Il modello Ultralight di BH rappresenta una perfetta combinazione tra leggerezza e aerodinamica, caratteristiche che la rendono una delle biciclette “road performance” più apprezzate. Nata come una bici specificamente progettata per affrontare le salite, grazie alla sua leggerezza, la BH Ultralight ha subito un importante aggiornamento che l’ha trasformata in un modello versatile e performante su ogni tipologia di terreno: un importante “upgrade” tecnico che è stato possibile grazie all’integrazione di elementi aerodinamici ereditati dalla BH Aerolight.
Le nuove tubazioni, con forme più aerodinamiche ed un livello di integrazione estremamente avanzato, hanno contribuito a migliorare l’efficienza della bicicletta, rendendola ideale non solo per le salite ma anche per percorsi pianeggianti e misti. Tra le innovazioni più evidenti, spicca la forcella Air Bow, che non solo aggiunge un tocco estetico distintivo, ma riflette anche il nuovo approccio aerodinamico del design. Inoltre, la BH Ultralight è dotata di un’integrazione completa: cablaggio, chiusura del reggisella e bloccaggi delle ruote sono difatti tutti perfettamente nascosti, migliorando non solo l’estetica ma anche la resistenza aerodinamica. Queste caratteristiche la rendono la scelta ideale per chi cerca prestazioni elevate in qualsiasi contesto.
Nella stagione 2025 il Team Burgos-BH pedalerà sul modello Ultralight di BHNella stagione 2025 il Team Burgos-BH pedalerà sul modello Ultralight di BH
Grafica, stile, prestazioni
Nel 2024, questa bici è stata la più utilizzata dalla squadra professionistica spagnola Burgos-BH e si prevede che manterrà il proprio ruolo di… protagonista sulla strada anche quest’anno. Gli obiettivi principali della squadra rimangono ambiziosi: partecipare a un Grande Giro, con un focus particolare sulla Vuelta. Per raggiungere questo traguardo, il team ha pianificato attentamente il calendario e la composizione della rosa di atleti.
Dal punto di vista dell’equipaggiamento, la BH Ultralight si distingue per la qualità e l’innovazione dei suoi componenti. Il manubrio con attacco integrato Vision 5D è uno degli elementi più sorprendenti della configurazione, mentre le ruote Metron 45SL offrono la versatilità necessaria per affrontare qualsiasi terreno. Per quanto riguarda i pneumatici, la squadra ha scelto i Pirelli PZero Race 700×28, noti per le loro prestazioni eccezionali. La misurazione della potenza è affidata al misuratore FSA Powerbox Team Edition, uno strumento indispensabile per ottimizzare l’allenamento e le prestazioni in gara. I punti di contatto con la bici, come le selle e il nastro per il manubrio, sono forniti da Prologo, con i Scratch M5 e Dimension in grado di assicurare comfort e controllo.
Da quest’anno è entrato un nuovo sponsor nel team: Burpellet, azienda spagnola di pelletDa quest’anno è entrato un nuovo sponsor nel team: Burpellet, azienda spagnola di pellet
Un altro aspetto distintivo è il design delle biciclette, che per la stagione 2025 si presenta ancora più accattivante. La nuova grafica combina difatti una base bianca elegante con tocchi di colore vivaci, rendendo le stesse biciclette davvero inconfondibili e visivamente accattivanti. Con queste caratteristiche, la BH Ultralight del Team Burgos-BH si propone quest’anno non è solo uno “strumento” da gara, ma anche un simbolo di innovazione e stile nel ciclismo professionistico.
Le biciclette Aerolight e Ultralight di BH si preparano per l’evento sportivo più prestigioso e atteso dell’anno, sfoggiando una decorazione unica e distintiva. Le Olimpiadi di Parigi 2024 rappresentano un’occasione speciale per tutti gli appassionati di ciclismo e triathlon, dove le due bici top di gamma del catalogo BH si distinguono non solo per le loro prestazioni ma anche per il proprio design.
