Ora Malucelli è convinto della scelta giapponese

17.02.2024
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Tre settimane al caldo della penisola araba. Tre settimane per guardarsi intorno e capire se la scelta di accettare l’ingaggio del Team Ukyo è stata quella giusta. Matteo Malucelli è tornato a casa con un paio di Top 10 che non sono mai da buttar via e le idee un po’ più chiare. La sua vera stagione inizia praticamente ora.

Gli impegni non erano di poco conto, fra AlUla Tour e Tour of Oman e ripercorrendo quelle lunghe giornate molto ha colpito la sua attenzione, non solo dal punto di vista ciclistico.

«Non è la prima volta che vado a correre da quelle parti – spiega – e il clima, unito ai percorsi perlopiù pianeggianti, mi è favorevole, quantomeno per affinare la mia preparazione. Si potrebbe pensare che si pedali sempre nella stessa realtà, ma non è così: l’Oman è molto più sviluppato, in Arabia Saudita invece si nota come sia tutto in espansione, in costruzione. Io sinceramente non ci andrei mai in vacanza: è comunque deserto con quattro grattacieli e tanta ricchezza qua e là… Anche ad AlUla ho trovato molti siti interessanti, fra una partenza da una città vecchia e un’altra dal parco naturale. C’era la possibilità di vedere qualcosa di diverso».

Per tre settimane il forlivese ha corso nel deserto arabo, con un clima a lui favorevole
Per tre settimane il forlivese ha corso nel deserto arabo, con un clima a lui favorevole
Era la tua prima esperienza sul campo con il nuovo team giapponese, che impressione ne hai tratto?

Molto positiva, perché già in pochissime settimane la realtà giapponese è andata fondendosi con il calore italiano. L’impronta nostrana è forte, grazie innanzitutto a Alberto e Manuele (Volpi e Boaro, i dirigenti del team, ndr), ma anche a noi corridori, poi il massaggiatore è italiano, il meccanico anche. C’è una bella sinergia, si vede che si lavora per unire due culture che sono comunque distanti.

Questo si evince anche dall’andamento delle corse?

Sì, infatti fra AlUla e Oman c’è stato un netto miglioramento. Quando abbiamo iniziato dovevamo conoscerci, non avendo neanche fatto un ritiro insieme. Che sarebbe stato anche controproducente considerando fusi orari diversi, l’effettiva difficoltà ad allestire qualcosa di collettivo e utile. Poi ci siamo trovati a correre in un contesto importante, con squadre di categorie superiori e quando capita c’è, almeno inizialmente, sempre un po’ un trattamento diverso verso una continental. Chi ci corre viene considerato non alla propria altezza.

Malucelli ha trovato in Carboni un valido aiuto per le volate, cogliendo due Top 10
Malucelli ha trovato in Carboni un valido aiuto per le volate, cogliendo due Top 10
Di questo si parla spesso, ma tu che hai corso a livello superiore, pensi sia qualcosa di inconscio?

Probabilmente sì. Non è che ti ritengono più scarso, ma c’è una forma di rispetto che bisogna progressivamente guadagnarsi in base alla maglia, perché poi il Malucelli della situazione è chiaro che nel gruppo è conosciuto almeno da una parte. Faccio un esempio: nella ricerca della posizione, un team continental ha formato il suo gruppo. Da dietro il team professional o addirittura WT, piuttosto che “sfidare” un pari grado verrà da noi a cercare di assumere le nostre posizioni nel gruppo. E’ normale, sta a te dimostrare che sei all’altezza di quella corsa e di quel contesto.

Tu avevi già accennato allo scendere di categoria. Ora che hai toccato con mano la realtà del Team Ukyo, sei convinto della scelta fatta?

Sì, perché si lavora seriamente. Ad AlUla eravamo più come cani sciolti, in Oman eravamo invece molto più squadra, iniziamo a conoscerci e pian piano ognuno assume il proprio ruolo, magari anche imparando qualcosa di nuovo.

Per il trentenne Malucelli il team giapponese è l’ottava squadra di cui entra a far parte
Per il trentenne Malucelli il team giapponese è l’ottava squadra di cui entra a far parte
Tu come ti sei presentato all’esordio agonistico?

Il mio inverno non è stato male, salvo il Covid contratto a fine novembre. Poi appena ripreso ho potuto lavorare intere settimane in maniera costante e quindi mi sono presentato al via il 30 gennaio abbastanza in forma fisica. La corsa poi ti dà quei fuorigiri, quella brillantezza che negli allenamenti non puoi avere. Qualcosa che manca e che correndo inizi ad acquisire, sicuramente oggi sono più in forma di quando siamo partiti.

