MCipollini: arriva Itaca, il tassello mancante del puzzle

25.06.2024
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TREGNAGO – Il 2024 di casa MCipollini vede allargarsi la gamma delle biciclette da strada con l’arrivo di Itaca. Un modello nato per accontentare le esigenze di chi vuole una bici ad alte prestazioni ma che possa risultare comoda e aggressiva su tutte le strade. Itaca esce dai laboratori di casa Cipollini e lo fa in grande stile, attraverso una presentazione, alla quale abbiamo partecipato, tra le colline della Lessinia. Una pedalata breve, di una quarantina di chilometri, ma che ha permesso di intuire le caratteristiche di questo nuovo gioiello.

Itaca è il modello endurance di casa MCipollini, con geometrie più comode e accoglienti
Itaca è il modello endurance di casa MCipollini, con geometrie più comode e accoglienti

Più “morbida”

Itaca, come tutta la gamma MCipollini, è una bici nata dalla visione di Mario Cipollini, ex corridore e campione del mondo a Zolder nel 2002. L’idea alla base è sempre quella di proporre un mezzo che fa della velocità e della percorrenza il suo dogma. L’accento, tuttavia, è dato dalla grande comodità e dal comfort in sella. Caratteristica accentuata dal reggisella, un’innovazione tecnica di grande intuizione. Nella lavorazione è stata inserita la fibra di lino che con le sue qualità naturali porta a smussare e ridurre le vibrazioni dell’asfalto. La scorrevolezza è alla base di questo modello, che risponde bene anche quando la strada inizia ad impennarsi sotto le sue ruote. 

«La novità principale – ha detto Michele Tittonel, ingegnere nel reparto ricerca e sviluppo – consiste nel reggisella. Aver aggiunto una parte in fibra di lino ci ha permesso di avere una bici con una seduta più comoda. Le imperfezioni dell’asfalto vengono smussate da questa fibra naturale, i dati nei test parlano di un 19 per cento in più di vibrazioni assorbite».

Stessa base

Altra caratteristica importante e univoca per tutti i telai MCipollini è la finitura in carbonio 3K. Un risultato che si ottiene attraverso un processo di laminazione artigianale nel quale gli strati di carbonio vengono sovrapposti, creando così un pezzo unico. Non è necessario nessun altro passaggio, cosa che permette di avere un telaio dalla struttura pura e perfettamente bilanciata. 

«Questa – spiega ancora Tittonel – è la bici che mancava in casa MCipollini. Reattiva, rigida ma allo stesso tempo confortevole. Le geometrie proposte sono pensate per pedalate lunghe, quindi la posizione in sella non risulta aggressiva. Rispetto alla Dolomia lo stack è maggiore di 3 centimetri, mentre il carro di 5 centimetri». 

Dettagli tecnici

Che Itaca sia una bici votata all’endurance lo si nota da alcuni aspetti tecnici, come la scelta di avere un passaggio ruote maggiore. E’ possibile montare copertoni fino a 40 millimetri, anche se la misura ideale, con la quale abbiamo avuto modo di testare la bici, è 32 millimetri.

MCipollini però non ha voluto rinunciare alla velocità e a scelte tecniche votate a questo aspetto. Infatti, le ruote di serie montate sul modello Itaca sono ad alto profilo, 45 millimetri, per una migliore aerodinamica. Per avere una frenata più omogenea e reattiva sono stati scelti dei dischi per i freni con misure di 160 millimetri sia all’anteriore che al posteriore.

MCipollini

La Cipollini AD.ONE si rifà il look in vista della primavera

29.03.2024
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La primavera richiama la nostra voglia di andare in bici e pedalare, con giornate via via più soleggiate e lunghe. Il marchio Cipollini ha voluto quindi celebrare questa stagione, che richiama il grande ciclismo, con una versione limitata della AD.ONE. Uno speciale art frame per il telaio realizzato da Diamant Srl che unisce eleganza e fantasia.

Questa prima lavorazione fa parte di un progetto del brand che prevede la creazione per ogni stagione di un telaio ad hoc con sfumature nuove e studiate.