Anche il modello Ultralight è stato realizzato con la livrea speciale ideata per i Giochi OlimpiciAnche il modello Ultralight è stato realizzato con la livrea speciale ideata per i Giochi Olimpici
Per celebrare al meglio questo importante appuntamento, BH ha deciso di rinnovare l’aspetto delle sue biciclette con una decorazione esclusiva. Entrambe le biciclette, la BH Aerolight e la BH Ultralight, sono caratterizzate da una base bianca elegante, arricchita da tocchi dorati. Questi dettagli in oro non sono solo estetici, ma simboleggiano il valore e il prestigio del metallo più ambito da qualsiasi sportivo: l’oro. Questo design ricercato vuole trasmettere un senso di lusso e ambizione, in perfetta sintonia con lo spirito competitivo degli atleti che le utilizzeranno.
Tre ciclisti del team Burgos BH, e due triatleti, avranno l’onore di gareggiare con queste biciclette uniche. I ciclisti Georgios Douglas dalla Grecia, Jambal Jamts Sainbayar dalla Mongolia e Eric Fagundez dall’Uruguay parteciperanno all’evento in sella alla nuova BH Ultralight. Questa bici, nella sua ultima versione, è stata migliorata con tecnologie avanzate focalizzate sull’aerodinamica, rendendola ancora più competitiva su ogni tipo di terreno.
Per quanto riguarda il triathlon, i due atleti spagnoli Antonio Serrat e Roberto Sánchez Mantecón gareggeranno ciascuno con una bicicletta diversa. Serrat ha scelto la Aerolight, nota per il suo design orientato alla velocità, ideale per le competizioni ad alta… intensità. Sánchez, invece, ha optato per la Ultralight, apprezzata per la sua versatilità e adattabilità a diversi tipi di percorsi. Nonostante le differenze nelle loro scelte, entrambe le biciclette manterranno il medesimo look esclusivo, simbolo di eleganza e prestazioni superiori.
La Ultralight, nella sua versione più recente, rappresenta il culmine dell’innovazione tecnologica di BH. Con un focus particolare sull’aerodinamica, questa bicicletta è progettata per offrire prestazioni eccezionali, combinando leggerezza e rigidità. La BH Aerolight, d’altra parte, è progettata per massimizzare la velocità, rendendola la scelta ideale per gli sprinter e per coloro che puntano a performance elevate su percorsi veloci.
BH Aerolight e Ultralight non sono solo strumenti di gara, ma veri e propri gioielli di tecnologia e design. I cinque atleti che le utilizzeranno sulle veloci strade parigine avranno la possibilità di distinguersi non solo per le proprie capacità atletiche ma anche per lo stile unico delle loro biciclette. A Parigi, eleganza e prestazioni si incontreranno per creare un’esperienza sportiva davvero indimenticabile.
L’artista basca Raisa Álava è stata stata scelta per disegnare il manifesto ufficiale del Tour de France, in partenza da Bilbao nei prossimi giorni. Ma Raisa Álava ha realizzato un’altra opera d’arte, personalizzando una speciale versione del modello Aerolight di BH (azienda quest’ultima con sede proprio nei Paesi Baschi). Il suo lavoro è stato recentemente esposto con grande successo in occasione della rassegna fieristica Eurobike di Francoforte.
Raisa Alava ha firmato la livrea speciale della BH Aerolight, creata in onore della Grande BoucleRaisa Alava ha firmato la livrea speciale della BH Aerolight, creata in onore della Grande Boucle
La prima BH rosa
Raisa Álava ha scoperto il mondo del ciclismo fin da bambina… pedalando proprio su una piccola BH di colore rosa. Un rapporto, quello con la bicicletta, che ha raggiunto un nuovo livello, abbinando la professione di illustratrice e di artista con il ciclismo. Non a caso, nel manifesto da lei creato per la partenza del Tour, Raisa illustra tutto ciò che ama del mondo in cui è cresciuta. Il mare, le montagne, la natura, il mondo rurale, plasmandolo con disegni realizzati a mano e ricchi, ricchissimi di colore. Linee, forme e colori che sprigionano energia e che saranno conosciuti in tutto il mondo grazie proprio al Tour de France.
