Viezzi al palo, con grandi progetti in tasca

14.10.2024
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Terza tappa del Giro delle Regioni a Osoppo, ma il più atteso non c’era. Stefano Viezzi, campione del mondo juniores, ha saltato l’appuntamento e non si sa quando tornerà alle gare. Un guaio fisico? No, c’è da risolvere una questione delicata, legata al suo cambio di squadra.

Che ci fosse qualche problema lo avevamo capito in settimana, quando sul profilo Instagram di bici.PRO il Fan Page Viezziofficial aveva commentato la story dell’articolo su Salvoldi e i suoi ragazzi: “In primo piano il campione del mondo Viezzi. In questi giorni boicottato dalla sua squadra DP66. Incredibile storia tutta italiana”.

Per Viezzi la maglia iridata resta ben custodita nel cassetto. Da U23 tutto ricomincia
Per Viezzi la maglia iridata resta ben custodita nel cassetto. Da U23 tutto ricomincia, ma con grandi ambizioni

Era importante saperne di più e Viezzi non si è tirato indietro, spiegando con garbo la situazione: «Domenica scorsa a Tarvisio era andato tutto bene, ma la società non voleva che gareggiassi con le mie nuove bici. Il team utilizza le Dynatek, ma io sono passato alla Canyon. Con il team ci siamo chiariti, ma a Osoppo non mi hanno iscritto. Ora aspetto il loro nullaosta, essendo fino a fine dicembre ancora junior per la Federazione anche se nel ciclocross gareggio già da U23. Poi potrò cambiare squadra».

Dopo la vittoria del titolo mondiale ti sono arrivate proposte, anche da team stranieri?

Molte, da valutare bene considerando anche il mio futuro su strada.

Viezzi in gara a Tarvisio. Da notare il telaio coperto dall’adesivo del team (foto Billiani)
Viezzi in gara a Tarvisio. Da notare il telaio coperto dall’adesivo del team (foto Billiani)
D’altronde il tuo profilo corrisponde in maniera pressoché perfetta a quelli che cerca l’Alpecin Deceuninck. E’ quella la tua destinazione? Il marchio delle bici è più che un indizio…

Non ci sono solo loro che fra i team WorldTour o altri permettono la doppia attività. Attendiamo che la situazione si sblocchi e poi potrò annunciare il passaggio alla nuova squadra.

La prima tua apparizione da under 23 com’era andata?

Non era stata propriamente semplice, considerando che sono dovuto partire quasi dal fondo e che in partenza ho subìto qualche intoppo. Poi però mi sono trovato bene, anche oltre le mie aspettative considerando che per la prima volta affrontavo una gara da un’ora, quando da junior si arrivava a 40 minuti. Sicuramente la condizione acquisita su strada mi ha dato una mano. Mi aspettavo dei disagi che invece non ci sono stati.

Per l’iridato del cross subito una vittoria su strada, alla Coppa Palazzolo con 2’40” sul gruppo
Per l’iridato del cross subito una vittoria su strada, alla Coppa Palazzolo con 2’40” sul gruppo
Della delicata situazione contrattuale hai parlato anche con il cittì Pontoni, che è legato al tuo vecchio team?

Sì, ma giustamente non vuole entrare nello specifico. Mi ha detto comunque che vorrebbe che gareggiassi il più possibile anche perché l’approccio con la nuova categoria è delicato e già a novembre ci sono obiettivi importanti come l’europeo.

La stagione su strada com’è stata nel suo complesso?

Un po’ strana a dir la verità. Ero partito bene con una vittoria alla Coppa Palazzolo il 1° aprile, ci tenevo a far bene all’Eroica e la prima tappa avevamo già conquistato un bel terzo posto nella cronosquadre, ma il giorno dopo sono caduto fratturandomi una clavicola. La ripresa è stata più lunga del previsto, anche perché la frattura era nella parte esterna vicino alla spalla, quella dove porto la bici nel ciclocross. Ho fatto una lunga riabilitazione, alla fine sono tornato a gareggiare a fine agosto.

