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La ruota super performante ha un nome: Miche Kleos RD

16.09.2023
7 min
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Con le nuove ruote Miche, i compromessi non sono contemplati. L’azienda veneta lancia una nuova famiglia di ruote che prende il nome di Kleos RD. Si tratta di un nuovo concetto di sviluppo che ha l’obiettivo principale di essere al top della resa tecnica.

Altezza da 36, 50 e 62 millimetri per i cerchi completamente in carbonio. Nuovi mozzi in alluminio, cuscinetti CeramicSpeed e cricchetti interni della ruota libera in titanio. Entriamo nel dettaglio delle nuove Miche Kleos RD (acronimo di race division). Abbiamo sviluppato un test sulla versione da 50, partendo da un set di ruote precedente alla versione definitiva e seguendo l’evoluzione degli ultimi dettagli.

Semplici, ma capaci di “vestire” la bicicletta
Semplici, ma capaci di “vestire” la bicicletta

Zero compromessi

«L’obiettivo principale delle nuove Kleos RD – spiega Paolo Bisceglia, Product Manager di Miche – è quello di essere un punto di riferimento per chi cerca delle prestazioni di altissimo livello, sostanza e nessun compromesso. Zero compromessi a partire dai materiali scelti per la costruzione, tecnologie produttive di assemblaggio, fino ad arrivare alle performances».

La laminazione del carbonio varia in base all’altezza del cerchio?

Sì, ma il concept tecnico è il medesimo. Abbiamo utilizzato una laminazione UD del carbonio con spessori differenziati. Ad esempio le aree di rinforzo nelle zone nipples, ovvero dove le porzioni del cerchio delle ruote a disco sono maggiormente sollecitate e stressate.

Perché la scelta dei nipples esterni al cerchio?

Per facilitare le operazioni in caso di manutenzione, soprattutto se consideriamo i cerchi con kit tubeless. In caso di centratura della ruota non è necessario smontare lo pneumatico.

La tensione dei raggi è uguale per le tre tipologie di ruote, oppure è differenziata?

Restiamo all’interno di un certo range ma le tensioni sono differenziate, in base al profilo del cerchio, ma anche tra ruota anteriore e posteriore. Le Kleos RD hanno raggi differenti tra avantreno e ruota dietro.

I cuscinetti CeramicSpeed obbligano ad una manutenzione particolare e dedicata?

Le operazioni che richiedono questi cuscinetti sono diverse, rispetto a prodotti standard, ma è sufficiente osservare le prescrizioni del costruttore.

Rispetto ai cuscinetti “standard”, come sono quantificabili i vantaggi?

Prima di tutto la rotondità di movimento della ruota, che è molto più che una semplice sensazione. C’è una migliore scorrevolezza che è confermata dai dati di laboratorio, soprattutto per quanto concerne il mantenimento delle alte velocità e risparmio di watt. Il tutto viene anche tradotto dal ciclista in una migliore e maggiore fluidità.

Kleos RD, come sono fatte

Il cerchio è full carbon, costruito con un blend di fibre di altissima caratura: T1000 e T700, mentre la finitura esterna è UD, per dare omogeneità anche all’impatto estetico. Hanno una naturale predisposizione tubeless ed il canale interno è largo 21 millimetri (che diventa 23 per la versione da 62). Eccellente è il kit tubeless installato, con un tape robusto nella tenuta.

I raggi sono in acciaio a doppio spessore con il nipplo esterno al cerchio. I profilati sono 24 in totale e per singola ruota. 16 di questi sono incrociati in seconda e nel punto di incrocio si sfiorano, ma non si toccano (ottima soluzione a nostro parere), mentre i restanti 8 sono radiali.

I mozzi in alluminio/ergal (in ergal è anche il corpetto della ruota libera) hanno una sorta di disegno asimmetrico. Si sviluppa con un corpo centrale magro ed asciutto, che invece prende volume ai lati per dare ulteriore supporto ai raggi. Non ci sono delle flange enormi: quella anteriore è più alta dal lato del disco (dove va montato il cap Aero Blade), quella posteriore dal lato dei pignoni ed entrambe hanno subito un’importante cura dimagrante grazie alle macchine a controllo numerico. Le lavorazioni sono precise e pulite.

Ceramic Speed per Miche

Entrambi i mozzi, dalla parte “non drive” presentano una piccola brugola che serve per aggiustare la pressione dei cuscinetti. Questi sono CeramicSpeed con specifiche dedicate alla gamma Miche Kleos RD. Il coperchietto Aero Blade, quello da inserire sul mozzo anteriore al pari del disco è un bel valore aggiunto, che sancisce la cura di ogni minimo dettaglio. Ai fini prestazionali, una volta su strada è difficile percepire la sua influenza, ma è un tocco che non guasta. Il prezzo di listino delle Miche Kleos RD è di 2.349 euro.

Come vanno

Performances allo stato puro, ma anche quella sensazione di robustezza, solidità e affidabilità che per un utente sono fondamentali. Le nuove Miche Kleos RD 50 rappresentano un componente da agonista vero e proprio, che vede la bicicletta come un sistema che deve funzionare al meglio delle potenzialità.

Sono rigide e quando l’asfalto non è in condizioni più che perfette questa rigidità si sente. Ma sono anche tubeless, quindi entra in gioco anche la qualità dello pneumatico e la capacità di adattare il sistema alle proprie necessità e stile di guida. Le Kleos RD 50 sono ruote veloci e “secche” nelle risposte, ma è durante i cambi di ritmo e quando la strada cambia pendenza che mostrano i muscoli.

