Cinelli ha appena presentato la sua nuova linea di abbigliamento Winter Racewear 2024. Non solo telai, compresi quelli in acciaio saldati a mano in Italia, ma anche abbigliamento. La collezione Supercorsa è una summa dell’idea dello storico brand milanese in materia: tessuti tecnici e manifattura italiana, performance e stile dal sapore antico.
La gamma Supercorsa è l’apice di questa linea, che comprende anche la gamma Tempo, più declinata all’endurance. E’d è’ stata progettata per chi non vuole rinunciare alla velocità e ad essere performante anche in inverno. Andiamo a vedere più da vicino i prodotti più interessanti della collezione Supercorsa, tutti realizzati al 100% in Italia.
Antivento ed idrorepellente
Come tutta la gamma, anche la giacca invernale Supercorsa è caratterizzata da una colorazione a contrasto bianco e nero, vintage ed elegante, con il tocco di colore del classico logo “C” alato.
Il suo punto forte è il doppio strato con la quale è confezionata, che crea l’isolamento giusto contro il vento, il freddo e la pioggia. Tanto più considerando che il tessuto esterno è idrorepellente e antivento, zip compresa, e l’interno è fatto da una fodera morbida che mantiene il calore.
Il collo è molto alto, sul retro ha tre tasche e una parte inferiore molto coprente per proteggere dai fastidiosi schizzi d’acqua delle giornate uggiose. Le taglie (come anche per gli altri capi) disponibili sono 5, dalla XS alla XL, e il prezzo è di 299 euro.
Il tessuto della winter jersey è performante e di alta qualità in poliammide ed elastanLa maglia Supercorsa (a maniche lunghe) ha sei tasche posteriori
Maniche lunghe e super capiente
Dopo la giacca, la maglia. La Supercorsa a maniche lunghe, a detta di Cinelli, è il punto più alto della sua collezione di abbigliamento da corsa. Offre sia vestibilità da gara che comfort termico, grazie al tessuto performante di alta qualità in poliammide ed elastan.
Anche qui il design è minimal e curato, con le maniche bianche che incorniciano il nero del pannello frontale. In ultimo da sottolineare sono le ben 6 tasche posteriori, per inserire tutti gli accessori che d’inverno possono servire. In questo caso il prezzo è di 175euro.
Lo smanicato non è un semplice antivento: non ha tasche, ma due aperture per raggiungere la magliaLo smanicato non è un semplice antivento: non ha tasche, ma due aperture per raggiungere la maglia
Gilet con isolamento Primaloft
Non poteva mancare il capo forse più utile e versatile durante le stagioni ballerine: lo smanicato. Il gilet invernale Supercorsa è poi pensato appositamente per proteggere dal freddo, grazie al collo alto e all’isolamento in Primaloft, a cui si aggiunge il tessuto antivento anteriore. Non ha tasche posteriori, che potrebbero essere poco utili visto che si indossa sopra un altro capo, ma due aperture laterali per raggiungere facilmente le tasche della maglia.
Come la giacca Supercorsa, anche il gilet ha un taglio inferiore molto allungato per mettere al sicuro dagli schizzi. E’ disponibile al prezzo di 229 euro.
Il cappello sottocasco fa parte degli accessori che non devono mancareLa fascia paraorecchie ha anche il frontino antiventoI gambali sono ergonomiciI guanti, perché sappiamo che le mani sono il punto debole quando è davvero freddoIl cappello sottocasco fa parte degli accessori che non devono mancareLa fascia paraorecchie ha anche il frontino antiventoI gambali sono ergonomiciI guanti, perché sappiamo che le mani sono il punto debole quando è davvero freddo
Gli altri accessori
La gamma Supercorsa di Cinelli comprende anche diversi accessori fondamentali per andare in bici nella cosiddetta brutta stagione, anche loro in black&white style.
Una fascia paraorecchie con frontino al prezzo di 48 euro, uno scaldacollo in misto lana a 45 euro, un cappello sottocasco a 52 euro, dei guanti termici e idrorepellenti a 82 euro e infine i gambali ergonomici a 115 euro.
I capi Jeuf sono tutti fatti a mano in Italia con tessuti italiani di altissima caratura e certificati, valori aggiunti che si riflettono sulla resa tecnica
Lupetto 3D è la nuova sottomaglia realizzata da Biotex per temperature fino ai cinque gradi sotto zero. Si indossa a pelle, tiene caldo e disperde il sudore
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Approfittando della grande vetrina dell’Italian Bike Festival, Cinelli ha presentato il suo nuovo modello di punta del settore strada: Pressure II. Si tratta della più aerodinamica tra le creazioni dello storico brand milanese. Il telaio monoscocca è stato perfezionato nel peso e nelle linee per realizzare una bici che punta alla velocità e alla prestazioni, ma non solo.
