Kevin Vauquelin stava per riuscire in una piccola grande impresa vincendo il Tour de Suisse, peccato per lui e per la Arkéa-B&B Hotels che abbia trovato sulla sua strada un formidabile Joao Almeida e una corazzata come la UAE Emirates. Sarebbe stata la prima vittoria di un francese in una corsa WorldTour dal 2007, anno in cui Christophe Moreau vinse il Delfinato.
Vauquelin è rimasto in testa alla corsa elvetica fino alla cronometro finale. Ma per tutta la settimana ha lottato a testa alta contro tutti. Ha persino rilanciato sul traguardo di Emmetten, con una volata che per pochissimi metri non l’ha visto vincere, salvo poi cedere per pochi centimetri allo stesso Almeida. Ha utilizzato al meglio la squadra, e quei pochi uomini – tra cui anche il nostro Alessandro Verre – hanno a lungo chiuso sulle fughe e tenuto la corsa.
Tra sogno e dura realtà
Qualcosa di normale, se vogliamo, ma non nella situazione attuale della Arkéa-B&B Hotels, che naviga in acque agitate, per non dire in pieno uragano. E’ proprio in casi come questi che si vede quanto aumentino stimoli e rendimento quando ci si gioca qualcosa di grosso. Poi la cronoscalata di Stockhutte ha riportato Vauquelin e compagni sulla terra.
«Sono ovviamente deluso – ha dichiarato ai media presenti al Tour de Suisse dopo la sua prova – avevo molte aspettative su me stesso. Ho sentito molta pressione intorno a me. Mi scuso per non esserci riuscito, ci avrei voluto davvero. Avevo le gambe un po’ strane, penso che siano state tante emozioni in poco tempo, ho cercato di dare il massimo ma sentivo che mi mancava quel pizzico di grinta che si ha quando si segue qualcuno, come ieri, quando Joao ha cercato di farmi esplodere in salita. E’ ancora questo il lavoro che devo fare: in una normale cronometro individuale abbiamo la velocità che ci motiva e ci lancia, in salita no. Sentivo di avere dei watt in meno».
«Dobbiamo comunque essere contenti perché abbiamo lottato fino alla fine con squadre che hanno budget molto più elevati del nostro. E non è facile».
Una stagione importante
«Secondo nella classifica generale, non ci pensavamo davvero. Sono traguardi importanti per la mia carriera. In questa settimana ho superato limiti importanti. E’ fenomenale».
Ed effettivamente Vauquelin si lancia in un’altra dimensione dopo queste performance. La vittoria di tappa al Tour de France a Bologna, le affermazioni in primavera, il secondo posto alla Freccia Vallone… rappresentano quella continuità che fa dire che è un corridore vero. Non una meteora. Parliamo sempre di un classe 2001: ha compiuto 24 anni ad aprile.
In Francia si è parlato molto di Vauquelin. Adesso è anche dato tra i favoriti per l’imminente titolo nazionale. Un motivo d’orgoglio, da sfoggiare magari al Tour.
Soprattutto, il podio di Vauquelin in Svizzera ha riacceso i riflettori sulla situazione economica della Arkéa, che – come detto – versa in acque tempestose. Questo secondo posto, e anche i punti arrivati da Raúl García Pierna alla Route d’Occitanie e da Cristián Rodríguez all’Andorra Morabanca, servono a poco.
Primo, perché non è tanto la questione dei punti: di fatto la Arkéa è fuori dalla top 18 del triennio WorldTour già da un anno. Secondo, perché il vero problema è economico ed è legato agli sponsor.
Bravi, ma basta?
Già durante le Ardenne il team manager Emmanuel Hubert era stato chiaro: «Non so se continueremo. Servono 25 milioni di euro». E sembra anche che abbia detto ai ragazzi che se trovano una sistemazione per l’anno prossimo, di sentirsi liberi di accettarla. Non certo un bel segnale.
Questa buona prestazione, insomma, potrebbe non bastare a cambiare le sorti della squadra bretone.
«Ci troviamo in una situazione finanziaria complicata – ha detto Vauquelin, ricordando parecchio Verre all’arrivo di Sestriere – per Emmanuel Hubert è molto complicato. Spero che questi risultati possano portare sponsor e aiutare Emmanuel e il team Arkéa-B&B Hotels. Ne abbiamo bisogno. Staff e corridori stanno dando il massimo con i pochi mezzi che abbiamo. Se dobbiamo confrontarci con le grandi squadre e i grandi budget, è molto complicato. Quindi spero che questo dia un po’ di voglia a qualche sponsor di venire: nonostante le difficoltà, siamo in grado di ottenere risultati».
Per ora si sa che la Arkéa-B&B Hotels non ha ancora un roster per il 2026 e che già sei corridori – tra cui lo stesso Vauquelin e si vocifera anche Luca Mozzato – abbiano trovato una nuova sistemazione. Vedremo. Ma è certo che se per restare a galla nel WorldTour servono 25 milioni di euro, qualche domanda chi siede al tavolo dei comandi dovrà porsela.