Cervélo S5, la “spada” di Roglic per le tappe veloci

13.03.2023
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Oggi più che mai, per vincere nel ciclismo la bici conta. Proprio perché a fare la differenza sono i dettagli ogni aspetto della bicicletta deve essere al massimo. E il cavallo di battaglia che Primoz Roglic ha sfoggiato nell’ultima tappa della Tirreno-Adriatico era davvero al top. Ovviamente parliamo della sua Cervélo S5.

La S5 è una bici dalla spiccata vocazione aerodinamica, ma non solo quella chiaramente. Anche se in Jumbo-Visma, per stessa ammissione dello staff performance, tendono a preferire l’aerodinamica al peso.

Primoz ha usato la S5 nella veloce frazione di San Benedetto del Tronto, mentre in quelle più dure e nervose di Sassotetto e dei muri di Osimo ha preferito la più snella Cervélo R5.

Telaio “piccolo”

Ma entriamo nel dettaglio. La Cervélo S5 dello sloveno è una taglia 51. Un telaio quindi relativamente piccolo per lui che è alto 177 centimetri. Secondo le indicazioni di Cervélo dovrebbe usare una 54. Ma è una scelta che ci sta, visto che il telaio S5 non fa della rapidità dei cambi di direzione la sua arma principale.

Come tutte le bici aero infatti è meno “snella” in una discesa tecnica, con curve strette, o sugli strappi più duri, però è molto più stabile, veloce e se vogliamo anche comoda – visto i materiali – nei tratti più pedalabili e regolari. E conti alla mano, questi sono in percentuale la netta maggioranza durante ogni frazione. Pertanto optando una taglia potenzialmente più piccola rispetto a quella che potrebbe utilizzare, Roglic va a riprendersi qualcosa in fatto di guidabilità.

Anche in virtù di questa scelta il particolare manubrio integrato a “V” della sua Cervélo ha un attacco manubrio pronunciato. Questo corrisponde infatti ad una lunghezza di 130 millimetri.

Altro aspetto che emerge dalla scelta di questa taglia è il dislivello sella-manubrio. Non abbiamo numeri certi alla mano, ma dovrebbe essere ben al di sopra dei 10 centimetri. E lo si nota anche dal fatto che quando la gamba si trova nella parte alta del pedale il suo ginocchio appare ben più alto del manubrio stesso. Ma è una tendenza che in Jumbo-Visma adottano un po’ tutti i corridori.

Posizione avanzata

Da questo concetto del ginocchio alto, passiamo ad un’analisi della sua catena cinetica e quindi delle sue misure. Roglic ama pedalare parecchio in avanti. In questo modo riesce a sfruttare i due distretti muscolari maggiori delle gambe: i quadricipiti e il grande gluteo. Grande gluteo che in quanto ex saltatore dal trampolino con gli sci ha ben sviluppato.

Altro aspetto non trascurabile è la scelta delle pedivelle. Lo sloveno potrebbe usare tranquillamente le 172,5 millimetri ma ha scelto le 170. E questa è una opzione in linea con le tendenze attuali che protendono per la rapidità di rotazione, piuttosto che per l’effetto leva.

E poi anche la combinazione corone/pignoni. Non di rado il campione sloveno utilizza la cassetta posteriore con la scala 10-33, mentre il plateau è 52-39. Questo sulla S5 e anche sulla Cervélo R5. Il vantaggio, oltre alle esigenze dettate dalla planimetria, è quello di sfruttare meglio il penultimo ingranaggio della scala, ovvero il 28, anche con un incrocio 52-28. Diversi colleghi usano la cassetta 10-28, dove l’undicesimo pignone ha 24 denti.

Le chicche di Primoz

Per il resto, le ruote sono quelle “made in Cervelo”, le Reverse. A San Benedetto del Tronto il setup prevedeva l’alto profilo differenziato fra anteriore e posteriore, rispettivamente di 52 e 63 millimetri. Mentre a Osimo e Sassotetto, complice anche il vento, aveva montato quelle con profilo da 34-37 millimetri.

Queste ruote ad alto profilo con canale interno largo (25 mm all’anteriore e 24 mm al posteriore), consentono un alloggio ottimale per i tubeless Vittoria Corsa Pro da 28 millimetri. Sotto questa misura in casa Jumbo-Visma non si va, l’alternativa è il 30 millimetri, cosa che notammo già in autunno nel nostro raid presso il loro Service Course in Olanda.

