Il 5 febbraio Bianchi ha lanciato sul mercato Aquila RC, la sua nuova bici da crono. Quattro giorni dopo, il 9 febbraio, l’ultima nata del brand di Treviglio ha fatto il suo esordio all’ultima tappa dell’Etoile des Bessèges, centrando subito la vittoria con Kévin Vauquelin dell’Arkea-B&B Hotels (foto di apertura). Il miglior battesimo possibile per Aquila RC, una bici frutto di 20 mesi di progettazione, simulazioni e test sul campo.
La geometria del nuovo telaio è stata rivista per garantire una posizione più aerodinamica e performanteLa geometria del nuovo telaio è stata rivista per garantire una posizione più aerodinamica e performante
Sistema bici-atleta
Nel Reparto Corse Bianchi si sono concentrati a cercare l’equilibrio perfetto tra mezzo e atleta, pensandoli come qualcosa di unico. Questo è stato fatto tramite un lavoro congiunto di diversi tipi test: analisi CAD, simulazioni avanzate, prototipi, test aerodinamici in galleria del vento e su strada.
Per comprendere al meglio l’interazione tra movimento umano e aerodinamica della bicicletta servivano molte ore di pedalate, e non sempre gli atleti erano disponibili. Quindi in Bianchi hanno sviluppato un metodo innovativo: hanno creato delle gambe artificiali in grado di replicare il movimento di un corridore. I risultati non si sono fatti attendere.
Kévin Vauquelin dell’Arkea-B&B Hotels ha testato la Aquila RC in galleria del vento, e alla prima uscita ha trovato la vittoria L’azione di Bianchi si è concentrata su manubrio, reggisella e movimento centraleKévin Vauquelin dell’Arkea-B&B Hotels ha testato la Aquila RC in galleria del vento, e alla prima uscita ha trovato la vittoria L’azione di Bianchi si è concentrata su manubrio, reggisella e movimento centrale
Nuove forme, bici più veloce
L’attenzione del Reparto Corse Bianchi si è concentrata su manubrio, reggisella e movimento centrale, di cui sono stati affinati forma e posizionamento. In particolare il manubrio è stato realizzato in collaborazione con Vision-FSA e viene fornito di distanziali da 20, 10 e 5 mm. In questo modo tutti gli atleti avranno la possibilità di trovare la posizione perfetta.
Ma anche le sezioni dei tubi sono state riprogettate, per sfruttare al meglio l’effetto vela e le forze laterali in una spinta in avanti per la bici e il ciclista. Inoltre l’angolo del tubo sella è stato modificato rispetto al passato facendolo arrivare a 77,5° e il reach è stato aumentato secondo le indicazioni degli atleti della Arkea-B&B Hotels. Il risultato di questo lavoro è presto detto: un risparmio di 16,1 watt a 50 Km/h rispetto alla versione precedente. Sicuramente una bell’aiuto alla vittoria di Vauquelin all’Etoile de Bessèges.
Per i test in Bianchi hanno creato delle gambe artificiali in grado di replicare i movimenti di un corridorePer i test in Bianchi hanno creato delle gambe artificiali in grado di replicare i movimenti di un corridore
Peso, taglie e prezzo
Aquila RC è presentata per ora solo in versione kit telaio che comprende telaio, reggisella, serie sterzo, forcella e manubrio (senza appendici). Il telaio (disponibile nelle taglie S, M, e L) in taglia M pesa 1,3 kg e la forcella 400 grammi, e la massima sezione di pneumatici compatibile è da 28 mm. Infine il prezzo del kit telaio, già disponibile presso i rivenditori Bianchi, è di 5.449 euro.
Venerdì scorso, nella galleria del vento di Milano, Nibali ha lavorato con Wilier, Limar e Giordana su crono e materiali. Il suo racconto e le immagini
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Per tutti gli italiani appassionati di ciclismo il 1998 è destinato a restare impresso nella memoria collettiva in maniera indelebile. In quell’anno Marco Pantani realizzava infatti la storica accoppiata Giro d’Italia – Tour de France. Abbiamo dovuto aspettare ben ventisei anni e l’avvento di un “fenomeno” come Tadej Pogacar perché un simile risultato sportivo si potesse ripetere. Ad accompagnare Pantani nei suoi trionfi sulle strade del Giro e del Tour nel 1998 c’erano due eccellenze italiane, anzi due eccellenze bergamasche.
Stiamo parlando di Santini e Bianchi. Da una parte Santini, che forniva le divise alla Mercatone Uno (il team di Pantani), dall’altra Bianchi, che aveva messo a disposizione del fuoriclasse di Cesenatico il suo top di gamma, la Mega Pro.
Marco Gentili, Chief Executive Officer di BianchiMarco Gentili, Chief Executive Officer di Bianchi
Di nuovo insieme
A distanza di 27 anni da quel lontano 1998 Bianchi e Santini hanno deciso di incrociare nuovamente le loro strade. Le due aziende italiane hanno di recente siglato un accordo in base al quale Santini si occuperà dello sviluppo e della produzione di un’intera collezione firmata Bianchi Milano. Un nome quest’ultimo che vuole rendere omaggio alla città dove il marchio Bianchi è nato nel 1885, esattamente 140 anni fa. La collezione comprenderà capi tecnici per ciclismo su strada, gravel e mountain bike, oltre a una selezione di abbigliamento casual per il tempo libero, pensata per chi desidera vivere la passione “celeste” anche una volta sceso dalla bicicletta.
