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Bertolini pensa all’europeo e intanto difende la maglia rosa

16.10.2021
3 min
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La stagione italiana del cross entra sempre più nel vivo. Domani per alcuni ragazzi sarà già la quinta gara dell’anno. Si corre infatti a Porto Sant’Elpidio la seconda tappa del Giro d’Italia Ciclocross. E in maglia rosa, tra gli elite, c’è Gioele Bertolini.

Il valtellinese, nonché campione italiano in carica, è tornato “a casa”, alla Selle Italia Guerciotti ed appare più pimpante che mai.

Bertolini al centro con la maglia rosa, conquistata ad Osoppo (foto Instagram)
Bertolini al centro con la maglia rosa, conquistata ad Osoppo (foto Instagram)

Il ritorno a casa

«Con Guerciotti – racconta – i rapporti erano rimasti buonissimi anche nella passata stagione in cui ero andato alla Trinx. Quella fu una scelta particolare in quanto molto mirata alla Mtb e alle Olimpiadi, poi è andata come è andata… Già dalla scorso inverno con Alessandro (Guerciotti, ndr) avevo parlato ed era emersa la possibilità di tornare. Così ho colto al volo questa possibilità. Ma con Luca Bramati non ci sono problemi. Pensate che è lui che mi allena adesso. Solo che anche Luca ha variato un po’ i suoi progetti con la Trinx e ha sposato il piano femminile del cross della Valcar».

Alla fine anche in una specialità che è “individuale” come il ciclocross sentirsi a casa e avere la fiducia di chi è intorno a te può fare la differenza. E il Bullo quando è in palla se la può giocare, anche all’estero. Guida come poche e i cavalli non gli mancano.

Ritmi subito elevati, anche in Italia. Ecco Bertolini ad Osoppo (foto Instagram)
Ritmi subito elevati, anche in Italia. Ecco Bertolini ad Osoppo (foto Instagram)

Livello già alto

In più è un ragazzo anche molto attento sul piano tattico. La scorsa domenica ha vinto ad Osoppo. Il percorso era molto veloce e fare la selezione non era semplice.

«A quel punto quando ho visto che non si riusciva ad andare via – racconta Gioele – e che eravamo sempre in due o tre, ho preferito mollare un po’. Abbiamo così viaggiato con un drappello di sette fino a metà gara. Eravamo in tre della Selle Italia-Guerciotti e non potevamo non portare a casa la corsa. Direi che abbiamo corso bene. Nel finale c’erano curve lente e così ho anticipato un po’. Sono partito ai 300 metri e ho chiuso un po’ le porte».

«La cosa che ho notato in questo avvio di stagione è che tutti sono già parecchio palla, sono partiti forte e per questo immagino sarà un’annata impegnativa».

Gioele in azione all’italiano di Lecce, vinto per pochi secondi su Dorigoni, da quest’anno suo compagno di squadra
Gioele in azione all’italiano di Lecce, vinto per pochi secondi su Dorigoni (che s’intravede alle sue spalle)

Gli europei in testa

Stagione impegnativa ma anche stimolante. Quando Gioele sente che c’è da lottare tira fuori gli artigli. Lo scorso anno, per esempio, il percorso tricolore di Lecce era più favorevole ad un corridore di grande potenza come Dorigoni, ma il Bullo ha sfruttato le sue doti di guida nella parte più tecnica, e lo ha tenuto per un’ora a 7-8 secondi di distacco. Ma come gestirà questa stagione? Sarà un crescendo fino ai mondiali o ci saranno dei picchi?

«Il primo obiettivo sono gli europei (a Col du Vam, in Olanda il 6-7 novembre, ndr) – dice Bertolini – Lì ci voglio arrivare in buona condizione per davvero. A quel punto con Bramati tireremo una riga e vedremo cosa fare: se trovare un altro picco o tirare avanti. Di certo bisognerà essere in forma per gli italiani e da lì magari arrivare ai mondiali».

