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The Place ad Aosta: il concept store 3.0 di Scott

28.07.2021
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Un negozio incredibile. Meglio, un “concept store 3.0” come piace definirlo ai proprietari… The Place, questo il nome del punto vendita (definizione forse troppo riduttiva… lo scopriremo dopo), ha sede nel centro di Aosta. Da semplice negozio di biciclette ha cambiato pelle trasformandosi in un vero e proprio “hub” commerciale, ma anche di opportunità e servizi, per poter vivere a 360 gradi e alla grande la propria passione per le due ruote.

Design ultramoderno per il centro Scott
Design ultramoderno per il centro Scott

Servizi e ristorazione i piatti forti

L’idea ed il conseguente progetto di The Place nasce da lontano. Più precisamente dall’onda del successo di Aosta Valley Freeride, il bike tour operator in grado di offrire a tutti gli appassionati di Mtb esperienze incredibili grazie anche agli itinerari che si sviluppano al cospetto delle montagne maestose.

Dopo essersi costruiti le ossa in questo settore, una cordata di imprenditori, amici e appassionati in modo particolare proprio della Mtb, ha deciso di unire le forze per lanciare questo nuovo format di negozio. L’obiettivo sin dall’inizio è sempre stato quello di essere presenti sul territorio con uno shop che non fosse visto solo ed esclusivamente come un punto vendita al dettaglio. Come anticipato, The Place è un vero e proprio contesto originale dove la bici – in tutte le sue declinazioni – è messa al centro dell’attenzione. Attorno ad essa ruotano una serie di servizi fra cui spicca una ricca area dedicata alla ristorazione.

 

Un hub completo

«Sedersi al tavolo con una birra in mano –  afferma Massimo Ferro, il fondatore di Aosta Valley Freeride ed uno tra gli imprenditori coinvolti nel progetto – condividere le esperienze e parlare di trail e single track, oppure di grandi salite. E’ la prima cosa che abbiamo pensato quando è stato progettato The Place. L’idea nasce dalla volontà di creare un vero e proprio luogo dove ciclisti e biker si possano sentire a casa, dove possano fare gruppo, dove ritrovarsi la domenica prima del classico giro in bici, e dove si potrà tornare per un pranzo o per una cena gustando una buonissima pizza.

«Oltre l’aspetto più propriamente commerciale, con The Place abbiamo investito molto sull’organizzazione di tour in bicicletta che rimangono così parte attiva ed integrante del progetto, considerando che adesso possiamo offrire ai nostri ospiti che arrivano da lontano un’esperienza ancor più completa lungo strade e sentieri della nostra piccola ma bellissima regione. La nostra idea è che The Place possa diventare in breve tempo un vero e proprio punto di riferimento per i ciclisti locali, per i turisti e più in generale per tutti coloro che hanno piacere di passare del tempo in un ambiente dove si respira un tocco di internazionalità e che mira ad essere inclusivo e non esclusivo. #NOSHORTCUTS: è questa la nota filosofia di Scott. Bene, The Place segue fedelmente lo stesso dogma… Nessuna scorciatoia, perché le cose noi proviamo a farle davvero bene».

Non poteva mancare un’officina
Non poteva mancare un’officina

Offerta totale Scott

Questo negozio pazzesco che – fidatevi – merita una visita qualora vi trovaste dalle parti di Aosta, offre ai propri clienti tutti i prodotti delle linee Scott: dalle bici da strada, alle Mtb, passando dalle e-bike e fino ad arrivare alle gamme bambino. Un’offerta commerciale a 360° garantita dalla qualità e dall’ampiezza della produzione Scott.

The Place si trova ad Aosta, al civico numero 20 di Corso Lancieri. Complessivamente la superficie dello store misura 350 metri quadrati. e al suo interno si potrà vivere una vera e propria… Scott brand experience! 

