E adesso parliamo della Alessio, rimasta nel mondo delle bici

04.01.2025
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Che fine ha fatto Camilla Alessio? Ce lo chiedevamo a proposito dell’evoluzione delle giovani azzurre dell’ultimo quinquennio, sottolineando come sia andato perso un talento autentico, testimoniato dai risultati fra juniores e U23. Della ragazza di Cittadella si erano perse le tracce nel 2022, dopo la sua prima stagione alla Ceratizit dove aveva assaggiato il WorldTour. Si sapeva di problemi fisici che l’avevano frenata, tanto che aveva evidenziato come, se non ne fosse venuta a capo, avrebbe smesso. E’ evidente che una soluzione nell’immediato non sia stata trovata.

Una carriera, quella della Alessio, durata fino al 2022, poi ha dovuto arrendersi ai problemi di stomaco
Una carriera, quella della Alessio, durata fino al 2022, poi ha dovuto arrendersi ai problemi di stomaco

La bici per amica

La carriera ciclistica è stata quindi messa alle spalle, ma Camilla è rimasta nell’ambiente e la bici non l’ha minimamente abbandonata.

«E’ una mia fedele compagna – afferma mentre è ancora alle prese con i fastidi dei mali di stagione con i quali ha convissuto nel passaggio dell’anno – appena posso torno a pedalare ma senza impegno. I problemi gastrici ora sono più sotto controllo: mi era stata riscontrata un’ulcera allo stomaco che si aggravava quand’ero sotto sforzo. Dopo un anno e mezzo che ho smesso ho finalmente trovato l’equilibrio per tenerla a bada, ma appena salgo di livello come sforzi fisici torna a farsi sentire. Quindi l’agonismo l’ho lasciato, a malincuore».

La Alessio oggi, in bici solo per diletto, quando il lavoro alla Selle Royal glielo consente
La Alessio oggi, in bici solo per diletto, quando il lavoro alla Selle Royal glielo consente
Che cosa fai ora?

Quando gareggiavo, continuavo parallelamente i miei studi in scienza della comunicazione. Appena mi sono ritirata, la Ceratizit mi ha offerto uno stage lavorativo nel settore marketing, poi ho seguito per 18 mesi il settore della Wilier Triestina e ora sono alla Selle Royal, sempre nel settore marketing.

Quindi non ti sei allontanata dal tuo mondo…

Non avrei mai potuto, devo anzi dire grazie al ciclismo perché ha schiuso le porte della mia carriera lavorativa anche se non è stata quella che sognavo da bambina. Ma per me è stato importante rimanere nell’ambiente.

Che cosa ti ha lasciato la tua breve eppure importante carriera, considerando i risultati ottenuti soprattutto nelle categorie giovanili?

Ci riflettevo proprio in questi giorni di festa, mentre trascorrevo del tempo con le mie amiche tutte fuori dal mondo ciclistico. Il mondo delle due ruote mi ha trasmesso un grande senso di praticità, di connessione con la natura: c’è gente che esce con la pioggia magari un paio di volte nella vita, chi fa la vita del corridore invece non si cura di pioggia o freddo, se deve allenarsi o correre, va. E’ un legame tutto particolare con l’ambiente in cui viviamo, che t’impone di non piangerti addosso ma di adattarti a quel che ti circonda e questo serve in ogni ambito della vita.

Agli europei di Trento 2021 Camilla (a destra) ha contribuito all’oro della Zanardi fra le U23
Agli europei di Trento 2021 Camilla (a destra) ha contribuito all’oro della Zanardi fra le U23
Guardandoti indietro, l’esperienza del WorldTour com’è stata?

Bella e bruttissima allo stesso tempo. Affrontavo un calendario completo, diciamo che avevo toccato la punta del mio sogno, ma non ero io, non ero più quella degli esordi, delle presenze in nazionale. Il fisico mi stava tradendo e non potevo dare quello che volevo. Ogni gara era una sofferenza, spesso mi fermavo. Era il mio ambiente, ma progressivamente mi stavo rassegnando al mio destino.

Le tue stagioni in azzurro avevano lasciato presagire per te un grande futuro. C’è una gara in particolare, fra quelle vissute con la nazionale, che ricordi con particolare piacere?

Gli europei disputati a Trento e non sono perché correvamo in casa. E’ stata una bellissima esperienza, ricordo che quando ero con la nazionale, affrontavamo la tensione della vigilia, poi le gare al massimo livello, pensavo «Questo è quello che voglio fare nella mia vita». E’ stata una bellissima esperienza, avevo preso slancio.

