Giro d'Italia Ciclocross, Gallipoli, 2020, podio finale

Gallipoli chiude la fase uno. E adesso?

02.11.2020
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Il Giro d’Italia, scattato da Jesolo, sbarca a Gallipoli nella sua quinta tappa, l’ultima della prima fase. La cittadina pugliese, teatro in passato anche della rassegna iridata, si è confermata terra ideale per il ciclocross, sicuramente in una veste diversa da quella che siamo abituati a conoscere: niente fango, nessun’ascesa terribile, ma tanta sabbia, per un tracciato diverso dal solito e forse per questo anche più affascinante.

Sport e turismo

Gestirlo non era facile, lo sanno bene all’Ecoresort Caroli Hotels Le Sirene, considerando ad esempio che il circuito attraversava anche la provinciale 239, figurarsi che cosa significa dover gestire il traffico automobilistico come per una gara di ciclismo su strada o di corsa a piedi. Una cosa insolita per il ciclocross, ma lamentele non ce ne sono state e questo è un grande segnale: «A dispetto del difficile momento che tutti stiamo vivendo – sono le parole del responsabile organizzativo della tappa di Gallipoli, Attilio Caroli Caputo – abbiamo sempre creduto che poteva essere una grande giornata di sport capace di dare un contributo anche al turismo, uno dei settori più danneggiati dalla pandemia e la nostra scommessa è stata vinta alla grande».

Piccola pausa

Dopo Gallipoli, il Giro d’Italia si prende ora un po’ di riposo, lasciando spazio a Europei e prove internazionali. Se ne dovrebbe riparlare il 13 dicembre a Ferentino (FR) prima del gran finale di Sant’Elpidio a Mare (FM) dell’Epifania, ma il condizionale è d’obbligo, letteralmente impossibile programmare quel che avverrà in Italia come nel resto d’Europa di qui a un mese.

L’ASD Romano Scotti lo sa bene, ha messo in preventivo anche uno stop anticipato che, per come sta andando la challenge, sarebbe estremamente doloroso, considerando gli oltre 700 corridori che ad ogni prova si sono presentati al via. La speranza è che questo mese serva per ridurre la diffusione del contagio e ritornare a correre con più serenità, pensando che ormai, alle disposizioni regolamentari di questo particolare periodo della stagione e della nostra vita, ci si è fatta anche l’abitudine.

Jakob Dorigoni, Cristian Cominelli, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli

Ladispoli, Dorigoni fa tris

19.10.2020
2 min
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Terza gara e terza vittoria per Jakob Dorigoni (Selle Italia Guerciotti Elite), ma questa volta il trionfo del campione d’Italia non è stato così semplice come ad esempio a Corridonia e prima a Jesolo.

Percorso piatto

Il percorso messo in piedi dagli organizzatori di Ladispoli era molto piatto e privo di grandi difficoltà, salvo qualche single track nel bosco ed era quindi difficile sorpassare e fare la differenza, col risultato che ben presto si sono trovati a confrontarsi testa a testa i due grandi protagonisti del circuito, lo stesso Dorigoni e Cristian Cominelli.

Jakob Dorigoni, Cristian Cominelli, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Jakob Dorigoni batte Cristian Cominelli a Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)
Jakob Dorigoni, Cristian Cominelli, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Dorigoni batte Cominelli (foto Bit&Led Fotografica)

Il crossista della Scott, partito peggio rispetto al rivale, dopo aver agganciato la maglia tricolore ha provato a fare la differenza, ma era praticamente impossibile, così i due si sono trovati a giocarsi la vittoria quasi in volata.