In 600 in gara a Osoppo nella terza tappa del Giro delle Regioni, che tornerà il 3 novembre (foto BIlliani)
In 600 in gara a Osoppo nella terza tappa del Giro delle Regioni, che tornerà il 3 novembre (foto Billiani)
Da lì le cose come sono andate?

Non ho avuto molto tempo per ritrovare il giusto colpo di pedale in gara, ma alla fine ho trovato un paio di buoni piazzamenti al Lunigiana che mi hanno dato fiducia, permettendomi anche di chiudere 7° in classifica. Io comunque a settembre ero già mentalmente proiettato verso la stagione del ciclocross, ma posso dire che quella è stata la gara dove mi sono trovato meglio. Ci tengo a far bene nel mio approccio con la nuova categoria, prima nel ciclocross e poi su strada.

Cominci a sentirti anche stradista oltre che crossista?

Sono due cose molto diverse. Nell’attività invernale la preparazione è diversa ma anche gli spazi tra una gara e l’altra. Almeno da junior su strada avevamo praticamente gare nel weekend e il resto allenamento, nel ciclocross ci sono eventi a getto più continuo. Ma io credo che se vuoi fare questo mestiere ti abitui a qualsiasi siano le necessità.

Avresti problemi a trasferirti in un team estero?

Penso che nel ciclismo d’oggi, problemi non li abbia nessuno, anzi se hai ambizione lo metti in preventivo. L’importante è l’organizzazione che trovi e, per me, la possibilità di seguire entrambe le discipline.

Come ti sei trovato al tuo approccio con una gara diversa da quelle già affrontate sui prati come a Tarvisio, lunghezza a parte?

Era tutto abbastanza nuovo, soprattutto gli avversari, gente che calca quei palcoscenici anche da una decina d’anni. Per me imparare a conoscerli è importante in questa fase. So che nell’ambiente tutti mi stanno con gli occhi addosso come se la maglia iridata ce l’avessi sempre indosso, anche se non posso indossarla. Ma io sono tranquillo, quel che dovevo dimostrare l’ho fatto vedere nella passata stagione, ora affronto le gare sicuro di me, anche se ognuna sarà una scoperta. Ma non nego che ho grandi ambizioni, l’importante è sbrogliare la situazione quanto prima.

Tutto è più semplice con l’App di Canyon

31.05.2023
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Canyon ha di recente introdotto un servizio davvero utile e destinato a incontrare il riscontro positivo di tutti gli appassionati del brand tedesco. Stiamo parlando di una nuova App che vuole diventare in breve tempo il partner ideale per vivere al meglio la propria esperienza in sella ad una Canyon.

La nuova App di Canyon vuole diventare un riferimento per i ciclisti
La nuova App di Canyon vuole diventare un riferimento per i ciclisti

Guida per l’assemblaggio

Fino a non molto tempo fa, uno dei possibili freni nell’acquistare una Canyon poteva essere rappresentato dal timore di non essere in grado di assemblarla. Oggi tutto ciò viene definitivamente superato grazie all’introduzione della nuova App. Una volta ricevuta a casa la nuova bici, basterà registrarla nel “garage digitale”. Da qui sarà possibile accedere ad una serie di contenuti dedicati alla propria bicicletta, come la configurazione, specifiche e misure del telaio, ma soprattutto le istruzioni per il suo montaggio.

All’interno della nuova App sono stati caricati le istruzioni e dei video utilissimi per assemblare ogni singolo modello Canyon. Per farlo non è richiesta una competenza specifica. Basterà seguire le indicazioni passaggio dopo passaggio per montare la propria bicicletta ed essere subito pronti per pedalarci sopra.

Al suo interno ci sono video e foto per aiutare l’utente nella manutenzione della sua bici
Al suo interno ci sono video e foto per aiutare l’utente nella manutenzione della sua bici

Anche la manutenzione

Una volta montata, una bicicletta va anche curata per rendere ogni uscita sempre piacevole. In Canyon lo sanno bene, infatti all’interno della nuova App sono sono stati inseriti le istruzioni e i video per guidare il cliente nel sostituire in autonomia copertoni, freni e catena. Non mancano naturalmente anche tutorial su come pulirla.