Una lama senza flessioni

Non cedono e non si scompongono quando ci si alza in piedi sui pedali in maniera perentoria; zero flessioni. Durante i cambi di direzione hanno una stabilità eccellente, ma obbligano anche a tenere ben saldo il manubrio, perché il potere smorzante è limitato. Non perdonano gli errori in fase di impostazione, ma come scritto in precedenza, sono fatte per gli agonisti. La giusta pressione della gomma tubeless può fare la differenza.

Le 50 funzionano bene su diverse tipologie di terreni e hanno un valore alla bilancia molto interessante. Abbiamo rilevato un peso di 1.450 grammi, inclusi il tubeless tape, le valvole ed il cap Aero Blade. Non male davvero. Quando c’è da fare velocità sono uno strumento più che efficiente e spingono parecchio anche in salita.

Ruote con risposte decise anche in salita
Ruote con risposte decise anche in salita

In conclusione

Finalmente un sistema ruota con delle connotazioni ben precise, non un ibrido, non un prodotto che vuole accontentare tutti ad ogni costo. Le nuove ruote Miche Kleos RD sono adatte a chi ha un animo competitivo e vuole aprire il gas a prescindere.

A nostro parere sono adatte a chi ha un po’ di manico nella guida e a quella tipologia di utenza che gode nel “sentire la strada”. Hanno delle peculiarità non trascurabili, ad esempio i cuscinetti CeramicSpeed (un ottimo biglietto da visita, ma a nostro parere è l’insieme che fa la differenza), ma al tempo stesso sono essenziali e danno quel feeling sostanzioso, apprezzabile per chi spende molti euro in un set di ruote.

Miche

CeramicSpeed linea UFO: la bici sempre al top

23.05.2023
4 min
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La manutenzione della bici e dei suoi meccanismi è fondamentale per avere un mezzo sempre efficiente e con una vita duratura. CeramicSpeed è un’azienda che nel tempo ha creato accessori di grande livello tecnico. Per fare in modo che la qualità dei propri prodotti rimanga intatta ha ideato anche i prodotti per la loro corretta manutenzione. Il marchio, distribuito da Beltrami TSA, amplia così la sua linea UFO dedicata ad ogni parte della vostra bici.

Pulizia e manutenzione

Il rinnovamento parte dai prodotti della linea Drip, quella dei lubrificanti, la quale ora si presenta come Drip All Conditions. Un lato estetico sicuramente diverso ed innovativo, così come il lato tecnico. La colorazione del prodotto ora sarà bianco brillante durante l’applicazione, per poi sparire una volta asciugata. 

Una novità è rappresentata dal Drip Wet Conditions, il nome fa intuire il suo utilizzo. Questo prodotto vi aiuterà a mantenere le proprietà ed i benefici del lubrificante a base di cera anche in condizioni bagnate. 

Gli ultimi due prodotti di questa linea sono il Drip Indoor e il Drivetrain Cleaner. Il primo ottimizza la formula tra cera e modificatori di attrito per renderla efficace in condizioni di pulito. Il secondo, invece, deterge e rimuove tutti i residui presenti sulla trasmissione, si tratta di un prodotto atossico, biodegradabile ed ecologico.

Si passa poi ai grassi, CeramicSpeed ne ha pensati tre, tutti con usi differenti
Si passa poi ai grassi, CeramicSpeed ne ha pensati tre, tutti con usi differenti

I grassi

I prodotti di CeramicSpeed si allargano fino ad arrivare ai grassi, ce ne sono di tre tipologie differenti. Il primo di questi è l’All Round Grease: si tratta di un prodotto a bassa/media viscosità, il quale permette di avere un maggior equilibrio tra influenza dell’attrito e durata. Il secondo è il Long Life Grease, la viscosità è media ed è progettato per offrire ottime prestazioni nelle peggiori condizioni, pur lasciando alternate le sue proprietà.

L’ultimo dei tre è il Race Day, ed è il prodotto più particolare dell’intera linea dei grassi, pensato per avere il miglior attrito possibile grazie alla tecnologia DVT (Dynamic Viscosity Transformation). Si applica come grasso schiumoso, trasformandosi in un film di olio al momento dell’utilizzo. Il nome fa intuire che il suo utilizzo è consigliato per avere la massima prestazione nel breve periodo.

Pulizia

La parte della pulizia della bici ricopre sempre un ruolo importante, con UFO si va sul sicuro. Uno degli ultimi prodotti presentati è l’UFO for Bikes, novità perfetta per la pulizia del proprio mezzo. Si passa anche ai detergenti ecologici, con il prodotto “Bike Wash” testato ed approvato su tutti i tipi di telai. Questo prodotto non presenta profumi o aromi aggiunti.

Esiste anche una versione da viaggio: chiamata Wash Concentrate, si tratta di una versione facile e maneggevole che occupa poco spazio e vi permette di avere sempre la bici nelle migliori condizioni.

CeramicSpeed

Beltrami TSA

Factor Ostro Gravel, pura velocità ovunque

24.09.2022
5 min
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Leggera e aerodinamica, la Ostro Gravel combina le migliori caratteristiche delle bici da strada Factor e le traduce per il fuori strada con una guida super veloce. Una bici che rompe gli schemi su come ci si comporta nell’off-road gentile.

Grazie all’esperienza dell’azienda britannica è stata creata una bici gravel dalla notevole maneggevolezza rivolta alla velocità su qualsiasi terreno. Ogni uscita in sella, qualunque sia la superficie, la missione di Factor rimane sempre rivolta all’andare “più veloce”. 

Con soli 900 grammi, Ostro Gravel è uno dei telai più leggeri disponibili sul mercato. Sono infatti stati utilizzati i migliori materiali per raggiungere un peso così basso per un telaio aero. Il tutto assicurando che la leggerezza sia abbinata a una qualità di guida unica. 

