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Bettini ambasciatore di Toscana tra strada e gravel

25.02.2023
5 min
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BikeandTaste apre il 2023 con nuovi eventi con al centro il territorio e la bicicletta. Il volto di queste esperienze, entrambe in Toscana, sarà quello di Paolo Bettini. La perfetta guida per scoprire questa regione ricca di gusto, ampi spazi e meraviglie della natura. Che vanno dal mare alla montagna, il tutto in un battito di ciglia

«La Greenfondo – dice Bettini – è un evento che vuole far scoprire agli appassionati le strade della mia regione. In particolare quelle che sono state la mia palestra per tutti gli anni in cui sono stato professionista. Il tutto però con uno sguardo alla natura, infatti a Larderello c’è un comprensorio geotermico, uno dei pochi in Europa e l’unico in Italia. Il centro degli eventi sarà il comune di Pomarance, dove partiranno i percorsi di entrambi gli eventi».

La Greenfondo ripercorre le strade che Bettini percorreva tutti i giorni in allenamento
La Greenfondo ripercorre le strade che Bettini percorreva tutti i giorni in allenamento

Le strade del Grillo

Quelle intorno a Pomarance sono salite e colline sulle quali Paolo Bettini ha costruito i successi della sua carriera. La Greenfondo, giunta alla sua 23ª edizione, raccoglie tutte queste strade, dando la possibilità agli appassionati di pedalare sulle strade del Grillo

«Si tratta di una pedalata cicloturistica – spiega il due volte campione del mondo – che si terrà il 4 giugno. La volontà è quella di creare una vera e propria esperienza attorno a questo territorio, che vada dal giovedì alla domenica. Dall’1 giugno, infatti, si aprirà la Pedala con Gusto Experience, una quattro giorni di avvicinamento per vivere la Val di Cecina scoprendo la vera toscanità. Pedalare sulle strade della geotermia è stimolante dal punto di vista agonistico, ma non bisogna trascurare la cultura intorno a questo territorio. I partecipanti avranno la possibilità di visitare tre centrali geotermiche.

«I percorsi – continua Bettini – saranno tre: Light, Classic, Marathon, con la presenza di quattro punti di ristoro. L’obiettivo non è quello della competizione ma di dare a tutti la possibilità di divertirsi e godersi l’esperienza senza pressioni».

Pedalare sui sentieri metalliferi

La grande novità proposta da Paolo Bettini è nel gravel, disciplina scoperta di recente e della quale si è già innamorato. A settembre, nel terzo weekend del mese, si terrà la prima edizione della GeoGravel Tuscany. 

«Dopo la pandemia – racconta – ho scoperto questo nuovo modo di pedalare, lontano dal traffico e a pieno contatto con la natura. Nuovi spazi nei quali non mi ero mai addentrato, parchi regionali che portano da Siena fino alla costa etrusca. Ho subito pensato che questo “parco giochi” dovesse essere valorizzato, così insieme al comune di Pomarance abbiamo creato questo evento. La GeoGravel Tuscany è alla sua prima edizione, si pedala sulle strade grigie, rese tali dalla presenza di metallo nel suolo. Gli amanti del gravel qui avranno tutto quello di cui necessitano: boschi, colline, viste mozzafiato e tanta avventura».

«In questo caso – continua Bettini – i percorsi saranno quattro: corto, medio, lungo e ultra. L’ultimo è pensato per i temerari, coloro che amano spingersi sempre oltre. 243 chilometri con partenza da Pomarance fino ad arrivare a un passo da Siena e da lì ritornare verso il mare, attraversando la Val di Cecina. La libertà dei partecipanti è alla base di questo evento, nel comune di Pomarance verrà posizionato il tappeto per le partenze. L’orario indicativo di inizio, per chi vuole fare il percorso ultra, sarà intorno alle 15 di sabato. Ma ognuno potrà partire all’orario che ritiene opportuno. Nella giornata di domenica tra le 7 e le 9 del mattino sarà dato il via, anche in questo caso simbolico, agli altri tre percorsi. L’unica cosa è che sarà consigliato ai partecipanti di scaricare un’applicazione che ci aiuterà a tenere monitorati gli spostamenti, si tratta di una questione di sicurezza per garantire un pronto intervento in qualsiasi situazione».

Toscanità e divertimento

Il comune di Pomarance domina, dall’alto della sua collina, la Val di Cecina. Si tratta di un insediamento nato intorno al XII° secolo. E’ un paese di grande importanza storico-culturale, famoso per il proprio palio. Si tiene la seconda domenica di settembre, e si tratta di un evento davvero unico. Non ci sono cavalli e fantini ma attori. Quello di Pomarance è un palio teatrale: le contrade sono chiamate a mettere in scena delle opere con un tema scelto da una giuria. I contradaioli creano tutto: scenografie, testi e quant’altro. Le rappresentazioni teatrali colorano la domenica fino a tarda sera quando viene decretato il vincitore. 

«Non c’è solo la bici – fa eco Bettini – ma un territorio intero da gustare e scoprire. Cibo, vino, arte e tradizione. Il bello è unire tutte queste cose attraverso lo sport che è prima di tutto salute e amore per l’ambiente che ci circonda».

