Profit e Profit Dual: le scarpe per tutti di Spiuk

01.06.2023
3 min
Salva

Spiuk presenta la nuova versione delle sue scarpe Profit: le Profit Dual, che ora includono un secondo rotore BOA Fit System, per avere una chiusura millimetrica anche nella parte inferiore. Il tutto per massimizzare la vostra performance, la scarpa Profit Dual è l’unione delle ultime tecnologie al servizio della massima prestazione. 

Il secondo rotore di BOA aiuta il ciclista con un pianta del piede stretta ad avere una chiusura migliore
Il secondo rotore di BOA aiuta il ciclista con un pianta del piede stretta ad avere una chiusura migliore

Tutto il meglio

La Profit Dual racchiude il meglio che Spiuk è in grado di offrire dal punto di vista della tecnica e della comodità. L’aggiunta del secondo Boa Fit System aiuta ad ottenere una calzata perfetta, sembrerà quasi di non averle addosso.

Il sistema brevettato di Boa è composto da tre parti: una ghiera microregolabile, un cavo leggero e ultraresistente e guide del cavo a basso attrito, il tutto supportato dalla garanzia Boa.

Spiuk come sistema di chiusura utilizza il BOA Fit System
Spiuk come sistema di chiusura utilizza il BOA Fit System

Comfort e potenza

La scarpa della serie Profit, grazie alle sue qualità tecniche e ai materiali utilizzati, unisce quattro caratteristiche importanti: precisione nella pedalata, energia trasmessa, comfort e grande leggerezza

Si tratta di un prodotto pensato per garantire il massimo delle prestazioni nelle competizioni su strada. La tomaia risulta sottile ed estremamente traspirante, quasi come se fosse una seconda pelle. Il tutto si unisce perfettamente alla suola in carbonio, anch’essa leggera ma allo stesso tempo molto resistente e in grado di portare tutta la potenza espressa nella pedalata, senza perdere nemmeno un watt. 

E’ realizzata in fibra di carbonio RLX31 UD, con tacchetto posteriore intercambiabile. Le proprietà delle suole a matrice di fibra di carbonio le rendono l’opzione di più alto livello. Grazie alla sua eccellente rigidità, consente lo sviluppo di geometrie a basso profilo per ottenere la massima efficienza di pedalata e il minimo peso.

La versione con un rotore è adatta a chi ha una pianta del piede medio-larga
La versione con un rotore è adatta a chi ha una pianta del piede medio-larga

Due versioni

Spiuk propone per questo modello due versioni: l’unica differenza è nel sistema di chiusura. Nella versione Profit è presente un solo rotore BOA Fit System, in grado di calibrare al meglio la chiusura. 

La seconda versione: la Profit Dual, prevede due rotori BOA. Una scelta dedicata a chi richiede e preferisce avere questo sistema di chiusura. 

«Le due versioni del sistema BOA Fit System – ci spiega il Sales Manager Fabrizio Cazzola – vanno ad assecondare le differenze di calzata. Il sistema ad un rotore è perfetto per chi ha una pianta del piede medio-larga. La versione con doppio rotore, invece, è pensata, invece, per chi ha una pianta del piede piccola. In questo modo il rotore inferiore permette di chiudere al meglio il piede all’interno della scarpa».

Il prezzo per le Profit è di 199,90 euro, mentre per le Profit Dual è di 234,90 euro.

Spiuk

BOA Fit System: innovazione e ricerca nel fuoristrada

11.10.2022
3 min
Salva

Preciso, avvolgente, sicuro. Così potrebbe definirsi in sintesi il sistema di chiusura con rotore BOA Fit System: il dispositivo rivoluzionario, e ben noto ai praticanti delle due ruote, e largamente impiegato da numerosissimi top brand produttori di calzature e caschi per il ciclismo.

Preciso perché consente una calzata micro-regolabile, con la possibilità, in qualsiasi momento, di stringere oppure allentare a beneficio di una pedalata più dinamica e reattiva in salita, come sul passo o negli sprint. Avvolgente perché il “fit” che BOA è in grado di offrire è sicuro, bloccando il tallone e fornendo stabilità lungo la suola per migliorare forza ed efficienza. Sicuro perché tutti i rotori sono stati progettati e costruiti per garantire sempre la migliore efficienza e le migliori prestazioni anche nelle condizioni meteo più estreme e severe.

Calzata personalizzata

Ma BOA non è solamente sinonimo di applicazione a scarpe alto di gamma e specifiche per un utilizzo su strada, pedalando dunque su una bicicletta da corsa. E un esempio in questo senso è rappresentato dalle nuovissime Tallac (in versione da uomo) e Flume (in versione da donna) proposte dal brand americano Ride Concepts. Sia Tallac che Flume sono dotate del BOA Fit System Li2 con lacci in tessuto resistenti, flessibili e a basso attrito, per una micro regolazione con chiusura e allentamento multidirezionale.