Due le colorazioni, entrambe eleganti ma di carattere. Questa la Dandy’s Racing GreenQuesta è invece la Racing White PatinaDue le colorazioni, entrambe eleganti ma di carattere. Questa la Dandy’s Racing GreenQuesta è invece la Racing White Patina
Meno peso e più rigidità
Rispetto al modello precedentela Pressure II è il 5% più leggera, per la precisione di 109 grammi. Questo è stato possibile lavorando sulla lunghezza del reggisella, sul morsetto sella e sulle guide dei cavi (tutti integrati) con un’opera di ingegneria e design al 100% italiana, in pieno stile Cinelli.
Per arrivare al perfetto compromesso tra peso e rigidità – il migliore nella storia dell’azienda – il comparto R&D è partito da 4 diversi prototipi. Grazie ad uno studio sulle diverse stratificazioni della fibra di carbonio Columbus Carbon Monocoque T800 si è poi arrivati al modello definitivo, approvato sia dai test in laboratorio che dagli atleti.
La scatola del movimento centrale è il cuore della Pressure IILa scatola del movimento centrale è il cuore della Pressure II
Un’aero all-rounder
Un’altra novità è il passaggio ruote più generoso rispetto al passato. Nella Pressure II può ospitare pneumatici da 32 mm, a tutto vantaggio della resistenza al rotolamento e del comfort. Questo ne fa anche, a ben vedere, una bici all-rounder dalla spiccata vocazione aerodinamica, un mezzo totale.
Come già accennato il passaggio cavi è totalmente integrato, anche grazie al cockpit Pressure II Carbon Handlebar, altra chicca del design Cinelli. Oltre a questo i anche profili sono stati ottimizzati in chiave aero, come anche la posizione in sella, più aggressiva e votata alla massima velocità.
Il disegno del telaio nasce certo per la leggerezza, ma anche rigidità e prontezzaLa rigidità della Pressure II è stata già messa alla prova dai corridori del Team MBH ColpackForcella con andamento tradizionale e ovviamente i freni a discoIl disegno del telaio nasce certo per la leggerezza, ma anche rigidità e prontezzaLa rigidità della Pressure II è stata già messa alla prova dai corridori del Team MBH ColpackForcella con andamento tradizionale e ovviamente i freni a disco
Un frame kit e due colori
La Pressure II è presentata in 4 diversi allestimenti. Con gruppo Sram Red Etap AXS e ruote Fulcrum Wind 42 a 10.300 euro. Con gruppo Dura Ace Di2 e ruote Fulcrum Wind 42 a 9.500 euro. Quindi con gruppo Ultegra Di2 e ruote Fulcrum 600 a 6.500 euro. Infine con gruppo 105 Di2 e ruote Fulcrum 600 a 5.600 euro.
E’ anche disponibile il solo frame kit che comprende telaio, forcella, reggisella e cockpit a 4.100 euro. Il peso del telaio in taglia M è di 975 grammi, mentre la forcella si attesta sui 390 grammi.
Per la sua nuova creatura Cinelli ha scelto due colorazioni, entrambe eleganti ma di carattere: Racing White Patina e Dandy’s Racing Green.
Sarà per il suo stile pop, sarà per la sua tradizione, Cinelli non è mai banale. Ecco la nuova Pressure ADR, una visione che deriva dai successi in gara della Superstar (Campione del Giro Under 23 nel 2020) e della Pressure (campione del mondo under 23 nel 2021). Una nuova piattaforma “all day racing” pronta ad accompagnare i ciclisti che ambiscono a prestazioni e stile in una sinfonia Made in Italy di design e carbonio. Un modello che accompagna anche ciclisti emergenti e affamati di performance come quelli della U.C. Bustese Olonia.
Maneggevole e reattiva la Pressure ADR è ideale per le competizioniIndole aggressiva ma domata dalla precisione di guidaManeggevole e reattiva la Pressure ADR è ideale per le competizioniIndole aggressiva ma domata dalla precisione di guida
Aggressiva
La Pressure ADR combina una posizione di guida aggressiva con un maggiore confort e caratteristiche di maneggevolezza più prevedibili. Questo è possibile grazie soprattutto all’aumento del rake e del passo, al tubo sella rotondo, al reggisella da 27,2 mm e ai foderi ribassati. Condivide anche lo stesso stack e lo stesso reach della piattaforma Aero Racing Pressure.
La combinazione dinamica di performance e comfort è aumentata dai parametri di rigidezza e pesi da gara. L’anima di Cinelli è racchiusa in questa Pressure ADR grazie alle caratteristiche agonistiche contemporanee e la sensazione di una classica bici da strada italiana. Un mezzo che vuole essere guidato tutto il giorno sui percorsi più diversi.
Colori che sono un esempio di design e look estrosoColori che sono un esempio di design e look estroso
Specifiche mirate
A rendere questa Pressure ADR un modello ricco di estro e tecnicità c’è sicuramente la maneggevolezza derivata dalla top di gamma Pressure. Tra i pregi costruttivi ci sono le sezioni dei tubi e stratificazione della fibra di carbonio perfezionati per il massimo comfort. L’estetica è pulita e filante grazie al passaggio cavi integrato.