L’accordo avrà una durata quinquennale e prevede che la vendita e la distribuzione della collezione Bianchi Milano vengano gestite direttamente e in esclusiva da Santini.
Monica Santini: CEO di Santini CyclingMonica Santini: CEO di Santini Cycling
Entusiasmo condiviso
Le dichiarazioni da parte di Bianchi e Santini su questa nuova partnership lasciano trasparire un entusiasmo comprensibile.
Monica Santini, Amministratore Delegato di Santini Cycling, ha così commentato l’accordo con Bianchi: «Questo accordo segna un nuovo capitolo nella relazione tra Santini Cycling e Bianchi. Unendo le nostre competenze, vogliamo offrire ai ciclisti una collezione che rappresenti al meglio la tradizione e, nello stesso tempo, l’innovazione del ciclismo italiano».
Anche Marco Gentili, Amministratore Delegato di Bianchi, ha espresso grande entusiasmo per la nuova partnership: «L’accordo con Santini Cycling permetterà a Bianchi di portare avanti una strategica attività di brand extension nell’abbigliamento grazie alle comprovate competenze produttive e alla capillarità distributiva di Santini. Siamo particolarmente lieti di avviare una collaborazione di lungo termine con una delle eccellenze italiane che, come Bianchi, ha saputo conquistare il mercato internazionale. Con Santini lavoreremo sinergicamente per soddisfare le esigenze dei ciclisti nel mondo che ricercano stile e prestazioni adeguate per ogni esigenza».
La collezione Bianchi Milano sarà disponibile a partire dal mese di aprile sull’e-commerce ufficiale Bianchi Milano e presso rivenditori autorizzati in tutto il mondo.
«Ora attendo che si concretizzi un progetto importante nelle Marche, con ragazzi che vogliono investire nel ciclismo». L’ultima volta che lo avevamo sentito, Antonio Nibali ci aveva lasciato con queste parole ed oggi lo ritroviamo al centro di quel progetto attorniato dalle bici.
Sarebbe stato un vero spreco non sfruttare le conoscenze – umane e tecniche – maturate in nove anni di professionismo, di cui sette di WorldTour, all’interno di una vita intrisa di ciclismo. Così, dopo il ritiro a fine 2023, Antonio ha portato la sua esperienza al servizio del cliente finale, anche se inizialmente la strada sulla quale si era buttato era un’altra, stimolato da sua moglie Michela. Ma, si sa, da cosa nasce cosa ed ecco che il più giovane dei Nibali adesso è all’interno di una “squadra” che vive il ciclismo da un altro punto di vista.
Opere d’arte. Antonio Nibali ha pensato ad un’esposizione a mo’ di quadro per alcune biciL’esperienza da corridore di Antonio Nibali è un valore aggiunto nella vendita del prodottoOpere d’arte. Antonio Nibali ha pensato ad un’esposizione a mo’ di quadro per alcune biciL’esperienza da corridore di Antonio Nibali è un valore aggiunto nella vendita del prodotto
Antonio raccontaci il tuo ruolo attuale.
Lavoro al Conero Bike Store di Camerano, in provincia di Ancona, e ne sono il responsabile. Mi occupo di ordini con i fornitori e rapporti con i vari rappresentanti. Seguo le vendite dei prodotti ed in pratica mi occupo di tutto tranne l’officina meccanica. Quella è il regno di William Dazzani (ex pro’ ad inizio anni ’90 con una vittoria, ndr) e da lui posso solo imparare. Anche quando correvo mi è sempre piaciuto vedere all’opera i meccanici e confrontarmi con loro. Insomma, come vedete siamo ex corridori sempre in mezzo alle bici, ma per me non doveva essere così inizialmente.
Per quale motivo?
A fine 2023 stavo cercando qualche impiego per il post carriera mentre stavo facendo il corso da diesse. Mia moglie però, sapendo che sono appassionato di auto, mi vedeva bene come venditore in una concessionaria. Certo, non sono un gran chiacchierone, ma lei era convinta che potesse essere la mia strada, visto che oltretutto nel nostro territorio ci sono tante aziende e quindi tanti potenziali acquirenti. Così ho fatto un colloquio con la Conero Car, una concessionaria che ha iniziato la propria attività vendendo caravan e accessori correlati, poi successivamente auto e qualcosa per la nautica. È stato divertente quando sono tornato a casa e Michela mi ha chiesto com’era andata.
Inaugurazione. Accanto ai due Nibali, ci sono i fratelli Cristiano ed Eusebio Falcetelli, proprietari del gruppo aziendale di Conero CarInaugurazione. Accanto ai due Nibali, ci sono i fratelli Cristiano ed Eusebio Falcetelli, proprietari del gruppo aziendale di Conero Car
Spiegaci pure.