Raisa Alava è un’illustratrice basca classe 1990 (foto Oskar Matxin Edesa/Foku)Questa la locandina per la partenza del Tour de France da BilbaoRaisa Alava è un’illustratrice basca classe 1990 (foto Oskar Matxin Edesa/Foku)Questa la locandina per la partenza del Tour de France da Bilbao
La bici è divertente
Lo stesso stile, insieme ai ricordi della BH rosa con cui ha iniziato a pedalare, si riflettono anche nel design di questa spettacolare BH Aerolight. Una bici unica che non passa di certo inosservata. La personalizzazione delle biciclette è diventata un’attività sempre più diffusa. Tuttavia il lavoro di Raisa in questo progetto – nato da un’idea di BH in collaborazione con Shimano – la porta a un livello superiore.
«Quello che più mi ha sorpreso di questa bicicletta – ha dichiarato l’artista – è il peso ridotto. Ci sono parti del disegno che fanno riferimento a questo aspetto, come ad esempio bici per gare di velocità oppure biciclette da discesa… In generale, volevo che il tutto fosse divertente. La maggior parte delle biciclette, se non sono per bambini, tendono a non essere molto accattivanti dal punto di vista estetico. Perà hanno un aspetto formale e serio.
«Ho voluto invece che questa creazione fosse un omaggio alla mia prima bicicletta. E’ un’idea audace per rievocare la bici con un po’ di nostalgia, con i colori fluorescenti che andavano tanto di moda negli anni Novanta. Quando eravamo bambini osavamo fare cose che da grandi abbiamo messo da parte per imbarazzo, comprese quelle divertenti».
Abbiamo provato la nuova BH Ultralight Evo, la bicicletta leggera della gamma che segue in filone di design che coinvolge anche la Aerolight. La forcella sembra protendersi in avanti ed i terminali del carro posteriore si alzano verso l’alto. E’ tanto differente dalla versione precedente per prestazioni e forme.
Le geometrie, a prescindere dalla taglia, ci mostrano una bicicletta da gara, eppure una volta su strada la Ultralight è gestibile e gratificante in ogni situazione. Entriamo nel dettaglio, non prima di aver posto alcuni quesiti all’ingengereRoberto Lopez, Road Product manager di BH Bikes.
Voluminosa davanti, più sottile dietroUna bici da gara con geometrie compatteVoluminosa davanti, più sottile dietroUna bici da gara con geometrie compatte
In termini di progetto, quali sono le differenze più grandi tra la nuova BH Ultralight e la nuova Aerolight?
Nell’Aerolight il fattore più importante da considerare e sfruttare è l’aerodinamica per una migliore prestazione legata ad una minore resistenza allo spazio. Ci siamo concentrati sulle linee rette e sul modo più semplice e naturale di far passare il vento attraverso il telaio. Dopo aver terminato il progetto Aerolight, abbiamo avuto la necessità di una bici per la salita ed ecco la nuova Ultralight.
Il layup del carbonio è il medesimo per le due piattaforme?
No. Per l’Aerolight usiamo solo la fibra T1100, invece per la Ultralight mescoliamo la T1100 con il layout Pich Fiber. Significa che con meno peso raggiungiamo migliori livelli di rigidità.
Linea filante e profili posteriori troncati. Si nota anche il supporto per la luce, da integrare nel seat-postIl fodero curva verso l’alto in modo importanteLinea filante e profili posteriori troncati. Si nota anche il supporto per la luce, da integrare nel seat-postIl fodero curva verso l’alto in modo importante
Concentrandosi sulla performance, quali sono i reali vantaggi di questa forcella?