Il reggisella da 27,2 mm è una garanzia di comodità. I diametri standard del reggisella e della forcella permettono al ciclista un eventuale upgrade con soluzioni di componenti di alta gamma. Il passaggio ruota arriva massimo a 30 mm per una guidata stabile e sicura. Il peso del telaio si attesta in 990 grammi abbinato al peso della forcella posizionato a 420 g. La Pressure ADR è disponibile in cinque taglie (XS, S, M, L, XL) e in tre diverse colorazioni: Triple White Slow Fade, Triple Grey Slow Fade e Midnight Scream.
Salice, il casco vento e gli occhialo 023. Sono due prodotti di altissima qualità. Entrambi aerodinamici ed estremamente confortevoli. Realizzati in Italia
Cinelli ha recentemente annunciato l’avvio, presso il proprio stabilimento e la sede centrale di Milano, di una produzione interna di telai in acciaio. Dal mese di aprile di quest’anno, tutti i telai alto di gamma della famiglia Nemo vengono infatti prodotti in casa da un team di telaisti artigiani specializzati, sfruttando le tubazioni Columbus, realizzate nello stesso stabilimento. Il processo di produzione di telai Cinelli a Milano rappresenta una delle filiere più corte e sostenibili dell’intera industria ciclistica.
La decisione di riportare all’interno di Cinelli la costruzione e la saldatura dei telai in acciaio è un’idea romantica, dettata dalla passione per l’artigianato delle biciclette di alta gamma per la “performance”. Tuttavia è anche una valutazione pragmatica, che offre all’azienda e ai suoi clienti tre vantaggi chiave. In primis, la capacità di costruire telai più resistenti, più leggeri e con caratteristiche uniche, grazie al dialogo costante e quotidiano tra i team di progettazione, saldatura e ingegneria. Poi lo sviluppo della filiera produttiva più corta e integrata al mondo per telai di biciclette ad alte prestazioni, grazie alla condivisione degli spazi del workshop di saldatura e costruzione dei telai Cinelli con Columbus. Infine il vantaggio per nulla trascurabile di offrire al cliente un servizio migliore, con consegne più rapide e una migliore assistenza post-vendita.
La novità per il nuovo anno è il modello Nemo GravelLa novità per il nuovo anno è il modello Nemo Gravel
Nemo Gravel 2024
Questo importante traguardo Cinelli lo ha recentemente celebrato a Londra, in occasione dell’evento Rouleur Live, attraverso la proiezione di Made in Milano: un breve video dedicato al processo di costruzione dei telai e alla storia di Cinelli.
L’expo londinese è inoltre servito per il lancio ufficiale della Nemo Gravel 2024: l’ultimo gioiello Made in Italy di Cinelli per quanto riguarda il gravel. Nemo Gravel 2024 rappresenta il primo modello progettato in collaborazione diretta e quotidiana tra i team di costruzione del telaio, ingegneria e design. In linea con la tendenza a una guida sempre più estrema e tecnica, Nemo Gravel è in grado di offrire un elevato livello di supporto off-road, pur mantenendo la rigidità, la velocità e la maneggevolezza agile di una bicicletta di pure estrazione stradale.
Cinelli è tornata a saldare i tubi in Italia, nella sede di MilanoCinelli è tornata a saldare i tubi in Italia, nella sede di Milano
In modo particolare, Nemo Gravel è caratterizzata da diverse nuove caratteristiche proprietarie, tra le quali: il passaggio ruote fino a 700×47 mm, la possibilità di scegliere tra due tipologie di forcella alternative (la HiRide Sterra con escursione idraulica reale di 20 mm, oppure la forcella rigida Columbus Disc in carbonio con sistema proprietario dual rake, che consente di personalizzare la maneggevolezza della bicicletta in base alle esigenze e alle preferenze del ciclista) il punto di saldatura del tubo sella ribassato, i nuovi foderi sagomati su misura per l’ottenimento di un comfort maggiore, e il collarino reggisella in alluminio CNC per una sua migliore manutenzione e durabilità.
Cinelli celebra il suo quinto anno di collaborazione con il Team Colpack Ballan CSB con un’edizione speciale limitata della sua punta di diamante Pressure. La casa milanese ha disegnato una livrea unica ed estroversa che si sposa perfettamente con l’indole di una delle squadre U23 di maggior successo nella storia del ciclismo italiano. Leggerezza, reattività e versatilità sono le fondamenta di questo modello. A farci salire in sella ci ha pensato Alessandro Romele, under 23 di secondo anno (campione italiano juniores nel 2021), che lo scorso dicembre ha partecipato a uno stage con il UAE Team Emirates a Bendidorm.
Romele ha sottolineato l’incredibile reattività e l’aerodinamica migliorataRomele ha sottolineato l’incredibile reattività e l’aerodinamica migliorata
In prestito dal windsurf
Una colorazione tutta italiana. Ogni pezzo è un opera d’arte impreziosita dalla qualità artigianale e dallo studio che porta alle spalle. Il processo è realizzato a mano e sviluppato internamente da Cinelli. Il telaio grezzo viene verniciato con un primer bianco che viene poi carteggiato a mano per creare un effetto “camouflage” striato.