La veneta di Cittadella ha sempre avuto un rapporto molto stretto con i tifosi che la riconoscevano
La veneta di Cittadella ha sempre avuto un rapporto molto stretto con i tifosi che la riconoscevano
Tu hai vissuto il ciclismo al suo massimo livello, che cosa consiglieresti a chi oggi si appresta ad affrontare quel che hai affrontato tu?

E’ una bella domanda. Quello ciclistico è un mondo difficile, ma che semplifica molto le cose, nel senso che sei parte di un ambiente con regole certe, forse anche dure per certi aspetti, dove vige la legge del sacrificio. Ma hai le spalle sempre coperte, c’è chi pensa a ogni tua esigenza. La vita di ogni giorno diventa così più fluida, più protetta. Io penso che una ragazza debba innanzitutto godersela, divertirsi e trarre da quello la spinta per andare avanti, avendo però l’accortezza di non dimenticare che c’è tutta una vita anche al di fuori e che tutto va vissuto con calma, contestualizzandolo.

Un podio sfiorato a cronometro per Camilla agli europei del 2019
Un podio sfiorato a cronometro per Camilla agli europei del 2019
Ma la voglia di pedalare ti è venuta meno?

Scherziamo? La bici non l’ho mai lasciata, d’inverno nei weekend facciamo spesso uscite con i miei amici, d’estate anche un paio di allenamenti a settimana e poi di nuovo sui pedali nel fine settimana. Ma sempre in maniera tranquilla, scegliendo itinerari sempre diversi fra il Trevigiano e il Vicentino. L’agonismo fa parte del passato, mettermi alla prova nelle Granfondo non avrebbe senso, risveglierei i problemi fisici che ho. Per me ora la bici è solo divertimento puro…

Ceratizit, il WorldTour come coronamento di un percorso

23.12.2023
4 min
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La Ceratizit-WNT è sempre stata considerata una formazione continental “sui generis”. Ce lo hanno ripetuto a più riprese tutte le italiane che corrono o hanno corso con i loro colori. Finalmente, verrebbe da dire, dieci giorni fa il team tedesco ha fatto quell’upgrade che voleva, ricevendo dall’UCI la licenza WorldTour.

A fine 2023 la Ceratizit ha chiuso al decimo posto nel ranking internazionale, prima dei team continental, dopo i podi di categoria nei due anni precedenti e completando una incredibile escalation che solo nel 2018 la vedeva al 34° posto assoluto. Dalle parole di Arianna Fidanza abbiamo voluto capire cosa cambia con l’acquisizione di questo status.

Nel 2023 la Ceratizit ha fatto un calendario quasi da WT, chiudendo al decimo posto del ranking internazionale, prima dei team continental
Nel 2023 la Ceratizit ha fatto un calendario quasi da WT, chiudendo al 10° posto del ranking internazionale

I ringraziamenti di Baldinger

«Vorrei ringraziare tutta la squadra e lo staff – ha dichiarato a caldo Dirk Baldinger, capo dei diesse della Ceratizit-WNT – per il loro duro lavoro, così come ringrazio tutti gli sponsor che hanno creduto nel nostro progetto negli ultimi dieci anni. Eravamo tutti motivati per raggiungere questo obiettivo e siamo felici di averlo centrato grazie ad undici vittorie con sei atlete diverse».

La notizia in ritiro

Dall’8 al 20 dicembre il neo-team WorldTour ha svolto il ritiro a Calpe. Non solo allenamenti e prove di materiali, ma anche attenzione sugli aspetti societari. Arianna Fidanza sa che la sua è una squadra-azienda, per effetto dello sponsor principale.

«Quando è stata fatta la richiesta – racconta la bergamasca che compirà 29 anni il prossimo 6 gennaio – eravamo abbastanza sicuri di passare nel WorldTour, però finché non arriva la conferma mai dire mai. Poi il 12 dicembre quando siamo rientrati dall’allenamento, i nostri dirigenti ci hanno comunicato che avevamo ottenuto la licenza. Nonostante ce lo aspettassimo, ci sono stati davvero tanta soddisfazione, orgoglio e gioia. E’ stato più che comprensibile, per la società è stato il coronamento di un percorso iniziato anni fa. Alla sera siamo andati tutti assieme in un locale a fare un piccolo festeggiamento perché comunque il giorno dopo ci aspettava un’altra seduta di allenamenti».

