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Campagnolo e Rapha, nasce una partnership di stile

14.01.2023
3 min
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Campagnolo e Rapha sono due brand che da sempre fanno dello stile e dell’affidabilità dei propri prodotti due elementi distintivi. Oggi queste due realtà, conosciute e apprezzate in tutto il mondo dagli appassionati di ciclismo, hanno deciso di dare vita ad un progetto comune che avrà al centro il celebre Rapha Cycling Club (RCC). Stiamo parlando di una community globale di appassionati di ciclismo accumunati dalla semplice gioia di andare in bicicletta.

Le biciclette OPEN, dei club RCC di tutto il mondo saranno equipaggiate con il gruppo Ekar a 13 velocità e con le ruote Levante
Le biciclette OPEN, dei club RCC di tutto il mondo saranno equipaggiate con il gruppo Ekar a 13 velocità e con le ruote Levante

Servizi esclusivi

Essere membri del Rapha Cycling Club permette di usufruire di una serie di servizi esclusivi: accesso in anteprima ai nuovi lanci dei prodotti Rapha; copertura contro gli infortuni da parte di Yellow Jersey Insurance; 10 per cento di sconto sugli smart trainer Wahoo e 20 per cento su altri prodotti Wahoo; sconto speciale sull’abbonamento per il servizio “Ride with GPS”; un mese gratuito di abbonamento alla rivista Rouleur; accesso ai famosi “club ride” organizzati in oltre 75 città di tutto il mondo.

Campagnolo Ekar, 2022 (foto Campagnolo)
Campagnolo Ekar, 2022 (foto Campagnolo)

La novità Campagnolo

Da oggi per tutti i membri del Rapha Cycling Club c’è una nuova opportunità garantita da Campagnolo. Le biciclette OPEN, disponibili presso i club RCC di tutto il mondo grazie ad un esclusivo servizio di noleggio, saranno equipaggiate con il gruppo Ekar a 13 velocità e con le ruote Levante. Rapha ha infatti scelto gli iconici prodotti gravel Campagnolo per rendere davvero speciali i propri eventi e le esperienze in bici dedicate agli iscritti.

Il noleggio di biciclette è uno dei massimi vantaggi del Rapha Cycling Club ed è un servizio che opera a livello globale, attraverso le numerose sedi del club, presenti nelle principali città di ogni continente, da Londra a Los Angeles, da Monaco di Baviera a Melbourne.

Accanto al gruppo Ekar a 13 velocità, per il gravel c’è anche la ruota Levante (foto Campagnolo)
Accanto al gruppo Ekar a 13 velocità, per il gravel c’è anche la ruota Levante (foto Campagnolo)

Le meraviglie di Ekar e Levante

Il gruppo Ekar a 13 velocità è stato scelto da Rapha innanzitutto per la sua versatilità. E’ stato infatti progettato per superare le difficoltà presentate dalle diverse tipologie di terreno.

Tra le caratteristiche tecniche più rappresentative meritano di essere ricordate la cassetta a 13 velocità, che offre una straordinaria gamma di rapporti, un cambio sempre affidabile anche nelle condizioni più difficili, freni che assicurano un arresto immediato. A tutto questo va aggiunta un’estetica davvero particolare che rende l’intero gruppo davvero unico.

Per quanto riguarda Levante, parliamo di una coppia di ruote in carbonio leggera, altamente maneggevole, sufficientemente rigida per le salite e incredibilmente affidabile in discesa. Progettate grazie all’esperienza sul campo, le ruote Levante sono state realizzate appositamente per completare l’offerta gravel del gruppo Ekar a 13 velocità.

Anche per le ruote Levante, Campagnolo ha curato con molta attenzione l’aspetto estetico. La raffinata finitura a specchio Campagnolo Luxury (C-LUX) presenta una pregiata lavorazione che la rende così liscia da non richiedere l’uso di laccature. Non si tratta solo di uno stimolo visivo, ma di un vero vantaggio competitivo, in quanto lo stampo privo di imperfezioni consente anche di alleggerire il peso del componente.

