Pogacar, il Lombardia e il peso della borraccia

16.10.2024
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Durante la diretta del Lombardia la scena di Pogacar che parla col massaggiatore sulla Colma di Sormano è stata mostrata a tutte le velocità possibili. Si è cercato di capire se lo sloveno avesse bisogno di qualcosa e non della borraccia. Ma soprattutto si è ammirata la sua scioltezza nel parlare, quasi stesse passeggiando. E proprio per questo e perché quel massaggiatore è una nostra vecchia conoscenza, ci è venuto in mente di chiamarlo.

Paco Lluna ha 55 anni e vive a Valencia. Fra le curiosità di questo 2024 accanto a Pogacar, c’è che anche lui a distanza di 26 anni è riuscito nella doppietta Giro-Tour, dato che nel 1998 lavorava nella Mercatone Uno. E siccome di ciclismo ne sa tanto, siamo partiti da quell’episodio e poi siamo andati avanti.

Che cosa vi siete detti in quel momento?

Io ero in quel punto perché abbiamo un piano delle borracce fatto da Gorka, il nutrizionista. Immaginando che Tadej sarebbe partito da lontano e sarebbe passato in fuga, invece di avere solo la borraccia dell’acqua, aveva anche quella di Isocarbo, in modo da poterlo accontentare qualunque cosa volesse. Però io ero a sei chilometri dalla vetta. Quando lui mi vede, io gli chiedo: «Acqua o Iso?». E lui mi risponde: «C’è qualcuno in cima?». E quando gli ho risposto di sì, mi ha detto: «Allora la prendo dopo».

Lucidissimo, insomma…

Quando hai le gambe, fai ugualmente fatica, però sei lucido. Adesso guardano i dati e li analizzano, ma perché devi portare 200 grammi in più con una borraccia sulla bici? Meglio prenderla in cima, quando la salita è finita.

Avevi scelto tu il punto in cui posizionarti?

No, i punti li prepara il direttore sportivo, in base alle strade e alla possibilità di tagliare per andare in altri posti. Si è pensato che in quel punto avrebbero avuto bisogno di acqua per rinfrescarsi. Ma siccome lui stava bene, ha preferito lasciare a me la borraccia. Ha valutato che non gli servisse altro per fare quei 6 chilometri, come al Giro dell’Emilia.

Nei giri da solo sul San Luca, Pogacar non ha mai portato borraccia in salita: beveva in discesa e pianura
Nei giri da solo sul San Luca, Pogacar non ha mai portato borraccia in salita: beveva in discesa e pianura
Cosa ha fatto all’Emilia?

Io ero su, non all’arrivo, ma nello strappo subito dopo dove in tutti i giri ha preso la borraccia. In salita non ce l’aveva mai. Beveva in discesa e nel pezzo di pianura e buttava la borraccia prima di ricominciare a salire. Tadej ha fatto tutte le salite del San Luca senza la borraccia, neanche vuota. Si fanno mille storie su watt e numeri, senza pensare che a volte si porta troppo peso per niente.

Questi sono dettagli che cura con Gorka?

Gorka gli dà le direttive. Ma Tadej sa se deve mangiare oppure no. Se gli manca il gel oppure no. Quando diamo le borracce, attacchiamo anche il gel che è previsto dal nutrizionista. Ci sono tanti tipi di gel, non diamo sempre lo stesso. Ma al Lombardia ha pensato che conosceva quei 6 chilometri di salita, perché li aveva fatti qualche giorno prima in allenamento. Quindi poteva arrivare in cima senza niente e prendere sopra quello di cui avesse avuto bisogno.

Il bello è che ha parlato come stiamo parlando adesso noi due…

Forse abbiamo alzato un po’ la voce per il rumore intorno, io di certo ho urlato per farmi capire. Perché c’è rumore delle moto, dell’elicottero, delle macchine. E meno male che era un posto senza tantissima gente, perché se c’è anche la gente, ciao…

Ti è capitato altre volte di trovarlo così lucido in altre corse?