Nel mezzo BikeandTaste propone attività anche in Valdobbiadene, tra colline e vigneti
Nel mezzo BikeandTaste propone attività anche in Valdobbiadene, tra colline e vigneti

Non solo Toscana

Nel progetto di BikeandTaste non ci sono solo le strade, sterrate o meno della Toscana, ma anche quelle della Valdobbiadene. Con la primavera si presenta l’occasione giusta per la Prosecco Bike Experience: gite, pedalate e degustazioni. Circondati dai vigneti, patrimonio Unesco, sono la cornice perfetta di questo territorio, nella quale potrete assaporare la natura e tuffarvi nella storia. 

Dal 23 al 26 di marzo chiunque potrà immergersi nella bellezza della natura, del relax della bici. Una combinazione perfetta per rendere il vostro weekend indimenticabile, con speciali itinerari sulla Strada del Prosecco e attraverso i luoghi della memoria della Grande Guerra.

«Corridori indifendibili», Bettini duro

23.10.2020
3 min
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Paolo Bettini è un fiume in piena. «La decisione di oggi non la condivido e non la capisco». Il riferimento è alla protesta andata in scena al via della 19ª tappa, Morbegno-Asti che era anche la più lunga del Giro (258 chilometri).

Protesta inattesa

«E’ stato un gran caos – dice l’ex iridato al seguito della corsa rosa con Mediolanum – Stamattina ero in hotel a Mantello, nei pressi di Morbegno. Quando sono partito pioveva e c’erano 13 gradi. Ad un certo punto mentre andavo ad Alessandria per gli impegni con il Giro, mi giunge voce che Mauro Vegni sposta la partenza a Como. Tra me e me penso: guarda Mauro come vuol bene ai corridori. Gli toglie 25 chilometri. Mai e poi mai avrei pensato ad una protesta in corso. Non c’era motivo. Mi dispiace ma i corridori e i team sono indifendibili».

Per lunghi tratti non hanno trovato pioggia i corridori
Per lunghi tratti non hanno trovato pioggia i corridori

Bettini racconta anche delle sue proteste e di quanto lui stesso fosse un portavoce del gruppo. In una Tirreno-Adriatico restò scottato tanto si espose.

«Poco dopo il via – racconta – c’era da affrontare una salita sulla quale c’era pioggia mista a neve. Si trovò un accordo tra organizzatori e corridori: dopo la firma salite sui bus, così tagliate il pezzo di salita e di discesa incriminati, ci dissero. Recuperate quei chilometri facendo un giro in più nel circuito finale a Paglieta. Ebbene nello spazio del trasferimento avvennero telefonate dall’alto che cambiarono la decisione e io restai da solo. Fu Bramati a tirarmi fuori dall’ammiraglia. Però eravamo d’accordo fino a quel momento. E io ero leader, avevo vinto le prime due tappe e verso Paglieta ero ancora il favorito». 

Mancano i “generali”

«Non dico che avevamo ragione, ma un accordo si trovava una volta. C’era un altro modo di fare. Ci si guardava negli occhi. Dove sono i corridori con gli attributi? Dove sono gli enti (Cpa, Accpi) preposti?

Sapevano da un anno che c’era quella tappa. Sapevano che sarebbe piovuto. Alcuni team sono tornati in hotel tardi e hanno dovuto fare colazione sul bus? Bene, da professionisti con gli attributi ci si parla. Si arriva in partenza, si firma e si parte tranquilli. Passato Milano si fa iniziare la bagarre. Due ore tranquille. Dormito poco, mangiato tardi: nessuno gli avrebbe detto nulla. 

«Una volta eravamo a Livigno. Pioveva e faceva freddo. Sulla Forcola sapevamo che nevicava. Chiamammo Zomegnan e gli esponemmo il problema. Lui ci disse: okay, venite al foglio firma perché sapete quanto sia importante rispettare il via e salite sui bus. Ripartimmo in fondo alla valle. Fu una scelta concertata tra organizzatori, corridori e manager».

Stefano Allocchio direttore di corsa, alla ripartenza da Abbiategrasso
Allocchio direttore di corsa, alla via da Abbiategrasso

Bettini su Vegni

«E poi sapete una cosa. Oggi la mancanza di rispetto non è avvenuta solo nei confronti di tifosi, sponsor… ma nei confronti dei fornitori di abbigliamento. Ci dicono che hanno vestiti super fighi, leggeri, impermeabili, che possono pedalare sotto la pioggia e il freddo e poi non li usano?».

«Non so da chi sia partita la protesta – conclude Bettini – di certo è stato un fallimento di tutti, tanto più dopo un anno così tribolato. Che sia stata la maglia rosa Kelderman? Non credo che un corridore e un team da solo possano aizzare tutto ciò. Evidentemente c’era del malumore. Ma allora i corridori e gli enti preposti dovevano fare le loro rimostranze già la sera prima.

«Vegni è stato l’unico ad aver applicato già una volta il protocollo per la sicurezza. Ha gestito situazioni difficili come la Val Martello. Gli è sempre andato incontro. Il tappone di domani glielo ha alleggerito. Ma oggi con 13 gradi proprio non c’era un motivo. Non bastano la scusa della pioggia, della lunghezza o della stanchezza. Allora che facciamo? Annulliamo la Liegi, che è lunga come la tappa di oggi, ma con 3.800 metri di dislivello? La discesa più lunga verso Asti era quella di qualche cavalcavia».