Campagnolo

Rapha

Campagnolo: dal Veneto al mondo, dalla strada al gravel

22.10.2022
6 min
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Quando il ciclismo è storia e passione non si può non pensare a Campagnolo. Un’azienda con oltre ottant’anni di tradizione alle spalle, conosciuta oggi in tutto il mondo per qualità e continua innovazione. Generazioni che si sono susseguite, e continuano tutt’oggi a scambiarsi il testimone, che oggi guidano una tra le aziende leader del ciclismo gravel e su strada.

Durante il weekend veneto firmato da Pippo Pozzato, abbiamo avuto modo di avvicinarci all’azienda che per l’occasione vestiva i panni di uno dei main sponsor dell’evento Ride the Dreamland. Assieme a Nicola Baggio, responsabile marketing e commerciale per l’azienda vicentina, siamo andati a fondo su novità, dettagli tecnici e obiettivi futuri.

Nicola, cosa significa essere sponsor di Ride the Dreamland?

Per noi ha molti significati. E’ anzitutto promozione del territorio, obiettivo centrale anche per Campagnolo, perché qui sono nati grandi brand, ma anche per il turismo che arriva grazie al ciclismo. Ride the Dreamland ci permette inoltre di portare i nostri clienti all’interno dell’azienda: c’è quindi un grande contenitore-evento e Campagnolo è al centro. 

Palando di cifre e di mercato, qual è l’andamento del settore gravel in Italia, rispetto magari a mercati esteri?

Il gravel è uno dei segmenti più in crescita. E’ difficile stabilire se rispetto all’estero qui in Italia vada meglio o peggio, ma ciò che possiamo dire con assoluta certezza è che c’è stato un forte incremento nel settore gravel e siamo convinti che crescerà ancora. Noi abbiamo avuto una forte spinta in questo senso grazie al nostro gruppo a 13 velocità, l’unico e il più leggero al mondo: l’Ekar, supportato da Levante, la prima ruota gravel firmata Campagnolo. Performance, qualità e resistenza sono alla base di questi prodotti, nonché parte del nostro DNA ed è grazie a questi valori che definiamo la nostra posizione nel settore gravel nel mondo. A maggio sono finiti per noi due anni fiscali, e comparandoli con il periodo precedente possiamo dire che abbiamo avuto un incremento pari al 170% e oggi il gravel rappresenta il 20% dell’intero fatturato dell’azienda.

Accanto al gruppo Ekar a 13 velocità, per il gravel c’è anche la ruota Levante (foto Campagnolo)
Accanto al gruppo Ekar a 13 velocità, per il gravel c’è anche la ruota Levante (foto Campagnolo)
Guardando invece alla produzione generale, come sono riprese le vendite dopo lo stop causato dal Covid?

Sicuramente dopo il Covid abbiamo registrato anche noi un grande boom nelle vendite. Il segmento cycling ha infatti avuto subito un incremento di domanda a fronte di una filiera distributiva (negozi e distributori stessi) che avevano uno scarico di magazzino. Questo ha avuto un forte impatto in termini di richieste portando a incrementi in tutte le aziende nel settore. Ora il tema centrale è allineare la domanda, che è cresciuta nel tempo e lascerà al ciclismo un numero più ampio di consumatori finali. Questo effetto, che definiamo “effetto frusta della filiera distributiva e produttiva” creerà dei momenti di “sovra-stock” che verranno poi assorbiti nell’arco di un medio periodo, speriamo breve. Quello che è certo è che si ripartirà da un mercato con più consumatori. Il business che ruota attorno al ciclismo è un business sano: i consumatori vogliono continuare su questo sport migliorando e innovando i mezzi di cui dispongono, cambiando per esempio la componentistica. 

Pensando al gruppo Ekar e ad eventi come il mondiale e la Serenissima Gravel, questa per voi è un’ottima vetrina…

Assolutamente. In questo momento inoltre c’è un acceso dibattito sui gruppi elettronici e quelli meccanici ed è evidente che ci sia una tendenza a promuovere di più i primi. Siamo però consapevoli, così come ci viene riportato da esperti del settore, che i gruppi meccanici nel gravel hanno dei vantaggi. Abbiamo quindi voluto sfruttare il mondiale gravel per mostrare e spiegare attraverso i nostri atleti quanto l’Ekar meccanico sia performante.