Inizio escalation. L’allora WNT Rotor (con Magnaldi e Vieceli) vince la classifica a squadre del Giro Donne 2019 (foto facebook)
Inizio escalation. L’allora WNT Rotor (con Magnaldi e Vieceli) vince la classifica a squadre del Giro Donne 2019 (foto facebook)

Pochi cambiamenti

Il suo contributo Arianna Fidanza l’ha dato eccome alla sua Ceratizit. A fine gennaio al debutto ad Almeria le aveva regalato la prima delle undici vittorie stagionali, aiutando poi le compagne in più occasioni, compresa la sorella Martina nel successo di Mouscron. Ma l’anno prossimo cosa potrebbe esserci di nuovo?

«Fondamentalmente per noi cambia poco – prosegue – perché già quest’anno abbiamo fatto praticamente un calendario WorldTour. La Ceratizit nel 2022 aveva chiuso al terzo posto del ranking continental, ma la Plantura-Pura era diventata WorldTour (poi con la denominazione Fenix-Deceuninck, ndr) e la Valcar si era trasformata nel devo team della UAE Team ADQ. Quindi in virtù dei punti ottenuti e a queste nuove licenze, la squadra ha potuto usufruire degli inviti praticamente obbligatori nelle corse più importanti, come classiche e giri a tappe.

Arianna Fidanza apre il 2023 vincendo ad Almeria. Era il primo degli undici successi conquistati dalla Ceratizit
Arianna Fidanza apre il 2023 vincendo ad Almeria. Era il primo degli undici successi conquistati dalla Ceratizit

«A livello organizzativo – spiega Arianna, che torna nel WT dopo il biennio nella Jayco – la nostra squadra era già estremamente preparata. Lo status sulla maglia indicava “continental”, ma eravamo un team WorldTour in tutto e per tutto. Non ci è mai mancato nulla. Quella sarà l’unica vera differenza,. Per il resto abbiamo sempre affrontato le corse con una mentalità da squadra di categoria superiore, pur consapevoli dei nostri mezzi e della concorrenza. Il 2024 è veramente dietro l’angolo. Non andremo in Australia per il DownUnder e faremo un nuovo ritiro a Calpe a gennaio per iniziare la stagione in Europa. Tra i vari obiettivi credo proprio che ci sarà quella di continuare a crescere e consolidarsi nelle prime dieci posizioni del ranking».

Martina Fidanza, dopo la paura il piano di rientro

12.04.2022
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Martina Fidanza è tornata in pista, perché le hanno detto che riprendere su strada dopo la frattura delle due vertebre sarebbe stato rischioso. Così stamattina ha caricato la bici in macchina ed è andata a Montichiari, dove l’aspettava Marco Villa. La caduta che ha interrotto la sua stagione su strada si è verificata il 16 marzo alla Nokere Koerse, settima corsa con la maglia della Ceratizit WNT Pro Cycling, in cui è approdata quest’anno..

«Ma io ero spaventata più per la testa – dice – perché dopo la caduta mi sono venute addosso veramente in tante. Mi hanno portato in ospedale e l‘unica cosa strana era che quando muovevo le gambe, partivano come delle scariche alla schiena. Mi hanno fatto gli esami per la testa ed era tutto a posto. Poi hanno insistito per guardare la schiena e la radiografia ha evidenziato la frattura di una vertebra. Ho provato ad alzarmi e mi hanno ceduto le gambe. Poi un po’ mi sono ripresa. Sono riuscita a prendere il volo di ritorno, anche grazie a mia sorella e al dottor Pollastri della sua squadra (il Team Bike Exchange-Jayco, ndr). Il giorno dopo sono andata dall’ortopedico ed è saltato fuori che c’era una seconda vertebra lesionata».

Da quest’anno, la bergamasca Fidanza – classe 1999 – corre con la Ceratizit WNT Pro Cycling
Da quest’anno, la bergamasca Fidanza – classe 1999 – corre con la Ceratizit WNT Pro Cycling
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto fin qui?

Qualcosa di buono si era iniziato a vedere. Nella prima corsa a tappe ho fatto un nono e un secondo posto. Penso che nonostante tutto, sia stato un buon inizio.

Dopo quanto tempo sei risalita in bici?

La verità? Il giorno dopo (si mette a ridere, ndr) ho provato a fare un giretto, ma dopo due pedalate ho capito che era impossibile. Sono stata due settimane col busto, poi ho cominciato la rieducazione in piscina, a fare delle camminate, la cyclette e insieme Tecar e magnetoterapia per attutire il dolore.

Hai tolto il busto dopo due settimane?

Ho tolto quello rigido venerdì e ora ho un corpetto più piccolo per la vita di tutti i giorni. Adesso c’è da capire come risponderà la schiena in pista.

