BH Aerolight e Ultralight (dal design esclusivo…) per Parigi 2024

31.07.2024
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Le biciclette Aerolight e Ultralight di BH si preparano per l’evento sportivo più prestigioso e atteso dell’anno, sfoggiando una decorazione unica e distintiva. Le Olimpiadi di Parigi 2024 rappresentano un’occasione speciale per tutti gli appassionati di ciclismo e triathlon, dove le due bici top di gamma del catalogo BH si distinguono non solo per le loro prestazioni ma anche per il proprio design.

Anche il modello Ultralight è stato realizzato con la livrea speciale ideata per i Giochi Olimpici
Anche il modello Ultralight è stato realizzato con la livrea speciale ideata per i Giochi Olimpici

Per celebrare al meglio questo importante appuntamento, BH ha deciso di rinnovare l’aspetto delle sue biciclette con una decorazione esclusiva. Entrambe le biciclette, la BH Aerolight e la BH Ultralight, sono caratterizzate da una base bianca elegante, arricchita da tocchi dorati. Questi dettagli in oro non sono solo estetici, ma simboleggiano il valore e il prestigio del metallo più ambito da qualsiasi sportivo: l’oro. Questo design ricercato vuole trasmettere un senso di lusso e ambizione, in perfetta sintonia con lo spirito competitivo degli atleti che le utilizzeranno.

Tre ciclisti del team Burgos BH, e due triatleti, avranno l’onore di gareggiare con queste biciclette uniche. I ciclisti Georgios Douglas dalla Grecia, Jambal Jamts Sainbayar dalla Mongolia e Eric Fagundez dall’Uruguay parteciperanno all’evento in sella alla nuova BH Ultralight. Questa bici, nella sua ultima versione, è stata migliorata con tecnologie avanzate focalizzate sull’aerodinamica, rendendola ancora più competitiva su ogni tipo di terreno.

Per quanto riguarda il triathlon, i due atleti spagnoli Antonio Serrat e Roberto Sánchez Mantecón gareggeranno ciascuno con una bicicletta diversa. Serrat ha scelto la Aerolight, nota per il suo design orientato alla velocità, ideale per le competizioni ad alta… intensità. Sánchez, invece, ha optato per la Ultralight, apprezzata per la sua versatilità e adattabilità a diversi tipi di percorsi. Nonostante le differenze nelle loro scelte, entrambe le biciclette manterranno il medesimo look esclusivo, simbolo di eleganza e prestazioni superiori.

Il triatleta spagnolo Roberto Sanchez Mantecon
Il triatleta spagnolo Roberto Sanchez Mantecon

Innovazione e competitività

La Ultralight, nella sua versione più recente, rappresenta il culmine dell’innovazione tecnologica di BH. Con un focus particolare sull’aerodinamica, questa bicicletta è progettata per offrire prestazioni eccezionali, combinando leggerezza e rigidità. La BH Aerolight, d’altra parte, è progettata per massimizzare la velocità, rendendola la scelta ideale per gli sprinter e per coloro che puntano a performance elevate su percorsi veloci.

BH Aerolight e Ultralight non sono solo strumenti di gara, ma veri e propri gioielli di tecnologia e design. I cinque atleti che le utilizzeranno sulle veloci strade parigine avranno la possibilità di distinguersi non solo per le proprie capacità atletiche ma anche per lo stile unico delle loro biciclette. A Parigi, eleganza e prestazioni si incontreranno per creare un’esperienza sportiva davvero indimenticabile.

BH

BH Gravel XR, nel DNA agonismo e competizione

23.07.2024
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BH lancia Gravel XR, ovvero la bici dedicata alle competizioni gravel, dove la rigidità e la reattività sono protagoniste. La Gravel X, lanciata alla fine dell’estate 2023 è il punto di unione tra la mtb ed il gravel, la XR ha una vocazione corsaiola più marcata e diventa il punto di unione tra il mondo road ed il gravel veloce.

Le forme del telaio e della forcella identificano bene il progetto della casa basca che proprio in termini di design è facilmente accostabile alle bici road della gamma. Entriamo nel dettaglio.

BH Gravel XR, nasce per le competizioni
BH Gravel XR, nasce per le competizioni

Estetica BH, il marchio di fabbrica

Inserzione estremamente ribassata dei foderi obliqui, forcella con disegno AirBow e terminali delle tubazioni orizzontali del carro arcuati verso l’alto. Questi sono i cardini principali delle ultime produzioni dell’azienda basca, che rendono riconoscibili le biciclette, ma hanno anche una funzione tecnica da non sottovalutare.

La forcella esprime un concetto aero non banale, così come un sostegno che si riflette sulla stabilità complessiva. Rispetto alla forcella da strada, questa montata sulle bici gravel è rivista per interfacciarsi con l’off-road, con un passaggio gomme più ampio e una laminazione differente del carbonio. E poi la forma del profilato dello sterzo, con la “solita” abbondanza nella parte superiore e la nervatura che è marchio di fabbrica BH. La scatola del movimento centrale (marcatamente asimmetrica) è larga 8,5 millimetri e ha sedi bb386 Evo per i cuscinetti. I foderi posteriori obliqui sono un elemento iconico per le bici di ultima generazione e nel caso della BH Gravel XR adottano una forma leggermente spanciata verso l’esterno.

