Regioni partito e Scappini ci mette subito la firma

29.09.2025
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La prima tappa del Giro delle Regioni, allestita a Corridonia, è stata una sorta di antipasto prima delle tre gare in rapida serie allestite in Friuli: domenica 5 ottobre a Tarvisio, il 12 a Osoppo e il 19 sullo Zoncolan, con la coda torinese di Cantoira il 22 novembre. Il primo appuntamento in terra marchigiana ha un po’ confermato le aspettative della vigilia. Pochi Elite, visto che la stagione su strada è ancora nel pieno, e un numero consistente di Under 23, con atleti che hanno messo l’inverno nel mirino sacrificando anche le ultime classiche della stagione.

Non è un caso se alla fine a vincere è stato Samuele Scappini. L’umbro è sempre emerso di prepotenza a inizio stagione, raccogliendo successi importanti, ma questa volta la vittoria ha significati particolari, è una tappa di passaggio, un primo approccio con la specialità dopo aver staccato la spina già da un mese.

Per l’umbro Scappini subito una vittoria al Regioni, tenendo fede alla sua tradizione come lo scorso anno (foto Paletti)
Per l’umbro Scappini subito una vittoria al Regioni, tenendo fede alla sua tradizione come lo scorso anno (foto Paletti)

Stagione su strada chiusa in anticipo

«Dopo Capodarco mi sono fermato del tutto in pieno accordo con Matteo Belli, il mio preparatore al Team Cingolani Specialized. Mi sono concentrato sulla preparazione per la stagione dei prati, ma passare le settimane solo in allenamento è un po’ alienante, non ti dà quella sensazione che viene dal confronto. Per questo aspettavo l’esito di Corridonia con particolare tensione, anche più che negli scorsi anni».

Per il corridore umbro, due volte campione italiano da junior e secondo lo scorso anno tra gli U23 dietro Viezzi, iniziare alla grande, con una vittoria non è una novità: «E’ un po’ una mia caratteristica. Riesco a raggiungere rapidamente una buona forma, soprattutto nel ciclocross, dedicandomi appieno ad esso. Sentivo di avere una buona gamba, d’altronde le ultime gare su strada, anche se con un esito non eccezionale, mi avevano mostrato di avere una buona forma. C’era la base sulla quale lavorare».

Vittoria e maglia rosa per Scappini, che teneva particolarmente all’appuntamento di Corridonia, quasi di casa (foto Paletti)
Vittoria e maglia rosa per Scappini, che teneva particolarmente all’appuntamento di Corridonia, quasi di casa (foto Paletti)

Ciclocrossista prima che stradista

L’impressione è che, a differenza di tanti altri ragazzi che spesso devono mettere da parte la bici invernale, Scappini voglia privilegiare quest’attività: «E’ così, io mi sento innanzitutto un ciclocrossista, perché mi è sempre piaciuto, sin da piccolo. E’ la specialità che dà maggiori benefici, mi trovo meglio nella guida quando vengo dall’inverno. Per me la strada è utile per il ciclocross, non viceversa…».

Quella del corridore umbro su strada, non è stata in effetti una stagione piena di soddisfazioni, con soli 14 giorni di gare nazionali o internazionali e più della metà non portate a termine: «Non è stata molto fortunata, ma ci ho messo un po’ del mio. Lo ammetto, non è una specialità che mi fa impazzire, ho un rapporto di amore/odio. Ho interpretato le gare con la Sam-Vitalcare-Dynatek mettendomi soprattutto a disposizione dei compagni. Paradossalmente posso dire che la migliore è stata l’ultima gara a Capodarco, anche se mi sono fermato prima perché non ne avevo più. Ma a quel punto ho pensato che era inutile insistere ed era meglio girare pagina e dedicarmi alla preparazione per l’inverno».