All’ultima curva

Si era infatti capito che decisivo ai fini della vittoria sarebbe stato l’ingresso per primi sull’ultima curva e Dorigoni ha scelto la traiettoria migliore, beffando ancora una volta un Cominelli ancora alla ricerca della sua prima vittoria stagionale. Terza posizione per Antonio Folcarelli (Race Mountain Folcarelli), contento di centrare il podio nella gara di casa, quarto il primo degli Under 23, il biker Davide Toneatti (DP66 Giant SMP) mentre il leader della classifica di categoria Marco Pavan (D’Amico Um Tools) ha chiuso sesto.

Ladispoli rivoluziona le categorie junior Il Giro d’Italia di ciclocross continua a cambiare di continuo scenario fra gli junior, a testimonianza di un certo livellamento dei valori. A Ladispoli (RM), nella tappa allestita dal Team Bike Terenzi insieme all’Asd Romano Scotti che cura l’organizzazione generale del circuito, si è avuto un vincitore diverso rispetto a quelli delle tappe precedenti. A trionfare sul veloce percorso del litorale laziale è stato Bryan Olivo (DP66 Giant SMP), tornato all’attività sui prati dopo aver affrontato nella settimana precedente la gara di categoria dei Mondiali di Mtb a Leogang (AUT). Pur essendo la prova di Ladispoli in contemporanea con un’altra gara titolata di Mtb, gli Europei, Olivo ha optato per il Giro d’Italia e la sua scelta è stata premiata dalla vittoria, davanti al vincitore di Jesolo Eros Cancedda (Gs Sorgente Bradipozzo) e al pugliese Vittorio Carrer (Team Bike Terenzi), curiosamente ancora a secco di vittorie parziali ma salito in cima alla classifica del circuito a testimonianza della sua costanza di rendimento. Questo non fa altro che accrescere l’interesse per l’evoluzione della challenge di categoria, quanto mai incerta e seguita con grande attenzione dal Ct azzurro Fausto Scotti chiamato di qui a poco a diramare le convocazioni per gli Europei. Cambia proprietaria anche la classifica delle pari età (che a differenza degli uomini gareggiano insieme alle categorie assolute più grandi): decisiva la prima piazza a Ladispoli per Alice Papo (DP66 Giant SMP) che è riuscita a chiudere settima assoluta. Ingresso nella Top 10 anche per Lisa Canciani, sua compagna di squadra, terza di categoria Margherita Beatrice Oggero (Elba Bike). Anche qui comunque la parola fine alla sfida per la maglia rosa è ancora lungi dall’essere pronunciata. Bryan Olivo, Eros Cancedda, Vittorio Carrer, Giro d’Italia Ciclocross 2020, Ladispoli

Olivo preferisce il Giro agli europei

19.10.2020
2 min
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Il Giro d’Italia di ciclocross juniores premia Olivo e continua a cambiare di continuo scenario fra gli junior, a testimonianza di un certo livellamento dei valori. A Ladispoli (RM), nella tappa allestita dal Team Bike Terenzi insieme all’Asd Romano Scotti che cura l’organizzazione generale del circuito, si è avuto un vincitore diverso rispetto a quelli delle tappe precedenti.

Juniores, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Juniores in azione a Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)
Juniores, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Juniores a Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)

Olivo, terzo nome

A trionfare sul veloce percorso del litorale laziale è stato Bryan Olivo (DP66 Giant SMP), tornato all’attività sui prati dopo aver affrontato nella settimana precedente la gara di categoria dei mondiali di Mtb a Leogang (AUT). Pur essendo la prova di Ladispoli in contemporanea con un’altra gara titolata di Mtb, gli Europei, Olivo ha optato per il Giro d’Italia e la sua scelta è stata premiata dalla vittoria, davanti al vincitore di Jesolo Eros Cancedda (Gs Sorgente Bradipozzo) e al pugliese Vittorio Carrer (Team Bike Terenzi), curiosamente ancora a secco di vittorie parziali, ma salito in cima alla classifica del circuito a testimonianza della sua costanza di rendimento.

