Nuova BMC Roadmachine: una piattaforma, tre bici diverse

09.04.2024
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GIRONA (Spagna) – BMC ufficializza la terza generazione della Roadmachine, ovvero il progetto che ha l’endurance come soggetto principale. La nuova piattaforma diventa ancora più funzionale, versatile e dedicata ad un’interpretazione ad ampio spettro della bici.

La famiglia comprende la versione classica stradale e la X: quest’ultima concepita per affrontare anche lo sterrato/gravel (comunque differente dalla bici gravel race Kaius). A queste si aggiunge AMP, ovvero la bici con assistenza alla pedalata con le unità elettriche TQ. Entriamo nel dettaglio con il contributo del capo ingegnere BMC Stefan Christ.

Stefan Christ, capo ingegnere BMC
Stefan Christ, capo ingegnere BMC

BMC formula endurance

«Formula endurance è il nostro punto di vista ingegneristico di questa categoria di biciclette – ci racconta Christ – anche se lo sviluppo di questa piattaforma ha origine nel 2013 con il modello Granfondo. Van Avermaet e altri atleti l’hanno utilizzata alla Roubaix. All’epoca il soggetto tecnico principale era il comfort, ma anche la volontà di far lavorare in combinazione il telaio con ogni singolo componente della bicicletta: un concetto innovativo per il periodo. Molto è cambiato, perché le bici sono diverse, le tecnologie si sono evolute, così come tutto quello che è legato alla componentistica e così le geometrie. La nuova Roadmachine – prosegue Christ – è assolutamente una bici endurance/performance, ovviamente diversa dalla Teammachine R e dalla SLR. Certamente è più comoda, ma anche molto più versatile e facile».

Aspetto inconfondibile

«Si chiama BMC visual identity ed è una sorta di DNA che permette di riconoscere una BMC sempre e comunque – dice Christ – anche quando le scritte sul telaio non si vedono. Impatto estetico a parte, il cuore della nuova Roadmachine è tutto diverso. La laminazione del carbonio è cambiata completamente, così come le geometrie e la possibilità di montare, in modo effettivo e non virtuale, pneumatici fino a 40 millimetri di sezione.

«Il rinnovato processo di laminazione – argomenta Christ – ci ha permesso di creare il vano nella tubazione obliqua e di ottenere al tempo stesso un elevatissimo rapporto tra rigidità e peso, decisamente superiore alla media della categoria endurance. Nella versione 01 e nella taglia 54 l’ago della bilancia si ferma a 7,2 chilogrammi.

«Taglia per taglia abbiamo aumentato lo stack – prosegue – la bici è più alta di un centimetro rispetto alla versione precedente ed è di qualche millimetro più corta grazie ad un reach più contenuto. La scatola del movimento centrale è stata alzata di 3 millimetri, un fattore di estrema importanza nell’ottica di un utilizzo gravel anche impegnativo della versione Roadmachine X».

Numeri in comune

«Tutte le taglie – continua Christ – hanno dei valori in comune e funzionali alla prestazione del mezzo meccanico. Il seat-post arriva ad avere una flessione anche di 2 centimetri, per un concetto che noi chiamiamo compliance da sempre e comprende gli obliqui, il piantone e l’orizzontale. Il componente è specifico, mutuato dai modelli Kaius e URS. I foderi bassi del carro posteriore sono lunghi 41,5 millimetri, relativamente corti per la categoria endurance, mentre il trail del triangolo principale è di 63 millimetri.

«Tutto questo – termina Christ – permette di avere una bici con un passo corto, quindi agile e facile da guidare, comunque comoda. La Roadmachine stradale e quella con il suffisso X hanno il medesimo frame-kit (predisposto al supporto dei parafanghi specifici), non cambia nulla se non l’allestimento».

Il nuovo integrato ICS Evo Carbon presente sulle 01
Il nuovo integrato ICS Evo Carbon presente sulle 01

Allestimenti e prezzi

Le taglie disponibili sono sei, dalla 47 alla 61. La terza generazione della BMC Roadmachine è prodotta nelle versioni Roadmachine 01 (carbonio con laminazione Premium) e Roadmachine (carbonio laminato in modo standard).

Per la prima gli allestimenti totali sono quattro: One a 13.999 euro, Two a 12.999 euro e si basa sulla trasmissione Shimano Dura Ace. Si passa alla Three e Four, rispettivamento a 8.499 con la trasmissione Sram Force AXS e 7.999 euro con Shimano Ultegra. Mentre la Roadmachine “standard” è disponibile in tre allestimenti, Two (con un listino di 5.499 euro sulla base dell’Ultegra), Four (4.199 euro sulla base dello Shimano 105 Di2) e Five (3.199 euro di listino con il 105 meccanico).

Tutti i modelli 01 Premium Carbon (stradali) sono dotati del nuovo cockpit integrato in carbonio ICS Evo Carbon, mentre le bici con il carbonio standard hanno lo stem e la curva in alluminio (separati tra loro). La luce posteriore è compresa nel pacchetto 01.