Carlotta Borello, reduce dall’europeo gravel, ha subito messo in chiaro la sua superiorità (foto Paletti)
Carlotta Borello, reduce dall’europeo gravel, ha subito messo in chiaro la sua superiorità (foto Paletti)

Vittoria in progressione

La gara marchigiana come si è sviluppata? «All’inizio sono partito un po’ circospetto, non a tutta perché volevo vedere a che punto erano gli altri e anche la mia condizione. I segnali erano buoni ma come detto una cosa è l’allenamento, un’altra la gara. Intorno a metà corsa vedevo che nessuno prendeva l’iniziativa e ho provato ad andar via, senza un particolare scatto, andando in progressione e nessuno ha tenuto il mio passo. L’ultima parte l’ho semplicemente gestita, mantenendo sempre un vantaggio intorno al mezzo minuto su Cafueri e Folcarelli (primo Elite, ndr)».

Scappini è fortemente affezionato alla challenge di Fausto Scotti e anche quest’anno ne seguirà lo sviluppo: «Domenica a Tarvisio sfoggerò la maglia rosa, poi sarò anche alle altre due tappe friulane, a quel punto verificheremo la situazione. Alla maglia ci tengo e vorrei fortemente portarla a casa ma siamo solo alla prima tappa, la stagione è lunga. Se la condizione cresce, spero che i miei risultati portino il mio team e il cittì Pontoni a darmi una chance per gli europei, ma andiamo un passo per volta…».

I due Cingolani insieme a Valter Vaglio: la sfida junior del Regioni è stata subito di elevato livello (foto Paletti)
I due Cingolani insieme a Valter Vaglio: la sfida junior del Regioni è stata subito di elevato livello (foto Paletti)

E intanto attenti ai Cingolani

Corridonia ha incoronato gli specialisti puri (anche se poi tutti quanti abbinano il ciclocross ad altre specialità) e soprattutto ha fatto ottenere il pieno di soddisfazioni al Team Cingolani-Specialized, che a livello femminile ha visto la tricolore Carlotta Borello, vincitrice della maglia rosa lo scorso anno mettere subito il suo sigillo precedendo due ragazze, Sabrina Rizzi del Team Sogno Veneto e Ilaria Tambosco della Sanfiorese che potrebbero essere protagoniste nel corso della stagione.

Un cenno a parte lo meritano i fratelli Filippo e Tommaso Cingolani che hanno fatto accoppiata nella prova junior e che dopo essere stati protagonisti assoluti nell’estate nella categoria allievi hanno subito dimostrato di voler seguire la stessa via anche nella categoria superiore. Intanto nel ciclocross…

La Borello tricolore ora aspetta una chiamata azzurra

21.01.2025
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Campionessa italiana: se a inizio stagione avessero pronosticato questo, a Carlotta Borello (in apertura, foto Lisa Paletti), sarebbe scoppiata a ridere, nonostante il suo incedere dominante durante l’ultimo Giro delle Regioni abbia accresciuto notevolmente le sue quotazioni. Al suo primo anno da Elite, la portacolori del Team Cingolani ha raggiunto in breve la cima del movimento italiano, cogliendo di sorpresa molti addetti ai lavori.

La Borello a Benidorm, dove domenica scorsa ha centrato un’ottima 15esima piazza
La Borello a Benidorm, dove domenica scorsa ha centrato un’ottima 15esima piazza

«Ero partita per guadagnarmi un posto sul podio tricolore – racconta la ventitreenne piemontese – ma vincere non lo ritenevo possibile, considerando che avversarie come Casasola e Baroni fanno attività all’estero, quindi erano quasi sconosciute per me in quanto a livello qualitativo».

Andiamo alle origini della Borello ciclocrossista…

Ho iniziato come gioco, un’occasione per divertirsi durante l’inverno senza abbandonare la bici. Mi dedicavo prevalentemente, da ragazzina, alla strada e il ciclocross era un ottimo sistema per tenermi in allenamento. Gareggiavo nelle prove giovanili dei trofei Lombardia e Piemonte, vedevo non solo che andavo bene, ma che era un’attività che mi prendeva sempre di più. Con Cicli Fiorin ho trovato la massima disponibilità verso la multidisciplina, è arrivato anche il secondo posto tricolore da junior 2° anno, le prime convocazioni in nazionale e da lì è stato sempre un crescendo.

