Spiuk, marchio spagnolo che progetta e realizza accessori e abbigliamento per il ciclismo, presenta le nuove scarpe per la collezione strada. Sono le Bruma: un modello elegante e dal design minimalista pronte a diventare un caposaldo di tutti gli appassionati. Un’estetica pulita e senza tanti fronzoli votata alla ricerca del comfort. Molte scelte di stile nel mondo del ciclismo su strada stanno portando ad avere prodotti dal design semplice ma efficace, capace comunque di risaltare agli occhi degli appassionati.
Un design semplice ma allo stesso tempo di grande stile per le BrumaSpiuk offre anche l’opzione della suola in carbonio, per una migliore rigiditàUn design semplice ma allo stesso tempo di grande stile per le BrumaSpiuk offre anche l’opzione della suola in carbonio, per una migliore rigidità
Comode e rigide
Spiuk ha scelto come materiale per produrre le nuove scarpe Bruma una matrice polimerica con rinforzi in fibra di vetro. Un modo per avere un modello leggero ma allo stesso tempo resistente, in grado di far trasferire al ciclista tutta la potenza sui pedali ma senza affaticare il piede anche dopo tante ore di utilizzo. Nella parte della suola sono state fatte delle scelte tecniche per avere una grande efficienza di pedalata. L’equilibrio raggiunto dal marchio spagnolo tra rigidità, peso, durata e prezzo è davvero ottimo.
Ritornando alla suola, questa è disponibile in due versioni: fibra di vetro e nylon oppure in carbonio, al fine di aumentare ulteriormente la leggerezza e la performance del ciclista. La tomaia è dotata di micro fori che favoriscono il passaggio dell’aria e la ventilazione. Il piede rimarrà sempre fresco all’interno grazie ai flussi d’aria creati che aiutano a espellere il calore in eccesso.
I micro fori permettono di avere una termoregolazione del piede perfettaLa configurazione del passaggio cavi di BOA evita i punti di pressioneNella versione con suola in carbonio le colorazioni sono due: bianca e meteor blueI micro fori permettono di avere una termoregolazione del piede perfettaLa configurazione del passaggio cavi di BOA evita i punti di pressioneNella versione con suola in carbonio le colorazioni sono due: bianca e meteor blue
Chiusura e dettagli
La scelta di avere una suola in carbonio porta l’indice di rigidità ad un livello di 10,2. Un valore molto alto per la categoria. Sul collo del piede non sono previste linguette, nonostante ciò la calzata risulta avvolgente donando un’ottima oscillazione della caviglia.
Il sistema di chiusura è il BOA Fit System, il quale offre sicurezza, velocità e personalizzazione. L’allacciatura ha una configurazione che evita di avere dei punti di pressione sul piede, mantenendo comunque la presa salda. Il sistema Boa è composto da tre parti: una ghiera microregolabile, un cavo leggero e ultraresistente e guide del cavo a basso attrito.
Disponibile in due colorazioni: bianco e meteor blue. Le taglie disponibili sono dal 37 al 49.
Spiuk Bruma e Bruma Carbon, la media gamma punta in alto. Comfort prima di tutto, ma anche un buon potere avvolgente e cura dei dettagli. Spiuk Bruma si colloca in una fascia media del mercato, ma un ulteriore valore aggiunto è la possibilità di scegliere la suola, in carbonio oppure in nylon. Molto interessanti i prezzi di listino per entrambe le versioni.
Spiukarricchisce a completa la gamma delle calzature road della fascia media. Bruma e Bruma Carbon si basano sul medesimo concetto, con la possibilità di scelta in fatto di materiale della suola, in nylon oppure in carbonio.
Tomaia morbida e avvolgente, un rotore Boa Li2 e cura dei dettagli, per una scarpa elegante e con prezzi molto interessanti. La versione Carbon ha un listino di 179,90 euro, mentre quella con la suola standard è proposta a 129,90 euro. Se consideriamo il posizionamento sul mercato, sono un gradino al di sotto del modello Profit. Vediamo nel dettaglio la nuova Spiuk Bruma.
Bruma punta al comfort prima di tuttoBruma punta al comfort prima di tutto
Spiuk Bruma, due in uno
Ci è piaciuta definirla una calzatura “due in uno”, perché fa collimare alcune caratteristiche tecniche di alta gamma a particolari che la rendono facilmente sfruttabile anche da chi pratica il ciclismo su strada in modo più tranquillo, senza agonismo. Il rotore singolo posizionato nella sezione superiore offre una chiusura potente e regolabile al tempo stesso, in ogni situazione.
L’intera forma della scarpa copre diverse esigenze, a partire da chi ha necessità di una scarpa a pianta larga, fino ad arrivare a chi ha un piede più magro e allungato. E poi la possibilità di scegliere il materiale della suola, in carbonio per chi vuole qualcosa in più in termini di rigidità e reattività, in nylon per chi non vuole una maggiore morbidezza.