Il passaggio ruota è davvero ampio, è garantito il montaggio di pneumatici fino a 45 millimetri di larghezza, anche se è sempre bene considerare la tipologia delle ruote. E poi i profilati bassi del carro, con la parte finale dei foderi arcuata vero l’alto. Fungono come dissipatore, smorzano le vibrazioni e permettono di accorciare il carro (ed il passo complessivo) di qualche millimetro rispetto alla media. I perni passanti con le leve di estrazione a scomparsa (Hidden Quick Levers), una soluzione mutuata dal settore road (utilizzata in quell’ambito già da qualche stagione), utile, comoda e anche elegante.

Forme aero anche per il gravel

Le uniche tubazioni che possiamo categorizzare come “tradizionali” sono quelle oblique del carro, leggermente arrotondate. L’inserzione al piantone è diretta, non c’è lo snodo come nel caso della BH Gravel X. I tubi più esposti al confronto con lo spazio, foderi della forcella, sterzo e piantone, reggisella e obliquo, hanno tutti il loro posteriore tronco, con un netto e chiaro richiamo all’efficienza aerodinamica. La faccia interna dell’obliquo permette di posizionare su due livelli differenti il portaborraccia, oppure prevedere un portaborraccia ed un supporto per un contenitore con attrezzi di pronto intervento.

Quattro allestimenti

Gli allestimenti sono quattro e come vuole la tradizione BH sono differenti tra loro, tra mono corona e doppio plateau, con prezzi aggressivi ed interessanti. Il montaggio 6.5 è quello più corsaiolo (5.000 euro), con la trasmissione Shimano GRX Di2 2×12 e le ruote alte di Vision SC45. Sempre il pacchetto GRX Di2 2×12, ma ruote in alluminio per la 5.5, con un prezzo di listino di 3.500 euro.

Infine sono due le possibilità di acquisto per gli amanti della corona singola anteriore, 4.5 e 3.5, rispettivamente con lo Sram Apex AXS e Shimano GRX meccanico con i 12 rapporti posteriori. I prezzi sono rispettivamente di 3.700 e 3.300 euro. Le taglie disponibili sono quattro: sm, md e la, xl.

BH Bikes

Nuova BH RS1, quando l’aerodinamica è funzionale al comfort

04.06.2024
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BH Bikes rinnova "quasi" completamente la RS1, ovvero la sua aero bike meno estrema e più versatile. In alcuni frangenti la resa tecnica di questa bici sconfina nell'endurance, proprio perché è una aero concept che non pesa e non butta giù di sella neppure dopo diverse ore di attività. Non è una bicicletta da scalatore, ma offre dei vantaggi non trascurabili in termini di comfort e sfruttabilità da diverse tipologie di utenti.

BH RS1 si rinnova (quasi) completamente. Perché scriviamo quasi? Perché la bici da corsa più comoda del portoflio racing di BH cambia in modo importante il suo progetto originale, ma non stravolge al 100% la sua natura votata a far collimare comfort ed aerodinamica.

Più la utilizziamo e più ci rendiamo conto che il suffisso endurance è una sorta di “aggettivo di comodo”, mirato a rendere facilmente interpretabile e categorizzabile la nuova bici. La nuova RS1 è una vera aero bike, più confortevole delle media e con un’elasticità superiore se messa a confronto con la Aerolight. Entriamo nel dettaglio del test.

Una bici moderna? Decisamente sì
Una bici moderna? Decisamente sì

Nuova RS1, marchio di fabbrica BH Bikes

Tutte le biciclette road BH della nuova generazione hanno qualcosa in comune, sotto il profilo del design, di alcune soluzioni tecniche e di quel concetto aerodinamico che non è un semplice aggettivo legato esclusivamente al marketing. Anche la RS1 è così, una bici che segue un filone progettuale e produttivo ben preciso, un vero e proprio marchio di fabbrica che rende le piattaforme dell’azienda basca riconoscibili e ben identificabili. Non è poco, considerando che viviamo in un’epoca di standard.

Un po’ Aerolight e un po’ Ultralight, la nuova RS1 per certi aspettti si posiziona nel mezzo, anche se dal punto di vista della performance è quella meno “tirata”(non bisogna dimenticare che si argomenta una categoria performance). Anzi, è la più comoda ed è quella più facile da portare anche in un contesto sterrato fatto di strade bianche battute (non è un all-road e non è una gravel), con quella punta di versatilità che diventa anche un biglietto da visita spendibile per diverse categorie di utenti.