Parlando di ciclismo professionistico invece quali sono le squadre che sponsorizzerete il prossimo anno, nella stagione 2023?

Il prossimo anno affiancheremo il team francese AG2R Citroen Team.

Nel 2023 Campagnolo sponsorizzerà direttamente soltanto la Ag2R Citroen (foto Campagnolo)
Nel 2023 Campagnolo sponsorizzerà direttamente soltanto la Ag2R Citroen (foto Campagnolo)
Fornendo i vostri prodotti a squadre professionistiche, riceverete sicuramente dei feedback sia dagli atleti stessi che dai meccanici. Cosa vi dicono?

Generalmente abbiamo una collaborazione che prevede, in fase di test del prodotto, una prova dell’articolo anche da parte dell’atleta, al quale poi segue un feedback. A questo si affianca poi il parere dei beta-test. Oltre al giudizio dell’atleta consideriamo infatti anche quello del cliente, solitamente del produttore e quello del consumer, che arriva generalmente dai negozi, molto vicini ai clienti finali. Sono tanti quindi i feedback che riceviamo e sono molto diversi tra loro. La valutazione dell’atleta è quella più puntigliosa, perché stressa in maniera molto forte il prodotto e sa fornire un feedback con cognizione di causa. Dai meccanici poi abbiamo delle recensioni più pratiche, sulle pratiche di montaggio e smontaggio, di funzionalità e qualità, non solo di performance. 

Nicola Baggio è Chief Sales & Marketing Officer di Campagnolo
Nicola Baggio è Chief Sales & Marketing Officer di Campagnolo
Che cosa significa personalmente essere il responsabile marketing e commerciale di una brand storico come quello di Campagnolo?

E’ sicuramente una bella sfida, sia personale che professionale, che ho abbracciato circa un anno e mezzo fa. Questo mi porta da una parte ad avere la consapevolezza di rappresentare uno dei brand più iconici del ciclismo. Dall’altra invece, parlando con i clienti, mi rendo conto dell’affetto, della passione e dell’entusiasmo che c’è nei confronti del brand, che va sempre alimentato in termini di innovazioni e contenuti. Per me tutto questo è molto stimolante, perché mi fa capire che l’area di miglioramento e di crescita da parte dell’azienda sotto il profilo comunicativo e di posizionamento del brand, si basa sulla strategia che impieghiamo e impiegheremo. E’ stimolante appunto la connessione tra quello che il brand rappresenta nel ciclismo e quella che è la ricettività della platea

Recentemente, per concludere, sappiamo che la UAE Team Emirates di Tadej Pogacar è passata a Shimano. 

Come azienda abbiamo deciso di non commentare quanto successo. 

Campagnolo non è solo una marchio storico, ma anche parte della visione del ciclismo, prima italiano, poi mondiale. La ruota alata dev’essere più che un rimando all’azienda, l’orgoglio dell’italianità del brand stesso. 

Pinarello Grevil F, una bicicletta gravel aero da gara

20.08.2022
6 min
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Grevil F, la gravel di Pinarello per correre. A tratti sembra di pedalare su una Dogma con le gomme più grandi e non è solo una questione di design. Montata con Campagnolo Ekar e ruote Princeton Grit 4540 con mozzi White. L'abbiamo provata e queste sono le nostre considerazioni.

Il DNA race non è un’opzione, non lo è per nessuna delle biciclette dell’azienda di Treviso, non lo è neppure per la Pinarello Grevl F.

A tratti sembra di pedalare su una Dogma con le gomme più grandi e non è solo una questione di design. C’è una proporzione ottimale tra retrotreno e avantreno, che si riflette sulla rapidità della bicicletta e sulla trazione. C’è una geometria che non è mai troppo esigente e permette di cucire la Grevil sulle proprie esigenze. L’abbiamo provata e queste sono le nostre considerazioni.