Rotore singolo e cavo incrociatoIl cavo è guidato a passanti in tessutoRotore singolo e cavo incrociatoIl cavo è guidato a passanti in tessuto
Un rotore singolo
Il rotore Boa Li2 è leggermente disassato e posizionato sulla parte alta/laterale della Spiuk Bruma. E’ facile da raggiungere e da azionare. Agisce su un cavo che, in particolare nella sezione mediana e bassa, incrocia e obbliga la tomaia ad avvolgere il piede, contenendo al tempo stesso ogni movimento dell’estremità corporea. Come sempre è da sottolineare la chiusura micrometrica dei rotori Boa.
Un valore aggiunto sono i passanti in tessuto, delle vere e proprie guide per il cavo, soluzione votata ad eliminare qualsiasi inserto plastico. Il comfort ne guadagna. La Spiuk Bruma è disponibile in tre differenti livree cromatiche: bianca, azzurra e una colorazione acid-green-yellow.
Suola neutra nelle formeLa suola in carbonio ha un buon indice di rigidità, solitamente usato dai top di gammaNeutra è anche la zona dell’arco plantareLa soletta è una di quelle sostanziose e sostenuteSuola neutra nelle formeLa suola in carbonio ha un buon indice di rigidità, solitamente usato dai top di gammaNeutra è anche la zona dell’arco plantareLa soletta è una di quelle sostanziose e sostenute
La suola è ben fatta
In carbonio oppure in nylon, come per le altre calzature Spiuk, la suola è un valore aggiunto non secondario. A prescindere dal materiale di costruzione adotta lo stesso disegno, con un’arcuatura neutra, così come è neutro anche il supporto nella zona dell’arco plantare. Questi due aspetti permettono alla Bruma di non porre limiti quando indossata e di interfacciarsi al meglio con plantari customizzati.
La predisposizione è per la tacchetta con le tre viti. Ci sono due aperture frontali per l’ingresso dell’aria, più una centrale. Davanti e dietro ci sono due inserti più morbidi che proteggono la suola e aumentano il grip quando si scende di sella.
Le chiusure BOA hanno cambiato il modo di interpretare la calzatura tecnica, non solo quella dedicata al mondo del ciclismo. Nel sistema BOA il consumatore riconosce qualità e performance
Abbiamo provato le nuove calzature top di gamma di Crono e il modello è CR1, già in versione 2022. Ma ascoltiamo anche Davide Rebellin, che ha utilizzato la versione precedente e usa la nuova configurazione
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I designer dello studio danese Pas Normal hanno collaborato con Fizik per creare una scarpa in grado di stupire. Nel mondo del fuoristrada la tecnica conta quanto l’estetica, quindi Fizik e Pas Normal Studios hanno unito le forze per realizzare un modello unico di Ferox Carbon. Un modello di scarpe dedicate al mondo del gravel, pensate per godere della pedalata ma anche votate al comfort.
Fizik, Ferox Carbon, Pas Normal Studios, suola X1Fizik per le Ferox Carbon ha utilizzato la suola X1, realizzata in carbonio e con un ottimo grip
Per ogni terreno
La base di partenza è la tecnica offerta da Fizik, che mette a disposizione della fantasia dello studio danese il suo modello Ferox Carbon. Un prodotto in grado di garantire il massimo supporto in ogni situazione, perché il bello del gravel è l’imprevedibilità. Di conseguenza in Fizik si è pensato ad una scarpa che potesse affrontare ogni situazione. Non importa che sia uno sterrato, un percorso tecnico, fangoso o sabbioso, le Carbon Ferox vi porteranno ovunque.
Un ruolo importante in questo senso lo gioca la suola utilizzata da Fizik: la X1. Questa presenta una piastra in carbonio, rigida ma allo stesso tempo molto leggera. Due caratteristiche che, unite, portano ad un livello elevato la prestazione. Il trasferimento della potenza sui pedali è ottimo, mentre i tacchetti pronunciati e la suola in gomma offrono la massima trazione per i momenti fuori dalla bici.
La tomaia in poliuretano è resistente agli strappi e all’usuraDoppio sistema di chiusura per le Ferox Carbon: strap in alto e rotore nella parte inferioreLa tomaia in poliuretano è resistente agli strappi e all’usuraDoppio sistema di chiusura per le Ferox Carbon: strap in alto e rotore nella parte inferiore
Tomaia e chiusura
La scelta del sistema di chiusura adoperato per le Ferox Carbon è made in BOA. Si tratta di un sistema di chiusura doppio: con due zone di pressione differenziate. Nella parte superiore è stato inserito uno strap, il quale offre un ottimo contenimento del piede. Per la parte inferiore, invece, agisce un rotore bidirezionale: Li2, posizionato sull’avampiede garantisce comfort senza apporre una pressione eccessiva.