Scotti al lavoro

Questo non fa altro che accrescere l’interesse per l’evoluzione della challenge di categoria, quanto mai incerta e seguita con grande attenzione dal Ct azzurro Fausto Scotti chiamato di qui a poco a diramare le convocazioni per gli Europei. Cambia proprietaria anche la classifica delle pari età (che a differenza degli uomini gareggiano insieme alle categorie assolute più grandi): decisiva la prima piazza a Ladispoli per Alice Papo (DP66 Giant SMP) che è riuscita a chiudere settima assoluta. Ingresso nella Top 10 anche per Lisa Canciani, sua compagna di squadra, terza di categoria Margherita Beatrice Oggero (Elba Bike). Anche qui comunque la parola fine alla sfida per la maglia rosa è ancora lungi dall’essere pronunciata.

Francesca Baroni, Sara Casasola, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli

Baroni, il bis porta la maglia rosa

19.10.2020
2 min
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Dopo due tappe nelle quali aveva mostrato un grande progresso di condizione, Francesca Baroni a Ladispoli ha finalmente centrato il suo obiettivo: vestire la maglia rosa di leader del Giro d’Italia.

La prima a Corridonia

Già vincitrice la settimana precedente a Corridonia grazie anche al perfetto gioco di squadra con Gaia Realini, questa volta la campionessa d’Italia non solo ha fatto il bis di successi parziali, ma è salita anche in testa al circuito ed appare obiettivamente difficile scalzarla. L’ultima a cedere alla portacolori della Selle Italia Guerciotti Elite è stata Sara Casasola (DP66 Giant SMP), terza posizione per Alessia Bulleri (Cycling Cafè Racing Team), solo quarta la ex leader del Giro Gaia Realini (Selle Italia Guerciotti Elite).

Francesca Baroni, Sara Casasola, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Francesca Baroni precede Sara Casasola a Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)
Francesca Baroni, Sara Casasola, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Baroni su Casasola a Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)

Fatica lockdown

Una vittoria, quella della Baroni, che le dà grande sicurezza. Anche lei ha subìto fortemente le conseguenze del lockdown, l’impossibilità di uscire e allenarsi ha influito sulla sua tempistica di preparazione.

«Un po’ mi è pesato perché è stato un periodo surreale – ha detto – non sapevo cosa aspettarmi e per me è stato particolarmente difficile non poter uscire in bici all’aria aperta ma la salute viene prima di tutto, perciò speravo solo che finisse il prima possibile per poter tornare alla vita quotidiana “normale”. Per quanto riguarda la forma non sapevo come potesse essere la mia condizione in confronto alle altre visto che abbiamo corso poco, comunque c’è sempre da lavorare e migliorare per i prossimi appuntamenti».

Donne in salute

L’andamento della gara conferma comunque la salute del movimento, soprattutto in vista di un Europeo dove, al di là delle imprese di Eva Lechner e dell’esperienza internazionale di Alice Arzuffi, anche queste ragazze sperano di potersi mettere in evidenza, considerando anche il fatto che nelle prime 11 posizioni l’unica vera elite era la Bulleri.

Fausto Scotti, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli

Scotti, per gli europei ci siamo quasi

19.10.2020
3 min
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Scotti ha già le idee chiare. Con la terza tappa a Ladispoli, il Giro d’Italia di Ciclocross è alle porte del suo giro di boa: si andrà avanti ancora per due settimane, poi inizieranno le prove internazionali a cominciare dagli Europei in Olanda. Il cittì azzurro, dopo tre intense settimane di gare, ha già un quadro abbastanza adelineato sulla spedizione continentale, il problema semmai è dato da come ci si arriverà data la situazione internazionale della pandemia.

«Diciamo anche “se” ci si arriverà – chiarisce – qui dobbiamo navigare a vista, la stessa Coppa del mondo è stata rivoluzionata rispetto agli inizi. In Olanda ora la situazione è molto grave: noi dovremmo gareggiare all’interno di un centro militare, sicuramente non ci sarà pubblico, ma bisogna vedere se questo per le autorità sarà sufficiente. Io comunque conto di portare una squadra presente in tutte le 6 categorie, ma ridotta nei numeri».