Sono entrato e le ho detto: “Cara, sai è andata anche meglio del previsto?! Sono andato per un lavoro e ne sono uscito con un altro” (racconta ridendo, mentre Michela ascolta divertita in vivavoce, ndr). Al colloquio mi avevano detto che il loro obiettivo sarebbe stato quello di aprire un negozio di bici, anche e-bike, per completare il pacchetto di offerte al cliente finale, specie agli amanti delle vacanze in camper. Quindi mi hanno proposto l’apertura del negozio, accanto alla concessionaria. Abbiamo aperto lo scorso settembre ed il 5 ottobre abbiamo inaugurato ufficialmente il Conero Bike Store dove era presente anche mio fratello Vincenzo.
Come sono stati i mesi precedenti all’apertura?
Sono stati necessari i lavori per il locale, che è attaccato alla concessionaria, ma resta indipendente. Abbiamo pensato a come disporre gli ambienti in maniera moderna e ovviamente tutta la merce. Alcune bici le abbiamo esposte a mo’ di quadro. Contestualmente abbiamo avviato i contatti con vari fornitori. Al momento siamo rivenditori di Bianchi, Scott e Trek, mentre per l’abbigliamento abbiamo Sportful, Q36.5, Northwave e Met per i caschi. Poi abbiamo tante altre aziende tra ruote, occhiali e il resto degli accessori. E’ importante avere bici e materiali del WorldTour. Ad esempio Bianchi ci ha aiutato a farci conoscere nella zona.
L’officina meccanica è il regno di William Dazzani, ex pro’ negli anni ’90 con una vittoriaAntonio Nibali (con Dazzani primo a sx) si trova a suo agio nel nuovo ruolo come sosteneva la moglie MichelaIl negozio dispone di una buona metratura e di ottime marche per inserirsi subito in mezzo alla concorrenzaL’officina meccanica è il regno di William Dazzani, ex pro’ negli anni ’90 con una vittoriaAntonio Nibali (con Dazzani primo a sx) si trova a suo agio nel nuovo ruolo come sosteneva la moglie MichelaIl negozio dispone di una buona metratura e di ottime marche per inserirsi subito in mezzo alla concorrenza
In che modo?
Lo spunto è stata la Hair Gallery di Grottazzolina, la squadra in cui corre la figlia di William e dove tra l’altro c’è pure la figlia di Alessandro Donati, il diesse della VF Group Bardiani CSF Faizanè. Abbiamo fatto un accordo di sponsorizzazione dando ai loro esordienti e allievi le bici della Bianchi, includendo anche l’assistenza. E’ vero che siamo un po’ lontani, però è stata una maniera per ampliare subito il nostro raggio d’azione. Siamo aperti da soli due mesi, ma siamo contenti e soddisfatti di questo inizio.
Siete in una zona dove c’è concorrenza. Come vi state trovando?
Bisogna saper sgomitare un po’ come quando in gruppo cercavi di stare davanti nei momenti decisivi. Battute a parte, noi non possiamo paragonarci con certe realtà che hanno tantissimi anni di attività. Tuttavia ci stiamo già ritagliando la nostra fetta di mercato, pur sapendo quanto la concorrenza sia dura. Prima di aprire eravamo in parola per prendere un’azienda di bici che quest’anno ha vinto tanto. Da parte loro non c’era nessun problema, ma un negoziante della nostra zona, molto distante da noi, si è lamentato ponendo quasi un “aut aut” alla stessa azienda che alla fine ha preferito loro. Per noi nessun problema, sappiamo come vanno certe cose, ma con questo episodio ne abbiamo avuto un assaggio.
Immaginiamo che la presenza e l’esperienza di Antonio Nibali siano un valore aggiunto per il vostro negozio. E’ così?
Sicuramente gli anni vissuti da corridore sono importantissimi e mi aiutano molto. Conoscendo i materiali che ho usato io o che ho visto quando correvo, sono un po’ più agevolato nella vendita. Oppure gli stessi rappresentanti dei produttori si confrontano con me, chiedendomi riscontri sui materiali. O ancora mi chiedono pareri e il “colpo d’occhio” sulla messa in sella classica che si fa nei negozi come i nostri, visto che non abbiamo la strumentazione computerizzata per il bike-fit.
Il negozio si sviluppa in lunghezza con stanze laterali e doppio ingressoGli ambienti del Conero Bike Store hanno un arredamento minimalista e ordinatoIl Conero Bike Store è stato aperto a settembre ed inaugurato ad inizio ottobreIl negozio si sviluppa in lunghezza con stanze laterali e doppio ingressoGli ambienti del Conero Bike Store hanno un arredamento minimalista e ordinatoIl Conero Bike Store è stato aperto a settembre ed inaugurato ad inizio ottobre
E come venditore sei come ti vedeva tua moglie Michela?
Come dicevo prima, non sono un chiacchierone, però per quello c’è William che compensa bene (sorride, ndr). In realtà mi sto trovando molto a mio agio, aveva ragione lei. Mi piace dare i miei punti di vista ai clienti. Non è semplice vendere prodotti e accontentare tutti, però cerco di consigliare il cliente immedesimandomi in lui o nelle sue richieste. L’obiettivo è quello di trovare sempre il suggerimento ad hoc per ogni persona che viene da noi. Perché alla gente piace sentire il racconto di un mio aneddoto di gare legato ai Nibali, ma alla fine vuole avere riscontri diretti per ottimizzare tempo e denaro per i suoi acquisti.
