Leonard infila Sciortino: assaggio di futuro a casa Ballerini

20.03.2022
6 min
Salva

Franco Ballerini s’è fermato a pochi chilometri da casa e ancora adesso si fa fatica a crederlo. Stamane, alla partenza della corsa che porta il suo nome – Ballero nel Cuore – nel bar di Masiano la moglie Sabrina aiutava sua sorella al banco del bar di famiglia. Il babbo faceva gli onori di casa, mentre il gruppo degli juniores si andava formando tra la verifica dei rapporti e le chiacchiere dei direttori dopo l’inverno ad allenarsi e fare progetti.

Al via anche Sabrina Ricasoli, moglie del Ballero e madrina del Team Franco Ballerini
Al via anche Sabrina Ricasoli, moglie del Ballero e madrina del Team Franco Ballerini

I fiori per Franco

Alla fine della giornata, al cippo che ricorda il punto dell’incidente, a deporre i fiori si è presentato un giovane canadese da poco arrivato in Italia: Michael Leonard. E’ stato lui a staccare tutti sulla salita finale della corsa, piegando a fatica il caparbio Sciortino. Eravamo curiosi di vederlo: il direttore sportivo del Team BalleriniAndrea Bardelli – ce ne parlava da mesi.

«La squadra ha lavorato davanti tutto il giorno – dice – per me è stato facile in salita, mi hanno portato nella posizione e sono riuscito a vincere». Poi di colpo comincia a parlare in italiano.

«Grazie mille a tutta la squadra Franco Ballerini e Bardelli – dice – perché hanno fiducia in me. So che Franco Ballerini era un campione, la sua famiglia è vicina alla squadra. Viene da qui ed è fantastico essere riusciti a onorare la sua memoria. Conosco la sua storia, indosso la sua maglia e ne sono orgoglioso».

Salvoldi in moto

Corsa frenetica nella prima parte, con 22 giri di un circuito di circa 3 chilometri corsi a velocità notevole. Per essere la prima corsa di stagione, abbiamo pensato vedendoli passare, ci stanno dando dentro parecchio. Con 109 corridori al via, a fronte dei 120 iscritti, parecchie squadre sono rimaste fuori per la limitazione dei partenti imposta dalla Federazione.

Dalla moto, il cittì Salvoldi ha seguito i ragazzi in vista delle prime convocazioni
Dalla moto, il cittì Salvoldi ha seguito i ragazzi in vista delle prime convocazioni

Prima del via, due parole con il neo cittì Dino Salvoldi hanno fatto la sintesi del movimento di casa e quello all’estero.

«Ho trovato dei direttori sportivi molto più preparati e disponibili di quel che mi dicevano – raccontava Dino, che ha seguito il finale dalla moto – e con loro ho potuto ragionare di tutta una serie di tematiche. Questa categoria ormai prepara al professionismo e la situazione di casa nostra, assieme alla francese, è diversa dal resto del mondo. Gli italiani hanno un grande movimento che però corre quasi esclusivamente in casa in confronti limitati dal numero dei partenti. All’estero ci sono meno tesserati, ma l’attività degli juniores è tutta internazionale. Di fatto c’è un gruppo di atleti che si confronta tutto l’anno in gare internazionali e per questo crescono. Non hanno la limitazione delle corse a tappe, i nostri invece per tutelarli li teniamo parecchio a freno».

La prima ricaduta visibile sta nel fatto che la stagione internazionale della categoria si è aperta il 27 febbraio con la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, mentre i nostri hanno iniziato oggi. E le convocazioni azzurre per la Gand-Wevelgem di domenica prossima saranno fatte sulla parole dei diesse, sugli allenamenti seguiti e il buon nome dei corridori messo in mostra nel 2021.

L’azione decisiva di Leonard nell’ultimo chilometro, dove ha staccato Sciortino
L’azione decisiva di Leonard nell’ultimo chilometro, dove ha staccato Sciortino

Un messaggio a Bardelli

Di Leonard si dice un gran bene. Chi ne segue i test parla di valori pazzeschi, con watt per chilo da campione fatto e finito. Attorno al suo nome pare si aggiri qualche procuratore e la Quick Step avrebbe già fatto un assaggio. Ma ciò che più stupisce del ragazzo sono la bontà del suo sguardo e la grande educazione.

«E’ la prima corsa – dice dopo l’arrivo – ma ogni cosa che sogno da quando corro in bici è qui. L’Italia è la casa del ciclismo e penso che la Franco Ballerini rappresenti lo spirito del ciclismo italiano. Li ho conosciuti al Tour du Leman, in Svizzera, e sono rimasto colpito. Era la sola squadra che lavorasse insieme e così ho mandato un messaggio a Bardelli e ho detto che volevo esserne parte. La squadra più organizzata nel ciclismo giovanile».

Michael Leonard e il diesse Bardelli dopo la vittoria
Michael Leonard e il diesse Bardelli dopo la vittoria

Foto di famiglia

Fermi a bordo strada nel tratto in salita del primo circuito, una signora con i capelli bianchi e un uomo entusiasta incitavano il gruppo in inglese, tanto che avevamo pensato potessero essere i suoi genitori. La conferma è venuta dopo il traguardo, quando papà Peter e mamma Jill, assieme alla sorellina Annie, hanno posato con Michael dopo il podio.

«Quando ci ha detto che sarebbe venuto in Italia – ride Jill – io ero un po’ nervosa, ma quando è venuto ci siamo fidati e ora è davvero felice. Siamo arrivati la settimana scorsa e resteremo altri otto giorni. Per visitare i posti, incontrare la squadra e vedere la prima corsa».

«E’ tutto fantastico – fa eco suo marito – la squadra è stata favolosa. Sabato prossimo è il suo compleanno, compie 18 anni, non potevamo lasciarlo a festeggiare da solo questa splendida età. La squadra è meravigliosa, lui è contento. Ha cominciato con il triathlon, poi è passato al ciclismo correndo in casa. Ha iniziato anche ad allenarsi anche in pista. Siamo stati in Belgio, poi torneremo a casa e lo seguiremo dal computer».

A piccoli passi

Michael fa tutto quello che gli dicono, preso dalla felicità, dagli abbracci dei compagni e dall’intercalare vigoroso e toscano degli appassionati che girano attorno alla squadra. Anche Scinto con le stampelle, pur cercando di restare distaccato.

«Il mio sogno è passare professionista – racconta – ma questa è solo la prima corsa. Farò tutto passo dopo passo, prendendomi il tempo giusto per crescere».

Mentre a Masiano iniziano premiazioni e festeggiamenti, noi prendiamo la via verso Sesto Fiorentino per rendere omaggio questa volta ad Alfredo Martini. Due omaggi così importanti nello stesso giorno valgono bene una corsa in autostrada.