Telaio aero per sfidare ogni terreno senza timore della velocità
Telaio aero per sfidare ogni terreno senza timore della velocità

Fuoristrada aerodinamico

La Ostro Gravel prende spunto dall’indole della sorella stradale Ostro VAM. E’ stata sviluppata per dominare ogni strada con un’aerodinamica unica, una maneggevolezza superiore, un’elevata rigidità e un peso ridotto.

Gli elementi aerodinamici presenti sono compatibili con le velocità più basse delle corse su ghiaia rispetto alle corse su strada. Sfruttando le conoscenze del settore aerospaziale, di cui Factor dispone, sono state migliorate le prestazioni aerodinamiche del telaio per velocità contenute. Il tubo sterzo ha una forma completamente nuova rispetto alla versione stradale per migliorare le sue proprietà aero e fornire il massimo della penetrazione nell’aria specificatamente per le gare. 

Il passaggio cavi è naturalmente interno per una linea ancora più pulita. I cuscinetti superiori e inferiori da 1″1/2 con un anello diviso e modificato all’interno del canotto sterzo, consentono ai cavi di passare agevolmente facilitando le esigenze di manutenzione.

Telaio di pregio

Sfruttando l’esperienza nell’utilizzo del carbonio, la casa britannica ha modellato con precisione i tubi della Ostro Gravel per creare una bici versatile con caratteristiche prestazionali ottimizzate. Il resto del telaio utilizza i profili collaudati dei tubi della Ostro VAM, fornendo prestazioni scattanti. Il baricentro più alto e il tubo orizzontale più “morbido” contribuiscono a generare un maggiore comfort di guida.

A migliorare la struttura solida e la performance c’è il nuovissimo manubrio integrato Black Inc. Aero progettato per massimizzare il flusso d’aria. Con un design leggermente svasato regala ancora più sicurezza di guida. Attualmente sarà disponibile solo ed esclusivamente su questo modello. E’ inoltre presente il nuovo supporto computer con standard GoPro. 

Infine il T47 CeramicSpeed garantisce un montaggio sicuro e una facile manutenzione. Consente l’uso di un’ampia gamma di diametri e aiuta a mantenere la scatola del movimento robusta per un trasferimento di potenza ottimale.

Per tutti i terreni

Poiché i ciclisti su strada cercano una maggiore versatilità per quanto riguarda gli pneumatici, la Ostro Gravel può ospitare coperture fino a 45 mm. Avendo uno spazio dimensionale totale di 45 mm più 4 mm di volume per detriti per lato, la rende in grado di gestire percorsi fangosi e irregolari senza alcun problema. 

La geometria in sinergia con le differenti sezioni permette di adattare la guida per fornire sensazioni simili alla strada quando utilizzata con uno pneumatico di sezione più piccola. A completare il contatto con il terreno ci sono le ruote Gravel Black Inc. Thirty-Four. Cerchi Hookless con un design moderno e cuscinetti CeramicSpeed. Utilizzabili anche su strada con uno pneumatico da 30mm in su, il prezzo al pubblico delle ruote è di 2.499 euro. 

Versioni e prezzi

La Factor Ostro Gravel è distribuita in Italia da Beltrami TSA. Le versioni si differenziano per allestimento, mentre i colori sono due, Naked Grunge e White Grunge. Le taglie vanno dalla 49 alla 61. Il prezzo di partenza è di 5.299 euro per il telaio compreso di movimento centrale CeramicSpeed.

I prezzi per le bici complete partono da 6.811 euro per la versione con Sram Rival AXS 1x12V Disc con ruote Miche Graff, sella Repent e attacco/piega Zipp Service Course/XPLR Gravel. Fino ai 9.461 euro per l’allestimento con Sram Force AXS 1x12V Disc con ruote Black Inc. Thirty-Four, sella Repent e attacco/piega Zipp Service Course/XPLR Gravel.

Factor

Beltrami TSA

Pulegge oversize, le preferite dei pro’: approfondiamo l’argomento

15.06.2022
5 min
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Gabbie del cambio maggiorate e pulegge oversize, riduzioni degli attriti e movimenti rotanti che promettono scorrevolezza e risparmio di watt. Aumentare la scorrevolezza, che piaccia oppure no, è un argomento più che mai attuale tra i professionisti, che spesso ricorrono a queste soluzioni anche al di là delle sponsorizzazioni. L’efficienza delle parti di scorrimento non significa solo “marginal gains”, ma è un fattore meccanico che contribuisce in maniera esponenziale alla riduzione degli attriti. Abbiamo intervistato Dennis Jehs Løh, responsabile tecnico di CeramicSpeed.

L’assemblaggio degli OSPW CeramicSpeed (foto CeramicSpeed)
L’assemblaggio degli OSPW CeramicSpeed (foto CeramicSpeed)
Qual è la differenza principale e tangibile, in fatto di utilizzo, tra una gabbia con pulegge maggiorate, rispetto ad una classica?

La differenza tra l’OSPW, la gabbia con le pulegge oversize di CeramicSpeed e il PulleyWheel standard sta nelle dimensioni delle pulegge. La catena si piega di meno quando hai due ruote dentate più grandi. Meno flessione significa meno attrito. La riduzione degli attriti porta ad un considerevole risparmio di energia. Si può tradurre anche in maniera più semplice: la catena scorre più facilmente attraverso il meccanismo e le dimensioni del cambio.

Conta il diametro delle pulegge ed il numero dei denti, oppure è anche questione di cuscinetti?

E’ una combinazione tra la dimensione delle pulegge e il cuscinetto CeramicSpeed. Il diametro delle pulegge oversize avrà un’influenza positiva sull’attrito nella catena. Come detto in precedenza, i due pulley maggiorati riducono l’attrito, anche grazie ad un numero maggiore di denti: PW maggiore = più denti. E poi i cuscinetti CeramicSpeed sono costruiti per ridurre al minimo gli attriti.