«L’idea mi è venuta – racconta Marco Panzerini, graphic designer e art director di Cinelli – da un altro sport che mi sta molto a cuore:il windsurf. In questo sport alcuni marchi dipingono le loro tavole da freestyle solo con il primer per mantenere le cose leggere e poi le carteggiano leggermente per alludere al processo artigianale di modellazione della tavola, che non è visibile nel prodotto finale. Quello che mi entusiasma e mi rende felice è che ho preso questo processo, che è qualcosa di quasi “secondario” nel ciclismo, e l’ho trasformato nel centro dell’attenzione. E l’ho fatto prima di chiunque altro».
Le decal dei colori della squadra vengono quindi applicate al telaio levigato e poi coperte con una vernice trasparente lucida. In questo modo ogni telaio rimane un pezzo artigianale unico oltre a essere più leggero del 4% rispetto ai telai verniciati di serie.
«La colorazione incide – dice Romele – e la bilancia ha dato un riscontro positivo avendo alleggerito la verniciatura. La livrea dopo un primo sguardo di adattamento devo dire che mi è piaciuta. In sintonia con le maglie è una colorazione estroversa che ha il suo perché e mi ha colpito».
La forcella può ospitare coperture fino a 700×30Le linee sono aerodinamiche e filantiLe linee sono aerodinamiche e filanti
Feedback preziosi
Pressure è il telaio corsa di punta del marchio e interpreta l’esigenza del ciclista competitivo di una piena integrazione e aerodinamica, attraverso l’ottica del design italiano. Il risultato è un telaio leggero in fibra di carbonio ad alto modulo con una maneggevolezza su strada vivace e aggressiva, il cui lay-up è stato messo a punto nel corso di due anni di test con il Team Colpack. La Pressure rappresenta l’apice della progettazione delle biciclette da strada Cinelli.
«E’ un po’ il trend – spiega Romele – di quello che si vede nel mercato negli ultimi anni. Molte case non fanno più bici da velocista o scalatore e vanno a cercare una bici che sia completa. La nostra Cinelli incarna queste caratteristiche perché risulta molto reattiva negli sprint e aerodinamica. Sotto questo aspetto si vede rispetto al modello precedente un lavoro mirato per quesa Pressure. Per gli scalatori risulta essere molto leggera e adatta anche a scalate impegnative».
Realizzata in fibra di carbonio T800, la Pressure sintetizza nel linguaggio del design milanese contemporaneo. Rende omaggio al leggendario DNA corsaiolo italiano.
La scorrevolezza è una caratteristica distintiva di questo modelloRomele ha fatto il suo primo incontro con la Pressure al ritiro a CalpeLa scorrevolezza è una caratteristica distintiva di questo modelloRomele ha fatto il suo primo incontro con la Pressure al ritiro a Calpe
Scorrevole e rigida
Il sistema ACR del manubrio Vision Metron 5D, con manubrio, serie sterzo e forcella completamente integrati, unito all’uso degli stampi in PU per il passaggio interno dei fili pulito ed efficiente, valorizza l’estetica della livrea Pressure. Il tubo sella aerodinamico e i foderi ribassati sono funzionali alle migliori aerodinamica e rigidità, insieme agli altri elementi aerodinamici del telaio vocati a un controllo e una potenza ottimali. La scelta del thru-axle e dei freni a disco con passaggio interno dei fili, offre il design più pulito e veloce, in una geometria complessiva che porta alla posizione più compatta e aerodinamica del ciclista.
«Sul passo in pianura – racconta Romele – e sotto il punto di vista della scorrevolezza è migliorata tanto. Devo dire che questo aspetto è una sinergia con la coppia di ruote Ursus. In particolare a me piacciono le profilo medio da 45/50 mentre ora mi trovo molto bene con le 37. E’ una bici che si adatta a tutte le tipologie di profili e permette di assecondare il proprio gusto. Per quanto riguarda le coperture Veloflex, io preferisco la sezione da 28. Sotto questo punto di vista sono un po’ un fissato. In ritiro a Calpe sono andato a fare test di pressioni. Ho visto che in condizioni ottimali 6 davanti e 6.5 al posteriore si ha un’ottima risposta. Un bagnato pesante richiede un 5 davanti e 5.5 dietro.
«Il manubrio Vision Metron 5D è la cicliegina sulla torta. Per un velocista credo sia il più rigido e adatto agli sprint. Durante le volate infatti permette di non sbattere nella parte alta. Va a completare la linea aerodinamica della bici rendendola ancora più gradevole. Come trasmissione utilizziamo lo Shimano Ultegra Di2 12v. Con pacco pignoni che variano da 11×30 a 34 in base al tipo di gara. Davanti abbiamo il 54 e corona piccola il 40.