Gli allestimenti della AMP e X

In totale gli allestimenti AMP sono quattro, tre nelle versioni 01 e uno dedicato al segmento 01 X, ma tutti hanno in comune l’utilizzo dell’unità elettrica TQ da 360 Wh. Le AMP con allestimento “stradale” sono la 01 One con un prezzo di listino di 8.999 euro, sulla base della trasmissione Ultegra Di2. La 01 Two a 7.999 euro con la trasmissione Shimano GRX Di2 e la Roadmachine 01 AMP Three, sempre a 7.999 euro, ma con il pacchetto Shimano 105 Di2.

BMC Roadmachine 01 AMP X One è una sorta di endurance-gravel elettrica, proposta ad un listino di 8.999 euro con la configurazione Sram Force XPLR AXS, dedicata a chi ama affrontare anche tratti di sterrato.

Si passa alla Roadmachine X e anche qui le versioni sono due, 01 X e X, tutte con corona singola anteriore e tutte dotate di attacco manubrio ICS MTT, quello ammortizzato. In cima alla lista troviamo la 01X One a 7.999 euro che si basa sulla trasmissione Sram Force AXS XPLR. Gli allestimenti X Two (4.799) e X Three (4.299) si basano rispettivamente sui componenti Sram Rival AXS XPLR e Apex AXS XPLR.

BMC-Switzerland

BMC presenta il nuovo sito: un’esperienza online tutta da vivere

10.02.2024
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Siete pronti per esplorare il futuro del ciclismo? Bene, la nuova versione del sito web di BMC è quello che fa per voi… Il rinomato marchio svizzero produttore di biciclette ha difatti recentemente ridefinito la propria esperienza digitale a beneficio di tutti gli appassionati, presentando un nuovo spazio web completamente rinnovato: non solo come vetrina di prodotti, ma anche come un’interfaccia digitale progettata per elevare al massimo livello la “connessione” con il mondo delle biciclette BMC.

«Raggiungi nuove velocità con la nuova esperienza digitale BMC – dichiarano con soddisfazione dal quartier generale di Grenchen – effettuando acquisti in modo facile e veloce, ovunque ti trovi. La nostra gamma di telai, sempre all’avanguardia, di capi d’abbigliamento e di ricambi è a completa disposizione dell’utente, in qualsiasi momento, garantendo un accesso veloce e sicuro a tutto ciò di cui si possa aver bisogno. Il nostro sito web diventa oggi una sorta di compagno di avventura, consentendoti di esplorare senza limiti il grande mondo delle biciclette BMC».

La nuova piattaforma è perfettamente fruibile anche sui dispositivi mobili
La nuova piattaforma è perfettamente fruibile anche sui dispositivi mobili

Connessione & passione

Trovare la posizione perfetta in bici sarà inoltre oggi molto più agevole, e questo grazie all’intuitivo motore di ricerca per componenti ed accessori inserito nella piattaforma. Con un solo “clic”, magari dal proprio smartphone, si avrà velocemente accesso ad una vasta gamma di opzioni per personalizzare al meglio la propria BMC e ottenere la posizione ideale in sella. Inoltre, il completo archivio storico delle biciclette BMC sarà in grado di offrire una panoramica super esaustiva delle “creazioni” passate, permettendo all’utente di realmente immergersi nella storia del marchio…

Si potrà inoltre rimanere aggiornati con le ultime notizie, le tecnologie e le innovazioni dal mondo BMC. Non a coso, il sito offre oggi un interessante passaporto digitale per accedere alle ultime news sui team sponsorizzati, sulle gare internazionali, e soprattutto sulle tecnologie sempre all’avanguardia che alimentano e caratterizzano da sempre le biciclette del marchio svizzero. 

Questo è la nuova versione del sito di BMC
Questo è la nuova versione del sito di BMC

In sintesi, il nuovo sito BMC è progettato per offrire molto più di una semplice esperienza di shopping online. E’ un portale completo, in grado di connetterti con… la passione per il ciclismo, mettendo a disposizione di chiunque risorse e strumenti per rendere ciascuna singola pedalata un’esperienza straordinaria. 

BMC

La nuova Teammachine R, simbolo dell’evoluzione BMC

07.10.2023
6 min
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LAGO DI COMO – Vista al Delfinato e al Tour, la nuova BMC diventa ufficiale nel giorno de Il Lombardia 2023. Si chiama Teammachine R a tutti gli effetti un’ulteriore evoluzione della Teammachine, ancora più efficiente in termini di aerodinamica e con un design destinato a lasciare il segno.

La nuova Teammachine R (acronimo di racing) rafforza ulteriormente una collaborazione strategica fra BMC e Red Bull Advanced Technology, partnership dalla quale ha preso forma anche la Speedmachine. L’abbiamo vista e provata in anteprima, portandola in uno dei luoghi sacri del ciclismo: il Ghisallo (foto di apertura).