La bicicletta del test

Abbiamo provato la versione 5.5 che ha un prezzo di listino di 5.999 euro (la RS1 parte da un prezzo di listino di 2999). La nuova RS1 ha un telaio in carbonio monoscocca HCIM, con una laminazione categorizzata come PC (performance carbon). Anche la focella è un pezzo unico in carbonio e si interfaccia perfettamente con la serie sterzo ACR ed il manubrio Evo tutto in carbonio (integrato, compatto e granitico nelle prestazioni, un ottimo manubrio). La trasmissione è Shimano Ultegra Di2 (52-36 e 11-34), le ruote sono Vision TC40, gommate con copertoncini Hutchinson Challenger da 28.

Le ruote sono tubeless ready e per una bici del genere, la configurazione con i tubeless sarebbe perfetta. La sella è Prologo. Il peso da noi rilevato (taglia MD) è di 8,3 chilogrammi. Come nostra abitudine abbiamo eseguito il test con il power meter, che non è incluso nel pacchetto.

Il piantone dritto e la bici “corta”, un aiuto per la posizione in salita
Il piantone dritto e la bici “corta”, un aiuto per la posizione in salita

Come va

La prima cosa che emerge è una certa comodità che arriva principalmente dal retrotreno, piuttosto elastico, molto stabile e capace di perdonare qualsiasi cosa (o quasi). La stabilità è un altro fattore che ritroviamo nel comparto anteriore, dove il vantaggio più grande arriva dalla forcella. Ci ricorda quella in dotazione alla Aerolight e alla Ultralight, sempre precisa e molto sostenuta (anche grazie al manubrio), una lama anche quando è necessario cambiare direzione in modo repentino in discesa, dove inevitabilmente la velocità è più elevata.

La nuova RS1 non è una scattista, non è lo è nei frangenti pianeggianti e/o ondulati, non lo è in salita, dove paga qualcosa per via del peso. Al tempo stesso il lavoro di sviluppo aerodinamico si percepisce quando le velocità sono più elevate, perché la bici aiuta nel mantenere un buona andatura, gestendo la fatica e la spinta. Inoltre, la sua compatezza geometrica invita a caricare tantissimo l’anteriore con il corpo.

In conclusione

La nuova BH RS1 permette a molti utenti che non vogliono spendere una follia, di avere una vera bici aero moderna ed accattivante, ma anche performante il giusto. Non è una bici aggressiva ed estrema, non è una di quelle biciclette che butta giù di sella. La resa tecnica , una volta su strada si sposta verso una categoria di bici endurance, ma con qualcosa in più. Qui lo sviluppo aero è il valore aggiunto e funzionale, perché la nuova RS1 è una di quelle bici veloci.

Non è un peso piuma, è vero, ma i suoi numeri rientrano nella media della categoria ed è una bici race ready a tutti gli effetti. In questa considerazione includiamo anche le geometrie, a prescindere dalla taglia, che mostrano una bici compatta in lunghezza (fattore che si riflette positivamente sull’agilità complessiva del mezzo) e per nulla estrema nello stack (non è troppo bassa e schiacciata verso il basso).

BH Bikes

GravelX 4.0. di BH si aggiudica il Design & Innovation Awards 2024 

08.02.2024
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Il bike brand spagnolo BH Bikes si è recentemente aggiudicato il Design & Innovation Awards edizione 2024 nella categoria “Gravel Bikes”. E ad essere riconosciuto con questo prestigioso premio è stato il modello GravelX 4.0, definito dalla stessa giuria come “un eccellente performance in termini di innovazione e di design”.

L’alta velocità incontra il comfort. Con GravelX 4.0 BH ha voluto condensare in un tutt’uno sia il proprio “know-how” per quanto riguarda il design della bici quanto le potenziali prestazioni che la stessa è in grado di realizzare. Senza poi trascurare l’aspetto tecnologico, come ad esempio il sistema “Smooth Riding System”, brevettato da BH, e finalizzato a creare un design unico del triangolo posteriore in grado di smorzare le vibrazioni trasmesse dal terreno, fornendo al tempo stesso la rigidità sufficiente per affrontare le salite più ripide oppure gli sprint più concitati.

La GravelX 4.0 ha vinto grazie alle sue caratteristiche tecniche e qualitative
La GravelX 4.0 ha vinto grazie alle sue caratteristiche tecniche e qualitative

Performance e stile

«La GravelX 4.0 di BH – ha dichiarato unanimemente la giuria del Design & Innovation Awards – stabilisce nuovi standard, combinando in modo unico alta velocità e comfort. Con questa specifica bicicletta, il produttore basco ha mostrato cosa e soprattutto quanto dovrebbe essere in grado di fare una comoda bicicletta “race gravel”. GravelX 4.0 è in grado di garantire un elevato livello di comfort senza mostrare alcuna flessione/oscillazione evidente, offrendo costantemente un grado ottimale in termini di performance, sia in salita quanto nelle accelerazioni veloci».