Le sfere ceramiche, per ruote e movimenti centrali
Le sfere ceramiche, per ruote e movimenti centrali
Le differenze si hanno con tutto il sistema rotante della trasmissione, catena, bottom bracket e gabbia posteriore?

La risposta è sì. Se ottimizzi ogni singola parte della tua trasmissione avrai un’evidente differenza. Arriviamo a risparmiare tra 15-17 watt con un aggiornamento completo.

Se dovessimo quantificare ogni parte e tradurla in numeri?

L’ideale, per avere delle differenze tangibili in fatto di scorrevolezza e conseguente risparmio di energia è avere il movimento centrale, la gabbia del cambio OSPW con le pulegge oversize, la catena trattata e le sfere dei mozzi delle ruote. In ordine di esposizione: 4 watt, 2/3 watt e 5 watt di risparmio dalla catena, 4/5 watt dalle sfere dei mozzi. 15 watt totali, talvolta anche oltre.

Le Wilier dell’Astana con il pacchetto completo CeramicSpeed
Le Wilier dell’Astana con il pacchetto completo CeramicSpeed
Una gabbia con pulegge oversize è più resistente, oppure più fragile?

Mi concentro sul nostro prodotto, ovvero sull’OSPW. E’ realizzato in carbonio e fibra di vetro, leggero e con una struttura robusta. Questo prodotto ha la garanzia a vita, un sinonimo di affidabilità. Rispetto ad una gabbia standard, quella con pulegge oversize non fa aumentare i rischi di rottura.

Abbiamo visto alcuni atleti usare le gabbie CeramicSpeed anche nel ciclocross e per esempio, non le hanno usate alla Strade Bianche e alla Roubaix. Quale potrebbe essere il motivo?

Potrebbero esserci diversi motivi per non utilizzare l’OSPW e le pulegge oversize in genere, in particolare nelle due gare menzionate. Alcune squadre passano dal sistema elettronico ai sistemi meccanici, proprio in occasione di queste competizioni. E poi c’è da considerare il problema delle forniture dei materiali. Non tutte le squadre hanno avuto le forniture complete dei componenti Shimano. I team hanno ancora problemi con le trasmissioni e mixano i componenti 11 e 12v. L’aggiunta di più variabili alla trasmissione non era e non è un’opzione ottimale e comporta dei problemi di precisione. Quello che abbiamo notato, prendendo ad esempio i team sponsorizzati da CeramicSpeed, è che questi sono tornati ad usare, a pieno regime, le pulegge oversize e il sistema OSPW. Le eventuali cadute della catena non erano correlate alla gabbia CeramicSpeed.

Quinten Hermans, usa le pulegge oversize anche nel cross, ma alla Strade Bianche aveva il cambio standard
Quinten Hermans, usa le pulegge oversize anche nel cross, ma alla Strade Bianche aveva il cambio standard
Sulle bici tradizionali entra in gioco anche l’aerodinamica, oppure è una questione meccanica?

Sulle bici da corsa il vantaggio dell’OSPW aero è inferiore rispetto alla configurazione aerodinamica della bici TT. L’OSPW di CeramicSpeed, quello standard e non quello aero, offre lo stesso vantaggio su entrambe le bici da corsa e TT.

Sono stati documentati dei benefici anche alle basse andature? Ad esempio nelle tappe di montagna e nel corso di salite molto lunghe?

Non abbiamo dei dati sulle diverse velocità, ma sappiamo che il basso attrito influenzerà la fine della tappa; minore è l’attrito, maggiore è il risparmio di energia.

Con le pulegge maggiorate è necessario utilizzare un modo diverso, rispetto agli standard, per lubrificare la trasmissione?

In generale, la lubrificazione ricopre un ruolo molto importante, ai fini della performance e della vita tecnica del prodotto. Una corretta manutenzione e lubrificazione dovrebbe essere fatta a prescindere dal sistema utilizzato, che sia standard oppure con pulegge oversize, normale oppure CeramicSpeed. Il vantaggio di quest’ultimo è la presenza di due piccoli fori per l’olio sul retro della gabbia; significa che si può mantenere tutto il pacchetto delle pulegge, senza smontare la gabbia. Basta far cadere alcune gocce di olio nei fori dell’olio dopo la corsa o dopo aver lavato/pulito la bicicletta. Ma a prescindere, quando si mantiene pulito il sistema del cambio e della trasmissione, la catena e la cassetta dei pignoni lavorano meglio e si riduce l’azione usurante.

Il valore dell’Open Day Beltrami TSA

24.11.2021
3 min
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Un successo oltre le aspettative. Potrebbe essere questo il titolo dell’edizione 2021 dell’Open Day Beltrami TSA. Una due giorni di incontri tecnici e presentazioni di prodotti che ha coinvolto addetti ai lavori, rivenditori ma anche tanti appassionati di ciclismo. Il tutto si è svolto presso il magnifico Experience Center Beltrami.

Salvatore Miceli, direttore commerciale di Beltrami TSA
Salvatore Miceli, direttore commerciale di Beltrami TSA

Il “boost” dell’Experience Center

La commerciale Beltrami TSA rappresenta, oramai da parecchio tempo, uno degli attori più qualificati nel settore del ciclismo in Italia. L’azienda punta da sempre sull’innovazione, sul servizio e sulla serietà del proprio lavoro. Beltrami TSA ha introdotto in Italia, appena qualche anno fa, un nuovo concept di marketing che fa leva sull’Experience Center. Ovvero un grande centro, inaugurato in sede a Reggio Emilia nel febbraio 2019.