Teammachine R Three (foto BMC)
Teammachine R Three (foto BMC)

Tra ciclismo e Formula Uno

«Si può ancora inventare qualcosa di nuovo – commenta Stefan Christ, responsabile R&D di BMC – innovare e sviluppare, esplorare delle soluzioni che non erano state provate fino ad ora, ma per farlo è necessario spingersi oltre. Siamo riusciti ad unire la meticolosità ingegneristica della F1, questo grazie alla collaborazione con Red Bull, alla conoscenza del nostro Impec lab, in ambito ciclistico e di applicazione del carbonio sulle biciclette.

«Il risultato è straordinario – prosegue Christ – e va ben oltre i numeri delle migliaia di analisi che abbiamo condotto. La nuova Teammachine R non rappresenta esclusivamente una bicicletta, ma è anche il punto in cui la tecnologia può cambiare ed evolvere ancora. Questa bici è di fatto il secondo prodotto che nasce dalla collaborazione tra BMC e Red Bull».

Stefan Christ, con la prima Teammachine full carbon usata da Tylor Phinney
Stefan Christ, con la prima Teammachine full carbon usata da Tylor Phinney

300 pelli di carbonio

La bici nella sua totalità è ricchissima di dettagli. Il telaio è completamente in composito ed è costruito utilizzando oltre 300 pezze di carbonio (910 grammi dichiarati, con verniciatura e nella versione LTD).

Il progetto forcella prende nome di Halo, è full carbon e ha un valore alla bilancia dichiarato di 395 grammi (mentre il reggisella, con design specifico ne pesa 155 e contiene la batteria Di2). Nella parte alta, i foderi si allargano (mai vista una forma del genere, se non nella Speedmachine), con l’obiettivo di creare il minor contrasto possibile con lo spazio frontale. E’ ottimizzata per pneumatici da 25/28 millimetri, ma ci stanno gomme fino a 30 di sezione. Questo fattore collima con le sezioni frontali ridotte degli steli che, se osservati frontalmente, sembrano triangolari. Ma sono tutti i profilati a portare in dote un nuovo sviluppo legato a forme, volumi e applicazione della fibra composita.

Ne sono un esempio la scatola del movimento centrale (che adotta il nome di Mariana, per via del suo disegno che scarica in modo importante verso i foderi del carro), il piantone e l’orizzontale, elementi che agevolano lo scorrimento dell’aria verso il retro e considerano il binomio bici/atleta.

L’abbondante scatola del movimento centrale
L’abbondante scatola del movimento centrale

Manubrio con molto flare

Dalla Teammachine SLR 01 sono stati mutuati i portaborraccia integrati Aerocore e anche il manubrio integrato ICS con flare di 12,5° (largo 36 centimetri nella parte superiore dei manettini, 42 al limite inferiore della curva).

Il forcellino del cambio si nasconde nel telaio e anche le sedi filettate dei perni passanti sono completamente nascoste. La nuova BMC Teammachine R, a parità di allestimento e condizioni è più veloce del 3,5 per cento se comparata con la Teammachine SLR.

Allestimenti e prezzi

La Teammachine R è disponibile in cinque allestimenti diversi, ai quali si aggiunge un frame-kit (5.999 euro). La 01 LTD porta in dote la trasmissione Sram Red eTap AXS, con un prezzo di listino di 14.999 euro (con questo allestimento il delta del peso, per tutte le taglie è compreso tra i 6,85 e 7,3 chilogrammi). La 01 TWO è quella con la trasmissione Dura Ace ed un prezzo di listino di 13.999 euro. Ci sono poi le 01 Three e Four, rispettivamente con il Force eTap AXS e Ultegra Di2 a 9.499 e 8.999 euro.

Sono 6 le taglie (47, 51 e 54, 56, 58 e 61) a disposizione e tutte mostrano un valore dell’interasse molto ridotto. Solo le due più grandi, la 58 e la 61, hanno un passo totale di pochi millimetri sopra il metro di lunghezza.

Le prime impressioni

Circa 60 chilometri e poco più di due ore con 650 metri di dislivello positivo, come un “aperitivo”, perché per descrivere ed argomentare una bici, a nostro parere ci vuole più tempo, anche se la stessa bicicletta offre un feeling immediato. E’ più rigida e sicuramente più aerodinamica rispetto alla versione SLR della Teamachine “tradizionale”.

La rigidità si sente principalmente nella zona centrale e sull’avantreno, con un’agilità e una rapidità di cambiare direzione non comune per una bici aero. Questi due aspetti si percepiscono di pari passo alla stabilità e alla capacità della bicicletta di aumentare la velocità in un amen, il tutto considerando delle ruote da 62 millimetri. E’ da considerare anche in ottica della salita, visto che le ruote da 62 non sono così usuali e la nuova Teammachine R, nonostante è da categorizzare come bici da agonista vero e proprio, offre un feeling immediato.