La tomaia in Cordura è traspirante e leggera, ma anche resistente e protettiva, grazie alla costruzione senza cuciture e completamente saldata. La nuova suola adattabile, con un’area di contatto con il pedale dotata di una gomma con grip a clip, trasferisce poi in modo ideale tutta la potenza, mentre una lunga linea di tasselli garantisce una facile integrazione con il pedale.

Questo è il sistema di chiusura Li2 che consente una micro regolazione precisa e funzionale
Questo è il sistema di chiusura Li2 che consente una micro regolazione precisa e funzionale

Il BOA Fit System consente una personalizzazione della calzata con una precisione altrimenti irraggiungibile. Tutte le configurazioni sono in grado di garantire una stabile chiusura per un controllo davvero… su misura!

BOA

Crono CR3, praticità e performance per ogni esigenza

06.09.2022
3 min
Salva

La più venduta. La CR3 è la scarpa più richiesta dai ciclisti che vestono Crono. Una calzatura da strada che fa collimare caratteristiche di praticità insieme alle peculiarità premium che la contraddistinguono. A partire dalla chiusura Boa Fit System L6 che regala la comodità di una chiusura micrometrica nella parte superiore, abbinata agli strap nella parte inferiore.

La performance invece è garantita dal sapiente utilizzo dei materiali e dalla doppia scelta delle suole a seconda delle proprie esigenze. A completare la scarpa più venduta del catalogo Crono c’è la vestibilità Comfort Fit rivolta alla comodità di una calzata larga e avvolgente.

Disponibile anche in colorazione nera la CR3 è una scarpa versatile e affidabile
Disponibile anche in colorazione nera la CR3 è una scarpa versatile e affidabile

Comoda ed efficace

La CR3 rappresenta un’intelligenza costruttiva in grado di unire il comfort all’efficienza tecnica. In particolare questa scarpa eredita dalle sorelle maggiori le aperture di traspirazione anteriori ed i fori di aerazione ed è dotata di caratteristiche premium come la chiusura in overlapping e la fodera antiscalzante nel tallone, che rendono CR3 la scarpa perfetta per l’amatore più esigente.

La sua linea è semplice, ma allo stesso tempo ricercata e rispecchia a pieno lo stile di Crono in tutte le sue particolarità estetiche. Il rotore Boa invece è un plus dal punto di vista pratico e tecnico. Il sistema Fit System L6 può essere regolato in modo rapido e preciso con una sola mano. Sicurezza, agilità e controllo sono gli aspetti maggiormente favoriti e al servizio dell’utente.

Lo strappo è un simbolo di praticità e facilità di utilizzo in ogni condizione
Lo strappo è un simbolo di praticità e facilità di utilizzo in ogni condizione

Per ogni esigenza

I piedi non sono tutti uguali. Crono produce scarpe da cinquanta anni e lo sa bene. Queste scarpe presentano una calzata più larga e confortevole denominata appunto Comfort Fit. Se si ha una pianta del piede più ampia o un volume maggiore le CR3 sono le compagne ideali. 

A migliorare il pacchetto di fitting su misura, ci sono le due opzioni riguardanti le suole. Full Carbon Sole per chi cerca il massimo della performance. Infatti grazie ai suoi sei strati di carbonio intrecciato ha una rigidità al Top che permette di trasmettere tutta la potenza della pedalata.

Mentre la suola Road Carbocomp è il miglior compromesso tra prestazioni e comfort. Risulta performante in ogni situazione e adatta a qualsiasi uscita. 

Versioni e prezzo

Le CR3 di Crono sono disponibili in tre differenti varianti di colore: nero, verde e bianco. Il prezzo consultabile sul sito varia a seconda della suola selezionata. La versione Full Carbon Sole ha un prezzo di 199 euro, 144 euro per la Road Carbocomp

Crono

BOA, cosa c’è dietro quella chiusura con la rotella

07.07.2022
6 min
Salva

Una rotella, un cavo e un sistema che hanno cambiato totalmente il modo di interpretare e usare la calzatura sportiva, anche quella per il ciclismo. BOA Fit System è questo e quello che vediamo applicato sulla scarpa è il risultato di un percorso che si evolve da più di 20 anni.

Siamo andati da Alessandro Manzato (Responsabile di produzione e sviluppatore della zona EMEA di BOA), nella sede europea di BOA, in Austria, alla scoperta di cosa si nasconda dietro il mondo della chiusura per la scarpa da bici.

