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L’insolita trasferta in Puglia degli ultimi 4 Gazprom

22.06.2022
5 min
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Conci si è accasato alla Alpecin-Fenix Development. Fedeli è stato appena annunciato alla Eolo-Kometa. Piccolo ha ripreso ad allenarsi. Marco Canola correrà i campionati italiani con una divisa neutra. E poi ci sono Carboni, Malucelli e Scaroni che andranno in Puglia approfittando di un… treno speciale e inatteso. I ragazzi della Gazprom ce la mettono tutti e la sfida tricolore è la prossima, ma rischia di restare a lungo l’ultima per chi non si fosse ancora accasato. Sono rimasti in quattro.

Nonostante le vittorie ottenute negli ultimi mesi, fra il Giro di Sicilia e la Adriatica Ionica Race, sono proprio loro ad aver incontrato le difficoltà maggiori.

«Si è mosso davvero poco – dice Carboni – mi aspettavo qualcosa di più. Non critico nessuno, il fatto è che i soldi sono pochi per tutti e l’attività striminzita».

E’ fresco di annuncio, ma era nell’aria da giorni, il passaggio di Fedeli alla Eolo-Kometa: debutto al tricolore
E’ fresco di annuncio il passaggio di Fedeli alla Eolo-Kometa: debutto al tricolore

Un furgone e tre bici

Il treno per il tricolore di cui si parlava è un’occasione nata nelle Marche grazie all’appoggio di Francesco Cingolani, il cui negozio di recente acquisito da Specialized Italia, si è messo a disposizione per dare una mano a Carboni, Malucelli e Scaroni.

«Abbiamo continuato ad allenarci al meglio che potevamo – dice proprio Carboni – ma proprio per l’idea di fare tutto al meglio, ci siamo resi conto che la squadra non aveva più materiale per sistemare le nostre Look. Così ho parlato con Francesco e siamo riusciti a trovare un supporto tecnico per il tricolore. Mette a nostra disposizione tre bici, un furgone Specialized e accessori come ruote, scarpe e manubri. Materiale per il campionato italiano e poi speriamo che poi le cose in qualche modo cambino…».

Malucelli, Carboni e Scaroni nel giorni di Brisighella, quando Giovanni ha centrato la sua prima vittoria da pro’
Malucelli, Carboni e Scaroni nel giorni di Brisighella, quando Giovanni ha centrato la sua prima vittoria da pro’

Anche Moro e Pengo

Dopo il supporto della nazionale, eccone dunque un altro che si annuncia piuttosto concreto e li aiuterà a gestire la trasferta in Puglia.

«La nazionale ci ha dato un aiuto immenso – riconosce il marchigiano – e per i tricolori avremo ancora a disposizione Luigino Moro come massaggiatore ed Enrico Pengo come meccanico. Avremo in appoggio l’ammiraglia dell’Accpi, ma Cingolani farà viaggiare con noi anche due ragazzi del suo staff, indispensabili per poter gestire i rifornimenti in una corsa che si annuncia caldissima. Il percorso non è troppo duro, ma neanche sarà una passeggiata. Si vince pur sempre il tricolore, ci tengono tutti. Per noi che abbiamo corso per l’ultima volta due settimane fa, rimane l’incognita del ritmo gara, ma magari la corsa di un giorno e il caldo livelleranno il gruppo. Non abbiamo nulla da perdere. So di essermi allenato tanto, ho fatto il massimo. Credo di avere gli stessi chilometri di quelli che stanno correndo.

«I problemi inizieranno dopo – riflette – non ci voglio pensare. Finora siamo andati bene mettendo a frutto la preparazione invernale. Ora si tratterebbe di ricominciare. Staccare dopo l’italiano, andare in altura con la prospettiva di fare quali corse?».

Francesco Cingolani è stato per due volte azzurro ai mondiali di cross
Francesco Cingolani è stato per due volte azzurro ai mondiali di cross

Il gesto di Cingolani

Francesco Cingolani racconta di quando, dopo la vittoria di Carboni alla Adriatica Ionica Race, mandò un messaggio per fargli i complimenti.