Dal punto di vista frontale, ha molto spazio per il passaggio dello pneumatico. L’aria passa facilmente, non crea alcuna forza e nessuna turbolenza. Lateralmente si può vedere la caratteristica curva vicino alla testa. Questa aiuta a spalmare le vibrazioni su una superficie più ampia, per una bici più confortevole, che non perde potenza durante la guida. Inoltre è una parte del design che consideriamo family feeling.
I foderi obliqui spanciano verso l’esterno in modo importanteI foderi obliqui spanciano verso l’esterno in modo importante
Inoltre, ci sono delle ragioni specifiche a riguardo del design dei foderi del carro?
La spiegazione trova accostamento a quella relativa alla forcella. Con questo tipo di curva si dissipano buona parte delle vibrazioni e si asseconda la grande rigidità della zona del movimento centrale.
In salita è una bella arma, nonostante questo allestimenti superi gli 8 chilogrammiIn salita è una bella arma, nonostante questo allestimenti superi gli 8 chilogrammi
Nuova BH Ultralight Evo 8.5
Il telaio e la forcella sono in carbonio, monoscocca. Il frame presenta dei volumi abbondanti delle tubazioni, comunque non eccessivi, principalmente nella zona dell’avantreno (sterzo e obliquo). Anche l’orizzontale non passa inosservato, perché nel punto di unione con l’head-tube è grosso ed ha una vistosa nervatura. Man mano che scorre verso il retro si sfina, così come tutta la bicicletta, ad eccezione dei foderi bassi del carro. Questi mantengono degli ingombri degni di nota, massicci, muscolosi e i terminali che piegano verso l’alto.
La scatola del movimento centrale è una sorta di classico, perché è larga 86,5 millimetri ed ha le sedi press-fit. Ottima a nostro parere la soluzione che vede l’impiego del movimento centrale BH, che può alloggiare le guarniture con asse da 24 e 30 millimetri (è sufficiente togliere gli adattatori). Il piantone ha il profilo posteriore tronco e concettualmente si adatta a questa categoria di biciclette che fanno collimare le soluzioni aerodinamiche, al comfort e alla leggerezza. Rispetto alla sorella Aerolight il seat-tube si interrompe dove si unisce con l’orizzontale e non si prolunga verso l’alto. Qui c’è il reggisella che è in carbonio, è specifico per questo progetto e segue lo shape del piantone.
Serie sterzo ACR, tubo dello sterzo massiccio e caratteristico design della forcellaBello il forcellino “chiuso”Serie sterzo ACR, tubo dello sterzo massiccio e caratteristico design della forcellaBello il forcellino “chiuso”
La forcella attira l’attenzione
Quando la si guarda la BH Ultralight per la prima volta è la forcella ad attirare la massima attenzione. E’ fuori dagli schemi e proprio da questo componente parte il filone del nuovo corso che in parte accosta la nuova Ultralight alla Aaerolight. I due gomiti superiori fanno si che i foderi sporgano in avanti, fuori dalla linea dello sterzo, soluzione che collima con un progetti dalle forti connotazioni aerodinamiche. Inizialmente è stata sviluppata per offrire dei vantaggi aerodinamici, ma in fase di test, già sulla Aerolight ha mostrato un incremento della stabilità per l’intera bici e capacità di smorzamento delle vibrazioni.
Non solo, perché anche noi nei diversi chilometri di prova e ore di sella, abbiamo beneficiato di un avantreno tanto stabile, quanto sostenuto, rigido e velocissimo nei cambi di direzione.
Il profilo frontale del manubrio è una lamaManubrio integrato BH EvoIl profilo frontale del manubrio è una lamaManubrio integrato BH Evo
L’allestimento 8.5
Il manubrio BH Evo è full carbon, integrato e rigidissimo. Si basa su uno sterzo ACR, sviluppato in collaborazione con FSA, che aiuta ad integrare le guaine e lascia completamente libero il raggio di sterzata. Non ci sono blocchi interni. C’è la sella Prologo Dimension 143 e c’è la trasmissione Shimano Ultegra 12v (52/36 e 11/34). le ruote sono le Vision TC40 con le gomme Hutchinson Nitrox da 28.