Per quanto riguarda la tomaia, Fizik ha utilizzato un materiale laminato in poliuretano, posizionato su una rete traslucida e confortevole. La scelta è dovuta al fatto di voler garantire un peso contenuto unito a grande traspirabilità e resistenza agli strappi.
Il peso delle Ferox Carbon x Pas Normal Studios è di soli 297 grammi. Le taglie vanno dal 36 al 48, con la possibilità di avere le mezze misure tra il 37 e il 47. Prezzo al pubblico di 330 euro.
Abbiamo provato le nuovissime calzature top di gamma di casa Scott, ovvero le Ultimate RC. Hanno il doppio rotore Boa in Li2 in alluminio, ma la vera particolarità è la tomaia che abbina il tessuto Carbitex con gli inserti in mesh 3D.
La suola è completamente in carbonio HMX, la stessa matrice di fibra composita utilizzata per costruire i telai di alta gamma. E’ fatta bene, curata e gli inserti in gomma aiutano a preservare la scarpa. Prende forma seguenzo l’ultimo filone di Scott, dove c’è anche l’ultima versione della Foil.
La suola è full carbon ed è ben protetta sulla punta e sul talloneLa suola è full carbon ed è ben protetta sulla punta e sul tallone
Comoda e disegnata per l’agonista
E’ una scarpa che è comoda, grazie ad un avampiede largo se pur non troppo abbondante, a prescindere dalla misura e con una tomaia elastica nella sezione frontale. Quest’ultima si adatta alla forma del piede, non spancia verso l’esterno e si adegua al meglio anche nei momenti caldi, quando inevitabilmente il piede aumenta di volume.
La parte mediana e superiore invece, grazie alla membrana Carbitex (usata anche per le scarpe da running e da calcio di altissima caratura) che la avvolge da destra a sinistra e anche al Boa con il cavo che incrocia, è rigida e sostenuta, fascia bene il piede e nel punto dell’arco plantare “tira” parecchio, con un’efficienza di alto livello. Non è un dettaglio a nostro parere, perché sfruttare al meglio il punto dell’arco non è comune neppure alle scarpe di altissima gamma. La linguetta è sottile e ha spessori diversi che permettono di dissipare le compressioni dei rotori e dei relativi cavi, che incrociano per entrambi.
La suola è di quelle rigide, scaricata nella parte centrale e ha un valore di rigidità dichiarato di 10 (come riferimento prendiamo la scala valori Scott). Non ha una curvatura accentuata ed ha uno spessore importante nella zona dell’arco. Ottimo lo spazio per il posizionamento delle tacchette, con le tre asole che hanno un margine di avanzamento/arretramento di quasi 2 centimetri (tantissimo).
222 grammi nella taglia 42, poco se consideriamo il doppio rotoreL’inserto metatarsale si può rimuovereLa forma della calzatura più asciutta dietro, ma non stringenteIl test delle Scott RC UltimateL’inserto metatarsale si può rimuovereLa forma della calzatura più asciutta dietro, ma non stringente
Che bella soletta…
Più che una soletta è da considerare un vero e proprio plantare da personalizzare in base alle necessità. Si chiama ErgoLogic, è rinforzata nella sezione posteriore perimetrale, si può modificare nell’arco plantare, grazie agli inserti specifici e anche nel “bottone” metatarsale. E’ una delle pochissime che ha questa combinazione riferita alla customizzazione da fare con le “proprie mani”.
La forma “dritta” si nota anche una volta che la Ultimate è agganciata al pedaleLa membrana Carbitex e la talloniera esternaLo spessore, non secondario, nel punto dell’arco plantareLa forma “dritta” si nota anche una volta che la Ultimate è agganciata al pedaleLa membrana Carbitex e la talloniera esternaLo spessore, non secondario, nel punto dell’arco plantare
Le nostre considerazioni
La Scott RC Ultimate è una calzatura top di gamma votata al comfort e con una personalizzazione dei volumi interni davvero eccellente, per nulla comune in questa categoria di prodotti. Questo si ottiene grazie ad una soletta con una rigidità superiore alla media nella parte posteriore ed ampiamente customizzabile nell’arco e nel punto metatarsale, ma anche grazie ad una linguetta morbida che permette di chiudere “forte” i due rotori, spalmando bene le pressioni da destra a sinistra e viceversa. Inoltre la stessa chiusura contribuisce a tenere il piede ben dritto e saldo, il che aiuta a sfruttare tutto il piede nella dinamica della pedalata. Internamente la Scott RC Ultimate non ha punti di pressione.
E’ aerata il giusto, principalmente nella sezione frontale e superiore, è più “calda” invece verso il tallone, dove il tessuto controtrama, che aumenta il grip della calza, trattiene un po’ il calore, ma non l’umidità.
