Basso Astra 2023, al centro restano versatilità e performance

30.11.2022
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Può una bicicletta da corsa essere al tempo stesso versatile e performante? E’ questa la domanda che i progettisti di Basso si sono posti per la realizzazione della nuova Astra. Due anime in una che hanno sempre contraddistinto questo modello e che oggi vengono esaltate ancora di più. Sempre beneficiando delle tecnologie delle sorelle maggiori di gamma. 

Astra è stata sviluppata attorno alla vita delle persone, per renderla adatta a svariate situazioni, anche diversissime tra di loro. Le sue caratteristiche sono studiate con uno scopo ben preciso: amplificare il lifestyle di chi sale in sella, qualunque sia la sua definizione di ciclista.

Meno nervosa più confortevole

Astra 2023 è un evergreen in continuità con le versioni precedenti, ma capace di perfezionarsi di modello in modello rendendosi più versatile. La sua geometria è la più Basso di tutte, derivata dai modelli d’acciaio. La piattaforma è stata migliorata anno dopo anno, conservando il DNA corsaiolo ma rendendolo trasversale e adatto anche a chi non è un atleta che va in bici tutti i giorni. Un attento lavoro sui dettagli l’ha resa meno nervosa e più confortevole.

Una trasformazione realizzata senza stravolgere le linee del modello precedente, ma donando un’anima che risulta essere differente in base a chi la utilizza. Astra è una bici in grado di adattarsi a più stili di guida fornendo il giusto supporto in termini di divertimento e affidabilità quando i chilometri aumentano. 

Funzionalità ed estetica

A esaltare l’indole performante che non rinuncia al comfort c’è il telaio in carbonio che permette di contenere il peso attorno a 980 grammi. Le soluzioni tecnologiche di alto profilo di casa Basso rendono Astra ancora più versatile, prendendo campi di azione che abbracciano ogni componente della bici. I cavi sono integrati con tecnologia Paradigma. Un sistema di cablaggio composto da attacco manubrio, serie sterzo e spessori studiato per la massima compatibilità con i gruppi disponibili sul mercato. 

Il sistema 3B Clamp System Gen II è la soluzione di fissaggio del tubo sella totalmente mascherato che risulta invisibile sul telaio. Questa tecnologia di Basso conferisce al sistema 3B una funzione anti-vibrazione, che migliora l’esperienza di guida elevando il comfort sulle superfici irregolari e sconnesse. Infine il passaggio dei copertoni arriva ad ospitare pneumatici fino a 35 mm per un’ampia scelta disponibile. 

Allestimenti e prezzi

Astra è uno dei fiori all’occhiello di Basso. Completamente realizzata in Italia dalle mani sapienti dei tecnici, questa bici vanta una personalizzazione totale che va incontro al cliente come per tutte le bici della gamma. 

Il manubrio è l’All Road by Microtech che aumenta la sicurezza e il comfort, mantenendo l’estetica pulita. L’Explorer Rear Axle è il perno postierore con chiave integrata, che permette l’assemblaggio e lo smontaggio delle ruote oltre che la regolazione e la viteria dell’attacco manubrio. Infine c’è la compatibilità con il Basso Ecosystem, l’ecosistema Basso pensato per dare la possibilità ad ogni ciclista di accessoriare la propria bici garantendo bellezza estetica, qualità, affidabilità e sicurezza.

I gruppi disponibili sono cinque: Shimano Ultegra Di2, Shimano 105 Di2, Campagnolo Chorus, Sram Force AXS e Sram Rival AXS. Le ruote selezionabili invece sono due, Microtech MR Lite e Microtech RE 38. Il prezzo di Astra 2023 parte da 3.943 fino ai 5.428 euro e questo la rende estremamente competitiva nel proprio segmento di riferimento. Sarà disponibile in negozio da gennaio 2023. 

Basso

Basso Vega Gravel, la e-bike adatta a tutti

25.10.2022
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Basso propone una bicicletta trasversale e accessibile, progettata per muoversi comodamente in città o per avventurarsi su strade bianche potendo contare su un’assistenza elettrica di oltre 220 chilometri. Si chiama Vega e incarna tutta la voglia di rendere accessibile le avventure in sella a tutti gli appassionati e non. 