La Borello ha militato fino allo scorso anno nella DP66, centrando il podio tricolore nel 2024
La Borello ha militato fino allo scorso anno nella DP66, centrando il podio tricolore nel 2024
Tu hai cambiato squadra quest’anno, fino allo scorso eri alla DP66, come ti trovavi?

Sono stata sempre molto bene, soprattutto il primo anno quando Daniele Pontoni era ancora al vertice del team, poi approdando in Federazione ha dovuto passare la mano. La qualità e soprattutto la professionalità non sono però mai venute meno. E’ un ottimo team per crescere, considerando che io vengo da una realtà geografica come il Piemonte dove non c’è una tradizione di grandi squadre, ma sentivo alla fine che avevo bisogno di cambiare qualcosa, soprattutto in corrispondenza del cambio di categoria.

A oggi ti senti più ciclocrossista o stradista?

Sicuramente più ciclocrossista, o meglio ho intenzione di fare di questa attività quella principale, il che significa che dall’estate si comincerà a pensare già alla nuova stagione. Su strada mi destreggio abbastanza bene soprattutto se i percorsi sono vallonati, selettivi, con qualche salita dove poter smuovere le acque. Visti comunque i risultati invernali, devo dare la precedenza a questi e infatti ne ho già parlato con il team.

Con la BTC City Ljubljana la Borello ha colto più soddisfazioni nel gravel, su cui vuole investire
Con la BTC City Ljubljana la Borello ha colto più soddisfazioni nel gravel, su cui vuole investire
Su strada con chi corri?

Nell’ultima stagione ho militato nella BTC City LJubljana, ma più che su strada ho ottenuto risultati migliori nel gravel, come il secondo posto al Giro Sardegna Gravel, prova delle World Series e anche ai campionati italiani. Quest’anno ho deciso di rimanere al Team Cingolani anche nella stagione primaverile ed estiva, farò un’attività differenziata con qualche uscita sia su strada che in mtb, ma punto più sul gravel. Dovremo comunque metterci al tavolino per studiare un calendario compatibile.

Ora arrivano i mondiali. Tu, anche nelle uscite internazionali che hai fatto te la sei cavata bene ma ancora non sei approdata in nazionale, pensi che la maglia tricolore sia sufficiente per guadagnarti la selezione?

La speranza c’è, inutile negarlo, ma le scelte spettano al cittì che nei miei confronti è sempre stato premuroso. Di una mia partecipazione si è anche parlato, ma finché non c’è nulla di ufficiale non mi voglio illudere. Nelle occasioni in cui ho potuto gareggiare fuori dai nostri confini credo comunque di essermela cavata bene e saprei onorare al meglio la maglia azzurra.

Per la piemontese già numerose presenze in nazionale, ma non quest’anno, a dispetto dei risultati
Per la piemontese già numerose presenze in nazionale, ma non quest’anno, a dispetto dei risultati
Tra l’altro hai portato a casa anche qualche buon risultato, come il 18° posto in Coppa del mondo a Namur e il 15° a Benidorm, pur partendo dalle retrovie…

Spero che questi siano buoni biglietti da visita. Il team ha voluto investire su di me facendomi fare le prove di Coppa del periodo delle Feste, per darmi la possibilità di salire nel ranking, di affrontare il livello più alto possibile perché è solo così che si cresce. Io credo di essermela cavata bene, partendo dalla quarta fila ho pensato soprattutto a un primo giro senza errori per poi iniziare la rimonta, evitando i fuorigiri che in quei contesti si pagano caro. Sono andata sempre migliorando, spero che significhi qualcosa…

La Gariboldi detta legge, ma che sfida con Borello

01.12.2024
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BREMBATE – La gara riservata alle donne elite si caratterizza per un duello che prima vede un gruppetto di quattro ragazze, poi piano piano la selezione si fa naturale e a spuntarla è Rebecca Gariboldi dell’Ale Cycling Team. Un inizio di stagione 2024/2025 di grande spessore per la lombarda che ha raccolto ottime prestazioni e risultati di rilievo. Il continuo zigzagare del tracciato disegnato al Vittoria Park non le permette di fare tanta differenza, si vede che la condizione c’è ma manca lo spazio per sprigionare tutti i cavalli. Eppure Rebecca Gariboldi ci prova più di una volta, ma alle sue spalle le altre non mollano. 

