Suzuki Bike Day: il “Tempio della Velocità” apre le porte ai ciclisti

22.05.2025
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Il Suzuki Bike Day è una manifestazione nata per far capire che biciclette e automobili possono condividere gli stessi spazi. Alla base ci devono essere il rispetto reciproco e la consapevolezza che non si va in strada pensando di essere protagonisti, ma co-attori. Il ciclismo che incontra gli autodromi, un binomio nato sei anni fa con i mondiali di Imola e poi portato avanti da Suzuki. 

Per i primi anni il palcoscenico è stato proprio il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari. Ora lo scenario cambia e si passa al “Tempio della Velocità”. Questo infatti è il soprannome dato al circuito di Monza da piloti e appassionati di motori. Il Suzuki Bike Day non rimane un evento circoscritto all’interno della lingua d’asfalto riservata allo spettacolo della Formula Uno. L’obiettivo è quello di offrire a chi pedala un paesaggio e un panorama sempre nuovo, la bici è anche un mezzo in grado di farci scoprire luoghi diversi. 

Davide Cassani insieme a Massimo Nalli, presidente e CEO di Suzuki Italia, durante la presentazione del Suzuki Bike Day 2025 a Monza
Davide Cassani insieme a Massimo Nalli, presidente e CEO di Suzuki Italia, durante la presentazione del Suzuki Bike Day 2025 a Monza

Il percorso

E’ stato presentato nelle scorse settimane, in via ufficiale, il percorso di questa quinta edizione del Suzuki Bike Day e possiamo definirlo: un tuffo nel verde della Brianza. Una terra legata al ciclismo, tanto da ospitare una delle gare più iconiche del finale di stagione italiano: la Coppa Agostoni. Gara che nel corso degli anni ha acquisito proprio il soprannome di Giro delle Brianze. Un continuo sali e scendi dai colli che danno il nome a questa fetta d’Italia, i colli Briantei

Per farci raccontare la magia di queste strade che regalano sempre grande spettacolo siamo andati da Alessandro Rolandi, presidente della società che organizza la Coppa Agostoni: la SC Mobili Lissone. 

«Unire l’Autodromo Nazionale di Monza alla Coppa Agostoni – ci dice – è un modo perfetto per rappresentare i simboli sportivi della Brianza. E’ bello sapere che il Suzuki Bike Day toccherà uno dei punti simbolo della corsa, ovvero la salita del Lissolo. Punto nevralgico a livello strategico, ma anche immerso nella Brianza e nel suo verde. Il versante che i ciclisti e cicloturisti affronteranno in salita offre uno sguardo su un panorama davvero suggestivo. Negli ultimi anni grazie anche all’onorevole Roberto Pella noi organizzatori siamo chiamati a promuovere ancora di più il territorio che ospita la corsa e ciò che farà il Suzuki Bike Day è una bella iniziativa e ce ne vorrebbero tante altre».

La voce dei protagonisti

Il benvenuto all’Autodromo di Monza è arrivato anche dalle parole di Massimo Nalli, presidente e CEO di Suzuki Italia. 

«Apriamo le porte del grande Autodromo di Monza ad una giornata in sella e sui pedali – ha dichiarato Nalli – non bisogna stupirsi che un’azienda come Suzuki promuova la mobilità condivisa e inviti tutti gli utenti della strada a una convivenza rispettosa. Automobilisti, motociclisti e ciclisti sono, spesso, le stesse persone, che scelgono di utilizzare un mezzo di trasporto diverso a seconda dei desideri e delle esigenze specifiche di un particolare momento. Lo scopo del Suzuki Bike Day è far convivere questi due mondi, che hanno più punti di contatto che punti di attrito».

Il circuito di Monza dopo qualche anno riaprirà anche ai ciclisti in giornate dedicate, il Tempio della Velocità si sta sempre più unendo al ciclismo e ai suoi appassionati. Lo ha sottolineato anche Viviana Guidetti, Assessore a Biblioteche, Sport e manutenzione impianti sportivi, Igiene ambientale del Comune di Monza.