La nuova App di Canyon vuole anche essere da deterrente al problema annoso dei furti di biciclette. E’ stato infatti previsto un sistema avanzato di antifurto e tracciamento GPS globale

Nell’App è presente anche un sistema di sicurezza
Nell’App è presente anche un sistema di sicurezza

Novità in arrivo

La nuova App è stata appena lanciata e sono già previste delle ulteriori novità. Oltre alle funzioni disponibili al momento del lancio, tra cui l’assicurazione bici semplice e veloce e i contenuti motivazionali dei ciclisti professionisti di Canyon. Nei prossimi mesi è in programma l’aggiunta di un’ampia gamma di nuove funzioni.

Tutto più semplice

Canyon vuol rendere più semplice l’acquisto e il successivo utilizzo delle proprie biciclette. A confermarlo è Lionel Guicherd-Callin, Global Director Canyon Connected.

«Abbiamo realizzato l’App – ha dichiarato – per semplificare e snellire ogni fase del processo di acquisto e di utilizzo di una Canyon, e per aiutare i ciclisti a ottenere il massimo dalla loro bicicletta, fin dal primo giorno e per gli anni a venire. Grazie a una serie di funzioni che rendono piacevole e senza sforzo ogni fase della costruzione, della pedalata, della manutenzione e del parcheggio della propria Canyon».

Ricordiamo che per utilizzare la nuova App di Canyon non è necessario avere uno smartphone di ultima generazione. E’ infatti compatibile con Android 7.1 e Apple iOS 15 e successivi

L’app Canyon è gratuita e disponibile su Apple App Store e Google Play Store.

Canyon

Grail CF SL 7 Race CSR, l’opera d’arte in 100 esemplari

15.11.2021
3 min
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Moderna e unica nel suo genere la nuova Grail CF SL 7 Race CSR gravel, si distingue oltre che per le caratteristiche tecniche anche per la livrea fresca e accattivante. Canyon rilancia la Grail con 100 esemplari in edizione limitata unendo le peculiarità di design collaudate di questo modello con i più recenti componenti per lo sterrato e una colorazione unica, rosa e nera, ispirata ai professionisti.

Una vera e propria opera d’arte prodotta in pezzi unici, che per la sua realizzazione ha preso spunto dalla bici con cui ha corso quest’estate Tiffany Cromwell di CANYON//SRAM Racing, ottenendo diversi successi tra cui la vittoria al Belgian Waffle Ride in Kansas (foto di apertura) di cui vi abbiamo raccontato da poco.

Canyon rilancia la Grail con 100 esemplari in edizione limitata
Canyon rilancia la Grail con 100 esemplari in edizione limitata

Ispirazione

Per quanto riguarda le specifiche tecniche, la Grail CF SL 7 Race CSR ha preso ispirazione da ciò che utilizzano i corridori migliori al mondo, con componenti selezionati per la velocità e l’efficienza su diversi tipi di superfici. Costruita intorno a un telaio che eredita tutte le importanti innovazioni di design dell’ammiraglia Grail CF SLX, questa bici unisce un’estetica accattivante e una speciale geometria da sterrato a livelli di comfort degni di nota. La più notevole di queste innovazioni di design è l’iconico Double Decker Bar. Un cockpit che porta l’ergonomia al livello successivo con quattro diverse impugnature per le mani, per un maggiore comfort e un migliore controllo. Inoltre, la Flex Area utilizza le proprietà elastiche del carbonio per assorbire le vibrazioni generate dal terreno.

Double Decker Bar, un cockpit che porta l’ergonomia al livello successivo con quattro diverse impugnature
Double Decker Bar, un cockpit che porta l’ergonomia al livello successivo con quattro diverse impugnature

Dettagli tecnici

I componenti utilizzati sono un perfetto connubio tra qualità e prezzo. L’ago della bilancia si ferma a 8,7 chili. La bici è dotata di un reggisella S15 VCLS 2.0: un punto di riferimento in termini di flessibilità, che riduce l’impatto degli urti e offre comfort uniforme in ogni evenienza e corsa che il ciclista desidera affrontare.

Una combinazione di ruote leggere e aero DT Swiss GRC 1600 e pneumatici Schwalbe G-One R aiuta a mantenere la velocità costante e offre un’efficienza e un controllo eccellenti, sia off-road che su strada.