«E’ stata una corsa in salita fin dal primo giro – commenta Gariboldi – in quanto durante il secondo giro, quando avevo già fatto un pochino di differenza, ho avuto un guaio meccanico. Mi è caduta la catena e nonostante avessi già fatto la differenza i giochi si sono riaperti. Sono stata costretta a rincominciare tutto daccapo, ho riattaccato e ho fatto ancora la differenza ma non è bastata ancora».

Tanta tecnica…

Per fare davvero la differenza sarebbe servito un percorso più impegnativo, o almeno con qualche rettilineo in più. Le tante curve costringevano le ragazze a rallentare e ripartire, perdendo l’inerzia delle azioni. Conveniva, come si è visto poi nella gara maschile, correre di rincorsa. Avere davanti qualcuna che dettasse il ritmo era un vantaggio perché dava un punto di riferimento, sia per la velocità che per le traiettorie

«Pensavo che i miei attacchi potessero farmi fare più differenza – riprende Rebecca Gariboldi – e di riuscire a fare il vuoto. Invece Carlotta Borello riusciva a guidare bene la bici e a rientrare nei tratti più guidati. Effettivamente il mio attacco era partito un po’ troppo presto, quindi sapevo che sarebbe stata dura arrivare in fondo da sola. Ero consapevole, tuttavia, di avere una buona condizione ma il tracciato particolare non permetteva di fare tanta differenza a livello di gamba. Ho capito che avrei dovuto dare tutto all’ultimo giro».

«Dopo la scalinata, nel finale, ho fatto un piccolo errore e Borello è passata in testa. Mi sono trovata costretta a mettere il piede a terra e rincorrere, ma sapevo di poter tornare sotto. Alla fine questo era un tracciato che non permetteva di fare errori ma che era anche facile commetterli. Ho avuto ragione dato perché poi Borello ha fatto un piccolo errore e questo mi ha permesso di ricucire e attaccare ancora per poi vincere». 

…E qualche spallata

Carlotta Borello è stata l’ultima ad arrendersi ai continui attacchi di Rebecca Gariboldi. La piemontese ha spinto davvero tanto ed è arrivata a soli quattro secondi da un successo importante. Il secondo posto però non le toglie il sorriso e nel raccontarsi nel post gara fa trasparire di avere fatto tutto il possibile oggi. 

«Non era semplice in questo percorso fare la differenza – dice – anche perché c’erano parecchi tratti in cui era importante guidare bene. Nonostante ciò non è stato semplice tenere la ruota di Rebecca (Gariboldi, ndr) perchè andava veramente forte. Diciamo che mi sono un po’ sorpresa delle mie abilità tecniche, il percorso non era troppo nelle mie corde però ho cercato di difendermi nel miglior modo possibile. E ci sono riuscita. Alla fine ho cercato di avvantaggiarmi nella parte della scalinata però purtroppo poco dopo sono scivolata e ho perso tutto. Nel testa a testa Gariboldi ha dimostrato di essere più forte, tutto qui. Non resta che farle i complimenti».

Giro delle Regioni, Bertolini torna nel suo mondo

07.10.2024
5 min
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Una vittoria con dedica speciale. La seconda tappa del Giro delle Regioni di ciclocross ospitata a Tarvisio va in archivio nel segno di Gioele Bertolini, il cui primo pensiero a fine gara è stato dedicare il suo successo a Vito Di Tano, l’ex diesse della Fas Airport Service Guerciotti (ma soprattutto ex campione del mondo) chiamato a 70 anni ad affrontare una dura sfida contro un tumore, per la quale anche noi facciamo un tifo sfrenato per lui…

Bertolini era al suo esordio stagionale e sul fango di Tarvisio, in una gara da vero ciclocross, ha ripreso il feeling con la vittoria ripartendo da quanto fatto durante l’anno in Mtb: «La stagione è stata positiva, sono tornato ad esprimermi ad un buon livello: la vittoria di due circuiti e di 3 corse internazionali credo siano un buon bottino e certamente devo ringraziare anche il Centro Sportivo Esercito che mi aiuta e supporta sempre. Nel ciclocross siamo solo agli inizi, mi sono presentato in una buona condizione, ma credo che c’è ancora molto da lavorare e la brillantezza arriverà più avanti».