Per la progettazione di questa e-bike la casa italiana ha combinato alcuni dei modelli più iconici della sua storia recente. Vega vanta infatti una discendenza illustre: Tera, da cui eredita le geometrie studiate per il comfort, e Volta, con cui condivide il proprio cuore tecnologico. Il tutto tradotto in un’indole precisa e maneggevole, adatta a ogni tipo di strada. 

La batteria da 500 Wh offre un’autonomia che può arrivare fino a 220 chilometri
La batteria da 500 Wh offre un’autonomia che può arrivare fino a 220 chilometri

Un nome rappresentativo

Una bicicletta che rende il gravel terreno fertile per ogni ciclista, aprendo alle infinite possibilità di emozionarsi in sella. Il nome, che in spagnolo nel suo significato generico indica un territorio piano o pianeggiante, ben irrigato o comunque provvisto di acque sì da consentire una coltivazione intensiva o specializzata (Treccani). Viene più particolarmente applicato alla regione che si stende ad Ovest e a Sud di Granada, in Andalusia, regione detta appunto, per antonomasia, “La Vega”. 

Ispirandosi a questa filosofia Basso ha voluto creare una bici che godesse di ibridazione trasversale. Un modello elettrico in grado di combinare elementi per creare una nuova identità. Vega Gravel è quindi la somma che esalta le singole parti, per permettere a chiunque di esplorare, che sia su asfalto o su ghiaia.

Telaio versatile

Il telaio è in alluminio (6061 triple butted) con forcella in carbonio per garantire precisione di guida e una sterzata prevedibile e sicura, anche quando si pedala con le borse cariche. Il passaggio copertoni arriva fino a 45 mm per maggiore versatilità e comfort in ogni situazione. Predisposta al montaggio di accessori come: portapacchi, parafanghi e reggisella telescopico, attacchi porta borraccia e borsa anche sul tubo orizzontale.

La geometria è adatta a ogni tipo di fisicità ma la taglia S, molto sloping (inclinata), è la più ricercata dal pubblico femminile per la comodità che offre. Il buon posizionamento consente di beneficiare di una guida più efficiente, della massima performance e del miglior comfort. Disponibile in quattro taglie: S, M, L e XL.

Propulsione italiana

Il motore è il Polini EP3 + Evo, con più di 75Nm di coppia 250 W di potenza. La batteria integrata Polini da 500 Wh, cinque livelli di assistenza personalizzabili arriva fino a 220 chilometri di assistenza. Un sistema propulsivo compatto, potente e durevole, compatibile con la bottle battery extender che aggiunge ulteriori 250Wh di assistenza.

Equipaggiata con display TFT Polini di facile lettura grazie a uno schermo a colori da 2,5 pollici adattive light, ovvero con adattamento automatico del colore e dell’intensità in base alla luce dell’ambiente. Un vero e proprio computer di bordo che mostra in maniera accurata la potenza di pedalata del ciclista, la cadenza, la potenza del motore e l’autonomia residua.

Versioni e prezzo

La nuovissima Basso Vega è pronta a stupire e a mettersi al servizio del ciclista per affrontare avventure e pedalate in compagnia. Sarà disponibile da novembre con la possibilità di scegliere tra due colorazioni: Anthracite e Clay Beige. I prezzi per la versione gravel partono da 3999 euro. In più da febbraio 2023 verrà lanciata anche la versione Urban con prezzi a partire da 3499 euro. 

Basso

Basso Diamante, il nuovo gioiello devoto alle pendenze

02.08.2022
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Otto evoluzioni in ventidue anni dalla sua nascita. La nuova Diamante 2023 ha nel suo Dna tutta l’essenza di Basso. Tra le sue linee sinuose e i tubi circolari scorre lo spirito della casa trevigiana. Una bici che ha subito un processo di costante e minuzioso miglioramento, lavorato su dettagli invisibili, capace di unire l’innovazione tesa al futuro e l’eredità di oltre quarantacinque anni di Basso.

Il suo design è unico ed è frutto di una progettazione complessa. La vocazione di questa bici rimane quella rivolta alle salite e alle discese. Stabile, reattiva, leggera e maneggevole, tutte caratteristiche che fanno di questa Diamante un gioiello inossidabile. 