Il claim che caratterizza il progetto Grevil F (foto Matteo Malaspina)
Il claim che caratterizza il progetto Grevil F (foto Matteo Malaspina)

Non una bicicletta da viaggio

Ci piace parecchio il suo carattere marcato e deciso, che vuole la nuova gravel di Pinarello come riferimento nella categoria race. La Pinarello Grevl F non è da considerare un progetto ibrido, non lo vuole essere. Non è la bicicletta che va bene per fare questo e quello, che va bene e “deve” accontentare tutti a prescindere.

E’ un mezzo da gara e deve essere contestualizzata in un ambiente di agonisti. Pochi fronzoli per una bicicletta “unica” in fatto di impatto estetico e comunque essenziale.

La versione del test

Una livrea full black alterna delle sezioni opache ad altre brillanti. Il kit telaio full carbon (la fibra di carbonio è la Toray T700) comprende anche il seat-post (specifico), la forcella, anch’essa tutta in carbonio e il cockpit Most in alluminio. La scatola del movimento centrale mantiene le calotte esterne, come vuole la tradizione Pinarello.

La forcella: il design è una sorta di family feeling Onda, certamente aerodinamica, ma con l’obiettivo di essere anche efficace in ambito off-road. La luce è abbondante, tra il passaggio dello pneumatico e la testa. Qui si possono montare coperture fino a 2,1” (con ruote 650b). Non un cavo, non una guaina passano all’esterno e nonostante questo lo sterzo gira senza blocchi e senza frizioni. Belli e utili i perni passanti con la leva di estrazione a scomparsa, per forcella e carro.

La componentistica prevede la trasmissione Campagnolo Ekar, con la monocorona anteriore da 40 denti e i 13 pignoni posteriori con la scala 9/42. Ci sono le ruote Princeton Grit 4540 con mozzi White, belle da vedere e gratificanti da usare, con gomme Maxxis da 40. La sella è Most.

Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 8,5 chilogrammi. Il prezzo di listino della bicicletta è di 5900 euro (nella versione con ruote Fulcrum Rapid Red).

Come va

Quando si sale per la prima volta sulla Pinarello Grevil F, sembra davvero di montare su una bicicletta da strada, di quelle disegnate per le competizioni. Il corpo è centrato in modo perfetto sulla scarola del movimento centrale e il reach complessivo dell’avantreno invita a caricare proprio sulla porzione anteriore. La bicicletta non ha uno sterzo troppo basso e, anche quando si pedala in presa bassa non si è mai schiacciati in avanti. Il comfort ne guadagna, soprattutto nel medio e lungo periodo, considerando che con la Grevil è divertente quando si va a smanettare sullo sterrato.

Soffre lo sconnesso importante ai limiti della mtb. Proprio in un contesto del genere emerge il suo carattere brioso e delle doti di rigidità non secondarie, che vengono assecondate da una corretta gestione degli pneumatici (meglio tubeless), per dimensione e tassellatura. Il suo terreno ideale rimane il sentiero battuto (senza troppa roccia), anche tecnico con tanti cambi di direzione, dove si può apprezzare l’agilità dell’avantreno e la stabilità del carro.

In salita è un gran bel mezzo, con una trazione che non ci aspetta da una bicicletta così compatta. Il carro posteriore è lungo 42,2 centimetri e il passo totale è di 109,2 nella taglia 53. Inoltre il corpo centrato sul movimento centrale contribuisce a far forza in salita e anche ad uscire di sella.

In conclusione

La Pinarello Grevil F segue una filosofia che accomuna tutte le biciclette dell’azienda veneta, ovvero il piacere di sviluppare dei mezzi race oriented. E’ ovvio che la nuova Grevil deve essere contestualizzata in un ambiente gravel, ma comunque non è un compromesso e il DNA corsaiolo emerge in diverse situazioni e per più volte durante l’uscita. E’ pur vero che in ambito off-road il setting del mezzo ricopre un ruolo fondamentale, nell’ottica di sfruttare a pieno le potenzialità della bicicletta.

La Pinarello Grevil F è la bicicletta da usare con le ruote a medio/alto profilo, magari con le gomme leggermente più basse di pressione, in modo da essere veloci e al tempo stesso stabili. Questa Pinarello è una bici di sostanza, non è leggerissima e tutto sommato è meglio così. Trasmette un costante senso di forza e di controllo, con risposte sempre decise. Ma è pure unica nel suo design e in un mondo di standard è un aspetto che non passa in secondo piano.

