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Arianna Fidanza alla Ceratizit: «Voglio trovare più spazio»

07.11.2022
4 min
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Un cambio di casacca che in pochi avrebbero previsto. Arianna Fidanza nel 2023 correrà nel team Ceratizit lasciando il Team BikeExchange – Jayco dopo due anni insieme. Inutile dire che il riferimento al fatto che raggiunga la sorella Martina sia inevitabile. Dalle sue parole però si capisce che non sia stato così determinante. Dietro a questa reunion (sportiva) familiare si percepisce invece una rivalsa personale e l’intento di capire se possa ambire a qualche risultato importante. Dopo due anni di gregariato, forse condizionati dall’infortunio al ginocchio contratto a metà della stagione 2021, Arianna ora si vuole ritagliare il proprio spazio

Sullo sfondo rimangono come obiettivo le cronometro. Con Marco Pinotti quest’anno ha significato la ripresa della disciplina senza però raccogliere risultati importanti. Per la prossima stagione le prove contro il tempo rimangono centrali per ambire anche a qualche maglia, con il supporto dell’ex tecnico nonostante il cambio di squadra. 

Arianna Fidanza al mondiale ha conluso la crono al 23° posto
Arianna Fidanza al mondiale ha conluso la crono al 23° posto
Tornata dalle ferie sei già stata in Germania dalla tua nuova squadra…

Sì, tornata dalle Maldive, ho fatto toccata e fuga solo per prendere delle misure per la bici nuova. 

Stai già pedalando con i nuovi materiali?

La bici me la daranno al primo ritiro che faremo a dicembre. Ho iniziato a pedalare, a fare qualche uscita non troppo lunga. Ho staccato totalmente per due settimane e ammetto che non è troppo facile. Però pian piano si riprende.

Facciamo un passo indietro, che 2022 è stato?

Rispetto al 2021 è stata un’annata positiva. Non mi aspettavo di riprendermi così dall’infortunio che ho avuto al ginocchio. Sono partita subito bene e quest’anno mi sono messa tanto a disposizione della squadra. Le mie performance individuali sono sempre state buone e tirando le somme mi ritengo soddisfatta. 

Bentornate cronometro. Al mondiale ci hai racontato che è stata una tua volontà quella di tornare a lavorarci seriamente. Come sono andate?

E’ stata la mia prima esperienza al mondiale di crono. E’ il primo anno in cui ci ho lavorato concentrandomi di più con gli allenamenti. Ho iniziato uscendo una volta a settimana poi dopo il quinto posto all’italiano ho continuato a lavorarci. Ho fatto l’europeo a crono e non è andata come volevo perché venivo da una caduta in Norvegia. Non al top fisicamente, non sono riuscita ad esprimere le mie potenzialità. Poi per il mondiale non ambivo a nessun risultato sapevo che sarebbe stata dura. Personalmente è stata una buona esperienza e un primo passo. 

Si conclude dopo due anni l’esperienza di Arianna Fidanza alla BikeExchange – Jayco
Si conclude dopo due anni l’esperienza di Arianna Fidanza alla BikeExchange – Jayco
Come mai ti sei avvicinata a questa specialità?

Nelle categorie giovanili sono sempre andata bene a cronometro. Da juniores ho vinto l’italiano poi per un motivo per l’altro nelle categorie superiori non ho mai avuto la possibilità di continuare ad allenarmi o di lavorarci con costanza. E’ una specialità che mi piacerebbe portare avanti in cui posso crescere e può diventare un valore aggiunto anche in ottica crono a squadre. 

Pinotti è stato il tuo preparatore, proseguirai con lui anche anno prossimo?

Sì era il primo anno che ho lavorato con lui e mi sono trovata molto bene. Continueremo insieme anche l’anno prossimo nonostante il cambio di squadra.

Veniamo al 2023. Come mai questo cambio di team? 

E’ stata una scelta difficile perché avrei avuto la possibilità di rinnovare altri due anni nella BikeExchange. E devo dire che mi son sempre trovata molto bene. Quest’anno e l’anno scorso mi sono sempre messa a disposizione totale della squadra. Vorrei riuscire dal prossimo anno a trovare più spazio per me e vedere cosa posso fare. Sono arrivata ad un punto che voglio capire se posso essere solo una donna squadra oppure se posso anche io ambire ai miei risultati. Vedendo il livello che sono riuscita a mantenere quest’anno spero di mantenerlo anche il prossimo per poter dire la mia nelle gare adatte a me.

Le sorelle Fidanza tornano insieme dopo tre anni in team diversi foto Instagram)
Le sorelle Fidanza tornano insieme dopo tre anni in team diversi foto Instagram)
Il ritorno in squadra con tua sorella Martina ha un peso nella decisione?