La larghezza del cerchio ha anche valenze aerodinamiche, legate sia alla struttura stessa della ruota che alla copertura che vi si alloggia. Pertanto la scelta di un battistrada largo è stata fatta pensando non solo alla scorrevolezza, ma anche al pacchetto aerodinamico: ruota-copertone-bici. Tutto ciò secondo gli studi in galleria del vento, va a ridurre anche le turbolenze, specie in caso di vento laterale.

Sempre in merito a queste ruote, voci di corridoio, dicono che stiano sperimentando un nuovo tipo di carbonio.

Infine, Primoz ha i doppi comandi: sia quelli tradizionali delle leve che i Blips di Sram, semi-nascosti sotto il nastro e posizionati al modo “velocista”, ovvero all’interno della piega. Roglic pedala molto con le mani basse bassi anche quando la strada si impenna. In questo caso ha il pulsante interno alla piega anche per la guarnitura anteriore e non solo per il cambio posteriore. 

Cervélo Soloist, la nuova generazione pronta a stupire

13.09.2022
5 min
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La Soloist ha letteralmente segnato un’epoca per quanto riguarda il design della bicicletta da strada. All’alba del nuovo millennio in gruppo, in particolare in forza team CSC, le linee di questo telaio hanno rivoluzionato il modo di intendere i profili estetici e strutturali delle sezioni dei tubi. Cervélo quest’oggi la rilancia sul mercato dopo circa due decadi di evoluzioni tecnologiche, con un’anima totalmente differente e rinnovata. 

La nuova generazione è pronta a riconquistare gli appassionati. Non è più un prodotto per soli professionisti, la nuova Soloist è stata progettata per corridori e ciclisti amatoriali che si allenano ogni settimana. Una bici che fa dell’equilibrio la sua caratteristica trainante, più leggera della S5, molto più aerodinamica della R5

Il miglior compromesso

Questo tipo di compromesso, è la ricetta migliore tra gli ingredienti a disposizione della gamma Cervélo. L’S5 è stata pensata per raccogliere il massimo in termini di scorrevolezza e negli sprint. L’R5 invece è la punta di diamante quando la strada inizia a salire. Bici al top studiate per performance ai massimi livelli e situazioni molto stressanti, alle volte a discapito anche del comfort

Nella passione vissuta tutti i giorni dai ciclisti amanti di questo sport una bici che accomuna tutte queste caratteristiche all’insegna dell’equilibrio è quello che più serve. La Soloist è stata pensata partendo proprio da questo concetto ed è pronta ad essere aerodinamica e leggera. Un mezzo che fa dell’affidabilità il suo cavallo di battaglia affiancato da una versatilità costante

Design da gara

Le linee sono eleganti ma allo stesso tempo aggressive. Per quanto riguarda la geometria di guida è stata presa direttamente in prestito dalla R5. Il motivo sono i suoi pregi: l’equilibrio, la sua stabilità e la precisione. La Soloist è nata nei primi anni Duemila e dopo circa otto anni ha abbandonato il palcoscenico per dare spazio a nuovi modelli. Oggi beneficia di un paio di decenni di perfezionamento in una volta sola, facendosi trovare subito pronta per le moderne competizioni.

La forcella è notevolmente simile a quella della Caledonia, così come il profilo aerodinamico troncato del tubo obliquo. Il tubo orizzontale si presenta quasi del tutto parallelo al terreno, aspetto non sempre scontato. Cervélo ha nuovamente utilizzato le nuove regole UCI per incorporare un mini triangolo di compensazione nella giunzione tra tubo orizzontale e tubo sella, creando un leggero miglioramento dell’efficienza aerodinamica. I foderi verticali sono ribassati com’è consuetudine vedere su telai rivolti alla scorrevolezza.

Aerodinamica e scorrevole

L’estetica pulita la proietta nell’alta gamma, facendola però rimanere alla portata di tutti grazie ad alcune trovate ingegneristiche. Il passaggio dei cavi è all’interno del telaio per motivi di aerodinamica, ma non passa attraverso l’attacco manubrio. E’ stato sviluppato un sistema proprietario che fa passare i cavi sotto l’attacco manubrio attraverso il tappo del cuscinetto. Grazie a questa soluzione non sarà più necessario intervenire sull’impianto frenante ogni qualvolta si voglia cambiare l’attacco manubrio o apportare modifiche alla posizione. 