Bertolini davanti a Ceolin. Già a Tarvisio il “Bullo” ha mostrato un’ottima condizione (foto Paletti)
Bertolini davanti a Ceolin. Già a Tarvisio il “Bullo” ha mostrato un’ottima condizione (foto Paletti)

I giovani col fiato sul collo…

La vittoria di Bertolini è arrivata al termine di una bella sfida con il vincitore di Corridonia Samuele Scappini: «La mia condizione è buona ma sto svolgendo dei lavori in palestra che non mi consentono di esprimermi come vorrei e poi ho trovato un avversario molto ostico come l’umbro, che mi ha tenuto il fiato sul collo per tutta la corsa».

Dietro, esordio tutto sommato positivo per il campione del mondo junior Stefano Viezzi, passato di categoria e capace di rimontare molte posizioni partendo da dietro, fino alla quinta: «Ero curioso di vedere come si esprimeva nella maggior categoria – afferma Bertolini – e devo dire che è già partito molto forte. E’ un ragazzo molto intelligente ed ha affianco a sé una dei corridori che hanno fatto la storia di questo sport, nonché nostro cittì, e saprà cogliere il meglio dei consigli che gli darà per esprimersi al meglio alle corse».

Sul traguardo Bertolini ha preceduto Scappini, Ceolin, Folcarelli e Viezzi (foto Paletti)
Sul traguardo Bertolini ha preceduto Scappini, Ceolin, Folcarelli e Viezzi (foto Paletti)

Splendido bis per Borello

Se in campo maschile c’è stato subito un cambio nelle gerarchie, fra le donne seconda vittoria consecutiva per Carlotta Borello (Team Cingolani), ma questa volta con molto maggior margine rispetto a Corridonia: «Era un percorso più esigente – racconta la vincitrice che ha preceduto la rientrante Rebecca Gariboldi, assente a Corridonia perché convolata a nozze – con un’altimetria non indifferente, il fango lo ha reso ancora più duro. A Tarvisio sono andata molto meglio della settimana prima, dopo metà del primo giro avevo già fatto la differenza».

La Borello, che seguirà tutto lo sviluppo del Giro puntando al successo finale, viene da una buona stagione alla BTC City Liubljana: «Ho lavorato molto per le compagne, più che risultati ho accumulato chilometri. Io mi sento più una ciclocrossista prestata alla strada (che pure mi piace), infatti ad agosto e settembre corro soprattutto per trovare la condizione in vista dell’inverno».

Ciclismo, ma anche ginnastica…

D’altronde non potrebbe essere altrimenti abbinando la sua attività ciclistica con quella lavorativa: «Mi sono laureata in Scienze Motorie lo scorso anno e da allora lavoro in alcune palestre tutti i pomeriggi insegnando ginnastica artistica, altro sport praticato da piccola. Dopo le imprese azzurre a Parigi, che non mi sono persa neanche per un minuto, c’è stato un autentico boom di richieste».

Il lavoro comunque non le impedisce di ambire a qualcosa d’importante anche nel ciclocross: «E’ chiaro che a una maglia azzurra ci spero come ci sperano tutti, ma passando Elite è più difficile, ci sono meno posti anche perché la concorrenza estera è molto maggiore e più forte. Non mi pongo obiettivi per non restare delusa, vedremo se i risultati mi porteranno anche a qualcosa d’importante».