La definizione di una scarpa e della sua chiusura (foto Boa)
La definizione di una scarpa e della sua chiusura (foto Boa)
Quali sono i fattori principali per sviluppare un sistema di chiusura per le calzature dedicate alla bicicletta?

Se ci riferiamo alle parti BOA, ci sono diversi fattori che analizziamo a fondo, come la potenza e l’efficacia di serraggio che il sistema fornisce, l’interfaccia, la sensazione e persino il suono. Tutti questi fattori contribuiscono all’esperienza complessiva dell’utente e alla percezione di un prodotto di alta qualità.

Quali sono gli obiettivi da raggiungere?

Un obiettivo chiave è sicuramente la durata, poiché BOA offre una garanzia a vita. Pertanto, dobbiamo testare i nostri sistemi nelle condizioni più difficili per ogni segmento e ambiente. Tuttavia, BOA Fit System non è semplicemente un dispositivo di chiusura, ma è uno strumento di precisione per la regolazione della vestibilità.

Come ci si arriva?

I componenti BOA, il quadrante, il cavo e le guide, richiedono specifiche configurazioni di allacciatura e costruzioni della tomaia, che sviluppiamo e testiamo internamente in modo proattivo, per migliorare la vestibilità e le prestazioni dei prodotti che adottano il sistema BOA.

La base che supporta il sistema di chiusura con due rotori (foto Boa)
La base che supporta il sistema di chiusura con due rotori (foto Boa)
Quanto tempo è necessario per creare un sistema di chiusura?

Dipende, non esiste un’unica regola. Generalmente è necessario un anno circa per le parti. Sono necessari fino a 24 mesi per progettare nuove piattaforme. I sistemi BOA sono unici e abbiamo dovuto sviluppare processi di ingegneria e qualificazione specifici. Si è reso necessario stabilire nuovi standard e requisiti (per il settore), sulla base dell’esperienza e delle conoscenze raccolte in oltre 20 anni.

Nel processo di sviluppo rientrano anche i test?

Durante la progettazione di una nuova piattaforma, eseguiamo più di 50 diversi test, in laboratorio e sul campo. L’obiettivo è quello di testare ogni componente raggiungendo il limite d’uso peggiore nell’applicazione e nell’ambiente previsti.

Si applica a mano (foto Boa)
Si applica a mano (foto Boa)
Ci sono delle componenti esterne che influiscono sull’efficienza e la performance di un sistema di chiusura? Ad esempio la qualità della tomaia?

Di sicuro, ma è proprio per questo che il nostro Fit System è molto più di un insieme di parti per stringere una tomaia. Le soluzioni BOA Fit si estendono alla costruzione della tomaia e alle configurazioni lace pull, perché non è solo come si attiva la chiusura.

Come nasce la tomaia giusta?

Collaboriamo con le aziende produttrici fino dalla creazione del concept iniziale, per fornire loro tutti gli input necessari per sviluppare un prodotto progettato per integrare perfettamente le nostre soluzioni di adattamento nel loro modello.

Eseguite anche delle prove interne?

Si, internamente esploriamo e testiamo le caratteristiche dei materiali e come influenzano il comportamento della calzatura. Ad esempio la rigidità e l’elasticità, due aspetti che possono influenzare la vestibilità e le prestazioni dei prodotti. Sviluppiamo delle conoscenze in merito, che mettiamo a disposizione dei partner del marchio.

Un macchinario che prova la tensione del cavo (foto Boa)
Un macchinario che prova la tensione del cavo (foto Boa)
Ci sono dei limiti di applicazione, oppure i Boa sono posizionabili ovunque?

In merito al posizionamento del quadrante, abbiamo linee guida chiare per ogni categoria di prodotto e caso d’uso. In base a queste forniamo delle posizioni consigliate per installare il quadrante, ad esempio per evitare punti di pressione sul piede, o per proteggere lo stesso quadrante dagli urti. Per quanto riguarda le applicazioni BOA in generale, nel corso degli anni abbiamo fissato requisiti molto precisi in termini di combinazioni di parti in ogni segmento.

Il Performance Fit Lab situato a Denver (foto Boa)
Il Performance Fit Lab situato a Denver (foto Boa)
Pensando alla performance dell’atleta, quanto influisce un sistema Boa di ultima generazione?

Vogliamo spingere le prestazioni ad un livello superiore. Per noi è fondamentale offrire ai nostri atleti delle performance fit solutions altissime, che consentano loro dare il massimo, con sicurezza e senza perdere di concentrazione.

Quali riscontri avete?