Una serie di vantaggi arrivano anche dalla suola, dalla sua rigidità che non è eccessiva e dalla forma, che sostiene bene e non da fastidio nei punti più sensibili, ad esempio all’arco plantare, il tallone e tutta la zona metatarsale.
La membrana Carbitex e la talloniera esternaLa membrana Carbitex e la talloniera esterna
In conclusione
La tomaia arricchita con il tessuto Carbitex è un valore aggiunto non da poco, ma è uno dei tanti tasselli che fanno della Scott RC Ultimate un prodotto super performante, ma tecnicamente sfruttabile da un’ampia schiera di utenti.
Questa scarpa di Scott è l’esempio lampante che una prestazione superiore alla media non si ottiene solo con le estremizzazioni, ma con una serie di fattori e peculiarità ben combinate tra loro. Il nodo da affrontare è quello legato al prezzo di listino, perché i circa 450 euro fanno rientrare questa scarpa in una fascia altissima del mercato, non accessibile a tutti. Ma chi entra in questa categoria di “strumenti votati alla ricerca della massima resa” è anche in grado di affrontare l’argomento spesa.
La nuova scarpa Scott è un concentrato di tecnologia e rispetto alla versione versione è stata completamente cambiata, stravolta e migliorata in ogni sezione.
Abbiamo provato le nuove calzature top di gamma di Crono e il modello è CR1, già in versione 2022. Ma ascoltiamo anche Davide Rebellin, che ha utilizzato la versione precedente e usa la nuova configurazione
Il casco Trek lo abbiamo notato in diverse occasioni, a partire dal Tour de France 2022. Un casco marchiato Trek, non Bontrager, un dettaglio che non è un caso, per un prodotto che è cambiato molto e non si tratta solo di un restyling. Ci sono un nuovo design e una nuova costruzione, ma c’è anche il Mips di ultima generazione.
Ventilato e “scaricato” dove serve, con il carbonio che irrobustisceVentilato e “scaricato” dove serve, con il carbonio che irrobustisce
Il top di gamma è Trek
Quello che potrebbe sembrare un semplice dettaglio, in realtà cela un importante cambio di strategia del gruppo americano, che nel portfolio, oltre a Trek ha Bontrager. Oltre ai nuovi caschi infatti, c’è anche tutta una nuova categoria di abbigliamento marchiata Trek, il che fa pensare che i prodotti Bontrager rimarranno contestualizzati ai “soli” componenti della bicicletta. Vedremo anche le nuove scarpe Trek? E’ lecito pensarlo.
Ciccone con il nuovo Velocis al training camp di GennaioRealini e Longo Borghini con il nuovo VelocisCiccone con il nuovo Velocis al training camp di GennaioRealini e Longo Borghini con il nuovo Velocis
La parola ai pro’
Prima di procedere con il nostro test, siamo partiti da coloro che questo casco lo stanno utilizzando già da parecchio e se ne servono quotidianamente come di uno strumento di lavoro. Elisa Longo Borghini e Gilulio Ciccone, professionisti della Trek-Segafredo.
«Fin dalla prima volta che ho indossato il Velocis – racconta la piemontese – il casco mi ha colpito positivamente per la leggerezza. Basta prenderlo in mano per rendersene conto. Come donna, poi, ho trovato geniale l’idea di creare uno spazio nella parte posteriore, per far passare i capelli. Tante volte, noi cicliste ci siamo dovute arrangiare con soluzioni fantasiose per la gestione dei capelli raccolti. Anche per questo il Trek Velocis è un passo avanti».
«Per un casco – fa eco Ciccone – credo che il design sia un elemento importante. Perché l’occhio vuole sempre la sua parte. In questo senso, con Velocis, Trek ha centrato in pieno l’obiettivo. Ha realizzato un casco bello dal look aggressivo. A me, piace tantissimo. La sua leggerezza e comfort lo rendono ideale per le salite, dove ogni grammo conta. Insieme alla buona vestibilità, è un fattore che gioca un ruolo determinante. Credo che ad oggi sia una delle migliori opzioni disponibili in questa categoria di prodotti».
La nuova e la vecchia generazione Velocis a confrontoAnche lo spessore frontale è stato ridotto nell’ultima versioneTutta diversa la gabbia posteriore ed il tirante BoaIl grande lavoro d’alleggerimento per l’interno del cascoLa nuova e la vecchia generazione Velocis a confrontoAnche lo spessore frontale è stato ridotto nell’ultima versioneTutta diversa la gabbia posteriore ed il tirante BoaIl grande lavoro d’alleggerimento per l’interno del casco
L’evoluzione del Velocis
Se messo a confronto con la versione precedente, il nuovo casco è decisamente più aggressivo, moderno e leggero, eppure non perde coerenza estetica rispetto alla gamma Velocis, che in precedenza era marchiata Bontrager. Non è un casco che voglia essere un compromesso, perché mette la sicurezza, un’insieme di soluzioni moderne, la leggerezza e la ventilazione ad un livello superiore rispetto ad altri fattori.