Il manubrio piatto ha il passaggio cavi interno per conservare la linea pulita tipica della Diamante e il suo coefficiente aerodinamico
Il manubrio piatto ha il passaggio cavi interno per conservare la linea pulita tipica della Diamante e il suo coefficiente aerodinamico

Indole

Arrivata alla sua ottava generazione questa Diamante non si snatura e rimane la bici della gamma Basso ideale per le gare. Per affrontare salite e discese nelle migliori condizioni. Il suo peso ne è la dimostrazione e una solida garanzia. Gli ingegneri sono riusciti a ridurlo ulteriormente di oltre 200 grammi, permettendo di montare la bici completa restando a ridosso del limite di peso UCI (6,8 kg). 

Una bici che trova il suo habitat naturale quando la strada tende a salire o scendere qualunque sia la pendenza. Ogni pedalata viene massimizzata per essere efficace e fare risaltare le caratteristiche tecniche di questa Diamante. 

I foderi della forcella anteriore hanno un alloggio che può ospitare coperture da 32mm
I foderi della forcella anteriore hanno un alloggio che può ospitare coperture da 32mm

Feeling immediato

Diamante è una bicicletta versatile, progettata per esaltarsi quando la strada si fa più impegnativa La geometria rispecchia tutti gli studi e l’esperienza che Basso dispone dai suoi quarantacinque anni di storia. La lavorazione manuale del carbonio, capace di raggiungere prestazioni assolute attraverso soluzioni tecnologiche all’avanguardia è la dimostrazione della sua forza dinamica. 

La struttura è determinata dal triangolo posteriore a 400 millimetri, che consente di alloggiare coperture fino a 32 millimetri. Il passo anteriore è stato allungato rispetto alle versioni precedenti così da permettere reattività alle basse velocità e stabilità alle alte.

Il feeling e la maneggevolezza sono garantiti dalla struttura solida e robusta in combinazione alla leggerezza che contraddistingue questa Diamante. 

Il carro posteriore si appoggia leggermente più in basso in modo da conferire rigidità e reattività immediata
Il carro posteriore si appoggia leggermente più in basso in modo da conferire rigidità e reattività immediata

Tubi circolari

Un’estetica senza tempo, capace di interpretare il contemporaneo proiettandolo nel futuro. La ricerca dell’equilibrio tra leggerezza e stabilità, sfrutta al massimo le caratteristiche del carbonio lavorato a mano con cura. Lo spessore dei tubi è stato studiato minuziosamente per conferire leggerezza e reattività in salita e stabilità in discesa, anche a velocità elevate.

Nelle zone dove si genera e scarica l’energia, specialmente in quella del movimento centrale e dello sterzo, la forma circolare, oltre a ridurre lo spessore e il peso dei tubi, conferisce maggiore rigidità torsionale. In questo modo tutta l’energia della pedalata si traduce in avanzamento e precisione di guida. Questa soluzione permette di ottenere maggior leggerezza, rigidità e controllo, col risultato di non disperdere mai potenza.

Il manubrio è l’Integrato Levita e vanta un peso piuma di 330 grammi
Il manubrio è l’Integrato Levita e vanta un peso piuma di 330 grammi

Caratteristiche tecniche

La nuova Diamante è un concentrato di pregi inconfondibili e caratteristiche uniche. Il peso del telaio si ferma a soli 760 grammi nella taglia 53. Il Carbonio modellato è il Toray 40t e 30t con Faw 50. Il reggisella vanta due diverse opzioni di arretramento e il sistema di serraggio è il 3B Gen 2.

La serie sterzo è la Integrated Cables che permette di coprire il passaggio cavi e conferisce un movimento di sterzata preciso e fluido anche su taglie più piccole. Il manubrio è Integrato Levita da 330 gr nella misura 110×420, con compatibilità con Basso Accessories Ecosystem. Il passaggio per gli pneumatici è predisposto fino a 32 millimetri di larghezza per poter montare una vasta gamma di coperture. 

Versioni e prezzo

Un’altra forza di Basso che si trasferisce direttamente anche sulla Diamante è la totale possibilità di configurazione. Sul sito è infatti disponibile in tre colorazioni: Opal White, Stealth, Candy Red.