Una struttura che garantisce la possibilità di esporre, organizzare eventi, incontrare i distributori e realizzare seminari tecnici sui marchi che Beltrami stessa ha in distribuzione. Tra questi ricordiamo: Argon 18, Factor, Marin, CeramicSpeed, Corima, Zipp, Sram, Geosmina, Hutchinson, Lezyne, Look, Time, Muc-Off, Nrc, Ravemen, Sigma, Repente, SpeedPlay e Vdo. Ai quali quest’anno si è andato ad aggiungere anche Santa Madre, un brand spagnolo attivo nel settore della nutrizione sportiva.

Riccardo Magrini ospite speciale

Al fine di presentare le novità di mercato e per poterle “toccare dal vivo” Beltrami ha organizzato a metà novembre due giornate di Open Day presso l’Experience Center. Durante l’evento sono stati premiati i migliori talenti del ciclismo giovanile (Allievi, Juniores e Under 23, ndr) a livello regionale e nazionale. Ospite d’onore dell’evento è stato Riccardo Magrini, ex ciclista professionista ed oggi commentatore di Eurosport. Che a Reggio Emilia ha portato la propria competenza e simpatia.

All’Open Day sono stati esposti i prodotti dei numerosi marchi che Beltrami distribuisce
All’interno degli Open Day sono stati esposti i prodotti distribuiti da Beltrami

Spazio all’editoria indipendente

Inoltre, all’interno di questo scenario di novità tecniche, di personalità illustri del mondo del ciclismo e di tanti appassionati è stato presentato il libro “Dietro le quinte nel mondo delle due ruote”. Un volume di 188 pagine con racchiuse storie e aneddoti del ciclismo professionistico degli anni ottanta e novanta. Un periodo in cui l’autore – Stefano Del Re – ha lavorato all’interno di alcuni tra i team professionistici più blasonati dell’epoca, da Chioccioli a Cipollini. Ma anche Bartoli ed Argentin…

Beltrami TSA

CeramicSpeed si aggiorna e migliora la performance

10.11.2021
3 min
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Dopo l’attesissimo lancio dello Shimano 9200, CeramicSpeed presenta il proprio sistema di pulegge pensato per il nuovo cambio della casa nipponica.

Il sistema oversized pulley wheel lo avevamo già visto sulle bici Wilier del team Astana nella stagione 2020. Nella stagione appena conclusa ci sono stati altri marchi che hanno deciso di adoperare questo accessorio: Factor e BMC (con il Team Qhubeka, ndr). Un sistema nato dalla necessità di avere un miglior scorrimento della catena si è rivelato molto utile ed efficace. Lo Shimano 9200 ha la novità di avere 12 velocità, un dettaglio non indifferente. CeramicSpeed ha sviluppato e perfezionato il suo sistema adattandolo al nuovo gruppo di casa Shimano.

Un sistema eccellente

Dotato di una torre di arresto integrata, per facilitare l’installazione e prolungarne la durata, il sistema di pulegge di CeramicSpeed è adatto a tutti. I cuscinetti sono installati a mano in ogni puleggia e sono garantiti per 4 anni, la garanzia diventa a vita quando si scelgono i cuscinetti rivestiti. La puleggia superiore ha 13 denti, mentre quella inferiore 19. I tecnici hanno studiato e capito come questo sia il numero ideale di denti per far funzionare al meglio il deragliatore posteriore.

La puleggia inferiore da 19 denti rende la curva della catena più dolce e permette al deragliatore di lavorare al meglio
La puleggia inferiore da 19 denti rende la curva della catena più dolce e permette al deragliatore di lavorare al meglio

Il motivo di questa scelta è legato anche ad un risparmio in termini di watt, grazie alle “curve” più morbide che la catena ha nel passaggio in queste pulegge. Si parla di un guadagno di 5 watt, uno scarto che può sembrare minimo ma che nel ciclismo moderno può davvero fare la differenza. Il sistema vecchio, CeramicSpeed 9100/9150 non è compatibile con il nuovo gruppo Shimano.

Il prezzo per acquistare il nuovo OSPW per Shimano 9200 è di 499 euro.

CeramicSpeed

Nei segreti della Bolide d’oro con mastro Buttarelli

14.08.2021
7 min
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Dettagli, meccanica e meccanico. Se le Pinarello Bolide Hr a Tokyo sono andate così forte il merito è anche del meccanico che era in Giappone. Anzi i meccanici: Carlo Buttarelli e Giovanni Carini. Ebbene con Buttarelli, ci tuffiamo nei segreti di queste bici. Come sono state preparate, come sono scese in pista…

Se a Tokyo tutto è filato liscio, il merito è anche dei meccanici che hanno svolto un lavoro certosino
Se a Tokyo tutto è filato liscio, il merito è anche dei meccanici che hanno svolto un lavoro certosino

Una Bolide già d’oro

Partiamo dalla Bolide in generale. Alla fine il set completo (manubrio, ruote…) che abbiamo visto a Tokyo lo si è avuto meno di un mese prima delle Olimpiadi.

«Il telaio è in pratica lo stesso da 4-5 anni – afferma Buttarelli – è quello del primo mondiale di Ganna e lo stesso che aveva utilizzato Viviani a Rio. Ruote e manubri sono arrivati ad un mese dal via (anche meno). Le bici complete del quartetto pesavano 7,2 chili, 7,3 quelle degli atleti più grandi. Ma il peso non è fondamentale in pista. Quelle dei velocisti fanno anche 8 chili».

Le bici quindi avevano telaio Pinarello, manubrio Most sempre di matrice Pinarello ma realizzato in collaborazione con Hardskin, movimenti CeramicSpeed, ruote Campagnolo e gruppo Miche.