E’ stato mantenuto un disegno arrotondato, nonostante le ampie feritoie, alle quali si aggiungono le due “bocche” frontali. Queste ultime sono particolarmente utili per mantenere ventilata la fronte e tenere asciutta l’imbottitura frontale.
C’è il rotore Boa ed un filler perimetrale sottile e quasi impercettibile. Non è un vantaggio secondario, perché non dà fastidio quando si indossano gli occhiali e contribuisce ad una chiusura precisa, facile da customizzare e particolarmente efficiente.
Il Mips è nella versione Air -stabile, leggero e anche integrato – e “bypassa” la gabbia, senza sacrificare la sicurezza e il potere di dissipare gli effetti negativi di un impatto.
Rispetto al Bontrager Velocis Mips, questo è anche un casco Trek, perché utilizza gli inserti incarbonio OCLV in alcuni punti strategici che proteggono, irrobustiscono e compattano la scocca sottostante.
Compatto e ben sollevato dalle orecchieCompatto e ben sollevato dalle orecchie
Il nostro test
Leggerezza e ventilazione prima di tutto. Se il primo aspetto è percepibile grazie ad un’insieme di fattori, ad esempio le imbottiture ridotte per numero e risicate nello spessore, ma efficienti e ben posizionate, la ventilazione è costante e lo è anche alle basse andature. Importante e per nulla scontato, un fattore che rende il nuovo Trek Velocis molto sfruttabile, a nostro parere non solo in ambito road. Nel gravel competitivo? Perché no. Il fitting è “tondo”, per un casco che non ha punti di pressione, profondo nel modo corretto e che riduce anche quella sorta di ingombro sopra la fronte che ha caratterizzato la versione anziana. In questo punto il nuovo Velocis è più asciutto e “magro”.
Dietro è facilmente aggiustabile, grazie ad una gabbia che si adatta in altezza, flessibile e con un rotore nel punto dove è posizionato. La regolazione perimetrale è potente, molto potente, ma non comprime mai sulle tempie, anche se è necessario prestare attenzione nel momento della chiusura. Lo stesso rotore è facilmente azionabile anche quando si è in movimento.
250 grammi nella taglia mediaGli inserti OCLV anche nel posterioreIl Boa è facile da regolare anche quando si pedalaLa sezione superiore/posteriore adotta un concept aero250 grammi nella taglia mediaGli inserti OCLV anche nel posterioreIl Boa è facile da regolare anche quando si pedalaLa sezione superiore/posteriore adotta un concept aero
In conclusione
Il Trek Velocis Mips è un prodotto di prim’ordine, lo è per la qualità complessiva abbinata ad un prezzo che non è per tutti (299,99 euro di listino). E’ un casco dedicato all’agonista che tiene conto di ogni dettaglio. Al pari di una leggerezza notevole si percepisce sostanza e compattezza, per un casco ben fatto e molto curato nei dettagli. Davvero apprezzabile il Mips Air, che sviluppa la sua azione principalmente grazie alle imbottiture, mai eccessivamente spesse e scaricate nei punti dove è possibile limitare il peso.
Prima di partire per la Vuelta e il mondiale, Elisa Longo Borghini ha ricevuto l'abbraccio della sua gente. La sua avventura è partita da queste montagne
La Fizik Stabilita è una calzatura che non ha pari, una scarpa che è fuori dagli schemi. Non è paragonabile ad altre scarpe da bici che il mercato offre, per design, progetto e tecnica.
Le abbiamo provate. Non ci siamo limitati al test, ma abbiamo chiesto ad Alex Locatelli, Product Manager di Fizik, per sapere dove nasce l’idea di una scarpa al top del catalogo, ma over standard.
La suola della Stabilita che, una volta indossata sembra del tutto normaleLa suola della Stabilita che, una volta indossata sembra del tutto normale
Come nasce la Stabilita?
Nasce dai feedback e dalle necessità degli atleti professionisti e dal lavoro che viene svolto con loro in fatto di ricerca e sviluppo. In diversi casi ci è stato chiesto, anche da alcuni biomeccanici delle squadre, di poter sviluppare una calzatura in grado di stabilizzare il piede attraverso l’arco plantare, limitando l’utilizzo di solette custom. I test, le prove e le tante ore di utilizzo hanno mostrato un prodotto capace di contrastare infortuni ed infiammazioni, anche delle articolazioni.
Al di là della colorazione, la Fizik Stabilita è una scarpa eleganteAl di là della colorazione, la Fizik Stabilita è una scarpa elegante
Rispetto ad una prima idea, quante modifiche sono state necessarie prima di arrivare al prodotto così come lo vediamo oggi?