La AD.ONE ha una colorazione più brillante, per celebrare la primavera
La AD.ONE ha una colorazione più brillante, per celebrare la primavera

Veloce e agile

La AD.ONE rappresenta il top di gamma di Cipollini nel mondo della strada: il telaio realizzato in un pezzo solo, pesa solamente 1.010 grammi. Una serie di geometrie dedicate alla velocità, con delle scelte aerodinamiche che premiano il perfetto flusso d’aria. La scelta di avere una bici veloce, ma allo stesso tempo agile si intuisce dalle misure. Il reach, ovvero la distanza orizzontale tra l’asse del movimento centrale e il tubo sterzo, nella taglia M è di 390 millimetri. Mentre lo stack, l’altezza verticale dall’asse del movimento centrale al tubo sterzo, è di 533 millimetri, sempre nella taglia M.

Studi e sviluppi per rendere la AD.ONE una bici veloce arrivano dal modello NKTT, da cronometro. A questi è stata abbinata una guidabilità da strada, per rendere il telaio agile in ogni manovra. Ogni scelta tecnica porta questo telaio ad essere uno dei più veloci mai realizzati.

I colori scelti sono l’arancione mango e il blu ardesia
I colori scelti sono l’arancione mango e il blu ardesia

Scelte cromatiche

Il marchio Cipollini ha così voluto celebrare la stagione dove tutto rinasce e per farlo ha deciso di puntare a colori nuovi e sofisticati. Ad un arancio mango è stato unito il blu ardesia, entrambi cromati, il risultato è un telaio unico e splendente. Ogni passaggio richiede pazienza e giorni di lavorazione. Ad esempio, la cromovelatura viene applicata in 5 giorni con diversi passaggi di stesura del colore.

Il telaio viene inizialmente verniciato con un argento cromato, al quale vengono aggiunti in un secondo momento l’arancio cromato e in un terzo il blu cromato. Le sfumature arricchiranno il telaio monoscocca AD.ONE che, per tecnologia e innovazione, ma anche per artigianalità e unicità dei suoi pezzi, rappresenta il massimo dell’offerta Cipollini.

Dettagli e particolari

La cura di ogni piccola sfumatura, che sia tecnica o cromatica, caratterizza la AD.ONE. Intanto la parte della verniciatura, unica e delicata, rende visibile ogni errore. Per questo in Cipollini l’attenzione alla lavorazione è unica e sopra ogni aspettativa

Non mancano i dettagli anche nel campo tecnico, dove i perni passanti in titanio risultano leggerissimi. C’è anche spazio per una cover monocorona che permette di eliminare il deragliatore e mantenere l’aerodinamica ad alti livelli. La tecnologia TCM garantisce la perfetta connessione del carro sul movimento centrale.

L’art frame in versione Primavera è già prenotabile dai dealer ufficiali Cipollini, con consegna garantita entro fine giugno.

Cipollini

MCipollini AD.ONE trionfa ai Top Vélo Awards 2022

20.09.2022
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La MCipollini AD.ONE si è aggiudicata uno dei premi più ambiti e prestigiosi riconosciuti dal settore: un vero e proprio traguardo molto, molto ambito dai produttori di biciclette da corsa. Parliamo del Top Vélo Awards, un premio organizzato annualmente dall’omonima testata specializzata francese, e la AD.ONE è risultata essere la più votata “laureandosi” di conseguenza “Bike of the Year 2022”.

A giocarsi il titolo di miglior bici da strada della stagione, oltre alla vincitrice AD.ONE, sono giunte altre fuoriserie di grandissimo spessore: la Cervelo R5, la nuova Colnago C68, il De Rosa Merak, la versatile e-road FMoser, la Pinarello Dogma F, la superleggera Look 785 Huez RS, la Officine Mattio SL Disc, la Origine Fraxion e la francese Time Alpe d’Huez.

La AD.ONE si è laureata migliore bici dell’anno 2022
La AD.ONE si è laureata migliore bici dell’anno 2022

Monoscocca Made in Italy

La giuria dell’edizione 2022 del Top Vélo Awards è stata presieduta da una vera e propria icona del ciclismo transalpino: la mitica Jeannie Longo, affiancata e supportata nei giudizi sia dalla redazione del media francese quanto dagli stessi lettori di Top Vélo. La MCipollini AD.ONE ha vinto totalizzando complessivamente 88,75 punti, seconda è giunta la Cervélo R5, mentre terze pari merito si sono classificate la Origine Fraxion e la Colnago C68.

