Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020

Ma per Ganna, Camigliatello vale più di Imola

22.12.2020
3 min
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Maglie, tappe, premi, le crono del Giro, Camigliatello e Imola: quest’anno Filippo Ganna non si ferma più e fa incetta di tutto quello che trova sulla sua strada o in pista. Ieri pomeriggio, il ventiquattrenne della Ineos Grenadiers ha ricevuto virtualmente (in attesa della cerimonia “reale” nella primavera del 2021) anche il premio di atleta piemontese dell’anno 2020 dal gruppo dei giornalisti sportivi dell’Ussi subalpina. Rientrato in Italia dopo il ritiro alle Canarie, il campione verbanese è tornato sulla stagione magica che l’ha visto tingersi d’iride e di rosa, oltre a contribuire da gregario alla conquista del Giro d’Italia da parte del compagno Tao Geoghegan Hart.

Una fuga magica

Tra i tanti successi ottenuti, quello scelto da Filippo però, ha un sapore speciale: «La vittoria più bella per me è stata quella di Camigliatello Silano, perché è stata la prima gara in linea che ho conquistato in carriera». Con buona pace dell’iride. Certo, a casa ne aveva già tre di maglie con quelle belle strisce, tutte arrivate dalle rassegne in pista, ma vestirne altre due ha sempre un fascino speciale, dato che trasudano storia. 

«Ovviamente, non sputo sopra alle due maglie di campione del mondo conquistate quest’anno che, da atleta piemontese, mi hanno avvicinato a un mito come Fausto Coppi – precisa immediatamente Filippo, che nella foto di apertura è proprio lanciato verso il traguardo di Camigliatello – adesso spero di continuare così anche per il 2021, sperando di toglierci altre belle soddisfazioni come queste».

Filippo Ganna, Marco Selleri, crono iridata, Imola 2020
Ganna con Marco Selleri sul podio dei mondiali di Imola
Filippo Ganna, Marco Selleri, crono iridata, Imola 2020
Per Ganna a Imola il primo iride italiano della crono

Forte di testa

Il 2020 non poteva proprio andare meglio di così. L’unico neo è stato il Covid-19 in autunno, che l’ha obbligato a saltare gli europei su pista in Bulgaria, ma Filippo preferisce pensare positivo, parola che di questi tempi ormai ha connotati quantomai ambigui.

«A livello sportivo mi do un bel 10 e lode perché più di così non saprei cosa avrei potuto fare. A livello personale, invece, devo ammettere che è stata una stagione davvero dura, perché ho dovuto rinunciare a tanti incontri con la famiglia o con la mia fidanzata. Speriamo di essere forti di testa e di andare avanti così».

Tokyo al top

L’anno che verrà, pandemia permettendo, sarà a cinque cerchi. Le date dei Giochi di Tokyo, slittate di 365 giorni, sono già segnate in rosso sul calendario.

«Sarà di sicuro un appuntamento importante – ha detto – punterò veramente forte sull’Olimpiade di Tokyo, sperando che si possa svolgere con tutti i protocolli di sicurezza. Abbiamo visto che, se si rispettano i parametri con le varie bolle che ci sono state nel ciclismo, nel calcio, nel tennis e nel volley, per esempio, gli eventi sportivi si possono fare senza intoppi. Dovremo essere resilienti e rispettosi delle regole, per riuscire a disputare le manifestazioni nel miglior modo possibile».

E poi si penserà alle medaglie: Pippo ha nelle sue corde sia quella in pista nell’inseguimento a squadre, sia quella su strada nella prova contro il tempo, sulla scia del trionfo di Imola.

Ora: sì, no, forse…

Per il record dell’Ora l’appuntamento è rimandato. O forse no. «Vedremo in futuro. Il 2021 sarà già di per sé abbastanza pieno, per cui al momento non è in programma. Se poi dovesse venire fuori come exploit estemporaneo, lo saprete a fine stagione».

