Da ReArtù arriva il pantaloncino “monoblocco”

16.05.2023
3 min
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ReArtù, azienda romagnola, è sempre all’avanguardia e in continua fase di ricerca e sperimentazione. E lo è sia per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico, non solo relativo al ciclismo, che per gli altri sport come il pattinaggio di velocità.

La scorsa volta avevamo provato un body innovativo, adesso abbiamo provato un pantalocino che è un prototipo. E possiamo già anticipare che si tratta di una “fascia” in cui spicca senza dubbio il comfort.

Lo stesso pantaloncino è un pezzo unico. Uniche cuciture sul fondello
Lo stesso pantaloncino è un pezzo unico. Uniche cuciture sul fondello

Pantaloncino monoblocco

Questo pantaloncino è un capo in fase di sviluppo. Ci sono vari tester prescelti, ciclisti di livello, che ogni giorno macinano chilometri per metterlo sotto torchio.

«Si tratta di una salopette corta “monoblocco” – spiega Paolo Castellucci, patron di ReArtù – nel senso che dalla cima delle bretelle alla parte bassa del gambale si tratta di un pezzo solo. Le uniche cuciture presenti sono quelle per fissare il fondello alla salopette.

«Per riuscire in questa “impresa” abbiamo scelto una lycra particolare (che Castellucci preferisce non rivelare, ndr) e che ci ha consentito anche di fare dei tagli vivi molto puliti. Tagli che tra le altre cose si possono fare nel verso che uno desidera. Il risultato è un “effetto guanto” quando lo s’indossa».

Tutti i capi di ReArtù sono made in Italy e personalizzabili
Tutti i capi di ReArtù sono made in Italy e personalizzabili

Comodità e traspirabilità

Nelle nostre pedalate abbiamo in effetti riscontrato questo “effetto guanto”. Il pantaloncino è davvero comodo. Non stanca neanche dopo diverse ore di sella e soprattutto si resta freschi. E vi si resta non tanto perché il pantaloncino riesce a dissipare il calore dall’interno, ma perché non lo fa entrare.

E’ una sensazione che abbiamo cercato di trasmettere anche a Castellucci, il quale l’ha confermata e ci ha anche detto che era dovuta allo speciale materiale utilizzato. Per curiosità abbiamo provato questo pantalocino anche a pelle – senza maglia intima – e in effetti il calore a contatto con la pelle non è risultato eccessivo.

La calzata è risultata sempre ottimale. Anche dopo diversi lavaggi, un aspetto non secondario in un capo così elitario. In particolare l’assenza di cuciture ci è piaciuta quando eravamo sui pedali: davvero sembrava di avere una fascia. Un altro vantaggio riscontrato del monoblocco è stata la stabilità del fondello.

ReArtù

Quando la velocità entra in gioco, ReArtù c’è…

24.03.2023
3 min
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Con i primi veri tepori primaverili abbiamo saggiato un nuovissimo, capo di ReArtù. In realtà si tratta addirittura di un prototipo.

L’azienda romagnola è sempre all’avanguardia e in continua fase di ricerca e sperimentazione per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico, non solo relativo al ciclismo ma anche di altri sport come il pattinaggio di velocità.

Body prototipo

E partendo proprio dal pattinaggio di velocità ecco un prodotto interessante: il body aerodinamico. Si tratta di un capo dal design non banale e dall’elevato tasso tecnologico.

«Il body a manica lunga – spiega Paolo Castellucci, patron di ReArtù – è una prova, quasi un prototipo lo definirei per quel che riguarda il ciclismo. Nasce infatti come body per il pattinaggio e ho provato ad adattarlo alle esigenze del ciclismo. Anche nel pattinaggio si ricerca l’aerodinamica, ma al tempo stesso la leggerezza e la traspirabilità. Per questo ho scelto di porre la zip al posteriore, di fare dei tagli aero e di utilizzare una lycra leggera».

Linea pulita, design accattivante… in pieno stile ReArtù
Linea pulita, design accattivante… in pieno stile ReArtù

Come è fatto

Il body è composto sostanzialmente da due tipi di lycra: entrambi molto leggeri e a compressione. Una lycra più sottile su braccia e petto e una più “corposa” sui fianchi, così da garantire la massima aderenza, come una seconda pelle. Compressione equamente distribuita anche per quel concerne la parte del pantalone.

Altra particolarità di questo body è il fondello: «Ho scelto – riprende Castellucci – un fondello per le lunghe distanze, visto che il body oggi si utilizza anche nelle frazioni più lunghe e che il ciclismo dei marginal gains richiede grande attenzione al vestiario. Quindi si può utilizzare anche per parecchie ore».

La zip posteriore non è poi così scomoda da chiudere e riaprire, ma dona grandi benefici aero
La zip posteriore non è poi così scomoda da chiudere e riaprire, ma dona grandi benefici aero

Comodità e traspirabilità

Il body, è certamente comodo, ha il suo perché in quanto a design ed anche questo capo ci ha colpito per la sua freschezza. Quando lo si tocca facendoci scorrere sopra i polpastrelli, non si pensa che possa essere così traspirante. E invece…

Anche la cerniera posteriore non è risultata scomoda. Anzi, grazie alle sue maglie pronunciate la zip scorre molto bene.

Per il prezzo, trattandosi di un capo in fase di sviluppo, non vi è ancora un riferimento definitivo.

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