Nonostante sia vincente, a Parigi 2024 si avrà una nuova Bolide. Qui i lavori a Montichiari prima di partire per Tokyo
Nonostante sia vincente, a Parigi 2024 si avrà una nuova Bolide. Qui i lavori a Montichiari prima di partire per Tokyo

Movimenti super scorrevoli

«I movimenti CeramicSpeed – spiega Buttarelli – li abbiamo montati direttamente a Tokyo ed erano già stati trattati da loro. Poi c’era il movimento centrale, Miche. Questo è un componente molto importante. Di solito noi lo apriamo, gli togliamo le calotte, o-ring e ogni altra guarnizione o paratia che possa creare frizioni. Con delle presse particolari rimontiamo il tutto. La parte a sinistra va a battuta, quella destra è serrata forte (mettiamo anche una goccia di frenafiletti), ma senza che “tiri” troppo, altrimenti come si dice in gergo si “impacchettano” i cuscinetti e gira meno. Prima però, Giovanni ed io con la benzina ripuliamo i cuscinetti all’interno e poi aggiungiamo un solvente specifico che li rende completamente puliti e secchi. A quel punto aggiungiamo un olio particolare, un olio per armi, ne bastano due o tre gocce, e il gioco è fatto. Noi con l’occhio clinico del meccanico ormai vediamo quando sono apposto.

«Sistemata la parte del movimento, montiamo le pedivelle. Queste vengono serrate al massimo. A quel punto le si fanno girare un po’, a Tokyo li abbiamo fatti girare un po’ un paio di giorni prima delle gare. Affinché l’olio messo faccesse il suo lavoro. Questo scaldandosi va dappertutto e vedi proprio che non si fermano più».

I due meccanici azzurri: Giovanni Carini (a sinistra) e Carlo Buttarelli (a destra)
I due meccanici azzurri: Giovanni Carini (a sinistra) e Carlo Buttarelli (a destra)

La catena

Uno dei componenti che più viene messo sotto stress dai pistard è la catena. E infatti quella che abbiamo visto era decisamente “corposa”. Non è di certo la catena che si usa sulle bici da strada!

«La catena – riprende Buttarelli – l’abbiamo trattata con una polvere ceramica che sembra più “dura” rispetto all’olio tradizionale, ma che invece a detta dei ragazzi sembra più scorrevole. Dà un leggero vantaggio. Questa catena è stata sviluppata con Miche, anche su indicazione di noi meccanici. E’ stata sigillata in un certo modo e la “rotellina” che va a contatto con la corona s’ingaggia meglio trasmettendo di più la forza. Si tratta di una catena molto rigida. Se la si guarda da davanti (o dietro) si vede che è molto più dritta rispetto alle altre».

Il lavoro svolto da Miche è stato davvero certosino. Maglie interne, esterne e perno hanno una lavorazione particolare. E quando si parla di “fiumi di watt”, scaricati tra l’altro con una certa violenza, si capisce facilmente quanto sia importante questo componente che poi di fatto è quello che trasmette la forza alle ruote.

Rapporti e gomme

Magari sembrerà un po’ strano, ma la scelta dei rapporti va a riguardare anche quella delle gomme. E adesso vedremo come. Ma andiamo con ordine.

«I ragazzi hanno usato il 63×14 (che sviluppa 9,40 metri) ad eccezione di Milan che ha preferito il 64×14. La scelta è fatta dal tecnico e dai ragazzi stessi. Questa piccola differenza di un dente e di cadenza si “aggiusta” con la scelta del tubolare. Avevano il Vittoria Speed Oro. La sezione era di 19 millimetri all’anteriore e di 23 al posteriore, ma Milan aveva il 19 anche dietro. Questo infatti sviluppa 1-1,5 centimetri in meno rispetto al 23. Sono piccoli dettagli…

«Abbiamo visto, in galleria del vento, che il 19 all’anteriore ci dava dei piccoli vantaggi aerodinamici. La pressione delle gomme era di 20 bar all’anteriore e di 16 bar al posteriore. Il velodromo ci ha messo a disposizione un compressore Makita che spingeva fino a 32 bar. Le gomme vengono gonfiate circa 40′ prima del via e di fatto le gonfiamo leggermente di più di quanto detto perché con la camera d’aria del tubolare in lattice e non in butile ci sta che si perda qualcosina. Ma è importante gonfiarle prima perché si ha il tempo di vedere se la gomma perde pressione, di controllare la spalla. Insomma che tutto sia okay ed eventualmente poter intervenire».

Milan ha scelto un dente in più: si è giocato con tubolare e regolazione della ruota nel forcellino per limare le differenze coi compagni
Milan ha scelto un dente in più: si è giocato con tubolare e regolazione della ruota nel forcellino per limare le differenze coi compagni

Ma la bici di Milan…

Tornando al 64 di Milan, si è intervenuti sul numero delle maglie per colmare la differenza del rapporto?

«No, la differenza è talmente poca – spiega Buttarelli – che ci si regola con il serraggio della ruota lungo il forcellino. L’importante è che tra il battistrada e il telaio ci sia luce, che la ruota non sia carenata: questo dice il regolamento, altrimenti ci sarebbero dei vantaggi aerodinamici non consentiti. Basta ci sia spazio per una carta di credito».

Per quanto riguarda le pedivelle invece: Milan e Ganna, i più alti, avevano quelle da 175 millimetri, mentre Consonni e Lamon quelle da 172,5. Chiaramente erano sempre di Miche, così come i pignoni.

La Campagnolo Ghibli degli azzurri era leggermente diversa da quelle in commercio
La Campagnolo Ghibli degli azzurri era leggermente diversa da quelle in commercio

I siluri di Campagnolo

E dalle gomme passiamo alla ruote. Anche in questo caso il lavoro corale e l’investimento fatto è stato eccezionale. Segno ulteriore di quanto si credeva in questo quartetto. Sentiamo Buttarelli.