I prezzi partono da 7.801 euro per la versione con gruppo Ultegra Di2 8170 e ruote Microtech RE38 Disc.

Basso

Pietrobon: dal Cycling Team Friuli alla Eolo-Kometa

03.02.2022
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Tra le tante novità di questo 2022 c’è il passaggio di Andrea Pietrobon al team Eolo-Kometa, nella formazione under 23. Squadra che nella stagione 2022 avrà al suo interno tanta Italia. Dopo due anni corsi con il Cycling Team Friuli (foto Scanferla in apertura), il giovane corridore veneto si è accasato nel team di Basso e Contador.

«I primi contatti con la Eolo li ho avuti a maggio della scorsa stagione – ci racconta – prima del Giro d’Italia under 23. Poi tra luglio e agosto ho avuto dei problemi fisici che mi hanno condizionato il resto dell’anno. Inizialmente sarei dovuto passare con il team professional, ma vista la situazione ho parlato con Ivan Basso e abbiamo deciso di fare le cose con più calma».

Come stai? I problemi sono alle spalle?

Sì, come detto abbiamo deciso di fare le cose con più calma e, in fondo, va bene così. Già nel 2021 ho avuto modo di parlare con i medici della Eolo e sembra che si sia individuata la soluzione. L’obiettivo è trovare la condizione e ritornare ad andare forte, poi verso metà stagione vedremo se fare lo stagista con la professional.

La preparazione è andata bene?

Tutto secondo i piani, a dicembre ho fatto il primo ritiro con la squadra al completo (team under 23 e professional, ndr). Eravamo ad Oliva, vicino a Calpe. Ho avuto modo di lavorare bene e di parlare con Ivan e di conoscere lo staff. L’organizzazione è al top, hanno uno staff preparatissimo e numeroso. Ci sono tanti meccanici, allenatori, medici, sei sempre seguito al meglio.

Andrea Pietrobon, a sinistra, con il procuratore Scimone e Matteo Fabbro
Andrea Pietrobon, a sinistra, con il procuratore Scimone e Matteo Fabbro
Che differenze hai trovato?

Non molte, al Cycling Team Friuli abbiamo sempre lavorato bene e con uno staff di primo livello, come qui. Il team è molto “italiano” e quindi anche trovare il feeling con compagni e staff è stato semplice.

Con Basso cosa vi siete detti?

Abbiamo parlato un po’ della mia condizione, di come sto e dei programmi. Lui è eccezionale, mette tutti a proprio agio ed è davvero disponibile. Ha una tecnica di comunicazione ed un’empatia invidiabili, non è un caso che il team sia cresciuto tanto in così poco tempo.

A gennaio come ti sei allenato?

Ho fatto un mese alle Canarie, sono tornato l’1 febbraio, ho fatto tre settimane in compagnia di Aleotti e Fabbro e una settimana da solo.

Ti sei confrontato anche con loro sulla tua scelta?

Sì, mi hanno detto di non aver fretta, mi fido molto di quel che mi dicono. Noi del Cycling Team Friuli siamo una vera famiglia. I rapporti con Aleotti poi sono sempre stati buoni, ho corso con lui nel 2020 e ci siamo sempre confrontati in maniera serena.

Andrea Pietrobon ha corso due stagioni con il Cycling Team Friuli. Qui con il diesse Boscolo
Andrea Pietrobon per due stagioni con il CT Friuli, qui con il ds Boscolo
Gli obiettivi per la stagione quali sono?

Inizierò a correre il 19 febbraio in Spagna, gran parte delle corse saranno lì. Oltre a ritrovare il colpo di pedale mi piacerebbe fare qualche gara con la nazionale, come lo scorso anno. Sarebbe bello partecipare alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali

Sarete tanti italiani nella squadra under 23?

Siamo sette. Sebastiano Minoia, Edoardo Alleva, Gabriele Raccagni, Manuel Oioli, Andrea Montoli, Davide Piganzoli ed io. Non sentirò la mancanza dell’Italia, ora mi aspetta un bel mese di febbraio in Spagna tra il ritiro, di nuovo ad Oliva, e le prime gare. Poi tornerò a casa.