La verniciatura oltre che rendere la bici leggera regala un carattere estroverso e audaceIl carro posteriore fa si che tutta la cinetica della trazione venga trasmessa e tradotta in rigidità e reattivitàLa verniciatura oltre che rendere la bici leggera regala un carattere estroverso e audaceIl carro posteriore fa si che tutta la cinetica della trazione venga trasmessa e tradotta in rigidità e reattività
Specifiche tecniche
I particolari costruttivi di questa Pressure incarnano al meglio il linguaggio ingegneristico e progettistico a cui Cinelli è dedita per quanto riguarda le bici da strada. Il telaio monoscocca in carbonio Columbus T800 è una garanzia di qualità e affidabilità. Il peso è di appena 990 g in taglia M, la forcella non tagliata ferma l’ago della bilancia a 390 g.
Il passaggio cavi è completamente interno e compatibile Di2/EPS. Il reggisella è Aero integrate compatibile con rail in carbonio. I freni sono a disco flat Mount con rotore fino a 160 mm. Il movimento centrale è BB standard Pressati 86,5x41mm. Le taglie proposte sono cinque: XS (46), S (49), M (52), L (55), XL (58).
Solo ed esclusivamente trenta esemplari, tutti rigorosamente numerati e firmati a mano dal maestro del design italiano Alessandro Mendini. La Cinelli Nemo Gravel Alessandro Mendini è ufficialmente stata presentata in pieno centro a Milano, presso la Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea. Trenta biciclette meravigliose, in vendita solo online sul web di Cinelli. Disegnate a Milano dove appunto l’artista risiede e realizzate in Cinelli nel pieno rispetto della tradizione Made in Italy del brand. Come italiano sono anche tutti i marchi e le aziende che a questa bicicletta forniscono la componentistica: Columbus, Campagnolo, Pirelli, Fulcrum e Selle San Marco.
La nobiltà del (miglior) acciaio
Nemo Gravel Alessandro Mendini è una bicicletta che Cinelli ha realizzatato sfruttando i più recenti ritrovati tecnici di Columbus. Le tubazioni sono quelle della serie alto di gamma Spirit HSS (con etichetta dedicata A. Mendini), a triplo spessore in “super acciaio” Omnicrom con spessore centrale di soli 0,4 mm. Le forme coniche del tubo orizzontale e del tubo verticale (entrambi 31,7-28,6mm) sono state scelte sia per le loro capacità di resistenza selettiva quanto per assorbire le vibrazioni. Queste caratteristiche li rendono ideali dunque per i percorsi gravel.
La nuova gravel di Cinelli monta il gruppo Campagnolo Ekar
Componentistica italiana: Columbus, Campagnolo, Pirelli, Fulcrum e Selle San Marco
La forcella è in carbonio Columbus Futura Gravel
La nuova gravel di Cinelli monta il gruppo Campagnolo Ekar
Componentistica italiana: Columbus, Campagnolo, Pirelli, Fulcrum e Selle San Marco
La forcella è in carbonio Columbus Futura Gravel
I foderi posteriori verticali sono trafilati con la stessa sagoma aerodinamica usata nel 1981 per produrre i verticali Columbus Air della prima Laser Cinelli. Il passaggio ruota è aumentato fino a 40mm. La forcella è in carbonio, Columbus Futura Gravel. Il tubo sterzo conico è lavorato a controllo numerico, la manica stringi sella è microfusa, mentre i forcellini a perno passante da 12mm recano la foggia della C alata. Come avete avuto modo di capire da questa breve descrizione, ciascun dettaglio di questo autentico capolavoro è definito con cura estrema.
Un’opera tutta italiana
Come precedentemente accennato, Nemo Gravel Alessandro Mendini è prodotta in Italia e assemblata con componenti di prestigiose aziende del nostro Paese. Il gruppo è il Campagnolo Ekar a 13 velocità, le ruote scelte sono invece le Fulcrum Rapid Red 500. Per le coperture si è optato per le Pirelli CinturatoTM Gravel H, mentre la sella è la Shortfit di Selle San Marco. Nemo Gravel Alessandro Mendini arriva da lontano: dagli anni ’80, per la precisione, dalle prime collaborazioni tra Alchimia, il collettivo di “progettisti produttori” dell’avanguardia post radical milanese di cui Alessandro Mendini era esponente, e Cinelli.
Un progetto pensato e generato durante le numerose frequentazioni di Alessandro Mendini e Antonio Colombo, auspicato e abbozzato da Alessandro Mendini per Cinelli, ed infine completato grazie al generoso e filologico intervento delle figlie Fulvia ed Elisa Mendini: due professioniste che al proprio lavoro affiancano oggi la valorizzazione e cura dello Studio e dell’Archivio del padre.
Bicicletta, arte, lifestyle e design
Cinelli nasce nel 1947 per mano di Cino Cinelli, ex corridore professionista e vincitore della Milano-Sanremo del 1943. In pochi anni Cinelli arriva ad essere conosciuta in tutto il mondo per la qualità di manubri e attacchi, per l’invenzione della prima sella in materiale plastico Unicanitor. E per il mitico telaio Supercorsa rimasto sempre in produzione da allora. Nel 1979 Cino cede la compagnia a un giovane imprenditore, Antonio Colombo (Presidente di Columbus, storica azienda produttrice di tubi speciali in acciaio per biciclette). Nei prodotti Cinelli, Colombo vede la perfezione. Il suo obiettivo è comunicare questa perfezione ad un pubblico non solo di agonisti. E lo fa attraverso il design.
