Scusa Rebellin, come fai senza la carne?

29.01.2021
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L’intervista a Rebellin ha colto nel segno: per la storia in sé e per le sue (appena accennate) abitudini alimentari. Anche Gianluca Brambilla, con cui avevamo parlato poco dopo, in riferimento al veronese aveva raccontato un allenamento fatto insieme nel 2019 e le singolari barrette fatte in casa che Davide aveva con sé.

«Saranno 4-5 anni che mi sono spostato verso i vegetali – aveva detto Rebellin – a casa ho eliminato la carne, ogni tanto mangio le uova o il pesce. Sento di recuperare meglio. Alle corse è differente, perché non sempre si trovano in giro ceci e altri vegetali proteici, né posso portarmi una valigia troppo grande piena di cibo. Però credo si possa fare attività ad alto livello anche così e credo che questa sarà una tendenza. La carne ha le sue proprietà, ma anche tante tossine».

A questo punto è scattata la curiosità e con essa la seconda chiamata, per capire quando ci sia stata l’inversione di abitudini e perché. E Davide con la consueta cortesia è stato al gioco, aprendoci un mondo di abitudini che certamente porteranno altri approfondimenti.

Rebellin usa disciogliere in acqua un composto derivante dal corallo
Rebellin tsa disciogliere in acqua un composto derivante dal corallo
Quando hai cominciato a eliminare la carne e perché?

Saranno 5 anni, ma è stato un passaggio graduale. E’ nato per una questione etica, trasmessa da mia moglie Fanfan. Anche lei la mangiava normalmente, ma avendo grande passione per gli animali, lentamente ha cominciato a farne a meno. E devo dire che stiamo bene.

Tutta la carne senza distinzione?

La prima che abbiamo eliminato è stata quella rossa, continuando a mangiare pollo, pesce e uova, ma scegliendo prodotti di cui conoscevamo l’origine. Poi gradualmente abbiamo cominciato a togliere anche il resto, tanto che ormai mangiamo raramente qualche uovo, ma solo quelli che produce un nostro vicino. Alle corse ovviamente è diverso, non potrei andare avanti solo con il riso in bianco, per cui porto una valigia di prodotti con me. E quando finiscono, cerco di arrangiarmi.

Andiamo con ordine, allora. Con cosa fai colazione?

Normalmente mi sveglio alle 6,30-7 e faccio 20’-30’ di esercizi a corpo libero, per addominali, dorsali e più in genere di core stability. Lo faccio ogni giorno da un paio d’anni: un programma completo, quasi un mezzo allenamento a digiuno. Prima però bevo una bella tazzona d’acqua in cui disciolgo un preparato a base di corallo della Coral Club (un’azienda russa che ha punti vendita anche da noi) che si chiama Coral Mine. E’ ricavato da un corallo originario di Okinawa. Ne preparo bottiglie grandi e al risveglio ne bevo mezzo litro.

La colazione vera e propria?

Mi piace mangiare salato. Quindi di solito un piatto di riso integrale o riso amaranto, oppure miglio o quinoa, che si iniziano a vedere anche nella dieta dei corridori alle corse. Una volta mangiavo tanti cereali e latte di riso, ma c’erano troppi zuccheri. Il riso lo condisco con olio di cocco altrimenti, se voglio che sia un po’ dolce, ci metto uvetta oppure noci.

Al mattino per Rebellin riso o anche quinoa, comunque carboidrati
Al mattino per Rebellin riso o anche quinoa, comunque carboidrati
Perché olio di cocco?

Non fatemi entrare troppo nel tecnico, ma diciamo che ha varie proprietà, tra cui quella di tanti acidi saturi che hanno un lento rilascio di energia, che vanno benissimo per supportare lo sforzo fisico. A tavola bevo ancora del thè verde. Bevo tanto. Diciamo che tra il risveglio e la colazione, mando giù almeno un litro di liquidi. Quando preparo il riso, non scolo l’acqua: ne metto poca, ma mando giù anche quella. Nella prima ora di bici, mi fermo anche tre volte per andare in bagno. Ma bere è importante.

Brambilla ci ha detto di averti visto portare delle barrette fatte in casa.

Le prepara mia moglie, vero. Le Rebelbomb, le chiamiamo così. Le fa con farina di canapa o grano saraceno, senza glutine. Le porto sempre con me. Nel mio sito per un po’ avevamo pensato anche di vendere le ricette. Inizialmente ha funzionato, ma non avevamo tempo di stargli dietro e ora sono ancora lì.

E quando non hai le barrette di tua moglie?

Ne porto di simili, prodotte da On Energy. Sono biologiche e senza glutine. Se non ne ho, in corsa mangio anche datteri o frutti secchi, facili da confezionare e portare in tasca e rilasciano energia immediata. Non sono una grande spesa e non sovraccaricano il fegato. Diciamo che se vado via per una corsa a tappe, le barrette di mia moglie coprono i primi due giorni, poi passo alle altre.