Bianchi ha deciso di rinnovare il look delle due versioni della piattaforma Oltre. Stiamo parlando della Oltre RC, Oltre Pro, Oltre Comp e Oltre Race. La bicicletta dedicata all’aerodinamica e in grado di offrire alte prestazioni su diversi terreni aggiunge ben otto colorazioni alla sua gamma. Una scelta, quella di Bianchi, votata alla ricerca di una novità visiva, in grado di soddisfare anche il pubblico più esigente.
La nuova collezione presenta vernici e texture speciali impreziosite da inserti minimal ma di impatto. Il nuovo approccio estetico offre un duplice punto di vista: una versione che punta sull’inconfondibile Celeste Bianchi e una variante più travolgente e ricercata.
La RC top di gamma con l’accattivante livrea neraNella colorazione celeste brillanteLa RC top di gamma con l’accattivante livrea neraNella colorazione celeste brillante
Oltre RC
Una rielaborazione e una rivisitazione dell’iconico Celeste Bianchi con due interpretazioni completamente diverse tra di loro. La prima versione vede l’incontro del classico colore dell’azienda bergamasca con una variante metallizzata.
Nella seconda variante invece, chiamata Black Carbon UD, il carbonio è a vista (foto di apertura). Un dettaglio che permette di far risaltare le forme e le geometrie del telaio. Inoltre c’è anche un guadagno tecnico, in quanto la nuova colorazione prevede un risparmio di peso di 60 grammi. Risaltano anche gli equipaggiamenti disponibili, Bianchi ha infatti implementato il nuovo gruppo SRAM Red Axs. In più la versione che monta il gruppo Shimano Dura Ace Di2 è dotata di misuratore di potenza 4iii.
Allestimento ProIl cockpit e alcuni dettagli sono mutuati dalla RCAllestimento ProIl cockpit e alcuni dettagli sono mutuati dalla RC
Oltre Pro
L’aerodinamica della versione Oltre Pro viene esalta ed evidenziata dall’incontro tra il Celeste metallico e il colore grafite. Le finiture opache donano quel senso di eccellenza, andando a sottolineare le grandi qualità tecniche del telaio.
Bianchi ha previsto anche un’altra versione, con carbonio a vista e iridescenze perlate. Anche in questo caso c’è un guadagno di peso di ben 60 grammi se confrontiamo questa versione con i telai verniciati. La colorazione iridescente combina viola, verde e argento. Questi danno un contrasto evidente e di grande efficacia.
La versione che monta il gruppo Shimano Ultegra è equipaggiata anche con il misuratore di potenza 4iii.
Molto interessante il modello CompStem dedicato e piega in alluminio VelomannMolto interessante il modello CompStem dedicato e piega in alluminio Velomann
Oltre Comp
Questo terzo rinnovamento che riguarda la Oltre Comp è volto a sottolineare la lucidità del Celeste Bianchi metallizzato e le rifiniture in nero. Questa combinazione mostra tutta l’eleganza dal telaio Bianchi esaltandone le geometrie.
Ma la vera chicca della Oltre Comp è la colorazione Blu Grey/Off White. Il blu “forte” rimarca con decisione la forte personalità del telaio, a questo si aggiunge il bianco del logo e le finiture matt.
La versione RaceIl cockpit è classicoLa versione RaceIl cockpit è classico
Oltre Race
L’ultima parte del rinnovamente della piattaforma Oltre riguarda la versione Race. In questo caso Bianchi ha deciso di combinare la versione classica e metallizzata. Le finiture lucide permettono di sottolineare in maniera differente rispetto a quanto fatto in precedenza le linee del telaio.
In alternativa, Bianchi propone l’elegante incontro fra grigio e accenti neri, dinamico e tecnico, che si ispira al DNA race della famiglia Oltre.
Bianchi lancia e-Oltre, il nuovo modello di e-bike in carbonio derivato dalla sua bici da corsa più veloce. Già da una prima occhiata l’idea del brand di Treviglio appare chiara: offrire ai propri clienti una bici assistita quasi indistinguibile da una tradizionale per estetica e sensazioni di guida. Se poi si vanno a leggere le specifiche – prima fra tutte il peso – questo proposito diventa ancora più evidente. Nella versione ammiraglia montata con Dura Ace Di2 12v la bilancia si ferma addirittura a 11 chili.
Andiamo a vedere più nel dettaglio questo allestimento della nuova nata dello storico brand italiano.
La Bianchi e-Oltre è gemella della versione muscolare, per un peso di 11 kgIl telaio full carbon ha soluzioni geometriche in linea con le tendenze più attualiIl passaggio integrato dei cavi dona eleganza e aerodinamicaL’accesso alla batteria per la ricarica si trova sopra la scatola del movimento centraleLa Bianchi e-Oltre è gemella della versione muscolare, per un peso di 11 kgIl telaio full carbon ha soluzioni geometriche in linea con le tendenze più attualiIl passaggio integrato dei cavi dona eleganza e aerodinamicaL’accesso alla batteria per la ricarica si trova sopra la scatola del movimento centrale
Telaio, cockpit e ruote in carbonio
Come accennato, l’anima racing della e-Oltre è subito visibile dal telaio full carbon con passaggio cavi integrati. A questo si aggiungono il manubrio integrato in carbonio Reparto Corse, e la forcella e il reggisella sempre in carbonio.