Lampi fra gli juniores

Capitolo juniores: se in campo femminile si conferma Giorgia Pellizotti (Sanfiorese), fra i ragazzi c’è stata una piccola impresa per Mattia Agostinacchio (Fas Airport Service Guerciotti), che dopo essere andato in fuga e aver forato, vedendo il leader di classifica Filippo Grigolini (Team Cingolani) sfilargli davanti, è rimontato in sella facendo di nuovo la differenza. Un bel segnale non solo per il prosieguo del Giro delle Regioni, che fa rotta verso Osoppo per la terza tappa di domenica prossima, ma anche per la stagione internazionale.

Giro delle Regioni, Scappini mette subito il turbo

05.10.2024
4 min
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La rinnovata formula del Giro delle Regioni di ciclocross, partorita da Fausto Scotti per prendere l’eredità del Giro d’Italia, ha vissuto a Corridonia il suo primo atto. Non è facile pensare a una gara di ciclocross quando sia strada che mtb (per non dire del gravel…) sono ancora in piena attività. Eppure al primo dei 6 appuntamenti disputato nella località maceratese e vinto da Samuele Scappini sono stati oltre 700 gli appassionati di tutte le età presentatisi al via.

Prima vittoria nella massima categoria per Samuele Scappini. Il ciclocross resta la sua casa (foto Paletti)
Prima vittoria nella massima categoria per Samuele Scappini. Il ciclocross resta la sua casa (foto Paletti)

Scappini, il cross prima di tutto

L’attesa maggiore era per conoscere il nome del primo leader della classifica Open. Se si tratta di un nome conosciuto per chi ha frequentato gli ultimi anni della challenge rosa, resta comunque una sorpresa perché Scappini è al suo primo successo nella categoria superiore. Il corridore umbro tiene fede alla sua fama di ciclocrossista prima ancora che stradista, uscendo fuori dagli schemi consueti e sul circuito marchigiano ha mostrato subito di essere a suo agio sui prati.

«Pensando proprio a questi appuntamenti – afferma Scappini – ho chiuso la mia stagione su strada, la prima da U23, in anticipo, a fine luglio. Ho pensato che avevo bisogno di tempo e preparazione per puntare a quella che ritengo la mia vera specialità. Infatti mi sono presentato al via che ero già in grande spolvero».

Per Antonio Folcarelli, uno dei favoriti per la vittoria finale, secondo posto. A Tarvisio la rivincita (foto Paletti)
Per Antonio Folcarelli, uno dei favoriti per la vittoria finale, secondo posto. A Tarvisio la rivincita (foto Paletti)

Team Cingolani, una nuova casa

Il corridore umbro non fa mistero che la strada è quasi un dovere sentito come tale. «Io amo il ciclocross da sempre – racconta – a 6 anni già andavo sopra una bici da cross e ho affrontato le prime gare. La strada mi piace, ma il ciclocross lo sento più mio, mi è per assurdo più semplice da affrontare. La mia stagione su strada è stata un po’ in altalena. Io però voglio prendere solo la parte positiva, tutto quello che ho imparato in un anno tosto».

Scappini, che per quanto riguarda la strada è in cerca di un team dopo aver lasciato la Beltrami Tsa Tre Colli, nel ciclocross ha trovato un nuovo approdo al Team Cingolani, quasi un paradiso: «Mi trovo benissimo con i ragazzi e con lo staff, sono prodighi di consigli, non lasciano nulla al caso. So che hanno vissuto una stagione difficile, ad agosto due tesserati sono morti in un incidente in bici a Senigallia, ma hanno voluto reagire con il lavoro, onorandoli con i risultati e l’impegno. Sono davvero contento della mia scelta».

Il Team Cingolani ha fatto piazza pulita a Corridonia, ora vuole ripetersi a Tarvisio
Il Team Cingolani ha fatto piazza pulita a Corridonia, ora vuole ripetersi a Tarvisio

Rivincita a Tarvisio, si cambia tutto…

La vittoria di Scappini a Corridonia non è stata mai in discussione: «Dopo la prima curva ero terzo, poi sono andato avanti, sentivo che le gambe giravano alla perfezione e man mano ho guadagnato sempre di più sugli avversari fino a superare il minuto di vantaggio. Era un percorso ideale per me, con molti rettilinei ma anche molti rilanci dove potevo mettere a frutto la mia esplosività. Domenica saremo a Tarvisio per la seconda tappa, questa però non è proprio l’ideale perché sul circuito non manca certo la salita, ma con la condizione che ho cercherò di dire la mia ugualmente».