Questo modello utilizza anche un sistema di cambiata SRAM Rival eTap AXS con cambio XPLR specifico per il gravel, con una configurazione creata per il gravel riding, senza cavi da regolare, né fili da incanalare e un range di rapporti specifici per salite ripide su sterrato.

La Grail CF SL 7 Race CSR è disponibile a 3.499 euro esclusivamente sul web.

canyon.com

La Grizl AL di Canyon è pronta a mordere il terreno

28.10.2021
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Canyon completa il lavoro sulla gamma Grizl lanciando la nuova Grizl AL che si affianca alla “sorella” Grail Al, una bici dedicata al gravel ma con un occhio alla prestazione. Il focus del progetto che ha lanciato la nuova Grizl AL è il bikepacking, ovvero il viaggio off-road dedicato all’avventura. L’universo gravel è in continua espansione, anche molti atleti professionisti ormai amano guidare queste nuove bici.

“AL” sta per alluminio, l’elemento preferito per fabbricare bici con un telaio più solido ma allo stesso tempo elastico e capace di attutire i colpi del terreno. Il telaio della Grizl AL è “all season” e vi accompagnerà nelle vostre avventure durante tutti i mesi dell’anno.

Canyon Grizl nella classica versione verde e in una più femminile di colore lilla
Canyon Grizl nella classica versione verde e in una più femminile di colore lilla

Più spazio vuol dire più avventura

Per facilitare la guida della bici quando il carico da trasportare si fa pesante Canyon ha deciso di montare pneumatici da 50 millimetri. Una sezione maggiorata del battistrada significa maggior superficie di contatto con il terreno. Lo pneumatico è un tubeless, ormai un obbligo su bici che affrontano terreni sconnessi, questo significa una minor pressione all’interno e di conseguenza meno possibilità di foratura.

La Grizl AL è stata studiata per affrontare i viaggi ancor più impegnativi dal punto di vista logistico. Infatti, la possibilità di montare facilmente il portapacchi posteriore aiuta nell’essere più comodi e funzionali negli spostamenti. Nello scegliere l’equipaggiamento per i vostri viaggi la nuova nata di casa Canyon vi viene incontro con diverse disposizioni: per trasportare più borracce, ulteriori borse e i parafanghi.

Canyon Grizl nella versione Suspension con la forcella RcokShox Rudy con escursione fino a 30 millimetri
Canyon Grizl nella versione Suspension con la forcella RcokShox Rudy con escursione fino a 30 millimetri

Forcella extra

Per coloro che amano addentrarsi anche nei terreni più complicati Canyon mette a disposizione due forcelle tra cui scegliere. Forcella classica in carbonio con la possibilità dei support extra sopra elencati oppure il controllo ed il supporto della RockShox Rudy Gravel.

Le taglie disponibili per la nuova Grizl AL sono praticamente infinite, infatti, oltre alle solite già presenti sul mercato, Canyon ha aggiunto un’altra taglia: la 3XS. E’ disponibile in due versioni: la Grizl 6 e la Grizl 7. La prima è equipaggiata con cambio Shimano GRX 400 e ruote DT Swiss Gravel LN, al prezzo di 1499€. La versione Grizl 7 oltre a queste caratteristiche ha la possibilità di montare la forcella RockShox Rudy Gravel con 30 millimetri di escursione. Il gruppo è duplice: Shimano GRX 600 o 810, il prezzo è di 1999€.

Canyon

BIG AIR lab, nuovo riferimento Canyon per il Centro-Italia

12.08.2021
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Canyon ha di recente comunicato una nuova partnership finalizzata a rafforzare la propria presenza sul nostro territorio nazionale e soprattutto la propria vicinanza al consumatore finale. È dei giorni scorsi infatti l’ufficializzazione di Big Air Lab a nuovo Canyon Experience Partner per l’Italia centrale.