Basso, la nuova Tera tra comfort e prestazione

26.04.2021
2 min
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La Tera è una bici gravel del marchio italiano Basso: che nasce per affrontare percorsi insidiosi in totale sicurezza, con una guidabilità facile ed efficiente. Una bici realizzata con due materiali: alluminio nella parte anteriore, carbonio per quanto riguarda il carro posteriore. Quest’ultimo è vincolato al tubo verticale tramite un unico punto di infulcro. La laminazione del carbonio è stata studiata per ottenere una struttura ammortizzante rispetto alle sollecitazioni verticali, rigida sul piano orizzontale, al fine di mantenere il controllo del mezzo anche lungo i sentieri più difficili.

Il carro in carbonio si innesta così sul tubo piantone
Il carro in carbonio si innesta così sul tubo piantone

Una bici biammortizzata che vuole ottenere i maggiori benefici dall’utilizzo del carbonio e dell’alluminio, creando un’importante connubio di qualità e prestigio, per un risultato sicuro: la massima efficienza nella trasmissione dei watt.

Sicura per affrontare ogni terreno

Per garantire il massimo della sicurezza il passaggio dei fili è interno, così da non comprometterne la guidabilità, che grazie alla robusta forma delle tubazioni, riesce ad essere confortevole e al tempo stesso precisa, anche su superfici dissestate. Una bici che tiene conto anche della scorrevolezza, grazie a una forcella larga che consente un passaggio della ruota fino a 45 millimetri. Non manca nulla in termini di prestazioni e sicurezza.

La parte anteriore della nuova Tera è in alluminio
La parte anteriore della nuova Tera è in alluminio

La bici è adatta ad ogni tipo di escursione, lo dimostrano anche gli appositi punti di fissaggio sul telaio per montare le borse, che consentono di effettuare dei viaggi in bikepacking, portando con sé tutto il necessario.

La bici è disponibile in due colorazioni, verde e grigia. Il prezzo consigliato al pubblico è di 1.920 euro.

www.bassobikes.com

Puppio, la cultura del lavoro prima di tutto

21.10.2020
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Antonio Puppio da due anni milita nella formazione Kometa-Xstra Cycling, la Continental spagnola guidata da Ivan Basso e Alberto Contador. 

Quella appena conclusa è stata per il corridore varesino stagione d’investimento. Nel senso che è mancato l’acuto, ma ha accumulato molta esperienza. Va detto che il 21 enne di Samarate ha corso moltissimo con i pro’: in pratica è andato all’università. La facoltà? Lavoro e vita da corridore.

«In questi giorni – racconta Puppio – ho già iniziato con le attività alternative: qualche camminata, palestra e Mtb. E ci vuole perché il 2020 è stato breve ma intenso. Ho fatto molte gare di alto livello e devo dire che il feeling è stato buono. Mi sono sentito a mio agio con quei ritmi.

«Dopo la quarantena abbiamo avuto l’opportunità di rivedere i nostri obiettivi. Se in una stagione normale fai dei programmi che vanno da febbraio ad ottobre e punti ad andare forte in un certo periodo, quest’anno è stato gioco forza che si cercasse di andare tutti forte per il tempo che restava».

L’anno scorso Puppio ha disputato i mondiali a crono U23
L’anno scorso Puppio ha disputato i mondiali a crono U23

Esordio a doppia velocità

Il varesino parla in modo calmo. Racconta che correre con i pro’, specie nelle gare in cui ci sono squadre WorldTour, è parecchio differente.

«Sono due modo differenti di fare la corsa e di soffrire. Nelle gare dei pro’ è tutto più ordinato. Soffri perché quando una WorldTour decide di andare forte si va forte davvero. Negli U23 magari soffri anche di più ma non sai quando. Magari l’attacco buono arrivano all’inizio e non sono dei più forti, ma dei più coraggiosi o di chi si ritrova al posto giusto al momento giusto.

«Ricordo il mio debutto tra i grandi alla Vuelta Murcia 2019 con Valverde in maglia iridata. C’era una tappa per velocisti. Si andò tranquillamente. La velocità aumentò solo nel finale. Fu un esordio soft. Il giorno dopo invece c’era una tappa mossa. Sì parti a tutta, bagarre totale, e infatti dopo 100 chilometri fui costretto a fermarmi. Mi chiedevo: ma è lo stesso gruppo di ieri?».

