In una recente intervista con Alessandro Romele era emerso che una tonsillite lo aveva tenuto fermo per ben quattro mesi. Un’infiammazione che si è presentata nei primi mesi dell’anno e che è stata operata solamente dopo un ciclo di antibiotici. Con Carlo Guardascione, medico del Team Colpack Ballan, cerchiamo di capire come ci si muove per sconfiggere e superare la tonsillite. Non tutti i casi sono uguali, anzi, le sfumature sono differenti ed ognuno reagisce a modo suo.


Come si cura
L’infiammazione delle tonsille è una delle cose che i ciclisti subiscono maggiormente durante la loro attività. E’ molto più facile soffrirne nei periodi invernali: il freddo, l’aria, gli sbalzi termici sono dietro l’angolo e per chi è già predisposto non è un bene.
«Partiamo dal presupposto – ci dice dall’arrivo della Coppa Bernocchi Guardascione – che non tutte le tonsilliti vengono operate o aggredite con antibiotico. Si opera solamente nel caso in cui l’infezione diventa recidiva e si sono verificati almeno 3-4 casi in un periodo temporale breve. Nel caso di Romele tra gennaio e febbraio si sono verificate 3 infiammazioni. Altre cause che portano all’operazione sono: tonsille ipertrofiche, cioè si ingrandiscono considerevolmente, e criptiche, ovvero che si riempiono di batteri. Tutte caratteristiche presentate da Romele, il ragazzo ha fatto anche il Covid prima e questo ne ha debilitato le difese immunitarie».


Sempre meno operazioni
Le tonsille, soprattutto qualche anno fa, erano sempre soggette ad operazioni, anche alla prima infiammazione. Ora si cerca di sconfiggere l’infiammazione tramite antibiotici.
«Le tonsille le abbiamo tutti – riprende Guardascione – e ormai non si tende più ad operare. Chi ha una certa età si ricorda che alla prima infiammazione si procedeva subito con l’asportazione. Ora si cerca la terapia “conservativa” anche perché, soprattutto nello sport, non è consigliabile fare operazioni di questo genere durante la stagione agonistica. Operare porta comunque dei rischi, in più quando ti tolgono le tonsille devi stare una settimana a mangiare brodini, gelato o frullati. Lo stop dall’attività agonistica dura fino ad un mese perché poi diventi un soggetto più debole visto che prendi farmaci che necessitano di riposo assoluto. Capirete che l’operazione diventa davvero l’ultima scelta».


La prevenzione
Per evitare episodi spiacevoli è sempre bene cercare di proteggersi e di evitare di farsi cogliere impreparati. La prevenzione parte anche da piccoli gesti quotidiani, che sembrano banali ma non lo sono.
«Possiamo definire tre punti da seguire per una buona prevenzione – conclude il dottore – e su questi ci metto la mano sul fuoco. Il primo è prevenire influenze o episodi simili tramite il vaccino antinfluenzale, quello stagionale. Secondo: bisogna proteggersi dal freddo bene, soprattutto durante l’attività invernale, si devono indossare il cappellino in pile ed anche lo scaldacollo. Ultimo: avere una certa igiene, ovvero farsi subito la doccia appena tornati a casa dagli allenamenti o asciugarsi i capelli subito dopo la doccia. Sembrano cavolate ma sono gesti che ti evitano complicazioni, specialmente se si è un soggetto predisposto a questa patologia.