Abbiamo creato il Performance Fit Lab, il nostro laboratorio di biomeccanica dove testiamo con gli atleti i benefici biomeccanici delle nostre soluzioni di fit, analizzando agilità, velocità, potenza, precisione, resistenza e miglioramenti della salute. Nel Trail Run ad esempio, abbiamo già scoperto dati molto interessanti, così come nella categoria cycling, nella quale abbiamo osservato una migliore distribuzione della pressione dal piede alla suola.

Le S-Phyre (non l’ultima versione) customizzate per Van Aert
Le S-Phyre (non l’ultima versione) customizzate per Van Aert
Significa un maggiore comfort e più potenza a disposizione?

Esatto. Sono documentati dei miglioramenti nel trasferimento di potenza, ma è pur vero che siamo ancora all’inizio dello studio per rivendicare numeri specifici.

In termini di costi, quanto incide la soluzione Boa nel prezzo finale di una calzatura tecnica?

Di sicuro il costo di un sistema BOA non è paragonabile ai tradizionali sistemi di allacciatura. Il suo impatto varia a seconda della configurazione e del costo complessivo del prodotto a cui viene applicato. Ma l’esperienza che l’utente ottiene da un prodotto BOA è di un livello completamente diverso e una vestibilità unica, prestazioni più elevate. E non è tutto…

Cos’altro?

A tutto quello che è stato già detto, si unisce anche un serraggio preciso, che si traduce in una migliore adattabilità a ciascuna forma del piede, a favore di un comfort dalla qualità più elevata. Ultimo ma non meno importante, offriamo un eccellente servizio clienti in tutto il mondo.

Il modello Nimbl Exceed con i rotori Li2 (foto MarcinKin BOA)
Il modello Nimbl Exceed con i rotori Li2 (foto MarcinKin BOA)
BOA però non opera solo nel ciclismo. Quali sono gli altri settore d’interesse?

BOA è diventato uno standard nel ciclismo e nello snowboard, che è stata la prima categoria di applicazioni, era il 2001. In quel periodo vennero lanciati i primi scarponi da snowboard in assoluto con Vans e K2. Da allora sono successe molte cose e oggi BOA è affermata anche in segmenti extrasportivi, come ad esempio il Workwear. Questa è una delle nostre attività principali soprattutto in Europa e vediamo grandi potenzialità in altri segmenti che stiamo attualmente sperimentando, come Trail Run, Outdoor, Alpine e Court Sports. D’altra parte, le nostre applicazioni non si limitano alle calzature e offriamo soluzioni di vestibilità anche per caschi e applicazioni mediche come i tutori.

BOA

BOA Li2, sinonimo di precisione della calzata

19.05.2022
4 min
Salva

I rotori BOA sono un componente della calzatura e uno strumento che aumenta la qualità del fitting. I rotori ed il sistema di chiusura (un insieme complesso che va bel oltre le rotelle esterne) sono diventati con il tempo anche un’icona per molti utilizzatori delle diverse categorie, che battezzano la qualità della scarpa tecnica anche grazie alla presenza di quelle rotelle che hanno cambiato la scarpa da bici (e non solo).

La sede BOA di Denver (@BOA)
La sede BOA di Denver (@BOA)

BOA, la logica che fa la differenza

La chiusura BOA è spesso identificata in maniera semplicistica, ma non c’è solo la rotella esterna alla calzatura. Ci sono i cavi ed il meccanismo di ancoraggio alla tomaia, ci sono i rotori ed i loro design. Questo pacchetto è il risultato di una ricerca complessa che mira anche a far “lavorare” in maniera ottimale la tomaia, senza snaturare le peculiarità della calzatura. E poi c’è il rapporto tra l’azienda che produce le scarpe, la stessa BOA e i processi di sviluppo nei quali sono coinvolti anche i corridori professionisti. Tra le squadre supportate tecnicamente c’è il team Bora-Hansgrohe tra gli uomini e Canyon//Sram Racing tra la compagine femminile, solo per citare due esempi.

Il Performance Fit Lab situato a Denver (@BOA)
Il Performance Fit Lab situato a Denver (@BOA)

Li2, top di gamma e ultimo nato

Come per le versioni che l’hanno preceduto, anche nel caso del sistema Li2 abbiamo una base, ma diverse configurazioni che si adattano al meglio alle varie necessità e categorie di calzature. Si argomenta comunque un sistema al top del listino, soprattutto in fatto di resa tecnica. BOA Li2 ha tre varianti. E ci sono anche quelle in alluminio, una sorta di Limited Edition.