«Giovanni – dice – lo conosco da sempre, perché cominciò a correre nella nostra società. E’ un bravo ragazzo, un professionista serio che si merita un po’ di fortuna. Dopo quel messaggio, disse che sarebbe venuto a farmi visita ed è nata l’idea. Io non ci avevo pensato, non sapevo quali vincoli avessero. Gli abbiamo dato tre Tarmac SL7 montate Sram, mentre Specialized ha fatto arrivare altri accessori. Non c’è una data di fine prestito. Intanto il tricolore e poi si spera che possano trovare una sistemazione migliore».

Marco Canola si è impegnato con l’Accpi per lanciare la campagna “WHY?” che ha avuto visibilità durante il Giro
Marco Canola si è impegnato con l’Accpi per lanciare la campagna “WHY?” che ha avuto visibilità durante il Giro

L’amarezza di Canola

Resta giù dal pulmino il solo Marco Canola. Probabilmente i rapporti si sono un po’ allentati in occasione della campagna “WHY?” e il suo braccialetto azzurro, mentre gli altri si aspettavano forse un’azione più decisa.

«Corro da solo – dice il veneto – non mi appoggio a nessuno. Avrò solo l’ammiraglia in comune per l’acqua, tutto qui. Devono vedere tutti a cos’ha portato l’oscenità da parte dell’UCI, la difficoltà del provare a continuare come stiamo facendo. Vado avanti così, ma se Cassani non farà la squadra, non vedo molte possibilità. Mi sto defilando poco a poco. Sarei contento che gli altri continuassero, a me non è mai piaciuta l’idea di “togliere” un posto in altre squadre ad altri che sono più giovani di me.

«Spero magari di continuare a rimanere nell’ambiente, con un altro ruolo, per aiutare a migliorare (nel mio piccolo) questo sport. Perché ha bisogno di tanti cambiamenti, partendo dal lato umano. Meno numeri e più umanità».

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Italiani in vista. Crono in Friuli, prova su strada in Puglia

08.06.2022
5 min
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Giugno, tempo di campionati italiani. Le maglie tricolore, a crono e in linea, aspettano di trovare i loro nuovi padroni. Attualmente sono sulle spalle rispettivamente di Matteo Sobrero e Sonny Colbrelli. Anche se quella del corridore della Bahrain Victorious, purtroppo non la possiamo ammirare.

Come avviene ormai da qualche tempo, a parte lo scorso anno quando fu ExtraGiro ad organizzare il tutto, le sedi di crono e strada sono separate. E neanche di poco.

Crono in Friuli

La prova contro il tempo si terrà infatti in Friuli Venezia Giulia e più precisamente a San Giovanni al Natisone, Udine.

Sulla carta il percorso sembra essere molto filante e Marco Velo, responsabile del settore crono della Fci conferma tutto. Soprattutto dopo il sopralluogo effettuato lunedì scorso.

«Si tratta di un tracciato scorrevole. Ci sono un po’ più di curve rispetto ad percorso originale previsto. Essendo in un giorno feriale, si è cercato di preferire strade secondarie. Per l’80% si pedala infatti tra i campi agricoli e credo che anche per questo motivo sarà molto bello e anche meno rischioso».

«E’ un percorso piatto, c’è una salitella di un chilometro e mezzo, ma si farà con il rapporto lungo. E anche la discesa che segue è senza tornanti. Si potrà fare con le mani sulle protesi. E’ una crono per specialisti, senza dubbio. Specialisti puri: ci saranno 150 metri di dislivello o poco più in 34 chilometri».

E a proposito di distanze. Il tracciato udinese è stato disegnato già in ottica iridata. A Wollongong uomini e donne correranno sulla stessa distanza.

«Abbiamo uniformato le distanze – riprende Velo – tra elite, uomini e donne e under 23».

Da sinistra: Affini, Sobrero e Ganna agli ultimi mondiali a crono a squadre. Sono loro i favoriti anche in Friuli
Da sinistra: Affini, Sobrero e Ganna agli ultimi mondiali a crono a squadre. Sono loro i favoriti anche in Friuli

Duello Affini-Ganna

E allora chi potranno essere i favoriti?

I nomi sono quelli. Affini, Ganna, Sobrero, magari con l’aggiunta di un Cattaneo e di ottimi passisti come De Marchi, che tra l’altro corre in casa, Milan, Boaro.