«La città di Monza si sta aprendo agli sport e tutte le iniziative che si tengono anche in Autodromo, sono benvenute. Da maggio l’Autodromo è stato riaperto ai ciclisti e il Suzuki Bike Day è perfettamente in linea con la nostra politica. Questa manifestazione coinvolge tra l’altro un vasto territorio, creando sinergie tra i comuni e spingendoli a lavorare in modo integrato, secondo un modello virtuoso e da replicare».

La maglia ufficiale del Suzuki Bike Day 2025 è stata disegnata da Alé Cycling
La maglia ufficiale del Suzuki Bike Day 2025 è stata disegnata da Alé Cycling

Iscrizioni

L’appuntamento è quindi per sabato 14 giugno con partenza alle 9. La quota di partecipazione è libera e parte da un minimo di 15 euro per l’iscrizione standard, cifra valida fino al 31 maggio. Nel mese di giugno la quota minima sale a 20 euro. Ogni quota verrà destinata a finanziare le attività del Dynamo Camp.

La quota di partecipazione standard comprende:

  • Pacco gara
  • Frontalino con nome o nickname (deadline per personalizzazione: 3 giugno)
  • Copertura assicurativa
  • Punti ristoro, compreso un ristoro finale in circuito
  • Assistenza sanitaria
  • Assistenza meccanica

In ogni momento i partecipanti potranno scegliere di versare la quota Premium, che prevede una maggiorazione di 20 euro della quota standard, ricevendo oltre al pacco gara l’esclusiva maglia tecnica realizzata da Alé Cycling e ideata in co-design con Suzuki.

Suzuki Bike Day

La Bicycle & Business Academy festeggia due anni di successi

28.03.2025
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BOVISIO MASCIAGO – Era il mese di febbraio del 2023 quando Stefano Aresi ci presentava il progetto formativo della Bicycle & Business Academy, di cui ne sarebbe stato il responsabile. Il nostro incontro fu a Seregno nella sede di RMS, una location non casuale in quanto l’Academy prendeva spunto da “Ammiraglia”, un’altra iniziativa della commerciale lombarda riservata esclusivamente ai propri clienti.

Da quell’incontro iniziale sono passati due anni e in questo brevissimo lasso di tempo tante cose sono avvenute, a partire dalla nuova “casa” della Bicycle & Business Academy che oggi si trova a Bovisio Masciago, in provincia di Monza e Brianza. Qui abbiamo incontrato nuovamente Stefano Aresi per fare con lui una sorta di bilancio sui primi due anni di attività (al centro nella foto di apertura).  

La Bicycle & Business Academy vuole formare nuovi meccanici professionisti
La Bicycle & Business Academy vuole formare nuovi meccanici professionisti
Analizzando quanto fatto fino ad oggi, che bilancio possiamo fare?

Un bilancio sicuramente positivo. Dobbiamo partire da una premessa importante. Il nostro focus principale è stato fin da subito quello di fornire un supporto concreto ai negozianti. I nostri corsi nascevano per formarli e garantire loro gli strumenti idonei a rispondere alle richieste in arrivo da una clientela oggi più che mai esigente e spesso molto preparata. Non ci siamo però voluti fermare a una formazione riservata a chi era già operativo nella cosiddetta Cycling Industry, ma siamo andati oltre.

Ci può spiegare meglio?

Dallo scorso anno abbiamo ampliato la nostra offerta formativa creando un percorso per quanti desiderano entrare in questo mondo, pur non avendone ancora le competenze. L’obiettivo è quello di formare nuovi meccanici professionisti rispondendo ad una richiesta arrivata dai tanti negozianti con i quali quotidianamente collaboriamo e che sono spesso alla ricerca di giovani da inserire nel proprio negozio. Come dicevo all’inizio, il nostro obiettivo è supportare al meglio il negoziante, in questo caso specifico aiutandolo nella formazione della sua forza lavoro. Un tema, quello della formazione che ci sta particolarmente a cuore. Vorremmo che i negozianti fossero sempre più consapevoli della sua importanza. E’ un cammino lungo, ma siamo sulla buona strada.