Saccarelli Full Cross

Saccarelli Full Cross, la versatilità in un telaio

22.02.2021
3 min
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Saccarelli è un produttore umbro che realizza biciclette per ogni disciplina e offre il servizio di personalizzazione, infatti si possono scegliere sia i colori che la componentistica da montare sulla propria specialissima. Di recente è stato presentato il nuovo modello dedicato al gravel: Full Cross.

Telaio in carbonio

Questa bicicletta è l’ultima nata della linea dedicata al gravel e vanta un telaio monoscocca in carbonio T800. Anche la forcella è un monoscocca in carbonio. Le linee sono molto pulite e lineari. La Full Cross non ha gli attacchi per montare le borse da viaggio. Questa caratteristica è stata proprio voluta da Saccarelli per rendere la bicicletta ideale sia per le uscite gravel, ma anche per chi vuole dedicarsi al ciclocross.

Saccarelli Full Cross
Si notano le linee pulite della Full Cross
Saccarelli Full Cross
Si notano le linee pulite della Full Cross

Molto versatile

A conferma della versatilità della Full Cross ci sono le geometrie, che infatti si possono definire in linea con quelle da ciclocross. La qualità in più di questa bicicletta sta nel fatto che si possono montare coperture più larghe. Nel modello che vediamo in foto sono montati pneumatici da 38 millimetri, ma si può arrivare ad un massimo di 42 millimetri. Questa caratteristica la rende adatta ad affrontare anche i percorsi gravel più impegnativi. All’opposto, le linee molto pulite permettono anche di montare pneumatici da 28 millimetri e pedalare su strada con prestazioni simili ad una bici da corsa endurance.

Il manubrio in alluminio di Uno
Il manubrio in alluminio di Uno
Il manubrio in alluminio di Uno
Il manubrio in alluminio di Uno

Stabilità di guida

A livello di numeri segnaliamo i 42,5 centimetri di lunghezza dei foderi bassi orizzontali che insieme all’angolo sterzo aperto conferiscono maggiore stabilità di guida alla bicicletta. Basta vedere che nella taglia 58 l’angolo sterzo si attesta a 72°, contro valori che si aggirano sui 73°/73,5° per la maggior parte delle biciclette stradali più gettonate. La Full Cross vuole essere una bicicletta gravel che strizza l’occhio alle prestazioni.

TagliaTubo verticale (cm)Tubo orizzontale (cm)Angolo sellaAngolo sterzoFoderi orizzontali (cm)
505150,975,5°70,5°42,5
525352,774,5°71°42,5
5455,154,174°71,5°42,5
565755,973°72°42,5
585956,8573°72°42,5
606158,2273°72°42,5
Le geometrie della Saccarelli Full Cross

Componentistica di alto livello

A livello di componentistica si nota l’attenzione posta da Saccarelli verso la qualità, infatti troviamo il nuovo gruppo Ekar di Campagnolo con 13 velocità al posteriore e il monocorona all’anteriore. Anche le ruote sono della casa vicentina, con il modello Scirocco. Una coppia di ruote in alluminio con un profilo da 33 millimetri e una larghezza del canale interno da 19 millimetri. La scelta delle Scirocco conferma il carattere versatile della Full Cross, infatti sono ruote dal carattere stradaiolo ma in grado di ospitare coperture larghe da gravel.

Reggisella monoscocca in carbonio
Il reggisella è un monoscocca in carbonio
Reggisella monoscocca in carbonio
Il reggisella è un monoscocca in carbonio

Il manubrio e l’attacco manubrio sono a marchio Uno (sempre di Saccarelli) e realizzati in alluminio. Il reggisella è in monoscocca in carbonio con un peso di 140 grammi, mentre la sella è firmata da Selle Bassano e pesa 170 grammi.

Prezzo competitivo

Molto interessante anche il prezzo che nella versione di cui abbiamo parlato si attesta a 3.500,00 euro.

saccarelli.it