BMC-Switzerland

BMC Speedmachine, la rivoluzione della velocità

07.09.2023
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Per muoversi alla velocità della Formula 1 è necessario un approccio all’innovazione senza compromessi. BMC ha realizzato la bicicletta più veloce che abbia mai testato, in ogni condizione possibile. Ecco la nuova Speedmachine che eredita quanto di buono fatto dalla Timemachine e attua una vera propria rivoluzione della velocità. Per la sua realizzazione sono state unite l’innovazione, le intuizioni degli atleti e la collaborazione con Red Bull Advanced Technologies, per riscrivere gli standard di stabilità e aerodinamica.

Con Red Bull

Una collaborazione all’insegna della velocità e della performance portata all’ultimo stadio. Il team Red Bull Advanced Technologies e gli ingegneri dell’Impec Lab di BMC hanno dato alla luce la Speedmachine riscrivendo gli standard per questa tipologia di bici. Red Bull ha messo a disposizione la sua capacità in ambito di Ricerca e Sviluppo, con strumenti come le simulazioni di massa, analisi di fluidodinamica computazionale e i test nella galleria del vento.

La Speedmachine doveva essere aerodinamica, leggera e mantenere la leggendaria rigidità per cui era nota la Timemachine. Più facile a dirsi che a farsi, ma gli esperti dell’ingegneria dell’Impec Lab e il team Red Bull hanno dimostrato di avere ben più di qualche asso nella manica nel loro camice da laboratorio.

Dalle corse

L’innovazione e il feedback degli atleti sono al centro del lavoro di BMC: per assecondarne le richieste è stata realizzata una vera e propria rivoluzione. La Speedmachine è stata sviluppata in stretta collaborazione con i triatleti professionisti e con i corridori del WorldTour, che hanno richiesto sicurezza e affidabilità. I corridori vogliono sapere che, quando si stanno giocando il tutto per tutto, possono contare su una bicicletta che li assecondi al 100 per cento e anche oltre.

La Speedmachine è una bicicletta che si può guidare in posizione aerodinamica con lo stesso livello di sicurezza della bicicletta da strada. Indipendentemente dalle condizioni e dal percorso.

«La differenza più evidente – ha detto Max Neumann, del BMC Pro Triathlon Team – rispetto alla Timemachine è la stabilità della Speedmachine in velocità, in salita e nei venti laterali.

Mentre Ben O’Connor dell’AG2R Citroën ha commentato: «La nuova Speedmachine è veramente impressionante: per me rappresenta una svolta. I principali aspetti positivi sono la manovrabilità e la stabilità».

Elogio all’aerodinamica 

Quando si progetta una bicicletta ottimizzata per l’efficienza aerodinamica, il controllo del flusso d’aria è fondamentale. Per questo, la forma di ogni tubo e la posizione più ampia della forcella contribuiscono a ridurre la resistenza aerodinamica in tutti gli angoli di imbardata. Dagli spoiler rivoluzionari della forcella SharkFin, ispirati alla Formula 1, alle forme all’avanguardia delle tubazioni che neutralizzano l’aria intorno al telaio. La filosofia aerodinamica su cui si basa la Speedmachine descrive una perfetta armonia tra velocità e stabilità.

Grazie a una nuova e rivoluzionaria geometria dello sterzo, la BMC Speedmachine offre una sicurezza e un’affidabilità mai viste prima nella sua categoria. Ottimizzando la distribuzione del peso durante gli allunghi, è possibile mantenere la posizione aerodinamica più a lungo e andare più veloci grazie anche al mezzo chilo risparmiato rispetto alla versione precedente. 

Disponibile in tre versioni con differenti allestimenti, la prima è la Speedmachine 01 TWO Red da 10.999 euro. Segue la Speedmachine 01 LTD Black a 16.999 euro. Infine, limitata a soli 50 esemplari, la Speedmachine 00 a 23.000 euro. Per quest’ultima ogni proprietario riceverà un esclusivo dispositivo BMC Aero Motion, una valigia da viaggio premium e un accesso esclusivo al BMC Platinum Owners Circle. Acquistabile anche il kit telaio completo a 6.999 euro. 

BMC

BMC corre verso il futuro: altri sei anni con il Team Tudor

25.08.2023
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Il bike brand svizzero BMC ha recentemente ufficializzato una importante estensione di contratto di sponsorizzazione, e congiuntamente di fornitura prodotto – un’accordo della durata di ben sei anni (!) – con la formazione elvetica Tudor Pro Cycling. Il Team Tudor ha fatto il proprio ingresso nel mondo del ciclismo professionistico quest’anno, perseguendo una visione ed un obiettivo molto chiaro, ovvero quello di sviluppare la squadra di ciclismo svizzera di maggior successo di sempre. Non a caso, una delle caratteristiche principali della Tudor Pro Cycling è proprio quella di impegnarsi nel creare un ambiente ideale per la crescita dei ciclisti e soprattutto dei giovani talenti. 