Da neoprofessionista, la prima volta che ha fatto la Vuelta e aveva 19 anni. Nell’ultima tappa che vinse, fece un numero del genere. Mi ricordo che in quei momenti voleva la Coca Cola in corsa e allora quando potevo gli davo la lattina aperta. Lui la prendeva, ne beveva subito un po’ e poi buttava la lattina. Adesso rispetto ad allora è arrivato a un’altra maturità e a un altro livello come atleta. Lì era ancora un bambino e anche quando ha vinto il primo Tour era ancora un bambino. La gente dice che non è normale, ma guardate quello che faceva quando era ancora così piccolo.

Sul San Luca, passando davanti alla curva di Pantani: i due condividono un carisma simile
Sul San Luca, passando davanti alla curva di Pantani: i due condividono un carisma simile
Tu che hai conosciuto anche l’altro, cosa vedi in comune?

Come atleta magari niente, ma la gente sta diventando pazza di lui come era pazza di Marco. Lo dicevo a Johnny Carera, il suo manager: «Delle volte mi sembra di aver già vissuto tutto questo, sai?». La gente non va a vedere il ciclismo, ma va a vedere Tadej. In quei tempi la gente non andava a vedere il ciclismo, ma andava a vedere Marco. Ho una foto del Giro dell’Emilia che ho tenuto per me. C’è Tadej con dietro i cartelli per Marco. Quella foto lì mi emoziona, come quando ho mandato a Tadej una foto della Tirreno in cui sul Carpegna passava davanti alla statua di Marco. Ma come corridore no. Pogacar è più completo, ma come Marco è benvoluto da tutti.

Spiega meglio per favore.

Lo vedi che si allena a Monaco con tanti corridori diversi, non solo con compagni di squadra, ma anche con altri che se ne sono andati. L’altro giorno Tim Wellens ha pubblicato nel nostro gruppo whatsapp un video in cui Evenepoel gli faceva i complimenti per il mondiale. Anche Marco era benvoluto nel gruppo. Se parli con i corridori di quell’epoca, anche quelli della Mapei gli volevano bene, nonostante tutto quello che noi avevamo contro loro e loro avevano contro noi. Anche Tafi oggi parla benissimo di lui. Hanno un carisma simile, che anche gli avversari riconoscono. In questo forse un po’ si somigliano davvero…

Sense Soft: la borraccia che non si sporca mai

21.11.2023
2 min
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L’idratazione nel ciclismo è fondamentale per allenarsi nella maniera migliore ed efficace. Unire la necessità di idratarsi a quella tecnica di avere un prodotto leggero e neutro è importante. Dopo tante ore in sella l’acqua chiusa nella borraccia può assumere un odore ed un gusto poco gradevoli. Per questo Zéfal ha ideato la borraccia Sense Soft, così da offrire una soluzione efficace. 

Materiali unici

Zéfal ha scelto di utilizzare il polipropilene per realizzare la borraccia Sense Soft, una scelta che premia leggerezza e gusto. Il polipropilene, infatti, è un materiale estremamente leggero e altamente neutro per quanto riguarda odori e sapori.

La borraccia Sense Soft ha anche un design ergonomico, al fine di renderla facile da impugnare e da utilizzare in ogni condizione. Il tappo anti-fango mantiene la zona libera dallo sporco e l’interno della borraccia pulito.

La borraccia Sense Soft ha una capacità di 800 millilitri
La borraccia Sense Soft ha una capacità di 800 millilitri

Dettagli

Prima di tutto questa borraccia è leggera, infatti pesa solamente 87 grammi. Dimensioni di 76 x 76 x 244 millimetri per una capacità di 800 millilitri. Grazie alla protezione No Mud, c’è un tappo che protegge la borraccia dallo sporco. E’ anche facile da pulire: si deve smontare il beccuccio a mano per facilitare la pulizia.