Le ruote (per tutte e tre le versioni, è giusto sottolineare) sono le Velomann Plutonium, naturalmente in carbonio, con profilo da 50mm. In questo momento stiamo prendendo in considerazione l’allestimento con Dura Ace Di2 12v, ma il telaio è comunque compatibile sia con trasmissioni meccaniche che elettroniche.
Difficile da lontano cogliere la differenza fra la e-Oltre e la OltreDifficile da lontano cogliere la differenza fra la e-Oltre e la Oltre
Motor unit Mahle (batteria da 250Wh)
Nello sviluppo dell’assistenza della e-Oltre, Bianchi si è avvalsa della collaborazione dell’azienda Mahle, che ha messo a disposizione l’innovativa unità Mahle X30. E’ stata posizionata nel mozzo posteriore, in modo da non compromettere in nessun modo l’estetica pulita del telaio, ma non solo.
Bianchi dichiara che la scelta garantisce anche un’esperienza di guida più vicina a quella di una bicicletta tradizionale. Questo grazie ad una perfetta integrazione del sistema motore-batteria e al sensore di coppia del motore Mahle X30 che gestisce una potenza di 40Nm.
La batteria Mahle iX2 è perfettamente integrata nel tubo obliquo e ha una capacità di 250Wh, per un massimo di 90 km di autonomia. C’è inoltre la possibilità di prolungare le uscite di ulteriori 55 km con una seconda unità (acquistabile aftermarket) che si posiziona comodamente nel portaborraccia del tubo-sella. La ricarica è particolarmente veloce: 3 ore e mezza per avere per il 100%, meno di 2 ore per il 75%.
e-Oltre offre tre diversi livelli di assistenza, gestiti dal controller integrato nel tubo orizzontale oppure con i comandi da remoto posizionati sul manubrio – dove normalmente si trovano i pulsanti del cambio “da velocisti”.
Il motore è nel mozzo posteriore: l’impatto visivo è minimoL’assistenza viene comandata dal controller integrato sul telaio o dai pulsanti sul manubrioIl motore è nel mozzo posteriore: l’impatto visivo è minimoL’assistenza viene comandata dal controller integrato sul telaio o dai pulsanti sul manubrio
Tre allestimenti (uno meccanico)
e-Oltre viene proposta in un’unica colorazione: il classico Celeste arricchito con inserti metallizzati e logo Bianchi sul tubo obliquo in nero. Come detto sono disponibili tre versioni, tutte equipaggiate con ruote in carbonio da 50mm Velomann Plutonium.
Con gruppo Shimano Dura Ace Di2 12v (guarnitura 52-36 e pacco pignoni 11-34) e manubrio in carbonio integrato, ad un prezzo di 9.999 euro.
Oppure con gruppo Ultegra Di2 12v (guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-34), manubrio con passaggio cavi interno – per un peso di 11,5 kg – ad un prezzo di 6.499 euro.
Infine con il gruppo Shimano 105 12v meccanico (guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-34), passaggio cavi semi-integrato e manubrio in alluminio – per un peso di 12kg – ad un prezzo di 4.999 euro.
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TREVIGLIO – «Il futuro di Bianchi inizia oggi». Con queste poche, ma sentite parole, martedì 4 giugno Salvatore Grimaldi, Presidente e proprietario di Bianchi, ha accolto i suoi ospiti nel nuovo impianto produttivo all’interno della storica sede Bianchi di Treviglio, che da oltre 50 anni ospita l’azienda. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana condotto in sinergia con il Comune di Treviglio. Era la metà del mese di dicembre del 2022 quando Bianchi aveva presentato alla stampa il progetto del nuovo impianto produttivo. La road map prevedeva la conclusione dei lavori in 24 mesi, una scadenza che è stata perfettamente rispettata.
Marco Gentili, nuovo CEO BianchiMarco Gentili, nuovo CEO Bianchi
Ecco il nuovo CEO
L’inaugurazione del nuovo impianto produttivo è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente il nuovo CEO di Bianchi. Si tratta di Marco Gentili, che in passato ha avuto modo di collaborare con lo stesso Salvatore Grimaldi e che dal 20 dicembre dello scorso anno è stato pienamente coinvolto nei processi decisionali dell’azienda. Nato a Roma il 3 luglio 1963, vanta una vasta esperienza manageriale sia a livello nazionale che internazionale nel mondo dell’industria.
Queste le sue prime dichiarazioni: «Sono orgoglioso di entrare a far parte della famiglia Bianchi in questa fase così significativa, quella in cui nasce una Bianchi 5.0. Sarà un privilegio guidare questa azienda verso il futuro. La nuova fabbrica rappresenta non solo un simbolo di ispirazione e innovazione, ma ci consentirà di competere ai massimi livelli di mercato grazie all’efficientamento dei processi. Abbiamo obiettivi ambiziosi e questo nuovo stabilimento ci aiuterà a raggiungerli».