Il brodo vegetale di sua moglie viene usato da Rebellin per idratarsi anche fuori dai pasti
Il brodo vegetale di sua moglie viene usato per idratarsi anche fuori dai pasti
Torniamo a quando sei a casa: se stai fuori, come dicevi, anche sei ore per volta, sicuramente salterai il pranzo…

Esatto, ma non faccio sempre quelle distanze. Se infatti faccio 2-3 ore, porto sempre qualcosa da sgranocchiare per non arrivare a casa troppo affamato. Quando rientro, di solito faccio uno spuntino, con frutta. Banane, avocado o una barretta di mia moglie. Bevo ancora acqua con il corallo, magari in una tisana. Diciamo che di solito rientro fra le 15 e le 16. Se torno più tardi, anziché mangiare, bevo e basta. Mia moglie fa parecchi brodi vegetali, magari bevo un po’ di quelli.

E come fai ad arrivare a cena senza… mangiare anche i mobili?

Ceniamo presto, fra le 17,30 e le 18. Sono gli orari in cui si assimila meglio, come i nostri nonni che tornavano dai campi. C’è anche il tempo per digerire prima di andare a letto, anche se poi fino a colazione ci sono parecchie ore. Così se mi viene fame, magari prima di andare a dormire faccio un spuntino con una patata o una mela o prodotti freschi del periodo.

La cena in cosa consiste?

E’ un pasto pabbondante. Inizio con un piatto di verdure crude, insalata, cavolo cappuccio o carote condite con olio di oliva. Poi un piattone di riso o quinoa, amaranto o miglio, di solito non lo stesso che ho mangiato per colazione. Poi legumi molto proteici come lenticchie, fagioli o ceci. Stranamente, a tavola non mettiamo nemmeno i bicchieri. Beviamo prima, per arrivare a tavola ben idratati. A volte quando abbiamo ospiti, c’è da ridere perché non mettiamo i bicchieri neanche per loro… E alle 21 si va a letto. Bevo prima una tisana o ancora brodo vegetale caldo, soprattutto d’inverno.

Rebellin ama la pizza, quella vera, anche se gli fa male. Non ama la pizza senza glutine
Rebellin ama la pizza vera, non quella senza glutine
A cosa porta tutto ciò?

Al fatto che recupero meglio, nell’immediato e il giorno dopo, sono meno intossicato. L’organismo non deve smaltire le tossine della carne, che lo affaticano. Di fatto assumo le proteine attraverso i vegetali, ma la mia dieta è molto ricca di carboidrati, che secondo me devono essere la base per fare sport.

Non hai parlato di pasta.

A volte consumo pasta di riso oppure di ceci, che produce Pedon di Vicenza, specializzata in tutto ciò che è leguminoso. Fanno preparati veloci, molto utili e anche gustosi. Quando al mattino mangio pasta, ne preparo di solito 250 grammi. La mia regola di sempre è non arrivare mai a casa affamato. Meglio fare dei piccoli spuntini durante il giorno.

E in corsa, dopo l’arrivo, cosa mangi?

E’ importante farlo subito, adeguandosi agli orari. Per cui appena arrivo mi cambio e ho con me uno shake con banane, fiocchi di avena senza glutine, fiochi di grano saraceno, che contengono proteine vegetali. Obiettivo arrivare a cena senza troppo fame. E bevo anche 1,5 litri d’acqua.

Borracce in corsa?

Due. Una di acqua con corallo e l’atra con integratore salino senza glutine.

Senza glutine per intolleranza?

Di cui mi accorsi nel 1997, nell’anno alla Francaise des Jeux. E’ passato un secolo, ma avevo fatto un brutto Tour a causa di una manipolazione fatta male che mi aveva scombinato tutto. Per farmi rimettere a posto andai dal dottor Poser, che mi aveva presentato Flavio Vanzella. Lui nella prima seduta mi sistemò le vertebre, tanto che il weekend dopo vinsi San Sebastian e quello successivo Zurigo. Poi mi propose di depurare il mio organismo e senza analisi, che magari ai tempi nemmeno erano così rapide o efficaci, mi tolse glutine e formaggi. Iniziai a sentirmi bene e a sgonfiarmi. Il lavoro dell’intestino era alleggerito, respiravo meglio, ho anche perso peso che non guasta. Cominciai a portarmi da casa la pasta senza glutine e la davo ai cuochi degli hotel. All’inizio mi guardavano come un matto, poi anche Bartoli chiese di averne per sé, ma ne avevo a malapena per me. Non si trovava. Alternavo pasta senza glutine e riso in bianco, ora quello integrale, che ha rilascio più lento.

Un regime abbastanza particolare.

Che però funziona. Morirei per mangiarmi più spesso una pizza, ma so che mi fa star male, per il glutine e il formaggio. Anche se a volte si fa uno strappo, perché è giusto togliersi qualche sfizio. Dovete vedere quando vado a casa dei miei. Per loro senza bistecca, non si sta bene. Eppure credo che lentamente ci si sposterà in questa direzione. Anche per gli sportivi.