E’ difficile quantificare il numero di realizzazioni che sono state eseguite prima di arrivare alla Stabilita così come è oggi. In termini temporali ci sono voluti quasi due anni. Un progetto di innovazione, come lo è la Stabilita richiede tanta ricerca e un lavoro enorme su tutti i dettagli. Nei vari step l’utilizzo della stampa 3D è stato fondamentale così come le simulazioni del software.
Densità differenziata per l’arco plantareDensità differenziata per l’arco plantare
Quale è stata la parte più difficile da sviluppare?
Trovare i giusti componenti che potessero lavorare in modo ottimale tra loro. E poi tutto quello che ha riguardato il fine tuning per la zona dell’arco plantare. A questo aggiungo anche tutta la fase di test ed il tempo per leggere e capire in modo corretto i feedback. D’altronde si tratta di una scarpa diversa.
Ci sono dei feedback che ti hanno colpito in modo particolare?
Considerando una categoria, quella degli stradisti che è molto conservatrice e poco incline alle innovazioni, mi ha colpito il fatto che gli atleti che hanno provato la Fizik Stabilita non sono più tornati sulla calzatura standard. I riscontri si sono concentrati sul supporto anche del tendine d’Achille e del ginocchio.
I due Boa sono facilmente azionabili anche durante la pedalataI due Boa sono facilmente azionabili anche durante la pedalata
A chi si rivolge principalmente questa calzatura?
E’ una scarpa per l’atleta evoluto, non solo per il professionista, o comunque adatta a quei corridori che attraverso il supporto di una calzatura comoda non vogliono disperdere le energie. Ovviamente non è per tutti, non fosse altro per il prezzo, ma dietro il progetto Stabilita c’è tanta tecnologia e ricerca. Aggiungo che questa tipologia di prodotto è adatta anche a quel ciclista che deve contrastare dei problemi alle articolazioni che spesso sfociano in infiammazioni.
La soletta dedicata a StabilitaLa parte interna dell’intersuola, specifica per questo progettoSi vede la punta che rientra leggermente all’internoLa soletta dedicata a StabilitaLa parte interna dell’intersuola, specifica per questo progettoSi vede la punta che rientra leggermente all’interno
Come è fatta
La Stabilita ha una suola full carbon che adotta una laminazione dedicata della fibra composita. Questa soluzione è voluta per assecondare l’evidente punto di scarico nella zona dell’arco plantare, dove la suola non è presente, ma anche un indice di rigidità che raggiunge i 10 punti, ovvero il massimo nel range Fizik. Le asole per il montaggio della tacchetta hanno un’ampio scarrellamento anteriore e posteriore che risulta davvero utile. Inoltre le stesse asole sono leggermente arretrate rispetto agli standard del passato, che vedevano i filetti più avanzati di circa mezzo centimetro. La scarpa non è dritta, ma segue, proprio grazie alla suola, un’arcuatura che tende a rientrare verso l’interno, a partire dalla zona mediana, fino alla punta. Un concetto tecnico e di design che influiscono in modo esponenziale sulla qualità della pedalata.
Nella zona dell’arco plantare il tessuto della tomaia ha un’elasticità e una porosità differenti ed si vede la banda elastica sdoppiata che funge da tirante. Dynamic Arch Support 2.0, questo è il nome e include anche la parte interna della suola che non è omogenea, ma è “frastagliata” e la soletta, che segue lo stesso concetto, grazie ad una densità differenziata del foam integrato nell’arco. Si plasma sulla forma del piede grazie al tirante esterno e limita l’impiego di inserti in questa delicata zona del piede ed eventuali plantari che talvolta risultano scomodi ed eccessivamente caldi. L’obiettivo è quello di creare un’adattabilità massimizzata, limitando l’utilizzo di componenti esterni alla scarpa.
Ci sono i due Boa Li2, quello più alto è collegato alla fascia elastica, quello inferiore funge da guida per un cavo che incrocia ed ha il compito di adeguare la tomaia al piede. Il materiale della Tomaia è molto compatto ed elastico al tempo stesso, offre un sostegno di altissimo livello e presenta una serie infinita di fori. La linguetta è sottilissima, si adegua bene al piede e non accumula calore.
Una calzatura molto leggera, taglia 42,5La talloniera è integrata e non è troppo strettaUna calzatura molto leggera, taglia 42,5La talloniera è integrata e non è troppo stretta
Che comfort
La Fizik Stabilità ha nel comfort uno dei soggetti principali e questa stessa comodità è il risultato di diversi fattori che collimano in modo ottimale tra loro. L’ergonomia, grazie alla forma con la sezione frontale che curva leggermente verso l’interno. Non è un dettaglio secondario, perché permette di posizionare la tacchetta dritta e tenere sempre la scarpa (e di conseguenza il piede) sempre perfettamente in asse sul pedale. Uno shape del genere facilita anche la presa di confidenza per chi è solito pedalare con le punte leggermente all’interno.