Da allora Antonio Colombo coniuga nel marchio Cinelli innovazione e creatività, cultura e giocosità, mettendo in contatto il mondo della competizione e quello di design, arte e lifestyle. Arrivando a lanciare il Rampichino, la prima Mtb in Europa, la famiglia Laser, Alter, Integralter, Grammo e la Passatore… l’antesignana delle odierne gravel.
Cinelli ha appena presentato la collezione Supercorsa per affrontare i rigori del prossimo inverno. Giacca, maglia, gilet e accessori fra stile e tecnologia
Moreno Moser è entrato a far parte del Team Cinelli Smith che si dedicherà al gravel. Ecco le sue sensazioni dopo i primi test su sterrato e su... acciaio
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Appoggiata ai piedi del palco iridato, c’era la bici che aveva appena vinto il mondiale. Quella con il numero 1 di Filippo Baroncini. La sua Cinelli Pressure dominava la scena e anche noi ne siamo stati ammaliati.
A raccontarci qualcosa di più sulla belva del campione del mondo U23 è Stefano Casiraghi, meccanico della Colpack-Ballan. Stefano lavora da due anni nella squadra di Beppe Colleoni e ha imparato a conoscere bene i suoi ragazzi. E’ giovane, ma al tempo stesso esperto. Specialmente per quel che riguarda il settore di gomme e ruote, visto il suo passato in Vittoria.
La Cinelli Pressure di Baroncini sotto al podio di LeuvenLa Cinelli Pressure di Baroncini sotto al podio di Leuven
Zero fissazioni
Con lui iniziamo a parlare però prima di Baroncini, delle sue “fissazioni” (che a quanto pare non ha) e del modo di porsi nei confronti della tecnica.
«Filippo – spiega Casiraghi – è un corridore molto tranquillo. All’inizio dell’anno ci siamo parlati poco, ma più che altro perché sono io che sono un chiacchierone! Poi invece si è sciolto e devo dire che ci si lavora molto bene. Ha un modo di porsi molto gentile, chiede le cose col massimo rispetto. L’altro giorno mi ha scritto: il numero della bici del mondiale è tuo! Un gesto che mi ha fatto molto piacere.
«Filippo è interessato alla tecnica. Non ha fissazioni particolari. Non è di quelli che sta lì due ore a chiederti dell’angolo di una leva, ma magari è più concentrato su tattiche, ristori, percorsi… “Baro” vuol sapere perché usa quella determinata, cosa si ritrova sotto la bici… e per me che sono anche appassionato di tecnica è divertente. Per esempio quando ad inizio anno sono arrivati i tubeless Pirelli è stato tra i pochi interessati che ha cercato di capire realmente cosa stesse usando, come funzionava il tubeless, quali fossero i benefici e quali gli svantaggi».
Stefano Casiraghi al lavoro sulle bici della Colpack
Il numero 1, quello che Filippo regalerà al suo meccanico
Stefano Casiraghi al lavoro sulle bici della Colpack
Il numero 1, quello che Filippo regalerà al suo meccanico
La scelta della Pressure
Ma veniamo alla bici. Baroncini utilizza una Cinelli Pressure, tuttavia ci è arrivato dopo aver provato anche l’altra bici in dotazione alla Colpack, la Superstar con freni caliper.
«E’ stata una scelta fatta in parte per esigenze di materiali – dice il meccanico – che in quel momento non avevamo, e in parte perché con la Superstar avevamo più margine d’intervento sul manubrio: potevamo alzarlo un po’ dopo che Filippo si era rotto la spalla. Ma la cosa bella di questo doppio utilizzo è che Filippo ha potuto testare a lungo e le due bici e alla fine ha fatto la sua scelta. Un giorno mi ha detto: okay, lavoriamo con quella a disco. Per dire che è stata una scelta ben ponderata».
Il telaio quindi è il Cinelli Pressure, taglia M che corrisponde a una 55 più o meno. Si tratta di un monoscocca in carbonio ad alto modulo T800. E’ una bici aero, quindi con forme dei tubi allungate e passaggio dei cavi totalmente interno. E per questo si avvale del manubrio Vision 5D Acr (che prevede anche una serie sterzo specifica) che nasconde ogni filo.
Guarnitura Fsa PowerBox, con corona piena da 53 dentiGuarnitura Fsa PowerBox, con corona piena da 53 denti
Componenti misti
Veniamo poi ai componenti. La Colpack è fornita da Shimano. I ragazzi hanno i gruppi completi Ultegra Di2.
«Ma un po’ per motivi logistici – riprende Casiraghi – e un po’ perché Baroncini, va forte si è ritrovato un gruppo misto. Il suo cambio posteriore è un Dura Ace.
