Wilier e Miche insieme: nasce un nuovo polo tutto italiano

27.01.2022
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Una notizia molto importante irrompe fragorosamente nel panorama italiano della “bike industry”. Wilier Triestina e F.a.c di Michelin (conosciuta come Miche, il nome del proprio brand produttore di ruote e componenti per biciclette) hanno raggiunto un rilevante accordo. Esso è finalizzato a dare forma ad un nuovo gruppo industriale – guidato da Wilier Triestina – e legittimamente proiettato a diventare un vero e proprio polo d’eccellenza per quanto riguarda il settore della bicicletta in Italia.

L’obiettivo dichiarato di questa operazione – finalizzata da Inside Partners, dallo studio legale Baker & McKenzie, da Itinera Rational Advisory, dallo Studio Vignolo e dallo studio legale Fivelex – è quello di organizzare un lavoro sinergico tra i due brand veneti. Condividere risorse, strumenti, “know-how” ed esperienza, mantenendo sempre l’indipendenza operativa, gestionale e di marchio.

L’estrema qualità manifatturiera dei due brand è ampiamente riconosciuta dal mercato, e lo scopo di questo accordo – meglio, di questa visione comune – va nella direzione di voler crescere in maniera più organica possibile per fornire un sempre miglior servizio ai propri clienti.

Andrea Gastaldello, Wilier Triestina

«E’ con piacere che annunciamo la nascita di questo nuovo gruppo – ha dichiarato Andrea Gastaldello, il presidente del gruppo Wilier Triestina – e lo facciamo in un mondo sempre più globale. E’ dunque corretto che aziende di medie dimensioni come le nostre uniscano le proprie forze. Vogliamo raggiungere obiettivi di crescita e di servizio che diventano ogni giorno più stimolanti.

«Le due società cercheranno sinergie industriali e commerciali. L’attuale proprietario di Miche continuerà nel proprio ruolo di amministratore delegato della società. Questo è ovviamente un primo passo che porterà il gruppo ad un fatturato aggregato di circa 80 milioni di euro. Non è da escludere per il futuro nuove acquisizioni di realtà industriali che condividano con noi valori e obiettivi».

Luigi Michelin, Miche

«Abbiamo condiviso il progetto strategico industriale proposto da Wilier Triestina – ha ribattuto Luigi Michelin, l’amministratore delegato Fac di Michelin – una società molto simile a Miche per storia e valori. Questa operazione societaria avviene nel momento di maggior crescita e sviluppo dell’azienda. Una situazione questa che mi ha fatto prendere serenamente, insieme con la mia famiglia, una decisione storica. Potremo così garantire un solido futuro al progetto aziendale Miche che vada oltre la dimensione familiare, valorizzandone le specificità. Sarà un piacere iniziare questo nuovo corso con Wilier Triestina. Si partirà da un forte coinvolgimento personale su un piano industriale di gruppo con chiari obiettivi di crescita. Le conseguenti ricadute saranno importanti per tutte le parti interessate, con particolare riguardo ai nostri clienti e ai nostri dipendenti».

wilier.com

miche.it

Semestre Wilier da record: fatturato a +46%

07.08.2021
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Wilier Triestina, uno dei brand italiani più riconosciuti e strutturati a livello mondiale, ha recentemente ufficializzato i dati che certificano la performance del valore del fatturato del primo semestre 2021. E che performance!

I dati economici aggregati relativi ai primi sei mesi dell’anno certificano un considerevole aumento del fatturato. Lo storico marchio veneto fa segnare un +46% rispetto all’analogo periodo del 2020! A questo dato estremamente soddisfacente se ne aggiunge anche un’altro, quello che fa riferimento ai dati ricavati dalla stagione commerciale riguardante la collezione 2021. Anche in questo caso la crescita del valore delle vendite a fine periodo è pari al 44%. Quale conseguenza generata da questi positivi indicatori, il piano industriale dell’azienda prevede al 31 dicembre 2021 un fatturato complessivo di 65 milioni di euro.

Da sinistra: Michele, Enrico e Andrea Gastaldello, titolari Wiliier Triestina
Da sinistra: Michele, Enrico e Andrea Gastaldello, titolari Wiliier Triestina


Investimenti nel comparto Mtb

I dati semestrali che riguardano i pezzi prodotti conducono invece ad un aumento stimato a fine anno del 32% di biciclette prodotte. Questi numeri confermano la risposta estremamente positiva del mercato all’introduzione dei nuovi modelli Wilier Triestina, con particolare riferimento alle biciclette da corsa d’alta gamma: i modelli 0 SLR e Filante SLR – utilizzate nelle gare World Tour dai team Astana-Premier Tech e Total Energies, nonché dal grande sviluppo di tutto il comparto gravel.
È naturale che questi risultati di vendita e di fatturato abbiano prodotto grande compiacimento nel management e nelle maestranze di Wilier Triestina. Il prossimo “step” al quale l’azienda di Rossano Veneto intende dedicarsi è adesso lo sviluppo della gamma fuoristrada, una gamma che è stata recentemente arricchita dal lancio sul mercato del modello Urta SLR: la nuova “full” top di gamma di casa Wilier rivolta all’XC ed impiegata in gara dal team Wilier 7C Force, capitanato dall’ex iridato Massimo Debertolis.

