«Il 31 di ottobre, al controllo annuale ginecologico, videro una ciste di 5 cm nell’ovaio e iniziarono a sospettare di endometriosi. Non è una cosa buona, ma per me fu una liberazione». Ane Santesteban, punta di diamante spagnola per il Team Laboral Kutxa, rende così pubblico con un post sui social la fine di un calvario, che ha compromesso l’intera stagione passata.
Di colpo un dolore inspiegabile
Troppo spesso, si valuta un atleta – uomo o donna non conta – solo sulla base dei risultati, con verdetti pesanti non appena le performance calano un po’. Ane Santesteban, dopo diversi piazzamenti in gare importanti nel corso degli ultimi anni, nel 2024 decide di approdare nel team basco con le vesti da leader, ma qualcosa non funziona e i risultati non arrivano.
«All’inizio avevo tanto male alla schiena e alla gamba, poi sentivo come un coltello in pancia. Non so quanti esami e visite mi hanno fatto fare – racconta Ane – ma non c’era niente! Dopo il Tour sono stata addirittura completamente ferma per un mese e mezzo perché soffrivo troppo. Mi hanno fatto fare anche gli esami per le intolleranze alimentari, ma era tutto a posto. Così molti mi dicevano: è tutto un problema di testa».
Come hai reagito a tutto questo?
E’ stato un anno fisicamente e psicologicamente molto duro. Io sapevo che non era un problema legato alla pressione per le gare però, dopo tutti quegli esami negativi, anche io ho iniziato a dubitare di me. Forse il dolore era veramente solo nella mia testa…
Poi cosa è successo?
Durante l’estate il dolore è iniziato a essere più nella parte bassa della pancia, vicino alle ovaie. A ottobre durante la visita ginecologica, hanno visto che c’era una cisti di 5 cm sull’ovaia destra. Così dopo che gli ho riportato tutti i dolori che mi tormentavano da inizio dell’anno, è stata sospettata l’endometriosi. A quel punto, nel giro di poco tempo, con degli esami specifici, la patologia è stata confermata e ho potuto iniziare la terapia.
Diagnosi complicata
L’endometriosi è una patologia spesso sottodiagnosticata che colpisce le donne. Pensate che mediamente una donna impiega otto anni prima che le sia diagnosticata correttamente. Il problema è causato da un’alterata localizzazione di parti di tessuto endometriale. Queste piccole isole di tessuto, che restano invisibili all’ecografia per anni, sanguinano periodicamente, causando dolori forti alla pancia, gonfiore addominale e spesso disbiosi intestinale. Insomma per molti anni, le donne che soffrono di endometriosi stanno male senza capirne il motivo.
Ane, ora cosa devi fare?
Devo prendere la pillola anticoncezionale e fare controlli periodici ogni 2-3 mesi. Da quando ho iniziato con la terapia, la mia qualità di vita è migliorata molto. La cisti di 5 cm è scomparsa e ne sono rimaste solo un paio più piccoline. Sto lavorando molto anche con l’alimentazione, curando la dieta e inserendo molti alimenti antiossidanti, per ridurre l’infiammazione legata alla presenza di questo tessuto delocalizzato all’esterno dell’utero. Inoltre mi sottopongo a trattamenti di osteopatia viscerale, che mi aiutano a ridurre le aderenze a livello addominale, che mi causano altrimenti dolore alla pancia.
Ti hanno spiegato quale può essere stata la causa?
A livello famigliare nessuna ne ha mai sofferto. Io in passato ho portato per molti anni la spirale, quindi quella già mi aiutava con questo problema senza saperlo. A dicembre 2023 ho però deciso di toglierla, perché non mi piaceva l’idea di prendere sempre ormoni e da lì ho cominciato ad avere problemi.
Come è stata la ripresa? Perché hai deciso di condividere la tua esperienza pubblicamente? Ti abbiamo visto già lottare di nuovo in testa al gruppo quest’anno…
E’ stato molto il lavoro per recuperare gli allenamenti persi, ma ora è bello vedere che sono capace di tornare al mio livello. Già nelle prime gare sono riuscita a lottare di nuovo in testa al gruppo, così ora ho più fiducia e posso continuare a lavorare. Parlare di mestruazioni e salute femminile non è semplice. Inizialmente provavo vergogna, ma è giusto condividere queste esperienze, perché noi donne spesso sentiamo di dover dimostrare in un mondo maschile, come il ciclismo, di non aver mai dolore e di essere sempre forti abbastanza, ma la salute viene prima di tutto.