«Le pedivelle sono le Fsa PowerBox, quelle con il potenziometro integrato. Anche questa è stata una scelta sua. Nonostante questa guarnitura pesi 100 grammi in più (per il potenziometro) non vi ha voluto rinunciare. La lunghezza? E’ 172,5 millimetri cosa che non deve stupire anche se è così alto perché le 175 millimetri stanno quasi scomparendo. Altra sua scelta è stata la corona a “stella piena” sempre di Fsa. Questa è più rigida e più aero e per uno che scarica a terra anche 1.500 watt credo sia un’ottima soluzione!».
«Per quel che riguarda i rapporti, Filippo usa il 53-39, sempre. Solo per la tappa di Sestola al Giro U23 ha utilizzato un 52-36, giusto per salvare la gamba. Mentre dietro ad inizio stagione era partito con l’11-30, ma poi spesso gli ho montato l’11-32. Ci si si trova bene. Abbiamo scelto il 32 per due motivi: uno, perché spesso nelle gare under 23 non si conosce davvero bene il percorso e quel che s’incontrerà. Due, perché il 32 è quell’ancora di salvezza che se serve c’è. Inoltre questa scala gli consente di sfruttare ancora meglio rapporti come il 53×21-23 e può andare più agile».
Per serrare meglio la sella è stata utilizzata anche un po’ di carta vetrataPer serrare meglio la sella è stata utilizzata anche un po’ di carta vetrata
Sella Prologo
Un’altra cosa alla quale Baroncini e Casiraghi dedicano attenzione è la sella. Baro utilizza una Scratch M5 Pas.
«Si tratta di una sella corta – riprende Casiraghi – con il grande buco nel mezzo. Ha uno scafo full carbon. Ha scelto una sella corta perché ci si trova bene e non per stare ancora più in avanti. E poi avendo un bel dislivello sella-manubrio riesce a stare un po’ più comodo e ad avere meno pressioni quando è in presa bassa sulla piega. Anche per questo la tiene in bolla, ma con quel mezzo grado di tolleranza verso il basso sulla punta.
«La sua posizione è abbastanza centrata. L’arretramento (differenza tra punta sella e movimento centrale, ndr) è di 9,7 centimetri».
Il set delle ruote: cerchi Miura 47 Disc e gomme Pirelli Zero TLRIl set delle ruote: cerchi Miura 47 Disc e gomme Pirelli Zero TLR
Ruote e gomme
Infine arriviamo alla parte bassa della bici. A dominare la scena sono le ruote Ursus e le gomme Pirelli.
«Le ruote – continua Casiraghi – sono le Ursus Miura 47 disc, in pratica ha sempre usato queste. Si tratta di una ruota aero dal peso di 1.670 grammi la coppia.
«Le gomme invece sono le Pirelli Zero tubeless da 26 millimetri. Filippo è molto aperto alle innovazioni. Ha scelto questo set dopo averlo provato. Ci si è trovato bene e anche se pesa qualche grammo in più, anche nelle tappe più dure opta per il tubeless appunto. La pressione che utilizza di solito è di 6,5 bar sia all’anteriore che al posteriore, perché in teoria il peso dovrebbe essere ripartito equamente su entrambe le ruote. Scende un pochino se piove.
«Il peso complessivo della sua bici? Siamo sui 7,9 chili».
Oltre alle sue bellissime bici, nella sua linea Pro, progettata in carbonio e alluminio come sintesi di leggerezza e performance, Cinelli fa di Neos uno dei suoi cavalli di battaglia. La linea Neos è composta da manubrio, attacco manubrio e reggisella, scopriamo insieme questi prodotti di casa Cinelli.
Le misure del manubrio Neos proposte da Cinelli sono le classiche: 40, 42 e 44
Il drop segue il concetto Progressive Parabolic Action, che consente una perfetta impugnatura.
Le misure del manubrio Neos proposte da Cinelli sono le classiche: 40, 42 e 44
Il drop segue il concetto Progressive Parabolic Action, che consente una perfetta impugnatura.
Manubrio in 3 misure
Il manubrio monoscocca in fibra di carbonio è eccezionalmente leggero e confortevole grazie anche al drop realizzato seguendo il concetto PPA (Progressive Parabolic Action) che consente una perfetta impugnatura.
Un concetto innovativo che permette all’atleta di avere un’impugnatura perfetta ed efficace in tutte le fasi della corsa. Le misure del manubrio previste da Cinelli sono le classiche: 40, 42 e 44, con un diametro nella parte centrale di 31.8 millimetri. Il peso risulta estremamente contenuto: solamente 185 grammi, per la larghezza 42 centimetri.
Attacco manubrio Neos proposto nelle misure 90, 100, 110 e 120 millimetriL’ attacco manubrio Neos è proposto nelle misure 90, 100, 110 e 120 millimetri
Attacco in lega 7076-T6
L’attacco forgiato 3D è realizzato in lega di alluminio 7050-T6 a spessore variabile, rinforzato con fibra di carbonio unidirezionale e una sezione ovale che lo rendono estremamente leggero e resistente.
Viene proposto nelle misurazioni: 90, 100, 110 e 120 millimetri a seconda delle esigenze fisiche e tecniche del corridore. Diametro del bloccaggio di 31,8 millimetri, mentre quello di inserimento della forcella è di 28,6 millimetri.