Qualità, precisione, passione i cardini di Wilier
Qualità, precisione, passione i cardini di Wilier

Parola ad Andrea Gastaldello

«Abbiamo avviato un prossimo ed importante programma di investimenti – ha dichiarato Andrea Gastaldello, il presidente esecutivo di Wilier Triestina – che riguarda principalmente la Mtb. E questo sia a livello di sviluppo prodotto per entrambe le tipologie di trazione (muscolare e a pedalata assistita), quanto in considerazione degli eventi e delle sponsorizzazioni. Vogliamo intervenire su un segmento di mercato che fino ad oggi riteniamo non sia stato esplorato in profondità. Ed è un settore in cui il nostro brand ha un potenziale di sviluppo enorme. Abbiamo voglia di affrontare questa sfida con la stessa energia che abbiamo profuso nel mondo del ciclismo professionistico su strada. Ci auguriamo che questo entusiasmo sia foriero di altri importanti risultati commerciali e di bilancio come quelli appena registrati per gli anni a venire».

Wilier

Wilier a gonfie vele. E si studia un modello urban

19.02.2021
4 min
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Andrea Gastaldello racconta il momento della Wilier Triestina dalla sede di Rossano Veneto, aggiungendo così una voce all’inchiesta di bici.PRO tra i produttori delle biciclette che equipaggiano i team del WorldTour. Come stanno andando le cose dopo il lockdown? Anche per il prestigioso marchio veneto, che fornisce le sue bici all’Astana-Premier Tech, si è registrato un boom di vendite al pari di quello che ha coinvolto i suoi competitor? E in che modo hanno fatto fronte alla penuria di componenti?

«Prima del lockdown di marzo 2020 – spiega – avevamo un buon magazzino, per cui nei 2-3 mesi successivi alla riapertura abbiamo avuto un fatturato storico. Un vero record di richieste, un’esplosione, come tutti in questo periodo possono testimoniare».

Felline e la sua Wilier 0 SLR in azione all’ultimo Giro
La Wilier 0 SLR all’ultimo Giro: bici per scalatori
Il grosso punto di domanda era legato alla durata dell’onda straordinaria, che però al momento parrebbe intenzionata a restare in alto.

Si pensava che dopo l’estate la situazione si normalizzasse, invece le richieste continuano e le consegne cominciano ad avere tempi abbastanza lunghi. Ormai abbiamo bloccato gli ordini per il 2021, perché la coda delle prenotazioni già fatte copre i prossimi 5-6 mesi. Per questo, a breve apriremo la presentazione dei modelli 2022 per consentire ordini a scadenza più lunga.

Quindi riuscite a consegnare ugualmente?

Avevamo fatto gli ordini a Shimano e ai telaisti con un bell’anticipo, per cui la nostra merce esiste. Non ne riceviamo meno, anzi di sicuro viaggiamo su numeri superiori a prima. Il fatturato è in aumento. La produzione è superiore di un buon 20 per cento, ma lo stesso non riusciamo ad avere tempi di consegna veloci.

Questo rosso ramato è un passaporto universale
Questo rosso ramato è un passaporto universale
Da chi è composto questo pubblico così numeroso?

Ci sono più fattori, un mix di persone che negli anni passati magari usavano la bici, poi avevano smesso. Quando però si sono resi conto che il ciclismo era l’unico sport praticabile, sono tornati al primo amore. A questo si aggiunga un dettaglio che magari hanno scoperto subito dopo e cioè che sul fronte del benessere fisico, la bici non teme concorrenza con nessuna altra disciplina.

Quindi non parliamo necessariamente di corridori…

Parliamo di tante anime diverse. Quelli che avevano la bici scassate e ne hanno cercata una migliore, ma anche i nuclei familiari che nel weekend andavano e vanno ancora a farsi qualche girata. C’è stato un cambiamento di cultura che speriamo possa durare anche quando la bolla inizierà a sgonfiarsi. Se siamo bravi, dobbiamo trasformare tutto questo in un volano che continui a girare. Si continua a parlare di mobilità dolce nelle città, seguendo l’orientamento europeo.

I tre fratelli Gastaldello, pilastri della Wilier Triestina
I fratelli Gastaldello, pilastri di Wilier Triestina
Tutto questo parlare di città e mobilità dolce fa pensare a un target diverso, però, rispetto al classico cliente di Wilier…

E’ chiaro che nel nostro caso è difficile immaginare di produrre bici da città. Quello che però abbiamo fatto è stato sposare l’elettrico sul lato sportivo, ma ammetto che stiamo mettendo su strada un modello urban che ha già avuto qualche piccolo riscontro. A tutto questo, si è aggiunta la gravel che viene usata per fare sport, ma anche per andare in giro in città. Il mercato si è molto allargato.

Pensi che il bonus bici sia stato d’aiuto anche per un marchio importante come il vostro?

Ne abbiamo avuto un ritorno anche noi sui modelli fra 1.000 e 3.000 euro. Sul momento fu una buona idea, perché diede fiducia e innescò il volano. Fu come se il Governo spingesse a comprare le biciclette. E devo dire che nell’idearlo si sono mossi in fretta.

La Jena è la nuova gravel con cui Wilier Triestina apre a un mercato meno corsaiolo
Jena, la gravel per aprire a un mercato meno corsaiolo
Elettrico, bici di gamma media, in che modo avere una squadra come l’Astana e una professional importante come la Total Direct Energie spinge il vostro prodotto?

E’ il richiamo fondamentale per dare appeal al prodotto sportivo di vertice. Parliamo di beni voluttuari, probabilmente non necessari, che si comprano per le emozioni che sanno trasmettere. La squadra e l’immagine del campione che corre su una Wilier crea attaccamento al brand e dell’altro serve anche a noi per testare i prodotti.

Come se la passano allora i vostri rivenditori?

Non so che cosa abbiano risposto gli altri, ma i nostri attraversano davvero un momento di grazia. C’era quello che navigava in cattive acque, che invece ora ha avuto un’iniezione di liquidità. Hanno tutti affrontato e scavalcato l’inverno a velocità doppia. Non si sa quanto durerà, ma di sicuro chi vende bicicletta ha vissuto un periodo molto gratificante.

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