Uno sguardo alla Guerciotti Eureka Cxs, prima… che s’infanghi

12.10.2021
4 min
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Abbiamo ammirato la Eureka CXS in anteprima al Bike Festival di Rimini. Lo stand di Guerciotti non era lontano dal nostro e nel continuo andirivieni l’occhio cadeva su questa belva messa in bella vista su un po’ di terra, il suo terreno preferito.

Vicino a lei c’era la “sorella” gravel, la Escape. Ma è della prima, vero mezzo da gara utilizzato dal team giallonero, che vogliamo parlare.

Monoscocca Ud

«La Eureka CXS rappresenta un notevole upgrade rispetto all’attuale Eureka CX, che già rappresenta un modello top di gamma nella disciplina -spiega Alessandro Guerciotti Il telaio è un monoscocca in carbonio che utilizza solo fibra ad altissimo modulo. E’ lavorato con resina a freddo in full EPS e questo consente di avere una pressione all’interno dello stampo di circa 12-13 atmosfere».

Una pressione così alta consente una posa del materiale sullo stampo uniforme: il risultato un telaio molto più robusto e lontano da possibile rotture. E al tempo stesso anche molto reattivo.

«Eureka CXS – riprende Guerciotti di ritorno dal cross di Osoppo – sarà utilizzato da Gioele Bertolini, Jakob Dorigoni e Gaia Realini. Ma i ragazzi lo avranno a disposizione a novembre in quanto visti i tempi di Covid ci sono stati dei ritardi nella catena produttiva».

La Eureka CXS esposta alla fiera di Rimini. Chiaramente monta freni a disco
La Eureka CXS esposta alla fiera di Rimini. Chiaramente monta freni a disco

Il giudizio del Bullo

E più o meno dello stesso parere è proprio il Bullo, Gioele Bertolini, che ad Osoppo ha vinto, ma appunto con la Eureka “vecchia”.

«La nuova bici per ora l’ho solo vista e solo toccata con mano, non ci ho pedalato – dice il tricolore in carica – Devo dire che mi ha fatto un’ottima impressione in quanto anche le nostre direttive sono state prese in considerazione. Per esempio tra piantone e ruota posteriore c’è un pochino più di spazio per favorire lo scarico del fango. Inoltre il passaggio dei cavi adesso è totalmente integrato. E questo è un bene: oltre che la pulizia estetica, ne guadagna anche la praticità. Meno sporco tra i cavi, meno possibilità di impigliarsi quando la si prende in spalla.

«Per il resto le geometrie sono identiche e, in teoria, anche la guida dovrebbe essere la stessa. Ma per esprimere giudizi in merito prima va provata».

Allestimento top

Bertolini e compagni, useranno la Eureka CXS montata con lo Sram, ma per la squadra corsa questo sarà il Red (a Rimini era esposta con il Force). Il Bullo però non vuole il monocorona, bensì la doppia. Si trova meglio e ha una scala di rapporti più ampia, a suo dire.

Anche il manubrio, vista l’integrazione dei cavi, sarà integrato e sarà un Fsa. Le ruote restano le Ursus, per un connubio che ormai è più collaudato con Guerciotti.

Infine le gomme. A disposizione l’intera gamma cross di Challenge, quindi quattro tipi di gomme. La più versatile di queste, la Grifo, è quella montata di serie. Almeno nel modello top di gamma.

Bertolini scappa, Dorigoni morde, ma non basta

10.01.2021
4 min
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Due crossisti dall’estremo Nord che lottano nel profondo Sud, per prendersi la maglia tricolore. Quando uscivano dalle curve e si alzavano sui pedali, Gioele Bertolini e Jakub Dorigoni mandavano gli schizzi di fango in aria.

Dorigoni sfruttava la sua potenza sui rettilinei, Bertolini la sua agilità nel fettucciato. E così per tutta la gara, visto che già dopo poco erano in testa a controllare e a controllarsi. Eh sì, sono stati loro due gli indiscussi protagonisti dei campionati italiani di Lecce e reso la gara così entusiasmante. 