Dove ti rivedremo?

Io non sarò a Laigueglia perché non è un percorso adatto a me. Parteciperò invece al Giro di Taiwan dal 10 al 14 marzo, cinque tappe dove ce ne saranno almeno un paio probabilmente destinate alla volata e lavoreremo per quelle. Oltretutto in un contesto qualitativamente più approcciabile, con 4-5 team professional, dove quindi ci sarà più possibilità di trovare spazio.

La compagine per l’AlUla Tour comprendeva 3 italiani, 3 giapponesi e un australiano
La compagine per l’AlUla Tour comprendeva 3 italiani, 3 giapponesi e un australiano
In una squadra come quella giapponese, si possono costruire anche meccanismi a tuo favore, per pilotare le tue volate?

E’ quello che spero e ci stiamo lavorando. All’inizio non è facile se non ci si conosce, c’è anche chi ha paura a tirarti la volata. Poi, con il tempo si acquisiscono meccanismi. Io ho notato che, a parte noi italiani, i nostri compagni sono molto capaci, quindi quei meccanismi si possono costruire e a Taiwan sarà sicuramente più facile farlo. Sarà una corsa con team di soli 5 corridori, ma proprio il numero ridotto potrebbe favorire le nostre potenzialità di correre come una squadra. E magari vincere…

Alé senza confini: è partner di AlUla Tour e Tour of Oman

06.02.2024
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AlUla Tour e Tour of Oman. Due corse ben organizzate, in crescita e programmate proprio in queste settimane, sono accomunate quest’anno dal brand fornitore delle maglie ufficiali: la veronese Alé. Il maglificio sportivo coordinato da Alessia Piccolo è stato difatti selezionato quale fornitore ufficiale esclusivo per quanto riguarda la produzione delle maglie indossate dai diversi leader delle classifiche generali di entrambe le competizioni mediorientali. 

L’AlUla Tour si è già disputato, essendo partito il 30 gennaio scorso da AlManshiyah per concludersi, il 3 febbraio, dopo cinque tappe e dopo aver percorso complessivamente 811 chilometri, alle Skyviews di Harrat Uwayrid. Il Tour of Oman invece partirà il prossimo 10 febbraio dal Forte Al Rustaq per terminare il giorno 15, dopo 867 chilometri. 

E proprio per celebrare ed omaggiare al meglio queste due affascinanti corse a tappe, gare che hanno visto e che vedranno ai nastri di partenza anche diverse formazioni WorldTour, Alé ha disegnato livree esclusive di modelli di maglie che sono parte integrante della propria linea PR-R. Quella per intenderci dedicata espressamente agli atleti ed ai team professionistici. 

La qualità per i pro’

Le maglie disegnate per l’AlUla Tour sono state quattro: verde, riservata al leader della classifica generale, scelta per ricordare le oasi del deserto saudita. Quella rossa, in omaggio alle montagne che fanno da cornice al tour ed indossata dal primatista della classifica a punti, quella arancione, che richiama il manto scuro del leopardo, simbolo di forza e aggressività, per il corridore più combattivo, ed infine quella “tradizionale” bianca che come spesso succede è stata appannaggio del miglior giovane in classifica.

Per quanto invece riguarda la prossima edizione del Tour of Oman, Alé ha disegnato quattro esclusive maglie per il leader di classifica. Quella rossa, per il primo nella generale, quella verde per il leader della classifica a punti, quella oro per il ciclista più combattivo, ed infine – anche qui – quella bianca per il miglior giovane della competizione. Da porre in evidenza è che Alé, quest’anno, ha previsto un elaborato motivo geometrico comune a tutti i capi, così come i colori della bandiera dell’Oman ripresi sulla manica sinistra. 

«E’ con vero piacere – ha dichiarato Alessia Piccolo, Amministratore Delegato di APG, la realtà imprenditoriale cui Alé fa capo – che abbiamo annunciato la nostra partecipazione a queste due affascinanti corse a tappe mediorientali. L’AlUla Tour, già disputato qualche giorno fa, e il Tour of Oman pronto a prendere il via. Entrambe le gare si svolgono in regioni ricchissime di storia e lungo territori tra loro estremamente diversificati, per difficoltà e caratteristiche geografiche, con temperature estremamente variabili in questa stagione dell’anno. Proprio per questo abbiamo disegnato maglie leggere, traspiranti, con colori vividi e brillanti. Sono certa che i nostri capi Alé hanno saputo offrire, e offriranno, grande comfort e performance a tutti gli atleti top di classifica».

Alé