Divertimento tra i tipici uliveti e le colline del Centro Italia e del Conero
Divertimento tra i tipici uliveti e le colline del Centro Italia e del Conero

L’opportunità di provare una Canyon

Big Air Lab ha sede a Camerano, in provincia di Ancona, ed è immerso nell’oasi naturale del Parco del Conero. Nato nel 2002 come negozio specializzato in attrezzatura e abbigliamento skate e snowboard, si è successivamente sviluppato nell’ambito degli sport acquatici, dal surf al kite. Oggi il punto vendita marchigiano è pronto per una nuova avventura. Nasce infatti al suo interno Big Air Bike con focus mirato sul mondo delle due ruote.

All’interno del negozio è ora possibile provare le ultime novità Canyon oppure noleggiare una e-bike e partecipare ad uno dei tanti tour organizzati per scoprire le bellezze del territorio del Parco del Conero. Tra i modelli disponibili troviamo le ultime novità di casa Canyon per quel che concerne le e-bike da enduro e da trail: Spectral:ON, Torque:ON e Neuron:ON. Non manca naturalmente il reparto gravel con la nuova Grizl e i modelli Grail e Grail:ON

E non mancano all’appello le gravel: ideali per scoprire le bellezze del Conero
E non mancano all’appello le gravel: ideali per scoprire le bellezze del Conero

Assistenza qualificata

Lo staff di Big Air Bike è composto da meccanici esperti e rider appassionati in grado di far vivere alla propria clientela una vera Canyon Experience, fornendo consigli utili in fase di acquisto e non solo. Fra i servizi offerti merita una particolare attenzione la PPS Station (Perfect Position System) che grazie alla statura e alla misura del vertice ischiatico permette di individuare la taglia ideale per ogni telaio Canyon.

Big Air Bike dispone inoltre di una vasta gamma di pezzi di ricambio per offrire un servizio officina altamente qualificato a tutti i clienti Canyon e un’ampia selezione di abbigliamento e accessori dedicati al mondo strada e fuori-strada. 

Big Air Bike si trova a Camerano in Via Direttissima Del Conero 54 ed è aperto il lunedì dalle 16 alle 20, mentre dal martedì al sabato segue i seguenti orari: 9-13/16-20.

Bigairbike

Gravel, scende in campo Canyon: completo esclusivo

22.07.2021
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Il mondo del Gravel è in continua espansione, gli appassionati sono sempre di più e le esigenze, di conseguenza, aumentano. Canyon cavalca l’onda delle strade bianche e lancia il suo nuovo completo, aprendo l’orizzonte oltre quello dei professionisti, pensato per chi ama l’avventura ed è sempre pronto a mettersi in gioco.

Signature Limited Jersey II

La maglia che compone il completo Canyon ha una colorazione particolare, in edizione limitata, progettata per avere alta traspirabilità, mantenendo il comfort elevato per tutta l’uscita

In ambito sicurezza, la nuova maglia Canyon ha sulle tasche posteriori degli inserti riflettenti per renderti sempre visibile, specialmente quando affronti dei tratti su strada. 

Le sue cuciture piatte evitano di avere punti di pressione e di conseguenza di sfregamento che potrebbero irritare la pelle.

Disponibile in due colorazioni: violacea con inserti blu e blu navy e taglie dalla S alla XXL, per un peso di 122 grammi, è in vendita a 89,95 euro

Signature Pro Cargo Bibshorts

Ben sei tasche: due posteriori, due laterali e due sulle bretelle. Questi pantaloncini sono studiati per le lunghe uscite e per i viaggi bikepacking.

L’abbigliamento Race Fit ricrea ciò che indossano i ciclisti professionisti, massimizzando comfort e aerodinamica. Una salopette esigente, studiata insieme al laboratorio di Etxeondo, situato a Villabona, vicino a San Sebastiàn, una terra che respira ciclismo.

Cuscinetto in memory foam che massimizza la circolazione sanguigna, comfort incredibile che aumenta metro dopo metro.