Dal canto suo, BMC da sempre lavora in maniera estremamente scrupolosa per progettare e realizzare esclusivamente biciclette di altissima qualità per supportare al meglio i propri atleti ed i propri clienti in tutto il mondo. La missione di BMC è quella di progettare e produrre le biciclette più veloci al mondo, in tutte le discipline: e il BMC Racing Program è uno “strumento” fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo. Lavorando a stretto contatto con gli atleti, i manager e i tecnici delle squadre, BMC è perfettamente in grado di sviluppare le proprie innovazioni tecniche per il futuro: non a caso il Team Tudor per la prossima stagione 2024 correrà su una nuova piattaforma di biciclette sviluppata in stretta collaborazione proprio con la Tudor Pro Cycling. 

BMC e Tudor Pro Cycling hanno siglato un accordo che porterà avanti la collaborazione per altri 6 anni
BMC e Tudor Pro Cycling hanno siglato un accordo che porterà avanti la collaborazione per altri 6 anni

L’eccellenza elvetica

«Siamo estremamente entusiasti – ha dichiarato David Zurcher, il CEO del Gruppo BMC – di continuare questo nostro bellissimo viaggio con Tudor Pro Cycling, sentendoci al tempo stesso fiduciosi per i risultati che potremo raggiungere insieme nei prossimi sei anni di assidua collaborazione. La squadra sta crescendo molto, e per quanto riguarda l’organico 2024 abbiamo già annunciato l’ingresso di corridori importanti e di grande esperienza. E poi, con l’avvento delle nostre nuove biciclette, saremo pronti a spingere e a pedalare oltre i confini del possibile».

Questo il motto sul telaio delle bici BMC “Nata per osare”
Questo il motto sul telaio delle bici BMC “Nata per osare”

«La stagione agonistica che stiamo vivendo – ha ribattuto Fabian Cancellara, che del Team Tudor è il proprietario – ha rappresentato un grande passo avanti per la nostra squadra, e i ragazzi hanno dato il meglio di se stessi su tutti i fronti. Il nostro rapporto con BMC è stato, e continuerà ad esserlo ancora per sei anni, una componente chiave della nostra crescita e del nostro sviluppo futuro. La vicinanza geografica delle due sedi, ad esempio, significa moltissimo: testimonia difatti che il rapporto di lavoro tra le nostre due realtà va ben oltre a quello tradizionale che intercorre tra uno sponsor e la squadra stessa. Lavoriamo in strettissima sinergia e sviluppiamo le nostre competenze insieme, ogni giorno. In Tudor Pro Cycling cerchiamo l’eccellenza: in ogni singolo aspetto. E BMC rappresenta per noi un partner ideale per poter mantenere queste aspettative».

BMC

Bike-room, compri le bici dei pro’ e puoi dare indietro la tua

08.07.2023
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Bici che vengono, bici che vanno. Lentamente il modo di comprare e vendere del mondo auto si estende al quello della bicicletta e ha trovato un… concessionario d’eccezione in Bike-room. Una piattaforma di riferimento a livello mondiale, che ha messo a sistema il mercato dell’usato di altissima gamma. In ballo ci sono anche le bici nuove, grazie alla possibilità di Bid (esclusiva Mondo), cioè piazzando un’offerta su biciclette nuove di decine di marchi.

«Ma le bici nuove le hanno anche i negozi – spiega Matteo Maruzzi, fondatore e CEO di Bike-room – il motivo per cui siamo riconosciuti è l’usato certificato e ricondizionato. Quindi biciclette di media/alta gamma che di listino costano ad esempio 14.000 euro che da noi puoi comprare a 6.000 euro. Le vendiamo in tutto il mondo, questo mese abbiamo spedito in 45 Paesi. Le squadre sono contente di collaborare con noi, perché ritiriamo l’intero stock e questo a livello finanziario è un bel servizio che gli facciamo. E poi c’è un tema proprio di posizionamento e marketing, perché le bici vengono ricondizionate e messe sul mercato con la veste migliore».

Ecco i fondatori di Bike-room: Denis Moretti, Simone Matrone, Matteo Maruzzi, Piergiuseppe Isonni
Ecco i fondatori di Bike-room: Denis Moretti, Simone Matrone, Matteo Maruzzi, Piergiuseppe Isonni

Le bici dei pro’

Al centro ci sono le biciclette dei professionisti, che vengono ritirate grazie alla collaborazione molto stretta avviata a ogni inizio di stagione. Si tratta delle seconde, terze e a volte delle quarte bici. Con un po’ di fortuna sono davvero nuove, al massimo hanno fatto chilometri sul tetto dell’ammiraglia. Tuttavia, per avere la certezza che sia tutto a posto, le biciclette vengono passate al setaccio e ricondizionate, con tanto di certificazione. La spedizione infine passa soltanto per corrieri ultra sicuri, ricorrendo a imballaggi a prova di trasporto: cartone a quattro strati, come ad esempio fa Canyon col nuovo.

Ma la vera novità rispetto a quanto avveniva è la possibilità di avere il ritiro dell’usato. Compro la bici top di gamma dei team professionistici e do indietro la vecchia bici: questa la vera svolta avviata il 6 luglio. Andiamo a vedere come.