C’è ovviamente il sostegno dell’arco plantare e di tutta la parte mediana/interna del piede e le pressioni che si generano sono facilmente personalizzabili, anche quando si pedala. Lo stesso sostegno, la stabilità e anche quella sensazione di “sentire la scarpa”, parte proprio da questa zona che rende la calzatura un tutt’uno con il piede.
Anche nelle fasi di spinta perentorie il piede non cede verso l’arco plantareAnche nelle fasi di spinta perentorie il piede non cede verso l’arco plantare
In conclusione
La Fizik Stabilita è una scarpa diversa, ma non è dedicata esclusivamente a chi vuole un oggetto “non convenzionale”. Questa calzatura è tecnicamente un gran prodotto che fa collimare alla perfezione i diversi aspetti della performance. I rigida, ma non è estrema, sfruttabile da tutte le categorie di ciclisti. È comoda, ma non è solo una pantofola, ha una tomaia morbida e plasmabile, ma non è lasca. E’ moderna, grazie alle soluzioni che adotta ed è ben curata anche nel più piccolo dei dettagli. Non è a buon mercato, perché 410 euro non sono pochi, ma anche in questo caso è giusto sottolineare che la Stabilita è un equipaggiamento al top del catalogo.
C’è molto altro oltre l’aerodinamica. Il Profit è l’unione due due macro tecnicità che determinano spesso la qualità di un casco. Comfort e prestazioni. Spiuk con questo modello ha infatti introdotto un nuovo modo di intendere la performance, sviluppandola di pari passo assieme al benessere d’utilizzo. Il risultato è un prodotto sicuro, grazie alla vestibilità Boa, e incredibilmente versatile e intuitivo grazie alla fibbia magnetica Fidlock e i divisori ArrowHead. Il tutto ottimizzato e fatto funzionare al meglio dalla ventilazione interna Airflow 360°. Ciò che rimane da fare è solo macinare chilometri verso nuovi orizzonti.
Il Boa Fit System offre una vestibilità sicura, veloceLe aperture frontali si uniscono a quelle posteriori formando un flusso continuoIl Boa Fit System offre una vestibilità sicura, veloceLe aperture frontali si uniscono a quelle posteriori formando un flusso continuo
Comodo e competitivo
Il Profit è riassumibile in una definizione semplice e chiara. Un casco da ciclismo per la competizione, dal comfort straordinario e ideale per le lunghe distanze. La sua versatilità infatti spazia tra comodità e prestazioni di altissimo livello. L’asso nella manica sta anche nell’adattamento allo stress di ciò che ci circonda. Come possono essere le situazioni di alta temperatura dove il sistema Airflow 360° dà il meglio di sé.
Il disegno della struttura interna del casco è formata da canali che collegano le aperture anteriori e posteriori. Le ampie aperture frontali consentono un grande volume di presa d’aria. Grazie alla continuità dei tunnel interni si ottiene un’efficace circolazione dell’aria. Questa a contatto con la testa si rinfresca in modo permanente, riuscendo così a trasportare il calore in eccesso generato verso le aperture posteriori. Di conseguenza si ottengono eccellenti prestazioni di raffreddamento e aerodinamiche superiori alle strutture interne convenzionali.
Il casco fa della sua linea estetica un valore aggiuntoI canali interni permettono l’espulsione dell’aria calda in modo efficace e veloceIl casco fa della sua linea estetica un valore aggiuntoI canali interni permettono l’espulsione dell’aria calda in modo efficace e veloce
Tecnologie futuristiche
A rendere il Profit di Spiuk un casco completo e affidabile sono le scelte mirate per ogni utilizzo ed esigenza. A partire dal Boa Fit System che offre una vestibilitàsicura, veloce, personalizzata e duratura, specificamente progettata per le migliori prestazioni. Il sistema brevettato di Boa è composto datre parti: un quadrante micro-regolabile, un cavo leggero ultra resistente e passacavi a basso attrito, il tutto coperto dalla garanzia Boa.
Un altro aspetto che rende questo modello accattivante è il sistema ArrowHead che permette di regolare perfettamente le cinghie laterali in modo scorrevole e garantisce inoltre un’ottima ergonomia. Un sistema innovativo che influisce sul comfort e sulla sicurezza del ciclista. Infine la chiusura magnetica di sicurezza Fidlock si allaccia automaticamente evitando pizzicature. Si apre anche con una mano in modo molto semplice, e si può fare anche con i guanti. I colori disponibili sono tre: bianco, nero e rosso. Le taglie selezionabili sono due, S-M (51-56) e M-L (56-61). Il prezzo consultabile sul sito è di 159,90 euro.
Peso ridotto, comfort, velocità e sicurezza. Sono le caratteristiche fondamentali del casco da strada firmato Assos sviluppato sulla base del MET Trenta
Una nuova scarpa dedicata al gravel arriva direttamente da Shimano, si tratta della RX801. Un prodotto che unisce la vestibilità raffinata e il comfort ad una struttura leggera per ottenere il massimo delle prestazioni. Queste scarpe derivano direttamente dalla Shimano RX8, un prodotto popolare per gli amanti del gravel.