Il suo 2021 si era chiuso con l’oro nello scratch ai mondiali di Roubaix
Il suo 2021 si era chiuso con l’oro nello scratch ai mondiali di Roubaix
Ti sei fatta una tabella ideale di rientro?

Ho tutto chiaro, ma bisogna vedere come andrà il recupero. Vorrei rientrare nella Coppa del mondo su pista in Canada, se Villa me ne dà la possibilità, perché ci arriverei con due settimane di allenamento, che sono poche. Poi farei un paio di gare a tappe, come la Ride London e il Giro di Campania. Non per fare risultato, ma per mettere insieme dei chilometri. Poi il Giro di Svizzera a giugno, un po’ di altura con le Fiamme Oro e i campionati italiani prima del Giro.

La schiena fa male?

Male a volte, più che altro ho dei fastidi. Per questo sono curiosa di vedere come mi riadatterò alla bici da pista. Certo non salirò subito su quella da inseguimento. Con quella penso che dovrò aspettare ancora un po’…

Dopo Arianna, anche Martina se ne va. Le Fidanza all’estero

09.12.2021
6 min
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Nell’era del ciclismo digitale – dove si possono reperire risultati, valori, informazioni, foto e video di un corridore – c’è chi ancora ama il vecchio metodo, quello di spedire il proprio curriculum vitae per trovare una nuova squadra. Un’email inviata (certo, la posta ordinaria sarebbe stata troppo lenta) in attesa di una risposta. Questa è parte della storia che ci ha raccontato Martina Fidanza, fresca di contratto con la Ceratizit WNT Pro Cycling per i prossimi due anni. Con l’ingaggio dell’iridata dello scratch 2021, la squadra tedesca aggiunge così contemporaneamente al suo roster sia un altro tassello italiano (ci sarà Camilla Alessio oltre alle riconfermate Lara Vieceli e Maria Giulia Confalonieri) sia una pistard con titoli internazionali (le altre sono le campionesse olimpiche, mondiali ed europee Brennauer e Archibald).

«Sarà una esperienza nuovissima per me – spiega la 22enne bergamasca – la prima in una formazione nuova. E’ da quando ho sette anni che corro in una squadra di mio padre (Giovanni, ex pro’ dall’88 al ’97 con una vittoria di tappa al Giro e al Tour, ndr). Sarò in un ambiente diverso e straniero. Mi porterà tantissime novità, anche nel calendario delle gare».

Martina come e quando è nato il contatto con la Ceratizit?

Questa estate, nel periodo del Giro d’Italia Donne, anche se io non l’ho disputato. Avevo già intenzione di cercare una nuova squadra per il 2022 e così ho spedito il mio curriculum a loro. Dirk Baldinger, il loro diesse, ha corso con mio padre (nel Team Polti nel ’94 e ’95, ndr) e ne hanno parlato assieme, con la volontà di inserirmi nella nuova squadra.

Singolare di questi tempi sentire un corridore che spedisce un curriculum…

E’ così imbarazzante? (ride, ndr). Funziona così nel mondo del lavoro. Non mi vergogno a dirlo, li ho cercati io, non il contrario. Mi sono detta che nella peggiore delle ipotesi non lo avrebbero letto. Diciamo che noi ragazze su certe cose siamo un po’ indietro. Solo dopo il mondiale di Roubaix ho firmato con un procuratore (Lorenzo Carera, figlio di Johnny dell’agenzia A&J All Sports, ndr), ma prima di allora non avevo mai avuto nessun tipo di supporto

Dovrai trasferirti da loro?

No, farò base a casa, mi sposterò solo per i ritiri o collegiali. Mi daranno totale libertà sul programma della pista, che per me rimane molto importante ed il mio obiettivo principale. Avere questa tranquillità in un team così ben organizzato su strada è un sogno.

Campionessa europa su pista, a settembre Martina ha vinto il Trofeo Città di Alba
Campionessa europa su pista, a settembre Martina ha vinto il Trofeo Città di Alba
Troverai anche tue connazionali. Avete già fatto un raduno?

Ci siamo trovati a Castagneto Carducci per foto e meeting. Ho conosciuto tutto il team. Ci saranno anche due meccanici italiani e questa cosa mi aiuterà. Sarà un bell’ambiente, ho avuto una bella impressione, di tanta professionalità.

Hai già parlato con loro per il tuo programma agonistico?

