Vacanze per il ciclismo femminile? Forse sì per tante atlete, ma non per tutte, compreso il cittì Paolo Sangalli. Dopo il Tour de Romandie – in programma da domani fino al 9 ottobre ed ultima gara del Women WorldTour – il calendario ha avuto un colpo di coda inaspettato che riguarda proprio la nazionale. Una selezione azzurra infatti è stata invitata ad una gara 2.2 in Argentina
Più precisamente nella parte settentrionale del Paese a circa 1.200 chilometri a nord di Buenos Aires al confine col Paraguay. Parteciperà alla Vuelta a Formosa Feminina Internacional dal 21 al 23 ottobre, sulla falsariga della gara maschile disputata ad aprile. Prime due tappe pianeggianti (rispettivamente di 139 e 125 chilometri), poi terzo giorno spezzato in due con una crono individuale di 8 chilometri e finale su un circuito cittadino di 6 chilometri da ripetere 13 volte.
Il cittì Sangalli ha deciso di portare in Argentina quattro ragazze U23 e, prendendo spunto da questa lunga trasferta verso la primavera sudamericana, con lui abbiamo fatto una panoramica sulla categoria in previsione del 2023.
Paolo chi porterai in Argentina e perché?
Al di là delle scelte, intanto ringrazio le squadre che mi hanno concesso le loro atlete perché non è facile trovarle visto che sarà periodo di riposo. Porterò Valentina Basilico perché è una velocista molto sveglia e quando è in forma corre bene. Quest’anno ha fatto un paio di vittorie ed è stata, tra quelle del primo anno, che hanno fatto meglio. Ci sarà Carlotta Cipressi perché ha finalmente risolto i problemi alla schiena ed ha finito la stagione in condizione. Entrambe avevano la maturità e nella seconda parte sono cresciute bene.
Le altre due chi sono?
Ho chiamato Giulia Giuliani che ritengo un prospetto interessante. E’ l’unica delle quattro che corre in una formazione non continental. E’ una passista-scalatrice che avevo portato ad un ritiro a Livigno e volevo vederla all’opera da più vicino. Infine ci sarà anche Cristina Tonetti. Mi piace il suo modo di correre, molto coraggioso. E mi è piaciuta molto anche la sua scelta di restare anche l’anno prossimo nella Top Girls dove potrà fare un ulteriore step di crescita in un ambiente giusto.
Con che aspettative andrete laggiù?
Partiremo con uno spirito tranquillo. Siamo contenti che ci abbiano invitato ed essere loro ospiti. Per queste ragazze sarà innanzitutto una esperienza di vita. Voli lunghi e scali intercontinentali, soggiorno in una zona meno turistica di altre. Dovranno adattarsi a ciò che comportano viaggi di questa portata. Poi chiaramente ci sarà l’aspetto agonistico e quello lo vedremo solo quando saremo laggiù. Ci sarà da mantenere un po’ di condizione ancora per qualche settimana ma non abbiamo alcuna pressione di risultato.
Nel 2023 atlete come Guazzini e Zanardi diventano “grandi”. Lasciano una eredità pesante?
Vittoria e Silvia hanno vinto tanto sia su strada che in pista e non sarà facile fare altrettanto ma dietro abbiamo un buon movimento di ricambio. Certo, loro due hanno avuto sempre la possibilità di fare tante corse internazionali con il loro club e questo aiuta tanto ad alzare il livello. Spero che molte delle attuali U23 possano fare la stessa cosa.
Cosa bisognerebbe fare per farle crescere ulteriormente?
Il massimo sarebbe correre una gara a tappe con la nazionale prima di un europeo o un mondiale. Penso ad esempio ad una corsa come il Baloise in Belgio, senza però che partecipi la squadra di una delle ragazze che vorrei chiamare. Non lascerei mai a casa un nostro team invitato per portare solo una delle loro atlete in nazionale. Ho già una bozza del calendario del 2023. Devo vederlo bene con calma e poi mi confronterò con le varie formazioni per poi pensare a dove partecipare con la nazionale. Però i programmi delle gare sono sempre più compressi ed intensi e talvolta non è facile fare una cosa simile.
Il movimento U23 italiano per i prossimi anni com’è messo?
Ha ampi margini di miglioramento. Abbiamo tante ragazze di prospettiva che passeranno elite ed altre che stanno compiendo il loro processo di crescita. Bisogna avere pazienza perché quelle del primo anno hanno sempre la maturità e le condiziona inevitabilmente fino a luglio. Poi trovare subito la forma giusta e correre non è facile perché si va forte in ogni corsa.
Quali sono le U23 che l’anno prossimo faranno da guida?
Personalmente penso che il faro sarà Eleonora Gasparrini. Sarà al terzo anno da elite durante i quali ha corso tanto riuscendo a vincere sia il tricolore di categoria che una gara in Belgio. Andrà in una squadra dove potrà crescere ancora, lavorando per corridori importanti come Bastianelli che le insegneranno tanto. Ecco, se il mondiale di Glasgow sarà uguale all’europeo vinto proprio da Marta nel 2018, credo che Eleonora sia molto adatta a quel tipo di percorso.
Volendo c’è una bella lista di altri nomi importanti e promettenti.
Sì esatto. Matilde Vitillo quest’anno ha dimostrato di saper vincere nel WT ed anche lei sarà l’altra ragazza su cui poter contare. Camilla Alessio spero possa risolvere alcuni problemi di salute. Sofia Collinelli ha grandi potenzialità (per lei si parla del passaggio alla Cogeas-Israel, ndr). Gaia Realini sarà in uno dei team più forti come la Trek-Segafredo. Francesca Barale alla DSM potrà correre di più. Anche Federica Piergiovanni o Gaia Masetti sono da seguire. Poi ci sono quelle che porterò in Argentina. Ed infine abbiamo Ciabocco, Pellegrini, Segato e tutte le altre che arrivano dalle junior che terrò in considerazione senza troppe pressioni proprio perché andranno ancora a scuola. Vi dico, l’elenco che ho fatto è lungo e ci sono tante ragazze che terrò sott’occhio.