La tomaia utilizzata è super leggera e traspiranteLa tomaia utilizzata è super leggera e traspirante
Nuove ed efficienti
Il modello RX801 di Shimano, tra le sue novità, ha quella di avere una costruzione della tomaia molto più traspirante. Una caratteristica molto utile nel gravel, dove le velocità sono più basse ed è quindi più facile avere un maggiore accumulo di calore all’interno della scarpa. Un’altra caratteristica del gravel è la conduzione della bici nei tratti guidati ed il rilancio dell’andatura. Per facilitare questa fase le RX801 presentano una suola estremamente rigida, efficiente su qualsiasi terreno.
La suola delle Shimano RX801 è in carbonio e con la superficie di contatto con i pedali più ampiaLa suola delle Shimano RX801 è in carbonio e con la superficie di contatto con i pedali più ampia
Stabilità al primo posto
Le RX801 sono in grado di mantenere la pedalata stabile su qualsiasi tipo di terreno. Una delle novità è una superficie di maggior contatto sul pedale, alla quale si aggiunge lo stabilizzatore nella zona del tallone. Quest’ultimo aumenta la sensazione di controllo, al quale si aggiunge il Surround Wrapping Upper, una costruzione che avvolge il piede per una vestibilità top.
Il sistema di chiusura è l’affidabile e collaudato BOA Li2 a basso profilo, con impugnatura in gomma. Così da consentire anche le più piccole regolazioni pur rimanendo in sella. Si tratta di un sistema capace di non stringere eccessivamente il piede, lasciandolo libero e comodo per tutto il tragitto.
La chiusura avviene con il BOA Li2 ad un rotore, il rinforzo sulla punta è dato da un velcro che rendere più stabile la calzataLa chiusura avviene con il BOA Li2 ad un rotore, il rinforzo sulla punta è dato da un velcro che rendere più stabile la calzata
Dynalast e taglie
Shimano, inoltre, ha inserito nelle RX801 la sua tecnologia proprietaria Dynalast, assicura che il piede sia ben saldo alla scarpa, mentre la suola in carbonio restituisce pedalate fluide e potenti.
Un’ultima novità nelle scarpe RX801 è l’introduzione delle mezze taglie per rendere il prodotto più fruibile a tutti. Il peso nella taglia 42 è di 268 grammi, il prezzo al pubblico è di 239,99 euro.
Preciso, avvolgente, sicuro. Così potrebbe definirsi in sintesi il sistema di chiusura con rotore BOA Fit System: il dispositivo rivoluzionario, e ben noto ai praticanti delle due ruote, e largamente impiegato da numerosissimi top brand produttori di calzature e caschi per il ciclismo.
Preciso perché consente una calzata micro-regolabile, con la possibilità, in qualsiasi momento, di stringere oppure allentare a beneficio di una pedalata più dinamica e reattiva in salita, come sul passo o negli sprint. Avvolgente perché il “fit” che BOA è in grado di offrire è sicuro, bloccando il tallone e fornendo stabilità lungo la suola per migliorare forza ed efficienza. Sicuro perché tutti i rotori sono stati progettati e costruiti per garantire sempre la migliore efficienza e le migliori prestazioni anche nelle condizioni meteo più estreme e severe.
Il BOA Performance Fit LabLa sede centrale BOA di Denver, ColoradoIl BOA Performance Fit LabLa sede centrale BOA di Denver, Colorado
Calzata personalizzata
Ma BOA non è solamente sinonimo di applicazione a scarpe alto di gamma e specifiche per un utilizzo su strada, pedalando dunque su una bicicletta da corsa. E un esempio in questo senso è rappresentato dalle nuovissime Tallac (in versione da uomo) e Flume (in versione da donna) proposte dal brand americano Ride Concepts. Sia Tallac che Flume sono dotate del BOA Fit System Li2 con lacci in tessuto resistenti, flessibili e a basso attrito, per una micro regolazione con chiusura e allentamento multidirezionale.
La tomaia in Cordura è traspirante e leggera, ma anche resistente e protettiva, grazie alla costruzione senza cuciture e completamente saldata. La nuova suola adattabile, con un’area di contatto con il pedale dotata di una gomma con grip a clip, trasferisce poi in modo ideale tutta la potenza, mentre una lunga linea di tasselli garantisce una facile integrazione con il pedale.
Questo è il sistema di chiusura Li2 che consente una micro regolazione precisa e funzionaleQuesto è il sistema di chiusura Li2 che consente una micro regolazione precisa e funzionale
Il BOA Fit System consente una personalizzazione della calzata con una precisione altrimenti irraggiungibile. Tutte le configurazioni sono in grado di garantire una stabile chiusura per un controllo davvero… su misura!