Gioele Bertolini (25 anni) in azione
Gioele Bertolini (25 anni) in azione

Controllo totale

Bertolini, tranquillo e furbo, si è visto e rivisto il percorso e tenendo fede a quanto ci aveva detto ieri ha sfruttato ogni finestra di prova. E infatti ha cambiato qualcosa proprio a ridosso del via.

«Ho deciso di abbassare le pressioni a 1.2 bar – dice il Valtellinese – dieci minuti prima del via. Alla fine il terreno ha tirato parecchio nella prima parte, ma era ancora bagnato nella seconda. Bisognava guidare con grande pulizia. Ed è quello che ho fatto. Ho cercato di essere sempre in controllo, nello sforzo e, appunto, nella guida.

«Se Dorigoni accelerava, acceleravo anche io. Non mi sono lasciato intimorire. Ho guidato con un occhio davanti e uno dietro. Ma il dogma era non fare errori».

Bertolini verso Ostenda

Per Gioele, oggi in veste Esercito, si tratta del quarto tricolore nel ciclocross.

«Per me – conclude Bertolini – era importante questa gara perché è la stagione del mio riscatto, dopo i problemi dell’anno scorso. Questa maglia di certo mi dà fiducia in vista del futuro, a cominciare dai campionati mondiali. Adesso andremo tutti in ritiro con il cittì Scotti e ci prepareremo anche per la sabbia che troveremo ad Ostenda».

Conoscendo il Bullo, se parla del futuro allora vuol dire che è più che motivato. Molto probabilmente non avrà i cavalli per tenere a bada Van der Poel o Van Aert, ma se il percorso dovesse diventare tecnico e insidioso lui saprà far valere le sue doti tecniche. E comunque dopo un tricolore si ha tutto il diritto di sognare.

Jakob Dorigoni e sullo sfondo Bertolini che scappa
Jakob Dorigoni e sullo sfondo Bertolini che scappa

Delusione Dorigoni

Uno che ha fame si vittorie come Dorigoni, non si può certo accontentare del secondo posto. L’altoatesino della Guerciotti ci credeva e ci ha provato fino in fondo. Fresco della maglia rosa nel GIC, si è presentato a Lecce con la voglia di strafare e di confermare la maglia tricolore che era sulle sue spalle.

E infatti esordisce con un: «Non sono riuscito a confermare la maglia». Il suo sguardo la dice lunga. All’inizio neanche vuole parlare. Va ai microfoni della Rai solo perché deve. Però appena dopo il traguardo una pacca sulle spalle di Bertolini da parte sua non manca.

«Purtroppo la mia gara è finita nel momento in cui sono scivolato – racconta Dorigoni – Ho speso parecchio per risalire e poi non sono riuscito a chiudere su Gioele. Non bisognava fare errori: lui ci è riuscito e io no. Sapevo che questo tracciato poteva essere molto adatto alle sue caratteristiche e che sarebbe andato forte. La differenza l’ha fatta nella guida. Forse guadagnavo qualcosina nei rettilinei, ma lui ha controllato».

Ed è vero, alla fine i due sono stati i più forti. Lo dimostra il distacco inflitto al terzo, Cristian Cominelli, a quasi un minuto.

La prova elite ha chiuso quella che è stata una vera festa, nonostante le ristrettezze imposte dal covid, altrimenti l’idea di portare il cross in città era davvero vincente.

Teocchi e Bertolini unanimi: «Percorso scivoloso»

10.01.2021
4 min
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Poche ore al via del campionato italiano di ciclocross nella splendida cornice di Lecce. Appena terminata la lunga serie delle prove giovanili, ieri pomeriggio juniores, under 23 ed elite sono entrati in pista per testare il percorso in vista della gara di oggi. Dopo questa ricognizione, abbiamo carpito qualche impressione ad un uomo, Gioele Bertolini, e ad una donna, Chiara Teocchi. Se sul fronte del percorso la pensano allo stesso modo, non è così su quello della tattica.