Carne rossa o bianca? Differenze e virtù

22.01.2021
4 min
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In un’era in cui tutto è più tecnologico, anche l’alimentazione non è da meno. E il ciclismo professionistico, come abbiamo imparato a vedere, non solo resta al passo ma spesso apre la strada. Con Erica Lombardi, dietista in forza al Team Astana-Premier Tech, parliamo di carne e più precisamente cerchiamo di fare un confronto tra quella bianca e quella rossa.

«Questa distinzione tra carni bianche e carni rosse è soprattutto commerciale se non gastronomica – esordisce Lombardi – io parlerei più di carni da macello e da carni da cortile. Alle prime appartengono bovini, ovini, equini, suini. Alle seconde: polli, tacchini, conigli… Quel che determina il diverso colore è la quantità di emoglobina e mioglobina, che contengono in quantità maggiore un tipo di ferro chiamato “eme”. Tutte le carni contengono le cosiddette “proteine nobili” rispetto per esempio a quelle vegetali, in quanto hanno un corredo aminoacidico più completo».

Un buon asado non manca mai in Argentina! Siamo alla Vuelta a San Juan
Un buon asado non manca mai in Argentina!

Meglio rossa o bianca?

«La carne bianca è più digeribile in quanto presenta fibre più corte e sottili. Contrariamente a quel che si è sempre creduto, le carni bianche sono preferibili prima di uno sforzo intenso. La sera prima di un tappone non do ai miei atleti una tagliata, con la quale magari dormono anche peggio. Mentre per il recupero va bene la carne rossa, in quel caso se ci mettono un po’ di più a digerirla, non è un problema. C’è anche una terza opzione, in vista di sforzi intermedi, e cioè mangiare della carne di vitello giovane, la cui composizione è una via di mezzo tra le carni rosse e quelle bianche.

«La quantità? Dipende dal fabbisogno individuale e da quel che si deve fare. Di solito la media di carne in un pasto potrebbe aggirarsi sui 200 grammi a crudo, ma bisogna fare attenzione a non ingerire una quantità eccessiva totale di proteine provenienti anche da altri cibi. Se mangiamo 100 grammi di pasta stiamo ingerendo anche delle proteine, non nobili, ma pur sempre proteine. E’ molto facile superare il fabbisogno proteico giornaliero».

E’ importante cuocere la carne su padelle antiaderenti per conservarne meglio i nutrienti
La cottura su padella antiaderente è da preferirsi

L’importanza del taglio

La Lombardi poi si sofferma a parlare dei tagli. Per la dietista toscana questi sono molto importanti e presentano notevoli differenze. Le frattaglie per esempio sono le migliori per quel che riguarda anche la presenza di vitamine e sali minerali, ma di contro sono anche le più grasse.

«In genere – spiega Lombardi – la regola dice che più i tagli sono sottili e più sono digeribili. In linea di massima i tagli magri (filetto, petto, ndr) vanno sempre bene… Ma poi subentra un altro fattore: la cottura. Ho avuto atleti, anche forti, che 3-4 ore prima di una gara volevano la carne. Chiaramente gliela davo bianca. A colazione mangiavano del pollo. Il che va anche bene visto che è solo una questione di digeribilità.

«Le proteine infatti vanno preservate e di base meno le si cuociono e più restano intatte. Per questo cotture troppo lunghe non sono consigliate ai fini della conservazione proteica. Una grigliata, che di solito si fa con le carni rosse, tende ad alterare molto le proprietà di quella carne. Il nero che si forma è ossidazione che non fa bene alla salute. Meglio una cottura in padella antiaderente.

«E lo stesso vale per il trattamento. Pensiamo agli affettati, più sono lontani dalla loro origine, e più sono alterati. Magari non tanto nelle proteine ma in tutto il resto sì: conservanti, additivi, meno vitamine..».

Dieta Tredici-Iacoponi-Arcelli; associazione fra proteine e alimenti ricchi di Vitamina C
Dieta Tredici-Iacoponi-Arcelli: proteine più Vitamina C

Assorbimento al top

E’ poi importante riuscire a prendere il massimo dei nutrienti che offrono i cibi. Nel caso della carne si pensa alle proteine, ma non ci sono solo quelle.

«Caffeina, fibre… potrebbero limitare l’assorbimento del ferro. In tal senso è molto importante la cottura e la preparazione del cibo stesso. Se faccio il pollo con il burro , aumentando il grasso, potrei limitare l’assorbimento delle proteine. Meglio farlo con limone. E a proposito di limone: c’è una dieta chiamata Tredici-Icoponi e Arcelli (che si fa per un periodo limitato di tempo) in cui si associano proteine e alimenti ricchi di vitamina C lontani da tutti gli altri pasti. In pratica a colazione mi alzo e mangio bresaola e spremuta. Dopo due ore anche il resto..

«Se fa freddo tutti i processi digestivi potrebbero essere rallentati e a mio avviso, anche se sembrerà un paradosso, meglio preferire le proteine magre. Perché è vero che con il freddo in teoria servirebbero anche i grassi per mantenere la temperatura corporea, ma in quel caso meglio scegliere tagli comunque magri ed abbinarli a grassi non saturi. Allora è preferibile fare delle associazioni tipo albume d’uovo e avocado, fesa di tacchino e mandorle».