L’inizio della challenge è stato oltre le aspettative, anche grazie allo spettacolo regalato dalle ragazze, con una sfida incerta fra Carlotta Borello, la figlia d’arte Giorgia Pellizotti e Alessia Bulleri, risolta dalla Borello dopo due giri con un attacco in coincidenza temporale con un salto di catena per la Bulleri. Grazie al successo, il Team Cingolani completa una domenica da incorniciare, mentre la Pellizotti, seconda, si impossessa della leadership fra le juniores. «E’ stato un percorso che mi è piaciuto molto questo di Corridonia – ha affermato Borello dopo il successo – perchè c’erano molte curve, bisognava sempre rilanciare e ho dato del mio meglio. Sono felice di aver ottenuto il successo all’esordio con la mia nuova squadra, adesso spero di togliermi delle altre soddisfazioni importanti nel corso della stagione».

L’arrivo vittorioso di Borello, anche lei appena entrata nel Team Cingolani (foto Paletti)
L’arrivo vittorioso di Borello, anche lei appena entrata nel Team Cingolani (foto Paletti)

Fra i più giovani bella sfida fra Filippo Grigolini e Giacomo Serangeli, nomi che anche su strada si sono fatti notare. Grigolini, anche lui targato Team Cingolani, è stato tra gli allievi più in vista anche se anche per lui per ora si può dire che il ciclocross ha la preminenza, tanto che Pontoni già da tempo lo segue, mentre Serangeli ha finalmente superato tutti i problemi fisici d’inizio stagione. Considerando le tante assenze un po’ in tutte le categorie, considerando le concomitanze, si prospetta davvero un’edizione con i fiocchi.

Corridonia conferma: è Viezzi lo junior di riferimento

16.10.2023
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Se nelle categorie Elite il Giro d’Italia di ciclocross continua a proporre nomi sempre diversi, fra gli junior finora non c’è stata storia. Anche a Corridonia, dopo le due tappe nel Nord-Est nella gara allestita dal Bike Italia Tour con la collaborazione del Ciclo Club Corridonia e la supervisione dell’ASD Romano Scotti, Stefano Viezzi ha messo tutti d’accordo. Non può essere considerata una sorpresa, visto che già lo scorso anno il friulano era stato in nazionale e Pontoni aveva dimostrato di credere molto in lui soprattutto dopo i problemi riscontrati con i ragazzi del secondo anno.

Viezzi ha proseguito di slancio rispetto a quanto mostrato lo scorso anno ed è pronto a prendersi le sue soddisfazioni: «Finora ho affrontato tre gare davvero bellissime, organizzate alla perfezione. Volevo farmi trovare pronto per i primi appuntamenti dell’anno, tenevo a questa challenge e a questo punto la maglia rosa è diventata un obiettivo, infatti a novembre seguirò la seconda parte del circuito per difenderla».

Per Viezzi terza vittoria in tre gare al Giro, un inizio fulminante e promettente (foto Lisa Paletti)
Per Viezzi terza vittoria in tre gare al Giro, un inizio fulminante e promettente (foto Lisa Paletti)

Sulle orme della sorella

Stefano è un classe 2006 e non è approdato al ciclocross per caso: «Ho seguito le orme di mia sorella Elisa, di due anni più grande e che ora ha smesso. Ho iniziato proprio in base al suo esempio nelle gare promozionali e mi sono così divertito che ho continuato soprattutto nel ciclocross, la mia specialità preferita».