Puppio ha compiuto 21 anni ad aprile (foto Kometa Xtra)
Puppio ha compiuto 21 anni ad aprile (foto Kometa Xtra)

Obiettivo crescere

Avere come maestri Basso e Contador non è cosa da poco. Esperienza e carisma non mancano. «Ogni loro parola è importante. Insistono molto sull’importanza del lavoro, sulla serietà, sul fare la vita del corridore. Dobbiamo rispettare una certa routine, impegnarci negli allenamenti, stare attenti a tavola, andare a dormire sempre negli stessi orari. Insomma essere corridori H24».

Ad oggi Antonio Puppio ancora non sa dove correrà il prossimo anno. Tutto è in divenire. Team, procuratore… c’è anche la possibilità che resti alla Kometa, ma una cosa è certa. «Io – dice il varesino – voglio fare il corridore e arrivare al massimo livello».

Basso Diamante SV rigida e filante

10.10.2020
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Prova su strada della Basso Diamante SV 2020. Telaio in carbonio con profili aero. Lavorazioni esclusive per sterzo e reggisella. Carro di appena 400 millimetri. Pendenti rinforzati con l'archetto nonostante l'adozione di freni a disco. Gruppo Campagnolo Super Record. Un piacere da guidare.

Stabilità, precisione, velocità: la Basso Diamante Sv, anche nella versione 2020, racchiude tutte queste qualità. L’abbiamo voluta testare anche per capire meglio (a breve) l’evoluzione 2021 che, pare, sia un qualcosa di unico sia dal punto di vista tecnico che nella raffinatezza estatica.

Guida precisa

La Diamante si pone al vertice della gamma Basso. La sigla SV sta per Super Veloce. E’ una bici aerodinamica, basta vedere le forme dei tubi, a goccia o affusolati, per fendere e scaricare meglio l’aria. 

Partiamo dall’anteriore. Forcella e tubo di sterzo non hanno angoli particolari, tuttavia il rake accentuato della forcella e i suoi steli così larghi e sottili richiedono un po’ di chilometri per trovare il giusto feeling. A volte si ha la sensazione di avere tra le mani una bici da crono. Quando si è in piedi infatti all’inizio la bici sembra “dura” da far oscillare (resta dritta) poi “cade” all’improvviso. E’ una sensazione che magari non è piacevole, ma una volta che si è presa confidenza vi darà gioie immense. Quali? Ci si alza più composti e in in curva, specie nell’ingresso, è chirurgica.

Il retrotreno

Ecco il punto forte della Diamante SV. Pensavate che un carro da 400 millimetri fosse impossibile da avere su una bici con freno a disco? Beh, vi sbagliavate. E’ sopratutto questa soluzione tecnica e un tubo piantone abbastanza dritto (74° nella taglia M) che la rendono così reattiva, anche in salita. Adesso capiamo perché la forcella ha un rake leggermente più ampio: altrimenti la bici scapperebbe via!

I foderi pendenti sono stati abbassa, seguendo le moderne linee. Inoltre resta l’archetto tra questi due tubi, così da far eccedere la Diamante in rigidità. Il piantone con quella sorta di carenatura posteriore è davvero massiccio. La dispersione di energia è davvero nulla.

Basso style

Collarino reggisella, serie sterzo e spessori sotto all’attacco manubrio, sono dei veri gioielli “made in Basso”. Curati, consentono regolazioni al millimetro e un grande impatto estetico. La chiusura del reggisella è scomparsa, integrato nel piantone. Il reggisella si serra con due piccole viti a brugola.

Infine, uno sguardo alla componentistica che non poteva che essere top! Campagnolo è il gruppo Super Record 12 velocità e Campagnolo sono le ruote, le Bora One Disc da 35 millimetri. Perfette per chi ama una bici sì veloce, ma al tempo stesso “snella” per la salita. Il peso così allestita è di 6,7 chili.

E a proposito di allestimenti, Basso lascia spazio al cliente. Anche per questo la forchetta del prezzo è molto elevata.