La giuria del Design & Innovation Awards ha anche elogiato l’integrazione dello speciale “Aero-Toolbox” nel tubo obliquo del telaio, oltre alla previsione degli sganci rapidi integrati, sottolineando il carattere estremamente performance della GravelX 4.0. 

La GravelX 4.0 monta il gruppo Shimano GRX, specifico per il gravel
La GravelX 4.0 monta il gruppo Shimano GRX, specifico per il gravel

Il Design & Innovation Award (DI.A) è riconosciuto come uno dei premi più prestigiosi e significativi per quanto riguarda l’industria mondiale della bicicletta. La giuria, composta da un team di ben trenta esperti, valuta e testa rigorosamente tutti i prodotti candidati per due settimane. Tutte prove realizzate in condizioni assolutamente reali, dalle strade sterrate dei villaggi di montagna ai sentieri più impegnativi attorno al bellissimo Plan de Corones, fino alla bellezza surreale dei percorsi ciclabili immersi nel sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO del Naturpark Fanes-Sennes-Prags.

BH Bikes

BH, ecco la iAerolight: leggera, veloce e… elettrica

12.10.2023
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Il marchio spagnolo BH ha deciso di combinare la sua ampia esperienza nel mondo delle competizioni con la tecnologia avanzata. Nasce così una bici a pedalata assistita, così simile alla Aerolight che distinguerle sarà una vera sfida. Si tratta della iAerolight, la versione elettrica che prende spunto dalla sua sorella “muscolare”. 

Il telaio ha le stesse caratteristiche aerodinamiche e di leggerezza, un punto di partenza che BH ha voluto portare anche nella iAerolight. Le forme derivano dal processo di costruzione HCIM, mentre le fibre sono progettate per ottenere un peso estremamente contenuto e la rigidità che necessita una e-bike.

Il peso della Bh iAerolight è estremamente contenuto: solo 11,8 chili
Il peso della Bh iAerolight è estremamente contenuto: solo 11,8 chili

Una piuma

Per descrivere la iAerolight partiamo dal peso del telaio: prima grande nota positiva di questo modello. La bilancia si ferma a 1.400 grammi, davvero pochi se si pensa che si parla di una e-bike, quindi una bici che deve sopportare sia la forza del ciclista che del motore. Il peso della iAerolight montata è di 11,8 chilogrammi. Le forme dei tubi del telaio, Kamm Tail (forma tronca), consentono all’aria di fluire senza ostacoli intorno alla bicicletta.

Il design è pulito e funzionale, questo grazie al sistema di guida interna dei cavi ACR, che li nasconde perfettamente dentro al telaio, per un vantaggio aerodinamico ed estetico. BH ha adoperato altre soluzioni per migliorare l’aerodinamica e l’estetica: come la chiusura della sella completamente integrata nelle forme del telaio. Oppure l’insieme manubrio e attacco in carbonio è realizzato in un’unica pezza che segue perfettamente le linee del tubo di sterzo. 

Motore

BH ha scelto per la iAerolight la seconda generazione del motore BH2EXMAG, già testato sul altri modelli della casa iberica e noto per le dimensioni ed il peso estramente contenuti, a cui si aggiunge anche il basso livello di rumore. Gode di un supporto progressivo e naturale, questo fa sì che la pedalata sembri realistica nelle sensazioni. 

Il BH2EXMAG ha una potenza di 250 watt e una coppia massima di 65 Nm e offre una spinta aggiuntiva su terreni difficili. Inoltre, quando si pedala a oltre 25 km/h, limite massimo per la pedalata assistita, non genera alcuna frizione aggiuntiva. La batteria si trova nel tubo obliquo con una capacità di 410 watt/ora. Consentendo un’autonomia fino a 130 chilometri. 

E’ possibile espanderla utilizzando la batteria aggiuntiva XPro, che si collega in modo rapido e semplice, fornendo ulteriori 180 watt/ora per una capacità totale di 590 watt/ora ed un’autonomia stimata fino a 180 chilometri.

I dettagli contano

La iAerolight è studiata fin nei minimi dettagli, quelli che possono fare la differenza nelle prestazioni. BH utilizza i serraggi Quick Levers, che nascondono la leva all’interno e consentono di smontare le ruote senza l’utilizzo di attrezzi.

La batteria viene gestita dal manubrio, nel quale troviamo il sistema iAerolight Heart, che mostra il livello di batteria e la modalità di assistenza. Il tutto coordinato dall’utilizzo di led colorati facili e intuitivi. Si passa da una modalità di assistenza ad un’altra solamente con l’utilizzo di un pulsante. Grazie alla connettività con l’ecosistema Garmin, è possibile ottenere informazioni aggiuntive sul sistema elettrico sul proprio dispositivo GPS.

Il BH iAérolight è disponibile in 3 versioni, da 7.699,9 a 10.999,9 euro e in 5 colori originali. Inoltre, ciascun modello è idoneo al programma di personalizzazione del telaio BH UNIQUE.