Gruppo giovani, start, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Atleti del gruppo giovani al via di Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)
Gruppo giovani, start, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Ladispoli
Atleti giovani al via di Ladispoli (foto Bit&Led Fotografica)
Cittì Scotti, in base a quanto visto nelle prime tre tappe, quali sono le categorie che godono di maggior salute?

Sicuramente quella che sta dando più spettacolo è quella junior maschile. C’è un grande equilibrio, ma si badi bene, è dato dal valore degli atleti, non c’è un livellamento verso il basso, anzi. Basti guardare la gara di Ladispoli, sono andati migliorando come tempi ad ogni giro, nel finale viaggiavano agli stessi ritmi degli open. Tra i ragazzi abbiamo davvero abbondanza, tanto che sarà difficile fare le scelte, ma credo che andremo con la squadra al completo.

Fra le juniores?

Qui la situazione è un po’ diversa, ma sicuramente 2-3 atlete sulle quali lavorare ci sono. Mi dispiace che non ci sia Lucia Bramati. Si è scelto di farla gareggiare all’estero ed è una decisione che non condivido, anche perché così salta la scuola e non va mai bene. Comunque c’è un certo fermento, il fatto che la Povo sia arrivata settima assoluta è un bel segnale.

Non va altrettanto bene fra le elite…

Ci affideremo a Lechner e Arzuffi che agiscono all’estero, altro di livello sufficiente per un confronto internazionale non c’è. La Lechner ha rinunciato all’Europeo di Mtb in pieno accordo con me e con il Ct della Mtb Celestino, ora farà riposo attivo fino alla gara continentale. E’ indubbio che a livello elite abbiamo un buco, che le under 23 dovranno colmare nel tempo. Lì abbiamo abbondanza di materiale, le ragazze stanno facendo faville: Baroni, Casasola, Realini, ma anche la giovanissima Borello al primo anno di categoria. Sono molto fiducioso su di loro.

In campo maschile Scotti pensa che la situazione sia più florida?

Parzialmente. Fra gli under 23 ad esempio ci sono numeri inferiori rispetto alle ragazze, vedremo fra Toneatti, Leone, Ceolin, lo stesso Pavan chi portare, anche in base alle caratteristiche del percorso olandese. Fra gli elite Dorigoni e Cominelli sono una spanna sopra tutti, anche se Folcarelli sta crescendo bene e potrebbe andare all’europeo anche lui se continua su questi livelli. Dorigoni non ha avuto ancora occasioni di confronto internazionale, ma credo che abbia buoni margini di crescita. Cominelli è un atleta esperto e generoso. Vedremo poi se insieme a loro partirà qualche reduce dagli Europei di Mtb. Mi piacerebbe avere i due Braidot, soprattutto Luca che viene da due medaglie di legno nella mountain bike, è stato sfortunato ma è cresciuto tantissimo. Colledani forse sarà ad Osoppo per la quarta tappa di domenica, su un percorso molto meno veloce di Ladispoli, dove conta la capacità di guida e i biker si trovano molto bene. Credo che dopo domenica avrò le idee già abbastanza chiare su chi convocare.

Corridonia, Giro d'Italia Ciclocross 2020

Corridonia a quota mille

11.10.2020
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Corridonia, facciamo il punto. Trovarsi a gestire quasi 1.000 concorrenti di questi tempi non è cosa facile. Gli impegni legati alla gestione della sicurezza in tempi di pandemia impongono grandissima attenzione. La seconda tappa del Giro d’Italia di Ciclocross a Corridonia è stata un successo proprio perché non si è mai derogato dalla rigida applicazione delle regole.