Li2 e il “vecchio” IP1 a confronto
Li2 e il “vecchio” IP1 a confronto

Un occhio ai materiali

Il sistema Li2 è realizzato riducendo i materiali in fase di produzione. BOA Li2 è più leggero rispetto al passato (se messo a confronto con il precedente IP-1), più aerodinamico e con una chiusura più efficace. Ogni sistema BOA è il risultato della partnership che esiste tra il marchio proprietario della scarpa e il reparto R&D di BOA Fit System. Un pacchetto non è semplicemente preso e messo sulla calzatura, ma è oggetto di studio e personalizzazione, in base al design, ai materiali utilizzati per la tomaia e la suola.

Li2, come è fatto

Ogni configurazione è formata da più parti e ognuna svolge una funzione ben precisa: la prima è una base integrata nella tomaia che supporta la rotella. Sotto la base troviamo una cartuccia con il meccanismo micrometrico che permette di avvolgere e rilasciare il cavo (interessante notare anche la capacità del sistema Li2, che consente l’alloggio di 40 cm di cavo, non pochi). Quest’ultimo può essere in Dyneema e Poliestere (TX4), oppure in acciaio Inox rivestito in nylon (CS2). Infine c’è una guida che è adattata al design della scarpa e alla tomaia.

La chiusura offre un’enorme facilità d’azione, con una leggera pressione per bloccare il cavo. Oppure si tira il rotore per sbloccare. Inoltre Li2 può girare nei due sensi, orario e antiorario, senza pericolo di danneggiare il blocco interno. La rotella ha uno spessore e un diametro maggiorati, con il perimetro in TPU, molto resistente anche ad eventuali colpi esterni e con un grip che aiuta l’aggiustamento quando si è in movimento. Semplice ed intuitivo, pratico e performante, sostenibile nelle diverse fasi di produzione che si ammodernano passo dopo passo, questo è BOA Fit System.

BOA

Dmt celebra il Giro d’Italia con delle KR0 in limited edition

23.04.2022
2 min
Salva

Mancano 14 giorni al via dell’edizione numero 105 del Giro d’Italia, con la sua insolita quanto affascinante, partenza dall’Ungheria. Quello che ci attende sarà un Giro duro, con tanta salita e poca pianura, e la cronometro finale nella città dell’amore: Verona.

Un omaggio al Giro

Dmt, da tempo partner della Corsa Rosa, ha voluto celebrare la partenza del Giro con un particolare modello di scarpe KR0 in edizione limitata. Modello che abbiamo imparato a conoscere molto bene nel corso del tempo, una scarpa nata dalla collaborazione di Dmt con grandi campioni come Elia Viviani. Una scarpa leggera, comoda e performante, cucita con la sua classica tomaia in tecnologia 3D Engineered Knit. 

La tomaia è cucita con la tecnologia 3D Engineered Knit
La tomaia è cucita con la tecnologia 3D Engineered Knit

I dettagli tecnici

La costruzione della tomaia è integrata con il resto della scarpa, così da adattarsi comodamente al piede di ogni ciclista. La suola della KR0 è anatomica e costruita con carbonio SL di nuova generazione. Questa è una caratteristica fondamentale per avere una rigidità ineguagliabile ed un trasferimento di potenza sui pedali ottimale. Le tacchette hanno un range di regolazione di 8 millimetri per adattarsi al meglio a tutti i tipi di esigenze.

Il sistema di chiusura è il BOA Fit System Li2 in colorazione silver
Il sistema di chiusura è il BOA Fit System Li2 in colorazione silver

La chiusura è curata da BOA e si tratta del sistema Fit con doppi quadranti Li2 in colorazione silver. Un dettaglio estremamente elegante che rende la KR0 ancor più unica. 

Il peso è di solamente 210 grammi nella taglia 42. I numeri disponibili vanno dal 37 al 48, con la possibilità di scegliere le mezze taglie fino al 46.

Il modello in edizione limitata dedicato al Giro d’Italia della scarpa KR0 di DMT sarà disponibile da metà maggio negli store e nei negozi online.

Dmt

Crono Road CR2, chiusura L6 Boa e scelta fra due suole

21.04.2022
3 min
Salva

Linee pulite e un design elegante, le Road CR2 sono la proposta che Crono offre per un utilizzo senza limiti. Il Calzaturificio Sabena ha racchiuso sapientemente in questa scarpa un agglomerato di caratteristiche degne dell’alta gamma. 

Sistema di chiusura BOA, e una tomaia realizzata in microfibra sono le due tecnicità preponderanti che rendono la calzatura una compagna ideale per affrontare lunghe uscite in bici senza rinunciare alla performance. Disponibili in due versioni differenti di suola in carbonio, le CR2 hanno un peso complessivo che va dai 285 fino ai 250 grammi. 