Zéfal

Con Volchem Isodrink i crampi hanno vita breve

19.05.2021
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L’importanza dell’idratazione in corsa o durante l’attività sportiva in genere è un aspetto cruciale, che può influenzare moltissimo la prestazione. Lo sanno bene in casa Volchem, azienda padovana specializzata in produzione di integratori alimentari. Infatti per l’integrazione di sali minerali è stato realizzato l’Isodrink, un prodotto che contrasta l’insorgenza di crampi e l’affaticamento muscolare tramite la composizione studiata nei minimi dettagli.

Rapida assimilazione

Il nostro organismo, come ben noto, disperde liquidi in grande quantità per mantenere costante la temperatura corporea, anche nelle situazioni di difficoltà. Volchem ha studiato nei minimi dettagli la composizione salina con l’aggiunta di vitamina C e maltodestrine ricavate dal mais per massimizzare l’efficacia del prodotto. La concentrazione è equilibrata: in 100 grammi di prodotto ci sono potassio (0,28 g), sodio (0,77 g) e magnesio (93,3 mg), per un apporto calorico di 373 calorie. La dose consigliata sono due misurini, ovvero 60 grammi di prodotto in 500 ml di acqua.

Integratore Isodrink e Borraccia Thermo Ice
Integratore Isodrink e Borraccia Thermo Ice

Prima, durante e dopo

L’uso dell’Isodrink è consigliato prima, durante e dopo l’attività fisica, per mantenere costante il flusso di sali e per il reintegro immediato di quanto perso durante l’attività fisica. Grazie a questo prodotto è possibile ridurre la fatica e ottimizzare il recupero al fine di migliorare la performance sotto ogni punto di vista. Ricordiamo che tutti i prodotti Volchem non contengono coloranti artificiali e sono di grado farmaceutico, che ne garantisce la purezza.

La borraccia Thermo Ice, realizzata con materiali riciclabili
La borraccia Thermo Ice, realizzata con materiali riciclabili

Tre gusti

I gusti disponibili sono limone, arancia e pesca. Ma non è tutto, Volchem ha pensato bene di abbinare anche una borraccia termica all’utilizzo di tali integratori. La Thermo Ice riesce infatti a isolare nel migliore dei modi l’acqua al suo interno, proteggendola da eccessivi surriscaldamenti, mantenendo un gusto fresco e inalterato dei sali minerali Isodrink. E’ realizzata con prodotti riciclabili e può essere lavata anche in lavastoviglie.
Il prezzo al pubblico della borraccia Thermo Ice e della confezione da 1.110 grammi è di euro 29,90.

volchem.it

La borraccia al pubblico e il voltafaccia del Cpa

06.04.2021
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Chi doveva dirglielo a Michael Schar che non sarebbe stata la ripartenza per un salto di catena a metà di un muro a farlo fuori dal Fiandre, bensì il lancio della borraccia verso un gruppo sparuto di tifosi? Ci sarebbe da scherzare dicendo che se quelle persone non fossero uscite di casa, allo svizzero non sarebbe venuta la tentazione, ma si tratta ovviamente di una provocazione. E come Schar, poco dopo è stata fatta fuori dalla corsa anche Letizia Borghesi.

Anche Borghesi (qui al trofeo Binda) espulsa dal Fiandre per lancio della borraccia
Anche Borghesi (qui al trofeo Binda) espulsa dal Fiandre per lancio della borraccia

Sono stati scritti commenti e lettere piene di sentimento, ma è come cercare di intenerire l’agente di Polizia che ti ha pizzicato con il laser: non attacca e non serve. Mentre forse è utile cercar di capire che cosa ci sia a monte dei vari provvedimenti dell’Uci in tema di sicurezza. E come certe decisioni vengano prese (sembrerebbe) in barba agli accordi raggiunti.