Il premio “Top Velo Awardas” è uno dei più prestigiosi per i marchi costruttori di bici
Il premio “Top Velo Awardas” è uno dei più prestigiosi per i marchi costruttori di bici

«Questo importate risultato – hanno dichiarato dall’azienda veronese – messo a segno nei confronti di una qualificatissima platea di costruttori e colto in un contesto di assoluto prestigio, lo interpretiamo come un vero e proprio elogio del monoscocca Made in Italy. Per la qualità costruttiva, e per l’attenzione che abbiamo messo in ciascun piccolo dettaglio di questa bicicletta, consideriamo la nostra creazione come una macchina assolutamente eccezionale. Apprezzata in modo particolare per la completa integrazione dei cavi dei freni a disco nel telaio e del morsetto del reggisella nel tubo orizzontale. Senza dimenticare l’unicità e la fluidità delle sue forme».

MCipollini

Visconti, il gravel e la collaborazione con il Gruppo Zecchetto

20.04.2022
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Dopo la recente esperienza vissuta in occasione della Sicily Divide, “pedalata” assieme all’amico Paolo Alberati, Giovanni Visconti ha sempre più presente il mondo gravel: anche e soprattutto per il prossimo futuro. L’ex corridore siciliano ha difatti raggiunto un’intesa con i brand del Gruppo Zecchetto – Dmt, MCipollini e Alè – per rivestire il ruolo di “ambassador”, ma soprattutto per pianificare assieme a loro nuove iniziative e nuove imprese da realizzare in questa specifica disciplina.

Abbiamo allora approfittato di questa notizia per capire qualcosa in più relativamente questa nuova passione di Visconti. Una passione quella per il gravel che sta “contagiando” moltissime persone in Italia, tra cui molti neofiti che al ciclismo si avvicinano per la prima volta perché incuriositi da questo diverso approccio.

Giovanni Visconti ha iniziato fin da subito il suo percorso di avvicinamento al mondo gravel
Giovanni Visconti ha iniziato fin da subito il suo percorso di avvicinamento al mondo gravel
Giovanni, questo per il gravel è un amore a prima vista…

Onestamente sì. Paolo Alberati mi ha spinto a percorrere assieme a lui la Sicily Divide. Per pedalare liberamente, per pensare al mio futuro. E devo dirvi che l’esperienza è stata a dir poco entusiasmante! Ero convinto che una volta appesa la bicicletta al chiodo non ne avrei più voluto sentirne parlare…

E invece?

E invece tornato a casa ne ho sentito subito la mancanza. La bici da gravel che ho pedalato in Sicilia, una MCipollini MCM ALLroad, mi ha divertito e mi ha trasferito un senso di libertà assoluto. Senza poi tralasciare il fatto che abbiamo pedalato su sterrati fantastici, immersi nella natura e soprattutto in assoluta sicurezza.

Un maggior contatto con la natura gli ha permesso di scoprire un nuovo modo di vivere la bici
Un maggior contatto con la natura gli ha permesso di scoprire un nuovo modo di vivere la bici
Che emozioni ti trasmette questo nuovo approccio al ciclismo?

Pedalare su una gravel è un esperienza che cambia il tuo modo di guardare al ciclismo e al territorio che attraversi. Io stesso, per molti anni, allenandomi nei dintorni di casa o correndo in giro per il mondo non mi sono mai reso conto di cosa avessi attorno. Probabilmente avrò attraversato posti magnifici, ma in tutta onestà non mi è rimasto addosso un granché. Il traffico e le automobili adesso sono un ricordo già lontano: finisce la strada asfaltata ed entri nel bosco, tutto diventa mano a mano meno frequentato, e poi finalmente arriva il silenzio.

Sei più in contatto con il mondo che ti circonda?

In bici, sullo sterrato, riesci a sentire i profumi della natura e soprattutto torni a sentire te stesso. Un intreccio di situazioni che sfociano in un’emozione unica. In sella alla mia gravel riscopro la voglia di uno scatto su una salita, la voglia di sentire il rumore della mia fatica, assaporo le discese che magari mi portano in riva ad un lago che non sapevo esistesse. In sella alla mia gravel riesco finalmente a fermarmi e ad immortalare la bellezza del ciclismo.

Questo percorso di riscoperta non poteva iniziare che dalla sua Sicilia
Questo percorso di riscoperta non poteva iniziare che dalla sua Sicilia
Perchè hai scelto di affiancarti ai brand del Gruppo Zecchetto? 