L’angolazione oscilla tra gli 83 e i 97 gradi, il peso è di 125 grammi per la misura da 100 millimetri. Le viti necessarie al fissaggio sono le M5, sia all’anteriore che al posteriore.
Il reggisella Neos è realizzato in alluminio forgiato 3D e rinforzato con fibra unidirezionaleIl reggisella Neos è realizzato in alluminio forgiato 3D e rinforzato con fibra unidirezionale
Morsetto a vite singola
Il reggisella monolitico anch’esso in alluminio forgiato 3D è rinforzato con fibra di carbonio unidirezionale, con un innovativo morsetto dotato di una singola vite che agisce simultaneamente sui suoi 4 elementi. I due superiori sono dotati di un sistema di chiusura a scatto che fa forza sul morsetto per non incidere il telaio della sella.
La lunghezza di questo reggisella è di 350 millimetri, mentre il diametro è di 31,6/27,2 millimetri. Il peso, per il diametro minore, è di 235 grammi, la vite necessaria alla chiusura è la M6.
Il recente e rilevante sviluppo societario che ha coinvolto Gruppo srl, la realtà proprietaria di due dei brand italiani legati al mondo ciclismo più storici ed iconici al tempo stesso come Cinelli e Columbus, inizia a mettersi in moto. E’ di oggi, infatti, la notizia che Walter De Luca, uno dei manager più apprezzati del settore, si è unito alla famiglia di Gruppo. De Luca potrà presidiare e sviluppare, attraverso la propria competenza ed esperienza nel settore commerciale e marketing, la divisione Apparel and Accessories.
Apparel and accessories, la linea diretta da De LucaApparel and accessories, la linea diretta da De Luca
Nuovo impulso
Cinelli e Columbus, rinforzati nello spirito e negli intenti dal recente ingresso in quota di maggioranza dell’imprenditore Victor Luis, americano ma originario di São Miguel nelle Azzorre, si arricchiscono di un’ulteriore risorsa.
Una risorsa che conferma così il corso avviato con la già citata acquisizione e la nomina di Marcello Segato quale amministratore delegato. Tutto questo in continuità con la visione di Antonio Colombo, che rimane socio e direttore artistico di entrambi i marchi.
«Torno a casa. Il mio primo impiego è stato con Gran Ciclismo, il negozio design di Cinelli – questa la prima dichiarazione di De Luca – così è iniziata la mia carriera (che ad Antonio Colombo piace definire avventura) nel mondo del ciclismo. E proprio oggi, sempre con Antonio, torno in Gruppo. L’arrivo di Victor Luis consolida l’esistente e ci proietta verso nuovi obiettivi di mercato e di crescita. Sport, passione, mania, che già campeggiavano sotto l’insegna Gran Ciclismo, restano e resteranno sempre il mio mantra».
Walter De Luca, da sempre legato a CinelliWalter De Luca, da sempre legato a Cinelli
De Luca: competenza e passione
Come anticipato, Walter De Luca è un nome molto noto all’interno della bike Industry. Conosce a fondo il ciclismo, avendolo anche praticato fin da quando aveva sette anni. Cresciuto in pista, è stato difatti dilettante fino ai 21 anni, età nella quale ha conosciuto proprio Antonio Colombo che lo volle subito con sé per gestire e sviluppare i Gran Ciclismo. Era il 1988 e nascevano gli store monomarca di design di Cinelli a Milano e Viareggio. E fu sempre Antonio Colombo a presentare De Luca al suo secondo mentore, Maurizio Castelli, al cui fianco ha continuato successivamente a lavorare e crescere per ben nove anni, sempre a cavallo tra vendite e prodotto.
Successivamente, la sua storia professionale l’ha condotto in Germania, in Gore Bike Wear, prima come sales del sud Europa, poi dell’Europa e poi sales leader di tutto il mondo. Prima di rientrare in Gruppo va segnalata anche una esperienza in Pinarello.
Il logo di Gruppo, che racchiude due brand iconici della bici “made in Italy”Il logo di Gruppo, che racchiude due brand iconici della bici “made in Italy”
Il bentornato della dirigenza
«Walter è stato per 30 anni un punto di riferimento, e questo anche quando non abbiamo lavorato assieme – ha dichiarato Antonio Colombo – ci ha sempre accompagnato una stima reciproca e la stessa voglia di avventura nel variopinto circo della bicicletta. Lui, giovane pistard, gli acrobati delle due ruote come vengono definiti, aveva e ha lo stesso talento necessario per destreggiarsi nelle americane come sui mercati dove non sempre i colossi sono i migliori».
«Questo per noi è un passo importante – gli fa eco Marcello Segato, il nuovo amministratore delegato di Gruppo – avere al nostro fianco una figura come Walter. Questa sua presenza renderà ancora più stimolante la mia missione di far crescere Cinelli e Columbus nel mondo dell’alta gamma e mettendo a profitto su più vasta scala le invenzioni che ne hanno segnato la storia».