«Campagnolo ci ha fornito delle vere “bombe”. All’anteriore c’era la Ghibli ottimizzata per la nostra forcella, leggermente più stretta. Ha una struttura un po’ diversa da quella in produzione standard e dava più stabilità. La struttura del cerchio è diversa tra i due lati. Anche la lenticolare posteriore era un po’ più stretta. Inoltre avevano un sistema di aggancio tramite una chiave da 5 che potevamo regolare al millimetro, proprio per non compromettere lo scorrimento dei mozzi. E’ lo stesso discorso “dell’impacchettamento” dei cuscinetti fatto prima.

«Avevamo due tipologie di ruote, una più rigida e una più morbida. Parliamo di differenze impercettibili, che solo un atleta di vertice è in grado di cogliere: parliamo, di differenze di tensionamento (numeri a caso) di 15 Nm contro 15,2. Campagnolo ha sviluppato un tensionamento segreto. Alla fine i ragazzi si sono trovati meglio con la ruota più rigida. Il set dell’intera bici è rimasto lo stesso per tutte le sessioni».

Per la bici di Lamon niente cera nei punti in cui viene agganciata al blocco (lo strumento rosso)
Per la bici di Lamon niente cera nei punti in cui viene agganciata al blocco (lo strumento rosso)

Dettagli e millesimi

Passione, dettagli, millimetri, sfumature… tutto conta e niente è marginale quando c’è da spaccare il decimo di secondo. Persino la pulizia della bici.

«Noi laviamo le bici con del normale sgrassatore, ma poi ci passiamo una cera di Muc-Off il cui risultato è stupefacente. La bici oltre che essere bellissima e luccicante, è molto scorrevole. Lo senti proprio quando ci passi il dito. La passiamo dappertutto tranne che su sella, manubrio e pedali. Chiaramente lì del grip deve esserci. E neanche nella parte del telaio che va a contatto con il blocco di partenza (la bici di Lamon): perché è così scorrevole che in fase di lancio la bici potrebbe muoversi quel mezzo centimetro e dare un contraccolpo inaspettato. Si passa un diluente diverso anche sulle ruote».

«Il grosso del nostro lavoro – conclude Buttarelli – è avvenuto ben prima di Tokyo. Laggiù sapevamo cosa serviva. Si trattava solo di scegliere cosa montare e fare piccoli ritocchi. Per esempio con la dima potevamo vedere se l’inclinazione di un pad cambiava di mezzo grado perché magari la spugnetta di appoggio si era un po’ consumata con l’uso».

CeramicSpeed sistema OSPW

CeramicSpeed, i cuscinetti che fanno la differenza

14.04.2021
4 min
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In un ciclismo sempre più affollato di campioni, in cui si lotta su ogni tipo di traguardo, i dettagli possono fare la differenza e portare alla vittoria. CeramicSpeed è un’azienda danese che da sempre si concentra sul miglioramento delle prestazioni, cercando di ridurre gli attriti dei vari ingranaggi per guadagnare più watt possibili. I componenti del marchio danese sono usati dal Team Qhubeka Assos e dal Team Astana Premier Tech di cui fa parte Emanuele Boaro al quale abbiamo chiesto la sua impressione sui componenti CeramicSpeed.

Maggiore fluidità

La gamma di prodotti realizzati da CeramicSpeed comprende i cuscinetti ceramici per i mozzi delle ruote, le pulegge, il movimento centrale e la catena. L’Astana utilizza solo alcuni di questi componenti.
«In Astana usiamo la gabbia del cambio posteriore con le pulegge grandi e il movimento centrale – ci dice Emanuele Boaro – a casa per allenarci abbiamo la bicicletta senza i componenti CeramicSpeed, che sono montati solo sulle bici che usiamo in gara e devo dire che io la differenza la sento. Con i componenti CeramicSpeed si ha una sensazione di maggiore fluidità anche nella cambiata».

Emanuele Boaro Tirreno Adriatico 2021
Emanuele Boaro impegnato all’ultima Tirreno Adriatico
Emanuele Boaro Tirreno Adriatico 2021
Emanuele Boaro impegnato all’ultima Tirreno Adriatico

Si guadagnano watt

In effetti secondo i test effettuati dalla stessa CeramicSpeed, ci sarebbe un risparmio tra i 6 e i 9 Watt con l’utilizzo dei cuscinetti nei mozzi delle ruote, le pulegge e il movimento centrale. Questo guadagno aumenterebbe di altri 2-5 watt con l’utilizzo della catena UFO. Il totale guadagno si aggirerebbe così, fino a un massimo 14 watt.

E con il sistema OSPW

Un occhio particolare la rivolgiamo al sistema OSPW (Puleggia oversize CeramicSpeed), quello che utilizza anche l’Astana, che grazie al suo design particolare e ai materiali utilizzati permette di ridurre l’attrito del 40-60% rispetto alle pulegge tradizionali. In questo modo il vantaggio in termini di watt salirebbe ad un range fra i 10 e i 16 watt.

CeramicSpeed sistema OSPW
La gabbia con le pulegge oversize tipiche del sistema OSPW
CeramicSpeed sistema OSPW
La gabbia con le pulegge oversize tipiche del sistema OSPW di CeramicSpeed

Durevoli nel tempo

Un altro obiettivo di CeramicSpeed è di realizzare prodotti che durino nel tempo, grazie all’elevata qualità della ceramica che viene utilizzata.
«I cuscinetti di CeramicSpeed – ci dice Boaro – possono essere smontati e rimontati più volte, a differenza di altri che invece li devi sostituire ciclicamente. L’unico svantaggio è che richiedono un po’ di manutenzione in più, è per questo che non li montiamo sulle bici da allenamento. E’ normale che essendo prodotti molto racing richiedano un’attenzione maggiore».