«Però posso dire che mi sono divertito – afferma il responsabile Alfio Caccamo – anche il meteo altalenante alla fine ci ha consentito di andare avanti per tutta la giornata e con tantissime gare in calendario. Il minimo intoppo avrebbe portato a uno slittamento. Ma così non è stato, tutto ha funzionato bene».

Entusiasta anche il responsabile della kermesse, nonché responsabile tecnico della nazionale Fausto Scotti.

«Sono state tutte gare entusiasmanti, rispetto a una settimana prima c’è stata una crescita generalizzata. C’è grande voglia di correre, speriamo che la crescita dei contagi e i nuovi Dpcm non portino a un nuovo stop, non nascondo che il timore c’è».

Parlando con Scotti, non si può non toccare l’argomento Eva Lechner, dopo l’esaltante medaglia d’argento conquistata dall’azzurra ai Mondiali di mountain bike.

«Ho parlato con Eva all’indomani del suo bellissimo risultato, non è un caso se sul percorso austriaco siano emersi gli specialisti del ciclocross. Con Eva siamo d’accordo che già all’indomani dell’Europeo Mtb di domenica prossima inizierà la stagione internazionale del ciclocross con obiettivo l’Europeo di inizio novembre, poi si prenderà un po’ di sosta per affrontare successivamente la seconda parte di stagione sui prati. Il ciclocross le servirà tantissimo per preparare l’appuntamento olimpico e lei lo sa bene».

Pavan, Corridonia, GIC 2020

Il secondo colpo di Dorigoni

11.10.2020
2 min
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Seconda gara, seconda vittoria per Jakob Dorigoni al Giro d’Italia di Ciclocross. A Corridonia l’evoluzione della prova più attesa, quella degli Elite, è stata un po’ diversa da quello che si era visto a Jesolo, ma i protagonisti sono stati sempre loro, il campione d’Italia e Cristian Cominelli (Scott).

Il portacolori della Selle Italia Guerciotti Elite ha preso il largo già all’inizio, ma senza guadagnare il margine sufficiente per sentirsi al sicuro. La gara è andata avanti così a elastico, ma alla fine l’altoatesino ha chiuso con tutta sicurezza al primo posto davanti al lombardo, terzo posto per Marco Pavan (D’Amico UM Tools) confermatosi il migliore fra gli Under 23. Da notare il numero dei presenti, ben 65 e considerando che tanti specialisti sono ancora assenti. Alcuni in preparazione, altri ancora impegnati in altre discipline. Un segnale molto importante.

Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni, una stagione iniziata bene
Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni, una stagione iniziata bene

«Non ho spinto a tutta – ha spiegato il vincitore – perché la bici sul bagnato scivolava e non volevo rischiare di cadere, così spingevo nei tratti rettilinei ma ho avuto un po’ più di prudenza sulle curve e tutti i tratti un po’ più pericolosi. Sicuramente come percorso quello di Jesolo era più divertente, ma sulla sabbia si possono fare distacchi maggiori. A Corridonia invece la gara è rimasta sempre in bilico».

Il quadro della situazione

«Da come vado, mi accorgo che c’è ancora tanto da migliorare nella mia forma fisica e tecnica. Il peso della lunga sosta per il lockdown si fa ancora sentire. Noi in Alto Adige abbiamo potuto riprendere una settimana prima degli altri, ma questo incide poco. Prima si è lavorato sui rulli e per quanto possa servire, il contatto con la bici, con la strada, con la guida è qualcosa che si sente quando manca. Comunque c’è tempo per recuperare in vista soprattutto degli appuntamenti internazionali, intanto questa maglia rosa rimane il primo degli obiettivi in questa strana stagione».