Il volantino

Nel catalogo settimanale di Bike-room sono arrivate da poco le Cannondale del Team EF Education-EasyPost (stagione 2021) e quelle della EF Education-Tibco-SVB (stagione 2022): entrambi team WorldTour, per le stagioni 2021 e 2022.

Per capirci, le bici di Bettiol, Langeveld e Powless nelle taglie dalla 44 alla 58. Oppure quelle di Letizia Borghesi e le sue compagne nelle taglie dalla 44 alla 56.

Fra le chicche in arrivo – segnate pure la data di giovedì 13 luglio – ci sono le 30 BMC del 2022 della Ag2R-Citroen, le bici di Greg Van Avermaet e Andrea Vendrame, come pure di Cosnefroy e dei fratelli Paret-Peintre. Trenta biciclette dalla 51 alla 58.

L’usato: due step

Ritirare l’usato: come si fa? Ci hanno ragionato a lungo e poi hanno messo mano alla piattaforma. Nessun problema, verrebbe da dire, dato che in Bike-room lavorano 15 persone, 7 delle quali sono gli sviluppatori che hanno creato questo vero e proprio marketplace.

«Prima di tutto – prosegue Maruzzi – devi essere molto efficiente a smaltire l’usato, per cui ci siamo imposti che le bici che ritiriamo debbano uscire entro un mese. La vera scommessa è stata questa e siamo riusciti a farlo aprendo dei canali. Poi c’è ovviamente un tema finanziario, perché la permuta è un mancato incasso, quindi se vuoi trattare ad esempio 200 bici al mese, devi avere le spalle larghe. Per farlo ci siamo strutturati con i fondi di investimento che abbiamo alle spalle. Cioè Azimut, Cassa depositi e prestiti e Digital Magics, società quotate in borsa che hanno il portafoglio per finanziarci. Raggiunta l’efficienza e la capacità finanziaria, abbiamo deciso di uscire allo scoperto. E dal 6 luglio abbiamo messo online la possibilità di dare indietro l’usato».

Solo alta qualità

A qualcuno si è illuminato lo sguardo per la possibilità di dare indietro il ferrovecchio su cui da anni si deposita la polvere in cantina? Non si può fare, su questo Bike-room sceglie la via della chiarezza.

«Nel momento in cui avviamo il percorso di permuta online – spiega Maruzzi – dichiariamo anche quello che non accettiamo. Quindi restano fuori le biciclette troppo vecchie: che mercato può avere una bici del 2008? Non accettiamo biciclette con determinati danni. E poi vogliamo essere chiari sul fatto che se permuti una Pinarello F 12, la valutiamo in maniera diversa rispetto a un brand sconosciuto. Magari sono regole che il cliente può immaginare, ma che teniamo comunque a precisare.

«Detto questo, all’inizio avremo le maglie molto larghe. Prendiamo ad esempio una Pinarello F8 del 2016, che magari nei negozi non prendono più. Per noi è uno dei prodotti con la più alta velocità di rotazione, perciò potremmo ritirarla, perché sappiamo che hanno mercato in Inghilterra oppure in Asia. Si stanno aprendo piazze inaspettate. La Malesia, per esempio. Oppure l’Ungheria. Dinamiche che vediamo prima, facendo marketing in tutto il mondo. Ci sarà mercato in Africa fra due anni, grazie ai mondiali del 2025? Stiamo cercando di capire: da questo punto di vista, siamo quasi un osservatorio».

A sovrintendere il ricondizionamento, pensa Flaviano Frugeri, meccanico azzurro ed ex produttore delle sue bici
A sovrintendere il ricondizionamento, pensa Frugeri, meccanico azzurro ed ex produttore delle sue bici

C’è un mondo che si apre, proprio come nell’auto, in cui si cercano quelle a Chilometri Zero, se non addirittura l’usato che rientra dopo i noleggi a lungo termine. Usato sì, ma sicuro e certificato. E se guardiamo il listino di certi marchi, bisogna ammettere che ci sono auto che costano anche meno di certe bici. E’ un nuovo modo di starci dentro ed è a suo modo geniale. Ce ne accorgiamo alle corse, quando incontriamo i ragazzi di Bike-room: prima li accoglievano con diffidenza, adesso sono anche loro di casa.

Bike-room.com

Al Delfinato una nuova BMC per Van Avermaet

06.06.2023
3 min
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Potrebbe essere una BMC Timemachine di nuova generazione? Potrebbe, ma la realtà dei fatti è che dalla casa svizzera le bocche rimangono cucite e poco o nulla trapela per quello che concerne la descrizione approfondita della nuova bicicletta.

Al Giro del Delfinato viene utilizzata da Van Avermaet, coinvolto da BMC in più di un’occasione per la ricerca e lo sviluppo, ma anche da Ben O’Connor: tutti del Team AG2R-Citroen (siamo certi che il “prototipo” sia stato fornito anche al Tudor Pro Cycling Team e non ci meraviglierebbe di vederla con richiami Red Bull). Cerchiamo di approfondire l’argomento con il materiale in nostro possesso.

