo ci vorrà per riportare il Gran Premio Liberazione a essere il Mondiale di primavera?

Io conto di farlo in 3 anni.