Fasciatura ideale

A rendere questa Crono una scarpa di fattura pregiata è la sua calzata, in grado di avvolgere il piede come un guanto. La tomaia infatti è realizzata in microfibra e garantisce un’elevata traspirazione grazie ai fori di aerazione realizzati a laser. Il tallone ad alto profilo di contenimento è composto esternamente in TPU rigido e internamente di fodera antiscalzante, progettato per assicurare il massimo allineamento durante la pedalata

La linguetta è prodotta con uno speciale materiale dotato di tecnologia memory-foam che si adatta ad ogni forma del piede, assicurando il massimo avvolgimento durante la pedalata. 

A ottimizzare e innalzare ancora di più i pregi di questa calzatura c’è il sistema di chiusura L6 Boa Fit System. In grado di migliorare la vestibilità e la funzionalità grazie all’agilità, la risposta e il controllo migliorati dai rotori che possono essere regolati con una sola mano. Il tutto in modo preciso, veloce e affidabile.

Le suole

La suola Full Carbon Sole nasce per chi desidera il massimo della performance. Realizzata con sei strati di carbonio intrecciato ha una rigidità al top che permette di trasmettere tutta la potenza della pedalata senza dispersioni. Anteriormente è presente un puntolino in gomma di protezione e una bocchetta per la corretta ventilazione. Posteriormente sono presenti i tacchetti per la camminata, facilmente sostituibili.

La seconda suola è la Road Carbocomp, il miglior compromesso tra prestazioni e comfort. Risulta performante in ogni situazione e si adatta alle esigenze di un utilizzo versatile con prestazioni costanti

Versioni e prezzo

Le CR2 di crono sono disponibili in tre differenti varianti di colore: nero, rosso e bianco. Il prezzo consultabile sul sito varia a seconda della suola selezionata. La versione Full Carbon Sole ha un prezzo di 294 euro, mentre la Road Carbocomp ha un prezzo di 204 euro. 

Crono

Bontrager XXX WaveCel, il test del casco della Trek-Segafredo

01.04.2022
4 min
Salva
La prova e le considerazioni del Casco Bontrager XXX WaveCel, uno dei modelli in uso alla Trek-Segafredo, perché la qualità della sicurezza non è un'opinione...

Il casco dovrebbe essere uno dei cardini del modo di immaginare ed interpretare la bicicletta. Le forme, il design e le colorazioni, le soluzioni tecniche funzionali hanno reso il casco anche uno strumento d’immagine che collima con la protezione. Bontrager XXX WaveCel adotta l’omonima tecnologia che è parte integrante del progetto. Lo abbiamo provato nella configurazione LTD ed ecco i nostri feedback.

Il suo profilo: un mix tra aero concept e light
Il suo profilo: un mix tra aero concept e light

Bontrager e Wavecell

Bontrager è un brand che orbita nel portfoglio Trek. WaveCell è la tecnologia adottata per aumentare la protezione e maggiormente efficace rispetto alla sola schiuma tradizionale. Si tratta di una struttura cellulare che adotta una forma ondulata, voluta, perché aumenta il potere dissipante e di distribuzione delle forze negative che si generano in caso di incidente. Dopo l’impatto la struttura flette, si deforma e collassa, il casco slitta e le forze si “spalmano” su una superficie ampia, senza concentrarsi in un solo punto.

Anche la Trek-Segafredo

Il Bontrager XXX Wavecel è uno dei due modelli utilizzati dal team, insieme al Velocis. Il profilo tecnico di questo prodotto fa collimare un notevole efficienza aerodinamica, comfort e leggerezza, oltre alle caratteristiche di protezione che abbiamo citato in precedenza. La calotta è un blocco unico che copre anche il perimetro del casco, infatti ai lati non è visibile il materiale EPS che caratterizza il mold interno. Le feritoie sono allungate e quelle posteriori assomigliano più ad estrattori di aria calda. La conformazione della struttura WaveCel si nota attraverso le asole. Non è annegata nel mold, ma è perfettamente integrata e non è a contatto con la testa.

Sistema di chiusura e imbottiture

Un altro bel dettaglio degno di menzione è la chiusura, composta dalle fibbie laterali regolabili e dal rotore posteriore Boa con azione micrometrica. Il terminale dove alloggia la rotella è regolabile in altezza e i cavi di ritenzione agiscono su due filler laterali che stringono, ma non comprimono. Il comfort ne guadagna. Eccellenti gli spessori differenziati delle imbottiture, scaricati dove è necessario minimizzare l’accumulo di calore e sudore, più voluminose dove c’è bisogno di comfort e stabilità. Sono amovibili e sostituibili.