«Io credo – spiega Velo – che su un percorso così, un cronoman come Sobrero sia più penalizzato rispetto ai passisti come Ganna e Affini. Matteo va meglio quando c’è più dislivello. Però è anche vero che è uscito bene dal Giro, anche se la crono finale di una grande corsa a tappe va presa con le pinze. Mentre Pippo ha la maglia gialla in mente, la crono di oggi al Delfinato e quella tricolore diventano tappe fondamentali per la crono del Tour». 

L’altimetria del prossimo campionato italiano uomini elite. Il dislivello è superiore ai 2.300 metri
L’altimetria del prossimo campionato italiano uomini elite. Il dislivello è superiore ai 2.300 metri

E su strada?

Dal Friuli ci spostiamo a Sud, e più precisamente in Puglia, ad Alberobello, in provincia di Bari. Per una nuova avventura in una terra bellissima che tutto sommato può considerarsi un ritorno. Lo scorso anno, infatti, il tricolore femminile fu assegnato appena più a Nord, a Castellana Grotte, sempre in provincia di Bari, e vinse Elisa Longo Borghini.

«Il tricolore – spiega Pietro Stoppa, organizzatore della storica Coppa Messapica, classica U23 – era stato assegnato al gruppo di Adriano Amici il quale ha trovato terreno fertile a Ceglie e nei Comuni attraversati dalla corsa. E visto che in Puglia la passione per il ciclismo è forte e che in quanto all’allestimento delle gare non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, eccoci qui. In più lo scorso anno sempre in Puglia ci sono stati i campionati italiani femminili».

Anche in questo caso il percorso è stato ideato pensando al mondiale australiano. E a metterci lo zampino è stato il cittì, Daniele Bennati.

«Una delle cose che ho scoperto – racconta Bennati – è che tocca al cittì disegnare il campionato italiano. Sono andato sul posto e gli organizzatori mi hanno dato due, tre opzioni. Chiaramente avevo anche dei vincoli nel passare in determinati punti, vincoli relativi ai patrocini, però devo dire che ho trovato grande disponibilità e soprattutto che è venuto fuori un bel percorso. Avremo un bell’italiano!».

L’arrivo è nello stesso punto del Giro 2017, quando vinse Ewan. Occhio al fondo in lastroni, scivolosissimi in caso di pioggia
L’arrivo è nello stesso punto del Giro 2017, quando vinse Ewan. Occhio al fondo in lastroni, scivolosissimi in caso di pioggia

Pensando al mondiale

Bennati parla di un tracciato, e di conseguenza ad una corsa, aperta a molte soluzioni e a tanti corridori.

«Può vincere sia un uomo veloce che un attaccante alla Nibali, un corridore cioè che è forte in salita e sulla distanza. L’ultima salita misura un 1,1 chilometri ed è a 3,5 chilometri dall’arrivo. La si affronta dopo 232 chilometri.

«Su carta non è un percorso impegnativo, ma lo diventerà per la distanza, per il caldo e potenzialmente anche per il vento, visto che è una zona molto ventosa. In più c’è poca vegetazione ed è tutto al sole praticamente».

«Sarà un bel test per valutare la condizione dei corridori – riprende Bennati – E sì, anche questo percorso come quello della crono, ricalca un po’ il mondiale: non sarà di 273 chilometri… fare una distanza simile a giugno è da galera! Ma ho cercato di renderlo simile in base ai dati che avevo in mano. C’è questo lungo tratto in linea (si parte da Marina di Ginosa, ndr), due salite di 5 e 7 chilometri prima di entrare nel circuito e appunto il circuito finale».

«Questo anello è un po’ più breve rispetto al mondiale: 14 chilometri contro 17. Lo strappo finale di 1,1 chilometri forse è un po’ più dolce, però a differenza del mondiale c’è poco recupero prima dell’arrivo e nel finale la strada tende a salire. Mentre al mondiale dallo scollinamento dell’ultimo strappo all’arrivo ci sono 7-8 chilometri».

Per Bennati vincerà un grande corridore. Il cittì taglia fuori i “puristi”: velocisti e scalatori puri.

«E’ un percorso che dà speranza a una grande fetta del gruppo, fa gola un po’ a tutti e magari anche per questo sarà combattuto.

«Se al Bennati corridore sarebbe piaciuto? Molto!»