La produzione nella nuova sede sarà di 500 modelli a turno (foto Baraclit)La produzione nella nuova sede sarà di 500 modelli a turno (foto Baraclit)
Industria 5.0
La nuova fabbrica posiziona Bianchi tra le primissime aziende in Italia allineate agli standard di industria 5.0, grazie all’impiego di soluzioni sostenibili, innovative e all’avanguardia che mettono la persona al centro. La nuova linea di produzione permette una capacità istallata di 500 biciclette per turno ed è stata costruita secondo logiche di funzionamento e processi di produttività innovativi, sviluppati dalla stessa Bianchi. Ciascuna posizione della linea produttiva è stata completamente digitalizzata, eliminando tutte le fasi di movimentazione del materiale a favore di una maggiore efficienza.
Cordiano Dagnoni, a sinistra, Presidente FCI e Salvatore GrimaldiNicolas Roche, Global Ambassador BianchiCordiano Dagnoni, a sinistra, Presidente FCI e Salvatore GrimaldiNicolas Roche, Global Ambassador Bianchi
Anima green
La nuova sede produttiva si caratterizza per un’anima green, grazie ad un impianto fotovoltaico da 500 Kw che garantisce autonomia energetica durante il periodo estivo. La temperatura interna è costantemente intorno a 23 gradi centigradi e tutte le funzioni di gestione dell’impianto sono controllate automaticamente. Il progetto ha messo al centro il benessere dei collaboratori, con una rivisitazione ergonomica delle postazioni di lavoro, uno studio delle fasi di lavoro con l’ausilio di tecnologie avanzate e la creazione di un’Academy interna per la formazione continua del personale.
All’interno della rinnovata sede trova spazio anche il nuovo showroom espositivo di Bianchi con la presenza dei modelli storici più rappresentativi, oltre che di tutte le ultime novità lanciate di recente sul mercato dalla casa di Treviglio.
Nel concludere segnaliamo che lo studio d’architettura Domus ha realizzato il progetto della nuova sede. I lavori sono stati svolti dal costruttore Baraclit e da Antonelli Impianti per la parte di impiantistica meccanica ed elettrica.
Attraverso le pagine digitali di bici.PRO abbiamo più volte avuto modo di raccontare il forte legame che unisce Nicolas Roche al marchio Bianchi. Nel 2022 l’ex professionista irlandese aveva pedalato in sella ad una Bianchi sulle strade del Giro d’Italia mostrando le bellezze attraversate dalla corsa rosa, dalla partenza di Budapest fino alla sua conclusione di Verona. Quel viaggio in bicicletta aveva dato vita a “Giro Reflections”, uno short movie in quattro puntate, capace di vincere Il W3 Awards, uno dei riconoscimenti assegnati dall’AIVA (Academy of Interactive & Visual Art). Si tratta di un premio destinato a chi si è contraddistinto durante l’anno per campagne di marketing, progettazione di siti web all’avanguardia, video e podcasts.
Nico Roche è diventato Global Brand Ambassador di BianchiNico Roche è diventato Global Brand Ambassador di Bianchi
Una collaborazione sempre più forte
Nel corso di questi anni la collaborazione fra Bianchi e Nicolas Roche si è arricchita di nuovi capitoli. L’irlandese, una volta terminata la carriera nel mondo dei professionisti, si è avvicinato alla disciplina del gravel e lo ha fatto in sella ad una Bianchi. Oggi Roche è Global Brand Ambassador Bianchi. L’azienda di Treviglio ha visto in lui il rappresentante ideale di quei valori che da sempre rendono riconoscibile il marchio Bianchi in tutto il mondo: performance sportiva, ricerca tecnologica, anima racing insita nel DNA del Reparto Corse, ma anche l’attenzione al design e allo stile. Con la sua dinamicità ed internazionalità, abbinate ad uno stile elegante e professionale, Nicolas Roche incarna alla perfezione gli elementi innovativi e d’ispirazione che caratterizzano Bianchi.
Grazie alla sua conoscenza delle lingue (inglese, italiano, spagnolo e francese, ndr), l’ex pro’ irlandese sarà volto Bianchi nelle principali campagne di lancio di nuovi prodotti e negli eventi a cui il brand parteciperà in tutto il mondo.
L’ex pro’ si è diletta anche nel gravel, dove corre con il modello Impulso RCL’ex pro’ si è diletta anche nel gravel, dove corre con il modello Impulso RC
Anche sui campi gara
La collaborazione di Roche con Bianchi proseguirà anche nei principali eventi agonistici del calendario gravel mondiale. Nell’occasione l’irlandese potrà contare sulla nuova Impulso RC, modello che lo stesso Roche ha contribuito a sviluppare grazie ad un costante scambio con l’headquarter italiano di Bianchi.
A proposito di Bianchi, ecco le prime dichiarazioni dell’azienda da parte di Claudio Masnata, Marketing and Communication Manager Bianchi: «Siamo felici di proseguire la collaborazione con Nico Roche in qualità di Global Brand Ambassador. In lui abbiamo trovato una figura che è perfettamente in grado di veicolare nel migliore dei modi il nostro marchio in tutto il mondo».