Anche O’Connor la sta provando al Delfinato. In Svizzera la useerà Cosnefroy (foto AG2R-Citroen Getty YPmedias)
Anche O’Connor la sta provando al Delfinato. In Svizzera la useerà Cosnefroy (foto AG2R-Citroen Getty YPmedias)

Create Speed, il claim aerodinamico

Create Speed è da sempre il claim che contraddistingue la ricerca legata al segmento di bici aerodinamiche. La bici tutta nera, rispetto alle altre Teammachine SLR01 azzurro/arancioni, non può passare inosservata, come lo è stato con la Masterpiece di Paret Peintre al Giro.

Partendo dall’avantreno si nota la forcella con gli steli dritti e con una vistosa apertura per il passaggio della ruota/gomma. E’ importante la squadratura della testa della forcella. La tubazione dello sterzo è parecchio svasata nella sezione centrale con un abbondante fazzoletto che unisce l’orizzontale e l’obliquo. Quest’ultimo è voluminoso, ma non eccessivo come vuole la tradizione di BMC votata all’equilibrio delle forme. L’orizzontale invece sfina in maniera vistosa man mano che si sposta verso il piantone.

Il piantone è dritto e sfinato nel punto di passaggio della ruota. Una delle particolarità è l’inserzione degli obliqui con una sorta di blocco massiccio e abbondante nelle forme. Il carro posteriore è diviso in due, tra gli stays obliqui più sottili e quelli inferiori voluminosi. C’è un rinforzo appena sopra il perno passante, c’è un volume ampio nel punto in cui i due foderi bassi si uniscono alla scatola centrale.

Il nuovo Campagnolo Wireless

I due corridori citati in precedenza, sicuramente tra i più rappresentativi del Team AG2R-Citroen, stanno usando anche la nuova trasmissione Campagnolo Super Record Wireless e le ultime ruote (sempre Campagnolo) Hyperon Ultra.

Resta ora la curiosità di vedere chi altri la userà al Giro di Svizzera, quando scenderanno in strada i ragazzi della Tudor Pro Cycling Team, team sponsorizzato da BMC. E c’è anche la curiosità di vederla equipaggiata con ruote dal profilo superiore, che potrebbero darle un impatto estetico molto più aggressivo. E se non è ancora dato di conoscerne le caratteristiche specifiche, dalle voci raccolte in gruppo emerge che i corridori che la stanno usando siano molto soddisfatti.

BMC per Suplest, due scarpe sinonimo di prestazioni e design

21.04.2023
4 min
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BMC e Suplest hanno collaborato per creare una serie limitata di scarpe da ciclismo strada e gravel, unendo le rispettive competenze in materia di design e prestazioni. Le Road Pro Edge+ 2.0 e le Gravel Performance Edge+ 2.0 presentano rispettivamente il design iconico di BMC, basato sulle piattaforme Teammachine SLR e URS, con materiali di alta qualità e caratteristiche avanzate. La serie sarà in edizione limitata e disponibile per l’acquisto direttamente sul sito.

Una collaborazione svizzera

Questa collaborazione ha unito due aziende svizzere di riferimento nei rispettivi settori. Suplest è stata fondata dagli appassionati ciclisti Robert Gehrig e Daniel Balmer, con l’obiettivo di creare una connessione perfetta tra calzature, ciclista e la sua bicicletta attraverso un comfort eccezionale e una qualità superiore. Lavorando insieme, i due partner hanno selezionato con cura i migliori materiali per garantire che le scarpe strada e gravel in edizione limitata superino le aspettative.

«Siamo entusiasti – ha dichiarato David Zurcher, Amministratore Delegato del Gruppo BMC – di collaborare con Suplest per questa serie limitata. Condividiamo la passione per il design di alta qualità e le prestazioni di alto livello. Questo prodotto unico è perfetto per i ciclisti che vogliono portare la loro attività a un livello superiore con il design iconico di Bmc».

Road Pro Edge+ 2.0

Le scarpe Road Pro Edge+ 2.0 BMC Edition sono colorate dell’iconico rosso che da anni è parte integrante del patrimonio agonistico di BMC. Infatti, si abbinano perfettamente agli elementi ricorrenti della gamma Teammachine SLR. Le calzature sono caratterizzate da una sottile tomaia in microfibra e da una stabile rete 3D nell’avampiede, che assicurano il massimo comfort durante ogni uscita. 

Il BOA Fit System Li2 consente un fissaggio preciso del piede, e una fasciatura costante in ogni situazione.  La protezione in carbonio integrata nella linguetta distribuisce uniformemente la pressione sul piede. La soletta Solestare e la rigida suola in carbonio ERGO 360° lavorano insieme per trasferire efficacemente la potenza al pedale, offrendo un’azione fluida e potente che eleva l’attività su strada a un livello superiore di performance. 