Realini, Corridonia 2020

Baroni-Realini, tappa e maglia

11.10.2020
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Baroni, Realini e la Selle Italia-Guerciotti sugli scudi. Davvero appassionante la gara femminile di Corridonia. Forse l’argento iridato di Mtb della Lechner ha dato a tutte una spinta in più, tanto è vero che la gara si  sviluppata tra continui colpi di scena. Chi pensava che la vincitrice della prima tappa Sara Casasola avrebbe avuto vita facile si  dovuto subito ricredere. La maglia rosa infatti è caduta e ha perso tempo per un guasto meccanico. Forse la Casasola avrebbe anche potuto rientrare, ma davanti si è menato alla grande, con le due della Selle Italia Guerciotti Elite, Gaia Realini e Francesca Baroni insieme a Rebecca Gariboldi (Cicli Cingolani) che si sono date cambi regolari. Alla fine ha prevalso il gioco di squadra. La Realini anche col secondo posto si sarebbe appropriata del simbolo del primato, ma lo sprint con la Baroni è stato vero e ha premiato la campionessa italiana.

Gariboldi, Corridonia 2020
Gariboldi, una bella delusione a Corridonia 2020
Gariboldi, Corridonia 2020
Gariboldi, delusa a Corridonia 2020

Il gusto della vittoria

«Tornare a vincere è sempre bellissimo, avevo bisogno di questa iniezione di fiducia – fa presente la Baroni – la mia condizione migliora gara dopo gara, con Gaia abbiamo gestito bene la situazione, il fatto che maglia rosa ce l’abbia lei fa felice anche me». 

«Era importante lavorare per non far rientrare la Casasola – le fa eco la nuova leader della classifica – ma averla sempre a 5-10 secondi non dava mai la sicurezza, quindi abbiamo dovuto sempre spingere a tutta. Il cammino  ancora lungo, ma le vittorie aiutano a crescere».

Obiettivo europei

Dopo due gare, la situazione di classifica  molto fluida e influirà anche sulle convocazioni per gli Europei.

«Insieme a loro sicuramente ci sarà la Lechner che si avvicinerà all’evento attraverso i circuiti internazionali – spiega il Ct Fausto Scotti – mentre con la Arzuffi stiamo studiando tutta l’impostazione della stagione, anche verso gli eventi più lontani. Il resto verrà dal Giro d’Italia e da queste ragazze che stanno mostrando un impegno notevole e soprattutto grandi progressi rispetto alla passata stagione».

Lorenzo Masciarelli

Masciarelli, belga d’Italia

11.10.2020
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Rispetto all’esordio di Jesolo, Corridonia ha evidenziato una variabile impazzita: l’abruzzese Lorenzo Masciarelli (Callant Pauwels), alla prima gara stagionale in Italia.

Masciarelli, che vive, si allena e gareggia in Belgio, inizialmente ha preso il largo insieme alla coppia del Team Terenzi formata da Ettore Loconsolo e Vittorio Carrer. Poi ha sfruttato un passaggio particolarmente tecnico per guadagnare il minimo vantaggio che ha saputo amplificare, resistendo ai tentativi di rimonta di Carrer. Tentativi che sono costati al pugliese molte energie, venute a mancare nel finale di fronte alla rimonta veemente di Enrico Barazzuol (Team Rudy Project) che gli ha strappato il secondo posto e soprattutto la maglia rosa.

«Su un percorso così veloce il rischio di una caduta al minimo errore è alto – ha raccontato all’arrivo il vincitore Masciarelli – per questo ho preso subito l’iniziativa. Poteva sembrare semplice, invece il tracciato di Corridonia, proprio per la sua scorrevolezza, è difficile da interpretare. Come inizio comunque non c’è male, sono contento soprattutto per il forte tifo che ho sentito».

Le pari età come sempre hanno gareggiato insieme alle colleghe più grandi. La migliore questa volta è stata Alice Papo (DP66 Giant SMP) che si è presa la rivincita sulla compagna di colori Elisa Rumac, terza Romina Costantini, ancora del team friulano vero serbatoio di talenti rosa. La maglia di leader resta sulle spalle della Rumac, ma il cammino per la vittoria finale è ancora lungo.