Per ultime, ma non per importanza, ecco le dichiarazioni di Nicolas Roche: «Sono molto orgoglioso di rappresentare un brand così importante e prestigioso in qualità di Global Brand Ambassador. E’ il terzo anno di collaborazione proficua con Bianchi, una realtà con la quale ho trovato subito un’enorme sintonia di valori e ho sentito fiducia reciproca fin dalle prime esperienze insieme: mi sento parte di una grande famiglia».
La categoria endurance ha sempre più spazio nel mondo (e nel mercato) del ciclismo, e per diversi buoni motivi. Le geometrie meno estreme sono utilissime a chi vuole passare molte ore in sella, come anche ai neofiti delle due ruote. Bianchi, che nel mondo (e nel mercato) del ciclismo c’è da quasi 140 anni, lo sa e non a caso ha appena lanciato la sua nuova Infinito: una endurance dal look moderno che strizza l’occhio alle bici racing, con componenti di qualità ad un prezzo abbordabile.
La novità principale è il passaggio integrato dei cavi e le due colorazioni disponibili per ognuno dei tre allestimenti a disposizione. Andiamo a vedere i dettagli della versione “ammiraglia”, montata con Ultegra Di2 12v.
Il passaggio dei cavi è completamente internoIl passaggio dei cavi è completamente interno
Cavi integrati e geometrie per tutti
La nuova Infinito è stata progettata partendo dalla geometria endurance introdotta dal top di gamma di categoria, l’Infinito CV. La prima cosa che si nota sono le linee, più pulite e moderne grazie al sistema di passaggio cavi interamente integrato grazie al manubrio in alluminio Velomann.
Questo da una parte migliora l’estetica della bici, ma allo stesso le fa fare un salto di qualità anche per quanto riguarda l’efficienza e l’aerodinamica, sulla scia dei modelli più racing. A questo proposito tutti i tre set-up della nuova Infinito sono compatibili con il nuovo manubrio integrato Bianchi in carbonio, lo stesso impiegato sulla Specialissima, sviluppato dal Reparto Corse Bianchi: un’opportunità in più per chi oltre alla comodità cerca anche velocità e prestazioni.
La zona del nodo di sella è molto pulita anche a vantaggio dell’aerodinamicaInfinito ha una penetrazione aerodinamica davvero vantaggiosaLa zona del nodo di sella è molto pulita anche a vantaggio dell’aerodinamicaInfinito ha una penetrazione aerodinamica davvero vantaggiosa
Ultegra Di2 e ruote in carbonio
Bianchi ha dotato l’ammiraglia di Infinito con il nuovo gruppo elettronico Ultegra a 12v, con guarnitura compatta 50-34 e pacco pignoni 11-34. Una scelta che se da una parte punta ad un gruppo di altissima qualità, dall’altra sottolinea l’anima meno estrema di questo modello, pensato per chi nel ciclismo cerca più lo svago che la competizione.
Le ruote sono le Velomann Palladium in carbonio con profilo da 33 mm, delle all-rounder di buona qualità. Pneumatici Pirelli Cinturato Velo TLR da 32 mm, in perfetto stile endurance, ma all’occorrenza adatti anche per un gravel leggero.
Oltre al manubrio Velonman in alluminio, Infinito è compatibile con quello integrato della SpecialissimaLa forcella consente una guida precisa e un buon assorbimento delle sollecitazioniOltre al manubrio Velonman in alluminio, Infinito è compatibile con quello integrato della SpecialissimaLa forcella consente una guida precisa e un buon assorbimento delle sollecitazioni
Allestimenti e prezzi
Come già accennato la nuova Infinito è disponibile in due colori. Nel classicissimo celeste-Bianchi con una sfumatura tra il verde e il blu per loghi e decalcomanie o in alternativa nella versione Deep Dive Purple (nero-viola), elegante e appariscente allo stesso tempo, con loghi e decalcomanie in nero opaco. La bici come appena descritta è disponibile al pubblico al prezzo di 5.299 euro.
Bianchi propone però altre due versioni di Infinito, a prezzi ancora più interessanti. Una allestita con gruppo Shimano 105, manubrio semi-integrato in alluminio e ruote Velomann Palladium 33 in carbonio al prezzo di 3.499 euro. L’ultima con gruppo Shimano 105, manubrio semi-integrato in alluminio e ruote V30R in alluminio al prezzo di 2.599 euro.
La Wilier Filante SLR rappresenta il concetto più moderno della bicicletta aerodinamica, efficiente quando bisogna essere veloci, leggera e reattiva in salita.
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Dopo le meraviglie di Mathieu Van der Poel, restiamo alla Roubaix di domenica scorsa. Questa volta raccontiamo un episodio che ha coinvolto Florian Senechal dell’Arkea-B&B Hotels e la sua bicicletta. Finita la corsa infatti il francese ha puntato il dito sulla sua Bianchi, dicendo che gli ha impedito di rendere come poteva. Dall’azienda di Treviglio dopo qualche giorno è così arrivata una risposta puntuale e netta.