BH Bikes

Una nuova “veste” per la Ultralight alla Vuelta

26.08.2023
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La Vuelta di Spagna 2023 parte oggi da Barcellona, con una spettacolare cronometro a squadre all’interno del circuito del Montmelò. La destinazione finale sarà Madrid: la capitale iberica che come tradizione accoglierà i corridori, celebrando il vincitore di questa attesa edizione, domenica 17 settembre.

Come accade ogni anno, molte delle biciclette utilizzate dalle squadre in gara si presentano al via con livree, grafiche e soluzioni tecniche assolutamente originali e ricercate. Come nel caso delle biciclette BH in dotazione al team spagnolo Burgos-BH, nello specifico si parla del modello Ultralight.

Il modello Ultralight ha un telaio estremamente leggero, adatto per le tappe con tanto dislivello
Il modello Ultralight ha un telaio estremamente leggero, adatto per le tappe con tanto dislivello

Ultralight è il modello di bicicletta da corsa più leggera del catalogo BH, e giusto alcuni mesi fa è stata presentata l’ultima versione di questo autentico “best seller” prodotto dallo storico marchio basco. Riconosciuta per il peso estremamente contenuto del telaio, questa nuova versione della Ultralight ha contribuito a renderla una bicicletta ancora più polivalente grazie alla previsione di una vera e propria “extra-dose” di concreti elementi aerodinamici.

E proprio durante la Vuelta, tutti gli atleti del team Burgos-BH pedaleranno su una versione estremamente personalizzata di questo modello. Una bici che si contraddistinguono per una linea estetica estremamente pulita in grado di mettere in mostra “a vista” la fibra di carbonio del telaio, il tutto “condito” con l’aggiunta di un tocco di colore per renderle ancora più inconfondibili…

Gruppo FSA a 12 velocità

Per quanto invece riguarda l’equipaggiamento di questa bicicletta, occorre ricordare che il team Burgos-BH prevede l’utilizzo del nuovo gruppo elettronico completo FSA WE a 12 velocità (2.400 grammi il peso completo, compatibilità esclusiva con freni a disco e con capacità massima 32 denti).

Le ruote sono le affidabilissime e veloci Vision, brand che proprio per questa Vuelta ha preparato per la squadra un’edizione speciale delle sue nuove Metron (i modelli 45SL oppure 60SL da montare nel corso delle tappe più scorrevoli e veloci…). Le coperture montate sulle ruote Vision sono i tubeless Veloflex Corsa da 28 millimetri. Le BH della Burgos-BH in corsa alla Vuelta hanno inoltre montato il manubrio integrato Vision 5D, mentre la sella è Prologo, nello specifico verrà usato il modello Scratch M5 (è Prologo anche il nastro manubrio “Esatouch”). I pedali sono infine il modello Thrust 8 in titanio ideati e prodotti da Xpedo.

BH Bikes

Il test completo della BH Ultralight Evo, versione 8.5

31.03.2023
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Abbiamo provato la nuova BH Ultralight Evo, la bicicletta leggera della gamma che segue in filone di design che coinvolge anche la Aerolight. La forcella sembra protendersi in avanti ed i terminali del carro posteriore si alzano verso l’alto. E’ tanto differente dalla versione precedente per prestazioni e forme.

Le geometrie, a prescindere dalla taglia, ci mostrano una bicicletta da gara, eppure una volta su strada la Ultralight è gestibile e gratificante in ogni situazione. Entriamo nel dettaglio, non prima di aver posto alcuni quesiti all’ingengere Roberto Lopez, Road Product manager di BH Bikes.

In termini di progetto, quali sono le differenze più grandi tra la nuova BH Ultralight e la nuova Aerolight?

Nell’Aerolight il fattore più importante da considerare e sfruttare è l’aerodinamica per una migliore prestazione legata ad una minore resistenza allo spazio. Ci siamo concentrati sulle linee rette e sul modo più semplice e naturale di far passare il vento attraverso il telaio. Dopo aver terminato il progetto Aerolight, abbiamo avuto la necessità di una bici per la salita ed ecco la nuova Ultralight.

La BH Aerolight 6.5 (foto Matteo Malaspina)
La BH Aerolight 6.5 (foto Matteo Malaspina)
Il layup del carbonio è il medesimo per le due piattaforme?

No. Per l’Aerolight usiamo solo la fibra T1100, invece per la Ultralight mescoliamo la T1100 con il layout Pich Fiber. Significa che con meno peso raggiungiamo migliori livelli di rigidità.

Concentrandosi sulla performance, quali sono i reali vantaggi di questa forcella?

Dal punto di vista frontale, ha molto spazio per il passaggio dello pneumatico. L’aria passa facilmente, non crea alcuna forza e nessuna turbolenza. Lateralmente si può vedere la caratteristica curva vicino alla testa. Questa aiuta a spalmare le vibrazioni su una superficie più ampia, per una bici più confortevole, che non perde potenza durante la guida. Inoltre è una parte del design che consideriamo family feeling.

