Le Dolomiti Bellunesi racchiudono un territorio di una bellezza che lascia senza parole. All’interno di questo territorio si susseguono vette imponenti, come le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada, ma anche laghi e parchi naturali. Il Giro d’Italia ha, da sempre, legato la sua grande tradizione a queste montagne, teatro di grandi battaglie. Gli appassionati avranno ancora negli occhi la vittoria di Vincenzo Nibali alle Tre Cime di Lavaredo nel 2013, incorniciata da una nevicata che rese ancor più grande l’impresa del messinese.
Le montagne di Venezia
“Dolomiti Bellunesi – the mountain of Venice” (DMO) è il marchio nato da poco più di un anno, che racchiude l’intento di collegare sotto un unico progetto un territorio tutto da vivere. Ancora una volta il Giro si collega a questo territorio: in occasione della 19ª tappa la carovana partirà proprio da Belluno e sarà cullata da questi paesaggi che doneranno un tocco scenico speciale alla lotta per la maglia rosa.
L’intento di Michele Basso, direttore di DMO, è quello di collegare, grazie alla bici, questi due territori così vicini ma così diversi: Venezia e le Dolomiti Bellunesi. Il simbolo di unione più grande è proprio una ciclabile, che da Venezia porta a Monaco di Baviera. Un viaggio di 560 chilometri nella storia in sella alla propria bici, i servizi non mancano, sia di trasporto (con bus e navette) sia tecnici (con numerosi punti di assistenza lungo il percorso).
Uno sguardo al futuro
La ciclabile Venezia-Monaco di Baviera condurrà i cicloturisti attraverso paesaggi e borghi magnifici. Uno di questi è Cortina d’Ampezzo, che insieme a Milano, nel 2026 sarà luogo ospitante delle Olimpiadi invernali. Un paese che ha unito la sua fama di meta turistica a quella dell’evento sportivo invernale più importante al mondo; Cortina, infatti, ha già ospitato le Olimpiadi invernali nel lontano 1956.
Un salto nella leggenda
E’ proprio la maglia rosa, simbolo del primato al Giro, che su queste salite ha acquisito ancor più posto nella leggenda sportiva. In particolare, sulle due salite che i corridori affronteranno proprio nel corso della tappa numero 19: Passo Pordoi e Passo Fedaia. La prima fu teatro di battaglie antiche tra due corridori che grazie alla loro gesta diedero vita ad una rivalità sportiva destinata a durare per sempre: Coppi e Bartali. Sulle pendenze del Pordoi i due si scontrarono due volte, nel 1940 e nel 1947.
Il Passo Fedaia, teatro di arrivo della tappa di sabato, nel 1998 vide issare sulla sua cima una bandiera con il teschio, simbolo del pirata Marco Pantani. Sulle micidiali pendenze che portano in cima al Fedaia il Pirata timbrò il biglietto che lo portò alla conquista della maglia rosa a Selva di Valgardena. E pochi mesi dopo, anche a quella del Tour de France, firmando una indimenticabile doppietta a tinte tricolori.
Assaporare il territorio
Tra un viaggio e l’altro, in sella alla propria bici, ci sarà anche la possibilità di fermarsi e assaggiare tutte le prelibatezze che questi territori hanno da offrire. Sono numerose, infatti, le possibilità di assaggiare la cucina tipica: malghe, ristoranti, caseifici ed i suggestivi mercatini a cielo aperto. Le particolarità culinarie sono per tutti i gusti, dai più decisi ai più delicati, la varietà è infinita.
Per chi non vuol farsi cogliere impreparato, la Provincia di Belluno ha incaricato recentemente il Touring Club e Slowfood che hanno pubblicato un’intera guida dal titolo: “Belluno, Feltre, Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti Venete. In montagna, tra città d’arte e celebri vette, valli e sapori d’alta quota”, ricca di itinerari golosi e curiosità sui prodotti tipici.