I profili delle sezioni sono assottigliati e rivolti ad una penetrazione dell’aria decisa ma non estremizzata. Il suo focus non è convogliare la sua dinamica in una sola direzione bensì risultare il mezzo migliore per qualsiasi situazione senza sbilanciamenti.

Caratteristiche tecniche

La Soloist è una bici nata per essere versatile, che possa essere allestita sia con cambio meccanico che elettronico, pronta a soddisfare tutte le esigenze derivate anche dall’affidabilità. Il ciclista moderno vuole infatti un mezzo in grado di sopportare l’utilizzo quotidiano e lo stress delle strade extraurbane e cittadine. Caratteristiche tecniche a cui i progettisti di Cervélo non si sono sottratti per la realizzazione di questo nuovo concetto di bici. 

Analizzando i montaggi della Soloist, si può notare il movimento centrale BBrighT-47, apparso per la prima volta sul modello R5-CX, ideale per chi percorre molti chilometri ma non ha un meccanico professionista che controlla la bici ogni giorno. La sostituzione del movimento centrale infatti è facile e contribuisce a prolungare la vita del telaio. L’alloggio per gli pneumatici arriva fino a 34mm e ruote larghe quanto basta per poterli sostenere. Gli allestimenti della Soloist sono sei: Ultegra DI2, Ultegra, 105 DI2, 105, Force eTap AXS e Rival eTap AXS. Mentre i colori disponibili sono tre: Embers, Gold Dust e Alpenglow.

Cervélo

Cervélo, il 2022 si annuncia con un arcobaleno di nuovi colori

13.07.2021
4 min
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In casa Cervélo sanno bene che anche l’occhio vuole la sua parte. Per questo nell’allestimento e la definizione delle nuove gamme 2022, la cura e l’attenzione per il design messi sul piatto dai tecnici e dai grafici del brand canadese sono portati ai massimi livelli tramite colorazioni accese e sgargianti. Spiccano in particolare i modelli Cervélo S5, Caledonia e Caledonia 5, proposti con una esaltante varietà di colorazioni che hanno il pregio di soddisfare i gusti di tutti gli appassionati: chi preferisce un colore più opaco e sobrio e chi invece predilige una colorazione più accesa, fresca e… sbarazzina.

Cinque sfumature di nero

Iniziamo dalla Cervélo S5, specialissima che soddisfa le ruote veloci. Nel catalogo Cervélo spicca una varietà di colori tra i quali varie tonalità di nero, come il Five Black oppure il Metal Carbon, fino ad arrivare ai più accesi Iron Oxide, che riprende i colori della ruggine, e Blue Chameleon, che può assumere tonalità differenti in base al punto dal quale la si guarda. La S5 tuttavia è disponibile anche nella versione Grey Carbon, una tonalità più opaca rispetto alle precedenti.

Caledonia, new look

La Cervélo Caledonia è stata progettata per l’utilizzo sui terreni più sconnessi, come il celebre pavé della Parigi-Roubaix e gli sterrati della Strade Bianche, su cui l’hanno provata i professionisti della Jumbo-Visma. Per il 2022 si presenta vestita di un nero lucido, che mette in risalto gli inserti bianchi sul telaio. Le altre colorazioni disponibili per questo modello sono il Maroon-Red, l’Oasis (una tonalità di verde smeraldo con la scritta Cervélo azzurra: molto elegante).

La sorella della Caledonia, ovvero la Caledonia 5, che si differenzia per il passaggio integrato dei cavi, presenta delle interessanti novità in termini di design. Stiamo parlando delle colorazioni Red-White, Carbon Chameleon, Purple Carbon e Blue Carbon.

Gruppi al top

Per completare il discorso, vale la pena sottolineare che le bici di cui abbiamo parlato finora possono essere equipaggiate con i gruppi Shimano Dura-Ace Di2 9150, Shimano Ultegra Di2 8050, Sram Rival eTap AXS. Mentre per quanto riguarda le ruote troviamo le DT Swiss P1800.

«Possiamo dire con certezza – ci spiega Enrico Andrini, dell’ufficio marketing di Cervélo per quanto riguarda il mercato italiano – che le bici Cervélo non passano certo inosservate. L’attenzione per i dettagli è sicuramente uno dei pregi più importanti. Abbiamo ricevuto molta attenzione anche grazie alla partnership con il team Jumbo-Visma, che rappresenta per noi un grande valore aggiunto, la cui collaborazione si è rivelata un vero e proprio plus tecnico e di comunicazione per entrambe le parti».

cervelo.com

Manubrio Cervélo S5 Jumbo Visma

La Cervélo S5 della Jumbo Visma? Ce la spiega Affini

18.03.2021
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Come abbiamo detto altre volte tra i componenti in piena evoluzione c’è sicuramente il manubrio. Uno dei più particolari è certamente quello montato sulle Cervélo S5 della Jumbo Visma. Abbiamo parlato con Edoardo Affini per capire meglio le qualità di questo manubrio e in generale della S5.