In realtà non ho scelto: è stata una conseguenza naturale… Con Federico Zecchetto mi lega un’amicizia di lunga data. Gli ultimi anni ho corso con le scarpe Dmt ai piedi e ho sempre pedalato MCipollini. E con loro mi trovo davvero molto bene. E poi la linea gravel di Alè è davvero fantastica. Presto faremo dei programmi assieme e non vedo l’ora di potermi cimentare in qualche bella iniziativa in giro per l’Italia, oppure all’estero, per proseguire a praticare la mia passione… Ma questa volta su una bici da gravel!

Cipollini

Dmt

Alé Cycling

Cipollini MCM All Road: ideale per esplorare nuovi percorsi

04.12.2021
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Gravel in cerca di identità. Così se da un lato ci sono aziende che hanno ormai abbinato indissolubilmente queste bici di nuova concezione ai propri modelli da ciclocross, altre tentano di avvicinarle alla gamma da strada. La bici da gravel può essere veloce, infatti, a patto che abbia i requisiti tecnici che le permettano di disimpegnarsi bene nel fango e sui percorsi sconnessi.

Con l’inverno che avanza molti ciclisti e amatori stanno scegliendo di provare discipline differenti legate sempre al mondo dei pedali. Abbandonano le strade asfaltate e prendono i sentieri, anche quelli più impervi, per assaporare lo spirito dell’avventura. Questa è la stagione ideale per chi vuole scoprire strade nuove: le foglie e le temperature ancora gradevoli offrono paesaggi mozzafiato.

La MCM All Road monta il gruppo specifico per il gravel Campagnolo Ekar a 13 velocità
La MCM All Road Campagnolo Ekar a 13 velocità

Strada e sterrato, stesse misure

La Cipollini MCM All Road vi permette di affrontare la doppia disciplina mantenendo le misure del telaio stradale. Il telaio è lo stesso della MCM, il T800 con finiture da 1k. Il carro posteriore è di soli 415 millimetri così da poter montare copertoni con una sezione da 40 millimetri. La bici risulta reattiva e con un’ottima guidabilità che le consente di muoversi agilmente su tutti i percorsi.

Essendo una bici gravel ha la capacità di mantenere delle buone velocità di percorrenza e di essere allo stesso tempo comoda.

Per tutti i gusti e le esigenze

La MCM All Road è costruita con la tecnologia T2T: tube to tube. Un sistema di personalizzazione che permette di costruire la bicicletta secondo le proprie esigenze. Infatti, l’inclinazione e la lunghezza dei tubi del telaio è totalmente personalizzabile, così come i colori.

Tutte le modifiche e le personalizzazioni si possono effettuare sul sito mycipollini.com

La forcella è leggerissima, pesa solamente 380 grammi
La forcella è integrata nel tubo obliquo

Dotazioni e componenti

Il manubrio è l’ENVE G series gravel, l’attacco manubrio è, invece, nella versione road con misure: 90, 100, 110 e 120 millimetri. La sella è la Prologo Akero AGX.

I freni a disco sono flat mount, thru axle 12 X 142 mm all’anteriore, 12 X 100 mm al posteriore.

Le taglie tra cui scegliere sono numerose: dalla Xs alla Xl. Il peso del telaio è di 1.180 grammi, solo 80 in più rispetto alla versione da strada.

Cipollini

Dolomia Bardiani

Visconti-Cipollini 10 anni dopo: cosa è cambiato?

27.11.2020
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E’ di questi giorni la notizia che il marchio Cipollini fornirà per il 2021 il Team Bardiani Csf Faizané in cui è approdato Giovanni Visconti. Per il campione siciliano non è una prima volta, infatti aveva usato queste bici nel 2011 alla Farnese Vini-Neri Sottoli, vincendo anche il campionato italiano. Vediamo allora come è cambiata la bicicletta Cipollini in questi anni.

Entrambe monoscocca

Per capire quali evoluzioni tecniche ci sono state in questi 10 anni abbiamo parlato con Michele Tittonel, Product Manager e Product Engineer delle biciclette Cipollini. Per iniziare diciamo che Visconti nel 2011 correva su una RB1000, mentre per il 2021 avrà a disposizione la nuova Dolomia. A prima vista sono due biciclette molto diverse, ma hanno qualcosa in comune.
«Partiamo dal fatto che entrambe sono dei veri monoscocca, infatti noi produciamo il telaio da un unico stampo – inizia così Michele Tittonel – con la tecnologia TCM, che era valida per la RB1000 e che è usata anche per la Dolomia».