In questa configurazione abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 8,1 chilogrammi (senza pedali). Il prezzo di listino è di 6999 euro.
La compattezza del mezzo si riflette anche sulla posizione in sella, da garaTanto spazio per il passaggio della ruotaLa compattezza del mezzo si riflette anche sulla posizione in sella, da garaTanto spazio per il passaggio della ruota
In conclusione
La nuova Ultralight Evo non è una bicicletta endurance, ma è una bicicletta da gara adatta a chi affronta tanto dislivello positivo e gode nell’affrontare salite lunghe ed impegnative. Non è mai eccessivamente briosa e nervosa, si lascia guidare bene e rispetto allaAerolight, giusto per fare un esempio, perdona molto di più quando è necessario fare delle correzioni delle traiettorie. Ma la tempo stesso è agilissima e quando si presenta la necessità di cambiare la linea di guida lo fa in un amen senza scomporsi.
E’ una bicicletta dedicata ai pesi leggeri, non eccessivamente potenti quando c’è da scaricare i watt in pochi secondi, ma che esprimono tanto forza sui pedali nel medio e lungo periodo. Questo allestimento è un race ready a tutti gli effetti, anche se è nostra opinione che un upgrade di ruote e gomme è necessario, cambio che permetterebbe di sfruttare a pieno le potenzialità del pacchetto.
Quando BH Bikes sviluppa una nuova bicicletta non lo fa in maniera banale. BH Aerolight ha design unico e iconico e in questo caso segue il filo della piattaforma aero concept della famiglia G dell’azienda basca. C’è l’aerodinamica e questo è palese, ma ci sono forme e soluzioni che rendono questa bicicletta identificabile in un mondo di standard.
Le performance del mezzo si rivolgono ad un’utenza che ama le biciclette veloci, briose e che “fanno sentire la strada”. L’abbiamo provata e queste sono le nostre considerazioni.
Nelle salite non troppo pendenti invita a spingere (foto Matteo Malaspina)Nelle salite non troppo pendenti invita a spingere (foto Matteo Malaspina)
Aerolight per la Burgos-BH
E’ davvero un peccato non vedere i prodotti del marchio basco battagliare nel WorldTour e nelle corse di primissima fascia. BH è sponsor del Team iberico Burgos-BH. Le biciclette BH, periodo dopo periodo, hanno sempre offerto qualcosa di interessante, in termini tecnici e di design, spesso le abbiamo viste protagoniste. Le piattaforme BHsono caratterizzate da una grande specificità e pur utilizzando dei moderni concetti di sviluppo (design e materiali), è ben difficile trovare dei compromessi.
Ovvero: una bicicletta con delle marcate soluzioni legate all’aerodinamica deve essere aero prima di tutto e per questo c’è la nuova Aerolight. Una bici leggera e dedicata agli scalatori deve accontentare prima di tutto i salitomani, per questo c’è la Ultralight. Bh Bikes è un racing brand.
Ovviamente è completamente in carbonio ed è una monoscocca. Tutta in carbonio è anche la forcella ed entrambi i comparti sfruttano la tecnologia HCIM (Hollow Core Internal Molding). Tradotto: questa soluzione permette di rendere omogenee le pareti interne delle tubazioni, evitando gli accumuli di materiale ed arricciatture del carbonio. E’ un ulteriore strumento di controllo della qualità.
Tutti i profilati, inclusa la forcella, sono disegnati con le linee Kamm Tail, che significa il profilo anteriore a goccia e quello posteriore tronco.
La forcella e tutto l’avantreno in genere sono una sorta di biglietto da visita della bicicletta, grazie alle forme uniche. I foderi hanno una vistosa curvatura che si protende in avanti (concetto Air Bow), con l’obiettivo di ottimizzare l’impatto frontale, lasciar passare un maggiore flusso d’aria tra la ruota e la forcella, ma anche di rendere la bicicletta tanto precisa e comoda.