Prodotti solo in nero, anche in questo caso le taglie vanno dalla S alla XXL, per un peso di 207 grammi e prezzo di 159,95 euro.

www.canyon.com

Un viaggio di 10 ore per portare le ruote a Van der Poel

01.07.2021
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Sui media olandesi da ieri sera gli eroi sono due: Mathieu Van der Poel che ha conservato la maglia gialla e un certo Mark Putter che si è sciroppato un viaggio di 10 ore per consegnargli le ruote necessarie e che assieme a sua moglie Elma gestisce un lodge sui Pirenei, dal nome Les Deux Velos. Questa è la storia di un viaggio incredibile, per come si è potuto ricostruirla sommando quello che abbiamo saputo di prima mano al contributo de L’Equipe e di Het Nieuwsblad.

Prima telefonata

Il team manager della Alpecin-Fenix si chiama Christoph Roodhooft e lo scorso anno durante una sorta di reality organizzato da Alpecin, ha conosciuto Meindert Klem, rappresentante di Princeton CarbonWorks, le stesse ruote usate da Ganna e la Ineos, di cui vi parlammo lo scorso anno al Giro.

Klem è pure lui olandese, molto noto in patria per essere stato canottiere alle Olimpiadi di Pechino e con Alpecin si è allenato per partecipare all’Oetztaler. Roodhooft lo chiama quando Van der Poel prende la maglia gialla. Gli dice che Shimano è d’accordo perché si faccia uno strappo alla regola e gli chiede di trovare una coppia di ruote per la crono della quinta tappa.

«La chiamata – ricorda Klem – è arrivata lunedì mattina. Mi chiede se ho da fornirgli un set di ruote Princeton Blur 6560, perché anche Canyon che fornisce le bici è d’accordo che Mathieu provi a difendere il primato».

Le ruote di Ganna

Il guaio è che quel set di ruote non esiste e così si accordano per assortire una combinazione fra la Wake 6560 da 60 millimetri per l’anteriore e la Blur 633 Disc per il posteriore. Entrambe le ruote nascono per l’uso con copertoncino e si punta sui Vittoria Corsa Speed.

Il problema, come avevamo raccontato, è che la ruota Blur è prodotta in quantità davvero limitata e la possibilità di trovarla in Europa in epoca Covid è prossima allo zero. Il modo migliore, suggerisce Klem, è farsi dare una coppia da un corridore della Ineos, ma figurati se la squadra britannica darebbe mai un vantaggio del genere a un rivale. Senza considerare il fatto che anche loro si trovano al Tour con materiali limitati e che soprattutto a Van der Poel serve una ruota per freni a disco e Ineos al Tour le ha soltanto con freni normali.

Si mette così in moto la solidarietà fra canottieri. Infatti Klem pensa subito a Cameron Wurf, a sua volta canottiere prima di diventare ciclista. L’australiano vive ad Andorra e ha le ruote che servono (già, un corridore della Ineos ha ruote con i dischi: ne riparleremo), si tratta solo di portarle a Rennes. E qui entra in scena Mark Putter: vi ricordate di lui? Ne abbiamo parlato in apertura…

Doppio freno a disco: le aveva Wurf, la Ineos si prepara al passaggio?
Doppio freno a disco: le aveva Wurf, la Ineos si prepara al passaggio?

Seconda telefonata

Lunedì sera, sua moglie Elma riceve una telefonata “strana”. L’uomo al telefono è, neanche a dirlo, Meindert Klem, che per una serie di strani incroci ha alloggiato nel loro lodge cinque anni prima. 

«Mi chiede se possiamo prendere le ruote da un corridore che vive in Andorra – ricorda Mark – e portarle a Rennes da Van der Poel. Io sono pazzo per il ciclismo e quello che ha fatto Mathieu nei giorni precedenti è incredibile. Sarebbe grande se potessi aiutarlo a tenere la maglia portandogli quelle ruote, per cui dico di sì e martedì mattina alle 8 sono già alla porta di Cameron Wurf».

Le ruote viaggiano nell’abitacolo e dopo quasi 900 chilometri e 10 ore di strada, ecco l’hotel della Alpecin-Fenix.

Di corsa a casa

Mark dorme nell’hotel dei meccanici e visto che quello di famiglia è strapieno, avendo peraltro riaperto da poco, si rimette subito in viaggio verso casa. Non riesce a seguire la cronometro e non sa che mentre lui guida immaginando di raccontare la straordinaria avventura ai suoi amici, chiedendosi se gli crederanno, la radio e la stampa olandesi stanno facendo di lui l’eroe della gloriosa difesa di Van der Poel.