Giovanni Visconti in azione con la RB1000 (foto Scanferla)
Visconti in azione sulla RB1000. Si notano le linee generose del telaio (foto Scanferla)

Concetti diversi

A parte il fatto che sono entrambe dei monoscocca, il resto è diverso e potremo dire che molte caratteristiche sono figlie degli anni passati.
«La Cipollini RB1000 – ancora Tittonel – aveva delle forme dei tubi generose ed è stata la bicicletta pioniera del segmento che oggi chiamiamo aerodinamico, mentre la Dolomia è una bicicletta con delle linee più snelle ed è anche più leggera. La RB1000 rispecchiava molto le qualità che Mario Cipollini cercava in una bicicletta, quindi era molto veloce. La Dolomia è certamente più adatta agli scalatori, anche se rispetta sempre i nostri canoni di bicicletta molto reattiva e rigida».

A conferma di questo c’è il peso del telaio che per la Dolomia è di 780 grammi contro i 1.150 grammi della RB1000.

La Dolomia vanta delle linee dei tubi più snelle rispetto alla RB1000
Linee snelle per la Cipollini Dolomia
La Dolomia vanta delle linee dei tubi più snelle rispetto alla RB1000

Finiture diverse

Anche sul carbonio c’è qualche differenza: «La RB1000 aveva una finitura in carbonio 1K, mentre la Dolomia ha una finitura 3K, che oltre ad essere una finitura esterna, ha anche una funzione strutturale. Questo ci ha permesso di risparmiare diversi grammi sul peso del telaio».

Sempre riguardo ai materiali Tittonel ci fa notare un dettaglio: «La resina della RB1000 era standard, per la Dolomia ne abbiamo usato una ad alto modulo»

Evoluzioni figlie dei tempi

E poi ci sono le differenze figlie delle tendenze tecniche che si sono evolute, a partire dal freno a disco che è in dotazione alla Dolomia e del reggisella che non è più integrato come nella RB1000. In quegli anni la soluzione del reggisella integrato era molto diffusa. La Dolomia invece è in linea con le caratteristiche di oggi, con un reggisella progettato ad hoc ma separato.

Michele Tittonel ci fa notare un altro punto che è cambiato: «Il manubrio della Dolomia è l’AlaNera di Deda Elementi che ha il sistema di passaggio cavi interno DCR sempre di Deda Elementi. La RB1000 non aveva il passaggio cavi interno e il manubrio integrato».

E poi c’è il capitolo delle coperture, con la Dolomia che può ospitare pneumatici fino a 29 millimetri di larghezza e la RB1000 che si fermava a 23.

Il manubrio integrato AlaNera con i cavi tutti interni
Il manubrio integrato AlaNera è in linea con le ultime tendenze tecniche

Geometrie diverse

Uno sguardo anche alle geometrie con la RB1000 che aveva un reach lungo e uno stack basso e la Dolomia che è l’opposto con un reach più compatto e uno stack più alto. Questo indica che la RB1000 era una bici più favorevole ai velocisti con una posizione in sella più allungata e aggressiva. La Dolomia è una bicicletta più favorevole agli scalatori e permette di avere una posizione un po’ più alta e meno allungata.

Infine le ruote

Per finire diamo un’occhiata anche alle ruote che sono fornite sempre da Deda Elementi. Il marchio italiano darà a Visconti e compagni due modelli diversi: le SL 45 Disc Tubolari e le SL 30 TDB Tubolar Disc Brake. Rispetto al 2011 le ruote di oggi sono pensate per sostenere le forze maggiori derivanti dalla frenata con i dischi.

Le ruote sono cambiate, i cerchi ora sono più larghi
Le ruote sono cambiate con una larghezza del cerchio che è più larga rispetto a 10 anni fa

Come dicevamo poco sopra, la Dolomia può ospitare pneumatici fino a 29 millimetri di larghezza seguendo la tendenza attuale a montare gomme più larghe. Allo stesso modo le ruote di Deda Elementi hanno un canale interno più largo da 19 millimetri proprio per lavorare al meglio con le sezioni più abbondanti, mentre 10 anni fa si viaggiava ancora con gomme da 21 o al massimo 23 millimetri e cerchi più stretti. Un altro cambiamento è la presenza odierna dei cuscinetti ceramici per favorire una maggiore scorrevolezza.

mcipollini.com