Il fine stagione vale anche per le ammiraglie. Anche le mitiche auto che da sempre accompagnano i corridori in corsa arrivano “stanche” al Giro Lombardia (e ormai anche dopo).
Ci sono tanti interventi che di continuo vengono fatti su queste auto tra manutenzione ordinaria e straordinaria. E questo periodo è di “recupero” anche per loro. Si fanno interventi un po’ più in profondità, che richiedono più tempo.
Tagliandi e non solo
Interventi che riguardano anche la pulizia a fondo. Qualche segno nuovo c’è sempre. Una traccia di copertura sulla tappezzeria del tettuccio, qualche segno di grasso (anche se in generale sono molto puliti) i meccanici nell’abitacolo, lubrificanti della catena sul tetto, paraurti “mangiati” dalle gomme delle bici quando si mettono dietro per il dietro motore o per rientrare dopo una foratura… Ma la parte meccanica e motoristica resta al centro.
«Nel nostro magazzino in Belgio – dice Matteo Cornacchione meccanico della Ineos – soprattutto a fine stagione quando rientrano le ammiraglie c’è sempre un bel da fare. E’ un via vai con l’officina Mercedes. E tocca a noi meccanici portarcele. Ma anche durante la stagione c’è sempre qualche ammiraglia che ha bisogno di qualche intervento o di qualcosa da sistemare. I diesse tornano e dicono: questa macchina fa un rumorino. Questa ha questa ha questo problema…».
La revisione dei portabici è una delle cose più importanti. Man mano tutti vengono smontati La radio quasi sempre è posta dal lato del passeggero. Non sempre però viene sostituita Strade Bianche e Roubaix sono le gare che mettono a più dura prova le vetture, specie per la pulizia
Revisioni e grafiche
E’ il momento dunque delle officine. A mano a mano le vetture vengono portate presso i centri di assistenza dei marchi affidatari: le Volkswagen nel caso dell’Astana.
«Noi – spiega Gabriele Tosello, capo dei meccanici del team turchese – disponiamo di 12 ammiraglie, senza contare i tre camion officina, i van che variano a di numero a seconda degli eventi, i bus… Parlando di ammiraglie: queste dodici vetture vengono assegnate ai diesse. Proprio in questi giorni ne mandiamo in officina e in carrozzeria due-tre per volta. Lì, eseguono i controlli di manutenzione, montano le gomme invernali, vengono spogliate delle decalcomanie e soprattutto vengono controllati i portabici. Questi sono revisionati per bene in tutto e per tutto.
«A tenere sotto controllo lo stato delle vetture è Francesca Martinelli. A lei i vari diesse di tanto in tanto segnalano i chilometri e lei sa quando una vettura deve fare il tagliando, deve sostituire le gomme… Quanti chilometri percorrono? Circa 60.000 chilometri l’anno ognuna. Per le classiche del Nord e la Strade Bianche utilizziamo quelle con trazione integrale: un po’ più robuste».
L’Astana prende le sue auto in leasing. La casa madre gliele lascia un paio d’anni al massimo per non andare troppo su con i chilometri, pensando ad un eventuale rivendita.
Altro momento delicato è il rinnovo delle grafiche. «Di solito per il secondo ritiro, quello di gennaio, le auto sono pronte. Una tipografia ci fa due o tre bozze e poi Martinelli e ancora di più Vinokourov ne scelgono una. In linea di massima si cerca di non cambiare troppo. A meno che non c’è una rivoluzione in merito agli sponsor la base del colore resta la stessa».
In officina controlli generali, anche al sottoscocca Due radio, un tablet esterno e il display del navigatore: ormai quasi per tutti è questo il setup delle ammiraglie Ammiraglie Bmw per la Deceuninck
In officina controlli generali, anche al sottoscocca Due radio, un tablet esterno e il display del navigatore: ormai quasi per tutti è questo il setup delle ammiraglie Ammiraglie Bmw per la Deceuninck
L’adesivo del Brama
Dicevamo di auto che sono affidate ad un diesse. Il tecnico in qualche modo personalizza la sua macchina. Se la mette “a misura” tanto per restare in tema ciclistico. Regolazioni del sedile, disposizione delle radio e dei tablet, le impostazioni dell’infotainment…
«Ogni diesse se la sistema – spiega Davide Bramati – Io prendo l’ammiraglia (per Deceuninck delle Bmw, ndr) magari a febbraio, prima della prima gara e la riconsegno al primo ritiro della stagione successiva (quello di novembre, ndr). Di solito parto per la Spagna, dove andiamo per il ritiro, con la macchina e torno in aereo. Qualcuno del personale s’incarica di riportare la vettura in Belgio, presso il nostro magazzino. In quell’intermezzo i meccanici eseguono i lavori che devono fare o le portano in assistenza».
«Proprio in questi giorni ho portato l’auto che mi è stata affidata in officina per le due radio: quella interna al team e radiocorsa. In assistenza hanno smontato tutto l’impianto perché va sostituito. Che dire: io cerco di tenerla al meglio. L’ammiraglia diventa un posto di cui in qualche modo sei geloso. Di base resta a me, io ho l’ammiraglia numero tre, ma può capitare che a volte me la prendano i belgi e vada a fare qualche altra corsa. Quando poi me la riportano trovo le impostazioni in fiammingo… e diciamo che non mi trovo benissimo! Un amuleto? C’è un adesivo che mi hanno attaccato dei miei amici che non posso togliere altrimenti non si vince! Noi italiani, si sa, siamo tutti un po’ scaramantici».