Disponibile in dodici misure da 39 a 47, saranno prodotte in quantità limitata. Il peso in taglia 42 è di 272g. Acquistabili direttamente sul sito al costo di 439 euro.

Gravel Performance Edge+ 2.0

Scarpe da ciclismo ad alte prestazioni ispirate alle caratteristiche dell’attività sugli sterrati. Le Gravel Performance Edge+ 2.0 BMC Edition godono di un design grezzo che prende spunto dalle rocce, dalla sabbia e dal fango e si abbina alla gamma gravel URS. Queste calzature sono state progettate specificamente per i ciclisti off-road, offrendo una calzata ideale e una connessione diretta con i pedali. 

La suola in gomma SUPtraction offre un grip prestazionale, garantendo stabilità e controllo su qualsiasi terreno. La suola in carbonio composito assicura un’accelerazione efficace, mentre la soletta Solestar con supporto dell’arco plantare e l’inserto metatarsale migliora la trasmissione della potenza e l’efficienza.

Disponibile in dodici misure da 39 a 47, saranno prodotte in quantità limitata. Il peso in taglia 42 è di 364g. Acquistabili direttamente sul sito ad un prezzo di 309 euro.

BMC

La BMC Teammachine del Tudor Pro Cycling Team

28.03.2023
5 min
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E’ la classica BMC Teammachine SLR-01, una bicicletta molto ambita in ambito professionistico (e non solo). In occasione della partenza della Milano Sanremo 2023, abbiamo fotografato quella di Rick Pluimers, ex Jumbo-Visma e ora nel team di Fabian Cancellara.

Nella taglia 54 e con l’allestimento standard è una bicicletta che fa registrare un valore alla bilancia che va poco oltre i 7,1 chilogrammi, pedali compresi e che adotta una componentistica convenzionale. Vediamola nel dettaglio.

Rick Pluimers, ex Jumbo-Visma, ora al Tudor Pro Cycling Team
Rick Pluimers, ex Jumbo-Visma, ora al Tudor Pro Cycling Team

Una collaborazione svizzera

Se quello con il Team Ag2r-Citroen è un rapporto che dura già da qualche stagione e comunque si tratta di una vetrina WorldTour, quello con il Tudor Pro Cycling Team ha preso forma concreta a partire da quest’anno. La vittoria alla Milano-Torino con De Kleijn è stata una bella ciliegina sulla torta, forse inaspettata, ma comunque cercata.

Le realtà è che la collaborazione tra il team di Cancellara e BMC ha tutta l’aria di essere molto più che una semplice sponsorizzazione tecnica e non ci sorprenderebbe il fatto di vedere, in un futuro neppure troppo lontano, un Team Tudor ai vertici del ciclismo mondiale con BMC al suo fianco, in un ruolo che non sia quello del solo fornitore di biciclette.

Il modello utilizzato dai corridori è il Teammachine SLR-01, mentre il vincitore della Milano-Torino è il solo ad utilizzare la aero Timemachine. Per tutti i corridori il pacchetto include anche il manubrio integrato full carbon BMC, che grazie al suo design, più stretto sopra e con un flare che apre la curvatura, permette di coprire diverse esigenze e richieste degli atleti.

Ruote DT Swiss e non è poco

A completare il pacchetto rosso crociato ci sono le DT Swiss, ruote che vengono costruite a Biel, operosa cittadina svizzera che è poco distante da Grenchen, dove ha sede BMC.

«In occasione della Sanremo qualche corridore, come ad esempio Pluimers, ha scelto di montare le ARC da 62 millimetri – ci ha spiegato Reigo Rosenberg, meccanico della squadra – anche se alla maggior parte dei corridori di norma montiamo le tuttofare ARC 50. A prescindere dalla tipologia di altezza del cerchio, noi utilizziamo solo la configurazione tubeless con le larghezze differenziate, 25 anteriore e 28 posteriore, anche grazie alle indicazioni fornite da DT Swiss. Le pressioni degli pneumatici variano in base alle preferenze dei corridori e al loro peso, comunque in un range compreso tra 5 e 5,5 bar».

Gli pneumatici sono gli Schwalbe Pro One e quelli con la banda blu sono un versione dotata di una nuova mescola, più scorrevole, come abbiamo documentato nella giornata di sabato che ha preceduto La Classicissima. Le ruote sono il modello ARC1100 con mozzi Dicut della serie 180.

La trasmissione è Sram

«La nostra configurazione base prevede la doppia corona anteriore 54-41 e i pignoni posteriori 10/33 oppure 10-30, sia Red che Force – ha proseguito Rosenberg – che permette di coprire diverse esigenze. Qualche atleta più votato alla salita utilizza l’anteriore 52-39».

Selle Italia e pedali Wahoo

Buona parte dei corridori utilizzano la Flite Boost, che nella versione SuperFlow con canale di scarico, chi nella versione senza foro. Qualcuno usa la SLR, sempre in versione corta (Boost). Ci sono i pedali Wahoo, senza power meter che invece è il Quarq integrato nella pedivella.