Tanta integrazione tra anteriore e piantone. La zona dello sterzo èACR e non si vede una guaina passare all’esterno. Non solo, perché questa soluzione permette un raggio completo del manubrio, senza blocchi interni. E poi c’è il piantone prolungato verso l’alto, che è la naturale sede del reggisella vero e proprio.
Un ulteriore dettaglio, che sancisce il detto “nulla è lasciato al caso”. I perni passanti hanno una linguetta che si estrae all’occasione, particolarmente comodi. Non servono brugole. L’obliquo prevede un doppio posizionamento per il portaborraccia.
Il cockpit integrato e full carbon (foto Matteo Malaspina)
La forcella, unica nel suo genere (foto Matteo Malaspina)
Il cockpit integrato e full carbon (foto Matteo Malaspina)
La forcella, unica nel suo genere (foto Matteo Malaspina)
L’allestimento per il test
Abbiamo provato una taglia MD: tradotto in numeri corrisponde ad una 54, con dei valori di reach e stack piuttosto contenuti, in puro stile BH. Il cockpit integrato Evo è full carbon e c’è la trasmissione Shimano Ultegra Di2 a 12v nella sua completezza, guarnitura inclusa (52-36/11-34). Le ruote sono le Vision TC55, gommate Michelin da 28. La sella è Selle San Marco. Abbiamo rilevato un peso di qualche grammo superiore ai 7,7 chilogrammi, non molto a dir la verità se consideriamo le ruote.
La zona posteriore del piantone con l’asola di accesso alla vite di chiusura (@matteo malaspina)
La rientranza del piantone e l’inserzione degli obliqui (foto Matteo Malaspina)
I foderi bassi curvano all’insù (foto Matteo Malaspina)
Il movimento centrale Evo (foto Matteo Malaspina)
La zona posteriore del piantone con l’asola di accesso alla vite di chiusura (@matteo malaspina)
La rientranza del piantone e l’inserzione degli obliqui (foto Matteo Malaspina)
I foderi bassi curvano all’insù (foto Matteo Malaspina)
Il movimento centrale Evo (foto Matteo Malaspina)
La prova su strada
La Aerolight è particolarmente veloce, lo si percepisce fin dalle prime battute. Le ruote in dotazione offrono dei vantaggi in tal senso, ma la vocazione della bicicletta è limpida. E’ facile da lanciare quando la velocità è già alta ed è anche facile mantenere quella stessa velocità. Invita a caricare e spingere sull’anteriore, sfruttando il comparto centrale e tenendo più scaricato il retrotreno.
In salita è una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde. Soffre le salite lunghe e le pendenze in doppia cifra per tratti prolungati, mentre dove si riesce a prendere velocità è davvero gratificante. Con delle ruote più leggere e magari dal profilo medio è un gran prodotto da sfruttare a pieno nei tracciati di gara mediamente impegnativi.
In discesa ha un comportamento superiore alla media della categoria, perché è agile, precisa e molto stabile. Non è facile per un prodotto di questa categoria essere agile e fluida anche all’interno di tratti pieni di tornati consecutivi. La geometria ben sviluppata aiuta non poco.
In discesa è davvero bella da guidare (foto Matteo Malaspina)In discesa è davvero bella da guidare (foto Matteo Malaspina)
In conclusione
La BH Aerolight 6.5 non è una bicicletta pensata per le passeggiate. E’ una bicicletta da gara moderna nelle forme, nei concetti e anche nelle performances, esigente sotto molti punti di vista, ma capace di gratificare quando si ha gamba e si spinge forte. La possibilità di sfruttare le gomme grandi, ci stanno bene le 28 (e magari una 30 posteriore, facendo attenzione al canale interno delle ruote), offre un tocco di versatilità non trascurabile, con uno sguardo al futuro da non tralasciare.