Parlando con lei, mi ha detto che la squadra è un ambiente tranquillo. Sicuramente la sua presenza ha avuto una parte nella decisione. Ma io sono una persona obbiettiva, esigente e determinata di mia natura e l’ambiente che mi ha descritto è quello che mi serve. 

Stai già pensando a come impostare la prossima stagione?

Mi hanno inviato una bozza di calendario nei giorni scorsi e ho parlato un po’ con il mio preparatore e ho deciso di arrivare bene con una buona forma già alle classiche di inizio stagione. Poi avere uno stacco dopo prima di fine aprile e riprendere con delle gare a tappe a maggio. Dopodiché mi piacerebbe partecipare al Giro, che preparerò con un periodo in altura, e dopo si vedrà in base alla mia forma se andare al Tour o meno. Però è ancora una bozza e lo definiremo al primo ritiro di dicembre. 

Le cronometro rimangono un obiettivo?

Sicuramente ne faranno parte. Anche perché non lo appesantiranno visto che ce ne sono veramente poche. Negli appuntamenti più importanti a partire dall’italiano non mancherò di certo. 

Ceratizit: continua il progetto ciclismo e lavoro

16.10.2022
5 min
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Il progetto “Machining meets cycling by Ceratizit” prosegue spedito ed è giusto così. Le iniziative belle devono procedere, creando una continuità di progetto e con la voglia di guardare al futuro. Il 1° Giro Totale, organizzato da Ceratizit con il supporto organizzativo di Kirolife, è la testimonianza di tutto ciò. Un punto da cui partire e dal quale trarre nuovi spunti per dare subito slancio a questa iniziativa. 

L’incontro di cui vi parliamo, al quale abbiamo avuto la fortuna di assistere, si è svolto a Tirano. Nel teatro delle splendide strade della Valtellina, che dal lago di Como conducono fino alla cima del Passo dello Stelvio. Un luogo dove la bici, in qualsiasi salsa, la deve fare da padrona, in barba ai motori che poco si armonizzano con lo spettacolo di queste montagne. 

Un anno di vita

Il progetto, come abbiamo avuto modo di raccontarvi, si chiama “Machining” meets cycling by Ceratizit”. L’obiettivo è quello di trasportare i valori dello sport: passione, entusiasmo e volontà, all’interno del mondo del lavoro. Ceratizit si pone come tramite coinvolgendo le aziende del territorio e poi i ragazzi delle scuole di ciclismo. Tutto questo per dimostrare che fare sport non è solo un’attività sana, ma un modo di vivere il territorio, partendo anche, ma non solo, dal mondo del lavoro.

La passione per la bici è il filo conduttore di questo progetto. Perché anche se non tutti i ragazzi avranno una carriera sportiva, è altrettanto vero che i valori che la bici trasmette si integrano perfettamente nella vita di tutti i giorni.

Il parere delle squadre

A Tirano non è stato solo il momento di raccontare una bella esperienza, ma anche quello di dare una vera e propria testimonianza. Al 1° Giro Totale erano presenti i dirigenti delle squadre coinvolte, insieme ai ragazzi che, nella giornata di sabato, hanno pedalato con noi sul Sentiero Valtellina. Approfittando della giornata trascorsa insieme, abbiamo così indagato su questo primo anno del progetto “Machining meets cycling by Ceratizit”.

«Abbiamo avuto i primi contatti con Ceratizit durante l’inverno 2021 – ci racconta Edoardo Maffeis, vicepresidente della Scuola Ciclismo Cene – siamo stati coinvolti dalla Sc Gazzanighese, una squadra bergamasca con la quale collaboriamo. Essendo molto vicini (i due paesi sono confinanti, ndr) abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. In più loro hanno ragazzi che vanno dai giovanissimi agli esordienti, mentre noi allievi e juniores. Per avere una bella collaborazione a livello di sport e territorio. Noi siamo stati affiancati in questo progetto dall’azienda PMP che lavora nella meccanica di precisione».

I valori del ciclismo

«E’ un progetto che abbiamo ritenuto molto interessante ed innovativo – continua – perché i ragazzi che sono in prima e seconda superiore iniziano a vedere il mondo del lavoro e a capire certi valori e priorità. Che sono poi trasversali con il mondo dello sport. Il titolare dell’azienda PMP negli anni aveva già avuto tra i suoi dipendenti ragazzi dal mondo del ciclismo. Una delle differenze che aveva subito notato era che i ragazzi che corrono in bici hanno un certo tipo di disciplina ed attitudine rispetto a chi non hai mai praticato sport.