Dobbiamo ancora delineare il programma. Ho dato una bozza delle corse che mi piacerebbe fare ma dovremo chiaramente accordarci in base a come andrà la stagione. Vorrei iniziare con alcune gare in Belgio, magari di seconda fascia, per fare esperienza. Ad aprile e maggio vorrei concentrarmi con le prove di Coppa del mondo in pista. In estate mi piacerebbe fare una gara a tappe, anche di quelle brevi come il Baloise Ladies. Se devo però scegliere, ci terrei a correre il Giro, che ho già corso nel 2018 (nel 2020 arrivò fuori tempo massimo alla seconda e durissima tappa di Arcidosso, ndr), anche se so che il percorso solitamente è molto duro. 

Meritatamente e un po’ a sorpresa, sei iridata dello scratch. Forse non te lo aspettavi neanche tu…

No, assolutamente. E’ sempre stato il mio sogno vincere un mondiale tra le elite, ma non pensavo di riuscire a raggiungerlo con lo scratch di quest’anno. E’ arrivato inatteso per come si è svolto e per il finale. Mi sarei aspettata di fare una bella volata, se tutto fosse andato bene. 

Praticamente lo hai vinto per distacco. Cosa che non ti è mai successa nemmeno su strada…

Esatto (ride, ndr). Tutti i miei successi sono arrivati allo sprint.

Dal 2022 cosa ti aspetti a livello personale? 

Sarà l’anno della crescita. Atleticamente, perché fare un calendario di buon livello mi aiuterà a cambiare le mie caratteristiche e colmare le parti che mi mancano. Umanamente, perché approcciarmi con una squadra straniera e lavorare in un ambiente totalmente diverso mi servirà tanto. Sono una persona che si adatta abbastanza bene.

Hai chiesto consiglio a tua sorella Arianna che corre all’estero da un paio di stagioni?

Non sono spaventata, ma andrò in un ambiente totalmente nuovo dove non avrò quella zona di comfort che ho avuto finora. Durante i primi giorni di ritiro mia sorella mi ha aiutata scrivendomi e cercando di tranquillizzarmi. 

La tua compagna di nazionale Zanardi durante la Uci Champions League ha fatto una battuta dicendo che lo scratch è noioso. Vista la vostra amicizia, vuoi risponderle?

E’ noiosa la sua corsa a punti (ride, ndr). Scherzi a parte, naturalmente ho un bellissimo rapporto con Silvia. Ammetto che lo scratch sia una disciplina strana, perché non è una gara che si risolve sempre nel modo in cui si pensa. Magari ci sono tre favorite e poi il podio finale è tutt’altro. Anche questo è il bello. 

Alessio riscopre la bici e va in Germania. L’obiettivo è crescere

12.11.2021
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«Vi sembrerà strano ma negli ultimi due anni ho scoperto la passione per le bici. Da corsa, mountain bike e anche Bmx. Non intese come sport agonistico, ma come attrezzo».

Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che a fare un’affermazione del genere un po’ a sorpresa è Camilla Alessio. Lei è ragazza di vent’anni che corre da quando è G4 e che nel suo palmares giovanile vanta già un mondiale dell’inseguimento a squadre, un secondo posto nella crono individuale e due podi tricolori da junior. E che sarà l’ennesima giovane italiana con la valigia pronta per l’estero. Nel 2022 correrà con la Ceratizit-WNT Pro Cycling, formazione tedesca.

Nel 2020, primo anno da elite, corre il tricolore crono a Bassano. Ha sempre avuto feeling con la bici da crono
Nel 2020, primo anno da elite, corre il tricolore crono a Bassano. Ha sempre avuto feeling con la bici da crono

Azzurra a Trento

Quindi, per la padovana di San Martino di Lupari – nata il 23 luglio 2001 a Cittadella e passata elite l’anno scorso con tante aspettative – che stagioni sono state le ultime due?

Certo, la vicenda del Covid le ha complicato la vita più del dovuto e probabilmente il vero risultato è stato proprio quello che diceva in apertura. Forse quel riscoprire la bicicletta sotto un altro punto di vista ha consentito alla Alessio in questa annata di centrare un bel quinto posto al campionato italiano in linea e di indossare ancora la maglia azzurra agli europei di Trento (conclusi al nono posto lavorando per la sua compagna Zanardi).

Camilla parlaci questi ultimi due anni alla BePink. Come li hai vissuti?

Il mio bilancio è positivo. Prima non facevo caso a certi dettagli. Sono stati importanti la nutrizionista Francesca Tonin e il fisioterapista Wais Baron, che continueranno a seguirmi. Sono cresciuta molto a livello tecnico. E anche dal punto di vista tattico grazie alla BePink, a Walter e Sigrid (rispettivamente Zini e Corneo, team manager e direttore sportivo, ndr) che mi hanno insegnato a “vedere” la gara.