Trentin racconta

«Quando si è parlato di queste cose – racconta Trentin, che ha smaltito la rabbia del Fiandreavevamo raggiunto l’accordo con tutte le parti che non fosse giusto gettare le borracce nei posti in cui fosse impossibile raccoglierle. Ma ricordo che dicemmo di sì alla possibilità di darle al pubblico. Invece questi qui si sono riuniti con le rappresentanze nostre e dei gruppi sportivi e hanno votato il divieto di borracce al pubblico, inserendo anche sanzioni così dure. Sono furibondo. E chi c’era non ha detto una sola parola».

Bugno e Salvato, presidenti del Cpa e dellAccpi, l’associazione dei professionisti italiani
Bugno e Salvato, presidenti del Cpa e dell’Accpi

Le tavole della legge

Le informazioni a corridori e gruppi sportivi in merito alle nuove norme sulla sicurezza sono arrivate in un file pdf di 5 slide. Come tavole della legge, con tanto di illustrazioni, come si fa con i bambini dell’asilo con le istruzioni per lavarsi le mani. In ogni caso, il messaggio è chiaro. Si parla delle posizioni bandite in bicicletta e appunto dell’aspetto ecologico dello sport. Con il divieto di lancio di rifiuti e borracce e l’obbligo di servirsi delle aree verdi che gli organizzatori dovranno predisporre. Le borracce si potranno consegnare in mano agli arrivi, fermandosi. E quando la norma è stata votata e con essa il sistema delle sanzioni, come dice Trentin, non c’era nessuno ad opporsi.

C’era il Cpa

Oltre ai tecnici dell’Uci che hanno preso la decisione, a quel tavolo c’era Gianni Bugno, presidente del Cpa, in rappresentanza dei corridori. E’ lui per primo a dire di essere stato convinto dagli argomenti dell’Uci. Ma se sei rappresentante dei corridori e viene votata una norma diversa da quanto si è concordato, è giusto andare avanti?

«Il primo punto riguardava il rispetto per l’ambiente – spiega – e ci è stato confermato che alcuni Comuni in Francia rifiutano il passaggio delle corse, dicendo che il ciclismo è uno sport che inquina. Sappiamo che non è così, ma per non dare adito a certi pretesti, abbiamo approvato che i rifiuti si gettano solo nelle aree verdi. Quando poi si è parlato di dare le borracce al pubblico e hanno previsto l’espulsione, ho votato a favore. Mi hanno convinto con le loro motivazioni. Se il corridore lancia la borraccia e un bimbo per raccoglierla scende dal marciapiede e viene travolto dalla moto di un fotografo? L’espulsione è una sanzione severa, ma è il modo per far perdere le cattive abitudini. La borraccia puoi darla quando ti fermi. Se rallenti e la dai a un bambino, non è lanciarla. So che i corridori sono a favore del dare le borracce ai tifosi e contro il lancio inutile. Le loro obiezioni sono pertinenti, ma non si devono creare situazioni pericolose. Hanno lavorato bene sulla sicurezza, su questo aspetto non c’entrano nulla».

La slide in cui si comunica a team e corridori il divieto di lancio della borraccia
La slide in cui si comunica a team e corridori il divieto di lancio della borraccia

Come rimediare?

In realtà c’entrano, perché ne fanno le spese. E ci sarà da vedere cosa accadrà quando il giudice vedrà un corridore rallentare e porgere la borraccia al bambino di turno. Lo sanzionerà o non valuterà il gentile passaggio come un lancio? E poi è davvero giusta l’espulsione?

«Sulle sanzioni – dice Bugno – cercheremo di intervenire il 14 aprile alla riunione del Ccp, il Consiglio del ciclismo professionistico. I giudici devono applicare le nuove regole che ai corridori sono state inviate. Non è facile nemmeno per la giuria».

Il commento di Trentin giunge lapidario. «Il guaio – dice – è che chi fa le regole non capisce niente di ciclismo. Non è mai successo un incidente come quello di cui hanno parlato, mentre succede spesso che si condividano delle decisioni e poi si faccia il contrario».