Van der Poel ha affrontato la crono con l’impeto del cacciatore di classiche
Van der Poel ha affrontato la crono con l’impeto del cacciatore di classiche

Senza allenamento

Alla vigilia della crono, sul tema viene chiamato in causa anche Adrie Van der Poel, padre della maglia gialla. Il vecchio olandese sa bene che Mathieu non ha fatto alcun tipo di preparazione sulla bici da crono: pare che nemmeno ce l’abbia a casa e l’abbia usata in gara soltanto alla Tirreno-Adriatico e due volte al Giro di Svizzera. 

«Non ha tempo di allenarsi per quello – dice Adrie e non si sa se ne sia contento – se potesse dedicare il tempo trascorso in mountain bike alla bici da cronometro, sarebbe diverso. Ma sono curioso come chiunque altro. Non sarebbe la prima volta che ci sorprende…».

Alla Tirreno aveva ancora la bici 2020: la nuova Canyon Speedmax CFR Disc ha debuttato al Giro
Alla tirreno sulla bici 2020: la nuova Canyon Speedmax CFR Disc ha debuttato al Giro

Un giorno in più

E la sorpresa arriva. Dopo aver tagliato il traguardo, Van der Poel corre verso l’ammiraglia per abbracciare Christoph Roodhooft che non sta nella pelle.

«E’ stato davvero incredibile. Dice alla televisione francese – martedì sera abbiamo lavorato sulla bici fino a mezzanotte per la posizione ed essere aerodinamici. E’ stato uno dei giorni più belli della mia carriera ciclistica. E’ incredibile con questa maglia in Francia, con il pubblico che mi ha davvero supportato, è stato enorme. Quando ho detto che non sarei stato in grado di mantenere la maglia, era davvero quello che pensavo. Stamattina, quando ho fatto la ricognizione, ho capito invece che il percorso mi andava bene. Sono molto felice di tenere la maglia per un giorno in più. In montagna chiaramente non ci riuscirò. Quello che ha fatto Pogacar è enorme, tanto di cappello per lui».

Dopo l’arrivo, sfinito, Van der Poel ha tenuto la maglia gialla per 8″
Dopo l’arrivo, sfinito, Van der Poel ha tenuto la maglia gialla per 8″

Tecnologia e passione

In realtà delle due ruote alla fine è stata utilizzata soltanto la posteriore, la Blur. Ma questa è la dimostrazione di come il ciclismo diventi magico quando la tecnologia si unisce alla passione degli uomini. Non abbiamo capito se a capo di quel suo viaggio così folle, Mark Putter abbia incontrato Van der Poel oppure no. In ogni caso, l’olandese ha un enorme debito di riconoscenza nei suoi confronti e siamo certi che lo salderà. E forse questo bagno di passione lo aiuterà dopo Tokyo nella sua scelta di campo fra strada e mountain bike.

Ultimate CF SLX 8 Disc TDF: la Canyon per il Tour de France

30.06.2021
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Per omaggiare al meglio la Grande Boucle e coerente con la sua creatività, Canyon presenta un modello speciale in edizione limitata: la Ultimate CF SLX 8 Disc TDF.

Il marchio tedesco, che fornisce le bici alla Arkea-Samsic e alla Alpecin-Fenix (squadre invitate grazie alle wild card), ha deciso di intervenire su un telaio di classe mondiale che ha già vinto tre grandi Giri e due campionati del mondo. E ha scelto di farlo proprio per la corsa francese.

Ecco la Canyon in edizione speciale per il Tour: solo 108 esemplari
Ecco la Canyon in edizione speciale per il Tour: solo 108 esemplari

Onore al Tour

Il Tour de France è la più grande finestra che permette di affacciarsi sul mondo del ciclismo, con collegamenti dalle radio e televisioni di tutto il mondo, con centinaia di giornalisti collegati. E’ l’evento ciclistico annuale più importante al mondo ed il più importante tra i grandi Giri, tre settimane dove tutto è possibile, con l’iconico arrivo a Parigi sugli Champs Elysèes, la passerella finale che ogni corridore ambisce percorrere.