«A Gazzaniga c’è l’istituto tecnico industriale che ha nei suoi indirizzi anche quello meccatronico. Si crea quella che è anche una sincronia tripla: scuola, sport e lavoro. Quando apriranno gli stage scolastici scuola-lavoro i ragazzi potrebbero finire proprio nelle aziende coinvolte nel progetto trovando una bella continuità».

I ragazzi intervistati si sono detti contenti di questo progetto che li avvicina alle realtà del loro territorio
I ragazzi intervistati si sono detti contenti di questo progetto che li avvicina alle realtà del loro territorio

Il parere dei ragazzi

Il progetto, però, vede al centro i ragazzi, sono loro i protagonisti di questa storia, allora approfittiamo della disponibilità e chiediamo loro come si sono trovati.

«Inizialmente ci hanno fatto una presentazione della fabbrica – ci dice uno dei ragazzi che ha visitato la sede di PMP – spiegandoci cosa fanno e in quale campo lavorano. Successivamente abbiamo fatto un tour più specifico dove abbiamo visto le macchine, vedendo anche il funzionamento. Nella seconda parte della visita ci hanno fatto vedere altre macchine più specifiche. Ci hanno spiegato anche il lavoro che facevano per le componenti delle biciclette (dal 2022 PMP non produce più componenti per le bici, ndr). Questa è un’opportunità in più per scoprire quello che il mio territorio mi può offrire e calare nella realtà quello che impariamo a scuola».

Ceratizit 2022

Il progetto di Ceratizit, dallo sport al mondo del lavoro

14.05.2022
6 min
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Di un’iniziativa del genere c’era veramente bisogno. C’è da sperare che possa concretizzarsi in maniera forte anche dalle nostre parti. E’ un progetto che può creare lavoro e sappiamo bene come questo sia cosa rara di questi tempi. Stiamo parlando di “Machining meets cycling by Ceratizit”, un’idea che la grande multinazionale – attiva nel ciclismo con un team e la sponsorizzazione di parecchie gare – ha avuto nel 2019 e che da quest’anno è stata esportata anche in Italia.

Ceratizit è un gruppo di Hightech Engineering, specializzato in utensili per l’asportazione truciolo e soluzioni speciali in metallo duro. Ha nel suo catalogo 100.000 prodotti diversi, ha ricevuto dal 2002 ben 20 premi per l’innovazione, ha 30 sedi produttive e oltre 1.000 brevetti.

In cosa consista questa iniziativa è presto detto: attraverso la promozione dei valori dello sport e del ciclismo in particolare, Ceratizit crea un legame fra aziende legate al suo mondo e società ciclistiche e scuole di ciclismo, proponendo la possibilità di fare formazione professionale di meccanica ciclistica. In questo modo un giovane, pur continuando a praticare ciclismo, può intravedere nella passione sportiva anche un veicolo per trovare uno sbocco lavorativo. Può pensare a un suo futuro nel settore a lungo termine, andando anche oltre un’eventuale carriera sportiva che, sappiamo bene, rischia di essere molto breve.

De Galdeano Confalonieri
Da sinistra Igor Gonzalez de Galdeano, Maria Giulia Confalonieri e Ramiro Bengoechea, Managing Director di Ceratizit
De Galdeano Confalonieri
Igor Gonzalez de Galdeano e Maria Giulia Confalonieri, testimonial del progetto in Italia

Atleta U23 cercasi…

Il progetto, che dopo Spagna e Italia dovrebbe svilupparsi anche in altri Paesi, prevede incontri fra aziende e società. In Italia nel 2021 la Cicli Fiorin aveva visitato la sede italiana di Ceratizit, poi ci sono state l’Erba Spa e la Sc Gazzanighese, mentre proprio in questi giorni si sta svolgendo un secondo meeting, tra la Pmp srl e la Scuola Ciclismo Cene, sempre nel bergamasco. In questi incontri, i ragazzi visitano la struttura delle aziende, i vari passaggi di produzione. Poi si discute sui principali valori del ciclismo (responsabilità, disciplina, sacrificio, appartenenza al team) e come questi siano comuni tanto nella pratica sportiva che nella vita lavorativa.

In Italia, dove testimonial dell’iniziativa è Maria Giulia Confalonieri, dallo scorso aprile ad occuparsi del progetto è Roberta Ceppi, ex responsabile dell’ufficio stampa federale, rimasta sinceramente stupita soprattutto dall’interesse che tanti ragazzi hanno mostrato verso l’idea di guardare al ciclismo in maniera diversa da quella prettamente agonistica.