Il cielo continuava ad essere plumbeo ma non pioveva. In questa situazione la prima annotazione da fare è stata che sono bastati pochi minuti di “riposo” e senza pioggia che il terreno ha iniziato subito a “tirare”, cioè a ricompattarsi.. Quella fanghiglia molle era scomparsa in poco tempo. Confermando quel che ci avevano detto gli organizzatori: questo fondo drena moltissimo. Ma sentiamo Chiara e Gioele.

Chiara Teocchi (24 anni) è stata campionessa europea U23 nel 2017
Teocchi (24 anni) è stata campionessa europea U23 nel 2017

Teocchi attenta

La portacolori dell’Esercito aveva girato un po’ prima degli altri a dire il vero. E aveva fatto tre tornate. 

«Sì, ho fatto alcuni giri ma non li ho fatti velocemente anzi – spiega Chiara – mi sono fermata spesso ad osservare le curve, perché non c’è una traiettoria unica. Dovevo studiarle bene. Nel complesso è un tracciato abbastanza veloce, ma sorpassare sarà molto difficile.

«E’ un percorso interessante, ma soprattutto insidioso. E poi un fondo così non si trova spesso. Sotto è molto duro, ma sopra si è smosso parecchio. Si crea quella patina instabile che lo rende molto scivoloso e se ci sarà pioggia come sembra, lo sarà ancora di più. In queste condizioni è soprattutto l’anteriore a perdere aderenza. Ho studiato anche una posizione specifica per la partenza, che sarà importantissima».

Gioele Bertolini, ha vinto il tricolore di Cx nel 2019
Gioele Bertolini, ha vinto il tricolore di Cx nel 2019

Bertolini all’attacco

La disamina del Bullo è pressoché identica a quella della Teocchi quando si parla del terreno. A tal punto che gli chiediamo se si fosse messo d’accordo con Chiara!

«E’ un tracciato abbastanza veloce ed insidioso in quanto si scivola molto – dice il Bullo – bisognerà vedere per bene nel corso della mattinata come evolverà il terreno con i passaggi delle gare di junior ed U23, perché ho visto che si è scavato. Servirà molta sensibilità nelle curve, sarà importante uscirne veloci. Ci saranno ancora due finestre per provare: una tra junior e donne e una, più breve, prima della nostra gara. Ma credo che la decisione sul setup finale si prenderà dopo la prima prova. Mi prenderò tutto il tempo necessario».

Il fondo del percorso di Lecce 2021
Il fondo del percorso di Lecce 2021

La tattica

«Io credo – dice Chiara – che alla fine verrà fuori anche una gara tattica. A ruota si sta bene. E la mia idea, gambe permettendo, è quella di seguire le migliori. Perché Eva Lechner e Alice Maria Arzuffi sono più avanti. Avendo fatto la stagione in Belgio e Olanda loro due hanno altri ritmi nelle gambe. Dando uno sguardo alle gare delle categorie giovanili non ci sono state volate, ma neanche grandi distacchi».

Gioele la pensa invece un po’ diversamente dalla Teocchi riguardo alla tattica. 

«Non lo so se va vale il discorso dello stare a ruota, perché i rettilinei, a parte un paio, non sono lunghi. La differenza la faranno i rilanci. Ci sarà da vedere chi vuol fare la corsa dura e chi invece vuol renderla lenta. Però che venga fuori una corsa tattica qua… non ci credo. Analizzando le gare di oggi (ieri per chi legge, ndr), seppur di allievi ed esordienti, ho visto gente a testa bassa che cercava di staccarsi a vicenda. Certo, non saranno junior o U23, ma un’idea te la possono dare anche loro: vedi se arrivano in gruppo o se fanno selezione. E la selezione c’è stata. Quindi per me sarà corsa dura. E’ un tracciato per gente scattante. Qui servono i primi 50 metri, poi devi sederti per mantenere. Serve uno scattista tecnico, uno che sappia tenere alta la velocità in curva». 

Per la cronaca, è piovuto in modo incessante per tutta la notte… Ne vedremo delle belle.