Scott

Il Val d’Aosta ci riprova, 3-4 tappe e la questione alberghi

09.02.2021
4 min
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Il Giro di Val d’Aosta, corsa a tappe per U23 organizzata per la prima volta nel 1962 e vinta nel 2019 da Mauri Van Sevenant (foto di apertura), ci prova ed è una splendida notizia. Dopo la cancellazione dell’edizione 2020 e qualche comprensibile sconforto, il comitato organizzatore sta valutando tutte le opzioni con l’obiettivo ben preciso di far svolgere la corsa. Restano sul tappeto tre punti di domanda, che analizziamo con Marzio Fachin, avvocato che fa la spola tra la Valle e Milano, che negli anni ha ricoperto tutti i ruoli e ora è il responsabile dei rapporti con le squadre.

Fabio Aru coglie la seconda vittoria al Giro della Val d’Aosta, poi passa tra i pro’: è il 2012
Luglio 2012: Fabio Aru coglie la seconda vittoria
Quali sono questi problemi?

Andiamo in ordine crescente di importanza, tenendo il più grande alla fine. Il primo è legato alla disponibilità economica della Regione. Qui si vive di neve e quest’anno i fondi destinati alla montagna non sono stati spesi per ovvi motivi, ma bisogna vedere se decideranno di darne a noi una parte. Abbiamo chiesto di più, il 30%, perché organizzare in epoca Covid è più costoso.

Pensi che questi fondi arriveranno?

Bisogna capire, perché nel frattempo è cambiato l’assetto politico e chi c’è adesso vorrebbe promuovere eventi collegati che, sempre a causa della pandemia, probabilmente non si potranno organizzare. Ma diciamo che al 90 per cento ce la facciamo.

Secondo problema.

I Comuni: abbiamo l’okay di massima, ma con un dubbio. Da noi il ciclismo è vissuto come una festa. Se questo non è possibile, rischiamo che scemi l’interesse. Di sicuro andremo nei paesi più grandi, ma resta comunque abbastanza triste proporre una manifestazione blindata. Per questo e per altri motivi faremo 3 tappe anziché 6, al massimo 4 e senza sconfinare in Piemonte e Francia.

Nel 2013, un giovanissimo Ciccone, in maglia Palazzago, al Val d’Aosta
Nel 2013, Ciccone in maglia Palazzago al Val d’Aosta
Bene, terzo problema?

Il più difficile, il protocollo Uci: ci preoccupa la ricettività alberghiera. La vera forza di questa corsa sono sempre stati gli alberghi a conduzione familiare, in cui si mangia bene e si viene coccolati dai titolari. Abbiamo sempre messo 5-6 squadre insieme, ma se devono dormire in due per hotel, non ci bastano le strutture. Diciamo che abbiamo 10 hotel convenzionati. Se dovessimo andare a cercarne altri in località turistiche come Cervinia o Courmayeur, i costi raddoppierebbero. Allora cosa facciamo, riduciamo il numero delle squadre?

Potreste trovare una maxi struttura che ospiti tanti corridori…

Come al Giro Bio? Ci abbiamo pensato, stanno finendo gli alloggi per gli universitari, ma per luglio non saranno mai pronti. Il bello della nostra accoglienza ci si rivolge contro. E se poi l’estate va come nel 2020, con il boom della montagna, non ci sarà proprio posto. La mia speranza è che il protocollo per luglio sarà un po’ addolcito o che vengano vaccinati gli atleti. E poi c’è un altro problema, che però magari è solo nella mia testa.

Davide Villella ha vinto il Val d’Aosta nel 2013, prima dei mondiali di Firenze
Davide Villella ha vinto il Val d’Aosta nel 2013
Sarebbe il quarto, avvocato: di cosa si tratta?

Dell’entusiasmo delle persone che lavorano con noi. Non abbiamo la struttura di Selleri e del Giro d’Italia U23, loro sono delle macchine da guerra. La lunga sosta ha spinto qualche volontario a crearsi delle attività alternative, vedo meno partecipazione. Siamo una decina a lavorarci per tutto l’anno e sono proprio alcuni di questi ad avere altre idee e altre cose da fare.

Questo potrebbe essere un bel guaio. Il percorso c’è già?

L’anno scorso avremmo avuto 4 tappe in Valle. Aspettiamo l’okay della Regione e poi riprendiamo proprio quelle. Sembra tutto ben avviato, restiamo connessi…