«L’obiettivo immediato – spiega – è trovare un atleta under 23 che voglia continuare la sua attività ciclistica, ma al contempo iniziare la formazione professionale. Il target dell’idea di Ceratizit, che beninteso ha affrontato questo progetto in un quadro di promozione e marketing, è identificato nei ragazzi dai 14 ai 18 anni, ma c’è la concreta possibilità di allargare questo bacino di utenza ed è nostro obiettivo farlo».

Un’opportunità per il futuro

Il progetto come detto ha preso il via in Spagna, dove la Ceratizit si è appoggiata per il suo sviluppo alla Kirolife, società fondata da Igor Gonzalez de Galdeano, professionista fino al 2005, bronzo al mondiale a cronometro nel 2002 e maglia gialla per una settimana al Tour. Il basco ha sposato questa idea con tutto se stesso, identificando in essa una grande opportunità per tanti ragazzi.

«Quando sono diventato pro’ – ci ha detto – per me è stato molto importante continuare gli studi perché volevo una carriera aperta anche dopo lo sport. Una decina di anni fa, appesa la bici al chiodo, sapevo di avere un futuro davanti a me e tante idee.

«Nel nostro mondo, per fare un esempio, la figura del meccanico qualificato è fondamentale. Non ce ne sono poi così tanti ed è importante pensare a questa come a un’altra opportunità per vivere in quest’ambiente. Non tutti potranno approdare al professionismo e bisogna esserne consci. Allora quello che possiamo offrire è un’opportunità per vivere il ciclismo non solo come vittorie e sconfitte, come allenamenti e gare, ma anche come un qualcosa di più grande».

Il professionismo è per pochi…

L’iniziativa era nata nel 2019 e quindi ha rischiato di venire stoppata dal lungo periodo della pandemia. Come si è andati avanti in quei lunghi mesi senza la possibilità di girare, contattare direttamente le aziende, vivendo in pratica a mezzo servizio?

«Abbiamo continuato a lavorare – risponde l’iberico – allargando le nostre conoscenze e il bacino d’utenza nei mesi estivi, per farci trovare pronti al momento di ripartire».

Nella sua analisi, Gonzalez de Galdeano parte spesso dalla sua esperienza e paragonandola con il ciclismo attuale coglie anche spunti che danno maggiore forza nel portare avanti il progetto.

«Io guardo al ciclismo attuale – dice – fatto di grandissimi campioni che sono soprattutto leader di se stessi. E’ un ciclismo molto cambiato, nel quale i valori di squadra esistono ancora, ma non come erano ai nostri tempi. E non nascondo che in questo ciclismo, che ho anche frequentato in maniera diversa (il corridore basco è stato anche team manager della Euskaltel-Euskadi, ndr) non mi ci ritrovo. Sono convinto che sia importante spingere sui nostri concetti condivisivi, per dare una chance a tanti ragazzi e non solo a quelli con maggior talento. Il ciclismo professionistico resta e sarà sempre per pochi. Noi ci rivolgiamo a loro attraverso un’idea riassunta in un pensiero semplice: il futuro è nelle tue mani, unisciti a noi. Questo è lo slogan di base dell’iniziativa».

Gonzalez de Galdeano
Igor Gonzalez de Galdeano in maglia gialla nel 2002. In carriera ha vinto 12 corse
Gonzalez de Galdeano
Igor Gonzalez de Galdeano in maglia gialla nel 2002. In carriera ha vinto 12 corse

Non un’azienda, ma una famiglia…

Il programma va sviluppandosi a grande velocità. La Ceratizit sta preparando anche un evento di più ampio raggio, dal 7 al 9 ottobre in Valtellina. Lì ci saranno la parte teorica e la diffusione del progetto verso le tante società locali, ma anche la condivisione attraverso una pedalata.

D’altro canto un passo importante per la multinazionale è coinvolgere il più ampio numero di aziende verso questa possibilità, ma anche, dall’altro lato, una fascia sempre più larga di società sportive e di ragazzi.

«Nel corso del primo incontro nella Erba Spa – ricorda Roberta Ceppi – al termine del giro in fabbrica e della discussione un ragazzo disse: “Ma qui è bellissimo, più che un’azienda sembra una famiglia”. Il presidente Gianiosep Erba, ex corridore, a quelle parole si è commosso. E’ la conferma che il progetto funziona, siamo sicuri che possiamo in questo modo offrire occasioni professionali a molti ragazzi volenterosi».

In pratica quello che la Ceratizit e il suo “braccio operativo” Kirolife fanno è collegare due diverse entità per creare lavoro. Un po’ quello che avrebbero dovuto fare i famosi “navigator”. Solo che qui non parliamo più al condizionale, ma all’indicativo presente…