Come hai gestito con loro il tuo passaggio alla Ceratizit-WNT?

Ero tra le confermate per il 2022, poi quando è arrivata questa nuova proposta verso fine stagione ne abbiamo parlato. Io ci vedevo una bella opportunità per crescere ancora e loro hanno accolto in modo favorevole le mie ragioni. Siamo rimasti in buoni rapporti. Credo proprio che siano contenti per la mia scelta e perché mi abbiano cercata dall’estero. In fondo è anche merito loro.

Come sei entrata nei radar della squadra tedesca?

Si sono interessati a me dopo il campionato italiano ed hanno continuato a seguirmi. Ma non lo sapevo, l’ho scoperto solo dopo la fine del Giro d’Italia Donne. Ed è stato meglio così, ho corso senza pressioni e tranquilla. Il contatto definitivo ce l’ho avuto tra fine agosto ed inizio settembre.

In azione al Trofeo Binda: le salite lunghe sono il suo pane e ammette di volerci lavorare
In azione al Trofeo Binda: le salite lunghe sono il suo pane e ammette di volerci lavorare
Con te verrà anche Martina Fidanza. Prosegue l’esodo delle giovani azzurre fuori dall’Italia, cosa ne pensi?

Come per tanti settori, lavorativi e non, l’estero non ha eccellenze ma le promuove. Noi facciamo parte di esse. Dobbiamo anche guardare il lato economico, serve un rientro per chi vuole fare questo di mestiere. Purtroppo in Italia non ci sono tante squadre che se lo possono permettere come quelle straniere, che in più hanno anche un calendario più definito. Poi sono aperta a nuove esperienze, anche di vita. 

Farai parte di una folta colonia italiana. Raggiungerai Magnaldi, Confalonieri e Vieceli. Cosa ti aspetti dalla nuova squadra?

Approdo in una società molto buona, con un budget importante e con corridori molto forti. Spero di trovare un ambiente dove possa regnare la stima reciproca e nel quale possa esprimermi con tranquillità. Senz’altro è un bel salto di qualità.

Ed invece cosa ti aspetti da te?

Ho tanti stimoli e molta voglia di cominciare a lavorare. Dall’anno prossimo cambierò il preparatore. Mi seguirà Paolo Artuso (coach della Bahrain Victorius, ndr) e ringrazio Enrico Licini per averlo fatto in questi anni. L’anno prossimo mi auguro di fare bene e avere risultati. Non tanto per me, quanto per la squadra. Ad esempio sapere che dovrò lavorare per un’atleta come la Brennauer o le altre di grosso calibro mi dà tanta carica e mi responsabilizza. 

Hai già un programma per il 2022? Raduni ed eventuale soggiorno in Germania?

Sì, abbiamo già un po’ di date. Ai primi di dicembre faremo due giorni di foto ufficiali e consegna dei materiali in Austria, poi ci sposteremo in Italia fino al 20, anche se ancora non so dove. A gennaio e febbraio faremo altri due ritiri lunghi a Calpe dove la squadra ha una casetta.

E il resto?

Non andrò a vivere in Germania, farò sempre avanti e indietro per le gare. Perché se è vero che amo le nuove esperienze, mi piace mantenere una piccola comfort zone a casa in cui posso curare gli altri interessi che ho al di fuori della bici. Come l’Università che proseguirò con corsi privati. Studio Lingue, Società e Scienze del Linguaggio. Mi piacerebbe diventare giornalista sportiva o insegnante.

Sei una scalatrice che va forte a crono, quantomeno nelle categorie giovanili. Del programma degli allenamenti ne hai già parlato con loro e col tuo preparatore?

Sì, assolutamente. Mi trovo a mio agio in salite lunghe e cercherò di migliorare ulteriormente. Un’altra cosa bella è che tornerò a lavorare per la cronometro visto negli ultimi due anni le avevo un po’ trascurate. Per la squadra è una specialità importante, che vogliono curare a fondo. Sanno che mi piace e che andavo bene. Anzi a tal proposito vi posso dire che la Gaerne, appena ha saputo della mia firma alla Ceratizit WNT e del programma-crono, ha studiato proprio per me un prototipo di scarpe che al posto del tradizionale “boa” avrà una cerniera per essere ancora più comode e performanti. Mi arriveranno a breve.