Emanuele Boaro cronometro Tirreno Adriatico 2021
Boaro nella cronometro di Lido di Camaiore con il sistema OSPW
Emanuele Boaro cronometro Tirreno Adriatico 2021
Boaro nella cronometro di Lido di Camaiore alla Tirreno Adriatico con il sistema OSPW

Un’arma in più a crono

In effetti i prodotti del marchio danese sono pensati proprio per massimizzare le prestazioni e raggiungere quei famosi “Marginal Gains” di cui tanto si parla e che possono fare guadagnare dei secondi preziosi, soprattutto a cronometro.
«Penso che nelle prove contro il tempo diano il guadagno maggiore. Nelle prove in linea ci sono tanti fattori che entrano in gioco, mentre nella cronometro dove si è da soli e tutto è finalizzato alla velocità, il contributo dei componenti CeramicSpeed si fa sentire di più, anche perché con i rapporti lunghi si hanno i vantaggi maggiori».

Giacomo Nizzolo con BMC CeramicSpeed
Anche la Qhubeka Assos di Nizzolo usa CeramicSpeed
Giacomo Nizzolo con BMC CeramicSpeed
Anche la Qhubeka Assos di Giacomo Nizzolo utilizza i componenti CeramicSpeed

Sviluppo con i pro’

Un altro punto forte di CeramicSpeed è nella continua collaborazione e fase di sviluppo fatta con gli atleti professionisti.
«Nel ritiro di inizio stagione vengono i ragazzi di CeramicSpeed e ci fanno vedere i vari tipi di cuscinetti e ci mostrano la differenza con gli altri prodotti standard – ci racconta Boaro – in quel momento si fanno varie prove. Devo dire che anche quando li prendi in mano e li fai girare senti la differenza anche al tatto rispetto ad altri prodotti».

Bilanciere CeramicSpeed

CeramicSpeed, la scelta dei professionisti

06.02.2021
3 min
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Israel Start Up Nation equipaggiata con bici Factor, Astana PremierTech con bici Wilier Triestina e Qhubeka Assos in sella a BMC: sono queste alcune delle specialissime WorldTour equipaggiate quest’anno con i componenti forniti dalla CeramicSpeed, azienda danese con una enorme esperienza nel settore della produzione di cuscinetti ceramici per la riduzione degli attriti.

Un lungo elenco di campioni

Atleti del calibro di Chris Froome, Fabio Aru, Giacomo Nizzolo, Domenico Pozzovivo, Jakob Fuglsang e Aleksandr Vlasov utilizzano sulla propria bicicletta CeramicSpeed. I prodotti del marchio danese sono dotati del sistema OSPW con pulegge sovradimensionate che migliora l’efficienza della trasmissione e rimuove gli attriti. Questo dispositivo è stato sviluppato in stretta collaborazione con gli stessi team WorldTour, oltre al prezioso ausilio di diversi triatleti professionisti. Un rigoroso programma di test su strada, supportato da dati analitici, ha dimostrato che i sistemi OSPW generano il 30-60% di attrito in meno rispetto alla puleggia tradizionale.

BMC Qhubeka Assos
La BMC del Team Qhubeka Assos equipaggiata con elementi CeramicSpeed
BMC Qhubeka Assos
La BMC del Team Qhubeka Assos equipaggiata con elementi CeramicSpeed

Cuscinetti a basso attrito

Le pulegge di grandi dimensioni in lega leggera CeramicSpeed sono equipaggiate con cuscinetti a basso attrito prodotti dalla stessa azienda. Inoltre, sono montate su una gabbia leggera realizzata in poliammide e fibra di carbonio insieme a viteria in titanio.

Dettagli fondamentali

La selezione dei componenti è una parte fondamentale della prestazione nello sport. Limare pochi secondi, può davvero fare la differenza tra vincere e perdere. Spesso anche un piccolo vantaggio può contribuire ad una vittoria.
E quando si tratta di componenti per la bicicletta, sia quelli visibili quanto quelli non visibili, tutto gioca un ruolo fondamentale.

Bilanciere CeramicSpeed
Il bilanciere con la puleggia CeramicSpeed
Bilanciere CeramicSpeed
Il bilanciere con la puleggia CeramicSpeed

Si risparmiano watt

CeramicSpeed produce fra i migliori cuscinetti al mondo, con l’attrito più basso e la maggiore durata, contribuendo alla possibilità di risparmiare diversi watt. La missione di questa realtà Made in Denmark è far sì che i team e gli atleti supportati, così come i produttori di biciclette, possano ottenere il massimo della performance.

Graziano Beltrami
Graziano Beltrami, Titolare della Beltrami TSA
Graziano Beltrami, Titolare della Beltrami TSA
Graziano Beltrami, Titolare della Beltrami TSA

Prestazioni nel tempo

«Tutti i cuscinetti CeramicSpeed sono fatti a mano in Danimarca – ci racconta Graziano Beltrami, titolare di Beltrami TSA la commerciale che in esclusiva rappresenta CeramicSpeed in Italia – e per farlo vengono utilizzati i migliori materiali disponibili. Questi passano tutti attraverso un’ispezione a più fasi durante l’intero processo di produzione. Perché sviluppare cuscinetti con basso attrito è una cosa, ma produrre cuscinetti che un anno dopo sono ancora in grado di garantire la medesima performance è tutta un’altra storia».

Innovazione continua

Ma l’innovazione e lo sviluppo del brand danese non si fermano qui.

«Combinando le proprietà dei cuscinetti CeramicSpeed standard con un rivestimento brevettato – continua Beltrami – l’azienda è riuscita a realizzare un cuscinetto che è addirittura in grado di superare ulteriormente il livello precedente \di prestazione. Grazie ad uno speciale trattamento applicato sulle piste in acciaio si ottiene difatti una superficie più dura del 75% rispetto alle piste in acciaio temprato standard: questa è la risposta a quelli che cercano il meglio in termini di prestazioni e longevità».

beltramitsa.it