Un altro sogno per il Ganna del futuro sono le classiche. «A me piacciono un po’ tutte. A partire dalla Milano-Sanremo che viene prima, passando poi alla Parigi-Roubaix. Vedremo come crescerò e come riuscirò ad approcciarmi a queste competizioni».

I tifosi azzurri già si fregano le mani.

Filippo Ganna, Mileto-Caigliatello, Giro d'Italia 2020

Una tempesta nel cuore di Filippo

Giada Gambino
07.10.2020
3 min
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Sottili gocce d’acqua sfiorano la pelle di Filippo, scivolando via lungo i muscoli stremati. Si volta, non vede più nessuno, non sa se è la nebbia che gli oscura la visuale o se è veramente riuscito a staccare gli ultimi compagni di fuga De Gendt e Rubio. E in quell’istante, quando il suo sguardo incredulo scruta alle sue spalle, capisce che può farcela.

Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020
In piena azione sulla salita finale, aggrappandosi a ogni energia residua
Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020
In azione sulla salita finale, aggrappandosi a ogni energia

Si alza sui pedali, tira fuori la lingua e spinge con gran forza la catena posta sul 53×25. Intorno a lui solo il buio del bosco, il grigio del cielo e il nero dell’asfalto. Però, ogni tanto, qualche tifoso, ritrovandosi davanti Filippo Ganna, grida a più non posso trasportato dall’emozione nel vedere da solo in salita il gigante delle crono; dando così alla cupa corsa…un tocco di colore. 

Ed ecco che, dopo la lunghissima fuga iniziata fin dai primi chilometri della corsa in compagnia di altri sette corridori tra cui il suo compagno di squadra Puccio, Pippo inizia la sua inusuale crono in salita, lanciato verso un nuovo traguardo, tanto inaspettato quanto sognato.

Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020
All’arrivo in lacrime per un’impresa a dir poco inattesa
Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020
All’arrivo in lacrime per l’impresa inattesa

C’è freddo, ma il cuore di Ganna pulsa sangue carico di energia ed adrenalina. Lui, che pesa 83 chili ed è alto 1,95, sembra volare anche in salita. Ha gli occhi lucidi, carichi di emozione e di un pizzico di cattiveria agonistica. Vuole farcela, sa che può, sa che tutti fanno il tifo per lui e per quella che si può considerare a tutti gli effetti un’impresa.

Improvvisamente succede qualcosa, Filippo si agita, non gli funziona più la radiolina; non sa quale sia il suo vantaggio, se dietro qualcuno è in rimonta o se può proseguire del suo passo. Da una moto lo rassicurano, gli dicono che può stare tranquillo, che il gruppo è lontano e che l’arrivo è vicino. 

Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020
Sull’arrivo l’abbraccio con Tao Geoghegan Hart, 19° al traguardo
Filippo Ganna, Mileto-Camigliatello, Giro d'Italia 2020
Sull’arrivo l’abbraccio con Tao Geoghegan Hart

Quando capisce che il sogno sta per diventare realtà pensa, inevitabilmente, a Puccio: doveva esserci lui al suo posto secondo quanto pianificato la mattina dalla squadra. E, invece, è stato proprio Salvatore che da buon “fratello maggiore”, finché è stato al fianco del giovane gigantesco cronoman, lo ha consigliato, dall’alto della sua esperienza, su come alimentarsi e conservare le energie lungo tutta la fuga: consigli preziosi!  A credere fortemente in questa fuga era stato soprattutto Geraint Thomas che la sera prima, in seguito al suo ritiro, aveva inviato un messaggio di incitamento al corridore di Verbania. 

Filippo vede la linea del traguardo da lontano; si volta, è ancora solo, è lui il protagonista indiscusso. Piange, non riesce a crederci.  Pensa a suo padre e a quando gli diceva che la propria squadra è sacra; così, stacca le mani dal manubrio ed indica il nome stampato sulla sua maglia Ineos Grenadiers. Dopo la vittoria della prima tappa a Palermo e la consequenziale conquista della maglia rosa: anche la quinta tappa del Giro 2020 è sua… Chi l’avrebbe mai detto!