Orgoglio Confalonieri: «Saremo parte di questa vittoria»

09.10.2021
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Maria Giulia Confalonieri con i pugni chiusi d’orgoglio, mentre Elisa Balsamo piangendo ringrazia le compagne. Maria Giulia Confalonieri che passa sul traguardo di Leuven con le braccia alzate come la compagna di nazionale. Che sorride guardandosi intorno, sentendo di far parte di una storia più grande. Poi le parole di Saul Barzaghi, il fisioterapista della squadra azzurra. Sul fatto che quella maglia azzurra, la Mary ha dovuto sudarsela. Sul fatto che una così, con la sua capacità di fare gruppo e stemperare le tensioni, in nazionale dovrebbe esserci sempre. E che se alle Olimpiadi ci fosse stata lei, forse tante grane non ci sarebbero state.

L’abbraccio con Elisa Balsamo dopo la volata iridata: orgoglio sulla pelle
L’abbraccio con Elisa Balsamo dopo la volata iridata: orgoglio sulla pelle

Cross e weekend

A pochi chilometri da Seregno, casa sua, sta per partire il Giro di Lombardia, mentre le altre ragazze sono ancora in Gran Bretagna. La squadra, la Ceratizit WNT ha scelto di non andare, per cui dopo la Roubaix la sua stagione è finita. E’ il momento di prendersi del tempo per sé, di curare i ricordi e di capire se c’è il margine per allenarsi un po’ nel ciclocross. Assieme a sua cugina, Alice Maria Arzuffi, campionessa d’Italia.

«Qualche allenamento con lei l’ho sempre fatto – sorride – ma adesso devo capire se riesco a organizzarmi con la squadra. Se trovo una bici. La stagione ricomincia a febbraio, le temperature si sono abbassate e sarebbe un bel modo per fare qualcosa. Niente vacanze troppo esotiche quest’anno. Ieri ho fatto una camminata in montagna con il mio cane. Me ne sto in famiglia. E magari con il mio compagno Mattia faremo qualche weekend in giro per l’Europa».

Strade Bianche 2021, chiude con un 50° posto su un percorso duro per lei
Strade Bianche 2021, chiude con un 50° posto su un percorso duro per lei
Allora torniamo a Leuven, ti va? Che cosa ha significato quella maglia azzurra?

Indossarla mi ha sempre reso super orgogliosa. Ci tenevo tanto. Sapevo che il mondiale era finalmente adatto alle mie caratteristiche, dopo due anni per scalatori. Ci puntavo tanto da inizio anno. Sapevo che su quel percorso Elisa (Balsamo, ndr) fosse almeno da podio. Quando poi ho visto che le olandesi ci hanno fatto il regalo di non attaccare da lontano, ho capito che tirava aria buona.

Sempre le olandesi…

Erano quelle da battere, ma a un certo punto devi anche guardare i numeri. E delle ventitré che si stavano giocando il finale, noi eravamo in cinque. Cinque che hanno corso con un solo obiettivo. Siamo state brave a fare la volata, mentre Marianne Vos è stata lasciata sola.

Balsamo campionessa del mondo.

Elisa non è solo una compagna di nazionale, è anche mia amica fuori dalla bicicletta. Il mondiale è il giusto premio per un’annata in cui si è dedicata anima e corpo alla pista.

Nel 2018 compagne in Valcar e nella madison tricolore al Vigorelli: Confalonieri e Balsamo
Nel 2018 compagne in Valcar e nella madison tricolore al Vigorelli: Confalonieri e Balsamo
Siete state un gruppo eccezionale, si poteva pensare?

Ho un buon rapporto con tante delle ragazze del giro azzurro, ma siamo donne e non si può sempre andare d’accordo. Però siamo state davvero un bel gruppo. Con Elisa, Marta e Vittoria (Balsamo, Cavalli e Guazzini, ndr) ci conosciamo da sempre. Sul fatto che con me le tensioni se ne vanno, come dice Saul… sono sicuramente più rilassata di altre.

Saul ha parlato dell’esclusione dalle Olimpiadi, come di un brutto momento.

A inizio stagione quella convocazione era un obiettivo come pure i mondiali. Nel quartetto non ho mai dimostrato di valere le quattro titolari, ma potevo essere riserva e poi fare la madison. Intendiamoci, l’esclusione poteva starci, non l’ho presa malissimo, perché le altre l’hanno meritata. E’ anche vero che potevo fare solo la madison, ma sono dispiaciuta perché le cose non sono state dette fino all’ultimo.

Tante hanno saputo nella conferenza stampa…

Che io non ho seguito, perché sapevo che non sarei stata portata. Abbiamo lottato per cinque anni, ma è il bello e il brutto di far parte di un gruppo forte.

Si può pensare a Parigi 2024?