I foderi obliqui spanciano verso l’esterno in modo importante
I foderi obliqui spanciano verso l’esterno in modo importante
Inoltre, ci sono delle ragioni specifiche a riguardo del design dei foderi del carro?

La spiegazione trova accostamento a quella relativa alla forcella. Con questo tipo di curva si dissipano buona parte delle vibrazioni e si asseconda la grande rigidità della zona del movimento centrale.

In salita è una bella arma, nonostante questo allestimenti superi gli 8 chilogrammi
In salita è una bella arma, nonostante questo allestimenti superi gli 8 chilogrammi

Nuova BH Ultralight Evo 8.5

Il telaio e la forcella sono in carbonio, monoscocca. Il frame presenta dei volumi abbondanti delle tubazioni, comunque non eccessivi, principalmente nella zona dell’avantreno (sterzo e obliquo). Anche l’orizzontale non passa inosservato, perché nel punto di unione con l’head-tube è grosso ed ha una vistosa nervatura. Man mano che scorre verso il retro si sfina, così come tutta la bicicletta, ad eccezione dei foderi bassi del carro. Questi mantengono degli ingombri degni di nota, massicci, muscolosi e i terminali che piegano verso l’alto.

La scatola del movimento centrale è una sorta di classico, perché è larga 86,5 millimetri ed ha le sedi press-fit. Ottima a nostro parere la soluzione che vede l’impiego del movimento centrale BH, che può alloggiare le guarniture con asse da 24 e 30 millimetri (è sufficiente togliere gli adattatori). Il piantone ha il profilo posteriore tronco e concettualmente si adatta a questa categoria di biciclette che fanno collimare le soluzioni aerodinamiche, al comfort e alla leggerezza. Rispetto alla sorella Aerolight il seat-tube si interrompe dove si unisce con l’orizzontale e non si prolunga verso l’alto. Qui c’è il reggisella che è in carbonio, è specifico per questo progetto e segue lo shape del piantone.

La forcella attira l’attenzione

Quando la si guarda la BH Ultralight per la prima volta è la forcella ad attirare la massima attenzione. E’ fuori dagli schemi e proprio da questo componente parte il filone del nuovo corso che in parte accosta la nuova Ultralight alla Aaerolight. I due gomiti superiori fanno si che i foderi sporgano in avanti, fuori dalla linea dello sterzo, soluzione che collima con un progetti dalle forti connotazioni aerodinamiche. Inizialmente è stata sviluppata per offrire dei vantaggi aerodinamici, ma in fase di test, già sulla Aerolight ha mostrato un incremento della stabilità per l’intera bici e capacità di smorzamento delle vibrazioni.

Non solo, perché anche noi nei diversi chilometri di prova e ore di sella, abbiamo beneficiato di un avantreno tanto stabile, quanto sostenuto, rigido e velocissimo nei cambi di direzione.

L’allestimento 8.5

Il manubrio BH Evo è full carbon, integrato e rigidissimo. Si basa su uno sterzo ACR, sviluppato in collaborazione con FSA, che aiuta ad integrare le guaine e lascia completamente libero il raggio di sterzata. Non ci sono blocchi interni. C’è la sella Prologo Dimension 143 e c’è la trasmissione Shimano Ultegra 12v (52/36 e 11/34). le ruote sono le Vision TC40 con le gomme Hutchinson Nitrox da 28.

In questa configurazione abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 8,1 chilogrammi (senza pedali). Il prezzo di listino è di 6999 euro.

In conclusione

La nuova Ultralight Evo non è una bicicletta endurance, ma è una bicicletta da gara adatta a chi affronta tanto dislivello positivo e gode nell’affrontare salite lunghe ed impegnative. Non è mai eccessivamente briosa e nervosa, si lascia guidare bene e rispetto alla Aerolight, giusto per fare un esempio, perdona molto di più quando è necessario fare delle correzioni delle traiettorie. Ma la tempo stesso è agilissima e quando si presenta la necessità di cambiare la linea di guida lo fa in un amen senza scomporsi.

E’ una bicicletta dedicata ai pesi leggeri, non eccessivamente potenti quando c’è da scaricare i watt in pochi secondi, ma che esprimono tanto forza sui pedali nel medio e lungo periodo. Questo allestimento è un race ready a tutti gli effetti, anche se è nostra opinione che un upgrade di ruote e gomme è necessario, cambio che permetterebbe di sfruttare a pieno le potenzialità del pacchetto.

La nuova BH Ultralight Evo, leggera e aero concept

19.12.2022
5 min
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Cambia completamente pelle la superleggera dell’azienda basca e trova ispirazione dalla piattaforma aerodinamica Aerolight. La nuova BH Ultralight Evo mutua dalla generazione precedente solo la metodologia di applicazione e lavorazione del carbonio.

Con questa Ultralight si completa definitivamente un importante step evolutivo di BH, che adotta un family feeling design che va ad accomunare la Aerolight, la endurance RS1 e proprio l’ultima nata Ultralight Evo. Entriamo nel dettaglio.