Le imbottiture con gli spessori differenziati
Le imbottiture con gli spessori differenziati

I nostri feedback

Il casco Bontrager XXX WaveCel è un prodotto di altissima fascia, per quello che esprime in fatto di estetica e per la costruzione complessiva. Il suo design è funzionale alla protezione, tondeggiante nella sezione posteriore, fattore che fa aumentare il potere di scivolamento in caso di caduta. L’inserto WaveCel è un aggiunta da non tralasciare, ma ci si augura di non sapere come funge realmente.

Dal lato della percezione è come se non esistesse, leggermente più pesante rispetto ad un Velocis, ma con una distribuzione ottimale delle masse. Quando è indossato è impercettibile, perché non è eccessivamente profondo e non ha punti di pressione laterali. Questo Bontrager inoltre, non è solo ben aerato, ma è efficiente.

La combinazione delle feritoie, della loro forma e del WaveCel, sembra far aumentare il gettito dell’aria. Il WaveCel limita l’alloggio degli occhiali e l’inserimento delle aste nelle asole. Davanti è leggermente pronunciato, grazie ad uno spessore non sottovalutabile e che è un ulteriore vantaggio in caso di impatto.

Il logo del casco e la verniciatura che cambia cromia in base alla luce solare
Il logo del casco e la verniciatura che cambia cromia in base alla luce solare

Chiusura con il Boa

In realtà non è solo il rotore a fare un lavoro egregio, per quanto concerne bloccare il casco e distribuire bene le pressioni, ma anche in fatto di personalizzazione. Ogni intervento sulla rotella corrisponde ad un’adeguamento della taglia, un vantaggio soprattutto quando si è in movimento.

In conclusione

Bontrager XXX WaveCel LTD, la versione che abbiamo provato, non è solo bello e con una verniciatura che un ulteriore valore, ma è un casco che non conosce epoca e utilizzo. E’ vero, adotta una tecnologia molto moderna, ma anche semplice, che limita i movimenti del casco una volta indossato e che lo rende molto versatile, dalla disciplina road, fino ad arrivare a quelle off-road, come ad esempio il gravel racing.

Crono CR1, Rebellin ci racconta la scarpa dell’azienda veneta

23.02.2022
6 min
Salva

La forma è quella filante e omogenea di una calzatura che integra perfettamente la talloniera, con pochi fronzoli e tanta sostanza. Pianta larga votata al massimo comfort e sezione posteriore più asciutta per aderire al piede. Una tomaia super morbida che collima con il doppio rotore Boa Li2, queste sono alcune delle caratteristiche della versione 2022 della Crono CR1, senza dimenticare la suola full carbon. I feedback sulla Crono CR1 ci arrivano da un utilizzatore d’eccezione, Davide Rebellin.

Il particolare intreccio del cavo e il posizionamento del Boa Li2 superiore
Il particolare intreccio del cavo e il posizionamento del Boa Li2 superiore

Rigidità e comfort: si può fare

La suola tutta in carbonio ha un’indice di rigidità pari a 10 nella scala Crono ed è dedicata alla fascia di calzature al top del listino. E’ una suola lineare, dal fronte verso il retro e viceversa. Non adotta delle curvature e arcuature particolari, dettaglio che le permette di adattarsi a tutte le tipologie di piede e a chi utilizza plantari personalizzati con un supporto pronunciato dell’arco plantare. Ha una sorta di asimmetria, grazie agli spessori differenziati tra la sezione centrale (più spessa) ed i bordi (più sottili). Ha degli inserti di protezione del carbonio, sulla punta e nel tallone. La zona deputata alla tacchetta ha tre fori con un’ampia asola di scarrellamento (quasi 1 centimetro! È tantissimo ed è un bel vantaggio). Inoltre è presente il punto di memoria per il fissaggio delle tacchette Look.

Tomaia davvero morbida

A tratti sembra impalpabile. Ha una morbidezza da primato e al tempo stesso non è cedevole. Nella sezione mediana e davanti è più sottile, mentre nella zona vicino al collo del piede è più imbottita. Questo non è un dettaglio a caso e collima con un concept di comfort generalizzato, nel quale rientra anche la chiusura Boa. Il sistema Boa non si sviluppa solo con i due rotori Li2, ma grazie ai cavi, alla loro disposizione e ai punti di ancoraggio. La disposizione prevede le diverse zone che “spalmano” le pressioni che si generano e permette alla stessa tomaia di offrire un fitting ottimale. La talloniera è nascosta ed è impercettibile. Nell’interno c’è una sorta di tessuto controtrama che evita lo stallonamento. Tutto il rivestimento interno ha spessori variabili.