Non credo. Le altre ragazze sono giovani, avranno la possibilità di giocarsi quel traguardo e raggiungeranno grandi risultati. Io ho 28 anni e voglio dedicare gli ultimi anni della mia carriera alla strada. Voglio togliermi qualche soddisfazione.

Chiudi gli occhi, quale immagine salta fuori pensando al giorno di Leuven?

Sono due. Cantare l’inno tutte insieme sotto il podio. Ma prima, il momento in cui da dietro ho visto Elisa che alzava le braccia al cielo. Mi sono sentita come se avessi vinto anche io. Il ciclismo è uno sport di squadra, ma vince uno solo. Quel giorno abbiamo vinto tutte. Saremo per sempre parte di questa vittoria. 

Ceratizit WNT Pro Cycling con Castelli

Castelli, tra business e territorio

28.03.2021
4 min
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Il team femminile Ceratizit WNT Pro Cycling ha il privilegio di vestire per la stagione 2021 i capi di alta gamma prodotti da Castelli. Il brand italiano, che tra i pro’ del WorldTour è storico partner della Ineos Grenadiers, ha difatti scelto la competitiva squadra tedesca per essere ben presente in questo importante settore agonistico in forte sviluppo.

Undici conferme e tre nuove

Rispetto alla stagione 2020, sono undici le atlete confermate, mentre tre sono i nuovi innesti. Tra le conferme più rilevanti c’è da registrare quella della otto volte campionessa del mondo su pista Kirsten Wild, che ha raccolto anche sei vittorie su strada, quattro titoli mondiali e due titoli europei negli ultimi due anni. Come la Wild, è ancora in organico anche la quattro volte campionessa del mondo Lisa Brennauer, che nel 2020 ha bissato il proprio titolo tedesco su strada e ha chiuso al terzo posto nella classifica mondiale femminile dell’UCI dopo aver trionfato anche nella gara “di casa”: la Ceratizit Challenge by La Vuelta.

Anche tre italiane

Un punto fermo della squadra è poi rappresentato dal trio italiano composto da Erica Magnaldi, da Lara Vieceli e da Maria Giulia Confalonieri. Per le prime due un contratto per tutta la stagione 2021, mentre la Confalonieri ha rinnovato un biennale che scade nel 2022. E’ invece al terzo anno con la squadra tedesca l’ex campionessa austriaca su strada Sarah Rijkes. Mentre Kathrin Hammes, Franziska Brausse e Lin Teutenberg hanno rinnovato, così come la campionessa francese su strada Laura Asencioc e Julie Leth.
I volti nuovi sono rappresentati della polacca Marta Lach, della undici volte campionessa finlandese Lotta Henttala, e da quello della britannica Lizzy Banks, già vincitrice di una doppia tappa del Giro Rosa e sul podio al GP Plouay Trophee.

Lara Vieceli ambasciatrice Castelli
Lara Vieceli, ambasciatrice Castelli
Lara Vieceli ambasciatrice Castelli
Lara Vieceli, ambasciatrice Castelli

Un gruppo solido

Curiosità o coincidenza, proprio la giovane Lara Vieceli “riparte” da Castelli. L’atleta di Fonzaso, il piccolo paese dove ha sede lo stesso maglificio famoso nel mondo, è difatti orgogliosa di vestire anche i panni di ambasciatrice ufficiale Castelli nel gruppo del ciclismo femminile.
«Con Castelli stavamo cercando una squadra femminile – ha dichiarato Alessio Cremonese, l’Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon, la società proprietaria di Castelli – e proprio grazie a Lara abbiamo incontrato il Team Ceratizit. E dopo il primo incontro devo dire che siamo rimasti molto colpiti perché abbiamo trovato un solido gruppo alle spalle di questa squadra, un team che ha voglia di investire sia economicamente che in operazioni originali di marketing e comunicazione».

Alessio Cremonese  Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon

Obiettivo: sviluppare i prodotti

La collaborazione con il Team Ceratizit ha anche l’obiettivo di sviluppare i capi rivolto al mondo femminile.

«Ci è piaciuto il progetto, e da quel momento abbiamo deciso di creare questa partnership – continua Alessio Cremonese – che ha il preciso scopo di sviluppare il prodotto femminile firmato Castelli. Il 15% delle nostre vendite riguarda proprio la produzione femminile e avere Lara nel team per noi è anche motivo di orgoglio. Tutti sanno quanto teniamo al nostro territorio, e ci dà grande soddisfazione poter vestire e supportare l’unica atleta di questo livello che abbiamo oggi in provincia di Belluno».

castelli-cycling.com