Esile sopra, più massiccia sotto (foto BH)
Esile sopra, più massiccia sotto (foto BH)

Peso ridotto, tanta aerodinamica

Uno dei primissimi obiettivi, per quella che di fatto è una bicicletta dedicata agli scalatori e agli amanti dei pesi ridotti, era limare il più possibile i grammi. In fase di sviluppo era inoltre necessario non sacrificare la performance e far collimare anche gli importanti aspetti legati all’aerodinamica. Inoltre si voleva rendere identificativa una bicicletta che per certi versi completa il percorso evolutivo di BH.

Numeri a parte, si tratta di accostare l’impatto estetico che offre la nuova BH Ultralight Evo a quello della Aerolight. Ci sono delle differenze sostanziali che contestualizzano l’ultimo progetto all’interno di una categoria di bici superlight e comunque versatili.

Il telaio è un monoscocca in carbonio che adotta la tecnologia Hollow Core Internal Molding, ovvero lo svuotamento ad alta pressione delle tubazioni, procedimento mirato ad ottenere una qualità migliore della lavorazione, compattezza delle fibra e azzerando il rischio di inutili depositi (arricciature) di materiale. Ha un valore alla bilancia dichiarato di 880 grammi.

Ripreso dalla Aerolight

Il disegno delle tubazioni adotta il protocollo Kammtail, anche se i volumi sono diversi, rispetto alla Aerolight. La forcella con design Air Bow. E’ caratteristica, con quel vistoso gomito superiore che sembra sporgere in avanti e gli steli dritti che sono veri e propri fendenti. E poi la forma dello sterzo, con quell’abbondante nervatura nella parte alta e la serie sterzo ACR.

C’è il passaggio totalmente interno delle guaine ed eventuali cavi, così come la scatola centrale BB386Evo. Anche i foderi bassi del carro si ispirano alla bicicletta aero di BH, con la parte terminale che si alza verso l’alto. E poi ci sono i perni passanti con la leva a scomparsa.

Le peculiarità della Ultralight Evo

Oltre a quelle che collimano con la piattaforma Aerolight, ci sono delle soluzioni di design che diventano funzionali alla prestazione della Ultralight Evo.

Il piantone è arrotondato e non si prolunga verso l’alto. L’incrocio tra il verticale e l’orizzontale è classico, con una sorta di fazzoletto di rinforzo che integra il bloccaggio del seat-post.

Il forcellino che supporta il cambio posteriore è di tipo DirectMount.

Le taglie disponibili sono 5: XS, S e M, L e XL. Ogni taglia ha in comune la lunghezza del carro posteriore (41 centimetri) ed è caratterizzata da valori di reach piuttosto contenuti. La bicicletta risulta corta e compatta, mentre lo stack è leggermente superiore alla media. Il risultato è una bicicletta non troppo bassa, che non obbliga ad estremizzazioni sull’anteriore quando il ciclista è in presa ribassata.

Sono cinque anche le combinazioni cromatiche previste, alle quali però si aggiungono quelle personalizzabili tramite il configuratore MyBHunique.

Allestimenti e prezzi

Gli allestimenti sono 4: 9.5 e 9.0 sono i top di gamma, poi 8.5 e 8.0. La prima si basa sulla trasmissione Sram Red AXS eTap e le ruote Zipp 454 NSW, con un prezzo di listino di 12.999 euro (il peso di questa versione è dichiarato a 6,95 chilogrammi). La 9.0 ha la trasmissione Shimano Dura Ace e le ruote BH Evo full carbon da 38 millimetri, disponibile ad un prezzo di 9.999 euro. Entrambe portano in dote il cockpit integrato ed in carbonio Vision, il Metron 5D.

La 8.5 e la 8.0 hanno un prezzo rispettivamente di 6.999 e 5.999 euro. La prima ha il pacchetto Shimano Ultegra 12v e le ruote Vision Metron 40sc, mentre l’ultima versione è equipaggiata con Shimano 105 Di2 12v e le ruote Vision Team 35 in alluminio. Entrambe hanno il manubrio integrato ed in carbonio della serie Evo di BH.

BH Bikes

Il test della BH Aerolight, nelle corde ha la velocità

18.07.2022
5 min
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Il test della BH Aerolight 6.5

Quando BH Bikes sviluppa una nuova bicicletta non lo fa in maniera banale. BH Aerolight ha design unico e iconico e in questo caso segue il filo della piattaforma aero concept della famiglia G dell’azienda basca. C’è l’aerodinamica e questo è palese, ma ci sono forme e soluzioni che rendono questa bicicletta identificabile in un mondo di standard.

Le performance del mezzo si rivolgono ad un’utenza che ama le biciclette veloci, briose e che “fanno sentire la strada”. L’abbiamo provata e queste sono le nostre considerazioni.