Quale è stato il riscontro che avete avuto con questi nuovi corsi?

Il primo corso è partito a maggio dello scorso anno. E’ andato molto bene e ci è servito per capire quali erano i punti di forza della nostra offerta formativa e dove invece si potevano fare degli aggiustamenti. Tanto per fare un esempio, ora sappiamo che il numero ideale per ciascun corso è di sei persone. In questo modo riusciamo a garantire a ciascun corsista il massimo dell’attenzione. Dopo il primo corso, terminato a giugno dello scorso anno, ve ne sono stati altri due, l’ultimo dei quali si è concluso il 6 marzo di quest’anno. A maggio ne partirà un altro.

Al centro Alessandro Galimberti, qui nel ruolo di docente
Al centro Alessandro Galimberti, qui nel ruolo di docente

Uno sguardo da dentro

Per capire bene l’importanza che può avere un progetto come quello messo in campo dalla Bicycle & Business Academy abbiamo deciso di incontrare un “alunno” che oggi ha trovato lavoro. Si tratta di Francesco Galimberti che ha visto la sua carriera ciclistica interrompersi lo scorso anno a causa di un terribile incidente al Giro di Romagna.

Oggi Francesco lavora come meccanico presso Cicli Motta a Biassono, comune nel cuore della Brianza. Titolare del negozio è Alessandro Galimberti (nessuna parentela fra i due, ndr), che è anche uno dei docenti della Bicycle & Business Academy.

L’ex ciclista Lorenzo Galimberti è stato uno degli studenti dell’Academy
L’ex ciclista Lorenzo Galimberti è stato uno degli studenti dell’Academy
Francesco, come è nato il contatto con la Bicycle & Business Academy?

Conoscevo Alessandro Galimberti dal momento che quando correvo era il mio massoterapista. Grazie a lui sono venuto a conoscenza dell’Academy. Anche prima del mio incidente avevo già intenzione di fare il corso per diventare meccanico. L’incidente ha accelerato la mia decisione.

Che cosa ti ha dato il corso a livello di formazione?

Di mio, avevo la fortuna di aver corso in bici e di saper fare in autonomia tanti piccoli interventi legati alla semplice manutenzione. Il corso fatto alla Bicycle & Business Academy ha accresciuto le mie conoscenze permettendomi oggi di poter lavorare in piena autonomia anche su biciclette top di gamma. Aver fatto il corso non quindi è stato tempo sprecato. Quello che ho imparato sono riuscito a trasferirlo subito qui in Cicli Motta. Il mio giudizio quindi non può che essere positivo.

Lo staff di Cicli Motta. Da sinistra Francesco Galimberti e Alessandro Galimberti
Lo staff di Cicli Motta. Da sinistra Francesco Galimberti e Alessandro Galimberti
C’è un consiglio che vorresti dare agli organizzatori del corso?

Forse inserirei una sorta di tirocinio di un paio di giorni in un negozio per vedere come si svolge la vita al suo interno e nello stesso tempo vedere messo in pratica quanto imparato al corso.

Concludendo, ti sentiresti di consigliare ad un ragazzo di iscriversi alla Bicycle & Business Academy?

Assolutamente sì…e l’ho già fatto. L’ho consigliato ad un mio ex collega, Francesco Carollo (attualmente gareggia nel team Swatt Club, ndr).

RMS

Formolo in Brianza ritrova il dolce gusto della vittoria

28.09.2023
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LISSONE – L’abbraccio e l’amore che la gente riserva a Davide Formolo hanno sempre un sapore diverso. Quando taglia il traguardo di via Matteotti a Lissone per primo, ha anche il tempo per alzare le braccia al cielo e godersi il momento. Il veneto della UAE Emirates oggi alla Coppa Agostoni è stato sommerso dall’affetto dei tifosi, il motivo è semplice ma significativo, questa è la prima vittoria dopo tanto tempo. Era la terza tappa del Giro del Delfinato del 2020 l’ultima che ha visto “Roccia” salire sul gradino più alto del podio. 