Preferita ma non la sola, perché Viezzi è uno che spazia molto, un vero ciclista multidisciplinare: «D’estate corro sia su strada che in mtb, ma quest’anno ho privilegiato la prima perché ho visto che ottenevo buoni risultati con il Team Tiepolo. Sono stato 3° di tappa al Giro del Veneto, ho ottenuto molti piazzamenti anche se non sono riuscito a vincere. Poi nel finale di stagione mi sono concentrato più sulla preparazione per il ciclocross».

Il friulano alterna d’estate mtb e strada, ma ora predilige quest’ultima (foto Instagram)
Il friulano alterna d’estate mtb e strada, ma ora predilige quest’ultima (foto Instagram)

Europei, una vera scommessa

Pontoni non ha fatto mistero di puntare molto su Viezzi, che ha visto crescere alla DP66 e già lo scorso anno ne ha fatto una colonna portante della nazionale. Il friulano guarda con grande curiosità alla sua stagione internazionale: «Sinceramente non so quale possa essere il mio livello, per questo non mi sono posto particolari obiettivi. Arriveremo agli europei senza un vero test, una prova di Coppa del mondo nella quale avere un primo approccio, ma il calendario è questo e bisogna adeguarsi».

A dispetto di quel che potrebbe sembrare, Viezzi è ripartito anche per rifarsi di una stagione di ciclocross che non lo aveva soddisfatto del tutto: «Era stata un’annata piena di alti e bassi, ci sono rimasto molto male ai mondiali dove ho avuto molta sfortuna, potevo piazzarmi bene. Diciamo che è un po’ questa la mia aspirazione, essere nelle prove titolate e migliorare i riferimenti dello scorso anno, quando ho avuto la possibilità di accumulare tanta esperienza».

Stefano agli europei dello scorso anno. Ora punta almeno a un posto fra i primi 10
Stefano agli europei dello scorso anno. Ora punta almeno a un posto fra i primi 10

Il gioco di squadra alla DP66

A Corridonia Viezzi ha colto la sua terza vittoria, in verità più sofferta rispetto alle due precedenti: «Non sono partito bene e mi sono ritrovato indietro. Il percorso marchigiano era infido, sembrava facile ma aveva tante curve in contropendenza dove una caduta era un rischio molto alto. Nel secondo giro ho recuperato e poi ho forzato ritrovandomi da solo ma sempre con un vantaggio molto risicato. Ho cercato di tenere per non farmi riprendere, sono stati bravissimi i miei compagni dietro che rompevano i cambi degli inseguitori, così ho ampliato il vantaggio e sono arrivato da solo».

Ora la stagione del ciclocross entrerà nel vivo, ma poi? «Poi credo che continuerò a incentrare la mia attività su strada, ho già definito l’ingaggio con un nuovo team che sarà annunciato a giorni. Voglio continuare a crescere anche lì, ho visto che come passista-scalatore vado piuttosto bene, con una speciale predilezione per le prove a cronometro, soprattutto nelle cronosquadre. Non si vive di solo ciclocross…».

La vittoria di Folcarelli in volata su Paletti e Cafueri, che gli vale la maglia rosa (foto Lisa Paletti)
La vittoria di Folcarelli in volata su Paletti e Cafueri, che gli vale la maglia rosa (foto Lisa Paletti)

Folcarelli e Borello riaprono i giochi

Nella prova maschile Elite di Corridonia l’assenza della maglia rosa Ceolin ha aperto le porte a una battaglia aperta per rientrare in gioco per la vittoria finale. Una battaglia risolta solo sul rettilineo finale a favore di Antonio Folcarelli, il laziale che torna così in auge e si candida anche per un posto in nazionale, davanti a Luca Paletti sempre più brillante dopo la lunga stagione su strada. Un po’ lo stesso discorso fra le donne, con Sara Casasola assente e vincitrice in contemporanea in Svizzera e la maglia rosa Lucia Bramati messa in minoranza dalla DP66 con Carlotta Borello prima allo sprint su Papo e Bramati stessa, ora con soli 3 punti di vantaggio in classifica. Si riparte il 12 novembre a Follonica, un mese a disposizione per ricaricare le batterie e cambiare le gerarchie.