Il cambio di bici

Con la nuova stagione la Jumbo Visma è passata dalle biciclette Bianchi alle Cervélo e Wout Van Aert dichiarava a inizio stagione che era curioso di vedere come si sarebbe trovato con il nuovo materiale, soprattutto a cronometro. Dai risultati ottenuti alla Tirreno-Adriatico potremmo dire che il cambio di bicicletta sia stato metabolizzato bene e il campione belga si proietta verso la Milano-Sanremo con l’aerodinamica Cervélo S5.

Edoardo Affini
Edoardo Affini tira il gruppo alla Tirreno Adriatico
Edoardo Affini
Edoardo Affini tira il gruppo all’ultima Tirreno Adriatico

Veloce e reattiva

Anche il nostro Edoardo Affini è passato allo squadrone olandese da pochi mesi e anche per lui c’è stato il cambio di bicicletta, infatti ricordiamo che la scorsa stagione pedalava su Scott.
«Devo dire che finora in gara ho usato sempre la S5 – ci dice il corridore mantovano – anche perché è la bicicletta che si addice maggiormente alle mie caratteristiche». Ricordiamo che Affini è un passista molto forte a cronometro, tanto che ha vestito la maglia azzurra nella prova contro il tempo agli ultimi mondiali di Imola.
«E’ una bicicletta molto veloce che mantiene bene le alte velocità – continua Affini – ed è anche reattiva, risponde bene ai cambi di ritmo. Certo io non ho la potenza dei velocisti puri, però nei rilanci ho visto che è molto efficiente».

Wout Van Aert
Wout Van Aert in allenamento con la S5 nei primi raduni dell’anno
Wout Van Aert
Wout Van Aert in allenamento con la Cervélo S5 nei primi raduni dell’anno

Rigido e aerodinamico

Tra gli elementi che rendono la S5 molto veloce c’è sicuramente il cockpit, composto dall’attacco manubrio CS28 a forma di V e dal manubrio AB08.
«All’inizio ero molto curioso di questo manubrio – ci spiega Affini – anche perché è molto particolare e balza subito all’occhio. Devo dire che dopo qualche mese che lo sto provando mi trovo molto bene».

Il corridore della Jumbo Visma sottolinea alcune qualità: «E’ molto rigido e aerodinamico. Inoltre, la parte superiore piatta è molto confortevole e riesco ad avvolgerlo con tutta la mano senza problemi. E’ molto comodo per appoggiarsi con i gomiti e mettersi in posizione, ma adesso non lo posso più fare – dice ridendo – lo trovo meglio di un manubrio con la forma tonda tradizionale».

Cervélo S5 Jumbo Visma
La Cervélo S5 della Jumbo Visma
Cervélo S5 Jumbo Visma
La Cervélo S5 della Jumbo Visma, si notano le sue forme aerodinamiche

Facilità di regolazione

Cervélo ha sempre dichiarato che è stato scelto di realizzare questo manubrio in due pezzi separati, anziché in un pezzo unico, per dare più soluzioni di regolazioni ai ciclisti. In effetti Affini ci conferma questa qualità.
«Come misure ho riportato quelle che ho sempre avuto e non ho avuto particolari problemi, anche perché questo tipo di manubrio in due pezzi permette di avere diverse regolazioni sia come attacco che come spessori».

Manubrio e attacco CS28 Cervélo
Si nota la sezione piatta del manubrio e la forma a V dell’attacco
Manubrio AB08 e attacco CS28 Cervélo
Si nota la sezione piatta del manubrio e la forma a V dell’attacco

Misure disponibili

Ricordiamo che l’attacco CS28 è disponibile in diverse misure, che vanno da 80 millimetri fino a 130 millimetri, con incrementi di 10 millimetri. Il manubrio AB08 è disponibile in 4 misure di larghezza, che partono da 38 centimetri fino a 44 centimetri. Il manubrio può essere ruotato fino a +5 gradi con incrementi di 2,5 gradi. Ovviamente il massimo vantaggio aerodinamico si ha con un angolo di 0 gradi.