Il riferimento sul telaio della CF SLX 8 Disc TDF resta al gioco delle carte
Il riferimento sul telaio della CF SLX 8 Disc TDF resta al gioco delle carte

Come Joker

Il disegno sulla Ultimate CF SLX 8 Disc TDF ha una fantasia particolare, infatti il motivo del telaio è quello di un mazzo di carte, con il simbolo del Joker sul tubo centrale (foto di apertura). Simbolo che sembra richiamare anche un ermellino stilizzato, per rendere omaggio alla regione di partenza, la Bretagna.

E’ stato un momento speciale per il team locale dell’Arkea-Samsic, infatti la squadra fondata a Rennes ha avuto l’onore di sfoggiare questo particolare modello di bici sulle strade di casa. Il corridore che ha avuto il privilegio di portarla in corsa è stato Elie Gesbert, atleta bretone della squadra.

La scelta di questo motivo come disegno del telaio è un richiamo alla tradizione del gioco delle carte nel mondo del ciclismo, infatti ai tempi di Eddy Merckx i corridori passavano gran parte del tempo libero praticando questo passatempo.

La Arkea-Samsic ha concesso l’onore di guidarla a Gesbert
La Arkea-Samsic ha concesso l’onore di guidarla a Gesbert

Montaggio Sram

L’allestimento sulla Ultimate CF SLX 8 Disc TDF vede il gruppo è lo Sram Force eTap AXS disc a 12 velocità, è di Sram anche il misuratore di potenza, supportato dal leggero ed ergonomico cockpit in carbonio CP10 sviluppato da Canyon, le ruote sono le DT Swiss ARC 1400 Dicut con cerchi da 50 mm, anch’esse in carbonio.

Solo 108 esemplari

In occasione dell’edizione numero 108 del Tour de France, solo 108 biciclette Ultimate CF SLX 8 Disc TDF saranno disponibili alla vendita da oggi sul sito di Canyon. In regalo la bici sarà fornita con uno speciale mazzo di carte disegnato dalla casa tedesca, con lo stesso motivo raffigurato sul telaio della bici.

Un’idea simpatica ed innovativa, con un occhio rivolto al passato e l’altro al futuro, un modello che rende omaggio alla tradizione per celebrare al meglio la Grand Départ di Brest.

www.canyon.com

Mathieu Van der Poel, canyon, 2020

Marianna Pecis Cavagna ai vertici di Canyon Italia

11.11.2020
2 min
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La filiale italiana di Canyon, la cui sede è a Sommacampagna (Verona), ha recentemente nominato Marianna Pecis Cavagna nel ruolo di nuova responsabile marketing.

Marianna Pecis Cavagna, responsabile marketing Canyon
Marianna Pecis Cavagna, responsabile marketing Canyon (foto Tornanti.cc)
Marianna Pecis Cavagna, responsabile marketing Canyon
Marianna Pecis Cavagna (foto Tornanti.cc)

Marianna ha trentuno anni e alle spalle una laurea in Economia aziendale alla Bocconi di Milano e una specializzazione in Marketing e Comunicazione presso la Copenhagen Business School. Vanta già un background professionale nel settore ciclo di assoluto rispetto. Ha ricoperto ruoli importanti in Kask (nel settore del Marketing e della Comunicazione), Rapha (è stata Country Manager Italia) e in Atala, in quest’ultimo caso in qualità proprio di Responsabile Marketing.

Una esperienza quindi ben radicata nel mondo ciclo, che le ha permesso di arricchire il proprio profilo professionale e personale- E le ha dato l’opportunità di conoscere clienti, media e atleti di tutto il mondo.

Nel suo ruolo Marianna sarà da supporto a Valentina di Capua, Country Manager Italia.

Ricordiamo che la mission di Canyon è quella di progettare e assemblare le proprie biciclette in Germania. Di offrire al consumatore sempre prodotti di alta qualità proposti senza alcun intermediario. Di contare sia su un ottimo rapporto qualità-prezzo quanto su un’assistenza clienti diretta e molto, molto veloce.

www.canyon.com/it-it/