Acqua in bocca
L’anomalia della questione è che i problemi tecnici ci sono sempre, figurarsi alla Roubaix. Tuttavia è buona prassi che il corridore scontento non li racconti ai quattro venti. Capita però che, cogliendolo nel massimo della delusione, il microfono ne intercetti lo sfogo. E così è successo quando il giornalista di Cyclism’Actu ha chiesto al corridore di Cambrai, sesto nella Roubaix del 2019, come fosse andata la sua giornata.
«Davvero male – ha risposto con la faccia impolverata e un sorriso di circostanza – quando il gruppo è esploso, le cose hanno cominciato a non andare bene con la mia bici. La forcella o l’attacco manubrio hanno cominciato a cedere, c’erano rumori di carbonio e mi sono spaventato. Così mi sono fermato per cambiare bici. Non potevo andare più veloce. Non potevo tirare il manubrio e non volevo cadere di nuovo sulla clavicola già rotta. Ho dovuto cambiare bici per due volte, al Carrefour de l’Arbre il manubrio della mia seconda bici si è allentato. Penso che abbiamo un problema tecnico lo vedremo, ma è fastidioso. Le gambe c’erano, la condizione fisica c’era. Non ho niente da dimostrare a me stesso, non volevo arrendermi, anche se non ho ancora avuto fortuna. Ogni volta sono riuscito a rientrare, ma non è andata come volevo».
Senechal ha corso con la Bianchi Specialissima, con manubrio tradizionaleSenechal ha corso con la Bianchi Specialissima, con manubrio tradizionale
Il comunicato di Bianchi
Come si diceva, Bianchi ha diffuso un comunicato in merito. In esso spiega di essersi confrontata con la squadra per avere in mano tutti gli elementi. Vi si dice che tutti i telai e i componenti hanno passato con successo i test di validazione richiesti per l’utilizzo da parte di atleti professionisti.
«Con specifico riferimento alle condizioni di corsa sul pavé – si legge – e in particolare della Parigi-Roubaix, una delle gare più esigenti per le biciclette e i loro componenti, il Team Arkea B&B Hotels ha effettuato diversi test che hanno validato l’utilizzo dei modelli Bianchi Specialissima RC e Oltre RC. I numerosi test pre-gara ed il continuo utilizzo in gara dei modelli Bianchi RC da parte del Team Arkea-B&B Hotels nella campagna del Nord, incluso il secondo posto di Luca Mozzato al Giro delle Fiandre su Oltre RC, dimostrano la totale efficienza ed efficacia dei modelli Reparto Corse Bianchi, anche in corse ad elevatissimo stress».
Osservando le foto della Roubaix, Senechal ha corso con la Specialissima dotata di manubrio tradizionale e non con la Oltre RC.
Il solo a prendere il via con la Oltre RC sia stato Luca Mozzato (la bici dietro è ugualmente sua), che l’aveva usata per il secondo posto al FiandreIl solo a prendere il via con la Oltre RC sia stato Luca Mozzato (la bici dietro è ugualmente sua), che l’aveva usata per il secondo posto al Fiandre
Una storia già vista
Vale la pena ricordare infatti che lo scorso anno un altro tipo manubrio, quello innovativo della Oltre RC, era stato fonte di grattacapi. Al GP Denain del 2023, l’azienda fu costretta a diffondere un comunicato pressoché identico a fronte della rottura del manubrio in carbonio di Hugo Hofstetter a seguito di una caduta. Da quel momento, i corridori della squadra francese iniziarono a chiedere di usare dei manubri tradizionali per le corse sul pavé.
Così è stato anche quest’anno per la maggior parte degli atleti della Arkea, al punto che probabilmente soltanto Mozzato ha corso la Roubaix con la Oltre RC. Il comunicato di Bianchi si conclude quasi ad attribuire una responsabilità al personale della squadra, che sarà curioso semmai andare a interpellare.
«A seguito del confronto tra Bianchi ed i responsabili tecnici del Team – si legge – è emerso come le istruzioni fornite da Bianchi per il montaggio del manubrio delle bici siano state disattese in alcuni casi, provocando inconvenienti nella condotta delle biciclette in gara. A prescindere dagli aspetti agonistici e prestazionali, Bianchi considera prioritaria la sicurezza dei propri clienti ed atleti professionisti. L’azienda investe costantemente non solo in ricerca e sviluppo ma anche in attività di test in laboratorio e su strada che garantiscono l’utilizzo dei propri prodotti in totale sicurezza».
Non conosciamo di persona i meccanici del team francese, ma di solito proprio alla vigilia della Roubaix, i controlli già severi diventano maniacali. Per cui, in attesa di vederci più chiaro, non dubitiamo di loro e tantomeno della spiegazione fornita da Bianchi. Il problema meccanico alla Roubaix può capitare, come può essere che il tutto sia dipeso dall’errore nel montaggio. Una cosa è certa: 260 chilometri su quelle pietre infernali non fanno sconti a nessuno. Uomini e biciclette…
Elisa Balsamo ha provato il pavé della Roubaix su una Cannondale iridata realizzata a mano solo per lei. Domani si corre. Fra le ragazze serpeggia tensione
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