Lo shape segue anche la forma della suola, più asciutta dietro e ampia davanti
Lo shape segue anche la forma della suola, più asciutta dietro e ampia davanti

Soletta di qualità top

E’ sviluppata sulla base delle Solestar. Crea un giusto supporto, evita la pronazione, senza essere “invadente”, ma è anche dissipante nei confronti delle micro-vibrazioni. Ha uno strato interno che ha l’obiettivo di bloccare e stabilizzare. Il comfort su tutto, perché la Crono CR1 2022 è una calzatura da ciclismo, di fascia alta, che è estremamente comoda e piacevole da indossare anche per molte ore consecutivamente. Nel complesso e nella varie fasi della pedalata non si dimostra mai troppo rigida (considerando la categoria top level), pur supportando al meglio le fasi di spinta maggiormente accentuate. Ad esempio quando ci si alza in piedi sui pedali e si tende a dare tanta pressione al centro e sulla punta.

I Boa sfruttano la tomaia e viceversa

Qui entrano in gioco anche il “sistema chiusura” e il design della parte superiore della scarpa. Il Boa inferiore e l’intreccio dei cavi bloccano e adeguano la tomaia, quello superiore trattiene il piede, ma senza fermare la caviglia e lasciando spazio di azione al muscolo Retinacolo.

Molto interessante la soluzione adottata da Crono per l’abbinamento tomaia/chiusura proprio in questo punto (vicino al collo del piede), dove è prevista la fascia di chiusura, ma la tomaia è scaricata nella zona a contatto con l’estremità corporea. La soluzione risulta utile perché evita l’accumulo di sudore e calore. Di seguito arricchiamo l’articolo con i feedback di Davide Rebellin.

Quanto tempo è necessario per adattarsi in modo corretto ad una calzatura da bici?

La scarpa deve rispecchiare le necessità del ciclista e proprio l’atleta deve sentirla sua. Fin dalle prime pedalate ci deve essere un buon feeling. La scarpa da ciclista è una di quelle cose dove non ci si dovrebbe mai adattare, perché si rischia di stare scomodi. La indossi e senti che è tua.

E’ stato così anche per la CR1?

Ho avuto subito un buon feeling con la CR1, perché è una scarpa comoda e capace di dare un grande sostegno. Sono cosciente del fatto che la scarpa è un equipaggiamento molto soggettivo da valutare e talvolta sono necessari degli accorgimenti altrettanto soggettivi.

Ad esempio il plantare?

Un buon plantare sì, certo, di sicuro è un esempio che calza a pennello, ma se è di buona qualità e davvero personalizzato. In questo casi può potenziare le capacità della calzatura e sfruttare meglio la forma del piede, senza avere fastidi.

Rebellin con la calzatura versione 2021
Rebellin con la calzatura versione 2021
E rispetto alle scarpe normali, come si sceglie la taglia?

La scarpa da bici non deve mai stringere e non picchiare in punta. Deve circolare bene il sangue. Le chiusure Boa sono un vantaggio anche nei termini delle microregolazioni e devono essere sfruttate al meglio anche in questo senso. Ci deve essere un margine di comodità e un giusto compromesso tra libertà del piede e aderenza.

Il lato interno e la talloniera integrata
Il lato interno e la talloniera integrata
Un segreto per sfruttare i rotori Boa al massimo delle potenzialità?

C’è da considerare come piace la scarpa, se più fasciante, oppure più lasca e non troppo stretta. I rotori permettono di personalizzare l’aderenza in ogni momento, anche in movimento e nelle varie fasi di gara. Ad esempio, a me piace provare le varie soluzioni in allenamento, tirando e stringendo per più volte. E’ un modo per capire la scarpa e il comportamento della tomaia. Per quanto mi riguarda preferisco la scarpa aderente e stretta verso il collo del piede, con una maggiore libertà verso la punta ed i lati.

Suola in carbonio piatta e neutra, oppure con arco plantare pronunciato?

La mia esperienza mi porta a dire che una suola come quella della Crono CR1, più neutra e senza un arco plantare pronunciato è migliore, perché permette di sfruttare meglio un plantare personalizzato e lascia una sorta di libertà maggiore in una zona sensibile.

Il profilo laterale della calzatura 2022
Il profilo laterale della calzatura 2022
Una qualità di questa calzatura che emerge su tutte le altre. Un tuo parere?

Sicuramente il comfort, non stringe ed è piuttosto leggera. E’ molto avvolgente ed elimina il rischio di mal di piedi anche quando i rotori sono tirati al massimo. Alla comodità aggiungo il grip della zona posteriore, perché la scarpa non scalza.