Dopo più di tre anni Formolo torna ad esultare, per lui un successo che vale tantissimo
Dopo più di tre anni Formolo torna ad esultare, per lui un successo che vale tantissimo

Finalmente!

Non che in questi anni non ci abbia provato, anzi, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 il successo Formolo l’aveva sfiorato un paio di volte. Prima alla Veneto Classic a ottobre e poi al Saudi Tour a febbraio. Ora ha vinto e l’emozione forse lo accoglierà questa sera, una volta tornato a casa ed abbracciate sua moglie Mirna e sua figlia Chloe

«Dall’ultima vittoria è passato tanto tempo – racconta Formolo in una conferenza stampa rumorosa e affollata – siamo una squadra veramente forte. Molto spesso mi metto a disposizione dei miei compagni, come doveva essere oggi per Hirschi. In partenza infatti non dovevo provare a vincere, la corsa si era messa in una situazione tale che avrei potuto tirare fino alla fine per lui. Però sapevamo che c’era quello zampellotto a 7 chilometri dall’arrivo e che sarebbe stato una bella rampa di lancio. Ci ho provato ed è andata bene, davvero bene». 

La UAE Emirates ha preso in mano la corsa fin dai primi chilometri del circuito brianzolo
La UAE Emirates ha preso in mano la corsa fin dai primi chilometri del circuito brianzolo

In solitaria

Sul circuito che ha attraversato la Brianza per quattro volte, la UAE ha acceso la miccia e Formolo non si è fatto pregare due volte, come sempre d’altronde. Correre nel team che ogni anno si gioca il primato per la squadra più vincente non è semplice, le occasioni si contano sulle dita di una mano. Per questo quando l’occasione si presenta non bisogna sprecarla. 

«Formolo era davanti e tranquillo – spiega Hirschi – sull’ultima salita mi sono reso conto che non ero al 100 per cento e ho detto alla squadra che non sarei riuscito a fare lo sprint. A quel punto Davide ha attaccato e, diciamocelo pure, era forte oggi, molto più di me».

«Il percorso della Coppa Agostoni – dice ancora Formolo – mi piace molto. Non c’è mai un attimo di respiro, è davvero tanto selettivo. Ha tanti rilanci e in pochi chilometri hai tre salite impegnative e tutte diverse l’una dall’altra. Nonostante si scollini l’ultima salita quando si è ancora lontani dall’arrivo non si è mai presentato un gruppo numeroso, sinonimo di una corsa davvero dura. 

Formolo sorride, dopo tanti sacrifici è il suo momento di festeggiare
Formolo sorride, dopo tanti sacrifici è il suo momento di festeggiare

Il giusto equilibrio

La nostra chiacchierata con Formolo prosegue nella zona dei pullman, dopo una doccia il veneto scende e si siede in macchina, e lontano dal trambusto scioglie la lingua. 

«Alla fine serve sempre il risultato – con addosso quegli occhiali da vista che un po’ lo fanno ritornare Clark Kent – la gente guarda quello. Però anche settimana scorsa al Giro di Toscana e al Memorial Pantani ho dimostrato di essere in forma. La vittoria è quella cosa che ripaga sempre i sacrifici e gli sforzi fatti, ma in una squadra così forte bisogna anche sapersi mettere a disposizione. Io l’ho fatto spesso ed è stato bello quando oggi Marc (Hirschi, ndr) mi ha detto di provare a giocarmi le mie occasioni, quasi non ci credevo. E’ stato veramente gentile e ne sono davvero contento. L’anno scorso alla Veneto Classic proprio HIrschi era rientrato ed era andato via in discesa, io ero arrivato secondo e oggi me l’ha resa».

«Alla fine – conclude Formolo – noi siamo delle seconde punte rispetto ai vari Pogacar, Vingegaard o altri capitani. Però quando c’è l’occasione, saperla cogliere è importante, diciamo che ho fatto capire che anche io posso vincere».