Nelle salite non troppo pendenti invita a spingere (foto Matteo Malaspina)
Nelle salite non troppo pendenti invita a spingere (foto Matteo Malaspina)

Aerolight per la Burgos-BH

E’ davvero un peccato non vedere i prodotti del marchio basco battagliare nel WorldTour e nelle corse di primissima fascia. BH è sponsor del Team iberico Burgos-BH. Le biciclette BH, periodo dopo periodo, hanno sempre offerto qualcosa di interessante, in termini tecnici e di design, spesso le abbiamo viste protagoniste. Le piattaforme BH sono caratterizzate da una grande specificità e pur utilizzando dei moderni concetti di sviluppo (design e materiali), è ben difficile trovare dei compromessi.

Ovvero: una bicicletta con delle marcate soluzioni legate all’aerodinamica deve essere aero prima di tutto e per questo c’è la nuova Aerolight. Una bici leggera e dedicata agli scalatori deve accontentare prima di tutto i salitomani, per questo c’è la Ultralight. Bh Bikes è un racing brand.

La BH Aerolight 6.5 (foto Matteo Malaspina)
La BH Aerolight 6.5 (foto Matteo Malaspina)

Come è fatta

Ovviamente è completamente in carbonio ed è una monoscocca. Tutta in carbonio è anche la forcella ed entrambi i comparti sfruttano la tecnologia HCIM (Hollow Core Internal Molding). Tradotto: questa soluzione permette di rendere omogenee le pareti interne delle tubazioni, evitando gli accumuli di materiale ed arricciatture del carbonio. E’ un ulteriore strumento di controllo della qualità.

Tutti i profilati, inclusa la forcella, sono disegnati con le linee Kamm Tail, che significa il profilo anteriore a goccia e quello posteriore tronco.

La forcella e tutto l’avantreno in genere sono una sorta di biglietto da visita della bicicletta, grazie alle forme uniche. I foderi hanno una vistosa curvatura che si protende in avanti (concetto Air Bow), con l’obiettivo di ottimizzare l’impatto frontale, lasciar passare un maggiore flusso d’aria tra la ruota e la forcella, ma anche di rendere la bicicletta tanto precisa e comoda.

Tanta integrazione tra anteriore e piantone. La zona dello sterzo è ACR e non si vede una guaina passare all’esterno. Non solo, perché questa soluzione permette un raggio completo del manubrio, senza blocchi interni. E poi c’è il piantone prolungato verso l’alto, che è la naturale sede del reggisella vero e proprio.

Un ulteriore dettaglio, che sancisce il detto “nulla è lasciato al caso”. I perni passanti hanno una linguetta che si estrae all’occasione, particolarmente comodi. Non servono brugole. L’obliquo prevede un doppio posizionamento per il portaborraccia.

L’allestimento per il test

Abbiamo provato una taglia MD: tradotto in numeri corrisponde ad una 54, con dei valori di reach e stack piuttosto contenuti, in puro stile BH. Il cockpit integrato Evo è full carbon e c’è la trasmissione Shimano Ultegra Di2 a 12v nella sua completezza, guarnitura inclusa (52-36/11-34). Le ruote sono le Vision TC55, gommate Michelin da 28. La sella è Selle San Marco. Abbiamo rilevato un peso di qualche grammo superiore ai 7,7 chilogrammi, non molto a dir la verità se consideriamo le ruote.

La prova su strada

La Aerolight è particolarmente veloce, lo si percepisce fin dalle prime battute. Le ruote in dotazione offrono dei vantaggi in tal senso, ma la vocazione della bicicletta è limpida. E’ facile da lanciare quando la velocità è già alta ed è anche facile mantenere quella stessa velocità. Invita a caricare e spingere sull’anteriore, sfruttando il comparto centrale e tenendo più scaricato il retrotreno.

In salita è una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde. Soffre le salite lunghe e le pendenze in doppia cifra per tratti prolungati, mentre dove si riesce a prendere velocità è davvero gratificante. Con delle ruote più leggere e magari dal profilo medio è un gran prodotto da sfruttare a pieno nei tracciati di gara mediamente impegnativi.

In discesa ha un comportamento superiore alla media della categoria, perché è agile, precisa e molto stabile. Non è facile per un prodotto di questa categoria essere agile e fluida anche all’interno di tratti pieni di tornati consecutivi. La geometria ben sviluppata aiuta non poco.

In discesa è davvero bella da guidare (foto Matteo Malaspina)
In discesa è davvero bella da guidare (foto Matteo Malaspina)

In conclusione

La BH Aerolight 6.5 non è una bicicletta pensata per le passeggiate. E’ una bicicletta da gara moderna nelle forme, nei concetti e anche nelle performances, esigente sotto molti punti di vista, ma capace di gratificare quando si ha gamba e si spinge forte. La possibilità di sfruttare le gomme grandi, ci stanno bene le 28 (e magari una 30 posteriore, facendo attenzione al canale interno delle ruote), offre un tocco di versatilità non trascurabile, con uno sguardo al futuro da non tralasciare.

BH